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Rassegna stampa del 3 maggio 2012

 

 Agrigentoflash.it
 
Consiglio provinciale, Masone (Pd) subentra al dimissionario Giglione

Pietro Giglione si è dimesso da componente del Consiglio provinciale, mantenendo la carica di assessore allo Sviluppo economico che gli era stata assegnata 2 mesi dal presidente Eugenio D'Orsi. A seguito di ciò, il primo dei non eletti della lista del Partito Democratico, Maurizio Masone, farà il suo ingresso nell'aula Giglia. Presidente del Centro culturale Pasolini, uomo di grande fedeltà al partito, Masone è stimato da tutti e ritenuto persona capace ed equilibrata.
 
Manca il numero legale, consiglio provinciale da riconvocare.
Manca il numero legale e il Consiglio Provinciale dovrà essere riconvocato nei prossimi giorni. Nell'ultima seduta erano, infatti, presenti solo tredici consiglieri provinciali: Avarello, Bennici che ha svolto le funzioni di Presidente della seduta, Cammilleri, Di Ventura, Roberto Gallo, Girasole, Lo Leggio, Paci, Quartararo, Picone, Ruvolo, Spoto e Sutera Sardo. Il Consiglio dovrà essere riconvocato dopo la riunione dei Capi Gruppi che stabilirà la data della nuova seduta. Nel prossimo ordine del giorno saranno inserite la surroga del Consigliere Pietro Giglione con Maurizio Masone, primo dei non eletti della lista del PD nel collegio di Agrigento e la nomina del nuovo Vice Presidente del Consiglio Provinciale, oltre alle otto  proposte di deliberazione non discusse nella precedente seduta ed altre proposte inviate dall'amministrazione e dai Consiglieri. Tra queste le interrogazioni presentate dal Consigliere Avarello sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa e quella relativa ai lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. Dovrà essere discussa anche l'interrogazione del consigliere Spoto sui lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea. Da inserire anche la proposta n.1 del 20 gennaio 2012 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento. Nell'ordine del giorno, infine, anche la relazione del Presidente del primo semestre 2011 e due debiti fuori bilancio per circa 22 mila euro.
 
 
 
Sicilia24h.it


 Manca il numero legale, Consiglio Provinciale da riconvocare
Manca il numero legale e il Consiglio Provinciale dovrà essere riconvocato nei prossimi giorni. Nell'ultima seduta erano, infatti, presenti solo tredici consiglieri provinciali: Avarello, Bennici che ha svolto le funzioni di Presidente della seduta, Cammilleri, Di Ventura, Roberto Gallo, Girasole, Lo Leggio, Paci, Quartararo, Picone, Ruvolo, Spoto e Sutera Sardo. Il Consiglio dovrà essere riconvocato dopo la riunione dei Capi Gruppi che stabilirà la data della nuova seduta.
Nel prossimo ordine del giorno saranno inserite la surroga del Consigliere Pietro Giglione con Maurizio Masone, primo dei non eletti della lista del PD nel collegio di Agrigento e la nomina del nuovo Vice Presidente del Consiglio Provinciale, oltre alle otto  proposte di deliberazione non discusse nella precedente seduta ed altre proposte inviate dall'amministrazione e dai Consiglieri. Tra queste le interrogazioni presentate dal Consigliere Avarello sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa e quella relativa ai lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. Dovrà essere discussa anche l'interrogazione del consigliere Spoto sui lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea.
Da inserire anche la proposta n.1 del 20 gennaio 2012 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento. Nell'ordine del giorno, infine, anche la relazione del Presidente del primo semestre 2011 e due debiti fuori bilancio per circa 22 mila euro.
 

grandangolo.it

Sicilia: istituita la zona franca della legalità
Con decreto del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo è stata istituita la "zona franca della legalità" in provincia di Caltanissetta e che coinvolge anche la provincia di Agrigento. Il provvedimento, così come prevede la legge regionale n. 15 del 2008, è stato preso d'intesa con il Ministero dell'Interno. La zona franca della legalità, creata con il decreto siglato oggi, si estende nei comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villermosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba. Alla zona franca potranno aderire anche alcuni comuni limitrofi delle province di Enna e Agrigento (Canicatti', Campobello di Licata, Ravanusa, Licata e Pietraperzia). La proposta di una zona franca per la legalità è stata presentata più di un anno fa dall'assessore regionale alle attività produttive, Marco Venturi, che aveva recepito le istanze provenienti dal tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalità di Caltanissetta. La zona franca della legalità di Caltanissetta nesce con l'obiettivo di attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e rilanciare il tessuto socio economico della provincia, un progetto destinato a garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali. "Dopo circa un anno dalla prima delibera di giunta con cui approvano lo schema - afferma il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - oggi abbiamo finalmente chiuso l'Iter con cui approviamo la zona franca per la legalità. Una vera sfida per il rilancio di un territorio che parte dall'idea di creare un'area economica, destinata a garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali". "La zona franca per la legalità - spiega l'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi - può contribuire ad aumentare la consapevolezza di avere condizioni possibili per attrarre investimenti su un territorio molto vasto su cui creare una zona sicura, un'area protetta da ogni fenomeno malavitoso o delinquenziale che, con il concorso delle istituzioni, salvaguardi gli investimenti, dia certezza alle imprese, realizzi un costante controllo delle attività, fornisca corsie preferenziali per l'apertura di nuove imprese e sia in grado di fornire servizi attraverso lo 'sportello unico', in tempi certi".
 
AGRIGENTOWEB.IT
 
Si è dimesso Pietro Giglione Pd, gli subentra Maurizio Masone.

Ora dovrà essere eletto il nuovo Vice Presidente del Consiglio di garanzia per la minoranza con il meccanismo un voto per ogni singolo consigliere.

Manca il numero legale e il Consiglio Provinciale dovrà essere riconvocato nei prossimi giorni.Nell'ultima seduta erano, infatti, presenti solo tredici consiglieri provinciali: Avarello, Bennici che ha svolto le funzioni di Presidente della seduta, Cammilleri, Di Ventura, Roberto Gallo, Girasole, Lo Leggio, Paci, Quartararo, Picone, Ruvolo, Spoto e Sutera Sardo. Il Consiglio dovrà essere riconvocato dopo la riunione dei Capi Gruppi che stabilirà la data della nuova seduta.
Nel prossimo ordine del giorno saranno inserite la surroga del Consigliere Pietro Giglione con Maurizio Masone, primo dei non eletti della lista del PD nel collegio di Agrigento e la nomina del nuovo Vice Presidente del Consiglio Provinciale, oltre alle otto proposte di deliberazione non discusse nella precedente seduta ed altre proposte inviate dall'amministrazione e dai Consiglieri. Tra queste le interrogazioni presentate dal Consigliere Avarello sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa e quella relativa ai lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. Dovrà essere discussa anche l'interrogazione del consigliere Spoto sui lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea.
Da inserire anche la proposta n. 01 del 20/01/12 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento. Nell'ordine del giorno, infine, anche la relazione del presidente del I^ semestre 2011 e due debiti fuori bilancio per circa 22 mila euro.

www.gds.it

 
Lombardo: "Casini stia tranquillo, non mi ricandiderò"
Il presidente della Regione alla convention in sostegno di Aricò: "Arriverà al ballottaggio, eventualmente si vedrà. Bersani? Forse non legge i giornali e non sa che si vota tre settembre e ottobre"
 «A Casini che predica discontinuità in Sicilia perchè vuol tornare al passato dico che ci muoveremo invece nella continuità. Alle prossime regionali lavoreremo per creare una coalizione ampia partendo da chi ha sostenuto le riforme, senza preclusioni neppure nei
confronti dell'Udc. Se il problema sono io, Casini stia tranquillo: non mi ricandido alla presidenza della Regione». Lo ha detto il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, conversando con i cronisti a margine di una convention elettorale a Palermo.
«Penso che Alessandro Aricò possa arrivare al ballottaggio, in caso contrario il Mpa farà le sue
scelte: io agli appelli per il secondo turno preferisco la libertà di voto». E sul voto: "E' stata una campagna elettorale scandita da insulti, chiacchiere e mille incoerenze. E sicuramente se dovesse essere eletto chi non ha fatto altro che bestemmiare e portare avanti azioni di sciacallaggio sarebbe difficile qualsiasi dialogo. Non c'è dubbio che le comunali rappresentano un test nazionale, si vota in città importanti come Palermo. Bersani vuol sapere quando si voterà in Sicilia? Forse non legge giornali, a ottobre o a settembre prossimi».
 
 
 
 
DI SICILIA
 
AULA PELLEGRINO. Prende i posto di Giglione
Provincia, Masone entra in Consiglio
Pietro Giglione sceglie l'assessorato e lascia sala Pellegrino. Si è dimesso, infatti, da consigliere e vicepresidente del Consiglio provinciale, l'esponente del Partito democratico che grazie alla nuova legge ha potuto mantenere entrambe le cariche, assessore e consigliere. Al suo posto subentrerà Maurizio Masone, primo dei non eletti nel collegio di Agrigento. Per Masone quindi inizia la nuova avventura in Consiglio provinciale. La surroga tra Giglione e Masone sarà inserita nella prossima convocazione dell'Aula Pellegrino che sarà fatta dal presidente Raimondo Buscemi, dopo aver consultato la commissione dei capigruppo. Oltre all'ingresso di Masone di Giglione il Consiglio dovrà ratificare, con la nomina a votazione, il nuovo secondo vice presidente, carica finora ricoperta da Pietro Giglione. In scaletta, inoltre saranno inseriti gli argomenti non discussi durante l'ultima seduta del Consiglio provinciale che è stata disertata dai consigliere. Si tratta di 8 proposte di deliberazione inviate dall'amministrazione e dai Consiglieri. Tra queste le interrogazioni presentate dal consigliere Carmelo Avarello sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa e quella relativa ai lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. Dovrà essere discussa anche l'interrogazione del consigliere Spoto sui lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea. ('PAPI')
 
 
 
ASSICURAZIONE. Il presidente "Decisione necessaria dopo i tagli del governo" Firenze e Treviso sono le realtà più virtuose.
«La Provincia aumenta la tariffa» A giugno l'Rc auto sarà più salata
La giunta D'Orsi ritocca la tariffa: dal 12,5 al 16 percento. È il massimo consentito dalla legge
Gianni Borsellino, della sezione provinciale del sindacato nazionale degli agenti, chiede l'immediata revoca del provvedimento.
Agrigento chiede il massimo possibile. Contrariamente ad altre Province virtuose, quali Firenze e Treviso, la giunta provinciale ha aumentato l'imposta, di sua competenza, sui premi di assicurazione della responsabilità civile nella misura del 3,5 per cento, elevandola dal 12,5 al 16 per cento. La sezione provinciale del sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna) non ci sta e chiede l'immediata revoca del provvedimento.«Considerata l'attuale, difficile, congiuntura economica che colpisce, e colpirà nell'immediato futuro, pensionati, lavoratori e consumatori in genere, nonché le imprese, - ha detto ieri il presidente provinciale del sindacato Gianni Borsellino - chiediamo la revoca del provvedimento della Giunta della Provincia regionale. L'aumento di questa imposta, se non revocata, inizierà - ha spiegato - a dispiegare i suoi effetti da giugno e dunque i consumatori troveranno le proprie polizze Rc auto gravate oltre che dal previsto e calendarizzato aumento dei massimali da parte delle compagnie anche di questo ulteriore aggravamento». L'aumento disposto col provvedimento della giunta provinciale sarà, ad esempio, di circa 15 euro per una polizza assicurativa di 500 euro annuali stipulata per le auto medio - piccole, di 30 euro invece per le polizze di 900 euro - sempre a titolo di esempio - per un camion, «Coinvolgeremo le associazioni dei consumatori, e tutte le categorie - ha aggiunto il presidente Borsellino - per avere chiarezza circa le responsabilità di questo ennesimo carico fiscale». La Provincia regionale di Agrigento poteva infatti decidere la percentuale in aumento. E lo ha fatto, utilizzando l'aliquota di imposta più alta possibile. «Le Province, col decreto legge 78 dello scorso anno, - ha spiegato ieri il presidente Eugenio D'Orsi - hanno subito tagli enormi. A questo si va ad aggiungere il taglio del provvedimento del governo Monti, cosiddetto "Salva Italia" che, per noi, si traduce in un taglio di 10 milioni di euro su un bilancio di 48 milioni circa. Prima di decidere quale strada percorrere - ha aggiunto D'Orsi - visto che ci viene data, dalla legge, la possibilità di aumentare l'imposta sull'Rc auto, abbiamo verificato, stimato, l'incidenza, economica, che avrebbe avuto sui cittadini. Ebbene, l'aumento che pure c'è, non è elevato, anzi è minimo ma ci permetterà di fronteggiare il taglio, enorme, sproporzionato, che stiamo subendo. Alle Province hanno tolto perfino l'addizionale sull' energia elettrica dal quale incassavamo quattro milioni di euro circa. Fondi che ci dovrebbe compensare la Regione, ma che di fatto al momento ci vengono sottratti. Il sindacato chiede di sapere a cosa serviranno questi soldi - conclude D'Orsi - Ed è legittimo. Serviranno per poter garantire i servizi essenziali». (CR)
 
LA SICILIA
 
Rigassificatore,seconda "tappa"
PORTO EMPEDOCLE. Dopo la recinzione dell'area, da oggi indagini geofisiche in mare
Dopo la delimitazione dell'area con una grande rete metallica, una nuova tappa verso il rigassificatore. E' stato fissato per questa mattina l'inizio dell'indagine geofisica e di verifica del fondo marino nell'area dove sorgerà il terminale, commissionata dall'Enel. La conferma ufficiale è stata fornita nei giorni scorsi dalla Capitaneria di porto, la quale ha autorizzato la società Poliservizi di Roma e la Miar Sub sempre dell'hinterland capitolino a dare il via alle attività esplorative. Gli specialisti delle due ditte laziali si avvarranno della collaborazione del sommozzatore saccense Alberto Maniscalco e del collega di Carini Antonino Mangiapane. Le ricerche che, come detto inizieranno oggi si snoderanno nell'arco delle successive tre settimane. La Guardia costiera empedoclina ha emanato l'apposita ordinanza che regolamenta le attività nautiche nello specchio acqueo dove si terranno le ricerche. La zona interessata è dunque quella adiacente al riempimento a mare sul quale sorgerà gran parte del terminale di trasformazione del gas liquido. Si tratta di ricerche fondamentali, determinanti e obbligatorie per accertare che il sito sia adeguato alle esigenze del costruttore dell'impianto, specie sul fronte della sicurezza. Nelle scorse settimane Enel e Nuove Energie avevano promesso urbi et orbi che il cantiere non si sarebbe aperto prima dello svolgimento di queste attività di esplorazione. Dopo queste e altre che si terranno nei prossimi mesi, specie per la ricerca di ordigni bellici residuati della seconda guerra mondiale, il cantiere dovrebbe essere aperto entro un anno. Il tutto conferma, anche se dall'Enel come sempre non giungono anticipazioni in materia, come l'azienda energetica nazionale intenda andare avanti col progetto, anche perché di tempo ne è stato perso parecchio. La tabella di marcia è quella resa nota nelle scorse settimane, con l'apertura del cantiere al termine delle verifiche e dell'eventuale bonifica dell'area interessata delle ricerche geofisiche. FRANCESCO DI MARE
 
 
L'approvazione delle tariffe serve per le anticipazioni bancarie
L'euforia e l'ottimismo con cui é stato salutato il finanziamento del Cipe, dei progetti per la sistemazione del sistema depurativo e fognante di Agrigento si scontra con una amara realtà che rischia di bloccare i lavori, se non addirittura di far saltare il finanziamento, Girgenti Acque infatti, come abbiamo già sottolineato nei servizio adiacente, dovrà intervenire mettendoci - nell'esecuzione dei lavori - il 30% dell'importo complessivo degli interventi. Si tratta di somme parecchio rilevanti (solo per la depurazione ad Agrigento siamo intorno ai 10 milioni di euro, ma c'é anche la realizzazione della rete idrica per la quale l'intervento é anche più corposo) che il gestore privato non possiede. «E' ovvio - sottolinea già da parecchi mesi il direttore della società - che dovremo ricorrere a delle consistenti anticipazioni bancarie, ma gli istituti di credito cui ci siamo rivolti potranno concederci le risorse finanziarie soltanto in presenza di una struttura tariffaria definitiva, approvata dall'assemblea dei soci dell'ato idrico», Come si sa, attualmente Girgenti Acque applica le tariffe che erano in vigore, in ciascun comune, con la gestione precedente, in un clima di assoluta provvisorietà. Le assemblee dell'ato convocate dal presidente Eugenio D'Orsi per l'approvazione della nuova struttura tariffaria unica e definitiva sono andate sempre deserte perché la maggior parte dei sindaci non si presenta. La situazione a questo punto é divenuta delicata: niente nuove tariffe, niente anticipazioni della banca ed i lavori (con tutte le ricadute sul piano dei servizi e su quello economico ed occupazionale) rischiano di saltare. s.f.)
CONSIGLIO PROVINCIALE
Si è dimesso Pietro Giglione, subentra Masone
Pietro Giglione non ricopre più la doppia carica di consigliere provinciale e di assessore della giunta presieduta da Eugenio D'Orsi. Ieri mattina infatti ha rassegnato le dimissioni da componente del consiglio, mantenendo ovviamente quella di assessore allo sviluppo economico. La scelta arriva dopo due mesi dalla nomina (l'incarico da parte di D'Orsi risale allo scorso 27 febbraio) e consente al primo dei non eletti della lista del Partito democratico Maurizio Masone di entrare a sua volta nell'aula Giglia. Masone è una vecchia bandiera prima del Pci agrigentino e negli anni più recenti dei Ds e del Partito democratico. Presidente del Centro culturale Pasolini, uomo di grande fedeltà al partito è stimato da tutti e ritenuto persona capace ed equilibrata. Da un paio d'anni a questa parte è stato ripetutamente sul punto di entrare sia nella giunta provinciale che in quella comunale. Allorquando il Pd é stato sul punto di aderire agli inviti di Marco Zambuto a far parte della maggioranza a Palazzo dei Giganti, il suo nome é circolato con particolare insistenza, ma poi non se ne fece nulla dato che il Pd rimase fuori dall'esecutivo municipale. Anche per la giunta provinciale è stato talvolta indicato tra i papabili ma senza che poi venisse concretato alcunché che lo riguardasse. L'avvicendamento degli assessori provinciali del Partito democratico, più volte annunciato ma effettuato solo nello scorso febbraio con grande ritardo sui tempi previsti, lo ha tenuto con il fiato sospeso per parecchio tempo. Poi la nomina di Giglione il quale però, a sorpresa, in un primo tempo sembrava intenzionato a mantenere tutte e due le cariche, visto che la nuova legislazione glielo avrebbe consentito. E così é stato per circa un paio di mesi. Tuttavia nel corso delle passate settimane evidentemente il partito lo ha convinto a dimettersi per fare spazio a Masone e consentire a quest'ultimo di svolgere le funzioni di consigliere provinciale per questo ultimo scorcio della corrente legislatura. Ieri il passaggio é stato finalmente reso noto ed ora Masone aspetta la prossima seduta del Consiglio per insediarsi nel suo nuovo incarico e giurare che svolgerà nel migliore dei modi il mandato che gli sta per essere affidato. SALVATORE FUCÀ
 

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