LA SICILIA
25/02/12
GRANDE SUD Solidarietà a Eugenio D'Orsi
A seguito dell'ennesimo atto di vi1t perpetrato a danno del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Prof. Eugenio D'Orsi, il Coordinatore Provinciale Dott. Mario Baldacchino, a nome dell'intero Coordinamento e facendo proprio il pensiero del VicePresidente di Grande Sud On. Michele Cimino e degli Assessori Provinciali Paolo Ferrara e Pino Montana e dei Consiglieri Provinciali Orazio Guarraci e Leo Vinci, esprime vera so1idariet nei confronti del Presidente e lo esorta a continuare nella sua azione politica ed amministrativa senza permettere che minacce vilmente nascoste dietro l'anonimato possano scalfire il suo operato.
GIORNALE DI SICILIA
25/02/12
L'Assostampa ieri ha incontrato il presidente D'Orsi
Incontro tra i rappresentanti dell'Associazione Siciliana della Stampa e la Provincia Regionale di Agrigento per definire la vicenda dell'Ufficio Stampa. All'incontro erano presenti, tra gli altri, il segretario regionale Alberto Cicero e il segretario provinciale Stelio Zaccaria dell' Assostampa, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ed il direttore generale Giuseppe Vella. Entrambe le parti, nel Corso di una approfondita discussione, hanno trovato punti d'accordo per determinare una soluzione che verrà ottimizzata nel corso di un prossimo incontro con il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.
«Solidarietà» al presidente Eugenio D'Orsi
Grande Sud a fianco del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, raggiunto dall'ennesima lettera anonima: «A seguito dell' ennesimo atto di viltà perpetrato a danno del presidente della Provincia Regionale di Agrigento, il coordinatore provinciale Mario Baldacchino - si legge in una nota - a nome dell'intero Coordinamento e facendo proprio il pensiero del vice Presidente di Grande Sud, on. Michele Cimino e degli assessori Provinciali Paolo Ferrara e Pino Montana e dei Consiglieri Provinciali Orazio Guarraci e Leo Vinci, esprime vera solidarietà nei confronti del Presidente e lo esorta a continuare nella sua azione politica».
«Ci si augura - continua la nota - che un fronte sempre più compatto si possa opporre a questi anonimi che traggono la loro forza dal coraggio spregevole di restare nell'ombra, dimostrando loro che la fermezza di chi compie il proprio dovere vince sempre rispetto alla spregevolezza dell'anonimato».
SCUOLA. Sopralluogo dei tecnici della Provincia
Liceo Fermi senza riscaldamenti
Mente da fare per l'attivazione dell'impianto di riscaldamento al liceo scientifico «Fermi». Ieri mattina è stato effettuato un sopralluogo da parte dei tecnici della Provincia dal quale è emerso che l'unica soluzione per dotare la scuola di contrada Perriera di un impianto è quella di effettuare uno
stralcio dal progetto di completamento già realizzato, I tempi, però, non consentono certo una soluzione entro l'anno scolastico in corso. La caldaia della quale dispone la scuola, invece, non può essere attivata perchè al centro di un contenzioso tra la Provincia e la ditta che ha realizzato i lavori al «Fermi». Il dirigente scolastico, Calogero Baldassano, che ha seguito il sopralluogo, non nasconde una certa delusione: «Ci vorranno dei mesi per risolvere il problema. Non posso essere soddisfatto perchè il problema è stato rimandato, non risolto». Baldassano cercherà, con le disponibilità della scuola, di fare realizzare dei lavori all'impianto elettrico che consentano almeno di reggere il carico delle stufe. Nei giorni scorsi l'impianto è andato in tilt, non riuscendo a fronteggiare le esigenze. «Speravamo in poco tempo di avere i riscaldamenti - dice Gabriele Modica, rappresentante d'istituto - mentre quest'anno non potremo avere alcun beneficio». Buone notizie, invece, perla palestra dello scientifico. Il progetto è già all'esame del Genio civile. (GP)
GIORNALE DI SICILIA
26/02/12
D'Orsi pronto a rivedere gli equilibri
Rimpasto, il Pd fa tris alla Provincia
Il Pd fa tris alla Provincia. Il presidente D'Orsi ha dato la propria disponibilità ad accogliere in giunta un terzo assessore quotato Partito democratico, in modo da accontentare anche la componente del senatore Benedetto Adragna che in questa operazione di rimpasto sta restando fuori dai giochi. Nonostante il capo della Provincia abbia (letto in conferenza stampa che manterrà una giunta con 10 assessori (per lasciare uno spiraglio aperto a Udc ed Api qualora volessero imbarcarsi sullo sua amministrazione), adesso spunta l'ipotesi di un undicesimo assessore, il terzo per il Pd.
«E' una ipotesi su cui stiamo discutendo - ha detto il segretario politico del Pd, Emilio Messana - significa che se ci sarà la possibilità di avere un terzo assessore il partito valuterà l'opportunità».
In effetti è questione di opportunità non di poltrone. Di questo argomento si discuterà stamattina alla 10 durante la direzione provinciale del Pd convocata da Messana anche per stabilire le alleanze in vista delle prossime amministrative del 6 e 7 maggio. Intanto la segreteria provinciale dell'Udc intende precisare che non ha nessun rappresentante, ufficiale o non riconosciuto, nella giunta alla Provincia. Lo scrivono in una nota, rispondendo alle affermazioni del presidente D'Orsi che in conferenza stampa ha «etichettato il consigliere Totò Montaperto come parte dell'Udc non riconosciuto da Firetto», Giovanni Nocera, responsabile organizzativo e Giuseppe Licata, responsabile enti locali.
«Nel prendere atto della volontà del presidente D'Orsi di ricomporre una coalizione con la presenza del Terzo polo nella sua interezza, corre l'obbligo di precisare che per l'Udc l'ingresso in giunta non è all'ordine del giorno».
Incarico per Michele Termini.
Michele Termini, ex sindaco di Campobello di Licata, e' stato nominato nell'esecutivo regionale dell'Udc con il compito di studiare e proporre modifiche alla legislazione regionale antimafia, con particolare riferimento all'acquisizione e alla gestione dei beni confiscati. Termini e' stato inoltre nominato coordinatore della campagna siciliana per la sottoscrizione della petizione popolare lanciata dalla capogruppo all'Ars del partito, Giulia Adamo, sulla proposta di legge che garantisce il reinvestimento nei territori interessati dei proventi dei sequestri dei patrimoni illeciti della criminalit-à organizzata.
Il Pdl oggi a congresso.
Saranno 30 i componenti del direttivo provinciale del Pdl. La direzione sarà eletta oggi durante il congresso che si celebra al Grand Hotel dei Templi. A presiedere i lavori, l'onorevole Jole Santelli. Coordinatore sarà eletto Nino Bosco, suo vice sarà Sasà Marino area ex An (La Russa, Gasparri, Stancanelli). (PAPI)
Palma, Castellino ucciso 15 anni fa
I familiari: «Vogliamo giustizia»
Due killer spararono al medico mentre tornava a casa, morì dopo due settimane di agonia
Sono trascorsi 15 anni da quando, in una fredda sera di febbraio, i killer della mafia atte- sera sulla Favara Palma di Montechiaro il medico Giulio Castellino per assassinarlo. Castellino, che ricopriva l'incarico di capo servizio di Igiene Pubblica e Lavoro per l'azienda sanitaria provinciale di Agrigento, mentre guidava per tornare a casa venne affiancato dai sicari i quali gli spararono contro.
Il medico si accasciò sul volante, ma era ancora in vita quando venne soccorso da un automobilista in transito nella zona. Dopo un primo ricovero al San Giovanni di Dio di Agrigento venne trasferito, in condizioni disperate a causa delle gravissime ferite provocate dai proiettili, al Civico dì Palermo.
L'agonia del medico durò 15 giorni. Due settimane dopo l'agguato, infatti, Castellino morì. Da allora gli autori dell'omicidio, ed i mandanti, non sono stati individuati, ma la famiglia di Giulio Castellino non ha mai smesso di chiedere giustizia.
E' tornata a farlo ieri, in occasione del quindicesimo anniversario dell'uccisione del proprio congiunto. Il fratello Angelo, il nipote Giulio e tutti i familiari del medico assassinato, hanno fatto affiggere sui muri della città un manifesto dal titolo "Per non dimenticare".
'Quindici anni or sono moriva si legge nel manifesto - il dottor Giulio Giuseppe Castelli- no, per vile mano criminale. Giulio Castellino è stato per più di venti anni ufficiale sanitario di Palma di Montechiaro, nonchè per diverse volte impegnato nella vita politica e sociale del nostro paese. Al momento dell'attentato era capo servizio dell'igiene Pubblica e Lavoro della Provincia di Agrigento, uomo da sempre amante del dovere e della legalità".
Poi l'appello ai palmesi: "Carissimi concittadini, le lacrime della Madonna, madre dell'umanità, versate sul Golgota, rappresentino anche le lacrime di chi ha dato la propria vita
hanno scritto i familiari di Giulio Castellino - per la libertà e la giustizia. Quelle sante lacrime inondino la nostra terra affinché una nuova società civile possa gridare con forza:" No alla mafia, no alla violenza". Le vittime della mafia come, Giulio Giuseppe Castellino, chiedono allo Stato, per il quale sono morti, semplicemente - hanno concluso i familiari del medico- giustizia".
Alle 19 di oggi, nella chiesa della Sacra Famiglia, sarà celebrata una messa in suffragio di Giulio Castellino.
Al medico, qualche anno dopo l'omicidio, è stato intitolato il poliambulatorio di Palma di Montechiaro che ha sede in corso Sicilia. (AAU)
GIORNALE DI SICILIA
Cusumano (Api): «D Orsi ora ci convochi»
"Attendiamo di essere convocati formalmente dal presidente Iella Provincia, D'Orsi, per discutere di un nostro ingresso in giunta così come auspicato dallo steso durante la conferenza di presentazione dei nuovi assetti politici". o dice Nuccio Cusumano, coordinatore provinciale dell'Api, l'Allenza per l'italia, movimento politico fondato dall'ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli. Ieri a Licata in occasione del congresso cittadino dell'Api, che ha eletto Sebastiano Costanza quale segretario del partito, l'ex senatore che ha lasciato il Pd, rilancia la sua apertura nei confronti del presidente D'Orsi. «Circa due mesi fa - dice Cusumano - ci eravamo incontrati con D'Orsi e con l'onorevole Di Mauro, alla Provincia, per discutere di un nostro ingresso in giunta, anche se non abbiamo consiglieri di riferimento. Poi non se ne è fatto più nulla. Adesso scopriamo che il presidente ha lasciato uno spiraglio aperto, ma non ci ha ancora convocati ufficialmente». Il nodo della questione è sempre legato al Terzo polo. «Si va delineando - aggiunge l'onorevole Cusumano - un'idea di politica e di rapporti dentro il "Terzo Polo" agrigentino senza la compiutezza di una vera e propria azione organizzativa e politica che, partendo dal governo della Provincia, ancora aperto alle dinamiche, a volte conflittuali, che segnano il rapporto tra le forze politiche possa riaffermare la propria identità politica, culturale programmatica, come alternativa o come nucleo centrale di una nuova alleanza federata, che definisca un chiaro ed esemplare patto, senza ambiguità e senza equivoci. In questo senso, l'incontro con il presidente D'Orsi e l'onorevole Di Mauro ha rappresentato l'inizio di un ragionamento che non può fermarsi al dato celebrativo». (PAPI)
Grande Sud propone
«L'alternativa a Zambuto: Pdl, Ai, Mpa Epolis e Pd»
Alternativa a Zambuto, Grande Sud propone di mettere insieme tutti i partiti che hanno questo obiettivo.
Scrive in una nota Mario Baldacchino: «Per noi resta inattaccabile la figura e la caratura tecnica dell'avv. Grillo. Un candidato sindaco che sponsorizziamo, proponendolo alla città e alle altre forze moderate. Invitiamo, quindi, le altre realtà del quadro politico agrigentino - aggiunge Baldacchino - ad aderire alla progettualità così incardinata, rivolgendoci in particolar modo al Pdl, Mpa, Pii, ma anche a quelle aggregazioni e movimenti come Epolis, che pur hanno palesato la possibilità di un loro candidato autonomo, In tale logica, come insegna l'esempio luminoso del governo Monti, anche dal Partito democratico potrebbe coinvolgersi in questa virtuosa esperienza». Tutti insieme, insomma, per dare slancio e forza ad un progetto d'alternanza. Sul modello romano.
Agrigentoflash
26/02/12
Mario Lazzano: "Si volevano togliere le Province ma il Governo le mantiene"
"Si volavano togliere le Province ma il Governo Monti le mantiene affidandole alla tanto attaccata "CASTA",la montagna che partorisce il topolino. Si toglie il potere al popolo sovrano per affidarlo a i consigli Comunali che a sua volta nominano i Consiglieri Provinciali." Così il consigliere comunale del Pdl, Mario Lazzano. "Oggi eletti dal popolo- continua- domani nominati a comporre una piccola casta di consiglieri provinciali. Finalmente arriva la tanto annunciata riforma rivoluzionaria del Governo Monti sulle Province. Talmente rivoluzionaria che immagina un consiglio provinciale non eletto democraticamente, che non dovrà più rispondere ai cittadini e che, ovviamente, cambierà continuamente, ad ogni scadenza elettorale del più piccolo comune del territorio. A guidarlo, poi viene posto un presidente nominato, che sarà impossibilitato ad esercitare alcun ruolo di guida. Deve essere costato molto lavoro agli sherpa del Ministero dell'Interno: la montagna che produce il classico topolino. L'Upi (Unione Province d'Italia) ha elaborato una vera proposta di riforma, che immagina un nuovo assetto istituzionale dei territori, con la nascita delle Città metropolitane, la riduzione delle Province, la conseguente riduzione degli uffici periferici dello Stato e l'eliminazione degli enti strumentali. Una riforma che produrrebbe risparmi per oltre 5 miliardi di euro. Non riusciamo davvero a capire perché, nonostante la piena collaborazione e i segnali forti che sono venuti dalle Province di affrontare il riordino complessivo delle istituzioni del nostro Paese, il Governo voglia ancora penalizzare le istituzioni elette democraticamente, lasciare intatti i privilegi, gli enti e le strutture, le burocrazie elefantiache che come costantemente apprendiamo, sono la vera zona grigia di questo Paese"come gli ATO idrici e ATO rifiuti delle vere macchinette mangiasoldi."
Perlacittà
Dalla democrazia degli eletti ai nominati anche nelle istituzioni locali
Si volevano togliere le Province ma il Governo Monti le mantiene affidandole alla tanto attaccata "CASTA",la montagna che partorisce il topolino. Si toglie il potere al popolo sovrano per affidarlo a i consigli Comunali che a sua volta nominano i Consiglieri Provinciali. Una vera ed autentica vergogna.
Legge elettorale delle Province: dalla democrazia degli eletti ai nominati anche nelle istituzioni locali. Ecco la 'rivoluzionaria' riforma delle Province del Governo Monti.
Oggi eletti dal popolo, domani nominati a comporre una piccola casta di consiglieri provinciali. Finalmente arriva la tanto annunciata riforma rivoluzionaria del Governo Monti sulle Province. Talmente rivoluzionaria che immagina un consiglio provinciale non eletto democraticamente, che non dovrà più rispondere ai cittadini e che, ovviamente, cambierà continuamente, ad ogni scadenza elettorale del più piccolo comune del territorio. A guidarlo, poi viene posto un presidente nominato, che sarà impossibilitato ad esercitare alcun ruolo di guida. Deve essere costato molto lavoro agli sherpa del Ministero dell'Interno: la montagna che produce il classico topolino.
Il meccanismo che viene rappresentato oggi dalla stampa non fa che generare l'ingovernabilità dei territori . Prevede un ruolo molto forte del Comune capoluogo, che quindi in questa nuova Provincia assumerà un ruolo dominante di tutela degli interessi delle grandi città, a tutto danno dei territori. Il meccanismo di elezione dei consiglieri provinciali, poi, non tiene conto - o forse sì, ma non se ne preoccupa - del fatto che le scadenze elettorali dei singoli comuni delle Province non coincidono. Quindi avremo consigli provinciali che cambieranno continuamente fisionomia allo scadere dei singoli consigli comunali. Ancora una volta saranno i territori ad essere penalizzati, dall'impossibilità per questa istituzione di programmare alcunchè, alle prese con maggioranze che muteranno continuamente.
L'Upi (Unione Province d'Italia) ha elaborato una vera proposta di riforma, che immagina un nuovo assetto istituzionale dei territori, con la nascita delle Città metropolitane, la riduzione delle Province, la conseguente riduzione degli uffici periferici dello Stato e l'eliminazione degli enti strumentali. Una riforma che produrrebbe risparmi per oltre 5 miliardi di euro.
Non riusciamo davvero a capire perché, nonostante la piena collaborazione e i segnali forti che sono venuti dalle Province di affrontare il riordino complessivo delle istituzioni del nostro Paese, il Governo voglia ancora penalizzare le istituzioni elette democraticamente, lasciare intatti i privilegi, gli enti e le strutture, le burocrazie elefantiache che come costantemente apprendiamo, sono la vera zona grigia di questo Paese"come gli ATO idrici e ATO rifiuti delle vere macchinette mangiasoldi. Legge elettorale delle Province:L'Unione Province d'Italia nel corso della riunione del Direttivo ha stabilito la data del 18 aprile a Milano di tutti gli eletti delle Province contro i nominati della politica.
La responsabilità discende direttamente solo dall'elezione popolare
"Il 18 aprile a Milano tutti i 3000 eletti delle Province si riuniranno in una manifestazione contro i nominati della politica. Non possiamo accettare una legge che deprime la democrazia e toglie ai cittadini il diritto di scegliere con le elezioni chi è chiamato a rappresentarli e ha la responsabilità di tutelarne gli interessi, e porta anche nelle istituzioni locali il solito esercito di nominati della politica". Lo annuncia il Vice Presidente dell'Upi, Antonio Saitta, riferendo quanto deciso oggi al termine della riunione dell'Ufficio si Presidenza dell'Upi per contrastare la proposta di Disegno di Legge del Governo Monti che trasforma le Province in enti di secondo livello. "Mentre i cittadini chiedono a gran voce di potere scegliere i propri rappresentanti e non accettano più che siano i partiti a nominarli - sottolinea Saitta - il Governo Monti propone di cancellare gli organi eletti delle istituzioni locali. Per questo abbiamo deciso di fare a Milano una grande manifestazione per la democrazia, per ribadire che chi governa e amministra la cosa pubblica deve essere responsabile di fronte alla propria comunità delle scelte che porta avanti. E la responsabilità discende direttamente solo dall'elezione popolare".
Mario Lazzano
Componente Dipartimento Assetto Istituzionale,Finanza e Personale UPI-Roma
Corrieredisciacca
26/02/12
LAZZANO: "INSENSATA LA LEGGE ELETTORALE SULLE PROVINCE PROPOSTA DA MONTI"
Dalla democrazia degli eletti ai nominati anche nelle istituzioni locali". Il consigliere provinciale Mario Lazzno (Pdl) interviene criticamente a proposito della riforma Monti per le elezioni provinciali. Una proposta che nulla ha a che fare con la democrazia, sostiene in buona sostanza Lazzano.
"Si volevano togliere le Province- scrive Mario Lazzano- ma il Governo Monti le mantiene affidandole alla tanto attaccata "Casta". Si toglie il potere al popolo sovrano per affidarlo a i consigli Comunali che a sua volta nominano i Consiglieri provinciali. Una vera ed autentica vergogna. Ecco la "rivoluzionaria" riforma delle Province del Governo Monti: oggi eletti dal popolo, domani nominati a comporre una piccola casta di consiglieri provinciali. Finalmente arriva la tanto annunciata riforma rivoluzionaria del Governo Monti sulle Province. Talmente rivoluzionaria che immagina un consiglio provinciale non eletto democraticamente, che non dovrà più rispondere ai cittadini e che, ovviamente, cambierà continuamente, ad ogni scadenza elettorale del più piccolo comune del territorio".
Lazzano critica che a guidare il Consiglio provinciale sarà "un presidente nominato, che sarà impossibilitato ad esercitare alcun ruolo di guida". Inoltre, per Lazzano "un ruolo molto forte avrà il Comune capoluogo, che quindi in questa nuova Provincia assumerà un ruolo dominante di tutela degli interessi delle grandi città, a tutto danno dei territori. Il meccanismo di elezione dei consiglieri provinciali, poi, non tiene conto - o forse sì, ma non se ne preoccupa - del fatto che le scadenze elettorali dei singoli comuni delle Province non coincidono".
"Quindi- continua Lazzano- avremo consigli provinciali che cambieranno continuamente fisionomia allo scadere dei singoli consigli comunali. Ancora una volta saranno i territori ad essere penalizzati, dall'impossibilità per questa istituzione di programmare alcunché, alle prese con maggioranze che muteranno continuamente".
Secondo Lazzano, bisogna prendere in considerazione seriamente la proposta dell' Unione Province d'Italia). "L'Upi- spiega Lazzano- ha elaborato una vera proposta di riforma, che immagina un nuovo assetto istituzionale dei territori, con la nascita delle Città metropolitane, la riduzione delle Province, la conseguente riduzione degli uffici periferici dello Stato e l'eliminazione degli enti strumentali. Una riforma che produrrebbe risparmi per oltre 5 miliardi di euro. Non riusciamo davvero a capire perché, nonostante la piena collaborazione e i segnali forti che sono venuti dalle Province di affrontare il riordino complessivo delle istituzioni del nostro Paese, il Governo voglia ancora penalizzare le istituzioni elette democraticamente, lasciare intatti i privilegi, gli enti e le strutture, le burocrazie elefantiache che come costantemente apprendiamo, sono la vera zona grigia di questo Paese, come gli ATO idrici e ATO rifiuti delle vere macchinette mangiasoldi. Legge elettorale delle Province: L'Unione Province d'Italia nel corso della riunione del Direttivo ha stabilito la data del 18 aprile a Milano di tutti gli eletti delle Province contro i nominati della politica".