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Rassegna stampa del 22/23/24 settembre 2012

 22 settembre - sabato
 

GIORNALE DI SICILIA
 

ISTITUTO SUPERIORE. Riunione con D'Orsi
Scuola, per il Fermi lunedì mattina iniziano le lezioni
 

Da lunedì gli studenti dell' Ipia 'Fermi' inizieranno a frequentare le lezioni nelle aule messe a loro disposizione dai tre istituti che insistono a Calcarelle, il "Brunelleschi', il 'Gallo' e lo Sciascia, È quanto emerso - si legge in una nota nel corso di una riunione svolta nello studio del Provveditore agli studi Raffaele Zarbo alla quale ha partecipato il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Nel corso della riunione sono state riconfermate il numero di aule messe a disposizione dai tre dirigenti scolastiche di contrada Calcarelle che con- sentiranno, ai 900 studenti di frequentare le lezioni anche se con i doppi turni. Il presidente D'Orsi ha avanzato la proposta di istituire a Palma di Montechiaro una sezione coordinata dell'ipia Fermi da ospitare al primo piano dell'Istituto "D'Arrigo" si tratta complessivamente di due prime ed una seconda composte da 75 studenti. Contestualmente la Provincia sta cercando di affittare nuovi locali per ospitare tutte le classi ed i laboratori dell'Ipia agrigentino. «La Provincia - dice D'Orsi - sta attenzionando con particolare interesse la situazione delle scuole superiori di secondo grado di propria competenza, cercando di trovare quelle soluzioni più idonee a consentire un sereno e sicuro diritto allo studio dei nostri ragazzi».
 

Raccolta dei rifiuti, pubblicato il bando del nuovo impianto
Diventa realtà, la realizzazione del nuovo impianto per il trattamento e recupero dei rifiuti organici e cellulosici per la produzione di compost di qualità, da realizzare nell'area industriale Asi di Caste!termini. Dopo la redazione da parte dei tecnici del Piano Economico-Finanziario e Piano Tariffario, nonché del capitolato prestazionale e del disciplinare di gara, il Soggetto Attuatore Giuseppe Pirrone ha infatti avviato la gara d'appalto con l'invio del bando alla gazzetta della Comunità Europea. Il progetto è stato redatto, su incarico del commissario liquidatore Teresa Restivo nel gennaio di ingegneri Pierangelo Sanfilippo, Alessandro Tuttolomondo, Eleonora Aleo e Claudia Cuffaro dell'ufficio tecnico della Gesa, coordinati dal Responsabile del procedimento arch. Gaetano Alletto Chi vincerà la gara d'appalto, si aggiudicherà la
concessione di realizzazione e gestione per anni 15 del nuovo impianto. "Il progetto— spiega la Re- stivo - è stato inserito nel Programma per l'incremento del sistema impiantistico destinato alla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti ed ammesso a finanziamento. L'importo delle opere risulta di 10 milioni e 206 mila euro. 9.910.533 per lavori soggetti a ribasso oltre 296 mila euro per oneri perla sicurezza non soggetti a ribasso. Il costo complessivo dell'investimento ammesso a contributo è risultato pari a 14 milioni e 661 mila euro mentre il contributo pubblico convenzionale ammonta al 50 per cento del costo complessivo. L'importo complessivo della concessione a base d'asta, riferito all'intero periodo della stessa, ammonta ad 42 milioni e 276 mila euro oltre Iva per legge. (AMM)
 

LA SICILIA
 

"Solo" tredici milioni
Rifìuti. Tanti sono i soldi che il Comune deve alla Gesa, dopo averne sborsati 14
Il Comune di Agrigento é debitore nei confronti di Gesa di circa 13 milioni. Lo ha detto il liquidatore della società d'ambito Teresa Restivo riferendo sulla situazione del servizio di igiene ambientale alla sesta commissione del Consiglio comunale del capoluogo presieduta da Francesco Picone.
Lo stesso liquidatore ha chiarito che il Comune di Agrigento in realtà figura debitore dell'importo di 27 milioni di euro, ma ha già corrisposto la somma di 14 milioni che naturalmente vanno detratti dal debito complessivo per cui rimarrebbero da versare "solo" 13 milioni.
Tuttavia Restivo ha ancora precisato che gli uffici di Gesa stanno già predisponendo la bollettazione, su delega del Comune, delle somme non pagate da parte degli utenti evasori per gli anni che vanno dal 2007 al 2012 per un importo che si aggira sui 14 milioni. «Ne consegue
- ha precisato ancora li liquidatore della società - che al momento della riscossione ditale importo il debito si azzererebbe '>. Circa i rifiuti bruciati durante lo sciopero, Restivo ha precisato che, per legge, essi non possono essere raccolti prima del quinto giorno dal loro spegnimento, ma già da ieri la raccolta ed il relativo smaltimento sono stati avviati. Intanto i commissari si vanno insediando nei diciannove comuni ricadenti nell'ambito di Gesa. Essi, al momento di assumere l'incarico, chiedono una relazione agli uffici sullo stato finanziario, quindi passeranno all'azione. Hanno pieno poteri e addirittura possono revocare atti già firmati dai sindaci, allo scopo di recuperare le somme necessarie per pagare il debito con Gesa.
Nel frattempo ieri mattina in ambienti sindacali si era sparsa la voce che l'emergenza rifiuti avesse delle difficoltà economiche per far fronte al periodo di gestione che da alcuni giorni ha assunto sostituendosi a Gesa, per cui ne abbiamo parlato direttamente con il soggetto attuatore Maurizio Norrito. «Non é vero - ha detto - perché dispongo della copertura finanziaria già a monte del provvedimento ed aggiungo anche che quest'ultimo é stato registrato proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) dalla Corte dei Conti, per cui non ci sono problemi, almeno per i 27 giorni stabiliti nel provvedimento".
S. F.
 

Scettici, ma speranzosi
Gli studenti dell'Ipia Fermi  per il momento hanno sospeso le proteste in attesa di una soluzione
"Se le parole del presidente della Provincia D'Orsi non si tramonteranno in fatti, nei tempi comunicati, organizzeremo manifestazioni, occupazioni ... insomma ci faremo sentire". Con questo spirito gli studenti dell'ipia "Fermi" di Agrigento hanno accettato la condizione dei turni pomeridiani e annullato la manifestazione (autorizzata dalla questura) che avrebbe dovuto svolgersi ied. Pronti a dare origine al corteo, i giovani sono stati "fermati" dal loro preside, il prof. Francesco Casalicchio, che ha spiegato loro che attualmente l'unica soluzione possibile è quella dei turni
pomeridiani. Giovani disposti ai sacrifici, ma intenzionati ad ottenere certezze. Pertanto una delegazione di studenti si è recata al Provveditorato degli studi di Agrigento per incontrare il presidente D'Orsi che ha, nuovamente, illustrato il piano adottato per far fronte all'emergenza: turni pomeridiani in un primo momento; dopo la firma del contratto, fi-a circa 20 giorni, il trasferimento in 25 aule presso la struttura sita nella zona industriale ed entro tre mesi la consegna dello stabile di 14 mila mq. "Abbiamo trovato delle soluzioni in tempi celeri. Dite ai vostri genitori  — ha detto D'Orsi nel corso del confronto — che la Provincia è presente". "Non credo alle parole dei presidente— ha detto Marialaura Catalano dell'Ipia- non penso che entro 20 giorni ci consegneranno le 25 aule. Volevamo insistere e far capire le nostre perplessità, ma non abbiamo avuto modo di esprimerle correttamente. Momentaneamente siamo disposti ai turni pomeridiani, ma solo temporaneamente. Abbiamo annullato la manifestazione perché speriamo di trasferirci nel padiglione della zona industriale". Anche la studentessa Lilly Greco mostra delle perplessità. "Viviamo un disagio e vogliamo credere alle parole del presidente della Provincia, ma se entro 20 giorni quelle aule non saranno disponibili., succederà l'inferno, Spero che quello che ci è stato detto sia vero". Perché gli studenti non riescono ad avere fiducia sulla concretizzazione delle soluzioni? Lo spiega Jonathan Cioffi della 1V/A. "Sono arrabbiato con quelle stesse persone che lo
- scorso anno ci avevano fatto delle promesse che poi non sono state mantenute.
All'inizio di tutta questa storia, lo scorso anno per la questione del padiglione D inagibile alcuni di noi sono stati ospitati nei locali del geometra: era una situazione temporanea, ci dicevano, invece i miei compagni sono rimasti al geometra per il resto dell'anno. Ci hanno preso in giro una volta e possono fado ancora ". Abbiamo chiesto agli studenti perché nel corso della riunione non hanno espresso i loro dubbi e reso nota la poca fiducia per le parole enunciate. La loro disposta è stata: "Non abbiamo avuto la possibilità di fado". Alessandro Arcuri della V/B ha invece sottolineato ai turni pomeridiani ... ma se questa circostanza dovesse prolungarsi oltre i tempi prestabiliti ... ci faremo sentire. Siamo stanchi. Forse non è chiaro: i turni pomeridiani ci impediranno di dedicarci ad altre attività, alla nostra vita sociale. La mattina ci sveglieremo per studiare, il pomeriggio a scuola e poi a casa a dormire".
CHIARA MIROTTA
 

Agrigentoflash
 

Agrigento, la Prefettura condannata a pagare oltre un milione e mezzo di euro alla Provincia
Il Tribunale di Palermo ha condannato la Prefettura di Agrigento ed il Ministero dell'Interno a corrispondere alla Provincia Regionale di Agrigento l'importo di un milione 580.421 euro. Com'è noto la Prefettura di Agrigento occupa uno stabile di proprietà della Provincia Regionale in piazza Vittorio Emanuele, comprendente 49 vani oltre gli accessori per una superficie complessiva di 2290 metri quadrati, utilizzato per gli uffici della prefettura, oltre che per l'alloggio del prefetto. Con deliberazione risalente al lontano 1987 il Consiglio Provinciale di Agrigento autorizzava la stipula del contratto di locazione con la Prefettura di Agrigento. Nove anni dopo, segnatamente nell'aprile del 1996, l'Ufficio tecnico Erariale di Agrigento esprimeva il parere di congruità sul canone di locazione, quantificato in 148.500 euro l'anno. Ma la Prefettura si è limitata nel corso dei decenni ad effettuare il versamento di importi parziali, trattenuti dalla Provincia Regionale di Agrigento esclusivamente a titolo di acconto, senza peraltro addivenire alla sottoscrizione del contratto di locazione. Finchè nel 2008 il neo Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, nominava l'avvocato Girolamo Rubino difensore dell'ente provincia al fine di intraprendere un'azione legale nei confronti della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Agrigento, per procedere al recupero delle somme relative alla differenza tra gli importi corrisposti dalla Prefettura e quelle richieste dalla Provincia. L'avvocato Rubino conveniva in giudizio innanzi il Tribunale Civile di Palermo la Prefettura di Agrigento ed il Ministero dell'Interno per chiedere la condanna di questi ultimi al pagamento di un'indennità di occupazione in favore della Provincia Regionale di Agrigento relativamente all'immobile di piazza Vittorio Emanuele di Agrigento per il periodo 1985-2007. Si costituiva in giudizio l'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo nell'interesse della Prefettura di Agrigento e del Ministero dell'Interno per chiedere il rigetto delle pretese avanzate dalla Provincia.
 

Ato rifiuti, ne discute XI commissione consiliare della provincia
L'XI Commissione Consiliare, Vigilanza Enti Partecipati, presieduta dal consigliere Stefano Girasole, si è riunita mercoledì scorso alla presenza dei componenti Pellegrino Quartararo e Ignazio Tavormina, per affrontare la questione legata ai tre Ato rifiuti de dei problemi conseguenti ai recenti sciopero degli operatori ecologici che lavorano per conto delle tre società d'Ambito a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi.
"La paventata chiusura dei cancelli della discarica di Siculiana da parte della Ditta Catanzaro - scrivono i consiglieri - a seguito delle difficoltà nella riscossione dei crediti vantati nei confronti delle tre società d'Ambito rende il problema ancora più grave".
La Commissione ritiene inoltre, che questa situazione rischia di aggravarsi con il tempo e ritiene impensabile che nei mesi estivi, quando si dovrebbe garantire al turista una permanenza serena e nello stesso tempo dare ai nostri operatori maggiore impulso, si verifichi una situazione dove si costringono i cittadini a barcamenarsi tra cumuli di rifiuti, per non parlare, prima di ogni altra cosa, del pericolo per la salute pubblica che ne potrebbe derivare."A questo riguardo - aggiunge il Presidente Girasole- la Commissione si ritiene sensibile e solidale con i problemi dei lavoratori ed inoltre, visti gli esiti degli ultimi tavoli tecnici che si sono svolti, ha ritenuto opportuno stilare una nota di sensibilizzazione indirizzata al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Commissario Liquidatore dell'Ato Gesa di Agrigento, per sollecitare una risoluzione del problema e verificare le reali posizioni debitorie dei Comuni soci delle tre società d'Ambito".
 

 
Agrigentonotizie
 

Agrigento, la Prefettura deve pagare la locazione alla Provincia
Oltre un milione e mezzo per l'affitto dello stabile utilizzato come sede degli uffici della Prefettura, così come concordato con il Consiglio provinciale nel 1987
di Redazione
Com'è noto la Prefettura di Agrigento occupa uno stabile di proprietà della Provincia sito in piazza Vittorio Emanuele, comprendente 49 vani oltre gli accessori per una superficie complessiva di 2.290 metri quadrati, utilizzato per gli uffici della Prefettura oltre che per l'alloggio del prefetto.
Con deliberazione risalente al lontano 1987 il Consiglio provinciale di Agrigento autorizzava la stipula del contratto di locazione con la Prefettura di Agrigento; nove anni dopo, segnatamente nell'aprile del 1996, l'Ufficio tecnico Erariale di Agrigento espimeva il parere di congruità sul canone di locazione, quantificato in 148.500 euro all'anno. Ma la Prefettura si è limitata nel corso dei decenni ad effettuare il versamento di importi parziali, trattenuti dalla Provincia regionale di Agrigento esclusivamente a titolo di acconto, senza peraltro addivenire alla sottoscrizione del contratto di locazione. Finchè nel 2008 il neo presidente della Provincia Eugenio D'Orsi nominava l'avvocato Girolamo Rubino difensore dell'ente Provincia al fine di intraprendere un'azione legale nei confronti della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Agrigento, per procedere al recupero delle somme relative alla differenza tra gli importi corrisposti dalla Prefettura e quelle richieste dalla Provincia.
L'avvocato Rubino conveniva in giudizio innanzi il Tribunale civile di Palermo la Prefettura di Agrigento ed il Ministero dell'Interno per chiedere la condanna di questi ultimi al pagamento di un'indennità di occupazione sine titulo in favore della Provincia regionale di Agrigento relativamente all'immobile sito nella piazza Vittorio Emanuele di Agrigento per il periodo 1985-2007. Si costituiva in giudizio l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo nell'interesse della Prefettura di Agrigento e del Ministero dell'Interno per chiedere il rigetto delle pretese avanzate dalla Provincia.
Il Tribunale di Palermo, acquisita agli atti del giudizio una consulenza tecnica d'ufficio che ha ritenuto congrui gli importi pretesi dalla Provincia, ha accolto le domande giudiziali avanzate dall'avvocato Rubino nell'interesse della Provincia regionale di Agrigento, ed ha condannato la Prefettura di Agrigento ed il Ministero dell'Interno a corrispondere alla Provincia regionale di Agrigento il complessivo importo di 1.580.421 euro, condannando i convenuti anche al pagamento delle spese giudiziali, liquidate in euro settemila, oltre iva e cassa di previdenza forense"
 

Provincia: Buscemi sul Bilancio di previsione, non si attenuano le polemiche con la giunta
"La decisione di ritirare il bilancio - ha detto - consentirà al Consiglio di operare con maggiore serenità avendo a disposizione i dati reali della consistenza delle entrate e delle uscite"
di Redazione
Il presidente del Consiglio provinciale Raimondo Buscemi interviene in merito al Bilancio di previsione 2012. "Finalmente dopo diverse sollecitazioni da parte del Consiglio - afferma Buscemi - il presidente D'Orsi ha provveduto a ritirare il bilancio di previsione 2012. Un ritiro già da tempo richiesto da diversi consiglieri provinciali, dal momento che nella vecchia stesura del bilancio non venivano tenuti nella dovuta considerazione i minori trasferimenti dallo Stato e dalla Regione, né erano state recepite alcune sollecitazioni del consiglio come la rimodulazione della tassa r.c. auto, approvata dall'aula con un'apposita mozione".
E sulla spese non strategiche e la recentissima bocciatura del Piano triennale e del Piano delle alienazioni, spiega: "Già in fase di emendamenti si era palesata la contrarietà ad alcune spese ritenute non strategiche come la istituzione delle guardie venatorie affidate ad una società esterna senza tenere conto, ad esempio delle esigenze dei nostri precari. Queste circostanze hanno creato un clima di contrapposizione in Consiglio che, certamente, non ha giovato, contribuendo alla bocciatura del Piano triennale e del Piano delle alienazioni, documenti propedeutici al Bilancio".
Non sembrano essere terminati gli screzi tra gli assessori di D'Orsi e lo stesso Buscemi, che prosegue: "A nulla giova, poi, l'atteggiamento da parte dei componenti della Giunta che con dichiarazioni discutibili e non conformi alla reale situazione finanziaria dell'Ente finiscono per aggravare il solco istituzionale tra l'Amministrazione e il Consiglio provinciale. La decisione di ritirare il bilancio consentirà al Consiglio di operare con maggiore serenità avendo a disposizione i dati reali della consistenza delle entrate e delle uscite contenute nello strumento finanziario che tengono conto della contrazione delle entrate a seguito dell'approvazione della 'spending review'".
"Mi auguro che nei prossimi giorni si possa pervenire ad una proposta di bilancio che tenga conto delle indicazioni che sono venute dal consiglio provinciale nell'interesse dei cittadini che si aspettano - conclude Raimondo Buscemi - iniziative concrete in favore del territorio".
(rgf)
 

Sicilia24h
 

Canone di locazione, Prefettura morosa: dovrà risarcire 1,5 mln di euro a Provincia
La prefettura di Agrigento è stata condannata a pagare oltre un milione e mezzo di euro alla Provincia regionale. Lo ha deciso il tribunale civile di Palermo. La prefettura occupa uno stabile, in piazza Vittorio Emanuele, di proprietà della Provincia. Si tratta di 49 vani per una superficie complessiva di 2290 metri quadrati, utilizzato per gli uffici oltre che per l'alloggio del prefetto. Il consiglio provinciale, con delibera del 1987, ha autorizzato la stipula del contratto di locazione con la prefettura. Nove anni dopo, l'ufficio tecnico erariale di Agrigento esprimeva il parere di congruità sul canone di locazione, quantificato in 148.500 euro all'anno. Ma la prefettura si è limitata nel corso dei decenni ad effettuare il versamento di importi parziali, trattenuti dalla Provincia a titolo di acconto, senza peraltro arrivare alla sottoscrizione del contratto di locazione. Nel 2008, il presidente Eugenio D'Orsi ha nominava l'avvocato Girolamo Rubino per avviare un'azione legale nei confronti della prefettura per recuperare le somme relative alla differenza tra gli importi corrisposti e quelli richiesti. In giudizio, si è costituita l'avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, nell'interesse della prefettura e del ministero dell'Interno, che ha chiesto il rigetto delle pretese avanzate dalla Provincia. Il tribunale di Palermo, che ha ritenuto congrui gli importi pretesi dalla Provincia, ha accolto le domande giudiziali e ha condannato la prefettura ed il ministero dell'Interno a corrispondere l'importo complessivo di 1.580.421 euro
 

Marchi d'area ambientale, stamani nuovo incontro alla Provincia
Con l'incontro di stamani nell'aula "Pellegrino" della Provincia Regionale è stata avviata la concertazione con le amministrazioni locali e gli operatori turistici per il progetto finanziato sulla misura 3.3.1.3. del PO FESR 2007/2013. La creazione dei marchi d'area ambientale e loro promozione è l'obiettivo finale, per il quale è già stato emesso il decreto di finanziamento dell'Assessorato Regionale al Turismo per 1.300.000 euro, destinato ai prodotti turistici basati sulla valorizzazione dell'ambiente e delle sue peculiarità. All'incontro, convocato dal Presidente Eugenio D'Orsi e coordinato dall'Assessore Provinciale al Turismo Angelo Biondi e dal direttore del Settore Turismo della Provincia Regionale Achille Contino, hanno preso parte amministratori e funzionari dei Comuni, titolari di strutture ricettive, rappresentanti dell'Ente Parco Valle dei Templi, del Consorzio Turistico Valle dei Templi e di Confindustria, rappresentanti degli ordini professionali  e operatori turistici.
"I Piani di Sviluppo Territoriale" dice l'assessore Biondi "rappresentano una grossa opportunità per la quale la Provincia, tramite il Settore Turismo e il Servizio Politiche Comunitarie, si è impegnata a fondo. Quello odierno è un importante momento di concertazione con gli amministratori e tutti gli operatori turistici per utilizzare al meglio il finanziamento che in un momento di crisi come questo risulta determinante per le sorti del nostro territorio, che potrebbe, anzi, dovrebbe vivere di turismo, considerate le enormi risorse naturali di cui dispone. Il marchio di qualità dovrà essere il risultato di tutte le caratterizzazioni del territorio, e non a caso abbiamo definito Agrigento 'Terra di Storia, Natura ed Enogastronomia', per evidenziare come tutta la provincia vada ben oltre la sola attrattiva della Valle dei Templi. Presto completeremo il bando esecutivo per l'affidamento delle due macroazioni: marketing ed editoria per l'incremento dei flussi turistici, e la creazione vera e propria del marchio, che avverrà attraverso il coinvolgimento delle imprese, l'animazione territoriale e la realizzazione di protocolli e disciplinari per l'ottenimento del marchio".
Un altro aspetto strategico nella creazione del marchio d'area è la realizzazione di una rete di comunicazione e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, permettendo di organizzare in modo efficace l'offerta turistica. "E' una opportunità che i PIST/PISU offrono e che va colta senza indugi," dice il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi "una ulteriore opportunità di qualificazione della nostra offerta turistica che punta al miglioramento degli standard di qualità dell'intera filiera turistica".
 

Ato Rifiuti, Commissione XI Provincia: verificare posizioni debitorie
L'XI Commissione Consiliare della Provincia regionale di Agrigento Vigilanza Enti Partecipati, presieduta dal consigliere Stefano Girasole, si è riunita mercoledì scorso. alla presenza dei componenti Pellegrino Quartararo e Ignazio Tavormina, per affrontare la questione legata ai tre Ato rifiuti dei problemi conseguenti ai recenti sciopero degli operatori ecologici che lavorano per conto delle tre società d'Ambito a causa  dei ritardi nel pagamento degli stipendi.
"La paventata chiusura dei cancelli della discarica di Siculiana da parte della Ditta Catanzaro - scrivono i consiglieri - a seguito delle difficoltà nella riscossione dei crediti vantati nei confronti delle tre società d'Ambito rende il problema ancora più grave".
La Commissione ritiene inoltre, che questa situazione rischia di aggravarsi con il tempo e ritiene impensabile che nei mesi estivi, quando si dovrebbe garantire al turista una permanenza serena e nello stesso tempo dare ai nostri operatori maggiore impulso, si verifichi una situazione dove si costringono i cittadini a barcamenarsi tra cumuli di rifiuti, per non parlare, prima di ogni altra cosa, del pericolo per la salute pubblica che ne potrebbe derivare.
"A questo riguardo - aggiunge il Presidente Girasole-  la Commissione si ritiene sensibile e solidale con i problemi dei lavoratori ed inoltre, visti gli esiti degli ultimi tavoli tecnici che si sono svolti, ha ritenuto opportuno stilare una nota di sensibilizzazione indirizzata al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Commissario Liquidatore dell'Ato Gesa di Agrigento, per sollecitare una risoluzione del problema e verificare le reali posizioni debitorie dei Comuni soci delle tre società d'Ambito".
L'XI Commissione Consiliare della Provincia regionale di Agrigento Vigilanza Enti Partecipati, presieduta dal consigliere Stefano Girasole, si è riunita mercoledì scorso. alla presenza dei componenti Pellegrino Quartararo e Ignazio Tavormina, per affrontare la questione legata ai tre Ato rifiuti dei problemi conseguenti ai recenti sciopero degli operatori ecologici che lavorano per conto delle tre società d'Ambito a causa  dei ritardi nel pagamento degli stipendi."La paventata chiusura dei cancelli della discarica di Siculiana da parte della Ditta Catanzaro - scrivono i consiglieri - a seguito delle difficoltà nella riscossione dei crediti vantati nei confronti delle tre società d'Ambito rende il problema ancora più grave". La Commissione ritiene inoltre, che questa situazione rischia di aggravarsi con il tempo e ritiene impensabile che nei mesi estivi, quando si dovrebbe garantire al turista una permanenza serena e nello stesso tempo dare ai nostri operatori maggiore impulso, si verifichi una situazione dove si costringono i cittadini a barcamenarsi tra cumuli di rifiuti, per non parlare, prima di ogni altra cosa, del pericolo per la salute pubblica che ne potrebbe derivare."A questo riguardo - aggiunge il Presidente Girasole-  la Commissione si ritiene sensibile e solidale con i problemi dei lavoratori ed inoltre, visti gli esiti degli ultimi tavoli tecnici che si sono svolti, ha ritenuto opportuno stilare una nota di sensibilizzazione indirizzata al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Commissario Liquidatore dell'Ato Gesa di Agrigento, per sollecitare una risoluzione del problema e verificare le reali posizioni debitorie dei Comuni soci delle tre società d'Ambito".
 

PDL: Il ritiro del bilancio 2012 da parte della Giunta D'Orsi è la nostra vittoria
di Redazione
"Dopo la bocciatura del piano triennale delle OO.PP. da parte della maggioranza del consiglio provinciale - si legge nel comunicato del gruppo del Pdl - la giunta ha deciso di ritirare il bilancio di previsione 2012 adducendo motivazione tecniche legate alla non approvazione di un allegato fondamentale al bilancio.
L'amministrazione trovandosi di fronte ad una scelta obbligata ha dimostrato ancora una volta assoluta incapacità di ascolto e di confronto con le forze politiche.
A tal proposito il pdl e altri partiti alleati del centrodestra presenti in consiglio, da diversi mesi chiedevano all'amm.ne di ritirare il bilancio e  per motivazioni di natura politica, bilancio non corrispondente alle reali esigenze del territorio, e per motivazioni di natura tecnica legate al taglio dei trasferimenti.
Purtroppo per i Cittadini, che hanno avuto la sfortuna di essere governati da un Presidente incapace e da una giunta arraffazonata ,il pdl ha avuto ragione su tutta la linea.
Attendiamo la rimodulazione dell'importante strumento finanziario che non può non tenere conto delle indicazioni date dal consiglio provinciale con riferimento alla riduzione del numero degli assessori,alla riduzione dei Dirigenti, e al taglio delle tante spese improduttive ed inutili".
 

 23 settembre - domenica
 

GIORNALE DI SICILIA
 

L'emergenza rifiuti in Commissione
La Commissione Consiliare, Vigilanza Enti Partecipati del Consiglio provinciale, presieduta dal consigliere Stefano Gira sole, si è riunita alla presenza dei componenti Pellegrino Quartararo e Ignazio Tavormina, per affrontare la questione legata ai tre Ma rifiuti de dei problemi conseguenti ai recenti sciopero degli operatori ecologici che lavorano per conto delle tre società d'Ambito a causa dei ritardi nel pagamento degli stipendi. La paventata chiusura dei cancelli della discarica di Siculiana da parte della Ditta Catanzaro - scrivono i consiglieri a seguito delle difficoltà nella riscossione dei crediti vantati nei confronti delle tre società d'Ambito rende il problema ancora più grave.
 

LA SENTENZA. Decisione del tribunale civile di Palermo: al centro della causa il mancato versamento del canone d'affitto
Agrigento, condannata la Prefettura: deve un milione e mezzo alla Provincia
Concetta Rizzo
AGRIGENTO
non Ha pagato meno del dovuto. Meno di quanto avrebbe sborsato se il canone di locazione fosse stato quello «giusto», o per meglio dire — tecnicamente - più congruo. La Prefettura di Agrigento è stata, adesso, condannata a liquidare oltre un milione e mezzo di euro alla Provincia. Lo ha deciso la sezione civile del tribunale di Palermo. E dovrà farlo perché, da decenni, occupalo stabile, di proprietà della Provincia, in piazza Vittorio Emanuele. Uno stabile che comprende 49 vani, per una superficie di 2.290 metri quadrati, utilizzati per gli uffici oltre che per l'alloggio del prefetto.
Nel 1987 il consiglio provinciale — secondo quanto emerge dagli incartamenti finiti in tribunale - ha autorizzato la stipula del contratto di locazione. Nove anni dopo, nell'aprile del 1996, l'ufficio tecnico erariale ha espresso il parere di congruità sul canone di locazione, quantificato in 148.500 lire all' anno. Canone che, nel 2000, è stato aggiornato in 428.860 lire all'anno. La Prefettura, per decenni, si sarebbe però limitata - secondo quanto è stato ricostruito ieri dall'avvocato Girolamo Rubino che s'è occupato della causa civile - ad effettuare il versamento di importi parziali, trattenuti dalla Provincia a titolo di acconto. Un paradosso, specie se si tiene in considerazione che l'iter della locazione non s'è mai perfezionato. A quanto pare, infatti, mancherebbe la sottoscrizione. Diversi i solleciti, effettuati dalla Provincia, nei corso degli anni. La Prefettura, dal canto suo, non se ne sarebbe di certo rimasta con le mani in mano, ma avrebbe — esattamente per come la procedura esige richiesto il necessario parere sugli adeguamenti monetari all'agenzia del Demanio. Pareri favorevoli che non sarebbero, però, mai arrivati.
Nel 2008 l'allora neo presidente della Provincia Eugenio D'Orsi—il primo a farlo—ha preso in mano la situazione ed ha voluto recuperare le somme spettanti. Somme che, al 31 dicembre dei 2007, sono state quantificate in circa un milione 609 mila euro.
Per recuperare queste somme, D'Orsi ha allora, nominato l'avvocato Rubino, dandogli mandato per intraprendere un'azione legale nei confronti dell'ufficio territoriale del governo. In sostanza, la Provincia intendeva recuperare la differenza tra gli importi corrisposti dalla Prefettura (dai 1985 al
2007 ha versato 1.627.687 euro) e quelle richieste. L'avvocato Rubino conveniva in giudizio la Prefettura ed il ministero dell' Interno, chiedendone la condanna al pagamento dell'indennità di occupazione sine titulo in favore della Provincia. Si costituirà in giudizio l'Avvocatura distrettuale dello Stato nell' interesse della Prefettura e del ministero. [1 tribunale, acquisita agli atti del giudizio una consulenza tecnica d'ufficio che ha ritenuto congrui gli importi pretesi dalla Provincia, ha accolto la domanda della Provincia ed ha condannato il ministero dell'Interno al pagam
ento di 1.580.421 euro.
«E antipatico — ha detto D'Orsi — quando si aprono contenziosi fra istituzioni. Non c'è niente di personale, ma stiamo facendo solo l'interesse della Provincia e visto il periodo di tagli, queste somme per noi, per i precari e i servizi, non potranno che rappresentare nuova linfa vitale». Dalla Prefettura, invece, nessun commento.
 

LA SICILIA
 

Aeroporto. Subito dopo si potrà dare 11 via agli espropri e bandire la gara d'appalto per la costruzione
Variante, ci pensa la Regione
Sarà direttamente l'assessorato regionale al Territorio e Ambiente ad apportare al piano regolatore generale di Licata la necessaria variante urbanistica che consentirà la realizzazione dell'aeroporto alla periferia di Licata, secondo il progetto elaborato dai tecnici della Provincia Regionale di Agrigento coordinati dall'ingegnere Piero Hamel
E' sostanzialmente la stessa procedura che si è seguita peri! progetto relativo alla strada Mare-Monti, che collegherà l'interno della provincia con la zona costiera, come ha sottolineato lo stesso Hamel. Il Comune di Licata acquisirà il parere del Genio civile sul progetto ed a sua volta esprimerà il  proprio all'Arta. Quest'ultimo, con decreto dell'assessore o semplicemente del dirigente generale, disporrà la variante che aprirà la strada agli espropri dei terreni e quindi al bando di gara mediante il quale si dovrà individuare la cordata di privati che dovrà occuparsi prima della realizzazione dello scalo aeoportuale e poi della sua gestione.
Per sollecitare la richiesta di parere al Comune di Licata interverrà - come ha sottolineato ieri il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi - anche il deputato regionale Roberto Di Mauro. Si spera di accorciare al massimo i tempi allo scopo di pervenire al più presto alla pubblicazione
del bando di gara
Nel frattempo lo staff dei tecnici della Provincia sta aggiornando il progetto secondo le ultime normative entrate recentemente in vigore. Sarà poi chi si aggiudicherà l'appalto a trasformare il progetto preliminare in progetto esecutivo.
Come si sa, alla realizzazione dell'aeroporto agrigentino sono interessati un gruppo di imprenditori israeliani, ma qualche giorno addietro anche un industriale canadese ha mostrato interesse alla questione, sostenendo che vi sono alcuni suoi colleghi che sono interessati ad investire in Sicilia.
«Dobbiamo sbrigarci - commenta lo stesso D'Orsi - perché con il passare del tempo sprechiamo anche delle occasioni preziose. Immaginate quale utilità avrebbe avuto oggi l'aeroporto ad Agrigento a seguito della chiusura per un mese dello scalo catanese di Fontanarossa? Dobbiamo avere al più presto la nostra infrastruttura che è l'unica che può fare uscire la nostra provincia, come ho ripetutamente ribadito, dall'isolamento, favorendone la crescita economica».
Sulla realizzazione dell'aeroporto, come si sa, c'è anche un impegno economico promesso solennemente dal governatore uscente della Sicilia Raffaele Lombardo.
SALVATOR FUCÀ
 

IN 25 ANNI HA PAGATO SOLO ACCONTI
Agrigento, Prefettura morosa
La condanna. Dovrà versare un milione e mezzo di arretrati alla Provincia
DARIO BROCCO
AGRIGENTO. La Prefettura di Agrigento e il ministero dell'Interno sono stati condannati a pagare oltre un milione e mezzo di euro alla Provincia regionale. Lo ha deciso il Tribunale civile di Palermo.
La Prefettura occupa uno stabile sito tra piazza Vittorio Emanuele e piazzale Aldo Moro, di proprietà della Provincia. E' composto da 49 vani per una superficie complessiva di 2.290 metri quadrati, utilizzato per gli uffici oltre che per l'alloggio del prefetto.
Il Consiglio provinciale, con delibera del 1987, autorizzò la stipula del contratto di locazione con la Prefettura. Nove anni dopo, l'Ufficio tecnico erariale di Agrigento espresse il parere di congruità sul canone di locazione, quantificato in 148.500 euro all'anno. Ma la Prefettura si è limitata nel corso dei decenni ad effettuare il versamento di importi parziali, trattenuti dalla Provincia a titolo di acconto, senza peraltro arrivare alla sottoscrizione del contratto di locazione.
Nel 2008, il presidente Eugenio D'Orsi nominò l'avvocato Girolamo Rubino per avviare un'azione legale nei confronti della Prefettura per recuperare le somme relative alla differenza tra gli importi corrisposti e qùelli richiesti. In giudizio, si è costituita l'avvocatura distrettuale dello Stato, nell'interesse della Prefettura e del ministero dell'interno, che ha chiesto il rigetto delle pretese avanzate dalla Provincia, Il Tribunale di Palermo, che ha ritenuto congrui gli importi pretesi dalla Provincia, ha accolto le domande giudiziali e ha condannato la Prefettura ed il ministero dell'interno a corrispondere l'importo complessivo di 1.580.421 euro.
«Non si tratta - ha tenuto a precisare il presidente dell'Ap, D'Orsi - di un'azione contro l'attuale prefetto o i suoi predecessori. Sto soltanto cercando di tutelare gli interessi dell'Ente che rappresento. Con questi soldi potremo aumentare le spese senza sforare il patto di stabilità, che peraltro noi abbiamo rispettato in pieno. Non solo, ma adesso ritengo che andremo a formalizzare il rapporto con la Prefettura, stipulando il contratto d'affitto per la somma riconosciuta dai Tribunale».
 

Sfrattato l'Ufficio scolastico provinciale
s. E) L'azione del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi in merito alla gestione delle proprietà dell'Ente che rappresenta in questi giorni sta interessando anche i locali del viale della Vittoria dove c'è l'ufficio tecnico della stessa Provincia ma dove sono ospitati anche gli uffici del Provveditorato agli studi ormai da alcuni decenni, A quest'ultimo nei mesi scorsi il presidente ha fatto notificare lo sfratto perché - afferma - quell'immobile gli serve per intero allo scopo di sistemare al meglio l'apparato burocratico della Provincia.
»Dopo che abbiamo dovuto consegnare l'ex caserma dei vigili del fuoco al Comune, avendo perso la vertenza in ordine alla proprietà - spiega - la Polizia provinciale ed altri uffici, come la Pubblica istruzione, sono rimasti senza una sede, Per questo abbiamo chiesto al Provveditorato di lasciare i due piani che occupa in fondo al viale della Vittoria. In compenso stiamo cercando altri locali per evitare disagi all'amministrazione scolastica e trovare una sede nuova per lo stesso Provveditorato, Forse qualcosa abbiamo trovato al Villaggio Mosé, per cui i trasferimenti potrebbero essere abbastanza vicini».
Dunque il Provveditorato dovrebbe andarsene, se le trattative in corso andranno in porto, al Villaggio Mosé, mentre la polizia provinciale che attualmente si trova provvisoriamente all'orto botanico dovrebbe andare nell'edificio dell'ufficio tecnico, insieme alla pubblica istruzione e ad altri uffici provinciali che in atto si trovano in sedi di fortuna.
 

TURNI POMERIDIANI CON ORARIO RIDOTTO
Ipia «Fermi», emergenza tamponata: domani tutti in classe
Domani primo giorno di scuola per gli studenti dell'ipia «Fermi» di Agrigento. L'emergenza, scattata per l'inagibilità dell'istituto a causa del calcestruzzo depotenziato, è stata momentaneamente tamponata. Rintracciate le aule: turni pomeridiani aspettando il trasferimento in uno stabile della zona Asi.
«Inizieremo domani con l'orario ridotto, dalle 14.10 alle 17.30 — ha spiegato il vice preside, Luigi Costanza - poi le ore perse verranno recuperate. Convocheremo anche i genitori per le dovute spiegazioni. Le prime classi continueranno con l'orario consueto. Nell'attesa del trasferimento, non ci resta che stringere i denti".
«Brunelleschi», «Gallo» e «Sciascia»: queste le scuole che daranno ospitalità ai ragazzi dell'ipia.
Il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, ha anche comunicato che 70 alunni di Palma di Montechiaro potranno essere ospitati in un locale del Comune palmese. Insomma tutti si stanno adoperando per risolvere una circostanza assai delicata e complessa.
«Reperire dei locali in tempi record - ha commentato D'Orsi - non è certo facile. L'amministrazione della Provincia e i tecnici hanno risolto 185% dei problemi. Dopo aver firmato il contratto di affitto (un affitto oneroso, le cui somme sono state inserite nel bilancio) ci sarà a diposizione dell'ipia tutto il padiglione; 20 -25 giorni (dopo la firma) e 25 aule saranno subito utilizzabili. Ciò significa che la Provincia deve essere elogiata per il lavoro svolto: non abbiamo lasciato nulla di intentato».
Il presidente D'Orsi ha anche aggiunto: «Nessuno parla di questi delinquenti che costruiscono con il cemento depotenziato, nessuno parla di questi pseudo - imprenditori che costruiscono dimenticando che quegli edifici ospiteranno uomini e/o studenti».
CHIARA MIROTTA
 

PALMA D MONTECHIARO
La Vizzini promette «Ipia Fermi, lezioni dal prossimo martedì»
La sezione staccata dell'ipia Enrico Fermi di Agrigento, inizierà le lezioni al Villaggio Giordano, nel primo piano dell'istituto Comprensivo «Angelo D'Arrigo» a partire da martedì.
Parola dell'assessore alla Pubblica istruzione Lina Vizzini che si sta giocando tutta la sua credibilità con l'istituzione di una scuola dì indirizzo professionale per la quale gli studenti palmesi che vi si sono iscritti e le loro famiglie avevano ormai perduto le speranze.
Dal 14 settembre scorso, infatti, i 54 giovani palmesi iscritti alle prime due classi, fanno avanti ed indietro dal plesso del Villaggio Giordano, trovando il portone di ingresso tutte le volte sbarrato, senza che alcuna li abbia avvisati del rinvio delle lezioni, a causa dei problemi sorti nella sede centrale dell'ipia Fermi ad Agrigento in contrada Calcarelle — con il plesso sgomberato perché pericolante a causa del cemento depotenziato - che hanno distolto il preside Francesco Casalicchio dall'organizzazione del trasferimento di banchi e di laboratori nella sezione staccata palmese.
Per due volte gli studenti con le loro mamme si sono recati al Comune per protestare nei confronti dell'Amministrazione Comunale per il ritardo dell'inizio dell'attività didattica e molti hanno addirittura paventato che a Palma la sezione staccata dell'ipia Fermi possa essere stata una boutade o addirittura che il sindaco Rosario Bonfanti e l'assessore al ramo Lina Vizzini non siano stati più in grado di fare rispettare alla Provincia, al preside Casalicchio e all' Ufficio Scolastico Provinciale l'accordo sottoscritto.
Ieri l'assessore Lina Vizzini, sgombrando il campo da inutili allarmismi e dalle preoccupazioni degli studenti e dei loro familiari, ha assicurato che sull'apertura della nuova istituzione scolastica si gioca il suo futuro politico e la sua reputazione. «Martedì —ha ribadito la delegata del sindaco alla istruzione pubblica — non solo entreranno in aula i 54 ragazzi iscritti alle prime due classi, ma il preside Francesco Casalicchio mi ha assicurato che nel plesso messo da noi a disposizione, sarà anche ricavata una seconda classe con almeno altri 30 studenti che saranno trasferiti dalla sede centrale di Calcarelle. Abbiamo quindi incontrato obiettive difficoltà, ma questa volta posso assicurare che la prima campanella suonerà all'ipia Fermi per gli studenti della nostra cittadina».
F.B.
 

Agrigentoflash
 

Ipia, domani tutti in classe
Domani primo giorno di scuola per gli studenti dell'Ipia Fermi di Agrigento. Turni pomeridiani in attesa del trasferimento in uno stabile della zona Asi. Le lezioni inizieranno con l'orario ridotto dalla 14,10 alle 17,30, poi le ore perse verranno recuperate. Le prime classi continueranno con l'orario consueto. Le scuole che daranno ospitalità all'Ipia sono: il Brunelleschi, Gallo e Sciascia.
 

24 settembre - lunedì
 

GIORNALE DI SICILIA
 

LAVORO. Si terranno oggi presso la sala «Pellegrino». I nomi dei candidati.
Professione di autotrasportatore, prendono il via le prove d'esame
Si terranno stamattina presso la sala 'Silvia Pellegrino" di via Acrone (ex sede Enel ), gli esami per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci per conto di terzi nel Settore dei trasporti nazionali ed internazionali. I candidati dovranno munirsi di documento di riconoscimento in corso di validità. Ecco i nomi dei 26 candidati: Fabio Arena, Marcello Bulone, Sebastiano Caizza, Michele Cantone, Giuseppina Civiltà, Roberto Cipolla, Angelo Cardella, Diego Diana, Giuseppe Di Vita, Gaetano Farruggio, Calogero Gallo, Giancarlo Giudice, Carmelo Infurna, Giacomo Maniscalco, Rosa Palumbo Piccionello, Luca Parrino, Angelo Picone, Angelo Gioacchino Palermo, Romina Pucillo, Baldassare Calogero Pedalino, Benedetto Sciacca, Giuseppe Sciascia, Angelo Sciascia, Monica Sicilia, Salvatore Tuono e Valerio Vinci- guerra. Per sostenere l'esame, il candidato deve avere assolto all'obbligo scolastico ed avere maturato un'esperienza pratica complessiva, continuativa cd attuale di almeno cinque anni nella direzione di impresa. Per qualsiasi altra informazione sugli esami, gli interessati potranno rivolgersi al settore Promozione Turistica.
 PAOLO PCONE

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