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Rassegna stampa 12 settembre 2012

 GIORNALE DI SICILIA
 

Ribera
A Seccagrande scatta il «Pizza Fest»
Oggi alle 11 presentazione alla Provincia
E' ormai tutto pronto per l'avvio della terza edizione del «Pizza Fest» in programma da domani a domenica al lido di Seccagrande a Ribera.  Primo appuntamento oggi alle 11, al palazzo dalla Provincia . di Agrigento in piazza Aldo Moro per la presentazione della manifestazione, alla presenza del sindaco. Carmelo Pace; dell'amministrazione comunale e degli organizzatori con il direttore artistico Gabriella Omodei. La manifestazione più attesa dell'estate Riberese 2012 inizierà
ufficialmente domani alle 16 con il convegno su «La tipicità modello di sviluppo del territorio» che si svolgerà presso la pizzeria Miravalle. Alle 19 la cerimonia inaugurale con  il taglio del nastro e l'apertura del salone della pizza, , dimostrazione dell'antica arte dei pizzaioli e degustazioni di varie specialità di pizza. Animazione con artisti di strada, musica dal vivo e il primo festival del folklore siciliano con i gruppi fabaria Folk e Pizzica Crita. Alle 21, sul palcoscenico in spiaggia, si proseguirà con il conferimento della cittadinanza onoraria a Stefano Malatesta, scrittore e giornalista. Poi il cabaret con il Mago Loris e Lucilla, Carlo Kaneba ed infine l'esibizione di Dolcenera.
 

 

PROVINCIA. Liquidato contributo all'Akragas
La Provincia ha liquidato un contributo di 5.000 euro all'Akragas calcio per la passata stagione sportiva. Il contributo è stato assegnato sulla scorta di alcune motivazioni inserite nella richiesta protocollata alla Provincia il 3o luglio scorso, con la quale il presidente del sodalizio sportivo ha provveduto a trasmettere il conto consuntivo al 31 dicembre 2011 delle spese sostenute per 174.024,95 euro. Considerato che erano state preventivate uscite per 106 mila euro e che quindi la società ha avuto minori entrate, la Provincia è venuta incontro alle esigenze della società.
(PAPI)
 

 

TRASPORTI. Sono state  ridotte anche le corse della linea che collega le due isole delle Pelagie molto utili non solo a fini turistici ma anche per i locali
Linosa, l'isola resta senza aliscafo
 Il collegamento è stato soppresso in anticipo nel pieno della stagione a causa dei tagli della Regione
Calogero Giuffrida
Sempre più isolata la piccola isola delle Pelagie. E' stata soppressa in anticipo nel pieno della stagione turistica, a causa dei tagli della Regione, la linea dell'aliscafo Porto Empedocle — Linosa — Lampedusa e sono state ridotte le corse della linea che collega le due isole molto utili non solo a fini turistici ma anche per gli isolani. Questo avviene dopo i soliti problemi della nave "Palladio" sostituita con la "Paolo Veronese".
«Siamo sempre più disagiati e abbandonati dai Governi nazionale e regionale — dice l'ex delegato sindaco Carmelo Ardizzone, facendosi portavoce dei malumori che in questi giorni si registrano sull'isola -. Si ricordano di noi — aggiunge - solo per l'accoglienza dei immigrati che comunque facciamo con grande piacere anche qui a Linosa. Non vogliamo premi, ma visto anche i disagi che subiamo da questa situazione che non si riesce a risolvere vorremmo lavorare di più col turismo, ma ci devono mettere in condizioni di farlo. E' assurdo pensare che mentre è ancora piena stagione turistica venga soppresso il 10 settembre e non il 4 novembre come previsto l'aliscafo che arriva da Porto Empedocle e che vengano ridotte da 6 a 4 le corse settimanali Lampedusa — Linosa e per di più a partire pure dal 10 settembre, Questo — prosegue - è un grave danno al turismo e all'economia soprattutto in questi giorni in cui gli operatori turistici speravano di lavora-
re viste anche le buone condizioni del tempo e l'affluenza di turisti. il sindaco Nicolini si è impegnato per scongiurare questo pericolo ma la Regione e la compagnia non hanno risposto adeguatamente agli appelli».
«Quello dei trasporti nelle isole minori è un problema grave sotto più punti di vista, questi ulteriori tagli di fondi e di aliscafi è un problema che penalizzerà soprattutto Linosa, dove non c'è l'aeroporto, mentre è in corso la stagione turistica», ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini, in questi giorni alle prese con i problemi legati al naufragio della barca con a bordo decine di immigrati e all'emergenza immigrazione che esplode sulle Pelagie. "Ho sollecitato in tutti i modi interventi alla Regione — prosegue il primo cittadino lampedusano - l'unica cosa che siamo riusciti ad ottenere dall'assessorato regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti è l'attivazione della linea nei giorni di Oscià il 27,28 e 30 settembre 2012. Ma per noi sarà importante l'aliscafo anche il 21,22 e 23 settembre che qui si celebra la festa patronale (la festa della Madonna di Porto Salvo, ndr) . Non ci piace— conclude il sindaco Nicolini - il ragionamento che fanno la Regione Sicilia e la compagnia Ustica Lines, il mio appello è quello di venire incontro alle esigenze dell'isola dove l'economia è tutta fondata sul turismo".
(CAGi)
 

 

ISTITUTI PROFESSIONALI, RECORD DI ISCRITTI
A seguire è l'indirizzo del liceo scientifico che in questo nuovo anno ha come «matricole»  1.270 ragazzi
Sono stati quasi seimila gli studenti che hanno superato a giugno gli esami di licenza media ed hanno deciso la prosecuzione degli studi in un corso superiore.
Da una prima analisi dei dati emerge in maniera inequivocabile che gli istituti professionali per l'industria e l'artigianato e quelli per il commercio, fanno la parte del leone. In queste due scuole si sono iscritti in questo nuovo anno scolastico 1.884 alunni.
Da dire, inoltre, che gli Istituti professionali sono le scuole più diffuse sull'intero territorio provinciale.
Segue il liceo scientifico che in questo nuovo anno scolastico ha come "matricole" di primo anno 1.270 ragazzi un numero che oscilla di poco rispetto agli anni passati.
In questo indirizzo un ruolo importante lo ha l'autonomia scolastica che consente di attivare all'interno di una scuola più percorsi di studio. Infatti diversi istituti magistrale si stanno trasformando in licei scientifici.
Nei cinque istituti magistrali presenti ìn provincia i ragazzi iscritti alla prima classe di questo anno scolastico 2012-2013 sono stati 711.
Dopo la lieve flessione degli anni passati riprende invece a salire il numero degli studenti che, sfidando il "temibile" greco, scelgono di iscriversi in quarta Ginnasiale.
Infatti il liceo classico in quasi tutti i cinque istituti presenti in provincia, Agrigento, Bivona, Canicattì, Licata e Sciacca, presenta un incremento di tre nuove classi. Al Li eco classico "Empedocle" di Agrigento in questo anno scolastico appena iniziato frequenteranno la quarta ginnasiale 212 ragazzi.
Flessione anche negli istituti tecnici per ragionieri e geometri. Al ragioneria si sono iscritti nei nove istituti presenti in provincia 547 ragazzi ed nei due geometri di 1icata ed Agrigento 202. Negli istituti Itcg gli alunni di primo anno sono 381.
Oggi con la riforma della scuola e l'avvento dell' autonomia scolastica in molte istituzioni scolastiche non è difficile trovare all'interno della stessa scuola vari indirizzi, dal liceo al professionale al tecnico-commerciale.
Un esempio per lutti il "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini che oltre ai corsi di liceo scientifico di Casteltermini e Cammarata, ha la sezione del magistrale di Santo Stefano di Quisquina con una classe di 31 ragazzi. (VA).
 

ATO. Alla società d'ambito stanno arrivando diverse somme dai Comuni che potrebbero permettere il pagamento diretto agli operatori ecologici
Emergenza rifiuti, oggi nuovo vertice Gesa pronta a dare 5 mila euro a testa
Potrebbe essere una giornata cruciale, quella odierna, per la vertenza degli operatori ecologici in sciopero da oltre una settimana.
NUOVO VERTICE. Questa mattina alle 9, ancora una volta, le parti coinvolte nella vertenza, si incontreranno per tentare di trovare una soluzione. Soluzione che potrebbe arrivare dall'accettazione da parte dei lavoratori, della proposta dei sindacati di un pagamento diretto, in via eccezionale di una parte dei soldi che avanzano. Soldi che potrebbero essere anche di 5000 euro a testa visto che in queste ore nelle casse di Gesa stanno arrivando diverse importanti somme dai Comuni debitori in allerta dopo la diffida del Dipartimento della Regione e il preannunciato arrivo dei commissari che metterebbero mano diretta a bilanci e liquidità. Il commissario Resti- vo, quest'oggi, sarà elle condizioni di avere un quadro più preciso delle somme a disposizione per pagare direttamente i lavoratori. «Se riuscissimo a raggiungere la somma di i milione e 800 mila euro - spiega la Restivo - girandoli direttamente ai netturbini, questi avrebbero qualcosa come 5000 euro a testa circa, una somma non indifferente, mentre se venissero dati alle imprese facendo loro raggiungere i 3 milioni e600 mila della richiesta iniziale, verrebbe pagato il saldo di maggio e un anticipo di giugno, cifre ben lontane dai 5000 euro. Noi faremo la proposta poi decideranno loro se accettare o meno.
PROCURA E ieri la Restivo è stata anche ascoltata in Procura come persona informata sui fatti per relazionare dell'attuale stato dell'arte della vertenza, su come si è arrivati a questa situazione e sui passaggi da fare per tentare di uscirne, Da Palermo intanto, pare che ci sia allo studio del Dipartimento regionale per l'emergenza rifiuti, una sorta di affidamento urgente per fare riprendere la raccolta dei rifiuti nei Comuni dell'Ato laddove gli operatori ecologici decidessero comunque, di continuare la loro proposta loro protesta con tanto di gazebo del pagamento diretto dei loro davanti la Prefettura e sciopero stipendi arretrati e decidessero ad oltranza, pur non autorizzato.
ASP. Intanto, il direttore del servizio di igiene ed ambiente dell'Asp di Agrigento, Vittorio Spoto, ha scritto una lettera alle parti coinvolte nella vertenza evidenziando, i gravi pericoli derivanti per la salute pubblica, dalla mancata raccolta dei rifiuti invitando tutti, ognuno per la propria competenza ad attivarsi per fare in modo che la raccolta riprenda.
FACEBOOK E anche i social network intervengono sulla crisi del settore rifiuti. li gruppo facebookAMC web tv ha lanciato un appello per un incontro spontaneo, venerdì mattina alle 10 in piazza Cavour ad Agrigento per creare un coordinamento finalizzato ad una grande manifestazione pubblica. L'invito è rivolto a tutti i responsabili e amministratori dei gruppi Facebook, ai cittadini, alle associazioni sindacali e a difesa del consumatore, ai mezzi di informazione ai movimenti civici e associazioni culturali. Il gruppo PLI «Agrigento Punto e a capo», ha invece scritto alla Gesa chiedendo di defalcare dalle bollette l'importo relativo ai giorni di mancata raccolta. «Una volta quantificata la cifra — scrivono la si devolva agli stessi operai che scioperano, divisa in parti uguali, in quanto oltre al mancato pagamento degli stipendi, agli stessi verranno tolti i soldi dalle buste paga per i giorni dello sciopero». (AMM)
 

LA SICILIA
 

Il Patto per il territorio lascia l'Udc alle regionali sarà al fianco del Pdl
t. f.) Dopo quasi 3 annidi contrasti, attacchi e botta e risposta, il Patto per il Territorio torna alle origini. E ormai ufficiale, infatti, l'accordo con il Pdl in vista delle regionali (ma non solo). L'occasione per rendere pubblica la pace ritrovata, la conferenza stampa del candidato alla presidenza Nello Musumeci, sostenuto proprio dal partito di Alfano. A prendervi parte anche il presidente del movimento, Pietro Macedonio: «Ormai quasi tutto è definito - ha detto - saremo noi ad Agrigento a formare la lista Forza Sicilia». Si tratta della seconda lista del Pdl: in provincia porterà la firma del Patto per il Territorio. La cosa certa, a meno di novità, è che Riccardo Gallo non si candiderà. Il leader del movimento, attuale consigliere provinciale, era dato come candidato certo, e lo diceva lo stesso Macedonio. Per alcuni giorni veniva data come ormai (quasi) definitiva la sua corsa all'interno della lista dell'Udc, che nell'Agrigentino ha già il suo candidato di punta Lillo Firetto, Ma qualcosa è saltato. «Casini ci ha deluso», dice Macedonio. L'idillio tra Patto e TJdc si era concretizzato in particolare alle scorse elezioni comunali. Il movimento di Gallo e Macedonio, infatti, ha dato un importante contributo alla campagna elettorale di Marco Zambuto, poi rieletto. Da lì un percorso che li stava portando quasi a confluire all'interno dell'Udc. Di colpo, però, lo strappo. Lo scudo crociato pare che abbia protetto il suo uomo, Lillo Firetto. Così il Patto apre il dialogo con quasi tutti i partiti in campo e alla fine chiude l'accordo con il Pdl.
Ma dietro l'alleanza non vi è solo l'avere avuto affidata la formazione della lista Forza Sicilia, vi sarebbe un progetto molto più ampio. Si parla di un assessore regionale designato in prima battuta da Musumeci proprio dalle file del Patto, ma si pensa anche alle nazionali: il Pdl dovrebbe infatti inserire Riccardo Gallo nel listino alle politiche. Tanta carne sul fuoco pertanto, così tanta da calmare gli animi dopo anni di contrasti. A ufficializzare il tutto dovrebbe essere Io stesso Alfano. E a chi pensa che adesso qualcosa possa cambiare al Comune, visto che il Patto fa parte della maggioranza che sostiene Zambuto (Udc) con lo stesso Macedonio in Giunta, il presidente del movimento risponde: «Con il sindaco abbiamo sottoscritto un accordo elettorale».
 

Comuni e Regione non pagano. Le ditte costrette a tagliare i servizi. Previsti enormi disagi
Trasporti, siamo alla frutta
La Sicilia rischia di rimanere paralizzata e la provincia di Agrigento non è esclusa. Tutte le Aziende di servizio di trasporto pubblico infatti si trovano ormai da mesi in una situazione drammatica che non accenna a terminare, anzi con ogni probabilità è destinata a protrarsi creando non pochi disagi specialmente a partire dalle prossime settimane quando in tutte le scuole della provincia inizieranno a suonare le campanelle per il via del nuovo anno scolastico.
Ecco il quadro completo della situazione: i pagamenti da parte della Regione alle ditte che operano nel settore del trasporto pubblico sono in arretrato di quasi tre trimestri ed alcuni Comuni non hanno ancora provveduto a saldare il loro debito per i servizi dell'anno scolastico 2011-2012. La Regione ha fatto inoltre sapere che i pagamenti non avverranno prima di gennaio 2013, questo impedisce alle Aziende di potere richiedere dei prestiti in banca per coprire la momentanea mancanza di denaro e continuare a garantire i finanziamenti ai propri dipendenti ed ai fornitori, primi fra tutti quelli di carburante.
A questo punto la decisione è inevitabile: un netto taglio dei servizi che potrebbe anche concludersi con una totale mancanza di corse per molte tratte. Questa decisione creerà disagi a chi si sposta con i mezzi occasionalmente, ad esempio per andare agli aeroporti, sia a chi lo fa ogni giorno, come i pendolari. Spostarsi da o verso Sant'Angelo Muxaro, Realmonte, Sciacca o Agrigento per seguire le lezioni a scuola o andare a lavoro potrebbe diventare molto problematico per tante famiglie ed in un periodo di crisi come questo potrebbe rappresentare un ulteriore costo che potrebbe anche essere evitato.
«La situazione riguarda tutte le ditte di tutta la Sicilia e quindi anche tutta la provincia agrigentina)), spiega il presidente dell'Associazione nazionale auto- trasporti viaggiatori, Antonio Graffagnino. Tutte le Aziende sentite hanno dichiarato che nei prossimi giorni inizieranno a rimodulare l'offerta effettuando consistenti tagli delle corse. C'è chi sì è già mosso come la ditta «Lumia» che ha
dichiarato una totale assenza del servizio a partire da venerdì, e chi invece sta lavorando come la ditta «Camilleri, Argento e Lattuca» per schedulare i nuovi orari. L'unica certezza è che nessuna Azienda ha una capacità monetaria tale da potere resistere sino al 2013 garantendo il servizio erogato sinora e molte hanno dichiarato che rischiano di fallire molto prima della data in cui avverranno i pagamenti. Per questo le ditte aderenti all'Anav lunedì si sono riunite coni sindacati di categoria a Palermo nei locali per fare il punto della situazione ed allertare i prefetti ed i sindaci sul possibile blocco degli autobus che rischia di mettere in ginocchio, ancora di più, l'economia.
GERLANDO GIUGNO
Agrigentoflash
 

Ipia Enrico Fermi, cemento depotenziato: cominciato lo sgombero
E' cominciato lo sgombero dell'Istituto professionale Enrico Fermi di Agrigento. Nessuno potrà rimanere all'interno dell'edificio costruito con cemento depotenziato. Ieri sono state notificate le disposizioni del presidente della Provincia che intima al dirigente scolastico Francesco Casalicchio di non utilizzare più quei locali. Per i quasi mille studenti dell'Ipia la campanella suonerà comunque venerdì. Le classi verranno distribuite in 3 istituti: al «Gallo», allo «Sciascia» e al «Brunelleschi».
 

Ato Ag2 Gesa, emergenza rifiuti: Restivo in Procura
La Procura della Repubblica di Agrigento vuol vederci chiaro in merito all'emergenza rifiuti che si è venuta a creare nei 19 comuni ricadenti nelle competenze dell'Ato Ag2 Gesa. Il liquidatore della società d'ambito territoriale, Teresa Restivo, ieri è stata sentita dai sostituti procuratori Andrea Maggioni e Matteo Delpini in merito alla situazione venutasi a determinare con l'ennesimo sciopero dei lavoratori dipendenti del raggruppamento di imprese che si occupa del servizio di igiene ambientale. Restivo ha spiegato tutti i meccanismi e le vicissitudini che hanno portato alla situazione attuale. Intanto i lavoratori proseguono lo sciopero della fame mantenendo il sit-in nei pressi della Prefettura.
 

Agrigentonotizie
 

Emergenza rifiuti, Operai:"No a compromessi", Restivo:"3 mila euro possono bastare" ma manca anche la cifra-tampone
Un buco di 7 milioni di euro, 430 operatori ecologici senza stipendio da mesi, 19 comuni della provincia in stato di emergenza rifiuti. Sono questi i numeri della protesta che da una settimana tiene bloccati i lavoratori sotto il palazzo della Prefettura e i comuni in piena crisi ecologico-sanitaria. Gli operai da ieri sera hanno iniziato lo sciopero della fame e allestito un gazebo in pieno centro ad Agrigento, rimanendo lì anche la notte.
"Non scenderemo a compromessi: o ci pagano tutto o noi non andiamo a lavorare" è la posizione unanime dei lavoratori che rifiutano la soluzione-tampone avanzata dall'Ato rifiuti, quella cioè di "accontentarsi" di tremila euro a testa e di riprendere il servizio. Proposta che viene respinta in blocco dai lavoratori e che comunque sembrerebbe aria fritta visto che l'Ato non dispone al momento della "cifra-tampone" necessaria, ossia un milione e 290mila euro. "Le somme finora anticipate non si sono viste, di fatto ancora non c'è nulla", confessa il liquidatore dell'Ato Gesa Ag 2 Teresa Restivo.
Il piatto piange e la proposta-tampone dunque suona più come una promessa per persuadere i lavoratori a riprende il servizio. Se la situazione di emergenza rifiuti persisterà ancora, infatti, si passerà al piano "B": "attuare le procedure sostitutive da altre imprese, come previsto dalla legge", dice Teresa Restivo. Procedura che i lavoratori avvertono come minaccia. Ma perchè i soldi non ci sono? "Il problema sono soprattutto i cittadini che non pagano le tasse", risponde seccata, dicendo di essere stanca di ripetere sempre le stesse cose e sottolineando che il caso di Agrigento (che adotta il sistema in Tia) è legato esclusivamente alla mancata riscossione delle tasse dei rifiuti.
Un incontro fissato per oggi pomeriggio con le imprese e i sindacati avrebbe dovuto mettere a punto questo piano-tampone, ma è stato rinviato a domattina, perchè le aziende hanno dato forfait. "Data l'emergenza mi aspettavo che le imprese si presentassero", dice il liquidatore dell'Ato Gesa, lasciando intendere che non è mancato per la sua azienda. Intanto è scontro tra gli operatori ecologici e lo stesso liquidatore, la quale sostiene che la cifra proposta possa comunque bastare agli operai considerata la gravità della situazione. "I tremila euro non mi bastano nemmeno per pagare i debiti accumulati per causa di questa situazione", dice un operaio, mentre a Porta di ponte regna la confusione e la disperazione dei lavoratori senza stipendio che stavolta dicono di essere determinati. Non è infatti la prima volta che si giunge allo sciopero andato avanti per giorni: l'ultimo in ordine di tempo è stato in primavera. L'effetto-tampone però è svanito ed ecco che riaffiora il problema.
"La situazione è pessima", dice Roberto Miraglia (Ugl), accusando i sindaci di essere latitanti. Le bandiere dei sindacati però sono assenti a Porta di ponte, sede della protesta, ma Miraglia spiega: "non facciamo la lotta con le bandiere, perchè non strumentalizzeremo questa situazione, qui occorre la solidarietà di tutti".
 

Istituto Ipia Fermi, cemento depotenziato: la Procura apre un'inchiesta
Il "caos Ipia Fermi" non accenna a fermarsi. Mese intenso per studenti e addetti ai lavori di uno degli istituti più popolati dell'agrigentino.
Nei giorni scorsi è stato notificato dagli uffici della Provincia regionale l'ordine di sgombero. Le motivazioni erano e sono chiare ed esplicite: la scuola è inagibile perchè i suoi pilastri sono stati costruiti con cemento depotenziato.
Un esame, quello svolto dalla Provincia, che ha dato un responso forte e incontrastabile, tanto da indurre la Procura della Repubblica di Agrigento ad aprire un'inchiesta, per accertare eventuali responsabilità penali sulla realizzazione dell'istituto professionale "Ipia Fermi".
Un fascicolo è stato già aperto dai magistrati, contenente l'accusa di aver usato il cemento depotenziato. Con l'inizio delle scuole ormai alle porte, gli alunni potrebbero svolgere le lezioni a turni nei vari istituti, come il "Leonardo Sciascia", il "Nicolò Gallo" e il "Filippo Brunelleschi", tutti in contrada Calcarelle. Più di mille e duecento, tra alunni e addetti ai lavori, che ad oggi vorrebbero conoscere il proprio destino."
 

Agrigentoweb
 

CRONACA | Cemento depotenziato all'IPIA Fermi, iniziato lo sgombero dei locali
Dopo l'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Agrigento sul presunto utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione dell'Istituto professionale Enrico Fermi di Agrigento, è stata notificata l'ordinanza di sgombero dei locali che ha preso il via ieri.
Il fascicolo è stato aperto dopo che i tecnici della provincia regionale hanno scoperto quanto accaduto ed hanno inoltrato le carte alla magistratura inquirente.
I quasi mille studenti dell'Istituto saranno ospitati al «Gallo», allo «Sciascia» e al «Brunelleschi».
L'inizio delle lezioni è previsto per venerdì 14 settembre.
 

Il consigliere Lazzano si congratula con la nuova miss Italia       
Scritto da Redazione    
A nome mio personale e dell' intero Consiglio Provinciale di Agrigento esprimo gioia e soddisfazione per la conquista del titolo di Miss Italia 2012 della giovane Giusy Buscemi di Menfi. Una grande soddisfazione per la Città di Menfi e per l'intera Provincia di Agrigento che vede una delle figlie "belle ed intelligenti" di questa nostra Provincia varcare i confini della ribalta Nazionale. Auguro a Giusy Buscemi le migliori fortune e che si possano avverare le sue aspirazioni quali quella di diventare un attrice. Un in bocca al lupo a Giusy. Un augurio alla ridente Città di Menfi e alla famiglia Buscemi per il grande successo e per la ribalta che la Città ha avuto su tutti i network Nazionali.
 

Canicattiweb
 

Provincia di Agrigento, regionali: il Patto per il territorio abbandona l'UdC per PdL
L'accordo è ormai ufficiale: in vista delle elezioni regionali di ottobre il Patto per il territorio di Piero Macedonio e Riccardo Gallo correrà al fianco del Pdl. Dietro l'alleanza vi sarebbe un progetto molto più ampio. Si parla addirittura di un assessore regionale designato in prima battuta da Musumeci proprio dalle fila del Patto, ma si pensa anche alle nazionali: il Pdl dovrebbe infatti inserire Riccardo Gallo (che non sarà candidato all'Ars) nel listino alle politiche.

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