LA SICILIA
Assessori quasi congelati Provincia. Senza delega, ma di fatto continuano a operare
Sono "congelati" ma non sembra. Sono passate quasi due settimane da quando il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, con propria determinazione ha ritirato le deleghe alla propria Giunta, ma, nei fatti, è come se non fosse mai avvenuto. E non tanto perché gl stessi assessori, la mattina seguente al 'congelamento" dichiaravano di non sapere 'ancora esattamente cosa avesse fatto D'Orsi, ma piuttosto perché in sostanza, sebbene senza incarico ufficiale, stanno chi più chi meno proseguendo nella loro attività assessoriale. Il tutto ovviamente senza poter firmare atti e quindi, nei fatti, senza poter fare il proprio lavoro, ma pare che confortati dalla rassicurazione del presidente di una sostanziale riconferma, al momento un po' tutti stanno proseguendo ufficiosamente nei propri impegni. Insomma, sembrano lontanissimi, all'incirca di un anno, i tempi in cui assessori provinciali come a Giovanni Nocera, Udc e Pino Montana, Fds, rimasero in carica mesi il primo nel frattempo venne anche dimesso - senza che D'Orsi gli attribuisse mai una delega. Assessori incaricati di recarsi alla Provincia senza avere nemmeno una sedia su cui sedersi, Il problema che al momento blocca la distribuzione delle deleghe comunque, non è tanto, come scrisse il presidente nella sua determina, di ridistribuire gli incarichi alla luce del nuovo quadro politico regionale, che ha portato su fronti contrapposti il vecchio asse Mpa- Pd, ma piuttosto la necessità di trovare soluzioni per assegnare deleghe importanti, e al momento scoperte, come Edilizia scolastica e soprattutto Servizi sociali, del di- missionario Mariano Ragusa. Al momento pare non vi sia una sintesi, e dati i tempi a cui D'Orsi ci ha abituati in fondo una settimana non è poi così tanto, né sembra tra le possibilità l'ingresso di nuovi assessori in Giunta "ad hoc".
GIOACCHINO SCHICCHI
L'ombra della mafia sul. voto «Ora chiede impegni precisi»
L'ex-pm De Francisci: «Ci sono intercettazioni preoccupanti»
LILLO MICELI
PALFRMO. L'ombra della mafia si allunga sulle elezioni regionali dei 28 ottobre, per tentare di condizionare la consultazione e aumentare il proprio potere di infiltrazione nei meandri del potere. Contrariamente al passato, però, in questa tornata i boss non sarebbero disposti a votare a scatola chiusa, nell'attesa che poi il «beneficiato» si ricordi degli «amici». No, questa volta i boss chiedono impegni precisi, prima di mobilitare i «picciotti» a loro disposizione, come se in passato qualcuno fosse stato buggerato. A svelare il cambio di strategia dei capi cosca, è stato ieri l'avvocato generale dello Stato, Ignazio De Francisci, che fino a tre giorni fa era procuratore aggiunto a Palermo: «Da numerose intercettazioni in corso, ogni tanto, si acchiappa qualche frase tra un mafioso e l'altro, che dicono: "ma tu chi appoggi? Per chi voti? ". Al di là dei nomi - ha aggiunto De Francisci - spunta sempre una frase del tipo: "I discursi s'hanno a fare chiari", I voti, quindi, non si danno più per simpatia o antipatia, ma solo in cambio di impegni precisi».
De Francisci, che ha riferito le conversazioni nel corso del suo intervento al Festival della legalità, ovviamente non rivelato né i nomi degli intercettati nè, tantomeno, quelli dei politici citati. «Dagli ascolti telefonici sappiamo - ha continuato l'ex pm - ancor più che nel passato che Cosa Nostra darà i propri voti solo a chi si impegna a ricambiare con concreti favori, Il che costituisce reato. Lo sappiano gli amministratori)).
Per Miccichè, candidato alla presidenza di Grande Sud, Pds e Fli, «dalle
intercettazioni emerge un segnale di forte debolezza dei mafiosi preoccupati di essere presi in giro dai politici. Un tempo la mafia non aveva di queste preoccupazioni. Ammazzava chi tradiva gli accordi».
In ogni caso, tutti i candidati sono avvertiti: evitate di fare accordi compromettenti con la mafia perché, poi, questa chiederà la contropartita. Purtroppo, la spasmodica ricerca del consenso, a volte, può indurre a commettere errori che si rischia di pagare a caro prezzo. La campagna elettorale in corso, con la polverizzazione degli schieramenti, in teoria potrebbe essere un terreno viscido su cui facilmente scivolare. E' auspicabile che chi sarà eletto non lo dovrà ai voti della mafia, ma solo al proprio prestigio e alla propria dirittura morale.
Intanto, ieri, il movimento dei Forconi, che sostiene la candidatura a presidente della Regione di Ferro, ha protestato davanti al Palazzo di giustizia di Palermo contro l'estromissione dalla lista di Agrigento di Ermelinda Cartone, la cui esclusione ha provocato la decadenza della lista, perché era rimasta in corsa una sola donna, invece, delle due previste dalla legge che obbliga i partiti alle candidature di genere. L'ufficio elettorale circoscrizionale presso il Tribunale di Agrigento avrebbe escluso la Cartone perché negli anni Novanta avrebbe subito una condanna per falso materiale. Però, la stessa non è stata esclusa dalle liste di Caltanissetta e Palermo dove è pure candidata. Sulla stessa persona uffici diversi hanno deciso in modo differente. Un caso su cui riflettere.
«Non contestiamo tanto questa decisione - ha detto Ferro-, ma la sussistenza di condannati per abuso d'ufficio o reati più gravi nelle liste di Musumeci, Crocetta e Miccichè, Le condanne si saranno estinte, ma rimane la questione e io non voglio che la spazzatura entri nel Palazzo». Ferro, per fare pulizie nelle liste, ha proposto di spostare le elezioni di un mese «in modo da resettare tutto e fare un ragionamento chiaro sulle liste perché siano veramente pulite)). E, poi, rivolto a Miccichè: «Dice che se non votasse per sé mi darebbe il voto? Bene, ti salva il problema Mineo».
GIORNALE DI SICILIA
VERSO LE ELEZIONI Il candidato alla presidenza del Partito dei siciliani ieri mattina ha fatto tappa nel centro storico del capoluogo. Incontro con D'Orsi.
MICCICHE': CATTEDRALE A RISCHIO CROLLO
Mercoledì a Ribera Rosario Crocetta presenta la sua lista, Andrea Camilleri a sostegno di Firetto.
Paolo Picone
Eugenio Siracusa
La Cattedrale di Agrigento in cima alle emergenze da risolvere. «Sono da vero preoccupato - dice Gianfranco Miccichè - per questa situazione. Non sono un ingegnere, ma è sotto gli occhi di tutti percepire i rischi e le pericolosità che ci sono. Ho parlato con l'Arcivescovo, e ne ho discusso anche con D'Orsi. Bisogna intervenire al più presto». Il candidato alla presidenza della Regione Siciliana, ieri mattina, ha fatto tappa alla Provincia, analizzando vari argomenti, in vista delle prossime elezioni, in programma il 28 ottobre. «Lancio un allarme - continua Miccichè perché lo dico a chiare lettere: questa è una Cattedrale a rischio enorme. Se la situazione non cambia, cui passare dei giorni c'è la seda possibilità che possa tutto crollare».
Crocetta,
Mercoledì prossimo a Ribera arriverà il candidato alla presidenze della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, per la presentazione del la sua lista nel collegio di Agrigento. Tra i candidati c'è il presidente del Consiglio comunale di Casteltermini, Gioacchino Nicastro, che continua il tour elettorale avendo incontrato gli elettori del Belice, (Menfi, Sambuca di Sicilia,Santa Margherita).Si muove anche la candidata di Licata,Adriana Malfitano, che sta incontrando i giova-ni della città.
Camilleri sostiene Firetto
«Sono perfettamente in accordo con quanto sostiene il candidato alla presidenza della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che ci vuole un sindaco al governo della Sicilia perché come sindaco ha già un approccio diverso nei confronti dei problemi della gente cioè quello di saper guardare tutti i giorni negli occhi i cittadini che lo hanno scelto». Lo dire lo scrittore Andrea Camilleri, ideatore dei gialli con il commissario Montalbano. «E apprezzo - aggiunge - il fatto che Crocetta abbia voluto nel suo listino, sindaci che hanno dato prova di grande capacità e lungimiranza come Lillo Firetto. il sindaco del mio paese, Porto Empedocle, che dopo annidi buona amministrazione intende ora porre la sua esperienza al servizio dei siciliani».
Pdl
Oggi alle PI verrà inaugurato il comitato elettorale del candidato all'Ars nella lista del Pdl, 00 Nino Bosco. La sede del Comitato Elettorale si trova io viale Aldo Moro, 240 a Favara. Porta a porta per il candidato Atl'Ars nella lista dei Pdl, Salvatore Iacolino. «Di nuovo io giro per le strade - scrive su facebook - per ascoltare i cittadini sulle cose da fare nella nostra città». L'ex presidente della Provincia, Enzo Fontana, inaugura il comitato elettorale, sabato 6 ottobre alle 11 al viale Cannatello Intanto il candidato del Pdl alle regionali siciliane Giuseppe Gramaglia dopo l'incontro con Nello Musumeci all' Hotel Kore di Agrigento, esprime apprezzamento e condivisione al candidato Presidente della Regione.
Arnone col camper
Il candidato all'assemblea regionale siciliana della lista «Nello Musumeci Presidente» Giuseppe Arnone stamattina si recherà con il "camper dei tartassati" ad esprimere solidarietà ai lavoratori dell' Esa «che da tre mesi non percepiscono lo stipendio».
Costi della politica, arrivano tagli
I Tetti di spesa per le Regioni a statuto speciale. Alla Corte dei conti affidati poteri di controllo e di sanzione
Renato Giglio Cacioppo
ROMA
Il governo è pronto a tagliare per decreto il numero dei consiglieri regionali del 30% circa e, della stessa percentuale, l'entità dei fondi ai gruppi e le indennità dei consiglieri regionali, provinciaO e comunali. Il provvedimento dovrebbe essere adottato nel Consiglio dei ministri di oggi, dopo l'incontro che l'esecutivo avrà in mattinata con la Conferenza delle Regioni. Sempre oggi dovrebbero arrivare i pareri dei governo sul ddl anti-corruzione all'esame dei Senato, che contiene anche la norma sull'incandidabilità di chi è stato condannato a più di due anni con sentenza passata in giudicato. Norma che il governo, una volta approvata la legge, si è impegnato a rendere operativa già prima delle prossime elezioni politiche dei 2013.
Regioni: meno consiglieri
Il decreto che il governo varerà oggi ricalca io buona parte quanto già previsto dalla manovra finanziaria del governo Berlusconi dell'agosto 2011, con una riduzione del numero dei componenti dei consigli regionali e delle loro indennità. Tali misure però dovevano essere recepite da ciascuna Regione entro sei mesi, cosa che invece non è avvenuta. Con il decreto del governo, invece, la riduzione delle indennità e dei fondi ai gruppi consiliari sarà operativa da subito mentre il taglio dei consiglieri si realizzerà con le prossime elezioni regionali. La finanziaria del 2011 prevedeva 20 consiglieri per le Regioni con popolazione fino ad un milione di abitanti, 30 perle Regioni con popolazione fino a due milioni; 40 per quelle fino a quattro milioni; 50 per le Regioni fino a sei milioni; 70 per quelle fino adotto milioni; 110 per le Regioni con popolazione superiore.
Indennità e pensioni
Il metro di paragone sarà lo stipendio dei parlamentari nazionali, rispetto al quale saranno calcolati in percentuale ridotta quelli di consiglieri e assessori regionali e di consiglieri e assessori provinciali e regionali. Per i vitalizi è previsto l'abbandono del sistema previdenziale retributivo. Le pensioni saranno parametrate ai contributi versati nel corso del mandato e non allo stipendio.
Controllo sulle spese
I fondi per i consigli saranno dati in base al numero di abitanti. Ci sarà l'obbligo di rendiconto e un controllo più serrato sulla certificazione dei bilanci. Alla Corte dei conti saranno affidati poteri di controllo e di sanzione. Possibile anche un taglio dei cosiddetti monogruppi, quelli composti cioè da un solo consigliere, che oggi sono quasi la metà dei 231 gruppi censiti nei parlamenti regionali. Ci sarà il divieto di creare nuovi gruppi che non siano espressione di liste presenti alle elezioni locali o alle elezioni nazionali.
Regioni speciali
Per le Regioni a Statuto speciale come la Sicilia il governo potrebbe fissare tetti di spesa.
Corruzione
Incandidabilità dei condannati, Il governo è impegnato a risolvere il problema della incandidabilità dei condannati «nel più breve tempo possibile». Lo ha assicurato ieri il ministro per la Giustizia Paola Severino, ricordando che «sul tema dell'incandidabilità c'é una delega a termine, con un tempo massimo. Credo che ci sia un fortissimo impegno - ha aggiunto - affinché, appena approvata la norma anti-corruzione, la delega possa essere riempita nel tempo più breve possibile. Stesso concetto è stato ribadito dal ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi. Il ddl anticorruzione potrebbe arrivare in Aula in Senato già la prossima settimana. L'articolo 10 del testo, dà al governo un annodi tempo per rendere effettiva la norma per cui le persone condannate, con sentenza definitiva, a più di due anni per i reati gravi (come mafia e terrorismo) e per quelli contro la Pubblica Amministrazione non potranno essere elette né avere incarichi di governo.
Agrigentoflash
Cattedrale di Agrigento e precari al centro dell'incontro tra D'Orsi e Miccichè
Il Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi, ha incontrato stamani nella sede centrale della Provincia il candidato Presidente della Regione On. Gianfranco Miccichè. Presenti all'incontro anche il deputato regionale uscente On. Michele Cimino e gli Assessori della Giunta Provinciale. Un confronto incentrato soprattutto su due emergenze: i problemi della Cattedrale di San Gerlando e quello dei lavoratori precari. In precedenza, infatti, l'on. Miccichè si era incontrato con l'arcivescovo di Agrigento, mons. Franco Montenegro, che aveva espresso la grande preoccupazione per le condizioni di staticità della Cattedrale in seguito ai continui movimenti della collina. Miccichè ha esposto al Presidente D'Orsi la grave situazione, e in questo senso lo stesso D'Orsi ha garantito il suo impegno personale per contribuire a risolvere questa grave emergenza, che rischia di privare la città di uno dei suoi beni monuentali più antichi e prestigiosi.
D'Orsi ha poi chiesto all'on. Miccichè precisi impegni nella sua agenda elettorale su due importanti infrastrutture, ovvero l'Aeroporto di Licata e il raddoppio della SS 189 Agrigento-Palermo, ricevendo in questo senso ampie rassicurazioni. Ma è sul problema dei precari che il Presidente D'Orsi ha posto l'accento. "Si tratta di decine di lavoratori che dopo aver svolto con professionalità per tanti anni il loro lavoro alla Provincia" ha detto il Presidente D'Orsi "rischiano di ritrovarsi senza alcuna garanzia per il loro futuro. Decine di famiglie che rischiano il tracollo economico, mortificate nella loro dignità da un patto di stabilità che attualmente ingessa non solo la Provincia Regionale, ma anche tutte le Amministrazioni virtuose". Miccichè si è fatto carico delle preoccupazioni del Presidente D'Orsi, e ha assicurato che sta già lavorando ad un disegno di legge denominato "cambio del sistema amministrativo", che porterebbe una nuova vitalità al sistema economico ed occupazionale dell'Isola.
"Ho rivolto l'invito a tutti i candidati alla Presidenza per capire quale modello di sviluppo abbiano in mente per la provincia di Agrigento" dice D'Orsi "e dopo questo incontro con l'on. Miccichè, che reputo molto positivo e incoraggiante, mi aspetto eguale disponibilità da parte degli altri candidati, attesi ad un analogo e franco confronto sugli stessi temi".
Consiglio provinciale, manca numero legale: lavori aggiornati a stasera
Il Consiglio Provinciale di Agrigento tornerà a riunirsi questo pomeriggio, alle 18 in prosecuzione di seduta. Ieri, infatti, è venuto a mancare il numero legale, essendo presenti al primo appello 16 consiglieri su 35, mentre in seconda convocazione erano presenti soltanto in 11, e cioè i consiglieri Camilleri, Di Ventura, Gentile, Lo Leggio, Masone, Militello, Montaperto, Quartararo, Spoto, Tavormina e Vinci. Per rendere valida la seduta odierna, invece, sarà sufficiente la presenza di 14 consiglieri.
Unico argomento in discussione è la relazione semestrale del Presidente D'Orsi (secondo semestre 2011), ultimo punto all'ordine del giorno. E' ripreso, inoltre, l'iter per l'approvazione del bilancio di previsione 2012, il cui nuovo schema è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta provinciale. Il bilancio dovrà essere approvato entro il 31 ottobre, termine ultimo fissato dal governo nazionale.
Agrigentonotizie
Regionali 2012, Micciché ad Agrigento: "Ovvio che sarò io il nuovo presidente"
Il leader di Grande Sud nella città dei templi. Incontro con l'arcivescovo, poi con il presidente della Provincia. Micciché: "Cattedrale, la situazione è disastrosa. Bisogna intervenire immediatamente"
di Rogero Fiorentino
Regionali, Musumeci torna ad Agrigento: "Dobbiamo riconquistare la fiducia di chi ha perso la speranza"Il leader di Grande Sud, Gianfranco Miccichè, ha accolto l'invito del presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, per discutere delle problematiche legate al territorio. Il candidato alla Presidenza della Regione è arrivato in Provincia a tarda ora, dopo un incontro in un hotel di città e la visita in Curia all'Arcivescovo Francesco Montenegro.
E proprio questa visita ha suscitato il clamore di Miccichè: "Non mi ero reso conto del pericolo del crollo della Cattedrale. Con Cimino dieci anni fa ci eravamo mossi per degli interventi attraverso la Protezione civile, ma non credevo si fosse arrivati a questo punto disastroso. Bisogna interessare il presidente del Consiglio e tutte le Istituzioni, si rischia davvero di avere un disastro che potrà avere eco mondiale se consideriamo che potrebbe interessare anche le abitazioni ed i quartieri limitrofi. Se questo dovesse succedere, questa sarà ricordata come la classe dirigente colpevole. Lancio l'allarme perché questa è una Cattedrale a rischio enorme, la situazione è gravissima".
Un Miccichè schietto e molto sicuro di se, che tornando sulla campagna elettorale non ha dubbi sull'esito e nemmeno sulle alleanze future: "Neanche mi pongo il problema - afferma l'ex sottosegretario del Governo Berlusconi - , non considero nemmeno l'ipotesi che i vincitori possano essere Crocetta o Musumeci. Sto già lavorando da presidente della Regione e non da candidato. Abbiamo la coalizione nettamente più forte".
Miccichè, incalzato da un giornalista, si è soffermato anche sulla questione precari. La soluzione a questi sarebbe compresa nei primi tre pilastri del programma, con il raggiungimento del pareggio di bilancio. "Non continuando a tagliare", ma attivandosi su un'altra parte del bilancio, che è quella della ricchezza e della produttività.
"Esistono le condizioni - spiega Miccihè - perchè la Sicilia sia più ricca, basta attivarsi in questo senso. Con la modifica del sistema amministrativo, autorizzativo e di controllo - che sarà una delle cose più importanti da fare - con una riforma epocale porteremo all'incremento del Pil siciliano. Significa che le casse potranno incrementarsi di circa quattro-cinque miliardi di euro l'anno grazie a questa soluzione ed agli investimenti che si potranno attivare, per esempio, con l'eliminazione delle autorizzazioni".
- In molti pensano che il governo Miccichè possa essere il "Lombardo due". E' così?
"Sono molto diverso da Lombardo, ma abbiamo un'idea comune che è quella sulla costituzione sicilianista di un partito unico che possa presentarsi a Roma e portare un'importante numero di parlamentari siciliani che non obbediscano a partiti nazionali, ma soltanto alla Sicilia e che possano condizionare le scelte di Governo e maggioranza. Ma Lombardo è Lombardo e Miccichè è Miccichè".
Infoagrigento
IPIA Fermi, lettera di Agrigento Punto e a Capo: "D'Orsi è impazzito?"
Scritto da Redazione
Ancora una lettera da parte di "Agrigento punto e a capo"; il gruppo di cittadini nato su Facebook, è allarmato circa le notizie su un possibile oneroso, per le risorse pubbliche, contratto di locazione che la Provincia avrebbe firmato con un privato per la sistemazione delle classi dell'IPIA Fermi; di seguito il testo della lettera:
"E' proprio vero che in questa città non ci facciamo mancare davvero nulla: è a Lei che dobbiamo l'aumento RC auto; è ad una scellerata amministrazione della città negli ultimi..., diciamo vent'anni? Che dobbiamo l'aumento Irpef ed Imu; Ora apprendiamo da "voci di popolo "che la Provincia che Lei dirige avrebbe firmato un contratto di locazione per un capannone nella zona ASI per 50 mila euro al mese, utile ad ospitare la scuola IPIA, ultimamente oggetto di un ennesimo scandalo perché costruita con cemento depotenziato; e fin qui, nulla da dire pur di consentire ai nostri ragazzi di poter continuare con una certa serenità e sicurezza lo svolgersi dell'anno scolastico.
Quello che ci lascia senza parole è che questo contratto di locazione "avrebbe" una durata di 6 anni prorogabili a 10!!?? Se così fosse "cari agrigentini ", facendo un breve calcolo sono 600 mila euro l'anno, che sommati per 6 anni fanno un totale di 3 milioni e 800 mila euro. Pur non essendo addetti ai lavori in quanto semplici cittadini, ci sorge spontanea una domanda: Scusi, ma lei, i suoi assessori e la giunta provinciale siete impazziti? Ci avete pensato che con quello che spendereste in un solo anno, si potrebbero fare tutte le verifiche strutturali all'edificio IPIA e magari in tre anni, (stiamo parlando di 1 milione e ottocentomila euro) quegli interventi, (se le verifiche lo richiedono) consentirebbero la messa in sicurezza dell'intera scuola? Almeno provateci no? Siamo certi che il nostro Ospedale non fosse meno importante dell'IPIA, eppure, in questo caso si starebbero adottando "altre misure", altri metodi sicuramente molto più dispendiosi per la collettività!
Se a Lei ancora non fosse ben chiaro il concetto di spending review, in quattro semplici parole vorremmo rammentarle alcuni passaggi come: TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA, OVVERO TAGLI ALLE REGIONI, PROVINCIE E COMUNI...Lei dunque questi soldi li toglierebbe a tutti gli agrigentini per darli solo ad un singolo locatario?
Complimenti! Scelta più azzeccata di così non avreste potuto adottare, e come sempre nel silenzio più assoluto. Nessun proclama, nessun articolo sui giornali..., nulla di nulla;il tutto gestito tra pochi addetti?". Sa che le diciamo? Se tutto ciò dovesse corrispondere al vero, Lei meriterà la nostra più totale ed assoluta disistima, e non soltanto la nostra! ancora una volta avremmo la conferma che la cosa pubblica non viene gestita per il pubblico ma per il privato ed in maniera... diciamo inusuale? A quel punto ci sarebbe davvero di che vergognarsi."
Visita di Miccichè alla Provincia: il resoconto
Il Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi, ha incontrato stamani nella sede centrale della Provincia il candidato Presidente della Regione On. Gianfranco Miccichè. Presenti all'incontro anche il deputato regionale uscente On. Michele Cimino e gli Assessori della Giunta Provinciale. Un confronto incentrato soprattutto su due emergenze: i problemi della Cattedrale di San Gerlando e quello dei lavoratori precari. In precedenza, infatti, l'on. Miccichè si era incontrato con l'arcivescovo di Agrigento, mons. Franco Montenegro, che aveva espresso la grande preoccupazione per le condizioni di staticità della Cattedrale in seguito ai continui movimenti della collina. Miccichè ha esposto al Presidente D'Orsi la grave situazione, e in questo senso lo stesso D'Orsi ha garantito il suo impegno personale per contribuire a risolvere questa grave emergenza, che rischia di privare la città di uno dei suoi beni monumentali più antichi e prestigiosi.
D'Orsi ha poi chiesto all'on. Miccichè precisi impegni nella sua agenda elettorale su due importanti infrastrutture, ovvero l'Aeroporto di Licata e il raddoppio della SS 189 Agrigento-Palermo, ricevendo in questo senso ampie rassicurazioni. Ma è sul problema dei precari che il Presidente D'Orsi ha posto l'accento. "Si tratta di decine di lavoratori che dopo aver svolto con professionalità per tanti anni il loro lavoro alla Provincia" ha detto il Presidente D'Orsi "rischiano di ritrovarsi senza alcuna garanzia per il loro futuro. Decine di famiglie che rischiano il tracollo economico, mortificate nella loro dignità da un patto di stabilità che attualmente ingessa non solo la Provincia Regionale, ma anche tutte le Amministrazioni virtuose". Miccichè si è fatto carico delle preoccupazioni del Presidente D'Orsi, e ha assicurato che sta già lavorando ad un disegno di legge denominato "cambio del sistema amministrativo", che porterebbe una nuova vitalità al sistema economico ed occupazionale dell'Isola.
"Ho rivolto l'invito a tutti i candidati alla Presidenza per capire quale modello di sviluppo abbiano in mente per la provincia di Agrigento" dice D'Orsi "e dopo questo incontro con l'on. Miccichè, che reputo molto positivo e incoraggiante, mi aspetto eguale disponibilità da parte degli altri candidati, attesi ad un analogo e franco confronto sugli stessi temi.
Sicilia24
Incontro Miccichè - D'orsi, il candidato di GS: "Scioccato dalle condizioni della Cattedrale"
Il Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi, ha incontrato stamani nella sede centrale della Provincia il candidato Presidente della Regione On. Gianfranco Miccichè. Presenti all'incontro anche il deputato regionale uscente On. Michele Cimino e gli Assessori della Giunta Provinciale. Un confronto incentrato soprattutto su due emergenze: i problemi della Cattedrale di San Gerlando e quello dei lavoratori precari. In precedenza, infatti, l'on. Miccichè si era incontrato con l'arcivescovo di Agrigento, mons. Franco Montenegro, che aveva espresso la grande preoccupazione per le condizioni di staticità della Cattedrale in seguito ai continui movimenti della collina. Miccichè ha esposto al Presidente D'Orsi la grave situazione, e in questo senso lo stesso D'Orsi ha garantito il suo impegno personale per contribuire a risolvere questa grave emergenza, che rischia di privare la città di uno dei suoi beni momentali più antichi e prestigiosi.
D'Orsi ha poi chiesto all'on. Miccichè precisi impegni nella sua agenda elettorale su due importanti infrastrutture, ovvero l'Aeroporto di Licata e il raddoppio della SS 189 Agrigento-Palermo, ricevendo in questo senso ampie rassicurazioni. Ma è sul problema dei precari che il Presidente D'Orsi ha posto l'accento. "Si tratta di decine di lavoratori che dopo aver svolto con professionalità per tanti anni il loro lavoro alla Provincia" ha detto il Presidente D'Orsi "rischiano di ritrovarsi senza alcuna garanzia per il loro futuro. Decine di famiglie che rischiano il tracollo economico, mortificate nella loro dignità da un patto di stabilità che attualmente ingessa non solo la Provincia Regionale, ma anche tutte le Amministrazioni virtuose". Miccichè si è fatto carico delle preoccupazioni del Presidente D'Orsi, e ha assicurato che sta già lavorando ad un disegno di legge denominato "cambio del sistema amministrativo", che porterebbe una nuova vitalità al sistema economico ed occupazionale dell'Isola.
"Ho rivolto l'invito a tutti i candidati alla Presidenza per capire quale modello di sviluppo abbiano in mente per la provincia di Agrigento" dice D'Orsi "e dopo questo incontro con l'on. Miccichè, che reputo molto positivo e incoraggiante, mi aspetto eguale disponibilità da parte degli altri candidati, attesi ad un analogo e franco confronto sugli stessi temi".
Agrigentooggi
Precari e Cattedrale Agrigento: D'Orsi incontra il candidato alla Presidenza della Regione Miccichè
Il Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi, ha incontrato stamani nella sede
centrale della Provincia il candidato Presidente della Regione On. Gianfranco Miccichè. Presenti
all'incontro anche il deputato regionale uscente On. Michele Cimino e gli Assessori della Giunta
Provinciale. Un confronto incentrato soprattutto su due emergenze: i problemi della Cattedrale
di San Gerlando e quello dei lavoratori precari. In precedenza, infatti, l'on. Miccichè si era
incontrato con l'arcivescovo di Agrigento, mons. Franco Montenegro, che aveva espresso la grande
preoccupazione per le condizioni di staticità della Cattedrale in seguito ai continui movimenti della
collina. Miccichè ha esposto al Presidente D'Orsi la grave situazione, e in questo senso lo stesso
D'Orsi ha garantito il suo impegno personale per contribuire a risolvere questa grave emergenza,
che rischia di privare la città di uno dei suoi beni momentali più antichi e prestigiosi.
D'Orsi ha poi chiesto all'on. Miccichè precisi impegni nella sua agenda elettorale su due
importanti infrastrutture, ovvero l'Aeroporto di Licata e il raddoppio della SS 189 Agrigento-
Palermo, ricevendo in questo senso ampie rassicurazioni. Ma è sul problema dei precari che il
Presidente D'Orsi ha posto l'accento. "Si tratta di decine di lavoratori che dopo aver svolto con
professionalità per tanti anni il loro lavoro alla Provincia" ha detto il Presidente D'Orsi "rischiano
di ritrovarsi senza alcuna garanzia per il loro futuro. Decine di famiglie che rischiano il tracollo
economico, mortificate nella loro dignità da un patto di stabilità che attualmente ingessa non solo
la Provincia Regionale, ma anche tutte le Amministrazioni virtuose". Miccichè si è fatto carico delle
preoccupazioni del Presidente D'Orsi, e ha assicurato che sta già lavorando ad un disegno di legge
denominato "cambio del sistema amministrativo", che porterebbe una nuova vitalità al sistema
economico ed occupazionale dell'Isola.
"Ho rivolto l'invito a tutti i candidati alla Presidenza per capire quale modello di sviluppo
abbiano in mente per la provincia di Agrigento" dice D'Orsi "e dopo questo incontro con l'on.
Miccichè, che reputo molto positivo e incoraggiante, mi aspetto eguale disponibilità da parte degli
altri candidati, attesi ad un analogo e franco confronto sugli stessi temi".