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Rassegna stampa del 4 luglio 2012

 LA SICILIA
 
Intesa raggiunta tra Provincia e Asp sui servizi ai disabili sensoriali
Intesa raggiunta tra la Provincia regionale di Agrigento e l'azienda sanitaria provinciale sulla modalità di accesso ai servizi in favore delle persone con handicap sensoriale. Un modo per migliorare la qualità delle prestazioni rivolte a chi presenta delle disabilità. E in quest'ottica che si inserisce la collaborazione stipulata dal direttor sanitario dell'Asp, il dott. Alfredo Zambuto, e dall'assessore provinciale ai Servizi Sociali, il dott. Mariano Ragusa. L'intesa parte dalla necessità di individuare un modello uniforme a livello provinciale per la certificazione medica che dovrà essere prodotta da tutti quegli utenti scolarizzati che intendono avvalersi, per l'anno scolastico 2012/13, dei servizi per l'handicap sensoriale gestiti dalla Provincia. Dopo l'azione del Collegio di accertamento per l'individuazione dello studente in situazione di handicap ai fini dell'integrazione scolastica, verrà consegnata una certificazione per richiedere il sostegno. Tale certificazione potrà essere utilizzata dai genitori per richiedere i servizi della Provincia di Agrigento, in mancanza o a completamento di altra specifica certificazione di invalidità rilasciata dalla Commissione Medica per l'invalidità Civile. All'attività svolta dal Collegio deve associarsi quella effettuata da uno specialista per la disabilità sensoriale indicato dal Direttore del distretto sanitario di base. Sia l'assessore Ragusa che il direttore sanitario Zambuto, auspicano che l intesa possa rappresentare un importante segnale ai fini un intervento coordinato per agevolare e aiutare chi soffre di disabilità sensoriale. CHIARA MIROTTA
 
 
Tra bilanci di previsione e tagli
Convocato per oggi alle 19 dal presidente Buscemi il Consiglio provinciale
Si parlerà del bilancio di previsione 2012, del nuovo schema di statuto del Consorzio universitario, ma anche dei tagli di Trenitalia, del piano triennale delle opere pubbliche e di parecchie altre cose nel corso della prossima seduta del Consiglio provinciale convocato dal presidente Raimondo Buscemi per le ore 19 di questa sera 4 luglio ancora nell'aula Pellegrino di via Acrone 27 (la sala consiliare, come si sa, sarà disponibile soltanto tra un paio di settimane dato che i lavori di ristrutturazione e di riqualificazione non sono stati ultimati, anche se si trovano nella fase terminale). E' prevista anche relazione semestrale del presidente Eugenio D'Orsi, ma prima dovrebbe essere trattata l'interrogazione del consigliere Roberto Gallo (La Destra) sulla vicenda relativa alla "nomina fantasma" dell'assessore Alfonso Montana di qualche settimana addietro, spuntata sul sito ufficiale della Provincia con tanto di fotografia e smentita dal presidente D'Orsi. I tagli alle linee ferroviarie che saranno operati da Trenitalia saranno presi in esame a seguito di un'interrogazione del neoconsigliere provinciale Maurizio Masone (Pd), ma un altro punto di particolare importanza è dato dal nuovo schema di statuto del Consorzio universitario che dovrà essere esaminato ed eventualmente approvato. Dopo la relazione di D'Orsi dovrebbero essere presi in esame il piano triennale delle opere pubbliche e quello delle alienazioni e delle valorizzazione degli immobili non strumentali di proprietà dell'ente. Il bilancio di previsione, con la relativa relazione previsionale e programmatica, é stato inserito all'ottavo posto dell'ordine del giorno e difficilmente potrà dunque essere trattato domani sera, a meno che non venga prelevato. L'approvazione dello strumento finanziario é particolarmente importante perché sbloccherebbe tutte le attività della Provincia legate proprio alla sua operatività. E' prevista infine anche una relazione del presidente D'Orsi sull'attività svolta dagli esperti per conto della Provincia nel corso dell'anno 2011. S.F.
 
 
SPIAGGE LIBERE SENZA BAGNINI
PORTO EMPEDOCIE. Regione e Provincia non pagano, il Comune non può sopperire
Allarme bagnini nella cittadina marinara. Il caso è esploso proprio in piena estate, come purtroppo accade spesso da queste parti, in Sicilia in generale. Accade che la Regione, la Provincia Regionale e il Comune si dividano in un terzo ciascuno gli oneri economici per pagare il servizio, aggiudicato tramite bando di gara alla società meglio piazzata. Negli ultimi anni, ad esempio, a Porto Empedocle, ad aggiudicarsi questo determinante servizio di sicurezza sulle spiagge è stata la cooperativa Ulisse, presieduta da Calogero Sedino. Quest'anno la questione non volge al bello, anzi. Sedino ha già attivato i propri ragazzi, dislocandoli sulle spiagge di alcuni comuni della provincia, ma anche delle altre località della fascia meridionale della Sicilia. A Porto Empedocle no, le spiagge libere non hanno nè torrette di avvistamento, né bagnini in servizio. Senza soldi la gara d'appalto non può essere bandita dal Comune, il quale senza un terzo di compartecipazione dalla Regione e un terzo dalla Provincia non può rimetterci di tasca, in tempi tra l'altro di vacche magrissime. Morale: spiagge libere senza bagnini e alto rischio di annegamenti, specie per coloro i quali nei fine settimana giungo dai comuni montani della provincia di Agrigento. «Siamo pronti a dare battaglia anche con manifestazioni di protesta in piazza, la sicurezza viene prima di tutto», dice Sedino, rammaricandosi di come «l'anno scorso il servizio era già iniziato proprio in questi giorni».
L'anno scorso i soldi c'erano, quest'anno ancora no. A fare il punto della situazione è il sindaco Calogero Firetto: «Ad oggi dalla Regione fanno sapere di non essere nelle condizioni di erogare il denaro necessario per tale servizio, lo stesso dicasi dalla Provincia. Il Comune da solo non può sobbarcarsi questo onere finanziario, fermo restando l'importanza del servizio in questione. Alla luce di questa situazione - sottolinea il sindaco - vista le necessità di garantire la sicurezza dei bagnanti, permanendo la carenza di soldi dalla Regione, ci adopereremo nella ricerca di volontari disposti a vigilare gratuitamente sulle spiagge, assicurando analogo servizio, ma ovviamente solo per puro spirito sociale. Nel frattempo però, è d'obbligo raccomandare la massima attenzione a coloro i quali fanno il bagno in spiagge senza stabilimenti balneari che il bagnino devono averlo per legge, altrimenti non potrebbero aprire ai pubblico. FRANCESCO D MARE
 
PROVINCE. Per il presidente D'Orsi le notizie dell'assorbimento di Trapani sono delle bolle di sapone
L'accorpamento non si farà
Non se ne farà nulla: il ventilato accorpamento tra le province di Agrigento e Trapani si risolverà in una bolla di sapone! Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ne è pienamente convinto: «Intanto l'orientamento del governo nazionale è quello di riservare questa operazioni alle regioni a statuto ordinario, escludendo i capoluoghi di regione e le province delle regioni a statuto speciale. E questo è logico dato che per queste ultime si renderebbe necessaria una riforma della loro Carta fondamentale». - Dunque in Sicilia non se ne farà nulla? Direi proprio di no. Ammesso che le decisioni del governo centrale possano riguardare le regioni come la nostra, anzitutto bisognerebbe aspettare il provvedimento per vedere cosa c'è scritto. Ammesso poi che tale provvedimento possa riguardare anche le province delle regioni a statuto speciale, occorrerebbe che l'assemblea regionale siciliana recepisca la nuova normativa riformando il proprio statuto. Voglio ricordare che le modifiche alla carta costituzionale siciliana hanno un iter molto complesso: è una vera e propria riforma costituzionale, Inoltre c'è poi da tenere presente che il governatore Raffaele Lombardo si avvia alle dimissioni e quindi presto saremo senza governo regionale ed in piena campagna elettorale. Chi dovrebbe avviare il procedimento per recepire questa legge e con quale maggioranza? Insomma, sono convinto che non se ne farà nulla, nè ad Agrigento e Trapani né altrove. Tutto rimarrà così com'é. Come si sa, l'idea del governo Monti è quella di abolire le province più piccole, quelle che non hanno almeno due di questi tre requisiti: popolazione 350.000 abitanti, territorio esteso non meno di 3000 chilometri quadrati, almeno 50 comuni. In Sicilia solo quattro province hanno i requisiti sufficienti: Palermo (1.239.839 abitanti; 4492 chilometri quadrati; 82 comuni), Catania (1.080; 3552; 58), Messina (648.036; 3247; 108), Agrigento (447.310; 3045; 43). Le altre andrebbero soppresse ed accorpate ad altre province più grosse. L'obiettivo che l'esecutivo nazionale si ripromette grazie a questa operazione è quello di risparmiare un bel po' di soldi (si parla di cinque miliardi di euro l'anno). Per Agrigento si era ipotizzato di accorparle il territorio dell'attuale provincia di Trapani, anche se i due capoluoghi attualmente sono ben distanti e le due province hanno caratteristiche per molti versi differenti. SALVATORE FUCÀ
 
DI SICILIA
 
PROVINCIA
Rinviata a data da destinarsi apertura di strada
Rinviata a data da destinarsi la cerimonia di apertura al transito della Strada provinciale che collega San Giovanni Gemini con la statale 189 per Palermo. Il rinvio è stato reso necessario a causa di alcune inadempienze della Ditta aggiudicataria dei lavori. (PAPI)
 
CONSGLIO PROVINCALE
Dibattito su Bilancio e piano alienazioni
Piano triennale delle Opere Pubbliche, il piano delle alienazioni e della valorizzazione dei beni provinciali insieme al Bilancio di previsione 2012, sono gli argomenti più importanti inseriti all'ordine del giorno del Consiglio provinciale convocato dal presidente Dino Buscemi, stasera alle 19, nella sala Silvia Pellegrino. Giunge quindi in Consiglio l'atto amministrativo più significativo del 2012, il bilancio di previsione, che prevede entrate e uscite per 140.940.598 euro. Le entrate sono costituite da: tributarie (25.550.000 euro), trasferimenti da altri enti (17.829.106 euro), extratributarie (2.124.892 euro), entrate derivanti da trasferimenti di capitale (95.228.218 euro) ed avanzo di amministrazione utilizzato (208.382 euro). Le uscite prevedono: spese correnti (44.373.370 euro), spese per investimenti (95.469.829 euro), spese per rimborso prestiti (1.097.399 euro). Le spese per gli investimenti sono destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna, sulle infrastrutture stradali e sull'edilizia scolastica provinciale. Al bilancio di previsione 2012 sono stati presentati 25 emendamenti. (PAPI)
 
EMERGENZA LAVORO Oggi la manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil
Precari, dieci autobus da tutta la provincia per il nuovo sciopero
Sarà una giornata calda sotto ogni punto di vista, quella che aspetta i 2350 lavoratori precari delle Pubbliche Amministrazioni agrigentine che questa mattina partiranno alla volta di Palermo per prendere parte allo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl e Uil. Al grido di «Basta precarietà, vogliamo un futuro stabile, i precari agrigentini che arriveranno con oltre 10 pullman da tanti comuni della provincia, si riuniranno nel capoluogo siciliano in piazza Politeama, intorno alle 10, per dar luogo al corteo di protesta che li porterà fino a palazzo D'Orleans. I lavoratori protestano per rivendicare la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni in Sicilia, attraverso il pieno apporto professionale del personale precario utilizzato. «Questi lavoratori, — spiega il segretario provinciale della Uil Fpl Carlo Florio - chiedono a gran voce un percorso certo per la stabilizzazione definitiva,per garantire servizi di qualità ai cittadini,per dare dignità al lavoro e garantire la funzionalità delle amministrazioni. Chiedono inoltre, che vengano rimossi tutti gli ostacoli che si frappongono per la realizzazione di questi obiettivi e non solo ulteriori proroghe ed illusori tentativi di stabilizzazioni operate dal Governo Regionale e dalla classe politica siciliana». Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Cgil funzione pubblica agrigentina. «Dopo vent'anni che non si fanno assunzioni negli Enti Locali e nella sanità, se cacciano i precari tantissimi servizi dovrebbero essere chiusi - spiega Alfonso Buscemi della Cgil Funzione pubblica - servizi essenziali per la collettività, tra i quali quelli di cui le famiglie meno abbienti usufruiscono, come gli asili nido, l'assistenza sociale. Abbiamo chiesto che il decreto legge 78 del 2010 che governo Berlusconi ci ha lasciato come polpetta avvelenata venga modificato». (AMM)
 

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