GIORNALE DI SICILIA
ISTITUTO TOSCANINI
Riaperti i termini per le iscrizioni ai nuovi corsi.
Riaperti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione agli esami di ammissione, nei limiti dei posti disponibili presso l'istituto Superiore di Studi Musicali "Toscanini di Ribera ai Corsi superiori universitari AFAM (Alta Formazione Musicale) triennali di 1° livello e biennali specializzanti di 2° livello basati sul sistema europeo dei crediti formativi. Si possono scaricare i relativi Bandi e la modulistica dal sito web istituzionale di servizio www.istitutotoscanini.it
(AMM)
AMMINISTRATIVE 2012
SI INFIAMMA LA SFIDA CON PENNICA. FUORI DAL CONSIGLIO ESPONENTI STORICI DELLA SINISTRA COME ARNONE
Agrigento, il Pd si spacca su Zambuto
Il senatore Adragna: al ballottaggio appoggiamo l'uscente. Il provinciale: non è la linea del partito.
Elio Di Bella
AGRIGENTO
Oltre ogni aspettativa il successo del giovane avvocato, sindaco uscente, Marco Zambuto, ad Agrigento. Tanto da mettere in secondo piano e far passare sotto tono invece il risultato del suo sfidante al ballottaggio del prossimo venti gennaio, il penalista Totò Pennica.
Zambuto ha messo decisamente un'ipoteca alla sua riduzione con quei 12.341 voti (poco meno del 40% dei consensi), che sono quasi il doppio di quelli ottenuti da Pennica (6.893).
Da ieri Zambuto può anche contare su uno sponsor in più: è il senatore-questore del Pd Benedetto Adragna che ha ufficialmente invitato il suo partito a sostenere il giovane avvocato. Dopo la sconfitta della candidata del partito democratico, la segretaria della Cgil Mariella Lo Bello, i giochi degli apparentamenti si aprono ad Agrigento e Adragna sposa la causa di Zambuto, che cinque anni fa diventò sindaco proprio grazie al sostegno del centro-sinistra. Di recente però Zambuto è tornato a militare nell'Udc. «Ritengo in coerenza con quanto detto a livello nazionale e regionale, naturale per il Pd e tutto il centrosinistra sostenere l'Udc e il Patto per il territorio, vera rivelazione civica di questa tornata, rieleggerlo Marco Zambuto sindaco di Agrigento», ha detto ieri Adragna. Spingerebbe in tal modo il suo partito a rompere l'alleanza con Mpa e Fli e ad aprire ad Agrigento un nuovo patto politico. Dura la replica di Emilio Messana, segretario provinciale del Pd: «La scelta
di andare al voto con Mpa e Pii è stata discussa ed approvata in sede di direzione provinciale del partito ed Adragna, seppur presente, non ha portato proposte alternative, non ha osato chiederci di sostenere Zambuto. Se lo avesse fatto ne avremmo almeno discusso. La verità è che il senatore Adragna è stato il grande assente di questa campagna elettorale».
Guarda al ballottaggio anche Salvatore Pennica, il candidato di Epolis, del Pdl di Alfano e Grande Sud. Stiamo analizzando il dato da cui ripartire. Torno in campagna elettorale per parlare alla gente di programmi e progettualità, mantenendo i toni propositivi. Parlerò agli agrigentini di azioni concrete. Questa città ha bisogno di essere amministrata per garantire l'ordinarietà, ciò che in questi cinque anni è completamente mancato.
Tante cose cambiano ad Agrigento. Molto trasformato sarà il consiglio comunale. Escono di scena alcuni storici big della politica locale. Sconfitto l'ambientali- sta Peppe Arnone e con lui sparisce praticamente la sinistra agrigentina a Palazzo dei Giganti, il palazzo comunale. Sono entrati in cinque nel 2007 e saranno solo due nei prossimi cinque anni: Marco Vullo che si affaccia per la prima volta alla politica attiva e Angela Galvano. Non ce la fanno neppure il leader locale dell'italia dei valori Nello Hamel e Salvatore Lauricella del Pd, che la carica di consigliere comunale l'hanno sempre facilmente ottenuta negli ultimi due decenni. Entrano anche nuovi partiti come Patto per il territorio, nato due anni fa su iniziativa di alcun) consiglieri provinciali che hanno abbandonato polemicamente il Pdl insieme ad altri storici dirigenti di questo partito. Non c'è la fa invece a raggiungere il cinque per cento Epolis, la novità di questa campagna elettorale agrigentina: un movimento della società civile che sembrava andare con il vento in poppa, sostenuto da buona parte della imprenditoria locale e da tanti scontenti che vedevano in questa realtà un'occasione di cambiamento e una sfida contro la partitocrazia. Non raggiunge la soglia del cinque per cento neppure la lista della sinistra radicale, "Agrigento Bene Comune", che vedeva insieme Italia dei valori, Sinistra Ecologia e Libèrtà e Federazione della Sinistra. A sostegno di liste e candidati sono arrivati durante la campagna elettorale nella Città dei Templi alcuni tra i maggiori big della politica nazionale: Pierluigi Bersani, Angelino Alfano, Italo Bocchino, Nichi Vendola, Paolo Ferrero, Francesco Rutelli, Sergio D'Antoni, Giorgia Meloni, Andrea Ronchi, Altri ne arriveranno in queste due settimane, tra cui molto probabilmente Pier Ferdinando Casini a sostegno di Marco Zambuto. Tredici le liste ammesse alla competizione elettorale nel capoluogo per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale.
Quella che ha ottenuto il maggior numero di preferenze è il Popolo delle libertà con 5.170 voti (pari a 14.82%). AI secondo posto il Patto per il Territorio 4.823 preferenze (13.83%). Seguono poi Mpa 4.055 (13.07%) Udc 4.200 (12.04%), Grande Sud 3.844 (11.03%), Pd2.710 (7.77%) e Futuro e libertà 2.613(7.49%).
E il Pdl il consigliere più votato, si tratta di Geraldo Alongi con voti 627, secondo un'altro esponente del pdl Alfonso Mirotta, terzo Nino Amato (528) dell'Udc, quarto Alessandro Sollano con 474, anche lui del Pdl. (EDB)
IL VOTO VISTO DALLE SEGRETERIE DEI PARTITI CHE COMMENTANO I RISULTATI E GUARDANO AL BALLOTTAGGIO
Ballottaggio, prove tecniche di alleanze
Paolo Picone
Dopo il voto sì analizzano i risultati. Passata la notte dei lunghi coltelli a causa dei mancati riscontri tra i voti di lista e quelli dei candidati, con serenità i leader dei partiti iniziano a tracciare dei bilanci. Ma nessun coordinatore di partito annuncia dimissioni. Anzi si cerca di dare una giustificazione al dato emerso dalle urne.
Nino Bosco (Pdl)
«Bisogna evidenziare - dice il coordinatore provinciale del Pd!, onorevole Nino Bosco - che c'è una nuova legge elettorale con la quale non ci siamo saputi confrontare, e cioè che il voto sul sindaco è confermativo. Non c'è nessun voto disgiunto, nessun tradimento. Il ballottaggio si azzera tutto e si riparte. Siamo sicuri - conclude Bosco - che Totò Pennica sarà il sindaco di Agrigento. Quanto ai risultati siamo soddisfatti».
Salvatore Iacolino (Pdl)
Siamo in corsa per i ballottaggi. E possiamo farcela - scrive sul suo profilo facebook l'onorevole Salvatore Iacolino, europarlamenare del Pdl - Con la giusta organizzazione e la strategia vincente riusciremo a dare nuovo impulso a città come Agrigento che vanno amministrate con passione e senso di responsabilità. Quella che negli ultimi 5 anni è mancata».
Adragna spara a zero sul gruppo dirigente del Pd
«Solo un senso di correttezza e lealtà al partito, scrive in una nota il senatore Benedetto Adragna * mi hanno impedito durante la campagna elettorale di sollevare polemiche e polveroni, ma oggi occorre dire solo che, non essere arrivati al ballottaggio, non è certo responsabilità addebitabile alla generosa candidatura di Mariella Lo Bello, ma frutto delle inconcludenti strategie messe in atto e che coinvolgono una parte del gruppo dirigente del Pd promotore di un nostro repentino impegno alla Provincia senza un reale progetto politico>'. Queste tematiche saranno ti- prese in condivisione con Giovanni Panepinto dopo il turno di ballottaggio all'interno degli organismi di partito". Infine Adragna si schiera con Zambuto. «Ritengo - conclude - in coerenza con quanto detto a livello nazionale e regionale, naturale per il Pd e tutto il centrosinistra sostenere l'Udc e il Patto per il territorio, vera rivelazione civica dì questa tornata, rieleggendo Marco Zambuto a sindaco di Agrigento»,
La replica di Messana (Pd)
«Sto convocando per lunedì prossimo - replica il coordinatore provinciale del Partito democratico - una riunione del direttivo per analizzare e discutere i risultati elettorali. Al senatore Adragna rispondo che c'era anche lui quando si è parlato di entrare in giunta alla Provincia e lui non ha obiettato. E che la scelta di andare al voto con Mpa e Fu è stata discussa ed approvata in sede di direzione provinciale del partito ed Adragna, seppur presente, non ha portato proposte alternative, non ha osato chiederci di sostenere Zambuto. Se lo avesse fatto ne avremmo almeno discusso. La verità è che il senatore Adragna è stato il grande assente non solo di questa campagna elèttorale, visto che si è presentato soltanto al comizio di Bersani, ma non è stato nemmeno protagonista nella fase della composizione delle liste. Il che è grave per un deputato del Pd. Adesso scopre la sua maschera». Analizzando i dati elettorali, Messana dice: «La coalizione che sosteneva Mariella Lo Bello probabilmente sconta le poche settimane avute a disposizione per preparare e promuovere la sua candidatura. Rimane l'amarezza per non essere riusciti ad aggregare anche le forze della sinistra e di Idv, insieme a loro Mariella Lo Bello avrebbe agevolmente superato il primo turno»,
Granata (Nuovo polo)
Soddisfazione viene espressa da Giancarlo Granata per i risultati ottenuti dal movimento Autonomisti forti e liberi. «Il consenso del 40% - dichiara Giancarlo Granata ottenuto dalla candidatura di Marco Zambuto alla quale noi abbiamo creduto sin dal primo momento dimostra che ad Agrigento emerge e si afferma un nuovo polo dei moderati».
Franco Samaritano. Il sindacalista del Casi ha annunciato che al ballottaggio appoggerà il candidato Salvatore Pennica: «Ogni qualvolta mi sono candidato ho ottenuto il 6,5 percento dei consensi. Credo che la mia credibilità sia aumentata e spero di essere determinante come lo sono stato nello scontro tra Sodano ed Arnone». ('PAPI)
LA SICILIA
AMMINISTRATIVE 2012
L'analisi del voto si presenta molto complessa
In vista del ballottaggio si valuta con attenzione il risultato del primo turno.
Il dato principale sono le percentuali dei candidati alle carica di sindaco. Ma l'analisi del voto è molto complessa. E' noto, il 20 e il 2 maggio i cittadini di Agrigento saranno richiamati alle urne per scegliere il loro sindaco tra Marca Zambuto e Totò Pennica. Il primo parte forte del suo risultato che sfiora il 40%. Pennica invece spera nella scalata. Sconfitti e protagonisti del ballottaggio comunque valutano con attenzione il risultato del primo turno.
Incrociando i voti ottenuti dai candidati sindaco e quelli delle liste a loro sostegno, viene fuori il quadro di questo primo turno. Le due liste di Marco Zambuto, solo con piccole defezioni sostengono pienamente il loro candidato.
Insieme Patto per il Territorio e Udc ottengono 9.022 voti di lista: Zambuto va oltre e aggiunge a queste altro 3.3l8 preferenze raggiungendo quota 3971%.
Discorso completamente diverso per Totò Pennica e Mariella Lo Bello. Le quattro liste dell'assessorato, con i loro voti, gli avrebbero permesso di superare al primo turno il sindaco uscente. Basta sommare i voti di Pdl, Grande Sud, Cantiere Popolare ed Epolis: il risultato è 12.710. Pennica ne ottiene poco più della metà (soli 6.893). Molti elettori che hanno votato i candidati al Consiglio comunale dei tre partiti di centrodestra hanno, infatti, utilizzato il voto disgiunto: dirottandolo a Carta e ad Arnone ma anche a Marco Zambuto.
Lo stesso vale per Mariella lo Bello. Le cinque liste a suo sostegno (Mpa, Pd, Fli, Api e Agrigento Protagonista) hanno ottenuto 11.401 voti. Con questi, l'ex segretario della Cgil, sarebbe andata al ballottaggio superando Totò Pennica e avvicinandosi al risultato finale del sindaco uscente. La Lo Bello, alla fine, ha ottenuto addirittura meno della metà dei suffragi delle sue liste, fermandosi a 5.105 voli. Basti pensare che la sola lista del Mpa ha ottenuto 4.559 voti, in pratica poco meno del suo candidato sindaco. Tanto voto disgiunto pertanto orientato anche al loro principale avversario, Ma anche numerosi voti non espressi al candidato sindaco. Le schede con la sola preferenza al candidato al Consiglio comunale, senza voto per il primo cittadino, sono state oltre 3.800. Amaro in barra e tante analisi. Voti d'opinione o manovra politica? Ci si chiede in città. Intanto ieri su facebook il portavoce di Epolis, Paolo Minacori scriveva: «Totò Pennica ed Epolis ripartono dalla città, dalla gente - e aggiungeva Se Totò fosse stato il candidato dei partiti, sommate i voti delle liste, sarebbe il primo al ballottaggio. L'analisi pertanto è stata fatta anche all'interno del comitato civico. Bisognerà capire adesso che strategia i due candidati intendono avviare. La campagna elettorale ha registrato uno stop di poro più di 48 ore, Ma ora è già rientrata pienamente nel vivo. Meno di due settimane e i giochi si chiuderanno definitivamente. Passo importante è quello degli apparentamenti: le liste rimaste fuori dal ballottaggio hanno 6 giorni di tempo per ufficializzare se e chi sostenere tra Zambuto e Pennica.
TF
ACQUA CARA ALL'OMBRA DEI TEMPLI
Agrigento è la città siciliana dove il costo del servizio idrico è più alto, tra le prime dieci in Italia
Agrigento é la città siciliana in cui il costo dell'acqua é più elevato e nella classifica nazionale delle tariffe idriche più care si trova ai primi dieci posti. E' quanto si evince dall'annuale indagine dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. La spesa media annua nella città dei templi é di 445 euro, ben 225 euro in più di quanto paga Catania che é la città siciliana in cui il servizio costa di meno.
«E' una storia ormai vecchia - afferma il presidente dell'ato idrico Eugenio D'Orsi - queste non sono le tariffe definitive stabilite dall'ato Oggi si applicano ancora i prezzi stabiliti dai precedenti gestori. Nella fattispecie del capoluogo si tratta delle tariffe fissate dal Comune nel 2007, prima che i! servizio idrico integrato passasse a Girgenti Acque Le nuove tariffe tariffe, già adottate dal cda dell'ato idrico prevedono sensibili ribassi per le prime case e con esse sicuramente la città di Agrigento perderebbe questo primato indesiderato, Poi tropp0 I assemblea dei soci dell'ato non riesce a riunirsi validamente per l'approvazione e rimangono in vigore le vecchie tariffe, diverse da comune a comune. Questo fa sì che Agrigento mantenga la tariffa più alta».
E dire che i costi dovrebbero essere diminuiti dato che il consumo di acqua é stato abbattuto, come sottolinea il direttore generale di Girgenti Acque Giuseppe Carlino. «E' vero, nel 2008 quando
abbiamo assunto il servizio utilizzavamo una media di 1400 litri al secondo di acqua ed ora siamo scesi a 1200, con un risparmio annuo di circa 3 milioni e mezzo di metri cubi di acqua, pari ad oltre tre milioni di euro. Tuttavia nel bilancio di costi e ricavi andiamo sempre in perdita. Vero è, infatti, che ad Agrigento si paga la tariffa più alta, ma è anche vero che n parecchi altri comuni, a cominciare da quelli ex Eas, si paga molto di meno e si tratta di una fascia di popolazione parecchio ampia, per cui non c'è alcuna compensazione Inoltre i vecchi gestori, essendo enti pubblici, non adottavano tariffe che coprivano il servizio al 100 per cento. Noi abbiamo una situazione diversa: tutte le spese devono essere affrontate con i ricavi delle tariffe Se ci mettiamo poi l'aliquota di non riscosso, le prese abusive e la notevole dispersione di acqua il quadro é completo».
- Dispersione?
«Calcolando il quantitativo d'acqua immesso in condotta, l'ammontare della bollettazione ed i ricavi, abbiamo un 38 per cento tra prese abusive e dispersione per le cattive condizioni delle condotte mentre sulle fatture emesse abbiamo, in media un 20 per cento di non riscosso che dovremo recuperare negli anni con le procedure coattive».
- E le prese abusive?
«La dispersione e le prese abusive le dovremmo azzerare con la realizzazione della nuova condotta, in ogni modo debbo dare atto che parecchia gente, forse a
fronte di un miglioramento del servizio, si sta mettendo in regola: tra nuovi allacci e volture l'apposito ufficio che abbiamo istituito sta facendo una media di 300 contratti al mese. Ora, non mi pare che ci sia stata ad Agrigento un'attività edilizia tale da giustificare tanti nuovi utenti, per cui é facile dedurre che si tratta di utenze già esistenti, anche abusive, che si stanno mettendo in regola».
S.F.