LA SICILIA
Un segnale di ripresa c'è
QUALITA' DELLA VITA: I sondaggi fanno registrare un leggero miglioramento. Ma siamo i primi in Italia per contenimento dei consumi idrici. Peggio di noi Trapani e Catania
Stavolta non siamo più penultimi. Peggio di noi stanno anche grossi centri come Napoli, Catania e Trapani, ma rimaniamo comunque nella parte finale della classifica. L'indagine sulla qualità della vita nelle province italiane, effettuata dall'Università La Sapienza e dal giornale Italia Oggi per l'anno 2011, ha stabilito che quella di Agrigento si trova al novantanovesimo posto; rispetto al 2010 (quando era centoduesima) ha guadagnato tre posti. Difficile stabilire se é migliorata Agrigento o se sono peggiorati gli altri, ma lo scarto é basso e comunque La situazione rimane pur sempre drammatica. Ma vediamo com'é la situazione nel dettaglio, dato che la classifica generale viene ricavata in base ad alcuni parametri derivanti dalle classifiche parziali relative ad aspetti particolari della vita sociale. Va decisamente male per quanto attiene affari e lavoro: siamo al centoduesimo posto (peggio di noi solo Crotone) ed abbiamo perduto ben cinque posizioni rispetto al 2010 (quando, in questa specifica graduatoria, eravamo al novantasettesimo posto). In particolare abbiamo il peggior tasso di disoccupazione peggiorando addirittura rispetto al 2010. Sensibilmente aumentato anche l'importo medio dei protesti per abitante (siamo passati dal 42° al 63° posto). Negativo anche il trend delle aziende registrate ogni 100 mila abitanti (dal 64° al 69° posto). Le cose sono andate decisamente meglio nella classifica per l'ambiente. Siamo risaliti dal 102° al 90° posto. Siamo al 29° posto con la più scarsa concentrazione di biossido di azoto e siamo balzati dal 91° al 16° posto per la concentrazione di PM 10. Ultimo posto, sia pure con altre 12 province invece per la concentrazione di nitrati nelle acque. Primo posto, come nel 2010, sui consumi idrici pro-capite sull'erogato: ciascuno di noi cioè consuma meno acqua di tutti gli italiani, con 96,93 litri. Non é per mancanza d'acqua, perché il calcolo é fatto su quella erogata, ma probabilmente la sete atavica che ci caratterizza ci ha insegnato a consumare poco. Siamo al 66" posto (nel 2010 64°) invece per la produzione dei rifiuti urbani ed all'83° posto per auto circolanti ogni 100 abitanti (82° nel 2010). Circoliamo tuttavia meno che altrove dato che siamo al 14° posto nel consumo procapite di carburanti. Sul consumo di energia elettrica procapite siamo all'87° posto (l'ano scorso 88°) ed abbiamo meno isole pedonali e piste ciclabili che nel resto d'Italia. Andiamo meglio per il verde pubblico: dal 34° del 2010 al 30° posto odierno. Scarsi per la depurazione delle acque reflue (91° posto come nel 2010). In recupero sulle politiche energetiche (69° posto contro il 75° del 2010) ed ultimi sull'uso del trasporto pubblico. Infine scivolati dall'82° al 96° posto sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Ancora meglio va in fatto di criminalità, dato che siamo al 41 posto (ma il trend rispetto al 2010, 39° posto, é negativo). Siamo precipitati dal 49° al 90° posto per gli omicidi dolosi e siamo risaliti dal 66° al 53° per quelli colposi e preterintenzionali e dal 95° al 78° posto per i tentati omicidio. Dal 45° posto del 2010 al 68° del 2011 per le lesioni dolose e percosse e siamo risaliti dall'83 al 55° posto per le violenze sessuali. Nello spaccio di stupefacenti siamo scivolati dal 9° al 18° posto. Buona la situazione su scippi e furti d'auto ed in appartamento. In risalita anche sul disagio sociale, dal 22° al 9° posto, con un diminuito numero di morti per tumore, di tentati suicidio e di suicidi. Anche gli incidenti stradali sono diminuiti (dal 10° al 7° posto). Nella classifica della popolazione siamo passati dal 32° al 34° posto (siamo al 10° posto per gli emigrati ogni 1000 residenti). Più o meno stabile il tasso di natalità e positivo il trend di quello di mortalità. Per quanto attiene i servizi finanziari, siamo passati dall'85° all'81° posto per il numero di ATM per 100 mila abitanti, all'84° posto per numero di sportelli bancari (nel 2010 85°). Nella scuola siamo al 35° posto per numero di classi ogni 100 studenti di scuola media superiore ed al 73° posto per numero di insegnanti. Siamo al 95° posto nella classifica del sistema salute. Più precisamente al 57° posto per medici ospedalieri ogni 100 posti letto, al 78° per quanto riguarda gli infermieri ed all'83° per il personale socio assistenziale. Infine il tempo libero. In questa graduatoria siamo al 100° posto. In particolare al 93° per la spesa media per gli spettacoli sportivi, all'85° per gli spettacoli teatrali e musicali, al 92° per gli spettacoli cinematografici. Siamo inoltre al 64° posto per sale cinematografiche ogni 100 mila abitanti. SALVATORE FUCÀ
D'Orsi «Buona notizia ma ancora non basta»
"E' vero che siamo risaliti di tre posti nella classifica, ma questo significa ben poco». Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi é impietoso nell'analisi del dato che si riferisce alla graduatoria della qualità della vita nelle province italiane e che non segna sostanziali novità per quanto riguarda il territorio agrigentino. «Siamo sempre negli ultimi posti e quindi credo che cambi ben poco rispetto alle graduatorie che sono state stilate nel passato. Qui bisogna cambiare mentalità e cultura, bisogna essere positivi, programmatici e Costruttivi, altrimenti staremo sempre a commentare graduatorie di questo tipo alle quali ormai siamo abituati. Non basta dire che le cose non vanno, questo é facile e sappiamo farlo tutti; in realtà quando diciamo che qualcosa va male dobbiamo anche indicare quali sono i rimedi, quali sono le strade da seguire per migliorare la situazione ed invertire la tendenza. Dobbiamo pensare che attraverso le enormi risorse e le potenzialità del nostro territorio possiamo addivenire ad una soluzione che ci dia per il futuro il massimo benessere. Insomma alle diagnosi, che sono di facile rilevabilità, dobbiamo abbinare anche la terapia. Sappiamo tutti che questa provincia è in agonia, ma dobbiamo rimboccarci le maniche per capire la cura più adatta per farla uscire da questo stato in cui si trova". "Tre posti di differenza probabilmente vogliono dire poco - afferma il sindaco di Agrigento Marco Zambuto - tuttavia potrebbe essere significativa l'inversione del trend che fino all'anno scorso era negativo. Dobbiamo dunque proseguire sulla strada intrapresa per fare uscire dal tunnel la nostra provincia e soprattutto il capoluogo, sfruttando tutte le opportunità che possono venirci sia dal territorio che dalla legislazione nazionale, regionale ed europea. Spero che nei prossimi mesi la nostra azione amministrativa possa dare i frutti sperati proiettando la provincia di Agrigento in posti più dignitosi di questo genere di graduatorie". "Non attribuisco un grande significato alla risalita di tre posti in graduatoria - afferma Giuseppe Sorce, presidente dell'Ance (Associazione dei costruttori edili) - bisogna tra l'altro vedere se é merito nostro o demerito degli altri che sono scesi verso il basso. Secondo me non é cambiato nulla nella nostra realtà, non ho notato variazioni positive particolari. Vale la pena di ribadire che dobbiamo avere il coraggio di investire sulle peculiarità del nostro territorio". S.F.
DI SICILIA
POLITICA. Gli auguri per sbloccare la situazione
Patto per il Territorio coraggio contro la crisi
"Rispetto all'attuale scenario di grave crisi e di paura - dei giovani per il lavoro, dei meno giovani per le pensioni, poi per le tasse, e l'articolo 18 che vuole porsi in discussione occorre rilanciare coraggio e determinazione». Lo scrivono in una nota i responsabili del Patto per il territorio, movimento politico presieduto da Piero Macedonio, che hanno voluto rivolgere un messaggio di auguri per il nuovo anno. In un documento diffuso dai movimento politico agrigentino si legge: «Coraggio e determinazione nel sapere avvicinare la realtà a fronte dei sogni che avevamo e che abbiamo forse dimenticato di avere. Coraggio e determinazione nel credere in ciò che realmente siamo, nel sentirei una sola comunità, nella quale il bene di uno riflette nel bene di tutti. Attraverso i concetti di solidarietà ed etica politica occorre riprendere il cammino della ripresa economica e sociale del territorio. Non a caso, abbiamo progettato di coniare il movimento "Patto per il territorio" - conclude la nota - ritenendo che l'azione politica prevale sulle ragioni di appartenenza, in uno Stato dove popolazione e territorio sono gli elementi fondanti. In ragione di tale scommessa, rivolgiamo gli auguri a ciascuno per un proficuo 2012, foriero di riscatto". (PAPI
POLITICA. «Attorno c'è tanto entusiasmo»
Autonomisti forti e liberi
Riunione con Granata
Si è svolta ieri mattina nei locali di via Pertini, una conferenza stampa di inizio anno degli "Autonomisti Forti e Liberi" che fanno capo Giancarlo Granata. All'incontro, oltre allo stesso ex parlamentare regionale, erano presenti Rosanna Tardino presidente delle "Quote Rosa", Calogero Morello, Francesco Lo Cascio, Calogero Crapanzano, Giuseppe Di Naro e Salvatore Gazzitano. Tutti insieme hanno intanto concordato come questo movimento politico sia stato in grado di creare un così tale entusiasmo testimoniato dalle numerose adesioni che hanno portato inevitabilmente all'apertura di una sede provinciale a Villaseta mentre in cantiere ci sono a seguire quelle che nasceranno in diversi comuni come Naro, Favara, Racalmuto e Raffadali. "Siamo riusciti - afferma l'onorevole Granata - a creare attorno a questo movimento tanto entusiasmo ed interesse grazie ai metodi adottati con una partecipazione democratica, di un protagonismo civico e tutto questo, prosegue, ci gratifica e ci spinge ad andare avanti. Un entusiasmo, prosegue Granata, che è frutto della bontà e della qualità delle nostre proposte che portiamo avanti sul territorio in quanto consapevoli che i partiti nazionali per come impostati, non hanno fatto altro che abbandonare le aspettative degli interessi collettivi. Noi, conclude, non abbiamo bisogno del leader di turno perché siamo l'espressione di questo malessere ed è per questo che l'adesione della gente altro non è che consentire loro di esprimere le proprie idee".
SOLE24ORE
Occupazione. Pubblicato il decreto sulla gestione online dei dati per il reclutamento
«Clicavoro» apre anche al pubblico
Gabriele Fava
Cliclavoro apre al pubblico. E stato infatti pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n.1 del 2 gennaio 2012 il decreto del ministero del Lavoro 13 ottobre 2011 sulla trasmissione informatica delle informazioni e dei dati relativi alle procedure di reclutamento dei lavoratori da parte delle amministrazioni e società pubbliche. Scopo della normativa è favorire l'efficienza e la trasparenza del mercato del lavoro pubblico in Italia tramite "Cliclavoro". Si tratta dì un luogo di incontro virtuale che ha lo scopo di agevolare l'occupazione dei lavoratori su tutto il territorio nazionale attraverso un catalogo completo e dettagliato di informazioni e servizi per il lavoro. Questi servizi permetteranno alle amministrazioni pubbliche di pubblicare le candidature e le offerte dì lavoro ed effettuare ricerche per entrare più facilmente in contatto con i lavoratori. La navigazione tra le informazioni del portale è libera, senza bisogno di registrazione, necessaria invece per iscriversi alla newsletter o per rimanere aggiornati sulle novità mediante la sezione rassegna stampa periodica e sui sondaggi. Con la pubblicazione del decreto sì completa la riforma sull'attività di intermediazione, prezioso strumento per la promozione dell'occupazione e le cui procedure sono state oggi snellite. Lo spirito della riforma sembra posarsi in primo luogo sulla creazione di un sistema flessibile e veloce di gestione del mercato del lavoro, dove il collocamento dei lavoratori risulti fondato su un immediato ed effettivo scambio di informazioni e notizie. La riforma si propone di completare il processo di liberalizzazione del collocamento, avviato già dai 1997 con il superamento del regime di "monopolio pubblico" e portato avanti dalla legge Biagi, che aveva dato la possibilità di svolgere attività di intermediazione anche a specifiche agenzie private (le Agenzie per il lavoro) e altri operatori. Con il collegato lavoro era stata poi ampliata la platea dei soggetti abilitati a operare nel mercato del lavoro. La lista era molto lunga e includeva gli enti locali, le Università, le Scuole superiori, statali e parificate, le Camere di commercio, i gestori di siti Internet, i consulenti del lavoro e le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Le novità più importanti, nell'ottica di una semplificazione dell'attività di collocamento, riguardano il nuovo regime dì autorizzazione allo svolgimento dell'attività di intermediazione. Ferme restando le normative regionali vigenti per specifici regimi di autorizzazione su base regionale, i soggetti abilitati che intendano effettivamente svolgere attività di intermediazione non saranno più tenuti a ottenere il consenso delle Regioni o del ministero del Lavoro. Le recenti riforme sono intervenute, altresì, sui requisiti cui è condizionata l'autorizzazione, ora esclusivamente subordinata all'interconnessione alla Borsa continua nazionale del lavoro (Bcnl) per il tramite del portale "Cliclavoro", nonché al rilascio alle Regioni e al Ministero del Lavoro di ogni informazione "strategica" al monitoraggio dei fabbisogni professionali e al buon funzionamento dei mercato dei lavoro. Il mancato conferimento dei dati alla Borsa continua nazionale del lavoro — prosegue la norma— comporterà l'applicazione di pesanti sanzioni amministrative pecuniarie che vanno da 2mila a l2mila euro, nonché la cancellazione dall'albo degli intermediari e conseguente divieto di proseguire l'attività di intermediazione.
Pubblicoco impiego. All'incontro del 12 gennaio il ministro Patroni Griffi vuole discutere anche di mobilità e riqualificazione del personale
Dividendo per la Pa grazie ai riordini
Davide Colombo
La razionalizzazione degli apparati amministrativi, che accompagnerà il ciclo di spending review annunciato per 2012, sarà il primo tema del confronto tra il ministro della Funzione pubblica e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, e le organizzazioni sindacali. Un tavolo convocato dal ministro per giovedì prossimo, l2 gennaio, alla vigilia del primo consiglio dei ministri del nuovo anno, per riannodare le fila di un dialogo che s'era interrotto con il predecessore di Patroni Griffi, dopo l'accordo separato (senza la Cgil) del 4 febbraio 2011 sui premi di produttività e il sistema delle relazioni sindacali. «Voglio incontrare i sindacati innanzi tutto per ascoltare la loro analisi sullo stato dei rapporti di lavoro nel settore pubblico dove, vale ricordarlo, siamo in presenza di un blocco dei contratti e del turn over» ha anticipato il ministro. In questo contesto difficile che, secondo le ultime previsioni di Palazzo Vidoni, dovrebbe portare il numero dei dipendenti del settore pubblico stabilmente sotto i 3,3 milioni entro il 2014 (-8% rispetto al 2008 con 3oomila addetti in meno) Patroni Griffi punta a un coinvolgimento dei sindacati nei programmi di razionalizzazione di enti e apparati annunciati nei prossimi mesi a partire, molto probabilmente, dagli accorpamenti di Inpdap ed Enpals in Inps. Da quelle razionalizzazioni scaturiranno risparmi che, in parte, potranno essere utilizzati per dare sostanza al dividendo per l'efficienza previsto dalla manovra del 2008 (e confermato nel decreto del luglio scorso; n.98, art. 16) proprio per premiare selettivamente il merito tramite il fondo per la contrattazione integrativa. «Ma il coinvolgimento dei sindacati - aggiunge il ministro — serve anche per tentare una gestione virtuosa dei percorsi di riqualificazione e mobilità che possono aprirsi per consentire ai dipendenti di seguire e meglio adattarsi a una amministrazione che sta cambiando». Altro tema al centro del confronto sarà poi quello dell'estensione del nuovo modello contrattuale già introdotto per le amministrazioni centrali (durata triennale e collegamento al nuovo indicatore di inflazione Ipca) alle Regioni e agli enti locali. L'obiettivo, come aveva ricordato Patroni Griffi nelle sue dichiarazioni programmatiche alla Camera, è quello di un modello contrattuale che consenta di considerare unitariamente, pur nel rispetto delle diverse specificità, tutto il lavoro pubblico. Un tema che si lega a un altro aspetto cruciale previsto dalla riforma Brunetta (legge 15/2009 e dlgs 150/2009) e che prevede la razionalizzazione dei comparti di contrattazione in cui è attualmente frammentata la Pa: sono 19 e dovrebbero ridursi a 4 per raggruppare da un lato il settore statale (in due grandi comparti con scuola, accademie, area ricerca e tecnologia da una parte e ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e università dall'altra) e dall'altro lato le regioni, che comprendono anche il settore sanità, e gli enti territoriali. Il dossier è aperto da quasi due anni in Aran e non fa progressi, tanto è vero che per le organizzazioni sindacali ormai è già partita la campagna per il rinnovo delle rappresentanze (Rsu) che erano rimaste sospese in attesa di un accordo mal arrivato. Al tavolo coni sindacati si discuterà, con molta probabilità, anche di previdenza complementare. Il ministro lo ha detto alla Camera: sono costituiti, per il personale dirigente e non dirigente in regime cosiddetto «contrattualizzato», diversi fondi negoziali collettivi che, tuttavia, non hanno ancora raccolto adesioni da parte dei dipendenti. Quel che serve, secondo Patroni Griffi, è una forte azione di comunicazione del Governo e delle Autonomie locali per sollecitare maggiori iscrizioni. Infine il tema dell'occupazione femminile (pari al 44% del totale), ancora penalizzato per le forti disparità nelle posizioni apicali di tutte le carriere pubbliche. Con i sindacati si discuteranno i possibili percorsi di valorizzazione e conciliazione tra vita familiare e professionale che potranno essere sperimentati in quest'ultima parte della legislatura.
Agrigentonotizie.it
Affondo di Guarraci a Firetto
"Apprendo dalla stampa che il Sindaco Firetto immagina in un futuro, opportunamente indefinito, la possibilità di riunire il Comune di Porto Empedocle con quello di Agrigento. Ovviamente detto in politichese, da non far capire il vero intendimento, quella lingua vecchia e antica, ormai troppo distante dalla vita quotidiana dei cittadini. I Consiglieri comunali di Grande Sud di Porto Empedocle, in sintonia con la linea del partito, avevano espresso forti dubbi e perplessità sulla scelta fatta da Firetto di promuovere l'unione dei Comuni solo con Realmonte e non anche con Agrigento. Firetto, in modo ostinato, persegue i propri interessi politici e non quelli legati alla città marinara, che avrebbe avuto maggiore lustro e maggiore impulso, qualora avesse avviato l'unione dei comuni con il capoluogo di provincia". Lo afferma in una nota il consigliere provinciale di Grande Sud, Orazio Guarraci.
"Purtroppo - tuona Guarraci - la vicenda del rigassificatore, ha visto la mortificazione del Comune di Agrigento, nonostante l'espressione di voto degli agrigentini mediante il referendum popolare. Ha vinto il protagonismo di Firetto contro gli interessi della città di Agrigento. Se si fosse avviata un'azione congiunta tra i due Sindaci dell'UDC, si potevano raggiungere obiettivi migliori anche per Agrigento e le royalty avrebbero potuto beneficiare i due Comuni anziché, egoisticamente, pensare a fare feste e spettacoli solo a Porto Empedocle. Si poteva pensare veramente di incrementare l'attività culturale, non solo con gli annunci e gli slogan, ma in modo serio e pratico, ad esempio come sta facendo Grande Sud, nel garantire l'attività del Consorzio universitario che già permette a migliaia di giovani di formarsi nel nostro territorio, riducendo enormemente le spese a carico delle famiglie. I cittadini sono a conoscenza dell'iniziativa che sta portando avanti Grande Sud, finalizzata a potenziare l'attività del Consorzio Universitario di Agrigento, permettendo l'ingresso attivo dei privati all'interno del consorzio, i quali apporteranno idee, proposte e ulteriori finanziamenti.
La coincidenza dell'appartenenza politica dei due Sindaci di Agrigento e Porto Empedocle, avrebbe potuto permettere maggiore impulso ed azioni comuni e condivise, purtroppo le lotte e le diatribe interne al proprio partito, hanno visto le posizioni dei due comuni allontanarsi, altro che riunificarsi. Lacerazioni interne che evidenziano solo tatticismi in vista delle prossime scadenze elettorali, non hanno permesso di "salvare" l'ex Sindaco Miche Termini dalla mozione di sfiducia portata avanti proprio da alcuni potenziali alleati, i quali sono stati definiti "capetti" proprio dall'UDC. In questa circostanza, Grande Sud, non ha inveito contro l'ex Sindaco Michele Termini, nonostante, lo stesso, avesse voltato le spalle dopo che si era fatto eleggere Sindaco dall'On. Michele Cimino.
La programmazione negoziata, poteva rappresentare per Agrigento e Porto Empedocle, un'opportunità per concepire iniziative in favore della Cultura, del Turismo, delle Infrastrutture, della riattivazione della Linea Ferroviaria, del potenziamento del Porto, del potenziamento di tutto il Litorale, delle aree a servizio delle Attività Produttive, ecc. ecc. Purtroppo è prevalso il protagonismo, la bramosia di apparire efficienti, al punto di appropriarsi di meriti che non gli appartengono.
Penso che la frase pronunciata per la riunificazione dei due Comuni, copiando la proposta dei Consiglieri di Grande Sud, fosse solo un maldestro tatticismo per apparire benevolo e accaparrarsi una fetta di elettorato agrigentino, che non una vera e sentita iniziativa.
Gli empedoclini stanno vivendo un momento di grave difficoltà economica e occupazionale, pertanto il Sindaco pensi di meno ai tatticismi elettorali e si impegni di più per risolvere gli innumerevoli problemi della città. Qualora Firetto, volesse abbandonare il suo atteggiamento egocentrico e accentratore dal punto di vista amministrativo e fosse interessato ad un confronto, pubblico o privato che sia, finalizzato a migliorare la programmazione e le iniziative da intraprendere a favore di Porto Empedocle, per garantire un sereno futuro e una migliore qualità della vita agli empedoclini, sarò pronto a servire, come sempre, la mia città".