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Rassegna stampa del 12 giugno 2012

 LA SICILIA
 
SICULIANA
La discarica resta aperta grazie a 600.000 euro
La discarica di Siculiana stamattina non chiuderà. La decisione è stata presa dall'impresa Catanzaro Costruzioni dopo una mattinata convulsa di contatti con il liquidatore di Gesa Agrigento due Teresa Restivo. Sostanzialmente quest'ultima ha ricevuto assicurazione da Aipa che è stata effettuata la rimessa di poco meno di 600 mila euro che serviranno a pagare la mensilità corrente al gestore dell'impianto di contrada Matarana a Siculiana.
Tuttavia ieri mattina non è stato possibile visualizzare materialmente il versamento (la valuta de- correrà solo da stamattina) né è stato possibile averne gli estremi. Nulla di concreto dunque con il quale garantire a Catanzaro l'imminente pagamento, per cui tutto sembrava far ritenere che stamattina la spazzatura sarebbe rimasta sui camion del raggruppamento di imprese che si occupa della raccolta dei rifiuti. Alla fine, tuttavia, la soluzione si è trovava: Teresa Restivo ha inviato alla Catanzaro Costruzioni una comunicazione con la quale si impegna ad effettuare il versamento entro oggi, e a fronte di ciò l'impianto stamattina resterà aperto e si potrà conferire i rifiuti. Ovvio che nel frattempo, in mattinata, dovrà essere effettuato il versamento dei 600 mila euro da Gesa alla stessa impresa, in modo da scongiurare definitivamente, almeno per il momento, ogni ipotesi di chiusura della discarica siculianese. Catanzaro, come si ricorderà, alcuni giorni addietro aveva minacciato di non prendersi più i rifiuti di Gesa se non avesse ricevuto il pagamento del credito più recente.
li liquidatore della società d'ambito ha fatto le corse contro il tempo per racimolare i soldi necessari, chiedendo un'anticipazione ad Aipa ma anche ai comuni, molti dei quali hanno annunciato di avere eseguito dei versamenti che tuttavia ancora non sono stati visualizzati nemmeno. Questi soldi tuttavia serviranno per gli ulteriori debiti più urgenti che la società d'ambito deve soddisfare:
il raggruppamento di imprese che si occupa del prelievo, deve percepire quasi 5 mesi, mentre ai propri dipendenti deve pagare aprile, maggio e tra poco la quattordicesima mensilità. A tal proposito i lavoratori sono molto preoccupati anche per la concorrenza di altri debitori nei confronti della società, a cominciare proprio da Catanzaro. Insomma siamo di fronte alla classica coperta ristretta: si copre da una parte e se ne lascia sguarnita un'altra.
SALVATORE FUCÀ
 
PROVINCIA. Ieri mattina ha rassegnato le dimissioni. C'è ora posto per l'inserimento dell'Api
Volpe ha lascia incarico
Rimettendo il proprio mandato nelle mani del segretario generare della Provincia.
Giuseppe Vella, si è dimesso ieri mattina l'assessore alla Polizia provinciale Lillo Volpe. Alla base della decisione dell'ormai ex componente della squadra di Eugenio D'Orsi ci sarebbero «sopraggiunte esigenze personali che non gli consentirebbero di continuare con quell'impegno e dedizione fino ad oggi espressi nel portare avanti il proprio assessorato. Ringrazio il Presidente D'Orsi — ha detto Volpe — per la fiducia che mi ha accordato e per avermi consentito di fare questa importante esperienza della quale serbo un meraviglioso ricordo.
Un'esperienza svolta in piena autonomia ed in sintonia con il capo dell'amministrazione. Debbo e voglio ringraziare quanti mi hanno collaborato con serietà e professionalità, dal comandante del Corpò della Polizia Provinciale agli stessi agenti".
In realtà è molto probabile che l'uscita di scena di Volpe sia dettata dalla necessità di rimescolare alcune in vista della ormai imminente campagna elettorale. L'anno prossimo si voterà per il rinnovo del Consiglio provinciale e del Presidente, per cui D'Orsi, che evidentemente conta di ricandidarsi, probabilmente vuole dar vita ad una coalizione che gli garantisca buone possibilità di vincere e quindi di essere rieletto. In tal senso non sono da escludere altri movimenti nei prossimi giorni.
Il presidente della Provincia punterebbe a rafforzare l'asse con Grande Sud e Fli, uniformandosi al quadro regionale, rispetto al quale tuttavia potrebbe distaccarsi per quanto attiene il rapporto con il Pd che potrebbe essere mantenuto. Resterebbe ferma dunque la posizione dei due assessori di Grande Sud (Paolo Ferrara e Giuseppe Montana) e quella del rappresentante di Fli (Ignazio Amato). Se realmente sarà mantenuto anche il rapporto con il Pd, anche se a livello regionale le cose stanno andando diversamente, non dovrebbero avere problemi Piero Giglione e Maria Teresa La Marca. Solida sembrerebbe anche la posizione di Francescocristian Schembri e di Angelo Biondi, per cui eventuali novità potrebbero venire — ma non è detto — dai rimanenti assessori. In ogni caso è molto probabile che D'Orsi voglia coinvolgere Api per il peso che questa formazione politica ha dalle parti di Sciacca (in questo caso sarebbe finalmente il momento di Alfonso Montana). Questo potrebbe essere, allo stato attuale, il vero motivo delle dimissioni di Volpe: quello cioè di lasciare un posto libero per consentire maggiore libertà di manovra al presidente.
SALVATORE FUCÀ
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Paci: «La giunta? Farsa nazionale»
Ieri si è dimesso l'assessore Volpe
Una "farsa nazionale'. Così il capogruppo dei Pdl in Consiglio provinciale Ivan Paci ed il vice presidente dell'Aula Pellegrino, Mario Lazzano, definiscono le ultime vicende che si registrano alla Provincia.
«Viene messo alla berlina - sostengono i due esponenti del Pdl - il comportamento dilettantistico del presidente D'Orsi che un giorno si e l'altro pure nomina un nuovo assessore per poi l'indomani verificare che era tutta una "farsa" prendendosi gioco sia delle persone che dell'istituzione provinciale. D'Orsi non può ancora fare "l'equiibrista" senza avere un maggioranza in Consiglio provinciale che lo sostiene.
Ad ogni atto o comportamento vi è un limite. Stavolta il limite si è abbondantemente superato».
Quindi secondo Paci e Lazzano è necessario un approfondito dibattito politico in Consiglio provinciale alla luce dei recenti accadimenti sia di ordine politico che amministrativo.
«Come se non bastasse tutto ciò, con un recente atto di giunta - aggiungono - si aumenta la tassa Rc auto del 3,5%. Ci troviamo alla vigilia della discussione del Bilancio 2012, a tutt'oggi nemmeno è stato trasmesso l'importante strumento alla Commissione di merito Bilancio per un primo esame propedeutico alla discussione in Consiglio. La recente polemica politica che ha visto protagonisti il presidente del Consiglio Buscemi e la giunta D'Orsi non fa altro che certificare il fallimento politico amministrativo della giunta D'Orsi che è arrivata al capolinea».
Intanto si è dimesso l'assessore alla Polizia provinciale, Lillo Volpe.
La decisione è stata motivata da "sopraggiunte esigenze personali che non gli consentirebbero di continuare con quell' impegno e dedizione fino ad oggi espressi nel portare avanti il proprio assessorato".
La fuoriuscita di Volpe, che era stato nominato come tecnico nel febbraio del 2011, fa spazio in giunta ad un nuovo assessore.
A prendere il posto del dimissionario, infatti, potrebbe essere proprio l'esponente dell'Api, Alfonso Montana, Se così già nelle prossime ore sarà annunciata un'ennesima conferenza stampa per annunciare un nuovo rimpasto. (PAPI)
 
D'Orsi: «Ora e a rischio pure l'ordine pubblico»
Una crisi occupazionale ed economica che rischia di avere delle concrete ripercussioni sull'ordine pubblico. E' così che il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi legge" la chiusura dell'italcementi di Porto Empedocle. «La situazione occupazionale nella nostra provincia è disperata - ha affermato ieri il presidente D'Orsi -. Dopo i licenziamenti di una cinquantina di persone, da parte di un grosso gruppo imprenditoriale nel settore delle fonti rinnovabili, arriva questa glaciazione occupazionale dell'Italcementi. Alle 100 famiglie gettate nella più nera disperazione per la perdita del posto di lavoro del proprio congiunto dal mese di settembre, si devono aggiungere anche quelle dell' indotto e da dati in mio possesso si arriva alla non indifferente cifra di oltre 400 famiglie. Occorre che il mondo politico, a tutti i livelli, e dei vari raggruppamenti, intervenga in maniera decisa per scongiurare questo ennesimo attacco alla nostra economia», D'Orsi chiama in soccorso l'intera deputazione Agrigentina perché la chiusura degli impianti dì contrada Vincenzella «rischia - dice chiaramente - di avere serie ripercussioni per l'ordine pubblico. Ormai la gente è alla fame e questi licenziamenti vanno ad aggravare un a già pesante situazione». Anche il presidente del consiglio provinciale, Raimondo Buscemi, e tutta l'Assise, esprimono la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell'Italcementi. «L' impianto - scrive Buscemi - rappresenta uno dei pochi insediamenti industriali storicamente collocati nella provincia, la cui chiusura rappresenterebbe una ulteriore sconfitta per il territorio già martoriato».
Dopo il sindaco Marco Zambuto che domenica mattina ha incontrato i lavoratori, anche il neo presidente del consiglio comunale di Agrigento Aurelio Trupia esprime profonda preoccupazione: «Se confermata, tale chiusura provocherebbe la perdita del posto di lavoro che, in una provincia come quella Agrigentina, agli ultimi posti nazionali per il tasso occupazionale, significherebbe un ulteriore, duro, colpo. Auspico che le forze politiche, di concerto con le sigle sindacali  e di vertici dell'azienda Bergamasca, trovino adeguate soluzioni per fare rientrare l'attuale momento di difficoltà così da dare serenità e sicurezza economica a chi, per anni, con onestà e dedizione, ha contribuito allo sviluppo dell'impianto». (CR)
 
ltalcementi, mobilità al via
Gli operai ancora in sitin
PORTO EMPEDOCLE
E ormai muro contro muro. Gli operai dell'italcementi di Porto Empedocle, giunti al terzo giorno di sit-in davanti ai cancelli chiusi dell'impianto, hanno ricevuto ieri, la comunicazione che temevano. L'azienda, attraverso un fax ai sindacati, ha dato notizia dell'avvio delle procedure di mobilità. L'annunciato spettro dei circa 100 licenziamenti, ieri, s'è dunque materializzato.
I lavoratori sono disperati. Anche ieri, a momenti alterni, hanno continuato a bloccare il traffico lungo la statale 115, creando disagi. Forte il monito dell'ufficio pastorale sociale e del lavoro della Curia di Agrigento: «La perdita di quasi 100 posti di lavoro, aggiunti a quelli dell'indotto, andrebbe ad aggravare un quadro economico allarmante anche per le tensioni sociali che finirebbe per determinare». Dopo la visita della serata di domenica ai lavoratori degli onorevoli Michele Cimino e Luigi Gentile, ieri mattina, ha portato la loro solidarietà un gruppo del Pd: Filippo Caci, Giovanni Panepinto e Benedetto Adragna che stanno sensibilizzando Ars, Senato, Camera e vertici nazionali dei sindacati. Su input del sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, ieri, intanto è stata presentata in Senato dal capo- gruppo dell'Udc Giampiero D'Alia un'interrogazione al presidente del Consiglio dei Minii stri e al ministro delle Sviluppo Economico per sapere «se e quali misure s'intendano adottare per scongiurare la possibile chiusura dello stabilimento Italcementi di Porto Empedocle, con grave danno per l'intera economia e la coesione sociale del territorio agrigentino». In serata, convocato dal presidente Luigi Troja, si è svolto un consiglio comunale straordinario ed aperto per tracce le linee guida della battaglia. (CR')
 
La Chiesa "tuona":
«Il lavoro non si tocca, non va offesa la dignità dell'uomo»
Delegazione del Pd tra gli operai, il senatore Adragna: «Serve chiarezza contro il gioco delle tre carte»
Concetta Rizzo
Il lavoro non si tocca, E' la condizione necessaria per permettere all'uomo e alla sua famiglia di esprimere e vivere la propria dignità». Tuona in maniera forte la chiesa Agrigentina. Tuona, con una nota dell'ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, stringendosi accanto ai lavoratori dello stabilimento Italcementi di Porto Empedocle che "vivono nella sofferenza e nell'incertezza per il futuro".
«E' territorio che sconta una situazione di per sé molto difficile dal punto di vista economico ed occupazionale. E la perdita di quasi 100 posti di lavoro, aggiunti a quelli dell'indotto, andrebbe ad aggravare un quadro economico allarmante anche perle tensioni sociali che finirebbe per determinare».
La Chiesa Agrigentina, ieri, ha ufficialmente incoraggiato «quanti hanno parte attiva e responsabilità nella vicenda - azienda, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, istituzioni politiche locali, regionali e nazionali - a fare tutti gli sforzi possibili per trovare una soluzione adeguata. Una soluzione che tenga in particolare considerazione la risorsa umana e professionale dei lavoratori».
Operai disperati. Per il terzo giorno consecutivo, davanti ai cancelli chiusi dell'impianto, è andato avanti il sit-in di dipendenti della cementeria. A momenti alterni, sempre più disperati ed impauriti perché lo spettro del licenziamento è divenuto realtà dopo che ieri è arrivata la comunicazione dell'avvia delle procedure di mobilità, i dipendenti hanno bloccato, rallentato, il traffico sulla 115. "Siamo sempre venuti incontro alle esigenze dell'azienda - hanno continuato a ripetere, scuotendo la testa e non intravedendo soluzioni immediate e risolutive - facendo tutto quello che ci è stato chiesto. Adesso, non ci possono lasciare in mezzo ad una strada".
Delegazione pd in visita. Filippo Caci, Giovanni Panepinto e Benedetto Adragna, che stanno sensibilizzando Ars, Senato, Camera e vertici nazionali dei sindacati, ieri hanno portato la loro solidarietà agli operai. "E' assolutamente necessario fare chiarezza, perché - ha detto il senatore Benedetto Adragna - l'impressione, al Tflolflento, è che si voglia fare il gioco delle tre carte. Per questo è necessario agire a livello nazionale per comprendere perché, in una provincia in cui si attendono grandi opere come il rigassificatore e il completamento del raddoppio della statale 640, possa chiudere una cementeria".
Interrogazione parlamentare udc. Su input del sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto, ieri, è sta-
ta presentata in Senato, da parte del capogruppo Udc Gianpiero D'Alia, un'interrogazione al presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro delle Sviluppo Economico per sapere "se e quali misure si intendano repentinamente adottare per scongiurare la possibile chiusura dello stabilimento".
Pensionati Cisl. "Riteniamo opportuno - scrive la federazione - che le istituzioni e il nostro governo regionale intervengano nell'immediato per trovare soluzioni specifiche affinché l'impianto, che rappresenta storicamente l'economia del Comune di Porto Empedocle, rimanga aperta. E' necessario che il governo regionale dia seguito ai progetti presentati nel settore edile, spendendo i finanziamenti della Comunità europea».
Consiglio comunale straordinario. In serata s'è svolto un consiglio comunale straordinario ed aperto. Un incontro per stabilire, in maniera concordata, quali passi muovere, anche assieme alla deputazione agrigentina tutta, per riuscire a vincere una battaglia di dignità.
(CR)
 
Rifiuti, l'ultimatum scade oggi: "Pagate o la discarica chiude»
Il termine ultimo era stato dato la scorsa settimana
Annamaria Martorana
Rimarrà aperta, almeno per la giornata di oggi, la di- scarica di Siculiana in cui conferiscono gli autocompattatori del raggruppamento di imprese ch eha in appalto il servizio di raccolta e rifiuti solidi urbani per conto dell'Ato gesaAg2. Ieri pomeriggio infatti, è stata raggiunta un'intesa telefonica tra il commissario liquidatore della società d'ambito Teresa Restivo e i rappresentanti della Catanzaro costruzioni che gestisce
l'impianto. La scorsa settimana, l'impresa aveva chiesto il pagamento della mensilità attuale ammontante a 595 mila euro, altrimenti la discarica avrebbe negato l'accesso ai mezzi dell'Ati. «Sui nostri conti - ha spiegato la Restivo - sono già visibili le somme che dobbiamo versare a Catanzaro e siamo in possesso della copia del relativo bonifico. ma il trasferimento sui loro conti è solo questione di ore e lo avranno disponibile già martedì mattina. Da qui l'intesa con Catanzaro per tenere aperto l'impianto ed evitare ripercussioni igienico sanitarie nei 19 Comuni con noi consorziati».
L'impianto dunque rimane operativo ma l'attenzione dell'impresa sui tempi dei pagamenti è alta anche perché Catanzaro, nel complesso, vanta debiti per oltre 6 milioni di euro nei confronti della società d'ambito che a sua volta deve ricevere ancora le somme promesse dai Comuni e importanti aiuti economici dalla Regione, non ancora quantificati in un preciso piano di rientro a livello provinciale. Il Dipartimento regionale per i rifiuti ha infatti ha stabilito un piano che prevede, oltre al pagamento dilazionato, anche trattenute sui trasferimenti ma sulle somme che nel dettaglio spettano a Gesa, bisogna ancora attendere.
Si tratta di soldi che serviranno per pagare i vari credi tori di Gesa, tra cui le imprese che devono ancora saldare ai lavoratori Io stipendio di aprile e maggio.
Intanto, su un fronte più «tecnico» anche alla Gesa si lavora in vista di un 30 settembre sempre più vicino, data in cui, le Srr, società di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, dovranno prendere il posto degli Ato attuali. Entro quella data, gli enti locali inadempienti, e quelli aderenti a Gesa al momento lo sono, verranno commissariati e i liquidatori non avranno più poteri di gestione delle vecchie società d'ambito. Tra le novità più importanti quella legata alle gare d'appalto anche perchè, al momento quello con il raggruppamento imprese di Agrigento, con Iseda capofila, agisce in regime di proroga. Te gare ad esempio, non potranno essere più bandite senza i cosiddetti piani d'ambito che spettano alle nuove srr, aspetto che si aggiunge alla grave situazione economico finanziario delle società d'ambito Cui debiti, in tutta la Sicilia, ammontano alla cifra record di un miliardo di euro. (AMM*)
 
Agrigentoflash
 
Il Presidente della Provincia D'Orsi "La crisi dell'Italcementi una glaciazione occupazione per la nostra provincia"
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, interviene sulla grave crisi che ha colpito l'Italcementi con l'avvio delle procedure di mobilità per 100 dipendenti. D'Orsi parla di glaciazione occupazione, di gravissima crisi che rischia di avere serie ripercussioni sull'ordine pubblico. Già nella giornata di domenica picchetti di operai davanti i cancelli della cementeria hanno messo in crisi la circolazione sulla SS 115, creando lunghe colonne di autovetture nei due sensi di marcia e facendo superare il presidio due auto alla volta. "La situazione occupazionale nella nostra provincia è disperata - afferma il Presidente Eugenio D'Orsi - dopo i licenziamenti di quasi una cinquantina di persone da parte di un grosso gruppo imprenditoriale nel settore delle fonti rinnovabili, arriva questa glaciazione occupazionale dell'Italcementi. Alle 100 famiglie gettate nella più nera disperazione per la perdita del posto di lavoro del proprio congiunto dal mese di settembre, si devono aggiungere anche quelle dell'indotto che da dati in mio possesso si arrivano alla non indifferente cifra di oltre 400 famiglie. Occorre che il mondo politico a tutti i livelli e dei vari raggruppamenti intervengano in maniera decisa per scongiurare questo ennesimo attacco alla nostra economia. Questa volta l'intera deputazione sia regionale che nazionale affinché si trovino adeguate soluzioni a questa crisi gravissima ed incomprensibile. La chiusura degli impianti di contrada "Vincenzella" - conclude - costituisce un duro colpo alla comatosa occupazione nell'agrigentino che rischia di avere serie ripercussioni per l'ordine pubblico. Ormai la gente è alla fame e questi licenziamenti vanno ad aggravare un a già pesante situazione occupazionale ".
 
Italcementi. Raimondo Buscemi: "auspichiamo soluzioni"
Il Presidente del Consiglio provinciale, Raimondo Buscemi, e tutto il Consiglio Provinciale, esprimono la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell'Italcementi "in questo difficile momento di grande crisi dell'economia nazionale- si legge in una nota- che ha spinto i vertici di detta azienda ad una decisione così drastica. Auspichiamo che al più presto la politica e i vertici dell'azienda possano trovare soluzioni idonee a scongiurare la chiusura dell'impianto restituendo serenità e futuro alle famiglie dei lavoratori. L'impianto rappresenta uno dei pochi insediamenti industriali storicamente collocati nella nostra provincia, la cui chiusura rappresenterebbe una ulteriore sconfitta per il nostro territorio già martoriato da numerose problematiche insolute. Rivolgiamo un appello a tutta la politica regionale e nazionale affinché si adoperi a non far scomparire tale insediamento che, negli anni, è stato fonte di sviluppo di tutto il territorio stesso".
 
Si è dimesso l'assessore Lillo Volpe
 L'Assessore alla Polizia Provinciale, Lillo Volpe ha rassegnato questa mattina nelle mani del segretario generale dell'Ente, Giuseppe Vella, le proprie dimissioni dalla carica. Le dimissioni sono state motivate da "sopraggiunte esigenze personali che non gli consentirebbero di continuare con quell'impegno e dedizione fino ad oggi espressi nel portare avanti il proprio assessorato". "Ringrazio il Presidente D'Orsi - scrive Volpe - per la fiducia che mi ha accordato e per avermi consentito di fare questa importante esperienza assessoriale della quale ne serbo un meraviglioso ricordo. Un'esperienza svolta in piena autonomia ed in sintonia con il capo dell'amministrazione. Debbo e voglio ringraziare quanti mi hanno collaborato con serietà e professionalità, dal comandante del Corpo della Polizia Provinciale agli stessi agenti. Essere stato Assessore della Provincia Regionale di Agrigento ha arricchito il mio bagaglio culturale ed umano. Sono stati anni intensi nel corso dei quali con i colleghi e soprattutto con Eugenio D'Orsi abbiamo cercato di incidere sul territorio agrigentino.
Ringrazio ancora una volta Eugenio D'Orsi al quale mi lega una grande amicizia rinsaldata in questi anni ed al quale rinnovo la mia immutata stima, per questa grande opportunità che mi ha dato, ma non posso continuare l'attività con quell'impegno e la serietà che il ruolo stesso richiede. Non lo nego, lascio l'incarico con una certa malinconia ma quando non riesco a svolgere il mio lavoro serenamente a causa di personali problemi, allora viene il momento, per un uomo di dimettersi.".
 
Agrigentonotizie
 
Volpe "dimesso" da D'Orsi, si prepara un nuovo rimpasto
Motivi personali avrebbero guidato l'ex assessore, ma servirebbe solo a consentire nuovi ingressi in Giunta. E intanto sulla sfiducia il Pdl attende al varco: "La votazione del bilancio 2012 verifica della maggioranza"
Tema: dimissioni, provincia regionale, rimpasti. Nei giorni della scuola dell'obbligo, quando era necessaria un'autorizzazione da parte della famiglia - vera o falsificata dallo studente - per cause che non fossero di salute, si utilizzava una scappatoia sempre utile.
"Lo studente è stato assente per motivi familiari". Una frase che, strategicamente, significa tutto e non significa sostanzialmente nulla.
Anche in politica, in fondo, si usano gli stessi mezzi. Così, le dimissioni di questa mattina dell'assessore provinciale Calogero Volpe, diventano, per dovere politico, "dettate da motivi personali". Ovvero tutto e nulla.
Volpe, uomo forte di D'Orsi, durante il suo incarico ha rappresentato spesso il primo baluardo del presidente, sostenendolo nei momenti più complessi, spendendosi in prima persona anche quando c'erano da sferrare gli attacchi più scomodi e rappresentando per diverso tempo D'Orsi in Consiglio provinciale, al punto da meritarsi l'appellativo, ironico, di scudiero. "Meglio scudiero, figura nobile che affiancava il cavaliere che servo - aveva ribattuto lui in quella occasione".
L'ormai ex assessore, dopo la nota stampa, ha scelto la linea del silenzio, ma ambienti vicini al presidente ci hanno confermato che la scelta di Volpe sia stata suggerita proprio da D'Orsi, che gli avrebbe chiesto di fare un passo indietro in vista di modifiche ormai prossime alla propria Giunta accellerate dalla vicenda Montana, l'assessore "fantasma".
Insomma, anche Volpe è stato colpito dalla "maledizione di Tutankhamon" che ha decimato in quest'ultimo anno la squadra proclamata dal presidente nel febbraio 2011 lasciando ultimo "sopravvissuto" - politicamente parlando - è Domenico Alaimo, veterinario, con delega a Tutela del Consumatore, Politiche del lavoro, Edilizia e Gestione patrimoniale.
Intanto il Consiglio provinciale è in fermento. Se sembra al momento sostanzialmente caduta nel vuoto la proposta di una sfiducia a D'Orsi avanzata da Raimondo Buscemi, il Pdl oggi intraprende una posizione in solitaria puntando, come era stato già annunciato, alla votazione del bilancio 2012, occasione per mettere in difficoltà il presidente.
"D'Orsi non può ancora fare 'l'equilibrista' senza avere una maggioranza in Consiglio Provinciale che lo sostiene - dichiarano in una nota congiunta Ivan Paci e Mario Lazzano -. Ci troviamo alla vigilia della discussione del Bilancio 2012, che a tutt'oggi non è stato ancora trasmesso alla Commissione. A nostro avviso non occorre presentare l'atto di sfiducia alla Giunta D'Orsi perché l'occasione della verifica politico-amministrativa avverrà durante la discussione del Bilancio che spero presto venga portato in aula. Da lì si vedrà se ancora D'Orsi dispone di una maggioranza numerica. Tutte le forze politiche presenti devono dichiarare esplicitamente se intendono condividere un Bilancio che non tiene assolutamente conto delle esigenze reali degli agrigentini".
 
Agrigentoweb
 
DALLA PROVINCIA | L'assessore Lillo Volpe si è dimesso
L'Assessore alla Polizia Provinciale, Lillo Volpe ha rassegnato questa mattina nelle mani del segretario generale dell'Ente, Giuseppe Vella, le proprie dimissioni dalla carica.
Le dimissioni sono state motivate da "sopraggiunte esigenze personali che non gli consentirebbero di continuare con quell'impegno e dedizione fino ad oggi espressi nel portare avanti il proprio assessorato".
"Ringrazio il Presidente D'Orsi - scrive Volpe - per la fiducia che mi ha accordato e per avermi consentito di fare questa importante esperienza assessoriale della quale ne serbo un meraviglioso ricordo. Un'esperienza svolta in piena autonomia ed in sintonia con il capo dell'amministrazione. Debbo e voglio ringraziare quanti mi hanno collaborato con serietà e professionalità, dal comandante del Corpo della Polizia Provinciale agli stessi agenti. Essere stato Assessore della Provincia Regionale di Agrigento ha arricchito il mio bagaglio culturale ed umano. Sono stati anni intensi nel corso dei quali con i colleghi e soprattutto con Eugenio D'Orsi abbiamo cercato di incidere sul territorio agrigentino.
Ringrazio ancora una volta Eugenio D'Orsi al quale mi lega una grande amicizia rinsaldata in questi anni ed al quale rinnovo la mia immutata stima, per questa grande opportunità che mi ha dato, ma non posso continuare l'attività con quell'impegno e la serietà che il ruolo stesso richiede. Non lo nego, lascio l'incarico con una certa malinconia ma quando non riesco a svolgere il mio lavoro serenamente a causa di personali problemi, allora viene il momento, per un uomo di dimettersi.".
 
D'Orsi "La crisi dell'Italcementi una glaciazione occupazionale per la nostra provincia"
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, interviene sulla grave crisi che ha colpito l'Italcementi con l'avvio delle procedure di mobilità per 100 dipendenti. D'Orsi parla di glaciazione occupazione, di gravissima crisi che rischia di avere serie ripercussioni sull'ordine pubblico.
Già nella giornata di domenica picchetti di operai davanti i cancelli della cementeria hanno messo in crisi la circolazione sulla SS 115, creando lunghe colonne di autovetture nei due sensi di marcia e facendo superare il presidio due auto alla volta.
"La situazione occupazionale nella nostra provincia è disperata - afferma il Presidente Eugenio D'Orsi- dopo i licenziamenti di quasi una cinquantina di persone da parte di un grosso gruppo imprenditoriale nel settore delle fonti rinnovabili, arriva questa glaciazione occupazionale dell'Italcementi. Alle 100 famiglie gettate nella più nera disperazione per la perdita del posto di lavoro del proprio congiunto dal mese di settembre, si devono aggiungere anche quelle dell'indotto che da dati in mio possesso si arrivano alla non indifferente cifra di oltre 400 famiglie. Occorre che il mondo politico a tutti i livelli e dei vari raggruppamenti intervengano in maniera decisa per scongiurare questo ennesimo attacco alla nostra economia. Questa volta l'intera deputazione sia regionale che nazionale affinché si trovino adeguate soluzioni a questa crisi gravissima ed incomprensibile. La chiusura degli impianti di contrada "Vincenzella" - conclude - costituisce un duro colpo alla comatosa occupazione nell'agrigentino che rischia di avere serie ripercussioni per l'ordine pubblico. Ormai la gente è alla fame e questi licenziamenti vanno ad aggravare un a già pesante situazione occupazionale ".
 
DALLA PROVINCIA | Italcementi, intervento del gruppo misto alla Provincia
Il vice Presidente del Consiglio Provinciale Carmelo Avarello ed il consigliere Nino Spoto dei "Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra" manifestano solidarietà ai lavoratori dell'Italcementi di Porto Empedocle a causa della sconsiderata decisione dei vertici dell'Azienda di chiudere lo stabilimento già presidiato da diversi giorni da circa 100 lavoratori.
"Non si comprende - ha affermato Nino Spoto - come questa gravissima decisione si possa conciliare con l'idea di 'crescita' prospettata dal Governo se così selvaggiamente si arriva a spegnere una realtà di lavoro che coinvolge non soltanto i cento operai e le loro famiglie ma anche l'indotto oramai a questa realtà indissolubilmente collegato". Da parte sua il consigliere Carmelo Avarello ritiene "auspicabile la convocazione di un Consiglio Provinciale straordinario, da tenersi presso la sede dello stabilimento di Porto Empedocle, non soltanto per manifestare solidarietà e vicinanza ai lavoratori ma anche per programmare azioni di lotta adeguate anche presso le sedi apicali dell'Azienda, forse troppo distanti e troppo alte per sentire la voce degli operai che per anni hanno servito fedelmente le ragioni dell'Azienda. E' necessaria -ha aggiunto- una presa di posizione decisa, prima che sia troppo tardi ".
Infoagrigento
 
      Italcementi: i consiglieri provinciali del PdL si appellano alla deputazione nazionale 
"Un forte appello a tutta la Deputazione Nazionale e Regionale del PDL affinchè si attivi con forza nel sostenere le giuste rivendicazione dei lavoratori dell'Italcementi di Porto Empedocle colpiti dalla recente chiusura dello storico stabilimento". Lo hanno detto attraverso una nota stampa, i consiglieri provinciali del Popolo della Libertà, Mario Lazzano ed Ivan Paci.
"Il Ministero dello Sviluppo Economico deve assolutamente aprier un tavolo istituzionale di trattativa, come già indicato dall'on. Fontana, per scongiurare la cassa integrazione a 100 padri di famiglia costretti al lastrico. La Provincia Regionale di Agrigento si attivi per stilare un documento da far approvare in Consiglio Provinciale con la massima urgenza", concludono Paci e Lazzano.
 
      Affaire Italcementi: intervento di D'Orsi 
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, interviene sulla grave crisi che ha colpito l'Italcementi con l'avvio delle procedure di mobilità per 100 dipendenti. D'Orsi parla di glaciazione occupazione, di gravissima crisi che rischia di avere serie ripercussioni sull'ordine pubblico.
Già nella giornata di domenica picchetti di operai davanti i cancelli della cementeria hanno messo in crisi la circolazione sulla SS 115, creando lunghe colonne di autovetture nei due sensi di marcia e facendo superare il presidio due auto alla volta.
"La situazione occupazionale nella nostra provincia è disperata - afferma il Presidente Eugenio D'Orsi- dopo i licenziamenti di quasi una cinquantina di persone da parte di un grosso gruppo imprenditoriale nel settore delle fonti rinnovabili, arriva questa glaciazione occupazionale dell'Italcementi. Alle 100 famiglie gettate nella più nera disperazione per la perdita del posto di lavoro del proprio congiunto dal mese di settembre, si devono aggiungere anche quelle dell'indotto che da dati in mio possesso si arrivano alla non indifferente cifra di oltre 400 famiglie. Occorre che il mondo politico a tutti i livelli e dei vari raggruppamenti intervengano in maniera decisa per scongiurare questo ennesimo attacco alla nostra economia. Questa volta l'intera deputazione sia regionale che nazionale affinché si trovino adeguate soluzioni a questa crisi gravissima ed incomprensibile. La chiusura degli impianti di contrada "Vincenzella" - conclude - costituisce un duro colpo alla comatosa occupazione nell'agrigentino che rischia di avere serie ripercussioni per l'ordine pubblico. Ormai la gente è alla fame e questi licenziamenti vanno ad aggravare un a già pesante situazione occupazionale ".
 
Sicilia24h
 
Giunta provinciale:Montana e Marchetta nuovi assessori
Stamattina nel corso di una conferenza stampa indetta dal presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi verranno presentati alla stampa i due nuovi assessori che entreranno a far parte della Giunta provinciale.
Si tratta di Alfonso Montana, quota Api e di Piero Marchetta, in quota Mpa.
La nomina dei due assessori avviene appena 24 ore dopo le dimissioni presentate nella giornata di ieri dall'ex assessore Lillo Volpe.
 
Chiusura Italcementi, interventi e possibili soluzioni
Continua la protesta dei lavoratori dell'Italcementi di Porto Empedocle e il Senatore Benedetto Adragna, insieme all'onorevole Giovanni Panepinto, questa mattina sono scesi in piazza ad esprimere la loro solidarietà. Il Senatore Adragna dichiara: "è assolutamente necessario, proprio in questi momenti di crisi, passare da un concetto astratto di solidarietà alle soluzioni concrete delle responsabilità politiche." Per questa ragione, insieme a Panepinto (PD), ha già sollecitando i vertici nazionali dei sindacati e preso contatto con l'Assessore Venturi, con il Prefetto Ferrandino di Agrigento e con i Presidenti delle Commissioni Industria e Lavoro di Camera e Senato.
Il vice Presidente del Consiglio Provinciale Carmelo Avarello ed il  consigliere Nino Spoto   dei "Comunisti Italiani - Federazione della Sinistra" manifestano solidarietà ai lavoratori dell'Italcementi di Porto Empedocle a causa della sconsiderata decisione dei vertici dell'Azienda di chiudere lo stabilimento già presidiato da diversi giorni da circa 100 lavoratori. "Non si comprende - ha affermato Nino Spoto - come questa gravissima decisione si possa conciliare con l'idea di 'crescita' prospettata dal Governo se così selvaggiamente si arriva a spegnere una realtà  di lavoro che coinvolge non soltanto i cento operai e le loro famiglie ma anche l'indotto oramai a questa realtà indissolubilmente collegato". Da parte sua il consigliere Carmelo Avarello ritiene "auspicabile la convocazione di un Consiglio Provinciale straordinario, da tenersi presso la sede dello stabilimento di Porto Empedocle, non soltanto per manifestare solidarietà e vicinanza ai lavoratori ma anche per programmare azioni di lotta adeguate anche presso le sedi apicali dell'Azienda, forse troppo distanti e troppo alte per sentire la voce  degli operai che per anni hanno servito fedelmente le ragioni dell'Azienda. E' necessaria -ha aggiunto- una presa di posizione decisa, prima che sia troppo tardi ".
Il leader dei Comitati Civici per la Sicilia Giuseppe Arnone e una delegazione saranno impegnati a Palermo per trovare una soluzione sui lavoratori della cementerai.
Arnone dichiara: "Avevo chiesto un incontro al Prefetto e alle amministrazioni locali di fare squadra per sollecitare una via politico-sindacale alla vicenda dei lavoratori della Cementeria di Porto Empedocle. Visto il nostro attivismo per una giustissima causa, questa settimana stessa andremo a Palermo ad incontrare i rappresentanti della task force sul lavoro, aspettando notizie dal tavolo ministeriale, crediamo che al regione possa guardare ai fondi europei per dare un progetto di un nuovo start.up  per scongiurare il disimpegno dei vertici nazionali di Italcementi. Se troveremo risposte vaghe, saremo a fianco dei lavoratori anche con forme più incisive per salvare una realtà occupazionale e di sviluppo per tutto l'indotto agrigentino.
Il presidente Unione consumatori, Manlio Cardella interviene sulla crisi Italcementi con una nota stampa: "E' una crisi senza precedenti quella che si è abbattuta sulla Sicilia  e nella provincia di Agrigento. La politica cosa fa, prepara a mozioni di sfiducia su un governo regionale che non c'è. Prepara  nuove alleanze e a fantasmi di nuove sigle di partiti e partitini. Mentre imperversa la crisi economica, il caro vita, il caro tariffe, l'economia in crisi delle famiglie e delle imprese,  mentre il governo prepara il piano famiglia (quale?) e il piano per la crescita (quale?), i lavoratori di Porto Empedocle  perdono il posto di lavoro. E come sempre, cosa ancora più grave si assiste al balletto delle solidarietà di tutti.  Nessuno escluso. Ma la politica dov'era quando, senza capire la crisi che stava per abbattersi nella nostra regione , ha  illuso la gente e i lavoratori  predicando il rilancio dell'industria a Porto Empedocle? Poveri lavoratori, povere famiglie. Un dramma per centinaia di famiglie che a breve si troveranno senza un reddito per campare e pagare tasse, tariffe, tributi. Si stanno chiudendo  posti di lavoro e non  siamo in grado di capire che la crisi economica sta distruggendo l'esistenza di migliaia di persone nella nostra regione ma la politica  quella che sa rispondere del proprio operato....si faccia viva! Ma anche la gente deve dire e fare  qualcosa....tutto potrà solo peggiorare ed aggravare la serenità di ciascuno nessuno escluso. Le parole di circostanza non bastano più. Anzi è consigliabile che chi  non capisce e conosce  questa problematica così complessa si astenga anche dal prendere la parola. E' meglio. Il governo e l'Assemblea regionale siciliana, il  consiglio provinciale e i consigli comunali di tutti i comuni della provincia devono riunirsi in seduta permanente congiunta ed aperta alla gente ed ai lavoratori, chiedendo la presenza dei parlamentari nazionali e regionali, per prendere coscienza che la crisi industriale non riguarda solo  Porto Empedocle  e solo i lavoratori dell'Italcementi, ma il futuro, se ci sarà un futuro, dell'industria  e dell'economia della provincia di Agrigento.  Non sono in gioco solo i posti di lavoro ma anche la credibilità e l'esistenza stessa oltre che della politica anche del sindacato che   si gioca una partita chiamata a recuperare gravissimi ritardi. Bisogna che i lavoratori e la società civile reagiscano per difendere  e rivendicare con forza che lavoro e sviluppo  nella provincia di Agrigento non si toccano.  A questa battaglia sono chiamate a dare un sostegno convinto tutte le associazioni dei consumatori, ma anche commercianti, artigiani".
 
Assessore "fantasma", Paci e Lazzano: La Provincia è diventata una farsa Nazionale
"La Provincia Regionale di Agrigento è diventata una farsa Nazionale. Le cronache dei maggiori quotidiani mettono, giustamente, alla berlina il comportamento dilettantistico del Presidente D'Orsi che un giorno si e l'altro pure nomina un nuovo Assessore per poi l'indomani verificare che era tutta una" farsa" prendendosi gioco sia delle persone che dell'Istituzione Provinciale. D'Orsi non può ancora fare "l'equilibrista" senza avere  un maggioranza in Consiglio Provinciale che lo sostiene. Ad ogni atto e/o comportamento vi è un limite. Stavolta il limite si è abbondantemente superato!". E'quanto affermano in una nota il capogruppo del Pdl alla Provincia regionale di Agrigento, Ivan Paci e il Vice Presidente del Consiglio Provinciale, Ivan Paci.
Secondo i due esponenti, urge un serio ed approfondito dibattito politico in Consiglio Provinciale alla luce dei recenti accadimenti sia di ordine politico che amministrativo. Come se non bastasse tutto ciò, - proseguono - con un recente atto di Giunta si aumenta la tassa RC auto del 3,5% a tutti i nostri concittadini tartassandoli più di quanto non lo siano già con tasse,imposte e balzelli vari  da parte del Governo Nazionale. Ci troviamo alla vigilia della discussione del Bilancio 2012, a tutt'oggi nemmeno è stato trasmesso l'importante strumento alla Commissione di merito Bilancio per un primo esame propedeutico alla discussione in Consiglio. La recente polemica politica che ha visto il Presidente del Consiglio Buscemi e la giunta D'Orsi non fa altro che certificare il fallimento politico amministrativo della Giunta D'Orsi che  è arrivata al capolinea.
"A nostro  avviso - continuano - non occorre presentare l'atto di sfiducia alla Giunta D'Orsi perché l'occasione  della verifica politico-amministrativa avverrà durante la discussione del Bilancio che spero presto venga portato in aula,da la si vedrà se ancora D'Orsi dispone di una maggioranza numerica. Tutte le forze politiche presenti devono dichiarare esplicitamente se intendono condividere un Bilancio che non tiene assolutamente conto delle esigenze reali degli Agrigentini: Precari,tassa RC auto, Viabilità, Scuole, Cupa, Ato Idrico, Aeroporto, ecc.ecc.ecc. Sarà un momento, forse, per uscire dall'ambiguità nella quale rimangono confinate alcune posizioni tattiche come ad esempio quella del PD, che in piena sintonia con le piroette con  cui occupa la scena regionale sembra più interessata ad occupare uno strapuntino che a svolgere un ruolo politico a servizio del territorio. La vera "conta" la si farà in quella sede, successivamente le forze politiche si assumeranno la propria responsabilità ed il Presidente D'Orsi con tutta la sua Giunta ne trarranno le opportune conseguenze" .
 
Italcementi, la solidarietà del Consiglio Provinciale
Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, e tutto il Consiglio Provinciale di Agrigento, esprimono - in una nota -  la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell'Italcementi in questo difficile momento di grande crisi dell'economia nazionale che ha spinto i vertici di detta azienda ad una decisione così drastica.
"Auspico - afferma Buscemi - che al più presto la politica e i vertici dell'azienda possano trovare soluzioni idonee a scongiurare la chiusura dell'impianto restituendo serenità e futuro alle famiglie dei lavoratori. L'impianto rappresenta uno dei pochi insediamenti industriali storicamente collocati nella nostra provincia, la cui chiusura rappresenterebbe una ulteriore sconfitta per il nostro territorio già martoriato da numerose problematiche insolute. Rivolgiamo un appello a tutta la politica regionale e nazionale affinché si adoperi a non far scomparire tale insediamento che, negli anni, è stato fonte di sviluppo di tutto il territorio stesso".
 
Perla città
 
Paci e Lazzano: "Vedremo se D'Orsi dispone ancora di una maggioranza"
di Redazione
Attraverso una nota stampa,  il capogruppo del Pdl alla Provincia regionale di Agrigento, Ivan Paci e il Vice Presidente del Consiglio Provinciale, Mario Lazzano intervengono sulla situazione politica dell'Ente, anche alla luce delle ultime nomine assessoriali.
"La Provincia Regionale di Agrigento - affermano i due consiglieri del Pdl - è diventata una farsa Nazionale. Le cronache dei maggiori quotidiani mettono, giustamente, alla berlina il comportamento dilettantistico del Presidente D'Orsi che un giorno si e l'altro pure nomina un nuovo Assessore per poi l'indomani verificare che era tutta una" farsa" prendendosi gioco sia delle persone che dell'Istituzione Provinciale. D'Orsi non può ancora fare "l'equilibrista" senza avere  un maggioranza in Consiglio Provinciale che lo sostiene. Ad ogni atto e/o comportamento vi è un limite. Stavolta il limite si è abbondantemente superato!".
Secondo i due esponenti, "urge un serio ed approfondito dibattito politico in Consiglio Provinciale alla luce dei recenti accadimenti sia di ordine politico che amministrativo. Come se non bastasse tutto ciò, con un recente atto di Giunta si aumenta la tassa RC auto del 3,5% a tutti i nostri concittadini tartassandoli più di quanto non lo siano già con tasse,imposte e balzelli vari  da parte del Governo Nazionale. Ci troviamo alla vigilia della discussione del Bilancio 2012, a tutt'oggi nemmeno è stato trasmesso l'importante strumento alla Commissione di merito Bilancio per un primo esame propedeutico alla discussione in Consiglio. La recente polemica politica che ha visto il Presidente del Consiglio Buscemi e la giunta D'Orsi non fa altro che certificare il fallimento politico amministrativo della Giunta D'Orsi che  è arrivata al capolinea".
"A nostro  avviso - continuano - non occorre presentare l'atto di sfiducia alla Giunta D'Orsi perché l'occasione  della verifica politico-amministrativa avverrà durante la discussione del Bilancio che spero presto venga portato in aula, da la si vedrà se ancora D'Orsi dispone di una maggioranza numerica. Tutte le forze politiche presenti devono dichiarare esplicitamente se intendono condividere un Bilancio che non tiene assolutamente conto delle esigenze reali degli Agrigentini: Precari, tassa RC auto, Viabilità, Scuole, Cupa, Ato Idrico, Aeroporto, ecc.ecc.ecc. Sarà un momento, forse, per uscire dall'ambiguità nella quale rimangono confinate alcune posizioni tattiche come ad esempio quella del PD, che in piena sintonia con le piroette con  cui occupa la scena regionale sembra più interessata ad occupare uno strapuntino che a svolgere un ruolo politico a servizio del territorio. La vera "conta" la si farà in quella sede, successivamente le forze politiche si assumeranno la propria responsabilità ed il Presidente D'Orsi con tutta la sua Giunta ne trarranno le opportune conseguenze" .
 
Agrigentooggi
 
Agrigento, Provincia: si è dimesso l'assessore Volpe
L'Assessore alla Polizia Provinciale, Lillo Volpe ha rassegnato questa mattina nelle mani del segretario generale dell'Ente, Giuseppe Vella, le proprie dimissioni dalla carica.
Le dimissioni sono state motivate da "sopraggiunte esigenze personali che non gli consentirebbero di continuare con quell'impegno e dedizione fino ad oggi espressi nel portare avanti il proprio assessorato".
"Ringrazio il Presidente D'Orsi - scrive Volpe - per la fiducia che mi ha accordato e per avermi consentito di fare questa importante esperienza assessoriale della quale ne serbo un meraviglioso ricordo. Un'esperienza svolta in piena autonomia ed in sintonia con il capo dell'amministrazione. Debbo e voglio ringraziare quanti mi hanno collaborato con serietà e professionalità, dal comandante del Corpo della Polizia Provinciale agli stessi agenti. Essere stato Assessore della Provincia Regionale di Agrigento ha arricchito il mio bagaglio culturale ed umano. Sono stati anni intensi nel corso dei quali con i colleghi e soprattutto con Eugenio D'Orsi abbiamo cercato di incidere sul territorio agrigentino.
Ringrazio ancora una volta Eugenio D'Orsi al quale mi lega una grande amicizia rinsaldata in questi anni ed al quale rinnovo la mia immutata stima, per questa grande opportunità che mi ha dato, ma non posso continuare l'attività con quell'impegno e la serietà che il ruolo stesso richiede. Non lo nego, lascio l'incarico con una certa malinconia ma quando non riesco a svolgere il mio lavoro serenamente a causa di personali problemi, allora viene il momento, per un uomo di dimettersi.".
 
Assessore "fantasma", Paci e Lazzano: La Provincia è diventata una farsa Nazionale
 "La Provincia Regionale di Agrigento è diventata una farsa Nazionale. Le cronache dei maggiori quotidiani mettono, giustamente, alla berlina il comportamento dilettantistico del Presidente D'Orsi che un giorno si e l'altro pure nomina un nuovo Assessore per poi l'indomani verificare che era tutta una" farsa" prendendosi gioco sia delle persone che dell'Istituzione Provinciale. D'Orsi non può ancora fare "l'equilibrista" senza avere un maggioranza in Consiglio Provinciale che lo sostiene. Ad ogni atto e/o comportamento vi è un limite. Stavolta il limite si è abbondantemente superato!". E'quanto affermano in una nota il capogruppo del Pdl alla Provincia regionale di Agrigento, Ivan Paci e il Vice Presidente del Consiglio Provinciale, Ivan Paci.
Secondo i due esponenti, urge un serio ed approfondito dibattito politico in Consiglio Provinciale alla luce dei recenti accadimenti sia di ordine politico che amministrativo. Come se non bastasse tutto ciò, - proseguono - con un recente atto di Giunta si aumenta la tassa RC auto del 3,5% a tutti i nostri concittadini tartassandoli più di quanto non lo siano già con tasse,imposte e balzelli vari da parte del Governo Nazionale. Ci troviamo alla vigilia della discussione del Bilancio 2012, a tutt'oggi nemmeno è stato trasmesso l'importante strumento alla Commissione di merito Bilancio per un primo esame propedeutico alla discussione in Consiglio. La recente polemica politica che ha visto il Presidente del Consiglio Buscemi e la giunta D'Orsi non fa altro che certificare il fallimento politico amministrativo della Giunta D'Orsi che è arrivata al capolinea.
"A nostro avviso - continuano - non occorre presentare l'atto di sfiducia alla Giunta D'Orsi perché l'occasione della verifica politico-amministrativa avverrà durante la discussione del Bilancio che spero presto venga portato in aula,da la si vedrà se ancora D'Orsi dispone di una maggioranza numerica. Tutte le forze politiche presenti devono dichiarare esplicitamente se intendono condividere un Bilancio che non tiene assolutamente conto delle esigenze reali degli Agrigentini: Precari,tassa RC auto, Viabilità, Scuole, Cupa, Ato Idrico, Aeroporto, ecc.ecc.ecc. Sarà un momento, forse, per uscire dall'ambiguità nella quale rimangono confinate alcune posizioni tattiche come ad esempio quella del PD, che in piena sintonia con le piroette con cui occupa la scena regionale sembra più interessata ad occupare uno strapuntino che a svolgere un ruolo politico a servizio del territorio. La vera "conta" la si farà in quella sede, successivamente le forze politiche si assumeranno la propria responsabilità ed il Presidente D'Orsi con tutta la sua Giunta ne trarranno le opportune conseguenze" .
 
Italcementi, D'Orsi: chiusura duro colpo all'economia agrigentina
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, interviene sulla grave crisi che ha colpito l'Italcementi con l'avvio delle procedure di mobilità per 100 dipendenti. D'Orsi parla di glaciazione occupazione, di gravissima crisi che rischia di avere serie ripercussioni sull'ordine pubblico.
Già nella giornata di domenica picchetti di operai davanti i cancelli della cementeria hanno messo in crisi la circolazione sulla SS 115, creando lunghe colonne di autovetture nei due sensi di marcia e facendo superare il presidio due auto alla volta.
"La situazione occupazionale nella nostra provincia è disperata - afferma il Presidente Eugenio D'Orsi- dopo i licenziamenti di quasi una cinquantina di persone da parte di un grosso gruppo imprenditoriale nel settore delle fonti rinnovabili, arriva questa glaciazione occupazionale dell'Italcementi. Alle 100 famiglie gettate nella più nera disperazione per la perdita del posto di lavoro del proprio congiunto dal mese di settembre, si devono aggiungere anche quelle dell'indotto che da dati in mio possesso si arrivano alla non indifferente cifra di oltre 400 famiglie. Occorre che il mondo politico a tutti i livelli e dei vari raggruppamenti intervengano in maniera decisa per scongiurare questo ennesimo attacco alla nostra economia. Questa volta l'intera deputazione sia regionale che nazionale affinché si trovino adeguate soluzioni a questa crisi gravissima ed incomprensibile. La chiusura degli impianti di contrada "Vincenzella" - conclude - costituisce un duro colpo alla comatosa occupazione nell'agrigentino che rischia di avere serie ripercussioni per l'ordine pubblico. Ormai la gente è alla fame e questi licenziamenti vanno ad aggravare un a già pesante situazione occupazionale ".
 
Scontro istituzione alla Provincia, Giunta D'Orsi replica a Buscemi
 "Apprendiamo dalla stampa l'atteggiamento demagogico del Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi, che come oramai consuetudinario fare, prende a pretesto ogni notizia che riguarda la Giunta ed il Presidente della Provincia per alimentare sterili e futili polemiche che nulla hanno a che vedere con l'interesse della collettività".
È quanto afferma in una nota la Giunta Provinciale di Agrigento, che in replica a quanto affermato dal Presidente del Consiglio Provinciale, Dr. Raimondo Buscemi, afferma:
"Il Presidente del Consiglio Provinciale - ribadisce la Giunta - ormai è in preda ad un delirio di onnipotenza politica che lo porta, contrariamente a quanto istituzionalmente chiamato a svolgere ovvero essere "al di sopra delle parti", a prendere strumentalmente posizione su vicende che egli stesso dovrebbe garantire in nome dell'alto senso delle Istituzioni ed in particolare dell'Ente Provincia".
"Del Presidente Buscemi, purtroppo, non vi è traccia quando si parla dei risultati raggiunti da questa Amministrazione. Basti vedere il contenimento delle spese raggiunti dall'Amministrazione D'Orsi che oggi portano la Provincia Regionale di Agrigento ad essere una fra le più virtuose province d'Italia con risultati in termini progettuali, che di certo non hanno mai visto il Presidente Buscemi battersi e dare un fattivo contributo per la collettività".
"Che oramai il gioco, cui è abituato Buscemi a autoproclamarsi vincitore, è stato scoperto non è più un mistero viste anche le sue ultime scelte politiche che lo hanno visto prima Assessore designato della nuova Giunta del Comune di Aragona poi, in barba a qualsivoglia rispetto per le Istituzioni e la popolazione, lasciare spazio ai giochi politici di "potere" suoi e di qualche suo congiunto".
"Ci preme altresì ribadire, che la delibera di Giunta sull'aumento dell'aliquota provinciale della RC Auto è stato un provvedimento che, seppur impopolare, è stata resa necessaria per rimpinguare le casse del settore dei Servizi Sociali dove, a causa del cosiddetto decreto "Salva Italia" del premier Monti, ha visto drastici tagli ai trasferimenti statali. In virtù di ciò, sarebbe stato politicamente più corretto dare mandato al Presidente Buscemi, e all'onorevole cognato che appoggia il governo Monti, dare risposte concrete agli Enti Locali, prima fra tutti attraverso la deroga al Patto di Stabilità che impedisce a questa Provincia di poter investire circa 17 milioni di euro di avanzo di amministrazione".
"Una situazione paradossale - evidenzia la Giunta - che vede altresì prendere strumentalmente posizione il demagogo Buscemi sul tema dei lavoratori cosiddetti "precari" che solo grazie al ruolo e all'impegno del Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha visto avviare i tavoli di mediazione e di coinvolgimento di tutte le forze sociali, sindacali e politiche che hanno positivamente dialogato e trovato alcune delle soluzioni possibili per la tanto agognata stabilizzazione. Per non parlare poi delle recenti situazioni del Consorzio Universitario, dove il contributo del Presidente Buscemi non è minimante pervenuto".
"Sembra che oramai il Presidente Buscemi non sappia più a quale ruolo assurgere se non quello della demagogia e della ipocrisia. Appare strano infatti come da Presidente del Consiglio Provinciale, il Dr. Buscemi, non si sia mai fatto notare da questa Amministrazione per proposte o iniziative che nostro malgrado lasciano il Suo ruolo a quello di uno "sconosciuto" che nulla ha fatto per il proprio territorio. Contrariamente invece si plaude al lavoro incessante dei Consiglieri Provinciali che seppur nel rispetto dei ruoli e del democratico e sano confronto tra opposizione e maggioranza, hanno da sempre costituito un valore aggiunto a questa Amministrazione che nei fatti non si è mai tirata indietro dinnanzi alle concrete proposte progettuali che si ritenevano, e ritengono, meritevoli per lo sviluppo di questa provincia".
"Per questi motivi - sottolinea la Giunta Provinciale - rispediamo al mittente le infanganti accuse del Presidente Buscemi e lo invitiamo a maturare l'ipotesi di dimettersi da un ruolo che non attiene più al rispetto delle Istituzioni e dell'intero Consiglio, garantendo comunque da parte di questa Amministrazione e del Presidente D'Orsi il massimo impegno nell'interesse di questa provincia".
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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