5 maggio (sabato)
GIORNALE DI SICILIA
REGIONE. Nel decreto firmato da Lombardo
Zona franca della legalità
Inserito anche Canicattì
Anche Canicattì figura nell'elenco di quei Comuni in cui verrà istituita la "zona franca della legalità' in provincia di Caltanissetta a seguito del decreto del Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo. Il provvedimento intanto, così come prevede la legge regionale numero 15 del 2008, è stato preso d'intesa con il Ministero dell'Interno. La zona franca della legalità intanto, creata con il decreto firmato l'altro giorno, tocca anche i comuni di Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa CaterinaVillarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba, tutti in provincia di Caltanissetta, ed ancora Canicatti, Campo bello di Licata, Ravanusa e Licata in provincia di Agrigento e Pietraperzia per la provincia di Enna. Tale proposta intanto, era stata presentata oltre un anno fa da Marco Venturi, assessore regionale alle attività produttive il quale aveva recepito le istanze che gli erano arrivate dal tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalità del capoluogo nisseno. La zona franca della legalità intanto, nasce con l'obiettivo di attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e soprattutto rilanciare il tessuto socio economico della provincia, il tutto per garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali. (PIBA)
INTERVENTI Lettera inviata a Eugenio D'Orsi
Bonifica delle Provinciali
Botta ringrazia da Menfi
La bonifica delle strade provinciali del comparto occidentale è stata oggetto di apprezzamento da parte del Comune di Menfi, territorio su cui insistono le strade bonificate dal Settore Ambiente della Provincia Regionale. Con una nota indirizzata al Presidente Eugenio D'Orsi, all'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri e al Direttore del Settore Ambiente, Bernardo Barone, il Sindaco della città belicina Michele Botta ha espresso un vivo ringraziamento per l'intervento del Gruppo Tutela Ambientale sulle strade del menfitano-belicino, in particolare la SP 42 Menfi-Partanna e la SPC i Menfi-Porto Palo, nelle quali sono stati rimossi ingenti quantitativi di rifiuti, tra cui ben 1.540 chilogrammi di amianto.
"L'intervento della Provincia Regionale - scrive tra l'altro il Sindaco di Menfi - ha consentito di recuperare dal degrado ampie parti del territorio esterne al perimetro del centro abitato attraverso la rimozione e lo smaltimento di considerevoli quantitatitivi di rifiuti ingombranti, nonché di amianto. Il nostro è un giudizio ampiamente positivo, che va esteso al direttore di cantiere geom. Vincenzo Dainotto e a tutta l'équipe dei suoi collaboratori per l'impegno e la dedizione mostrati nell'esecuzione dell'intervento".
"E' un riconoscimento al nostro impegno per la tutela dell' ambiente e della salute dei cittadini - dice il Presidente D'Orsi - nonostante le notevoli difficoltà finanziarie. L'attività dell'Ufficio Risanamento Ambientale è fondamentale per il recupero di molte aree degradate a causa dell'inciviltà di quanti abbandonano rifiuti di ogni tipo".
Soddisfatto anche l'Assessore Schembri per l'efficienza dimostrata dai tecnici del Settore Ambiente e Territorio: "Siamo sempre pronti ad intervenire in seguito alle segnalazioni dei cittadini o delle autorità preposte al controllo del territorio - dice Schembri - ma è ovvio che senza un cambio di rotta nell'atteggiamento dei cittadini il nostro è un lavoro destinato a ripetersi nel tempo".'
Zona franca, appelli per estenderla rivolti a Catanzaro
Ha aperto un dibattito politico e sindacale la decisione die presidente della regione Lombardo, di firmare il decreto che istituisce la «zona franca della legalità» in provincia di Caltanissetta, provvedimento preso d'intesa con il Ministero dell'Interno. La discussione si sta adesso spostando sul territorio agrigentino dove si chiede al presidente di Confindustria provinciale Giuseppe Catanzaro, numero due degli industriali siciliani, di fare in modo che la zona francasi estenda anche in provincia di Agrigento, «Mi auguro - dice il deputato Michele Cimino - che Catanzaro, caldeggi, affinchè anche Agrigento, diventando zona franca, possa attrarre investimenti sul territorio incentivando la crescita e rilanciando tutta la provincia. In questo momento di crisi, Agrigento sta pure perdendo le poche imprese che ci sono sul territorio, come sta avvenendo con Moncada che vuole delocalizzare fuori dalla Sicilia la sua azienda. Non possiamo restare inermi mentre l'economia di tutta la Sicilia crolla a picco ed in particolare Agrigento che da sempre ha problemi anche per il fenomeno mafioso». Secondo Cimino inoltre, la fiscalità di vantaggio per gli investi tori sarebbe una boccata di ossigeno e può far ripartire l'economia locale e soprattutto aiutare le imprese contro le pressioni mafiose e Agrigento ha proprio bisogno di tutto ciò». Sull'argomento interviene anche la Cisl provinciale per bocca del suo vice reggente Salvatore Montalbano. «La Cisl - sostiene - è pronta a fare la propria parte, insieme a Cgil e Uil per estendere La zona franca per la legalità anche nella nostra provincia. Partendo dall' Accordo Terramica, che ha riconosciuto anche grazie a Confindustria ed alla camera di commercio, per la prima volta il valore del capitale sociale dei lavoratori in un territorio fortemente condizionato dalla criminalità mafiosa, siamo pronti ad allearci con chi rispetta i lavoratori ed applica le regole. Lo stesso Catanzaro spesso ricorda che occorre dare vantaggi ai normali che tradotto in pratica vuoi dire sostegno pieno ed incondizionato alle imprese che denunciano estortori e collaborano con lo Stato e che applicano - a beneficio dei lavoratori e delle loro famiglie- regolari contratti». Da qui l'appello di Montalbano a Catanzaro a convocare tutte le parti sociali per aprir e un tavolo di discussione sulla proposta. (AMM)
LA RIFORMA. Restrizioni sulla flessibilità, deroghe per sanità e ricerca
Premi, licenziamenti, sindacati: nuove regole per gli statali
ROMA
In arrivo le nuove regole per il lavoro pubblico, compreso un riordino normativo dei licenziamenti disciplinari: il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi, le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), le Regioni, le Province ed i Comuni hanno raggiunto una ipotesi di accordo che sarà «una buona base in vista della delega legislativa che a breve presenterò al Consiglio dei ministri», ha dichiarato lo stesso ministro, esprimendo «soddisfazione». «Entro la prossima settimana» l'intesa sarà firmata definitivamente e «successivamente le materie oggetto dell'accordo saranno inserite nella delega». Che potrebbe arrivare al Consiglio dei ministri la prossima settimana.
La riforma del mercato del lavoro pubblico andrà a completare la riforma del mercato del lavoro privato del ministro Elsa Fornero (il ddl è in Senato), che all' articolo 2 rimanda proprio al ministro Patroni Griffi il compito di individuare e definire, «anche mediante iniziative normative, gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche».
L'intesa definita a Palazzo Vidoni riguarda anche altri punti come le relazioni sindacali, la valutazione e la premialità e la dirigenza. Per quanto attiene alle nuove regole del mercato del lavoro pubblico, si ribadisce la «centralità» del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, «con una conseguente restrizione sui contratti flessibili, ferma restando la possibilità di deroghe per particolari settori (sanità, ricerca, istruzione)», E sul tema dei licenziamenti disciplinari l'accordo prevede «un riordino normativo degli stessi, ferma restando la competenza dei contratti collettivi nazionali (come avviene nel privato)».
Lombardo, scontro
aperto con lo Stato:
((Non licenzierò
50 mila precari»
Il presidente della Regione: «Da Roma vogliono mettere sulla strada queste persone, io non lo farò»
Giacinto Pipitone
PALERMO
Sapete cosa penso? Che l'impugnativa del Commissario dello Stato si muove sulla scia di una considerazione romana secondo cui noi dovremmo mettere sulla strada 511 mila persone fra forestali, precari dei Comuni e personale della Formazione. E invece lui assunto io la responsabilità di non buttare sul lastrico queste famiglie: Raffaele Lombardo convoca i giornalisti a Palazzo d'Orleans, e da li lancia la sua sfida al Commissario detto Stato e al governo nazionale, Il mutuo da 560 milioni, impugnato dal prefetto Carmelo Aronica perchè non destinato a investimenti, lui lo farà. Tutto o in parte: potrebbe essere limitato a 200 milioni. «in Ogni caso gli stipendi a forestali e trattoristi - assicura il governatore - verranno pagati. E faremo una legge che punta a stabilizzare i precari dei Comuni.
Nei giorni del rush finale di una campagna elettorale spinosissima, lombardo cavalca l'onda dell'Autonomia con un braccio di ferro istituzionale senza precedenti. Dal punto di vista formale l'impugnativa della legge che prevedeva il mutuo non impedisce al governatore di andare avanti in attesa che sulla legittimità messa in dubbio dal Commissario dello Stato dica l'ultima parola la Cotte Costituzionale. Ma la mossa è politica e rispolvera la strategia delle origini, quando l'Mpa organizzava le marce di protesta a Roma.
Commissario e Corte dei Conti hanno acceso i riflettori sui buchi del bilancio e sull'indebitamento. lombardo ammette: Avevo convenuto col Commissario che alcune norme inserite nella Finanziaria venissero impugnate. Ma altre non meritavano questa sorte, Riproporremo il fondo di garanzia per creare gli impianti fotovoltaici e il decentramento dei forestali verso le Province fino ai limiti alla grande distribuzione per tutelare le nostre produzioni,
Bisognerà passare dall'Ars, Ma Lombardo sa che difficilmente il Parlamento volerebbe contro un provvedimento che contenga anche proroghe per i precari. E allora ecco il secondo affondo: La sensazione è che il Commissario abbia interpretato l'umore romano secondo cui la Regione deve licenzia - ce. Lo colgo negli interventi di qualche ministro tecnico». Invece Lombardo annuncia che, nell'attesa della stipula del mutuo (non prima della fine dell'estate) verranno pagati gli stipendi sfruttando le attuali risorse della Regione: "Abbiamo fatto i conti, possiamo farcela». Non dice quali altre spese taglierà - e perché allora c'è bisogno di un mutuo - ma assicura che la priorità verrà data ai precari.
E mentre accanto a lui l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, si spinge a mettere in dubbio il ruolo del Commissario dello Stato, dall'opposizione e dai sindacati piovono critiche sul governo, La mossa di Lombardo non convince. Per Giuseppe Castiglione, leader del Pdl, non sono più possibili ambiguità o giochini tesi ad abbellire o a nascondere le voragini del bilancio. Lombardo ha messo i forestali sulla strada e la Regione in ginocchio. Per Maurizio Bernava della Cisl «non serve sollevare il conflitto davanti alla Corte Costituzionale. Quale banca in questo clima di incertezza che è stato generato può erogare un mutuo alla Regione? Per Claudio Barone «il governo non è stato in grado di avere una Finanziaria che non si prestasse a critiche». E per Mariella Maggio della Cgil "la scelta di pubblicare ugualmente la legge impugnata è il segnale della volontà di andare avanti senza decidere e senza programmare il futuro». Dalla maggioranza non sono arrivate note di sostegno alla scelta di Lombardo. E anche per i piccoli imprenditori di Confapi «lo scontro istituzionale non giova a nessuno, servono misure concrete per mettere in moto l'economia».
LA SICILIA
PIOGGIA DI MILIONI DAL CIPE
Depurazione e fogne: soldi per il capoluogo, Porto Empedocle, Favara, Ribera e Sciacca
Ammontano a poco meno di 50 milioni di euro gli investimenti approvati dal Cipe nel corso della seduta dello scorso 30aprile e che si riferiscono alla soluzione del problema fognario e depurativo della costa agrigentina. Oltre alla somma di euro 32.737.427,40 di cui abbiamo parlato già fin dallo scorso I maggio per la città di Agrigento, infatti, ci sono altre somme destinate ad alcuni comuni della provincia. Nel dettaglio la decisione del Comitato interministeriale per la programmazione economica ha approvato la somma di euro 1.910.000,00 per l'adduzione dei reflui del Comune di Favara al nuovo impianto di depurazione che dovrà essere costruito ad Agrigento nella zona del Villaggio Mosé, la somma di euro 3.245000,00 per il Comune di Porto Empedocle (975 mila per il progetto di adduzione dei reflui afferenti all'impianto di pretrattamento di Lido Azzurro al nuovo impianto di depurazione e 2.270.00000 per il completamento della rete fognaria), altri 2 milioni e 416 mila euro per il completamento della rete fognaria di Ribera e 8 milioni e 630 mila euro per Sciacca (3.500.000,00 per la realizzazione del secondo modulo dell'impianto di depurazione e 5.130.000,00 per il completamento della rete fognaria e del sistema di collettamento all'impianto di depurazione).
«E' solo grazie all'impegno del Consiglio di amministrazione dell'Ato idrico ed alla responsabilità dei suoi dirigenti - ha detto ieri mattina il presidente dello stesso Ato Eugenio D'Orsi nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata - se oggi abbiamo ottenuto questo contributo da parte del Cipe».
Lo stesso D'Orsi ha precisato qual' è stato l'iter procedurale che ha portato al finanziamento.
«E' stato avviato nel giugno 2010 con primi incontri dell'Ato con la struttura del Commissario delegato per l'emergenza bonifiche e la tutela delle acque. Poi sono seguiti diversi incontri con la struttura del Dipartimento delle acque dell'Assessorato Regionale Rifiuti ed Acque per l'individuazione degli interventi necessari per il superamento dell'infrazione comunitaria. A seguito di questi incontri è stata predisposta l'istruttoria tecnica degli interventi individuati e la conseguente predisposizione del Piano degli Investimenti, con- diviso dallo stesso commissario».
Il presidente dell'Ato ha ricordato che, una volta approvato dal Cda, il piano è stato portato in assemblea, ma quest'ultima, regolarmente convocata più volte non raggiungeva il quorum necessario all'approvazione, per cui si è resa necessaria la nomina di un Commissario che il 6dicembre ha approvato tale piano».
SALVATORE FUCÀ
Agrigentoflash
Provincia, Mario Lazzano dice no all'aumento del RC Auto
Il consigliere provinciale, Mario Lazzano, dice no all'aumento della imposta su la RC auto da parte della Giunta D'Orsi alla Provincia. Dal 12,5 al 16% un aumento pari al 3,5% sulla già pesante imposta sulle assicurazioni auto. "E' insensata questa ulteriore vessazione a tutti cittadini residenti nella provincia di Agrigento - dice Lazzano- in un momento di cosi grave crisi economica". Il consigliere provinciale aggiunge: "Chiedo, pertanto al Presidente e all'intera giunta di revocare i provvedimento in questione." Il gruppo Consiliare del Pdl alla Provincia Regionale di Agrigento preannuncia battaglia durante la fase di discussione del Bilancio di previsione 2012 se non verrà revocato il provvedimento. "Tagliamo tutto quello che ancora di inutile - continua- è nelle spese della Provincia non tartassiamo i Cittadini. Avevamo proposto la riduzione del numero degli assessori ma ancora aspettiamo che il Presidente sia consequenziale con la mozione approvata dal Consiglio Provinciale che prevede appunto la riduzione del numero degli assessori. "
Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi convoca la Commissione dei Capigruppo
Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha convocato la Commissione dei Capigruppo il giorno 9 maggio alle 11:30. All'ordine del giorno della commissione la convocazione del nuovo Consiglio Provinciale. Nel prossimo Consiglio è prevista la surroga del Consigliere Pietro Giglione con Maurizio Masone, primo dei non eletti della lista del PD nel collegio di Agrigento e la elezione del nuovo Vice Presidente del Consiglio Provinciale. Otto sono, invece, le proposte di deliberazione della precedente seduta. Tra queste le interrogazioni presentate dal Consigliere Avarello sullo stato precario riguardante il liceo pedagogico giudici "Saetta e Livatino" di Ravanusa e quella relativa ai lavori di sistemazione della strada provinciale Ravanusa - Licata. Dovrà essere discussa anche l'interrogazione del consigliere Spoto sui lavori di sistemazione della strada provinciale Raffadali - Cattolica Eraclea. Da inserire anche la proposta n. 1 del 20 gennaio 2012 del settore politiche del lavoro riguardante la modifica della deliberazione del Consiglio Provinciale per l'approvazione del nuovo schema dello statuto del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento. Nell'ordine del giorno, anche, la relazione del presidente del primo semestre 2011 e due debiti fuori bilancio per circa 22 mila euro.
Altre proposte sono state inviate dall'amministrazione e dai Consiglieri e riguardano debiti fuori bilancio e due interrogazioni del Cons. Roberto Gallo sul turismo e sulla sicurezza nei posti di lavoro.
Sicilia24h
Si vota a Cologno Monzese?
Non può e non deve rimanere una voce isolata quella di ieri gridata nella più assoluta indifferenza dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.
Questione aeroporto di Agrigento. Un'opera che viene solo decantata, auspicata, voluta fortemente da tutti; tranne, forse, dai cinque candidati a sindaco che si stanno scornando per salire sul podio più alto di Palazzo di Città.
Tutti hanno parlato di opere faraoniche; tutti hanno parlato di progetti interessanti; tutti hanno parlato di idee che dovrebbero trasformare Agrigento; abbiamo anche sentito dire qualche opera faraonica sanleonina (una vera e propria pulcinellata), ma in questo momento non possiamo specificare nè soggetti nè partiti.
Hanno parlato anche di Turismo, abbondantemente. Solite frasi, solite cose. Città a vocazione turistica.
Nessuno, e sottolineiamo nessuno dei cinque candidati, ha parlato di aeroporto di Agrigento, disinteressandosi totalmente del primario e fondamentale problema (tra gli altri...) che vive la nostra città.
Dal pulpito di venerdi sera hanno persino trovato il tempo di insultare stampa e giornalisti, o meglio, certa stampa e certi giornalisti. Ovviamente, in queste ore non esiste alcuna possibilità per una legittima e doverosa replica. Tutto viene rimandato a lunedi alle 15,01.
Si parla di turismo al pari merito di fumare una sigaretta; si fuma e si getta via. Ci si dimentica, invece, che per poter parlare di turismo occorre necessariamente essere dotati di una struttura aeroportuale che funga da vero e proprio traino per quei turisti intenzionati a visitare la nostra città.
Con le strade che abbiamo, da Catania e da Palermo, si è saputo attraverso da qualche operatore del settore che molti rinunciano a visitare la "più bella città dei comuni mortali" proprio per le distanze esistenti tra il capoluogo siciliano, la città etnea ed Agrigento. Se a questo aggiungiamo lo stato di assoluta pericolosità delle rispettive strade, il gioco è fatto. Altro che aeroporto, altro che turismo, altro che Valle dei templi.
Sembra che i cinque candidati stiano lottando per la poltrona di sindaco di Cologno Monzese o di Trieste.
Il drammatico problema non sembra scalfirli più di tanto; fra i tanti proclami (e qualche buffonata) nessuno ha saputo (o voluto...) intuire quanto sia conseguenziale e inscindibile il dato aeroporto Agrigento e turismo.
Intanto la lotta per questa importante quando fondamentale struttura continua. Purtroppo siamo solo in pochi ad alzare la voce e continueremo a farlo.
A cominciare dal giorno dopo dell'insediamento del nuovo primo cittadino. Rinfrescargli la memoria non è una idea di pessimo gusto...
Aumento polizza Rc auto, Gallo (La Destra): decisione scellerata di D'Orsi
Il consigliere provinciale di Agrigento de La Destra, Roberto Gallo fa sapere in una nota di aver depositato -stamane - una Interrogazione al Presidente Della Provincia D'Orsi a proposito dell'aumento della tassa sulle assicurazioni delle auto circolanti nel nostro territorio provinciale
"In data 26 marzo scorso D'Orsi con la sua Giunta - tuona Gallo - hanno deliberato un aumento del 3,5% della tassa sulle assicurazioni RCA auto, portandola al massimo previsto ! In un momento cosi' triste e difficile per la nostra provincia , che ricordo è agli ultimi posti d'Italia per reddito e servizi sociali e tra i primi per tasso di disoccupazione giovanile e non solo , il presidente D'Orsi ha ritenuto di aumentare le tasse ai cittadini , senza tenere conto che siamo ad Agrigento e non a Trento. Tale tassa da giugno , comportera' un aumento medio di circa 10 euro/anno per ogni polizza assicurativa privata e delle imprese. Il fatto piu' grave è che le somme derivanti da questa operazione , non potranno essere investite nella viabilita' e quindi nella sicurezza stradale , perche' la destinazione è vincolata alle cosiddette "Spese Correnti" . Quindi si tratta di un provvedimento ingiustificato contro la nostra povera Comunita' Agrigentina".
Imposta Rc Auto, Lazzano (Pdl): "No ad aumenti, D'Orsi revochi provvedimento"
"No all'aumento della imposta su la RC auto da parte della Giunta D'Orsi alla Provincia. Dal 12,5 al 16% un aumento pari al 3,5% sulla già pesante imposta sulle assicurazioni auto. " E' quanto afferma Mario Lazzano vice presidente vicario del consiglio provinciale di Agrigento. "E' insensata questa ulteriore vessazione a tutti cittadini residenti nella provincia di Agrigento in un momento di cosi grave crisi economica - prosegue Lazzano - . Chiedo, pertanto al Presidente e all'intera giunta di revocare i provvedimento in questione. Il gruppo Consiliare del PDL alla Provincia Regionale di Agrigento preannuncia battaglia durante la fase di discussione del Bilancio di previsione 2012 se non verrà revocato il provvedimento. Tagliamo tutto quello che ancora di inutile è nelle spese della Provincia non tartassiamo i Cittadini. Avevamo proposto - conclude Lazzano - la riduzione del numero degli assessori ma ancora aspettiamo che il Presidente sia consequenziale con la mozione approvata dal Consiglio Provinciale che prevede appunto la riduzione del numero degli assessori."
Menfi, Botta esprime apprezzamento per la bonifica da parte della Provincia
La bonifica delle strade provinciali del comparto occidentale è stata oggetto di apprezzamento da parte del Comune di Menfi, territorio su cui insistono le strade bonificate dal Settore Ambiente della Provincia Regionale. Con una nota indirizzata al Presidente Eugenio D'Orsi, all'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri e al Direttore del Settore Ambiente, ing. Bernardo Barone, il Sindaco della città belicina dr. Michele Botta ha espresso un vivo ringraziamento per l'intervento del Gruppo Tutela Ambientale sulle strade del menfitano-belicino, in particolare la SP 42 Menfi-Partanna e la SPC 1 Menfi-Porto Palo, nelle quali sono stati rimossi ingenti quantitativi di rifiuti, tra cui ben 1.540 chilogrammi di amianto.
"L'intervento della Provincia Regionale - scrive tra l'altro il Sindaco di Menfi - ha consentito di recuperare dal degrado ampie parti del territorio esterne al perimetro del centro abitato attraverso la rimozione e lo smaltimento di considerevoli quantitatitivi di rifiuti ingombranti, nonché di amianto. Il nostro è un giudizio ampiamente positivo, che va esteso al direttore di cantiere geom. Vincenzo Dainotto e a tutta l'équipe dei suoi collaboratori per l'impegno e la dedizione mostrati nell'esecuzione dell'intervento".
"E' un riconoscimento al nostro impegno per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini - dice il Presidente D'Orsi - nonostante le notevoli difficoltà finanziarie. L'attività dell'Ufficio Risanamento Ambientale è fondamentale per il recupero di molte aree degradate a causa dell'inciviltà di quanti abbandonano rifiuti di ogni tipo".
Soddisfatto anche l'Assessore Schembri per l'efficienza dimostrata dai tecnici del Settore Ambiente e Territorio: "Siamo sempre pronti ad intervenire in seguito alle segnalazioni dei cittadini o delle autorità preposte al controllo del territorio - dice Schembri - ma è ovvio che senza un cambio di rotta nell'atteggiamento dei cittadini il nostro è un lavoro destinato a ripetersi nel tempo".
Agrigentoinformazioni
Denuncia di Roberto Gallo la giunta D'Orsi ha aumentato la tassa sulle assicurazioni Rca
IN PIENA CRISI ECONOMICA BATOSTA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA EUGENIO D'ORSIDENUNCIA DEL CONSIGLIERE RIBERTO GALLO:
"LA GIUNTA PROVINCAILE HA AUMENTATO
LA TASSA SULLE ASSICURAZIONI RCA
"PROVVEDIMENTO VEROGNOSO DA REVOCARE SUBITO"
"Batosta" della giunta provinciale presieduta da Eugenio D'Orsi gli automobilisti di tutto il territorio provinciale.
A denunciarlo è il consigliere provinciale de "La destra", Roberto Gallo che denuncia l'adozione di una delibera, da parte della giunta provinciale, con la quale dice, si è deciso di aumentare la tassa sulle assicurazioni RCA derivante dalla circolazione di veicoli a motore esclusi i ciclomotori,portando l'aliquota dal 12,5% al 16% ossia il massimo previsto dalla legge.
Questo provvedimento che va subito revocato, spiega, comporterà ' un aumento medio di 10 euro per ogni polizza assicurativa, mentre la Provincia di Agrigento risulta essere alle ultime posizioni d'Italia , sia per la situazione economica che di servizi sociali
Il governo Monti , purtroppo avallato da tutti i maggiori partiti e contrastato da noi de La Destra, sta gravemente nuocendo alla sicurezza sociale degli Italiani con aumenti indiscriminati di benzina, tasse sulla casa ed altri vergognosi balzelli , senza misure per lo sviluppo . qui nella nostra Provincia , c'è in corso una crisi economico-sociale senza precedenti negli ultimi 30/40 anni . La grave situazione in atto potrebbe degenerare con veri problemi di ordine pubblico legati al rischio ,che possa crescere nel clima di rabbia verso la politica , di atteggiamenti incontrollati della Gente sull'orlo della disperazione .
Queste entrate derivanti dall'aumento della tassa sulla RCA sui veicoli a motore , sono destinate a spese correnti e non a manutenzione e/o miglioramento della viabilita' provinciale e quindi della sicurezza stradale .
Gallo non ha alcun dubbio e si batterà, dice, affinchè questo vergognoso ed inutile provvedimento che ancora chiede ingiustificati sacrifici alle genti Agrigentine
Lavalledeitempli
AUMENTO TASSE ASSICURAZIONE AUTO - ROBERTO GALLO: VERGOGNOSO PROVVEDIMENTO GOVERNO D'ORSI
Il Consigliere provinciale de "La Destra", Roberto Gallo, ha depositato stamane una Interrogazione al Presidente della Provincia D'Orsi che sottolinea e denuncia la superficialita' di questa amministrazione , che in un momento cosi' grave decide unilateralmente di aumentare la tassa sulle assicurazioni delle auto circolanti nel nostro territorio provinciale .
Infatti - scrive Gallo - in data 26 marzo scorso D'Orsi con la sua Giunta hanno deliberato un aumento del 3,5% della tassa sulle assicurazioni RCA auto, portandola al massimo previsto !
In un momento cosi' triste e difficile per la nostra provincia - continua Gallo -, che ricordo è agli ultimi posti d'Italia per reddito e servizi sociali e tra i primi per tasso di disoccupazione giovanile e non solo, il presidente D'Orsi ha ritenuto di aumentare le tasse ai cittadini , senza tenere conto che siamo ad Agrigento e non a Trento . Tale tassa, da giugno, comportera' un aumento medio di circa 10 euro/anno per ogni polizza assicurativa privata e delle imprese.
Il fatto piu' grave è che le somme derivanti da questa operazione, non potranno essere investite nella viabilita' e quindi nella sicurezza stradale , perche' la destinazione è vincolata alle cosiddette "Spese Correnti" .
Quindi si tratta di un provvedimento ingiustificato contro la nostra povera Comunita' Agrigentina .
Il movimento politico La Destra che io rappresento, denuncia il governo Monti, governo di banchieri fatto solo di tasse per distruggere quel minimo di sicurezza sociale che gli Italiani avevano . Qui ad Agrigento adesso abbiamo anche D'Orsi che contribuisce alla crisi in atto.
La corda è troppo tesa e sta per rompersi , la gente è esasperata ed il rischio per l'ordine pubblico è altissimo .
Per tutti questi motivi - conclude il consigliere - ho chiesto la revoca immediata di questo vergognoso ed inutile provvedimento che fara' solo aumentare la disperazione degli Agrigentini.
INTERROGAZIONE:
PROVINCIA REGIONALE DI AGRIGENTO
ROBERTO GALLO CONSIGLIERE PROVINCIALE LA DESTRA
OGGETTO : INTERROGAZIONE su IMPOSTA PROVINCIALE SULLE ASSICURAZIONI R.C. AUTO - RICHIESTA DI REVOCA IMMEDIATA
A Presidente Provincia di AG Eugenio D'Orsi
A Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi
PREMESSO
CHE con delibera n. 5 del 26 marzo 2012 della Giunta provinciale guidata dal Presidente D'orsi, si è deciso di aumentare la tassa sulle assicurazioni RCA derivante dalla circolazione di veicoli a motore esclusi i ciclomotori,portando l'aliquota dal 12,5% al 16% ossia il massimo previsto dalla legge.
CHE questo provvedimento comportera' un aumento medio di 10 euro per ogni polizza assicurativa.
CHE la Provincia di Agrigento risulta essere alle ultime posizioni d'Italia , sia per la situazione economica che di servizi sociali
CHE in atto ,il governo Monti , purtroppo avallato da tutti i maggiori partiti e contrastato da noi de La Destra, sta gravemente nuocendo alla sicurezza sociale degli Italiani con aumenti indiscriminati di benzina, tasse sulla casa ed altri vergognosi balzelli , senza misure per lo sviluppo .
CHE qui nella nostra Provincia , c'è in corso una crisi economico-sociale senza precedenti negli ultimi 30/40 anni .
CHE la grave situazione in atto potrebbe degenerare con veri problemi di ordine pubblico legati al rischio ,che possa crescere nel clima di rabbia verso la politica , di atteggiamenti incontrollati della Gente sull'orlo della disperazione .
IN ULTIMO che queste entrate derivanti dall'aumento della tassa sulla RCA sui veicoli a motore , sono destinate a spese correnti e non a manutenzione e/o miglioramento della viabilita' provinciale e quindi della sicurezza stradale .
Tutto cio' premesso e considerato si chiede revoca immediato di questo vergognoso ed inutile provvedimento che ancora chiede ingiustificati sacrifici alle genti Agrigentine
D'Orsi: "Finanziamenti Cipe frutto dell'impegno del CDA e dei Funzionari dell'Ato idrico"
"E' solo grazie all'impegno del Consiglio di Amministrazione dell'Ato idrico ed alla responsabilità dei suoi dirigenti, se oggi abbiamo ottenuto questo contributo da parte del CIPE. Si tratta di somme "liberate" che derivano da progetti non presentati da altri Enti ed utilizzati per interventi nel settore fognario/depurativo . I Tecnici dell'Ato con grande professionalità hanno stimolato i Sindaci che non avevano presentato i progetti, successivamente definiti grazie alla sollecitazione dei nostri funzionari."
Lo ha dichiarato il Presidente dell'Ato Idrico, Eugenio D'Orsi, a margine della conferenza stampa di questa mattina convocata per chiarire la "paternità" dei fondi CIPE per investimenti nel settore fognario/depurativo.
Il capo dell'Amministrazione ha precisato qual' è stato l'iter procedurale che ha portato alla definizione ed al finanziamento degli interventi necessari al superamento dell'infrazione comunitaria nel settore fognario/depurativo per la provincia di Agrigento.
Iter avviato nel giugno 2010 con primi incontri dell'ATO con la struttura del Commissario delegato per l'emergenza bonifiche e la tutela delle acque in Sicilia con riferimento alle problematiche nel settore fognario / depurativo.
Successivamente sono seguiti diversi incontri con la struttura del Dipartimento delle acque dell'Assessorato Regionale Rifiuti ed Acque per l'individuazione degli interventi necessari per il superamento dell'infrazione comunitaria nel settore fognario / depurativo con particolare riferimento ai comuni della fascia costiera.
A seguito di questi incontri è stata predisposta l'istruttoria tecnica degli interventi individuati e conseguente predisposizione del Piano degli Investimenti finalizzato al superamento dell'infrazione comunitaria nel settore fognario / depurativo (2004/2034).
Nel luglio 2010 la struttura Commissariale alla presenza dei tecnici dell'ATO e del gestore accertava la validazione dei dati relativa agli impianti di depurazione e delle reti fognarie necessarie alla sottoscrizione dell'APQ.
Conseguentemente la struttura Commissariale condivideva il programma degli investimenti proposto dall'ATO; il Programma veniva dunque adottato dal C di A dell'ATO nella seduta del 4 agosto 2010 e quindi trasmesso all'Assemblea dei Sindaci per la definitiva approvazione.
L'Assemblea regolarmente convocata più volte (13.08.2010 - 04.11.2010 - 14.02.2011 - 18.07.2011 e 30.11.2011) non raggiungeva il quorum necessario all'approvazione del Piano degli Investimenti.
Successivamente, su proposta del Consiglio di Amministrazione dell'ATO, il Dipartimento Regionale procedeva alla nomina di un Commissario ad acta, che in data 06.12.2011 provvedeva all'approvazione del Piano degli Investimenti.
Tale strumento era indispensabile per consentire al Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica di redigere il Piano di lavoro per l'attività istruttoria degli interventi legati a procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale sulla base del cronoprogramma comunicato il 31.01.2012
Il Ministero, attraverso la propria struttura (UVER), effettuava (febbraio 2012) il programma delle attività in loco alla presenza dei rappresentanti del Dipartimento Regionale Acque e dei referenti del soggetto attuatore e dell'ATO.
Ultimate queste attività, il Ministero ha proposto al CIPE l'elenco degli interventi ritenuti indispensabili al superamento dell'infrazione comunitaria nel settore fognario / depurativo (2004/2034), condividendo la proposta del C.d. A. dell'ATO di Agrigento.
Agrigentooggi
D'Orsi aumenta la RCA, Gallo : vergognoso
DENUNCIA DEL CONSIGLIERE RIBERTO GALLO:
"PROVVEDIMENTO VEROGNOSO DA REVOCARE SUBITO"
"Batosta" della giunta provinciale presieduta da Eugenio D'Orsi gli automobilisti di tutto il territorio provinciale.
A denunciarlo è il consigliere provinciale de "La destra", Roberto Gallo che denuncia l'adozione di una delibera, da parte della giunta provinciale, con la quale dice, si è deciso di aumentare la tassa sulle assicurazioni RCA derivante dalla circolazione di veicoli a motore esclusi i ciclomotori,portando l'aliquota dal 12,5% al 16% ossia il massimo previsto dalla legge.
Questo provvedimento che va subito revocato, spiega, comporterà ' un aumento medio di 10 euro per ogni polizza assicurativa, mentre la Provincia di Agrigento risulta essere alle ultime posizioni d'Italia , sia per la situazione economica che di servizi sociali
Il governo Monti , purtroppo avallato da tutti i maggiori partiti e contrastato da noi de La Destra, sta gravemente nuocendo alla sicurezza sociale degli Italiani con aumenti indiscriminati di benzina, tasse sulla casa ed altri vergognosi balzelli , senza misure per lo sviluppo . qui nella nostra Provincia , c'è in corso una crisi economico-sociale senza precedenti negli ultimi 30/40 anni . La grave situazione in atto potrebbe degenerare con veri problemi di ordine pubblico legati al rischio ,che possa crescere nel clima di rabbia verso la politica , di atteggiamenti incontrollati della Gente sull'orlo della disperazione .
Queste entrate derivanti dall'aumento della tassa sulla RCA sui veicoli a motore , sono destinate a spese correnti e non a manutenzione e/o miglioramento della viabilita' provinciale e quindi della sicurezza stradale .
Gallo non ha alcun dubbio e si batterà, dice, affinchè questo vergognoso ed inutile provvedimento che ancora chiede ingiustificati sacrifici alle genti Agrigentine
Provincia, Mario Lazzano dice no all'aumento del RC Auto
No all'aumento della imposta su la RC auto da parte della Giunta D'Orsi alla Provincia.
Dal 12,5 al 16% un aumento pari al 3,5% sulla già pesante imposta sulle assicurazioni auto.
E' insensata questa ulteriore vessazione a tutti cittadini residenti nella provincia di Agrigento in un momento di cosi grave crisi economica. Lo scrive il consigliere provinciale del Pdl Mario Lazzano, che aggiunge:
Chiedo, pertanto al Presidente e all'intera giunta di revocare i provvedimento in questione.
Il gruppo Consiliare del PDL alla Provincia Regionale di Agrigento preannuncia battaglia durante la fase di discussione del Bilancio di previsione 2012 se non verrà revocato il provvedimento.
Tagliamo tutto quello che ancora di inutile è nelle spese della Provincia non tartassiamo i Cittadini.
Avevamo proposto la riduzione del numero degli assessori ma ancora aspettiamo che il Presidente sia consequenziale con la mozione approvata dal Consiglio Provinciale che prevede appunto la riduzione del numero degli assessori.
L'altraagrigento
Silenzio su aeroporto e si alle pale eoliche nel mare agrigentino due facce stessa medaglia .
"I ritardi e i silenzi sull'aeroporto e l'autorizzazione a deturpare il volto delle coste agrigentine sono le due facce di una stessa medaglia che vuole la mortificazione della vocazione turistica di un territorio con peculiarità uniche al mondo". A parlare è l'assessore provinciale al turismo Biondi.
"La valutazione positiva del Governo Nazionale sull'impatto ambientale del parco eolico offshore da realizzare a tre miglia marine, davanti alla spiaggia antistante il Castello di Falconara di Licata, per l'Assessore al Turismo Angelo Biondi, rappresenta l'ennesima incomprensibile decisione del Governo, presa senza tenere conto della volontà popolare.
Non si comprende come le azioni di due province, Agrigento e Caltanissetta, dei comuni di Licata, Gela, Palma di Montechiaro, di comitati civici contrari al parco eolico, siano state disattese dal Governo creando un potenziale danno all'industria turistica e al comparto della pesca della fascia costiera di quell'area.
Vogliamo capire come sia possibile dare una positiva valutazione sull'impatto ambientale quando nella costa sorgono diverse strutture alberghiere che sono costate milioni di euro, con primarie società che hanno scelto quell'aera, creando occupazione e ricchezza. Forse il governo non si rende conto del danno all'economia di quella zona che si creerebbe con la costruzione del parco eolico offshore.
Come Assessorato Provinciale al Turismo stigmatizziamo, fortemente, questa decisione che non ha tenuto conto nemmeno della volontà della Regione anch'essa contraria al parco. Chiederemo al governatore Lombardo di attivarsi affinché questa sciagurata decisione non produca danni all'ambiente marino e all'economia della nostra provincia e a quella di Caltanissetta.
Questa decisione appare più incomprensibile se legata alla mancata realizzazione dell'aeroporto di Agrigento. Una struttura indispensabile, come ha ricordato ieri il Presidente D'Orsi, per dare un concreto rilancio all'economia di questa provincia e che, invece, viene osteggiata da una classe politica miope e da un Governo nazionale che preferisce occuparsi di bloccare lo sviluppo turistico di questo territorio o di comprometterlo con il parco eolico anziché consentire la costruzione dell'aeroporto.
Ecco perché si rende necessario, ora come non mai, che tutti i rappresentanti della politica agrigentina - conclude l'Assessore Biondi - inizino a mettere al primo posto della loro agenda la difesa ad oltranza del proprio territorio, rivendicando autonomia e libertà delle scelte politiche intraprese per dare speranza al popolo di questa dimentica provincia."
6 maggio (domenica)
GIORNALE DI SICILIA
ASSICURAZIONE. Mario Lazzano: «Si riduca il numero degli assessori»
Aumento della tariffa Rc auto Alla Provincia coro di proteste
Proteste e interrogazioni, alla Provincia, per la decisione della giunta di aumentare l'imposta sull'RC auto. Per il vice presidente del consiglio provinciale, Mario Lazzano «l'aumento dal 12,5 al 16%, pari al 3,5% sulla già pesante imposta sulle assicurazioni auto è insensato, una ulteriore vessazione a tutti cittadini residenti nella provincia di Agrigento in un momento di cosi grave crisi economica». Il gruppo consiliare del PDL alla Provincia preannuncia battaglia durante la fase di discussione del Bilancio di previsione 2012 se non verrà revocato- il provvedimento. «Tagliamo tutto quello che ancora di inutile è nelle spese della Provincia - aggiunge Lazzano - ma non tartassiamo i cittadini. Avevamo proposto — conclude — la riduzione del numero degli assessori e ancora aspettiamo che il presidente sia consequenziale con la mozione approvata dal consiglio provinciale che prevede appunto la riduzione del numero degli assessori». Il consigliere provinciale Roberto Gallo ha presentato un'interrogazione al presidente, Eugenio D'Orsi, una interrogazione al Presidente della Provincia D'Orsi. »In un momento cosi' triste e difficile per la nostra provincia, che ricordo è agli ultimi posti d'Italia per reddito e servizi sociali e tra i primi per tasso di disoccupazione giovanile e non solo, il presidente D'Orsi ha ritenuto - scrive Gallo - di aumentare le tasse ai cittadini, senza tenere conto che siamo ad Agrigento e non a Trento. Tale tassa da giugno, comportera' un aumento medio di circa 10 euro/anno per ogni polizza assicurativa privata e delle imprese». Da parte sua D'Orsi ha già dichiarato: "Si tratta di aumento che pure c'è, non è elevato, anzi è minimo, ma ci permetterà di fronteggiare il taglio, enorme, sproporzionato, che stiamo subendo».
LA SICILIA
«I pagamenti alle aziende rallentati da un'area grigia"
Confindustria: «12 pubblica amministrazione si apra alla trasparenza»
CATANIA, Un pò come succede per gli ombrelloni dei lidi e per le doppiette dei cacciatori, anche per i crediti delle imprese siciliane c'è un calendario. Non ufficiale, ma ormai di prassi; una finestra" di tre-quattro mesi, al lordo delle ferie ferragostane, durante la quale - se gli imprenditori sono fortunati o magari hanno gli "agganci" giusti negli uffici - la pubblica amministrazione apre ì cordoni della borsa. Rigorosamente chiusi da gennaio ad aprile (perché ci sono i bilanci da approvare) e da settembre in poi, perché scattano i rigidi vincoli del Patto di stabilità.
E dunque in Sicilia (soprattutto ma non soltanto) l'imprenditore- creditore è costretto a salire su una "giostra" pericolosa: gli enti pubblici non pagano, le banche chiedono il rientro da fido, l'azienda
stessa non riesce a far fronte a debiti col sistema creditizio e con il fisco e non riesce a ottenere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva), a sua volta indispensabile per avere rapporti con la pubblica amministrazione. Un meccanismo perverso che ha prodotto numeri spaventosi: 5 miliardi dì crediti delle imprese siciliane, un tempo medio d'attesa di 13 mesi e 600 aziende fallite nel 2011 per i mancati crediti (secondo una stima di Confindustria Sicilia). Soffrono tutti i settori, ma alcuni sono davvero al collasso. Nei servizi ambientali il crac degli Ato Rifiuti ha prodotto nell'Isola un "buco nero" di un miliardo certificato dalla Corte dei Conti, con aziende in attesa da anni; nella sanità c'è un "tesoretto" di 120 milioni di crediti denunciato di recente dai vertici regionali dell'Aiop, Associazione italiana ospedalità privata. con attesa media di 285 giorni nel 2011 (+68% in tre anni) stimata dalla Cgia di Mestre su dati Assobiomedica: nell'edilizia la "zavorra" secondo l'Ance riguarda 182% delle imprese, con attese lunghe fino a 24 mesi. Tutto ciò mentre l'Unione europea pressa il governo italiano per applicare entro marzo2013 la direttiva comunitaria la direttiva comunitaria che fissa in 30giorni (con eccezioni fino a 60 giorni) il tempo massimo dei pagamenti della pubblica amministrazione alle aziende fornitrici,
Come uscire da questo inferno di carte e di fallimenti? In Sicilia si dovrebbero innanzitutto riempire di contenuti concreti due importanti strumenti dì cui la Regione dispone per legge: il protocollo d'intesa con l'Abi e le convenzioni con Inail, lnps e Cassa edile. «Ma intanto basterebbe semplicemente rispettare le regole che già ci sono», è la provocatoria riflessione di Giuseppe Catanzaro, vicepresidente di Confindustria Sicilia. Il primo riferimento è alla politica: «Ci dica con chiarezza come intende pagare e imprese creditrici della pubblica amministrazione, Le proposte le abbiamo lette ed ascoltate. Servono i fatti e subito altrimenti a Sicilia collasserà«. Catanzaro denuncia infatti un'«area grigia di rapporti impropri fra burocrati e imprenditori» e in particolare «un'alterazione del sistema dove i pochi forti amici degli amici sopprimono il diritto dei tanti deboli fuori cIa corsie preferenziali».
Fin qui la denuncia. Ma c'è soprattutto una proposta concreta: «Per impedire le intermediazioni improprie segnalate da centinaia dì aziende le amministrazioni siciliane devono rendere trasparente il sistema dei pagamenti. Come? «Con la pubblicità degli ordini di pagamento delle diverse fatture pervenute in capo a enti e società pubbliche, con evidenza del fornitore, degli estremi del documento fiscale pagato, del protocollo di ingresso e della data del pagamento.
L'altro aspetto riguarda il rapporto con le banche, condizionato dalle scelte della magistratura: