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Oggi giornata di mobilitazione nazionale contro la trasformazione delle Province

Agrigento 31 gennaio 12
           
            Oggi giornata di mobilitazione straordinaria per discutere del future delle Province. La mobilitazione è stata convocata in tutta Italia dall'U.P.I., Unione delle Province Italiane.
            Tutti i 107 Consigli Provinciali d'Italia si riuniranno, infatti, in seduta straordinaria, per discutere della riforma delle Province dopo l'approvazione del decreto legge "Salva Italia".
            La seduta del Consiglio Provinciale di Agrigento, in programma stasera alle ore 18:00, nell'aula Silvia Pellegrino, è estesa alla partecipazione della società civile, delle forze economiche, sociali e delle Istituzioni territoriali. Un invito particolare a partecipare a tutti i dipendenti è stato inviato dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi.
            L'Upi in queste settimane ha ribadito la valutazione assolutamente negativa delle disposizioni sulle Province contenute nel decreto, considerando incostituzionali le norme che svuotano un livello di governo, le giunte provinciali, previsto dalla Costituzione e democraticamente eletto. Inoltre, come richiesto dall'U.P.I. dovranno essere avviati incontri con le imprese e le associazioni di categoria per verificare quale possa essere il destino degli investimenti programmati e i contratti già esistenti.
            La nuova forma attribuita alle Province dal governo nazionale tramite un decreto legge, ha dichiarato Raimondo Buscemi, necessita di un serio approfondimento. Non basta un decreto per riformare un Ente strategico dello Stato. Modificare le competenze delle Province, svuotandole di fatto di tutti i compiti essenziali, non è il modo migliore di abbattere il costo della P.A. Il rischio che si corre è proprio quello di creare un ente inutile e dare vita a seri disservizi ai cittadini, basti pensare alla viabilità e alla edilizia scolastica nelle Scuole Medie Superiori. Inoltre mancano indicazioni precise sul futuro dei contratti con le imprese posti in essere in questi anni e sul futuro degli oltre 52.000 dipendenti. Esiste, poi, la questione dell'autonomia statutaria della Sicilia, che aveva istituito nel 1986 le Province Regionali, aumentandone le competenze. Si tratta di questioni abbastanza complesse che hanno necessità di un dibattito serio, senza preclusioni e senza pregiudizi. La Provincia ha più di centocinquanta anni di storia, come ente territoriale non è un Ente inutile. Il vero problema, anziché svuotarlo, è quello di affidargli maggiori competenze e di aumentarne il grado di efficienza.

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