AGRIGENTO - Il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento non può chiudere, ma deve essere potenziato. Questa la conclusione alla quale sono pervenuti i Consiglieri Provinciali al termine della seduta straordinaria convocata dal Presidente Raimondo Buscemi su richiesta di 17 suoi componenti.
Lungo ed articolato il dibattito consiliare che ha visto le varie anime presenti nella sala "Pellegrino" affrontarsi in una prima fase molto animatamente ma poi l'invito ad abbassare i toni della polemica è stata accolta, con grande senso di responsabilità, da tutti i presenti.
Alla riunione della seduta straordinaria di Consiglio con all'ordine del giorno solo la situazione organizzativa ed economica del Consorzio Universitario di contrada Calcarelle erano presenti il Consiglio di Amministrazione del Cupa, la Giunta provinciale al completo ed il presidente della Provincia.
Nel corso del dibattito tutti i consiglieri hanno espresso serie preoccupazioni sul futuro dell'università agrigentina nel cui bilancio vi è uno sbilanciamento di quasi 300 mila euro. Da più consiglieri si è chiesto lumi al vertice del Cupa, il prof. Joseph Mifsud presente ai lavori insieme al delegato del rettore dell'Università di Palermo, prof. Luigi Milazzo .
La preoccupazione del Consiglio è che operando continui tagli alla fine il Cupa è costretto a chiudere. Da più parti è stato chiesto un potenziamento dei corsi di laurea che non entrino in concorrenza con le altre università siciliane.
L'aspetto più qualificante della seduta è stato quello che finalmente il Consiglio ha avuto un incontro aperto con l'Università di calcarelle e si è convenuto di ripetere questa importante esperienza dialettica ogni sei mesi. In quella occasione sarà il prof. Mifsud che illustrerà al Consiglio lo stato del Cupa, i progressi ed i problemi esistenti, per sviluppare in piena e leale collaborazione percorsi nuovi che portino il Cupa ad acquisire il ruolo di Libera Università. Una novità detta in consiglio è data dal fatto che entro l'anno il Consorzio acquisterà la figura di Polo Universitario.
Sostanzialmente è stato altresì chiesto di sollecitare i soci del Consorzio a saldare le quote arretrate per consentire il rafforzamento dei corsi esistenti e programmare meglio il futuro di questa importante struttura cultura.Tutti sono stati concordi nel sostenere la necessità di investire nel Cupa perché esso rappresenta una importante fonte di progresso e di cultura.