23 giugno (Sabato)
LA SICILIA
Una bella giornata di lavoro
PORTO EMPEDOCLE. Alle 6 di ieri è ripresa la produzione nell'impianto Italcementi
PORTO EMPEDOCLE. Normalità è indossare la tuta e andare al lavoro. Normalità è sentirsi stanchi al termine del proprio turno, tornare a casa e abbracciare moglie e figli, senza il magone del disoccupato.
La giornata normale dei lavoratori dello stabilimento Italcementi è iniziata alle 6 di ieri, dopo i dodici giorni di ((battaglia)) sulla strada e nelle segrete stanze della politica locale, regionale e nazionale. E si è subito capito come fosse il caso di riattivare la produttività in grande stile, accendendo i forni e consegnando il cemento ai primi camionisti che alla buon'ora hanno preso ad arrivare nell'impianto. Al momento non è possibile quantificare quanto sia stato il quantitativo esatto di cemento spedito dove c'è richiesta, ma di certo c'è che il circuito è stato riattivato, impedendo quindi agli interessati di perdere ulteriore terreno in un settore unanimemente definito come asfittico.
Dunque, tutti al lavoro con i turni consueti, rispettati fino a quel sabato pomeriggio quando giunse nello stabilimento la ferale notizia dell'avvio delle procedure di mobilità per tutti e 100 i lavoratori dello stabilimento dinanzi Vincenzella, La situazione è tornata alla «normalità» solo grazie al buon senso dimostrato dagli operai, dalle organizzazioni sindacali che hanno recepito i segnali di dialogo o quanto meno di confronto lanciati dall'azienda, dinanzi al Governo nazionale.
Nei prossimi giorni sono in programma ulteriori manifestazione di sensibilizzazione sociale, per tenere alto il livello di attenzione su una problematica che, di certo, non verrà accantonata da alcuni in questi mesi estivi. Questa mattina alle 10, intanto, nell'auditorium San Gerlando, alle spalle del Municipio, nei pressi della casa di Andrea Camilleri si terrà una seduta straordinaria del consiglio comunale con all'ordine del giorno un unico punto: il caso Italcementi. Di certo si sa che sono stati invitati a partecipare tutti i deputati nazionali e regionali della provincia dì Agrigento, oltre ovviamente ai massimi esponenti del mondo sindacale sempre provinciale. Non è da escludere ovviamente - lavoro permettendo - la presenza di una delegazione di operai dello stabilimento, ovviamente interessati a non perdere neanche una parola su quanto si dirà sul loro conto.
La speranza è che quella di stamattina non si trasformi in un'inutile sfilata di politici e amici di politici, pronti ad auto aggiudicarsi chissà quali meriti. Anche perchè, al momento, nessuno è nelle condizioni di cantare vittoria, visto che le trattative - su due tavoli di contrattazione - sono in piena evoluzione.
FRANCESCO D MARE
GIORNALE DI SICILIA
Delegazione a Roma per l'assemblea sulle "riforme"
Una delegazione di consiglieri provinciali di Agrigento, con in testa il presidente vicario Mario Lazzano, sarà presente a Roma per partecipare ai lavori dell'assemblea nazionale delle Province Italiane dal 26 al 27 giugno. «E stato deciso dall'Upi di anticipare la data di svolgimento - sostiene - per fare in modo che l'assemblea potesse toccare i temi dell'agenda delle riforme sulle Province che il Parlamento dovrebbe affrontare. I lavori si concentreranno intorno al dibattito sulle riforme istituzionali e lo stato delle finanza locale. (PAPI)
Arrivano studenti universitari da tutta Europa
Torna l'evento estivo, organizzato dall' associazione culturale studentesca Aegee-Agrigento, che porterà nella città dei Templi, dal 6 al 20agosto, 50 studenti universitari da tutta l'Europa. La Summer university, evento principe di Aegeee celebre in tutta Europa, ogni anno coinvolge 20.000 studenti dai 18 ai 35 anni.
24 giugno (domenica)
LA SICILIA
Agrigento non perderà la Provincia
Ad Agrigento alcuni avranno tirato un sospiro di sollievo. Per il momento sono solo indiscrezioni, ma il nuovo piano del Governo Monti per tagliare le Province pare salvi la Provincia regionale di Agrigento. in Italia dalle attuali 107, si passerebbe a 54 (da aggiungere eventuali accorpamenti tra gli enti soppressi). Almeno questo sarebbe il decreto legge che ha in mente il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi. In Sicilia resisterebbero ai tagli solo Palermo, Catania, Messina e Agrigento: fuori invece Enna, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Trapani. Ma perché? Per "sopravvivere" le Province devono possedere almeno due di questi tre requisiti: superficie di almeno 3.000 chilometri quadrati, popolazione superiore a 350 mila abitanti e oltre 50 Comuni presenti nel territorio. In provincia di Agrigento i Comuni sono solo 43: quest'ultimo requisito pertanto
non è soddisfatto, Per il resto, però, tutto fila liscio. Gli abitanti superano le 453 mila unità, mentre la superficie ufficialmente si attesta sui 3.042 chilometri quadrati. Sul filo dei rasoio, ma con questi criteri la Provincia di Agrigento rimane in piedi. Ci riesce per pochissimi chilometri quadrati: per fare un esempio pratico, senza i 42,42 Km2 di superficie di San Biagio Platani l'obiettivo non sarebbe stato raggiunto. Con buona probabilità, pertanto, tra meno di un anno gli abitanti dell'Agrigentino saranno chiamati alle urne per eleggere presidente e Consiglio provinciale. il mandato di Eugenio D'Orsi, infatti, iniziato nel giugno del 2008 volge ormai a scadenza. Bisognerà vedere se il decreto verrà emanato e soprattutto se manterrà questi criteri. Più volte si è cercato di intervenire su questo campo, senza però riuscire a concludere alcun taglio. In tanti, come già accaduto, sono comunque pronti ad alzare gli scudi: «Intervenire sulle Province con decreto legge è incostituzionale», è stato più volte detto. Il Presidente Eugenio D'Orsi, a conoscenza della vicenda, da un lato è soddisfatto dall'altro cerca di mantenere i piedi per terra, prima vuole leggere la norma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Di una cosa però è certo: se la Provincia di Agrigento non venisse soppressa, tornando così alle urne tra qualche mese, lo stesso D'Orsi è pronto alla ricandidatura: «Non solo mi candiderò ci dice ma in quella competizione elettorale metterò innanzitutto a disposizione le cose concrete che ho fatto con tanto di documentazione cartacea. In più conclude devo difendere la mia dignità non solo nelle aule di tribunale, dove ci sono magistrati seri e professionalmente validi, ma voglio confrontarmi con il giudizio dei cittadini».
GIORNALE DI SICILIA
ENTI. Con in testa il presidente vicario Lazzano
«Assemblea Province»
Inviata una delegazione
Una delegazione di Consiglieri provinciali di Agrigento, con in testa il presidente vicario, Mario Lazzano, sarà presente a Roma per partecipare ai lavori dell'Assemblea Nazionale delle Province Italiane dal 26 al 27 giugno. L'assemblea di quest'anno è stata concepita in un momento particolare per le Province. E' stato infatti deciso dall'Upi di anticipare la data di svolgimento - sostiene Lazzano del Pdl - per fare in modo che l'assemblea potesse toccare i temi dell'agenda delle riforme sulle Province che il Parlamento dovrebbe affrontare in quest' estate. I lavori si concentreranno,dunque,intorno al dibattito su temi principali: le riforme istituzionali (dalla riforma delle Province alla Carta delle Autonomie alla spending review) e lo stato delle finanza locale (con il rilancio degli investimenti locali e lo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese e Patto di stabilità). (PAPI)
Un concerto del «Toscanini» a Sigonella
Un concerto per agli Ufficiali della Base aerea di Sigonella è stato allestito dal professor Dario Emanuele Aricò, docente di pianoforte al "Toscanini" di Ribera e dalla promettente allieva Maria Chiara Casà di Favara. Eseguito il "Concerto k415" in do maggiore di Mozart per pianoforte ed orchestra nella trascrizione per due pianoforti di fronte al pubblico statunitense della Base. Soddisfatto il presidente della Provincia D'orsi per i risultati conseguiti dall' istituto musicale riberese, complimentandosi in particolari con il direttore dell'istituto musicale di via Roma, professor Claudio Montesano. (TC)
25 giugno (lunedì)
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA. Impara l'arte, riaperti i termini per i giovani
La Provincia di Agrigento ha riaperto i termini per presentare le adesioni alla l2esima edizione del progetto "Impara l'arte" consistente in quattro corsi di formazione pratica presso laboratori artigianali della durata di mesi 6, rivolti a 4 giovani inoccupati di età compresa fra i 16 e i 25 anni, che abbiano assolto all' obbligo scolastico, residenti nella provincia di Agrigento. Il nuovo termine per presentare le domande è fissato al 9luglio. L'addestramento avrà durata di 6 mesi sei per 5 ore giornaliere per 5 giorni la settimana e le eventuali assenze dovranno essere recuperate. Agli artigiani affidatari verrà concesso un finanziamento complessivo di 5.200 euro di cui, 3600 euro per l'indennità da corrispondere al giovani partecipanti (6 mesi per 600 euro mensili) e 1,600 euro per pagamento oneri vari. (PAPI)
LA SICILIA
L'Mpa punta a mutare volto
e candida Russo governatore
Lombardo: «Chiederò di essere interrogato dai magistrati
LILLO MICELI
PALERMO. Da movimento carismatico a partito con gestione collegiale. E' la mutazione genetica che il suo stesso fondatore, Raffaele Lombardo, intende innescare nell'Mpa, il movimento fondato nel 2005 dopo la clamorosa rottura con Pier Ferdinando Casini. Movimento che potrebbe cambiare denominazione e simbolo, ma senza perdere il suo connotato fondamentale, l'anima autonomista, E' questa la missione affidata da Lombardo ai due coordinatori: il senatore Giovanni Pistorio e il professore Massimo Costa, studioso dell'autonomismo. Un politico ed un tecnico. E tutta la dirigenza del nuovo Mpa dovrà avere questa caratteristica: metà politici e metà espressione della società civile, con un poderoso innesto di giovani e donne. Un movimento che si prepara alla prossima battaglia elettorale con l'assessore alla Salute, Massimo Russo, designato candidato alla presidenza della Regione.
Con la conclusione dell'assemblea congressuale, che si è svolta ieri a Palermo, Lombardo non ha più cariche politiche nel suo movimento, anche se c'è ancora da consumare il congresso federale in programma a Roma il 6 e 7luglio, a Roma. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) - ha sottolineato Pistorio al quale spetterà il compito di fare da cerniera tra passato e futuro - non si chiude una esperienza, se ne rinnova una precedente. Prosegue l'idea di Lombardo con rinnovato vigore. E' stata intrapresa un'azione di rinnovamento e di riforme e si andrà avanti. Abbiamo un vantaggio, che è il rapporto vero, con la gente. Non siamo un partito di plastica e non costruiamo sondaggi, ma abbiamo la percezione reale del territorio».
Un cambiamento recepito anche dai partiti alleati. Il coordinatore regionale di Fli, Carmelo Briguglio, ha lanciato l'idea di presentare una lista unica del Nuovo polo Sicilia, ricordando che il suo partito ha proposto la candidatura di Fabio Granata per la presidenza della Regione, mentre Mario Bonomo, che ha definito un'esigenza la costituzione dell'Mps, si è augurato di potere dare vita ad un partito più grande insieme con l'Mpa.
Applaudito l'intervento di Massimo Russo quando ha fatto riferimento alla vicenda giudiziaria di Lombardo: «Voglio sottolineare la sensibilità di Lombardo, in un momento in cui ci si difende fuori dai processi, di lasciare la carica senza essere rinviato a giudizio». E sulla sua designazione a presidente della Regione: «Un'altra sfida impossibile, ma che si può concretizzare come la riforma della sanità».
Lombardo nel tracciare la linea ideale su cui dovrà continuare l'azione politica dell'Mpa, «perché fermarsi sarebbe da vigliacchi», ha usato parole dure nei confronti di chi ha abbandonato il movimento: «Ci siamo liberati, ma il verbo va coniugato anche al futuro, in vista della selezione di una nuova classe dirigente. Noi saremo più forti, ma come sta il Pd che ha voluto sostenere questo governo con propri assessori e poi ha rinunciato in nome del centralismo e con un altro partito centralista ha presentato una mozione di 5fiducia. Leggo che nei Pdl ci sarebbe una disponibilità all'intesa. Ipocritamente qualcuno dice che vuole parlare di programmi. E Grande Sud? L'unico merito che vanta il suo fondatore è il famoso 61 a 0, ma quello che ha fatto il suo vecchio partito per la Sicilia è sotto gli occhi di tutti. Con Fu, Mps e Api abbiamo tutti i numeri per candidare Massimo Russo». Lombardo, nel corso del suo lungo intervento ha ricostruito le tappe politiche, dal 2005 al 2012, ed ha annunciato che venerdì terrà a Catania una conferenza stampa, «per chiedere il privilegio di essere interrogato dai magistrati della procura, essendo stato finora costretto a ricorrere a dichiarazioni spontanee».
E il capogruppo dell'Mpa all'Ars, Nicola D'Agostino: «Noi guardiamo con interesse a tutti, a Grande Sud, alle esperienze autonomiste dentro i partiti tradizionali, al Pdl, a quelle anime all'interno del Pd, che ci hanno dato grande aiuto nelle riforme. In questo quadro frammentato, dobbiamo cogliere le proposte migliori. Guardiamo, ad esempio, a Crocetta come un buon candidato alla presidenza: perché è una candidatura fresca, autonoma e libera dagli schemi».