Agrigento, 4 luglio 2012
"Un impegno di civiltà e di riscatto. Aeroporto: Insieme si vince". Questa scritta compariva nel grande tabellone, posizionato nella piazzetta Gallo, antistante il palazzo della Provincia, che questa mattina il Presidente Eugenio D'Orsi ha abbattuto con una mazza spaccapietre.
"Il sogno non è finito. Abbiamo avuto semplicemente buon senso non volendoci scontrare con nessuno - ha detto Eugenio D'Orsi - la Provincia Regionale di Agrigento ha speso molte energie nel gettare le fondamenta di un progetto temerario ed impegnativo, creando, con grande lungimiranza, tutte quelle condizioni indispensabili per la sua realizzazione. Un progetto ambizioso per un vero rilancio del territorio. Ci avevano chiesto di trovare gli investitori esterni e di redigere il business plan.
Abbiamo assolto a tutti questi compiti - ha spiegato - ma evidentemente Raffaele Lombardo ed Eugenio D'Orsi insieme non sono esaustivi per raccogliere quelle che sono le sollecitazioni di una provincia che rimane ai margini dei pensieri dei nostri governanti.
Abbiamo sfidato, quei "poteri forti" che si sono sempre opposti alla realizzazione di uno scalo aeroportuale nella zona Sud - Occidentale dell'Isola, condizionandone la crescita economica, sociale e culturale. Primo fra tutti Il Presidente dell'Enac Vito Riggio, più preoccupato a mantenere i propri equilibri che a fornire una possibilità di crescita al nostro territorio. Oggi, sono più che mai convinto che senza i flussi di denaro che movimenta una struttura aeroportuale la provincia di Agrigento sarà costretta a rimanere ai margini dell'economia nazionale.
Ho coltivato un sogno. Abbiamo tutte le carte in regola per poter realizzare un aeroporto. Allora non ci arrendiamo, ma mi sembra una provocazione mantenere un tabellone che non interessa a nessuno; non interessa alla classe politica, ma credo non interessi nemmeno agli agrigentini. Ripeto - conclude il Presidente D'Orsi - abbiamo tutto per poter fare l'aeroporto, abbiamo gli imprenditori, il business plan, tutti gli studi e tutte le autorizzazioni, manca solamente l'autorizzazione dell'Enac che, guarda caso, è diretta da un ventennio da Riggio che è nemico di Agrigento e degli agrigentini.