GIORNALE DI SICILIA
FORESTALI. Passaggio alle Province, protesta dei sindacati
La scelta di smembrare l'Azienda Foreste della Regione con il passaggio di parte delle sue funzioni alle province, sancita con una norma della Finanziaria regionale, è aspramente criticata da Flai-Cgil- Fai-Cisl e Uila-Uil regionali che vi leggono «la volontà politica del Governo di liberarsi di tutti i lavoratori forestali e di una importante struttura». I sindacati annunciano lo stato di agitazione dei forestali e iniziative di mobilitazione.
Regione, mobilità per i dipendenti: sì all'assunzione di 22 mila precari
di RICCARDO VESCOVO
PALERMO. I 17 mila regionali potranno essere trasferiti per esigenze di servizio e non sarà più necessario ricevere l'assenso del lavoratore o dell'assessorato di provenienza. Vengono dunque superate le attuali regole che di fatto hanno paralizzato l'amministrazione, obbligando talvolta i dipartimenti a reclutare esperti esterni per colmare i vuoti d'organico che nessuno voleva ricoprire. Resta comunque l'obbligo di «motivare le esigenze tecniche, organizzative e produttive» e informare i sindacati. Il via libera alla norma è arrivato nella notte tra martedì e ieri, nel corso di una lunga maratona conclusa alle prime luci dell'alba con l'approvazione dei documenti contabili grazie a 39 voti favorevoli, 15 contrari e un astenuto.
Enti locali
Via libera per i Comuni alla stabilizzazione dei 22 mila precari, che dovrebbe avvenire attraverso dei concorsi con tanto di prova scritta e orale. I bandi riguarderanno «le figure professionali previste nella dotazione organica dell'ente», nel rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Questa norma ha però suscitato perplessità in diversi deputati, che hanno ricordato già i tentativi bocciati dal commissario dello Stato di assumere a tempo indeterminato questa platea di lavoratori. Abolite poi le commissioni edilizie comunali mentre i componendi dei collegi sindacali delle Aziende sanitarie non potranno svolgere l'incarico per più di due volte nella stessa azienda.
I forestali alle Province
L'effetto domino del provvedimento sulla mobilità è dirompente e trova subito applicazione in un'altra norma sul personale contenuta in Finanziaria: con la soppressione del dipartimento regionale Foreste, le cui funzioni saranno assorbite dal Comando forestale, i circa 26 mila addetti ai vari servizi antincendio e di salvaguardia dei boschi transiteranno più agevolmente in capo alle Province. «Già esistono i distretti dislocati nelle varie aree della Sicilia - ha spiegato l'assessore Sebastiano Di Betta - in questo modo sarà più facile gestire il personale in base alle esigenze del territorio». I contratti resteranno comunque invariati e le risorse saranno sempre assegnate dalla Regione, tanto che il presidente Raffaele Lombardo, ricordando l'ipotesi di abolizione delle Province, ha parlato di «un primo segnale del decentramento di funzioni che attribuiremo ai liberi consorzi di Comuni».
Enti regionali
Sempre in materia di personale, l'Aran, agenzia che si occupa della contrattazione dei regionali, non sarà soppressa ma avrà anzi un budget di 300 mila euro per strutturarsi. Prevista invece l'abolizione dell'Agenzia per l'impiego, le cui funzioni saranno svolte dal dipartimento regionale del lavoro. Come annunciato saranno soppressi anche i Sepicos, i servizi di controllo strategico. I consorzi ittici saranno invece commissariati e dunque decadranno i consigli d'amministrazione il cui costo si aggirerebbe sul milione di euro all'anno. Soppresse pure le commissioni ambientali provinciali «col taglio di 120 posti di sottogoverno» ha spiegato ancora l'assessore Di Betta.
Società partecipate
Il personale appartenente alle società collegate alla Regione, per le quali è stata disposta la liquidazione, sarà trasferito in altre partecipate entro 90 giorni dall'entrata in vigore della finanziaria. Dunque sarebbe sfumata l'ipotesi del licenziamento e della successiva riassunzione in un nuovo ente, procedura questa che ad esempio era stata utilizzata per la riforma del 118 in Sicilia.
SOLE
ENTI LOCALI. Proposta commercialisti
Spazio a un'Authority per scegliere i revisori
Gianni Trovati
MILANO
La nomina dei revisori dei conti negli enti locali deve essere affidata a un'Authority o a un organismo indipendente, A chiederlo sono gli stessi professionisti, in una nota diffusa ieri in cui il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili prende posizione sulla riforma dei controllori di Comuni e Province scritta nel Dl 138/2011 e disciplinata dai Dm del 15febbraio e dalla circolare 7/FI, entrambe del Viminale.
I professionisti riconoscono che il meccanismo dell'estrazione a sorte da elenchi regionali, che entrerà in vigore in autunno, è un passo avanti rispetto alla situazione precedente, in cui a scegliere i controllori erano nei fatti gli stessi amministratori controllati. Il passo avanti, però, non basta, anche perché l'obiettivo di privilegiare la competenza a giudizio dei professionisti è mancato. A mirare i successi dell'impresa sono i difetti nel sistema dei requisiti che presiederà all'ingresso negli elenchi regionali e all'assegnazione dei professionisti alle varie classi dimensionali di enti da controllare. La critica si appunta prima di tutto sui parametri di anzianità, che chiedono due annidi anzianità di iscrizione all'albo per i revisori alla prima nomina, cinque annidi iscrizione all'albo e tre annidi esperienza di revisione già maturati in un ente locale per controllare i conti nei Comuni fra 5mila e 15mila abitanti occorreranno e dieci anni di iscrizione all'albo e due incarichi di revisione già svolti cinque anni per entrare vigilare sugli enti più grandi. Questo meccanismo, secondo la nota, penalizza i giovani professionisti.
Nemmeno il sistema dei crediti formativi obbligatori per i revisori del futuro piace al consiglio nazionale: oltre al numero «eccessivo» di crediti richiesti,i professionisti chiedono anche di cambiare le modalità di conseguimento, oggi previste esclusivamente attraverso attività di formazione con programmi concordati con il Viminale.
Agrigentoflash
Consiglio provinciale, il 26 aprile nuova seduta
Il Presidente del Consiglio Provinciale , Raimondo Buscemi , ha convocato il Consiglio provinciale per il 26 aprile, alle 18:00, nell'aula Silvia Pellegrino. Otto i punti all'ordine del giorno. Dopo la lettura ed approvazione dei verbali delle sedute precedenti e le comunicazioni del Presidente saranno discusse tre interrogazioni. Due sono state presentate dal Consigliere Avarello: la prima sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa. La seconda interrogazione riguarda i lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. L'interrogazione del consigliere Spoto riguarda i lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea ;
Successivamente saranno discusse la relazione del presidente del I^ semestre 2011 e la proposta n. 01 del 20/01/12 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento.
Le modifiche dello statuto del Cupa che arrivano in Consiglio provinciale riguardano la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione e altre modifiche statutarie approvate dall'assemblea del Consorzio. Variazioni che sono state esaminate dalle commissioni "Affari Generali" della Provincia e del Comune di Agrigento nelle scorse settimane. Dal lavoro delle due Commissioni sono scaturite delle proposte di modifica dello statuto che, prima, dovranno essere approvate dall'assemblea dei soci del Consorzio Universitario e poi inviate a tutti i soci per l'approvazione definitiva. Infine saranno discussi due debiti fuori bilancio per circa 22 mila euro.
Agrigentoweb
POLITICA | Degrado e pericoli nella Valle dei templi. Roberto Gallo "interroga" D'Orsi
Scritto da Redazione
Il consigliere comunale Roberto Gallo, candidato al consiglio comunale di Agrigento nelle liste del "Cantiere Popolare" ha inoltrato una interrogazione al Presidente D'Orsi, sul degrado e rischio per la sicurezza in cui versa il tratto di strada provinciale che dalla fontana di Bonamorone di Agrigento porta al Tempio di Giunone nel cuore della Valle dei templi.
Tale strada è frequentata da decine di migliaia di turisti, che ogni anno percorrono a piedi questa meravigliosa zona, unica al mondo, laddove il fascino dei Templi Greci si confonde col verde degli alberi di mandorlo.
"Tantissimi turisti rischiano ogni giorno di farsi male per via di un marciapiede totalmente degradato, ed addirittura di essere travolti in un pezzo di questa strada, dove non esiste nemmeno il marciapiede" spiega Gallo.
"Per questa ragione, è necessario che l'Amministrazione Provinciale si attivi immediatamente, tramite la manutenzione straordinaria, per mantenere il marciapiede degradato e sistemare la strada, rendendola fruibile e sicura.
In piu' è opportuno un incontro con i vertici del Parco Archeologico, che io ho gia' incontrato nelle persone del direttore Dr. Parello, del commissario arch. Sciarratta ed il segretario dr. Infantino, i quali si sono resi disponibili per una proficua collaborazione sul tema in oggetto .
In parole povere, è necessario impegnarsi per dare sempre più, migliori servizi al turismo, per promuovere il nostro territorio, anziche' abbandonarlo a se stesso" conclude Gallo.
Per noi de La Destra il turismo è l'unica attivita' che puo' risollevare l'economia Agrigentina, pertanto è veramente grave l'inefficienza ed il disinteresse .
Lavalledeitempli
La relazione semestrale e lo statuto del Cupa in Consiglio Provinciale
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha convocato il Consiglio provinciale per il 26 aprile, alle ore 18:00, nell'aula Silvia Pellegrino. Otto i punti all'ordine del giorno. Dopo la lettura ed approvazione dei verbali delle sedute precedenti e le comunicazioni del Presidente saranno discusse tre interrogazioni.
Due sono state presentate dal Consigliere Avarello: la prima sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa. La seconda interrogazione riguarda i lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. L'interrogazione del consigliere Spoto riguarda i lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea ;
Successivamente saranno discusse la relazione del presidente del I^ semestre 2011 e la proposta n. 01 del 20/01/12 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento.
Le modifiche dello statuto del Cupa che arrivano in Consiglio provinciale riguardano la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione e altre modifiche statutarie approvate dall'assemblea del Consorzio. Variazioni che sono state esaminate dalle commissioni "Affari Generali" della Provincia e del Comune di Agrigento nelle scorse settimane. Dal lavoro delle due Commissioni sono scaturite delle proposte di modifica dello statuto che, prima, dovranno essere approvate dall'assemblea dei soci del Consorzio Universitario e poi inviate a tutti i soci per l'approvazione definitiva. Infine saranno discussi due debiti fuori bilancio per circa 22 mila euro.
Finanziaria Regione Siciliana: gravissima la soppressione dell'Azienda Foreste Demaniali ed il trasferimento delle competenze alle province
Legambiente: norma sbagliata e sconsiderata che costituisce una picconata distruttiva di uno dei pilastri delle politiche ambientali.
Auspichiamo l' intervento di censura da parte del Commissario dello Stato.
Legambiente Sicilia manifesta tutta la propria incredulità ed opposizione alla norma votata dall'Assemblea Regionale Siciliana e voluta dal Governo Regionale e dalla maggioranza politica che lo sostiene, contenente la soppressione dell'Azienda Foreste Demaniali e il trasferimento delle competenze alle province regionali.
"E' una norma assurda e sbagliata, che mette in crisi uno dei pilastri delle politiche ambientali nella nostra regione - dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di Legambiente Sicilia.
E' immotivata ed inaccettabile poi la cancellazione dell'Azienda Foreste Demaniali qualificato e riconosciuto gestore delleriserve naturali trale più belle della Sicilia, come lo Zingaro, Vendicari, Pantalica, Cavagrande del Cassibile.
La gestione dei vasti demani forestali ed il servizio regionale antincendio boschivo presuppongono unitarietà di strategia e competenze tecniche non garantite dallo smembramento e dall'affidamento alle nove province regionali. E poi non si comprende perché i boschi demaniali rimarranno di proprietà della Regione ma alla loro manutenzione e protezione dovranno provvedere amministrazioni diverse che non hanno peraltro alcuna dipendenza gerarchica o funzionale dalla regione stessa".
Per Legambiente è incredibile poi che con una recente legge si sia prevista la soppressione delle province e con una successiva norma invece il trasferimento di funzioni e competenze cosi' importanti ed ampie.
"E' sbagliato ed inaccettabile che si intervenga su tale delicata materia con emendamenti presentati in piena notte e senza un adeguato confronto - dichiara Mimmo Fontana, Presidente Regionale di Legambiente Sicilia - Forse rimarrà una riforma sulla carta come quella della soppressione degli ATO rifiuti. Presenteremo comunque un'articolata memoria al Commissario dello Stato chiedendo un deciso intervento di censura.
Ed auspichiamo la mobilitazione delle forze sindacali del settore forestale e della funzione pubblica per evitare la destrutturazione di un settore strategico regionale".