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Rassegna stampa del 6/7/8 ottobre 2012

 6 ottobre - sabato
 

LA SICILIA
 

Il presidente della Provincia al centro di un nuovo caso
Eugenio D'Orsi
Da paladino a «sprecone»
FRANCESCO DI MARE
«Santo» o «demonio», paladino della legalità senza guardare in faccia alcuno, risparmiatore allo spasimo per salvare le casse dell'ente che amministra o spregiudicato esempio di approfittatore del proprio potere?
Il presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D'Orsi, suo malgrado, è nell'immaginario collettivo rappresentato da queste due immagini diametralmente opposte tra loro. Nel palazzo sede della Provincia di nemici se n'è fatti tanti, ma anche fuori non è che se la passi meglio. Sotto inchiesta per truffa e abusi assortiti relativi alla costruzione della propria villa di famiglia a Montaperto, con annesse palme ritenute comprate con denaro pubblico, D'Orsi ieri mattina è stato citato sulle pagine di un quotidiano nazionale per un caso di «parentopoli». Nel quotidiano si narrava la storia del figlio del presidente della Provincia fatto assumere da un ente regionale che si occupa di informatizzare gli uffici pubblici, insieme al figlio di un altro potente, ormai ex come l'ex sindaco di Palermo Cammarata.
Per chi si vanta - giustamente - di avere ridotto il debito della Provincia, di avere messo alla porta determinati avvoltoi che svolavazzavano da sempre attorno alla sede dell'ente, essere ancora una volta indicato all'opinione pubblica come esempio di sfrontatezza e opportunismo politico ha un sapore amaro. ((Mio figlio è disoccupato da anni, e quello di cui si scrive è un fatto accaduto un paio d'anni fa, quando mio figlio frequentò per soli sei mesi una sorta di stage formativo. Mia figlia si trova negli Stati Uniti pèr imparare meglio l'inglese. Magari riuscissi a far trovare un lavoro a mio figlio - dice con amarezza il presidente - tante sono le difficoltà per tutti in questo campo, anche per un rappresentante delle istituzioni. Sono disgustato per tutto il male che mi stanno gettando addosso, chi mi vuole male in questo periodo si sta prendendo parecchie soddisfazioni. Avendo pestato i piedi ad alcuni questo è lo scotto da pagare». D'Orsi racconta di come ((nel 2008 le missioni degli assessori provinciali siano costate alla gente 60 mila euro, oggi solo 717, la pubblicità istituzionale sulle emittenti tv costava 155 mila euro, oggi 2.900, per non parlare del taglio di 100 linee telefoniche, 20 fax 150 telefoni cellulari».
 

FAVARA: DISAGI PER GLI STUDENTI DELL'IPIA FERMI
«Non possiamo andare a scuola»
FAVARA. e. a.) Non solo sono costretti a pagarsi il biglietto di andata e di ritorno di tasca propria perché il Comune al momento non ha i soldi per farlo, ma non c'è nemmeno il pullman che li stras porti ad Agrigento. in pieno disaggio sono gli studenti di Favara che frequentano l'istituto professionale per l'industria e l'Artigianato Enrico Fermi di Agrigento. L'inconveniente per i circa 45 studenti favaresi si è venuto a creare dopo la chiusura dei locali della sede centrale dell'ipia «Fermi», per i fatti a tutti noti. Come si ricorderà nei giorni scorsi al termine della riunione operativa che si è svolta alla presidenza della Provincia di Agrigento con il provveditore Raffaele Zarbo ed alcuni dirigenti scolastici convocata dal presidente dell'Ente, Eugenio D'Orsi, per trovare una soluzione all'emergenza dell'istituto «Fermi)), è stato stabilito per gli studenti dell'ipia la sistemazione, con turni anche di pomeriggio, in 41 aule messe a disposizione dai presidi dell'istituto Tecnico per Geometri «Brunelleschi», dell'istituto Professionale per il Commercio e le attività di ristorazione e turistiche «Gallo» e dall'IT Commerciale, Economico e Tecnologico «Sciascia». Proprio in quest'ultimo istituto sono stati sistemati gli studenti di Favara, che dovendo raggiungere la scuola alle ore 14 ma non trovano a Favara il bus in partenza alle ore 13.30. Una situazione di disagio che finora è stata tamponata dai genitori che ogni giorno accompagnano i propri figli a scuola, ma non è una situazione che può durare a lungo. Gli studenti chiedono l'istituzione di una corsa del pullman della Sais per eliminare il disagio.
 

GIORNALE DI SICILIA
 

I costruttori siciliani: class action contro gli enti che non ci pagano
Le azioni giudiziarie anche per chiedere i danni provocati dalla prolungata morosità
Giorgio Vaiana
PALERMO
Dal 2008 ad oggi hanno perso il lavoro 46 mila edili diretti e 30 mila nell'indotto. Un sistema, quello delle imprese, che vanta crediti da Stato, Regione ed enti locali 1,5 miliardi di euro. 475 aziende siciliane hanno dichiarato fallimento. Tra aprile e maggio di quest'anno la cassa integrazione in edilizia è esplosa con i valori più alti d'italia: + 250%, con le province di Siracusa (+476,2%), Messina (+433,9%) e Ragusa (+352,4%), che sono le tre province italiane col picco maggiore. Le imprese edili siciliane riunite in una affollata e concitata assemblea straordinaria convocata dall' Ance Sicilia hanno deciso di intraprendere azioni di lotta contro la crisi determinata dal blocco dei pagamenti pubblici.
L'assemblea infatti, ha deciso di avviare «class action contro le pubbliche amministrazioni siciliane sia per ottenere le somme dovute tramite decreti ingiuntivi sia per chiedere ti risarcimento dei danni provocati da queste prolungate morosità alle imprese già fallite», a quelle che sono in procinto di farlo, a quelle che stanno pagando enormi interessi bancari sulle anticipazioni, a che non possono più partecipare a gare non avendo potuto pagare i contributi previdenziali. «Le previsioni per il 2013 sono peggiori - ha detto Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia-. L'anno prossimo gli investimenti della Regione in infrastrutture subiranno un'ulteriore contrazione di 1 miliardo di euro». Per gli edili, l'esenzione di 600 milioni dal Patto di stabilità è solo un contentino».
LAnce nazionale e l'Ance Sicilia hanno deciso di avviare una trattativa diretta col governo Monti per ottenere le necessarie flessibilità del Patto di stabilità. Ma servirà l'emanazione dei decreti attuativi per trasformare i crediti in anticipazioni bancarie. Oltre che l'immediata attuazione dei «piani città» e di «piani scuole» e «piani ambientali», le semplificazioni amministrative e la suddivisione delle grandi opere in lotti funzionali. Il presidente dell'Ance nazionale, Paolo Buzzetti, nel sottolineare che la Sicilia è giunta in anticipo ad una condizione disperata che man mano toccherà le altre regioni, ha dichiarato che «l'Ance nazionale sosterrà ìn pieno le azioni di lotta dell'Ance Sicilia e farà pressioni sul governo centrale per evitare il default del settore». Per Buzzetti, poi, «non si può più rinviare l'accelerazione del Pii dell' Italia. Una via immediata è sbloccare la modernizzazione del Sud. Lo Stato sostenga le nuove infrastrutture e renda sicuri gli edifici pubblici ed i territori, riduca gli oneri fiscali sulle grandi opere, semplifichi le procedure autorizzative e introduca il silenzio-assenso. Inoltre, aiuti le famiglie che devono acquistare immobili e le imprese che devono realizzare opere di edilizia residenziale». Buone notizie dall'Anas, invece, che ha assicurato il pagamento delle imprese creditrici entro la fine del mese. (GIVA)
 

Agrigentoflash
 

Locazione immobile Ipia, la provincia risponde all'associazione "Punto e a capo"
La provincia Regionale di Agrigento risponde all'associazione "Agrigento punto e a capo" in merito al contratto di locazione che l'Ente avrebbe firmato per un immobile atto a ospitare i 1200 alunni dell' Ipia Fermi di Agrigento. La provincia precisa : " già nel  mese di luglio è stato attivato un bando finalizzato a  reperire  locali per evitare l'interruzione al diritto allo studio degli studenti dell'Istituto in oggetto, ma che,  ad oggi, non è stato mai firmato  contratto di locazione; si sottolinea che, le  proposte avanzate a questo Ente,  da parte di diverse  società immobiliari, sono ancora in fase di istruttoria. Stigmatizziamo, inoltre,  l'atteggiamento di questo fantomatico "gruppo",  che dando adito a "voci di popolo",  parla di malaffare e di sperpero del denaro pubblico screditando  fortemente  il lavoro e l'impegno di un' Amministrazione che si è distinta per aver risanato le casse delle Provincia  eliminando sprechi e debiti. L'Ente rimane disponibile ad aprire con il gruppo "Agrigento punto e a capo"  un serio confronto, al fine di trovare soluzioni sostenibili per il bene degli studenti dell' Ipia. La Provincia Regionale di Agrigento, infine, si riserva la facoltà di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune".
 

Provincia, costi della politica: i fondi al Consiglio e alla Presidenza per spese extra
Più che quanto viene speso dalla collettività per il pagamento di gettoni, indennità, permessi e rimborsi,  salta all'occhio, soprattutto in tempi di crisi, quanto i nostri amministratori spendano per necessità di rappresentanza. Ad esempio, la Provincia regionale di Agrigento prevede per Consiglio e presidenza un fondo da 200mila euro lo scorso anno e da150mila per il 2012, che consente ai rappresentanti del popolo di compiere tutta una serie di spese "extra". Tutto è regolamentato da un documento del 2002, nel quale è specificato innanzitutto che la somma a disposizione debba essere così ripartita: il 70 per cento per i gruppi consiliari, il 10 per il presidente del Consiglio e il 20 per cento per l'attività delle commissioni consiliari. Per quanto riguarda i gruppi, stabilisce il regolamento, le somme vengono attribuite proporzionalmente in base al numero di componenti - sebbene non siano nominali, ma attribuite comunque all'intero gruppo- e la spesa sostenuta non deve superare i 2582 euro. Il fondo, che comunque non viene mai speso nella sua totalità dai consiglieri (nel 2011 si registra un residuo di oltre 80mila euro), può essere impegnato per una molteplicità di motivazioni: dalla benzina per il lavoro connesso alle commissioni e ai gruppi, al pagamento di pubblicità istituzionale, all'acquisto di libri, riviste, agende e supporti informatici a spese per le telefonate. Tutto, ovviamente, deve essere giustificato con delle ricevute, sebbene nessuno poi debba dimostrare che, ad esempio, i soldi che vengono spesi per iniziative, convegni o altro, siano stati spesi realmente per quello. Nel primo semestre 2011, a monte di circa 120mila euro consumati,  il Pdl ha staccato tutti in solitaria, con 12.314 euro. A seguire, a distanza, il gruppo misto: 5.097 euro; il Pdl sicilia: 4.166 euro, il Pid, 4.028 euro, il Patto per il territorio, con 3.768 euro; il Mpa: 2.925 euro; Pd: 2672 euro; Fli: 1350 euro; Iniziativa responsabile (1 solo consigliere): 1.325 euro; Coesione nazionale: 629 euro; Forza del sud: 571 euro; Udc: 250 euro. Meno di cinquemila euro - 4660 euro- ha speso il presidente del Consiglio. L'andazzo, sebbene sia ridotto il budget, non è variato nel primo semestre 2012. Primo è il Gruppo Misto, che è nel frattempo cresciuto di numero, e che ha speso 7.376 euro. A seguire il Pdl con 6.595 euro e il Patto per il territorio: 6.188 euro. Meno di tremila euro hanno speso l'Mpa (2.987 euro) e il Pid (2.452 euro) e circa la metà Iniziativa responsabile e Coesione nazionale, entrambi formati da un solo consigliere (rispettivamente 1.491 e 1.178 euro). Sotto i mille euro Pd (824 euro) e Forza del sud, 866 euro. Il presidente Buscemi ha speso 2.115 euro, buona parte dei quali unicamente per l'acquisto di quotidiani e per la sponsorizzazione di alcune iniziative. Ma come vengono spesi i soldi? I consiglieri, a ben guardare le ricevute vanno pazzi per incontri e buffet. Migliaia di euro vengono infatti spesi per non meglio precisati "incontri - convegni", tutti dai nomi abbastanza altisonanti (si va dai dibattiti sul nucleare a quelli sulla situazione dell'area euro-mediterranea) , tutti forniti di abbondante rinfresco e tutti ospitati in bar, ristoranti, sale trattenimenti e anche maneggi. La spesa va dai 250 euro ai 2000 euro coprendo anche la produzione di dépliant, brochure, volantinaggio e stampa di inviti. Iniziative di carattere essenzialmente politico e personalissimo, che servono nei fatti ai consiglieri ad incontrare elettori - e ad offrigli qualcosa da mangiare, che con l'attuale crisi può sempre essere utile - e spiegare loro cosa stanno facendo alla Provincia. Se quella degli incontri con gli elettori è la spesa più diffusa, non mancano i rimborsi per missioni compiute sia come componenti di commissione che come esponenti politici - Roma e Milano le mete più gettonate per iniziative nazionali di varia natura e corsi di formazione politica - e rimborsi per la benzina consumata durante gli spostamenti. E anche qui non mancano le sorprese, seppure al ribasso: i consiglieri non rinunciano mai all' "aiutino", nemmeno quando si tratta di un rimborso di circa 7 euro per essersi recati a Porto Empedocle, o, nel caso dell'acquisto di materiale "utile", come ad esempio un consigliere che ha ritenuto di farsi rimborsare 70 euro per l'acquisto di un'agenda per l'anno 2012. Non si lesina troppo nemmeno sulla pubblicità istituzionale: abbiamo rintracciato due fatture da circa 350 euro cadauna a firma di consiglieri provinciali che hanno retribuito testate giornalistiche  on line affinché dedicassero spazio alla propria attività in Provincia. Ed è comprensibile. In fondo siamo nella società dell'apparire.
Gioacchino Schicchi.
 

Infoagrigento
 

Botta e risposta tra D'Orsi ed Agrigento Punto e a capo       
LA LETTERA DI D'ORSI - Apprendiamo da organi di informazione circa la sterile polemica innescata dal sedicente gruppo di facebook "Agrigento punto e a capo" su un presunto oneroso contratto di locazione che questo Ente avrebbe firmato per un immobile atto a ospitare i 1200 alunni dell' IPIA Fermi di Agrigento.
"Questa Provincia - si legge in una nota -  precisa, che già nel mese di luglio è stato attivato un bando finalizzato a reperire locali per evitare l'interruzione al diritto allo studio degli studenti dell'Istituto in oggetto, ma che, ad oggi, non è stato mai firmato contratto di locazione; si sottolinea che, le proposte avanzate a questo Ente, da parte di diverse società immobiliari, sono ancora in fase di istruttoria.  Stigmatizziamo, inoltre, l'atteggiamento di questo fantomatico "gruppo", che dando adito a "voci di popolo", parla di malaffare e di sperpero del denaro pubblico screditando fortemente il lavoro e l'impegno di un' Amministrazione che si è distinta per aver risanato le casse delle Provincia eliminando sprechi e debiti".
"L'Ente rimane disponibile ad aprire con il gruppo "Agrigento punto e a capo" un serio confronto, al fine di trovare soluzioni sostenibili per il bene degli studenti dell' IPIA. La Provincia Regionale di Agrigento, infine, si riserva la facoltà di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune", conclude la nota.
LA RISPOSTA DI AGRIGENTO PUNTO E A CAPO - I cittadini membri del gruppo "Agrigento Punto e a capo", hanno inviato in redazione una lettera indirizzata al presidente D'Orsi, che qui di seguito pubblichiamo integralmente:
"Egr. Presidente D'Orsi, apprendiamo dagli organi di stampa notizie circa sua disponibilità ad un incontro in merito alla nostra "lettera aperta"; nel ringraziarla per aver risposto tempestivamente, cogliamo l'occasione per informarla che non era nostra intenzione screditare nessuno, tantomeno Lei o la sua amministrazione, ma richiamare all'attenzione, anche Sua, che ciò che a volte è amministrativamente legittimo e senza ombre, moralmente può apparire difficile da comprendere, fatto questo, acutizzato dal momento di crisi economica ed occupazionale.
Siamo disponibili ad un confronto per trovare insieme una migliore soluzione per gli studenti dell'IPIA e per la sua amministrazione, quindi per tutta la provincia che Lei rappresenta.
Come abbiamo più volte ribadito la sinergia "amministrazioni-cittadini" è per noi l'unico modo di procedere affinchè tutto funzioni, convinti che la partecipazione dei cittadini, come singoli, come gruppi o quant'altro sia sempre positiva per chi governa e per chi vive la città.
Aspettando un Suo riscontro le auguriamo Distinti saluti."
 

Sicilia 24h
 

Provincia Agrigento, i fondi alla Politica
La Provincia Regionale di Agrigento e i fondi per le spese di rappresentanza. Lo stanziamento per Consiglio e Presidente e' stato 200mila euro nel 2011, con un residuo non speso di circa 80mila euro, e nel 2012 e' 150 mila euro. Il 70 per cento per i gruppi consiliari, il 10 per il presidente del Consiglio e il 20 per cento per l'attivita' delle commissioni consiliari. Ai gruppi consiliari le somme sono assegnate proporzionalmente al numero dei componenti. Quindi, nei primi 6 mesi del 2012, primo e' il Gruppo Misto, che ha speso 7.376 euro. Poi il Pdl 6.595 euro. Patto per il territorio 6.188 euro. Mpa 2.987 euro. Pid 2.452 euro. Iniziativa responsabile 1.491 e Coesione nazionale 1.178 euro. Pd 824 euro. E Forza del Sud, 866 euro. I soldi sono spesi per incontri, convegni, pagamento di pubblicita' istituzionale, acquisto di libri, riviste, agende e supporti informatici, telefonate e benzina. Ad esempio, un consigliere ha chiesto il rimborso di 70 euro per l'acquisto di un'agenda, altri un rimborso di 7 euro per essersi recati a Porto Empedocle, e altri ancora hanno fatturato 350 euro per pubblicizzare la propria attivita' istituzionale in giornali on line .
 

7 ottobre - domenica
 

LA SICILIA
 

PORTO EMPEDOCLE. È tutto pronto per la creazione di uno dei più moderni poli industriali del sud d'italia
Rigassificatore, cantieri Enel al via
Conclusi i lavori di bonifica del terreno, presto la costruzione dell'impianto
FRANCESCO D MARE
Porto Empedocle. E' tutto pronto per l'apertura del cantiere necessario alla costruzione del rigassificatore di Enel - Nuove Energie. Proprio nelle scorse ore sono state ultimate le attività di pulizia e sistemazione dell'area posta all'inizio di quello che diverrà uno dei più moderni poli industriali del sud Italia.
Via sterpaglie, immondizia e detriti divario genere, già dalla prossima settimana le maestranze incaricate di dare il via al cantiere potranno mettersi al lavoro. Del resto già dallo scorso mese di settembre fu resa nota con una notevole dose di ufficialità la data di apertura del cantiere, fissandola proprio per il 15ottobre. E' tutto pronto, sia dal punto di vista burocratico, amministrativo e anche da quello logistico.
Dal 30agosto al 15 settembre scorsi le società Atlantis di Monreale e Geoind di Palermo con la nave Nautilus (per conto di Enel) hanno effettuato scavi archeologici. L'Enel le autorizzazioni principali, quelle da parte dei ministeri e della Regione in tutte le sue forme, le ha ottenute da mesi, con tanto di vittorie in sede di tribunali, sancite da sentenze che confermavano la bontà del progetto e delle procedure seguite dai promotori. Ottenuti tutti i certificati determinanti, Enel ha dato mandato un anno fa circa a ditte specializzate nei rispettivi campi di andare a cercare nell'area dove sorgerà il terminale ordigni residuati della seconda guerra mondiale o testimonianze archeologiche. Entrambe le attività di ricerca sono state ultimate con esiti altamente rassicuranti - fanno trapelare sempre fonti accreditate - tanto che non risultano tracce di ordigni residuati, anfore o altri oggetti di valore storico e culturale. Del resto quando sul finire degli anni '50 l'indimendicato sindaco-deputato nazionale-ministro Giuseppe Sinesio ottenne le risorse e fece riempire lo spazio di mare sottostante la casa natale di Luigi Pirandello, non venne usato materiale di particolare pregioso archeologico. Qualcuno nei mesi scorsi mosse il dubbio che le operazioni belliche consumatesi sul finire del secondo conflitto potessero avere lasciato in eredità qualcosa di inesploso, ma alla resa dei conti e delle ricerche, nulla ù stato rinvenuto. Stesso discorso per eventuali testimonianze del passato. La prossima settimana dunque, dovrebbe scoccare l'attesa ora «X».
 

GIORNALE DI SICILIA
 

MUSICA CLASSICA
AL Toscanini promozione dell'arte organaria
n L'arte organaria siciliana sarà al centro dell'iniziativa culturale promossa dal "Toscanini" di Ribera e dall'associazione "Oltre il giardino" e in programma a fine mese con incontri presso l'auditorium dell'istituto musicale provinciale che ha sede in via Roma il 26 e 27 ottobre e presso la chiesa di san Michele a Sciacca il 28 ottobre. Previste le presenze di Francesca Di Giorgi, di Franco Vito Gaiezza, Paolo Springhetti, Raffaele Caltagirone, Roberto Vermi, Giuliana Licata, Ines Tuttolomondo, Grazia Maria Russo, Paolo Scanabissi e Maurizio Parisi. TC
 

AZIENDE DELTRASPORTO PUBBLICO IN PRESSING: POCHI 24 MILIONI. I SINDACATI: PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA
Roma frena le spese della Regione
Dei 600 milioni sbloccati dal governo Monti, solo 400 sono utilizzabili dalla giunta. Gli altri sono vincolati
Giacinto Pipitone
PALERMO
 Lo Stato ha sbloccato 600 milioni ma solo 400 sono quelli dì cui la Regione può liberamente disporre. Gli altri sono vincolati da paletti messi dal ministro dell'Economia per impedire che vengano dispersi in mille rivali o misure preelettorali. E così si fa sempre più difficile la ricomposizione dello scontro fra assessori, le cui richieste di finanziamento hanno superato di gran lunga la disponibilità. Ieri l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, non ha trovato il punto di equilibrio.
Il budget
Lo Stato ha concesso di sforare il patto di stabilità per 600 milioni. Ma nelle carte firmate da Grilli e Armao c'è la previsione che almeno 130 milioni di questo budget devono essere impiegati per cofinanziare i progetti europei in agricoltura. Inoltre una serie di tecnicismi impediscono di considerare del tutto disponibili le altre somme: al settore Acqua e rifiuti - per esempio - vanno destinati 70 milioni ma almeno 45 sono già stati spesi prima del via libera romano e dunque possono essere redistribuiti per altri scopi mentre gli altri 25 vanno spesi secondo le indicazioni di Grilli.
Le categorie in pressing
A pressare sono soprattutto i forestali, I due assessori che hanno competenze su questo settore hanno chiesto più di 100 milioni per il prolungamento dell'impiego di 26 mila operai. Ieri Armao ha detto a Tgs che verrà data priorità ai finanziamenti alle imprese e ai Comuni ma non ha precisato gli importi che verranno accreditati. E ciò ha allarmato i sindacati dei forestali che martedì, quando la giunta si riunirà per la decisione definitiva, scenderanno in piazza. Protesta anche l'unica categoria che ha già avuto i soldi, le aziende del trasporto pubblico locale. 124 milioni stanziati sabato sarebbero sufficienti a coprire i costi maturati fino a metà giugno e secondo il presidente dell'Anav, Antonio Graffagnini, non è dunque possibile assicurare gli stipendi e ripristinare i collegamenti già tagliati. Armao provo a tendere una mano: «Possiamo reperire ancora un quindicina di milioni, forse qualcosa in più, per questo settore».
L'ipotesi allo studio
Armao deve arrivare a un piano di ripartizione entro martedì. E ieri ha anticipato la filosofia di fondo: «Credo che occorra dare ossigeno anche ad altri settori, dai beni culturali alla formazione professionale, dalla cassa integrazione ai forestali. Ma per accontentare un po' tutti è necessario che tutti abbassino un po' le pretese».
I sindacati
Cgil, Cisl e Uil mettono i loro paletti e sfidano Lombardo: «tI governo rischia di accendere la rivolta sociale - hanno detto Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone -. La priorità va data agli ammortizzatori e ai corsi di formazione, che riguardano circa 25 mila siciliani. Non si può invece alimentare l'assalto elettoralistico, altrimenti scenderemo in piazza per portare avanti la vertenza in modo aspro». Pressa la formazione anche Rudy Maira del Pid.
 

L'altraagrigento
 

Ipia Fermi, la Provincia Regionale: "fantomatico gruppo Facebook da adito a voci di popolo"
"Apprendiamo da organi di informazione circa la sterile polemica innescata dal sedicente gruppo di facebook "Agrigento  punto e a capo" su un  presunto oneroso contratto di locazione che questo Ente avrebbe firmato per un immobile atto a ospitare i 1200 alunni dell' IPIA Fermi di Agrigento". La nota stampa arriva direttamente dall'ufficio di comunicazione della Provincia Regionale di Agrigento.
"Questa Provincia,  precisa" continua il comunicato, "che già nel  mese di luglio è stato attivato un bando finalizzato a  reperire  locali per evitare l'interruzione al diritto allo studio degli studenti dell'Istituto in oggetto, ma che,  ad oggi, non è stato mai firmato  contratto di locazione; si sottolinea che, le  proposte avanzate a questo Ente,  da parte di diverse  società immobiliari, sono ancora in fase di istruttoria.
Stigmatizziamo, inoltre,  l'atteggiamento di questo fantomatico "gruppo",  che dando adito a "voci di popolo",  parla di malaffare e di sperpero del denaro pubblico screditando  fortemente  il lavoro e l'impegno di un' Amministrazione che si è distinta per aver risanato le casse delle Provincia  eliminando sprechi e debiti.
L'Ente rimane disponibile ad aprire con il gruppo "Agrigento punto e a capo"  un serio confronto, al fine di trovare soluzioni sostenibili per il bene degli studenti dell' IPIA.
La Provincia Regionale di Agrigento, infine, si riserva la facoltà di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune".
E subito arriva la risposta dei responsabili del gruppo Facebook che pubblichiamo interamente: "Egr. Presidente D'Orsi, apprendiamo dagli organi di stampa notizie circa sua disponibilità ad un incontro in merito alla nostra "lettera aperta"; nel ringraziarla per aver risposto tempestivamente, cogliamo l'occasione per informarla che non era nostra intenzione screditare nessuno, tantomeno Lei o la sua amministrazione, ma richiamare all'attenzione, anche Sua, che ciò che a volte è amministrativamente legittimo e senza ombre, moralmente può apparire difficile da comprendere, fatto questo, acutizzato dal momento di crisi economica ed occupazionale.
Siamo disponibili ad un confronto per trovare insieme una migliore soluzione per gli studenti dell'IPIA e per la sua amministrazione, quindi per tutta la provincia che Lei rappresenta.
Come abbiamo più volte ribadito la sinergia "amministrazioni-cittadini" è per noi l'unico modo di procedere affinchè tutto funzioni, convinti che la partecipazione dei cittadini, come singoli, come gruppi o quant'altro sia sempre positiva per chi governa e per chi vive la città.
Aspettando un Suo riscontro le auguriamo Distinti saluti".
 

8 ottobre - lunedì
 

LA SICILIA
 

A Sciacca sono 23 per la Regione, 18 per il servizio turistico, 21 per la Provincia, 31 per il web
B&B, regna l'abusivismo
SCIACCA. Per l'assessorato regionale al turismo sono 23, per il servizio turistico di Sciacca 18, per la Provincia regionale di Agrigento 21 e per il più popolare dei portali dedicati al turismo sono 31. Parliamo dei Bed and breakfast, le piccole strutture ricettive a gestione familiare che in Sicilia sono nate in gran numero dopo la legge regionale del 2000 nata per dare un ulteriore sfogo alla proposta turistica.
A Sciacca, tra le mete più ambite in Sicilia dal turismo balneare e artistico, a fronte della pressoché totale assenza di alberghi nel centro abitato (c'è solo l'albergo delle terme che dispone di un centinaio di camere) sono nati negli ultimi anni tanti B&B, e il loro numero continua a crescere. Ma dalle verifiche dei soggetti proposti a promuovere lofferta turistica nei B B, emerge che il numero delle strutture attive non è affatto definito, facendo sorgere il dubbio che anche in questo settore ci sia un diffuso abusivismo. Gli enti che autorizzano l'apertura di un B & B sono Regione, Comune e Provincia: ogni struttura deve avere fino a un massimo di 5 camere, la Regione eroga anche un contributo, non occorre avere partita Iva, la comunicazione di inizio attività, si fa a Comune e Provincia, quest'ultimo ente provvede ad effettuare apposito sopralluogo al fine della conferma della idoneità all'esercizio dell'attività ed alla classificazione della stessa nel numero di stelle confacente, stabilendo di fatto tariffe minime e massime applicabili all'esercizio, I soggetti pubblici interessati forniscono numeri diversi sulle attività ufficiali che operano a Sciacca e dal Servizio turistico locale apprendiamo che dovrebbero essere 18, ma probabilmente non sono state comunicate le ultime aperture. Secondo una nostra verifica sommaria sono invece una cinquantina, alcune delle quali aperte lo scorso mese dì settembre. La Provincia, ente che fornisce l'ultimo via libera all'apertura di un B & B, dice attraverso il proprio sito che a Sciacca ci sono 21 strutture, ma il numero si alza a 31 quando si entra nel sito web del più importante e rinomato sito di viaggi e recensioni alberghiere: i B & B di Sciacca che sono inseriti in questo speciale elenco sono tutte recensite, quasi tutte hanno una foto pubblicitaria e, quindi, perfettamente funzionanti, Il rischio per i viaggiatori che prenotano sul web è però quello di ritrovarsi a dormire in una struttura abusiva. Controllare tutti non sarebbe un problema controllando quelli censiti nei siti e gli indirizzi pubblicizzati su volantini e siti internet, comparandoli poi con l'elenco dei regolari depositato in Comune. Di certo c'è che occorre regolarizzare il settore e censire, anche nel resto del territorio provinciale, i veri albergatori con quelli che si improvvisano tali. Quasi tutti, sia quelli ufficiali che quelli non censiti dagli enti pubblici, lavorano comunque con intensità nel periodo che va da maggio a settembre e alcuni, quelli presenti nel centro storico, sono riusciti a farsi una clientela anche nella stagione invernale.
G.R.
 

GIORNALE DI SICILIA
 

COMUNI. Contro la nomina del commissario
Gestione delle acque I sindaci presentano un ricorso al Tar
Dopo le riunioni tenute per esaminare i problemi legati ai superamento del sistema della privatizzazione e al conseguente ritorno alla gestione pubblica dell'acqua per usi civili si sono rivolti al Tar con un dettagliato ricorso i sindaci dei comuni di Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Menfi, Montevago, Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, S. Angelo Muxaro, S. Stefano Quisquina e Villafranca sicula.
Difesi dall'avvocato racalmutese Luigi Restivo Pantalone e, per quanto riguarda il comune di Menfi, anche dalla dottoressa Adriana Ferrara, del servizio avvocatura del comune di Menfi, hanno chiesto l'annullamento, p'via sospensione, del decreto assessoriale n. 1412 del 28.08.2012 a firma dell'Assessore regionale per l'Energia e peri Servizi di pubblica utilità e del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti e le acque, con il quale il funzionario Teresa Restivo è stata nominata Commissario ad acta in sostituzione delle amministrazioni di questi comuni.
Con il decreto in questione trasmesso il trentuno agosto scorso si richiedeva di procedere alla consegna dei relativi acquedotti, reti e impianti afferenti ai Servizio idrico integrato. alla società di gestione, "Girgenti acque s.p.a"
(TC')
 

 

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