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Rassegna stampa dell'8-9 e 10 settembre 2012

 DI SICILIA  SABATO 8 SETTEMBRE 2012
 
SCUOLA. Al Villaggio la sede del professionale
Palma, apre il Fermi. Si inizia con 2 prime
Il"sogno" di ospitare a Palma di Montechiaro una sede distaccata dell'istituto professionale "Fermi" di Agrigento diventa realtà. Dal prossimo 14, giorno di inizio del nuovo anno scolastico in Sicilia, la campanella suonerà anche per studenti di Palma di Montechiaro che hanno scelto l'indirizzo professionale per proseguire gli studi dopo la scuola media. A confermarlo, ieri, è stata Lina Vizzini, assessore comunale ah la Pubblica Istruzione nella giunta guidata dal sindaco Rosario Bonfanti. "Abbiamo raggiunto in tempi abbastanza brevi — ha confermato il componente l'esecutivo — il numero minimo di iscrizioni per ospitare nella nostra città la sede staccata dell'istituto "Fermi". L'iniziativa dell'amministrazione comunale ha riscontrato ampio gradimento nella cittadinanza e tra gli studenti, tanto che saranno formate due prime classi, una con l'indirizzo manutenzioni e l'altra per i servizi socio—sanitari. Siamo alla- voto, inoltre, per costituire anche delle seconde classi, ma per raggiungere questo obiettivo sarà necessario ancora un pò di tempo". (AAU)
 
 
SCUOLA L'immobile di via Ducezio, che ospita e dodici classi, è inadeguato a garantire le condizioni minime di sicurezza per alunni e insegnanti
Ipia «Marconi, da 14 anni senza sede. Il responsabile Gioacchino Capizzi:«Fare lezione in garage adibito ad aule comporta problemi didattici»
A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, all'orizzonte pare esserci una possibile svolta: un privato, rispondendo al bando della Provincia, ha messo a disposizione dei locali
Si aprirà il prossimo 11 Settembre l'anno scolastico presso l'ipia "Marconi" di Canicattì e quello ormai alle porte sarà il quattordicesimo di fila trascorso dagli studenti all'interno dei fatiscenti ed ormai più che obsoleti locali di via Ducezio. L'attuale struttura che ospita le dodici classi facenti parte dell'istituto professionale è ormai completamente inadeguata a garantire condizioni di sicurezza affidabili a quanti frequentano l'istituto. «Purtroppo anche quest'anno ci apprestiamo a riprendere le attività scolastiche - ha dichiarato il responsabile della sede, il professore Gioacchino Capizzi - nei vecchi locali con tutte le difficoltà che tale situazione comporta, sia a livello didattico che di sicurezza. Fare scuola in garage adibiti ad aule non è sicuramente il meglio che possiamo offrire ai nostri alunni». La vicenda dell'Ipia "Marconi" si trascina da oltre un decennio ed è legata essenzialmente alle difficoltà della Provincia regionale di Agrigento di trovare dei locali alternativi nei quali trasferire il plesso. Sono stati diversi, nel corso degli anni, i bandi pubblici promossi dallo stesso ente provinciale per la ricerca di edifici disponibili ad accogliere le classi dell'Ipia ma sempre con esiti negativi. Oggi a pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico la situazione all'orizzonte sembra però poter profilare per l' ipia un timido spiraglio dì luce. Infatti un privato ha messo a disposizione dei locali, rispondendo al bando della Provincia. «La trattativa sembra questa volta procedere per il verso giusto - ha chiuso il responsabile Gioacchino Capizzi Abbiamo registrato la disponibilità del soggetto ad adeguare i locali per renderli confacenti ai requisiti previsti dal bando e quindi siamo con la speranza che i prossimi mesi possano essere quelli decisivi per la soluzione finale della questione» (GIMO)
 
 
LA SCHEDA
Sono 22 gli studenti per due indirizzi
Sono due le nuove classi prime che si sono formate quest'anno all'Istituto professionale per l'Industria e l'Artigianato "Marconi' di Canicattì e che si aggiungeranno alle dieci già in corso. In totale sono circa 220 gli studenti che frequentano il plesso di Via Durezio. Due gli indirizzi di studio presenti, quello in Tecnico di Abbigliamento e Moda e quello in Tecnico di Sistemi Energetici. Proprio per la caratteristica dei corsi il nuovo edificio che dovrà ospitare la scuola dovrà essere adeguatamente fornito di aree dedicate ai laboratori di moda, disegno e quelli multimediali.
(GIMO)
 
"IPSIA ENRICO FERMI" Dovrebbe essere questa la prima amara conseguenza dopo la decisione di chiudere lo storico istituto del capoluogo
capoluogo
Professionale, lezioni con doppi turni
 Cemento depotenziato. L'assessore Marchetta: «Dobbiamo trasferire gli studenti in un'altra sede»
La soluzione che al momento è stata trovata per 1970 iscritti all'Ipsia è di ospitarli nei plessi scolastici dell'istituto per geometri "Brunelleschi" e all'Ipc Gallo.
Doppi turni per gli studenti dell'istituto professionale Ipsia Enrico Fermi". Dovrebbe essere questa la prima amara conseguenza dopo la decisione di chiudere la scuola. Il tecnico chiamato dall'amministrazione provinciale ha accertato senza alcun dubbio che tutti i padiglioni che formano l'istituto sono stati costruiti con cemento depotenziato. "La prima responsabilità che abbiamo è verso la sicurezza dei nostri ragazzi - dice l'assessore provinciale Piero Marchetta - Pertanto non possiamo che trasferirli in una diversa sede". La soluzione che al momento è stata trovata per i 970 iscritti all'Ipsia è di ospitarli nei plessi scolastici dell'istituto  per geometri "Brunelleschi" e all'Ipc Gallo (in contrada Calcarelle), ma sarà inevitabile un orario scolastico con turno doppio. A questa decisione si è arrivati dopo un'intensa giornata di consultazioni che lo stesso Marchetta ha avuto con diversi dirigenti scolastici agrigentini e con il Provveditore agli studi. Ben 43 classi occorrerà adesso arredare, ma anche laboratori e uffici. "Sarà nostra cura anche stipulare nuovi accordi con le ditte per il trasporto pomeridiano degli studenti pendolari", precisa l'assessore. E' ormai pronto per la firma il decreto di inagibilità dei padiglioni dell'Ipsia. Tutto è cominciato dopo che un pilastro del padiglione B ha ceduto. Avendo accertato che la causa risaliva all'uso di cemento depotenziato, è stato dato incarico ad un ingegnere esterno di fare una valutazione della condizione di tutti i padiglioni. Il 29 agosto è arrivato sulla scrivania del Presidente D'Orsi un dossier che certifica la fine di quello che trent'anni fa venne considerato come uno dei migliori esempi di moderna edilizia scolastica ad Agrigento. Inevitabili le decisioni attuali: bisogna sgomberare. E' stato immediatamente realizzato un bando per trovare nuovi locali e risulta che due ditte hanno risposto all' appello. Intanto però gli studenti verranno ospitati per l'inizio dell' anno scolastico al Brunelleschi e al Gallo, poi si vedrà meglio se è possibile trovare altre soluzioni per evitare i doppi turni. Un'altra possibilità sarebbe stata presa in considerazione negli uffici del provveditorato agli studi di Agrigento: ospitare gli studenti dell'Ipsia nello Stesso palazzo di Favara dove ha attualmente sede un altro istituto professionale, Ipsia "Marconi". Anche lì ci sarebbero diverse aule libere e tra l'altro ci sono già i laboratori di cui gli studenti hanno bisogno per le loro attività didattiche. Anche questa potrebbe essere un'opzione da valutare. Una decisione definitiva sulla destinazione degli studenti verrà comunicata il prossimo lunedì. (EDB)
 
STRADE
Aggiudicato appalto per i lavori
E' stato aggiudicato, in via provvisoria, dall'Urega, la gara per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali 28 Montallegro Siculiana-Raffadali e 29 Cattolica Eraclea Raffadali. Intervento dell' assessore provinciale alle Attività produttive Pietro Giglione: "Sono soddisfatto per il completamento dell'iter di questa gara perché si tratta di un sistema viario tra i più importanti della nostra rete stradale interna. Quotidianamente da Raffadali a Cattolica si registra un intenso traffico di veicoli, soprattutto mezzi pesanti e agricoli, in quanto l'intero comprensorio è occupato da numerose aziende. Ritengo che con l'aggiudicazione di questa importante gara d'appalto abbiamo immesso nel circuito economico parecchie centinaia di migliaia di euro, e soprattutto abbiamo dato un'importante risposta agli imprenditori del settore agro-zootecnico". La gara aveva un importo a base d'asta di t36o.000 euro, ed è stata aggiudicata provvisoriamente dall' Urega all'impresa "Ital Costruzioni srl" di Gela, che ha effettuato un ribasso del 41,1186% (PAPI)
 
 
SCUOLE  SUPERIORI  L'istituto è da evacuare per rischio di crolli. Lo sfogo del preside Casalicchio: «Da trasferire 1.200 persone tra studenti e personale»
"Ipsia, intervenga la protezione civile"
Occorre l'intervento della Protezione Civile per il trasferimento dell'istituto professionale Ipsia Enrico Fermi. Ne è convinto innanzitutto il dirigente scolastico Francesco Casalicchio a cui è stato notificato dagli uffici delle provincia regionale lo sgombero di tutti i padiglioni, dopo l'accertamento che la scuola è inagibile perché i suoi pilastri sono di cemento depotenziato. L'intero istituto dovrà essere trasferito adesso nelle scuole Brunelleschi e Gallo in contrada Calcarelle. «Bisogna rendersi conto che è come se fossimo stati investiti da un vero terremoto. Dobbiamo trasferire 1.200 persone tra studenti (970) e personale docente e non docente. Una comunità grande quanto un piccolo comune della nostra provincia - sottolinea il preside - Non possiamo certo provvedere con i nostri mezzi. Pensiamo per esempio al trasloco dei laboratori delle officine. Operazione complessa e delicatissima che può fare soltanto chi ha esperienza nell'evacuazione di intere aree, come la protezione civile. Lipsia è un istituto a tre dimensioni: tecnico-professionale e socio- sanitario. Vi sono corsi assolutamente unici in tutta la provincia. Vanta un grande laboratorio odontotecnica (ne esistono solo due nelle scuole siciliane), con un grande impianto a gas da spostare
«Viviamo nei nostri laboratori e nelle officine, non possiamo farne a meno. Insomma, occorre rendersi conto che non siamo una piccola scuola materna costretta da adesso a fare i doppi turni. Bisogna riorganizzare una vera e propria cittadella», aggiunge. Oggi stesso il dirigente al collegio dei docenti comincerà ad organizzare insieme ai suoi collaboratori quella che lui stesso definisce "un'evacuazione forzata". I ragazzi che si iscrivono all'Ipsia Fermi di Agrigento sono quasi tutti pendolari. Arrivano anche da Sciacca, da Licata o da Canicattì, da un estremo all'altro cioè della provincia per frequentare i corsi professionali. I disagi con i doppi turni previsti per tanti di loro saranno davvero notevoli. Ed anche a questo bisognerà pensare, organizzando il loro trasporto anche nel tardo pomeriggio. Al Gallo e al Brunelleschi, dove la scuola si sposterà, vi sono alcuni laboratori, ma non tutti quelli che serviranno agli studenti dell'Ipsia. Sarà piuttosto problematico organizzare l'orario scolastico per garantire a tutte le classi l'uso dei laboratori, delle palestre, delle aule multimediali, delle officine. Tanti disagi insomma che hanno la loro causa in un episodio di cui dovrà occuparsi anche la magistratura: la costruzione trent'anni fa di pilastri di un'intera scuola pubblica con cemento depotenziato. Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha inviato il dossier con le analisi effettuate dai tecnici al Prefetto e alla Procura della Repubblica di Agrigento. Tanti dati, studi, accertamenti sulle condizioni di stabilità,la consistenza dei pilastri, le prove di carico, i carotaggi. Adesso è tutto sul tavolo della Procura. (EDB)
 
Venerdì tutti in classe ma in due istituti diversi
I quasi mille studenti del Professionale saranno ospitati al «Brunelleschi» e al "Gallo"
Venerdì la prima campanella del nuovo anno scolastico suonerà anche per gli studenti dell'Ipia  Enrico Fermi. Faranno lezione a poche centinaia di metri di distanza, sempre nella zona di Calcarelle, ma negli istituti Brunelleschi e Gallo. Lo assicura l'assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Piero Marchetta. Per problemi di logistica, ovviamente, sarà necessario il doppio turno, anche se questo aspetto non piace molto alla dirigenza scolastica. Tutta l'organizzazione di orari e calendari, comunque, dovrà avvenire in pochissimi giorni. La decisione non è ancora ufficiale ma, come ci spiega lo stesso Marchetta «è l'unica alternativa possibile e, tra l'altro, sarà temporanea, l'assessore provinciale e il dirigente scolastico dell'Ipia la definiscono una vera e propria emergenza. Ma non c'è altro da fare dopo i carotaggi e le analisi dei tecnici della Provincia che hanno accertato che tutti i padiglioni dell'istituto sono stati costruiti con calcestruzzo depotenziato
«Non c'è una zona che si salva e i rischi strutturali sono rilevanti, commenta Marchetta. Inaugurata negli anni '80, la cittadella del Fermi era considerata il fiore all'occhiello dell'edilizia scolastica agrigentina. Ma a trent'anni di distanza ci si accorge clic sarebbe bastata una scossa di terremoto per far collassare quei padiglioni, mettendo a rischio la vita di tanti ragazzi. Una situazione venuta  da una serie di controlli iniziati lo scorso anno, quando crollo uno dei pilastri del padiglione E. Adesso trasferire l'Ipia non è certo semplice. «E una situazione estremamente grave per la quantità enorme di utenti coinvolti — dice il dirigente scolastico, Francesco Casalicchio —: siamo una comunità composta da mille studenti e duecento tra docenti, personale tecnico amministrativo e assistenti. Domani l'Amministrazione provinciale firmerà il decreto di inagibilità dei padiglioni e il conseguente sgombero della struttura. Entro martedì, invece, dovrebbero arrivare le decisioni ufficiali per il trasferimento al Gallo e al Brunelleschi, Vista la necessità dei doppi turni, tra l'altro, la Provincia sta anche lavorando alla predisposizione di un piano di trasporti. A tutti gli studenti, soprattutto ai pendolari, devono essere infatti garantiti  collegamenti e orari consoni al rientro a casa senza problemi, Ma le difficoltà organizzative e logistiche non si fermano qui. Il Fermi e un istituto professionale e per questo la didattica necessita di strutture adeguate, non solo delle 43 aule.
Ai ragazzi afferma Casalicchio bisogna garantire il diritto allo studio pur sapendo che ci saranno dei disagi inevitabili. Ma abbiamo la necessità di sopportare gli studenti non solo con le lezioni frontali continua il dirigente — ma anche con tutto il sistema di officine e laboratori. Gli indirizzi sono tanti: dal settore tecnologico elettronica, informatica e meccanica a quello sanitario,odontotecnico e ottico. E la teoria deve essere supportata dalla pratica. Nella cittadella degli studi di Calcarelle c'era tutto questo e molto altro ancora: aule, laboratori e officine di grandi dimensioni, palestra, auditorium, mensa e uffici amministrativi. Tutto divenuto inutilizzabile. Al Brunelleschi e al Nicolò Gallo difficilmente potranno essere trasferite le attrezzature dei laboratori e delle officine.
«Faremo tutto il possibile — commenta l'assessore Marchetta — ma certo bisogna capire che questa è una situazione di emergenza. Il trasferimento nei due vicini istituti è solo temporaneo. L'obiettivo è trovare una sistemazione definitiva entro pochi mesi, circa sei. La provincia ha pubblicato un avviso per trovare nuovi locali e sono arrivate due proposte di privati. Una di queste strutture si trova nella zona Asi: l'altra al Villaggio Mosè, in viale Cannatello, in un edificio che anni fa ospitava degli uffici dell'Asp. Uno di questi luoghi potrebbe diventare la sede definitiva del Fermi. Prima però la Provincia dovrà valutare l'aspetto dei costi del canone di locazione. Successivamente bisognerà adattare le strutture, Sono necessari, pertanto, tempi non certo brevi. Così il dirigente scolastico chiede l'intervento della Protezione Civile: Questa è una situazione di emergenza e per questo auspico il loro intervenne perché qualcosa di importante deve essere fatto, conclude Casalicchio. TOTÒ FREQUENTE
 
LA SICILIA
 
Università, la Provincia ha detto sì a Moncada
La Provincia apre alla proposta di Moncada di co finanziare la ristrutturazione dell'ex ospedale vecchio della via Atenea. Per tali lavori è stato già. finanziato del denaro pubblico, che risale a 2 milioni e mezzo di euro, con l'intento di ripristinare il prospetto principale e i locali sovrastanti. Adesso però si avrà la disponibilità economica, grazie ad interventi privati, di ulteriori somme economiche. La questione, in proposito rappresenta un'ulteriore mezzo per contribuire ad ampliare l'accoglienza e la fruizione di tali locali agli studenti universitari. «Mi ritengo pienamente soddisfatto - afferma l'assessore provinciale alle politiche universitarie, Francesco Christian Schembri - della proposta avanzata dall'imprenditore agrigentino, Salvatore
Moncada, che riguarda la ripresa e il completamento di una struttura che sta a cuore degli agrigentini, e a giovarne saranno gli studenti non residenti che vorranno intraprendere la carriera universitaria. Si tratta - continua Schembri - di un importante segnale di apertura, da parte del mondo imprenditoriale, che la Provincia accoglie positivamente. E una soddisfazione - conclude l'assessore Schembri - sul piano personale, in quanto sin dal mio insediamento ho subito puntato sull'apertura di questa importante struttura, e sul piano politico perché viene confermata la volontà dell'amministrazione del presidente D'Orsi di valorizzare l'università di Agrigento in tutti i suoi aspetti».
c.c.

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