LA SICILIA
RACCOLTA RIFIUTI
Il capitale sociale della nuova società parte da l20mila euro
Sarà di 120 mila euro il capitale sociale delle due nuove Società per la Regolamentazione della raccolta dei rifiuti che nasceranno nella provincia di Agrigento. E' stato stabilito ieri mattina nel corso dell'assemblea dei sindaci che era stata convocata la settimana scorsa dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, dopo l'incontro tenutosi a Palermo, al Dipartimento dei rifiuti e delle Acque, proprio sui nuovi organismi che dovranno nascere entro la fine dell'anno.
D'Orsi ha fatto presente ai sindaci la necessità di procedere
tempestivamente alla formazione delle Srr, pur comprendendo le perplessità di alcuni sindaci, dato che è una precisa previsione di legge e che si rischia di rimanere con il servizio bloccato dal primo gennaio, dato che non sono in previsione proroghe.
Alla riunione hanno partecipato una trentina di rappresentanti di Comuni, tra sindaci, assessori e segretari comunali. Le due società (una per la parte occidentale della Sicilia, che coinciderà
sostanzialmente con l'ambito gestito in atto dalla Sogeir che viene salvata come ato virtuoso, ed una per la parte centro orientale, nella quale confluiranno i comuni in atot gestiti da Dedalo Ambiente e da Gesa) avranno la sede legale ed amministrativa negli uffici della Provincia Regionale, mentre per le sedi operative si deciderà in seguito allo scopo di scegliere le soluzioni logisticamente migliori.
D'Orsi ha anche messo a disposizione delle nuove Società la struttura della segreteria generale della Provincia, anche perché in una prima fase potrebbe verificarsi un vuoto tecnico-amministrativo. Non c'é infatti, allo stato attuale, una visione chiara della destinazione che avrà il personale che lavora nelle tre società d'ambito. Questi ultimi dipendenti potranno scegliere di tornare ai comuni dai quali provengono o di andare a lavorare nella nuova struttura che si occuperà di igiene ambientale.
I rappresentanti dei Comuni, da parte loro, pur mantenendo le loro perplessità (ed in questo senso hanno fatto pressione, per far valere le loro ragioni, sul rappresentante dell'Anci Calogero Pumilia, sindaco di Caltabellotta, il quale tuttavia ha fatto presente che l'Anci ha già fatto parecchio in questa direzione), hanno manifestato la volontà di evitare il commissariamento, per cui manderanno al più presto lo schema dello statuto e dell'atto costitutivo ai rispettivi consigli comunali per la relativa approvazione.
Gli stessi sindaci torneranno a riunirsi, sempre alla Provincia (D'Orsi ha emesso già l'apposita convocazione), sabato prossimo alle ore 11, alla presenza dei liquidatori delle tre società d'ambito, anche per esaminare la delicata vicenda della destinazione da dare al personale di queste ultime.
SALVATORE FUCÀ
SFORAMENTO DEL PATTO DI STABILITÀ
Una speranza dalla Corte costituzionale
Pensano anzitutto ai precari gli amministratori agrigentini alla notizia secondo cui il Patto di stabilità per gli enti locali non sarebbe applicabile in Sicilia. Lo avrebbe deciso, con una propria sentenza, la Corte Costituzionale.
La notizia viene dal consigliere provinciale del Pdl Mario Lazzano che ne parla in termini entusiastici per le conseguenze che avrebbe sulla collettività isolana: «Sarebbe davvero una bella boccata d'ossigeno per le casse comunali e provinciali in Sicilia che potrebbero avvalersi di questa sentenza, dopo aver consultato il Ministero dell'Economia e l'assessorato regionale agli enti locali, spendendo le risorse disponibili sen
za dover subire le restrizioni che fino ad ora sono state vigenti. Si potrebbero mettere così in circolazione somme che fino ad oggi rimangono nei cassetti e si potrebbe non aumentare le tasse e i tributi locali (lrpef, Imu, Tassa RC auto (fra l'laltro già aumentata alcune settimane addietro dalla giunta D'Orsi) e tanti altri balzelli impositivi che stanno letteralmente strangolando i cittadini dopo l'ultima manovra del Governo Monti. Si potrebbero stabilizzare i tanti lavoratori precari che oggi lavorano presso i comuni siciliani e presso le province. Insomma sarebbe una vera e propria rivoluzione, se applicata la sentenza. Ma come tutte le cose italiane, attendiamo...»
Nulla di ufficiale al Comune ed alla Provincia, come ci confermano i diretti interessati.
«Non abbiamo ricevuto alcunché - precisa il presidente di quest'ultima Eugenio D'Orsi - ma se fosse vera sarebbe la soluzione di diversi problemi. Ripetutamente ho espresso il concetto che siamo strangolati dal patto di stabilità, abbiamo le risorse finanziarie e non possiamo spenderle. In questo caso potremmo stabilizzare i precari, potrem, mo migliorare la viabilità, insomma potremmo raccogliere i frutti della politica di sacrifici che la mia amministrazione ha portato avanti fino ad ora, trasformando la Provincia in uno degli enti più virtuosi d'Italia».
Anche il sindaco di Agrigento Marco Zambuto pensa ai precari. «Non ho alcuna notizia di questa sentenza
- precisa - ma spero che sia vera: in una eventualità di questo genere potremmo sistemare anzitutto i nostri precari, grazie ai quali spesso possiamo garantire servizi essenziali per la collettività, garantendo loro quel futuro e quella stabilità che inseguono da anni, ma poi potremmo anche governare l'ente con maggiore serenità, garantendo una migliore qualità dei servizi, il tutto ovviamente curando che il bilancio mantenga gli equilibri dovuti. Non avere il peso del patto di stabilità non significa sicuramente darsi alle spese pazze».
S. F.
Una guida sul palazzo della Provincia
Realizzata dalla Provincia Regionale di Agrigento la prima' Guida al Palazzo della Provincia". Si tratta di una brochure di dieci pagine con testi in tre lingue: italiano, inglese e tedesco e corredate da nuove immagini sulla storia di uno dei palazzi storici più belli di Agrigento.
Realizzata dal Settore Stampa, Comunicazioni, Accoglienza e Cerimoniale della Provincia Regionale di Agrigento, la "Guida" rappresenta un percorso storico - didattico attraverso le sale del palazzo", con descrizioni architettoniche ed immagini, in anteprima assoluta, di opere d'arte custoditi nel palazzo e di proprietà dell'Ente.
1a stampa della "Guida al Palazzo" avviene in concomitanza con il ritorno della prestigiosa Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, restituita alla biblioteca "Ambrosini" della Provincia dopo un lungo ed accurato restauro che ha riportato all'antico splendore le pagine di storia e le tavole illustrate degli antichi testi illuministici.
"L'idea di realizzare una "Guida al Palazzo" — ha detto il Presidente della Provincia D'Orsi - è nata in considerazione della grande affluenza di visitatori che ogni anno affollano la Galleria della Scala Reale, la Biblioteca Ambrosini e l'aula consiliare che tra qualche giorno verrà riaperta al pubblico con gli affreschi della scuola di Ernesto Basile completamente restaurati."
Castiglione: «Con questi tagli le Province non garantiscono l'apertura delle scuole»
ROMA. Nella settimana decisiva per le sorti delle Province, nel mirino della spending review, protesta il presidente dell'Upi (Unione Province d'italia), Castiglione, e ricorda il ruolo svolto per scuole e trasporti pubblici. Con il taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di un miliardo di per il 2013, «non siamo nelle condizioni di assicurare l'apertura dell'anno scolastico». E' l'allarme lanciato in conferenza stampa ieri mattina. Castiglione ha aggiunto che a settembre «la metà delle Province andrà in dissesto». Critiche anche sull'accorpamento; l'auspicio è di attuare le città metropolitane.
L'Upi incassa le ammissioni del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Giarda: «Ho cercato invano di far cambiare quella norma. E contraria a tutto quello che
ho sempre pensato in materia di finanza locale. Speriamo che il Senato sia più saggio del governo». Il nodo è nei consumi intermedi: 3,7 miliardi di euro che la spendig review intende tagliare. Per Castiglione, è stato fatto un «errore grossolano», in quanto si è considerato «nei consumi intermedi, che vanno eliminati, alcuni servizi essenziali che le Province gestiscono per conto delle Regioni, che vanno dalla manutenzione degli edifici scolastici ai trasporti pubblici locali, alla formazione professionale». Le Province subiranno un taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di un miliardo di euro per il 2013 perché il governo considera come consumi intermedi un totale di 3,7 miliardi di euro. «In realtà, questa cifra include voci di bilancio delle Province che non sono consumi intermedi aggredibili, bensì servizi», ha detto Castiglione. Il totale effettivo dei consumi intermedi, sempre secondo l'Upi, dovrebbe attestarsi a 1,3 miliardi di euro e il taglio reale da imporre alla Province dovrebbe scendere a 176 milioni di euro per il 2012 (invece di 500) e 325 milioni di euro per il 2013. Castiglione ha infine avvertito che «sei! testo non cambiasse, dovremo andare dal ministro Profumo a dire che non abbiamo le risorse per gli edifici scolastici». «Non siamo in grado di garantire che i cinquemila edifici che gestiamo possano essere pronti per il prossimo anno scolastico», ha confermato il presidente della Provincia di Torino, Saitta, presente alla conferenza stampa.
«Perché invece non si riesce a intaccare le 3.127 società ed enti partecipati regionali che costano sette miliardi l'anno? - si è chiesto Castiglione -. Due miliardi e mezzo è il costo dei soli Cda». Castiglione ha ricordato poi che in merito all'accorpamento di alcune Province previste dal decreto legge «devono essere i territori a poter decidere». Sui quaranta giorni per procedere all'accorpamento l'Upi chiede al governo »un termine più congruo. Il dimagrimento - ha aggiunto Castiglione - non può incidere su quelle che sono le funzioni principali degli enti», Sempre in tema di accorpamento le Province, l'Upi chiede che si «dia vita finalmente alle città metropolitane».
La protesta di 19 sindaci
Si sono rivolti a un legale per essere difesi nella loro azione di contrasto alla diffida di consegnare le reti idriche e fognarie, gli impianti di depurazione e i sollevamenti idrici
Sono ben 19 sindaci di altrettanti Comuni agrigentini, che si sono rivolti ad un legale per essere difesi nella loro azione, non hanno intenzione di consegnare le reti idriche e fognarie, gli impianti di depurazione e i sollevamenti idrici, nonostante la diffida ricevuta sia dal consorzio d'ambito di Agrigento che dalla presidenza della Regione Siciliana.
A tale determinazione sono pervenuti i sindaci Giulio Luigi Mulè di Alessandria della Rocca, Salvatore Parello di Aragona, Giovanni Panepinto di Bivona, Vito Ferrantelli di Burgio, Giovanni Prato di Camastra, Vito Mangiapane di Cammarata, Salvatore Sanzeri di Cianciana, Salvatore Lo Dico di Ioppolo Giancaxio, Giusy Nicolina di Lampedusa e Linosa, Michele Botta di MenO, Calogero Impastato di Montevago, Rosario Bonfanti di Palma di Montechiaro, Martino Maggio di Sambuca di Sicilia, Filippo Bartolomeo di San Biagio Platani, Emilio Militello di Santa Elisabetta, Francesco Valenti di Santa Margheri
ta Belice, Giuseppe Aurelio Leto di Sant'Angelo Muxaro, Stefano Leto Barone di Santo Stefano Quisquina e Domenico Balsamo di Villafranca Sicula, i quali si sono rivolti unitaria— mente all'avvocato Luigi Restivo Pantalone di Racalmuto.
Una precedente diffida del gestore del servizio idrico ai comuni, che ancora non avevano consegnato gli acquedotti, conteneva una richiesta di risarcimento di danni nella misura di 28 milioni e 700 mila euro, richiesta che — secondo le amministrazioni
comunali interessate — è stata ritenuta chiaramente intimidatoria verso i 19 comuni. i sindaci agrigentini, manifestando la grave situazione del servizio idrico agrigentino, rappresentati dall'avvocato Restivo, avanzano una lunga serie di diffide e del rispetto dell'esito referendario e della rapida approvazione della legge regionale sulla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, informano con dettagliata nota il consorzio d'ambito di Agrigento, i consorzi Tre Sorgenti e Voltano, l'assessore regionale all'Energia, la società Girgenti Acque, il prefetto di Agrigento, il procuratore della Repubblica di Agrigento il presidente della regione Sicilia e il ministro dell'interno.
"La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l'art. 4 della legge 138/2011 — afferma il presidente del consiglio comunale di Burgio Andrea Puleo — è restituita la voce ai cittadini perché acqua e servizi devono essere pubblici". (E M)
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA. Somme non disponibili
«Spending review» L'allarme di D'Orsi
Lo spauracchio della "Spending review" arriva anche ad Agrigento. Il grido d'allarme è stato lanciato ieri dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e dall' assessore al Bilancio, Piero Marchetta che fanno appello alla deputazione agrigentina a tutti i livelli per un intervento politico soprattutto in favore delle Province virtuose quale, appunto, quella di Agrigento. "La norma sulla spending rewiew- scrivono D'Orsi è Marchetta - rischia di far morire per asfissia finanziaria la Provincia con quasi azzeramento delle spese di manutenzione delle scuole , delle strade provinciali, riduzione ai minimi statutari delle spese per il Consorzio Universitario, azzeramento di spese culturali, per spettacoli , manifestazioni sportive, iniziative di promozione della famiglia". A causa delle recenti normative nazionali, la Provincia si trova sotto
l'aspetto finanziario in una situazione "paradossale" nonostante l'opera di risanamento posta in essere dal presidente D'Orsi. "La Provincia nella impossibilità futura, stante la normativa attuale, di dare sufficienti risposte alla collettività. Per il 2012 è prevista una riduzione delle spese correnti del 13% malgrado si sia previsto forzatamente l'aumento delle imposta sulle assicurazioni ed il limite si spesa in conto capitale in 3.570.000 euro. Inoltre ,continuano a rimanere i limiti alle spese in conto capitale di 3.570.000 euro per il 2012, 1.650.000 per il 2013 e 2.100.000 per il 2014 che comprimono ogni progettualità della Provincia con nocumento per la nostra economia. La situazione paradossale è che oggi l'ente ha somme che non possono essere spese per i vincoli posti dalle politiche di bilancio del governo nazionale. (PAPI)
Palazzo della Provincia
Realizzata una guida
E' stata realizzata la " Guida al Palazzo' della Provincia. Una brochure di dieci pagine con testi in tre lingue italiano, inglese e tedesco ed immagini che raccontano la storia di uno dei palazzi storici più belli di Agrigento, Realizzata dal settore Comunicazioni della Provincia la nuovissima "Guida" rappresenta un percorso storico - didattico attraverso le sale dei palazzo", con descrizioni architettoniche ed immagini, in anteprima assoluta, di opere d'arte custoditi nel palazzo cdi proprietà dell'Ente. La stampa della "Guida al Palazzo" avviene in concomitanza con il ritorno della prestigiosa Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, restituita alla biblioteca "Ambrosini" dopo un lungo ed accurato restauro che ha riportato all' antico splendore le pagine di storia e le tavole illustrate degli antichi testi illuministici. (PAPI)
I SOLDI DELLA SICILIA
L'ARS E IL PRESIDENTE LOMBARDO CONGELANO, INVECE, ILTAGLIO DI 2 MILA DIPENDENTI DI PALAZZO D'ORLEANS
Armao cala la scure sulle partecipate
L'assessore fissa un tetto a consulenze, cellulari e salari degli amministratori degli enti collegati alla Regione
Giacinto Pipitone
PALERMO
L'ultimo braccio di ferro della legislatura va in scena su un disegno di legge che dovrebbe applicare in Sicilia la cosiddetta spending review nazionale. Ma il testo che dovrebbe mettere un argine agli sprechi, scritto dall'assessore Gaetano Armao, è contestato dal Parlamento e non ha il supporto neppure del presidente della Regione.
Caos all'Ars a Otto giorni dalle dimissioni di Lombardo. Armao deposita un maxiemendamento da 62 commi che contiene la riduzione di duemila dipendenti per effetto di pensionamenti e mobilità prolungata (24 mesi all'80% dello stipendio). Taglia del 20% fino al 2014 le spese per acquisti di beni e servizi e del 15% quelle per l'affitto dei palazzi istituzionali. Le spese per autoblù e mezzi di servizio vengono invece ridotte del 50% rispetto al 2011. E anche l'Ars dovrà rinunciare a 15 miÌioni subito e a 20 dall'anno prossimo.
Già venerdì, quando il testo è stato preparato, Lombardo aveva mostrato di non volerlo metterlo fra le priorità della prevista riunione di giunta. Armao aveva minacciato le dimissioni. E alla fine il presidente ha invitato l'assessore a presentano all'Ars sotto forma di emendamento all' assestamento di bilancio già in discussione in commissione: ciò, sulla carta, darebbe un lumicino di speranza a una legge che comunque andrebbe approvata entro 1131 luglio (poi l'Ars si ferma per le dimissioni).
Ma ecco, ieri, lo stop della commissione Bilancio. Per il presidente Riccardo Savona «l'approvazione delle legge avrebbe effetti dirompenti. E non è firmato da Lombardo». Frase che tradisce i dubbi politici su una norma che obbliga a pesanti sacrifici e che potrebbe creare una perdita di consenso alla vigilia della campagna elettorale. Savona ne ha discusso col presidente dell'Ars, Francesco Cascio: «Abbiamo deciso che la commissione esaminerà il testo dopo l'incontro fra Lombardo e Monti e dopo che la giunta lo avrà approvato, allegando anche la relazione tecnica che descriva norma per norma gli effetti finanziari». A quel punto però il countdown dell'Ars verso la fine della legislatura dovrebbe essere già finito.
Armao raccoglie la sfida: «Siamo in una fase delicatissima. Per superare la crisi economica serve un'assunzione di responsabilità, Se c'è chi vuole far finta di niente se ne assumerà la responsabilità. In ogni caso i profili formali saranno rispettati. Il governo è disponibile al confronto», intanto l'assessore ha messo in atto per decreto la stessa manovra sulle società partecipare. immediatamente attuativo il provvedimento con cui taglia del 50% rispetto al 2011 le spese per le auto di servizio. Tutte le spese per incarichi e consulenze dovranno d'ora in poi essere autorizzate dall'assessorato. E la dotazione di cellulari, smartphone e tablet non potrà essere superiore al 30% del numero di amministratori e dirigenti. Armao introduce l'obbligo di «ridurre salario accessorio e benefit» e il divieto di «stipulare o rinnovare contratti di locazione se non si è verificato che esistano altre possibilità. Le spese per le trasferte degli amministratori «non possono superare del 10% dell'emolumento. In caso di violazione delle norme »verrà promossa azione di responsabilità per danno erariale a carico degli amministratori».
Agrigentoflash
Il Palazzo della Provincia in tre lingue
È stata realizzata dalla Provincia Regionale di Agrigento la " Guida al Palazzo" della Provincia. Una brochure di dieci pagine con testi in tre lingue italiano, inglese e tedesco ed immagini che raccontano la storia di uno dei palazzi storici più belli di Agrigento. Realizzata dal Settore Stampa, Comunicazioni, Accoglienza e Cerimoniale della Provincia Regionale di Agrigento , la nuovissima "Guida" rappresenta un percorso storico - didattico attraverso le sale del palazzo", con descrizioni architettoniche ed immagini, in anteprima assoluta, di opere d'arte custoditi nel palazzo e di proprietà dell'Ente.
La stampa della "Guida al Palazzo" avviene in concomitanza con il ritorno della prestigiosa Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, restituita alla biblioteca "Ambrosini" della Provincia dopo un lungo ed accurato restauro che ha riportato all'antico splendore le pagine di storia e le tavole illustrate degli antichi testi illuministici.
"L'idea di realizzare una "Guida al Palazzo" - ha detto il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi - è nata in considerazione della grande affluenza di visitatori che ogni anno affollano la Galleria della Scala Reale, la Biblioteca Ambrosini e l'aula consiliare che tra qualche giorno verrà riaperta al pubblico con gli affreschi della scuola di Ernesto Basile completamente restaurati. Vedevamo che gli studenti rimanevano affascinati dalla narrazione degli eventi costruttivi del palazzo che si intrecciavano con la presenza delle truppe di Garibaldi ad Agrigento e le vicende storiche che hanno portato all'Unità D'Italia. Ed allora abbiamo pensato di stampare una brochure illustrata ricca di notizie ed immagini".
Infoagrigento
Bilancio: D'Orsi denuncia situazione "paradossale"
La Provincia Regionale di Agrigento, causa le recenti normative nazionali, si trova sotto l'aspetto finanziario in una situazione "paradossale " nonostante l'opera di risanamento posta in essere dal Presidente D'Orsi.
Lo affermano in una nota, a firma congiunta, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi e l'assessore provinciale al Bilancio Piero Marchetta che fanno appello alla deputazione agrigentina a tutti i livelli per un intervento politico soprattutto in favore delle Province virtuose quale, appunto, quella di Agrigento.
Nella nota D'Orsi e Marchetta scrivono testualmente:
"L'articolo 31 della legge 183/2011 ed il recentissimo D.L. sulla spending rewiew mettono la Provincia Regionale di Agrigento nella impossibilità futura , stante la normativa attuale, di dare sufficienti risposte alla collettività.
L'Amministrazione D'Orsi ha contraddistinto la propria attività per il rigore finanziario, ciò è comprovato da diversi indici di bilancio tra cui il più significativo è il rapporto tra interessi passivi su entrate correnti previsto per il 2012 nella misura dello 0,84% a fronte del limite massimo dell'8% ai sensi dell'articolo 204 Tuel, per il 2013 nella misura dello 0,75% a fronte del limite massimo dell'6% e per il 2014 nella misura dello 0,67% a fronte del limite massimo dell'4%.
La sopra evidenziata situazione virtuosa trova conferma nella drastica riduzione dell'indebitamento che nel 2009 era di € 27.647.719 contro € 12.494.406 del 2011 , dai previsti € 11.435.367 per il 2012 ed € 10.337.967 per il 2013 anno di fine mandato e dalla elevata giacenza media di cassa in tesoreria per l'anno 2011 pari ad € 5.874.000.
Malgrado tale situazione equilibrata ,l'articolo 31 della legge 183/2011 ha imposto che la provincia Regionale deve iscrivere in bilancio le entrate e le spese correnti in termini di competenza in modo che , unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrate ed uscite in conto capitale , al netto della riscossione di crediti consenta il raggiungimento dell'obiettivo programmatico del patto per gli anni 2012-2013 e 2014.
Ciò comporta per il 2012 una riduzione delle spese correnti del 13% malgrado si sia previsto forzatamente l'aumento delle imposta sulle assicurazione ed il limite si spesa in conto capitale in € 3.570.000,00.
Tale situazione peggiora, per gli effetti della legge 183/2011, negli anni 2013 e 2014 con ulteriore contrazione del 2,3% delle spese correnti e nel limite di € 1.650.000,00 per il 2013 ed € 2.100.000,00 per il 2014 delle uscite per spese in conto capitale ( investimenti).
La Provincia Regionale di Agrigento si era adeguata ai limiti della legge 183/2011 , ma in questi giorni si è abbattuta la scure della spending rewiew che comporterà , stante la normativa attuale, una riduzione dei trasferimenti di € 1.430.479 e la previsione di un accantonamento svalutazione crediti sui residui attivi pari a circa € 173.850.
Di fatto a parità di entrate correnti si prevede un ulteriore taglio di spese correnti di € 1.604.329,00.
Quanto sopra, significa far morire per asfissia finanziaria la Provincia Regionale con quasi azzeramento delle spese di manutenzione delle scuole , delle strade provinciali, riduzione ai minimi statutari delle spese per il Consorzio Universitario, azzeramento di spese culturali , per spettacoli , manifestazioni sportive, iniziative di promozione della famiglia ecc.
Inoltre , continuano a rimanere i limiti alle spese in conto capitale di € 3.570.000 per il 2012, € 1.650.000 per il 2013 ed € 2.100.000 per il 2014 che comprimono ogni progettualità della Provincia Regionale di Agrigento con nocumento per la nostra economia.
La situazione paradossale è che oggi la Provincia Regionale ha somme inspendibili per i vincoli posti dalle politiche di bilancio del governo nazionale!
E' giusto questo? Tanto premesso si chiede l'impegno di tutti i parlamentari nazionali agrigentini di adoperarsi per correggere le storture del Patto di stabilità che del D.L. sulla spending rewiew ed in special modo per quegli Enti virtuosi con elevate giacenze di tesoreria".
Provincia: pubblicata la "Guida al Palazzo"
È stata realizzata dalla Provincia Regionale di Agrigento la " Guida al Palazzo" della Provincia.
Una brochure di dieci pagine con testi in tre lingue italiano, inglese e tedesco ed immagini che raccontano la storia di uno dei palazzi storici più belli di Agrigento.
Realizzata dal Settore Stampa, Comunicazioni, Accoglienza e Cerimoniale della Provincia Regionale di Agrigento , la nuovissima "Guida" rappresenta un percorso storico - didattico attraverso le sale del palazzo", con descrizioni architettoniche ed immagini, in anteprima assoluta, di opere d'arte custoditi nel palazzo e di proprietà dell'Ente.
La stampa della "Guida al Palazzo" avviene in concomitanza con il ritorno della prestigiosa Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, restituita alla biblioteca "Ambrosini" della Provincia dopo un lungo ed accurato restauro che ha riportato all'antico splendore le pagine di storia e le tavole illustrate degli antichi testi illuministici.
"L'idea di realizzare una "Guida al Palazzo" - ha detto il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi - è nata in considerazione della grande affluenza di visitatori che ogni anno affollano la Galleria della Scala Reale, la Biblioteca Ambrosini e l'aula consiliare che tra qualche giorno verrà riaperta al pubblico con gli affreschi della scuola di Ernesto Basile completamente restaurati. Vedevamo che gli studenti rimanevano affascinati dalla narrazione degli eventi costruttivi del palazzo che si intrecciavano con la presenza delle truppe di Garibaldi ad Agrigento e le vicende storiche che hanno portato all'Unità D'Italia. Ed allora abbiamo pensato di stampare una brochure illustrata ricca di notizie ed immagini"
Siciliainformazione
Province e tagli, Sos di Castiglione:
"A rischio l'apertura delle scuole"
"Non siamo nelle condizioni di assicurare l'apertura dell'anno scolastico". E' l'allarme lanciato oggi dal presidente dell'Unione delle province d'Italia Giuseppe Castiglione nel corso di una conferenza stampa sui tagli alle Province previsti dalla spending review. Inoltre il vicepresidente vicario dell'Upi Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, ha aggiunto che a causa della pesante sforbiciata "meta' delle Province andra' in difetto economico".
"Anche questa manovra -ha osservato Castiglione- si risolvera' con un voto di fiducia, ma vogliamo comunque partecipare
al dibattito partendo dal tema cruciale del taglio alle Province". "Cinquecento milioni di euro per il 2012 e' un taglio incongruo -ha sottolineato- significa tagli ai servizi essenziali, al trasporto locale, alla formazione, alla manutenzione delle scuole".
"Con il taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro per il 2013 non siamo nelle condizioni di assicurare l'apertura dell'anno scolastico", ha ribadito.
Sicilia24h
Agrigento, in tre lingue la " Guida al Palazzo" della Provincia
È stata realizzata dalla Provincia Regionale di Agrigento la " Guida al Palazzo" della Provincia. Una brochure di dieci pagine con testi in tre lingue italiano, inglese e tedesco ed immagini che raccontano la storia di uno dei palazzi storici più belli di Agrigento.
Realizzata dal Settore Stampa, Comunicazioni, Accoglienza e Cerimoniale della Provincia Regionale di Agrigento , la nuovissima "Guida" rappresenta un percorso storico - didattico attraverso le sale del palazzo", con descrizioni architettoniche ed immagini, in anteprima assoluta, di opere d'arte custoditi nel palazzo e di proprietà dell'Ente.
La stampa della "Guida al Palazzo" avviene in concomitanza con il ritorno della prestigiosa Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, restituita alla biblioteca "Ambrosini" della Provincia dopo un lungo ed accurato restauro che ha riportato all'antico splendore le pagine di storia e le tavole illustrate degli antichi testi illuministici.
"L'idea di realizzare una "Guida al Palazzo" - ha detto il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi - è nata in considerazione della grande affluenza di visitatori che ogni anno affollano la Galleria della Scala Reale, la Biblioteca Ambrosini e l'aula consiliare che tra qualche giorno verrà riaperta al pubblico con gli affreschi della scuola di Ernesto Basile completamente restaurati. Vedevamo che gli studenti rimanevano affascinati dalla narrazione degli eventi costruttivi del palazzo che si intrecciavano con la presenza delle truppe di Garibaldi ad Agrigento e le vicende storiche che hanno portato all'Unità D'Italia. Ed allora abbiamo pensato di stampare una brochure illustrata ricca di notizie ed immagini".
Spending review, D'Orsi e Marchetta: situazione paradossale
La Provincia Regionale di Agrigento, causa le recenti normative nazionali, si trova sotto l'aspetto finanziario in una situazione "paradossale " nonostante l'opera di risanamento posta in essere dal Presidente D'Orsi.
Lo affermano in una nota, a firma congiunta, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi e l'assessore provinciale al Bilancio Piero Marchetta che fanno appello alla deputazione agrigentina a tutti i livelli per un intervento politico soprattutto in favore delle Province virtuose quale, appunto, quella di Agrigento.
Nella nota D'Orsi e Marchetta scrivono testualmente:
"L'articolo 31 della legge 183/2011 ed il recentissimo D.L. sulla spending rewiew mettono la Provincia Regionale di Agrigento nella impossibilità futura , stante la normativa attuale, di dare sufficienti risposte alla collettività.
L'Amministrazione D'Orsi ha contraddistinto la propria attività per il rigore finanziario, ciò è comprovato da diversi indici di bilancio tra cui il più significativo è il rapporto tra interessi passivi su entrate correnti previsto per il 2012 nella misura dello 0,84% a fronte del limite massimo dell'8% ai sensi dell'articolo 204 Tuel, per il 2013 nella misura dello 0,75% a fronte del limite massimo dell'6% e per il 2014 nella misura dello 0,67% a fronte del limite massimo dell'4%.
La sopra evidenziata situazione virtuosa trova conferma nella drastica riduzione dell'indebitamento che nel 2009 era di € 27.647.719 contro € 12.494.406 del 2011 , dai previsti € 11.435.367 per il 2012 ed € 10.337.967 per il 2013 anno di fine mandato e dalla elevata giacenza media di cassa in tesoreria per l'anno 2011 pari ad € 5.874.000.
Malgrado tale situazione equilibrata ,l'articolo 31 della legge 183/2011 ha imposto che la provincia Regionale deve iscrivere in bilancio le entrate e le spese correnti in termini di competenza in modo che , unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrate ed uscite in conto capitale , al netto della riscossione di crediti consenta il raggiungimento dell'obiettivo programmatico del patto per gli anni 2012-2013 e 2014.
Ciò comporta per il 2012 una riduzione delle spese correnti del 13% malgrado si sia previsto forzatamente l'aumento delle imposta sulle assicurazione ed il limite si spesa in conto capitale in € 3.570.000,00.
Tale situazione peggiora, per gli effetti della legge 183/2011, negli anni 2013 e 2014 con ulteriore contrazione del 2,3% delle spese correnti e nel limite di € 1.650.000,00 per il 2013 ed € 2.100.000,00 per il 2014 delle uscite per spese in conto capitale ( investimenti).
La Provincia Regionale di Agrigento si era adeguata ai limiti della legge 183/2011 , ma in questi giorni si è abbattuta la scure della spending rewiew che comporterà , stante la normativa attuale, una riduzione dei trasferimenti di € 1.430.479 e la previsione di un accantonamento svalutazione crediti sui residui attivi pari a circa € 173.850.
Di fatto a parità di entrate correnti si prevede un ulteriore taglio di spese correnti di € 1.604.329,00.
Quanto sopra, significa far morire per asfissia finanziaria la Provincia Regionale con quasi azzeramento delle spese di manutenzione delle scuole , delle strade provinciali, riduzione ai minimi statutari delle spese per il Consorzio Universitario, azzeramento di spese culturali , per spettacoli , manifestazioni sportive, iniziative di promozione della famiglia ecc.
Inoltre , continuano a rimanere i limiti alle spese in conto capitale di € 3.570.000 per il 2012, € 1.650.000 per il 2013 ed € 2.100.000 per il 2014 che comprimono ogni progettualità della Provincia Regionale di Agrigento con nocumento per la nostra economia.
La situazione paradossale è che oggi la Provincia Regionale ha somme inspendibili per i vincoli posti dalle politiche di bilancio del governo nazionale!
E' giusto questo? Tanto premesso si chiede l'impegno di tutti i parlamentari nazionali agrigentini di adoperarsi per correggere le storture del Patto di stabilità che del D.L. sulla spending rewiew ed in special modo per quegli Enti virtuosi con elevate giacenze di tesoreria".