LA SICILIA
Ipia Marconi, speranza legata a una palazzina
Al bando della Provincia solo una offerta (da valutare)
C'è una sola speranza per la scuola peggiore d'italia: l'unico partecipante al bando pubblicato dalla Provincia di Agrigento per la ricerca di nuovi locali da prendere in affitto dove verrebbero ospitati alunni, docenti e personale Ata, che attualmente svolgono le lezioni nei magazzini fatiscenti di via Ducezio.
Il professionale Guglielmo Marconi" ripone tutta la sua fiducia nell'ente affinché valuti con celerità e positività l'offerta avanzata da quel canicattinese che ha messo a disposizione il suo immobile di via Carmelo Marchese Ragona.
«L'unica novità al momento ha spiegato il vicesindaco Gaetano Rizzo, che da quest'anno insegna nella scuola è la disponibilità di un nostro concittadino che si è fatto avanti per proporre un locale di sua proprietà per ospitare la scuola)).
Ma ci sarebbero davvero buone speranze, questa volta?
«Credo di sì ha sottolineato il professore però ci deve essere l'impegno da parte della Provincia, per risolvere l'annosa situazione dell'Ipia di Canicattì, ci aspettiamo che operi così come fatto con il "Fermi" di Agrigento, quindici auguriamo che la richiesta verrà valutata in tempi brevi». L'edificio di via Marchese Ragona prima di accogliere scolari e professori, però, dovrebbe essere interessato da piccoli interventi di manutenzione. Se non dovesse concretizzarsi pure questa occasione, si tratterebbe dell'ennesimo rinvio per il tanto sognato trasferimento in un'altra sede. La farsa pirandelliana, così come l'avevano definita gli stessi studenti durante uno dei tanti scioperi organizzati nei mesi passati, continuerebbe. Intanto l'istituto professionale si è aggiudicato nuovamente il primato come scuola peggiore d'italia. Nello studio condotto a livello nazionale da Cittadinanzattiva, tenendo conto delle caratteristiche strutturali delle scuole del Paese, su 110 edifici in 10 regioni, presentato a Roma, il «Marconi» è risultato quello peggiore. Dopo la pausa dello scorso anno, quando a vincere il titolo era stata un'altra scuola della città, il liceo scientifico «Antonino Sciascia», l'lpia è tornato a far parlare di sé e per i soliti problemi. Infatti, di anno in anno «sprofondano» le condizioni dei magazzini dove alunni e docenti s'incontrano per fare scuola, Accanto alla mancanza di aule e laboratori inadeguati per svolgere le attività didattiche, porte rattoppate con cartoncini, cavi elettrici scoperti, crepe sulle pareti e cornicioni che stanno per venire giù. Emergenza, questa, che riguarda anche gli inquilini residenti nei piani superiori degli stabili di via Ducezio.
«Questa la chiamiamo scuola ma tutto può essere tranne che scuola ha ironizzato Gaetano Rizzo per la struttura e gli standard offerti agli alunni, come la grandezza delle aule, gli impianti elettrici, i servizi igienici, gli spazi angusti, la mancanza di laboratori adeguati e l'essere costretti ad uscire per andare da una classe all'altra».
VALENTINA GARLANDI
Protocollo d'intesa fra Asp e scuola Si vuole migliorare l'inserimento dei soggetti svantaggiati fisicamente e nell'apprendimento
Promuovere, potenziare ed incentivare sul territorio l'inclusione degli alunni disabili e sviluppare tutte le forme di collaborazione per tutelare i diritti delle persone affette da Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Questi gli obiettivi dei Protocollo d'intesa stipulato ieri mattina presso la sede del Provveditorato di Agrigento tra l'Azienda Sanitaria Provinciale N i di Agrigento e l'ufficio X Ambito Territoriale per la Provincia di Agrigento, settore sostegno alla persona ed alla partecipazione studentesca. L'accordo storico, primo nel suo genere, a firma del Provveditore, Raffaele Zarbo e del Direttore Amministrativo dell'Aspi Ag, Alfonso Zambuto, prevede azioni di supporto alle famiglie degli alunni diversamente abili inseriti nelle istituzioni Scolastiche, iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità locale ed un raccordo delle competenze dei due enti, utili per realizzare l'integrazione scolastica e sociale degli alunni disabili ed a promuovere attività di sensibilizzazione, informazione, formazione, rivolti a specialisti, operatori, docenti e genitori degli alunni, I due Enti si impegnano a rispettare tutte le attività di loro competenza al fine di garantire il successo formativo per tutto l'arco della vita dei soggetti affetti da tali disturbi. " un momento importante per l'integrazione scolastica- spiega Raffaele Zarbo, dirigente dell'Ufficio X Ambito territoriale per la Provincia di Agrigento. Noi crediamo che attraverso il lavoro sinergico tra le nostre scuole e le professionalità messe a disposizione dell'Asp 1, si possa raggiungere un miglioramento del percorso integrativo- didattico, dei soggetti diversabili". L'Asp, da parte sua si impegna a sostenere gli alunni in situazioni di difficoltà attraverso l'impegno di un team, già istituito in ambito di Asp, per sostenere tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado laddove vi sia la necessità di fare una valutazione clinica della disabilità, che serve a migliorare il piano a sostegno dell'offerta formativa dei bambini. Il protocollo realizzato anche grazie all'impegno di Stefania Ierna, responsabile del Settore Sostegno alla persona ed alla partecipazione studentesca e del dott. Antonio Vetro, neo Direttore dell'UDC di Neuropsichiatria Infantile. "Per quanto riguarda dell'apprendimento, l'Asp ha individuato tre poli di riferimento in ambito provinciale, Agrigento, Canicatti e Sciacca -spiega il Direttore Amministrativo dell'Aspi Ag
in cui operano dei team adeguatamente costituiti, di alto valore professionale, che saranno i punti di riferimento a cui le strutture scolastiche ed i distretti potranno rivolgersi laddove venga individuata una situazione a rischio. L'asp si impegna con la firma del protocollo, a dare il supporto clinico necessario per una valutazione globale del paziente in condizioni di diversabilità e contestualmente penseremo di migliorare il percorso formativo di questi bambini".
ANNA RITA DI LEO
Occorrono almeno sei mesi per l'inizio dei lavori
Il progetto approvato dal Ctar e tornato a Palermo
Potrebbero volerci addirittura anche sei mesi per l'apertura del cantiere relativo al rifacimento della rete idrica cittadina. Se n'é parlato, sia pure marginalmente, ieri mattina a Palermo in occasione di un incontro che i tecnici dell'ato idrico Bernardo Barone e Giuseppe Milano ed il direttore di Girgenti Acque Giuseppe Carlino hanno avuto con i responsabili del Dipartimento Acque e Rifiuti.
Il fatto é che tale progetto, approvato nella versione definitiva dal Ctar è tornato a Palermo nella versione esecutiva per una ulteriore approvazione. Se il Comitato riterrà di farlo passare senza ulteriori approfondimenti l'avvio dei lavori potrebbe essere imminente; se invece si deciderà per un ulteriore esame e quindi con un iter più lungo, allora saranno necessari alcuni mesi per avere l'emissione del decreto con il quale il gestore dovrà essere autorizzato ad avviare i lavori, anticipando eventualmente anche le prime somme necessarie per l'esecuzione dell'opera.
Ma i tre tecnici sono andati "a rapporto" a Palermo per fare il punto della situazione relativa ai progetti che sono in corso di approvazione e che riguardano il sistema fognario costiero agrigentino.
Come si ricorderà, per quest'ultimo esiste una procedura di infrazione da parte dell'unione Europea per cui il Cipe ha finanziato alcuni progetti, per svariati milioni di euro, allo scopo di realizzare le opere necessarie a bonificare i siti ed eliminare gli inconvenienti che hanno determinato i provvedimenti da parte della UE. La decisione del Cipe risale allo scorso 30 aprile, ma in quella sede venne anche stabilito che entro il 30 giugno 2013 dovranno essere adottati atti giuridicamente vincolanti in ordine alla realizzazione dei lavori. In parole povere i progetti dovranno essere approvati e dovrà procedersi formalmente all'incarico al gestore per l'esecuzione dei
lavori, altrimenti i fondi andranno perduti e la procedura di infrazione dell'Unione andrà avanti inesorabilmente.
Per questo periodicamente il Dipartimento Acque e Rifiuti si tiene informato su come stanno andando le cose. I tecnici agrigentini hanno riferito che sono state tenute tutte le conferenze di servizi per l'approvazione dei progetti preliminari in ordine alle opere da realizzare, per cui adesso si sta lavorando ai progetti definitivi per un successivo ciclo di conferenze di servizi finalizzate all'ulteriore approvazione.
Diverso, invece, l'iter per il nuovo megadepuratore di Cannatello-Villaggio Mosé, la cui approvazione é demandata al Comitato tecnico amministrativo regionale, per cui si sta realizzando la fase istruttoria, anche con riferimento ai visti di compatibilità ambientale.
Sia sugli impianti fognari che sulla rete idrica di Agrigento Girgenti Acque parteciperà alla spesa intervenendo nell'ambito del 30 per cento previsto nel contratto di affidamento del servizio idrico integrato.
S.F
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Servizi cartografici gratis via web
Domani convegno
L'erogazione gratuita di servizi cartografici via web per smartphone e per desktop sarà al centro del convegno che sì svolgerà domani dalle ore 9.30 nella sala multimediale "S. Pellegrino" della Provincia (via Acrone, 27). L'iniziativa è dell'Assessorato all'Ambiente e Territorio - Servizio SIT della Provincia Regionale di Agrigento. Verranno presentati la nuova versione del Geoportale provinciale e l'applicazione per smartphone "Mobile Map Agrigento'. 1 servizi - si legge in una nota - sono rivolti sia al cittadino, che può reperire le informazioni su infrastrutture e punti di interesse presenti sul territorio (per esempio: farmacie e altre attività e luoghi di interesse pubblico).
I SOLDI DELLA REGIONE. I sindaci costretti a fare i conti con a stretta decisa dal governo isolano. L'Anci: «Roma trovi un rimedio per i lavoratori»
Precari, nei Comuni siciliani primi tagli
È emergenza per i contratti. A Scaletta già ridotti gli stipendi, a Marsala ne verranno rinnovati di meno
Giacinto Pipitone
PALERMO
Convinti che la Regione non abbia più i soldi per i precari, i sindaci temono la rivolta sociale. Anche perchè sono già iniziati nei Comuni i tagli agli stipendi e a gennaio scatterà l'emergenza legata all'impossibilità di rinnovare i contratti in scadenza. È esploso il caso-precari.
la circolare con cui la Regione ha dato il via libera ai Comuni per il rinnovo soltanto dei contratti in scadenza entro il 31 dicembre ha acceso la vertenza invece di rassicurare. L'Anci, l'associazione dei sindaci guidata da Giacomo Scala, chiede di affrontare subito l'emergenza: «La circolare della
Regione è poco più di un primo passo. Che non risolve però il problema maggiore, quello dei rinnovi dei contratti che scadono nel 2013. Da tempo chiediamo di si- giare un patto con Roma che autorizzi a svincolare questa spesa dai patto di stabilità, altrimenti sarà emergenza sociale'>. Scala teme anche che nel 2013 la Regione non abbia i fondi per garantire gli attuali contributi: «I sindaci rinnoveranno i contratti solo con la clausola che se la Regione non contribuisce o riduce gli aiuti, salta tutto».
Non è una ipotesi di scuola. Anzi si sta già verificando da un capo all'altro dell'isola, in piccoli Comuni come in grandi centri. A Scaletta Zanclea, nel Messinese, il sindaco Mario Briguglio (Grande Sud) ha tagliato gli stipendi: «La Regione doveva contribuire per il 90% della spesa e invece ha dato solo l'80%. A quel punto abbiamo avuto difficoltà a pagare. L'unica soluzione è stata quella di un accordo coni sindacati. Abbiamo deciso che le ore di impiego scendono da 24 a 18 settimanali. Il resto delle ore lo consideriamo ferie o riposo compensativo». in questo modo la busta paga dei 28 precari di Scaletta è scesa da circa 800 a 600 euro.
A Vittoria, nel Ragusano, la beffa è stata doppia. Il sindaco Pippo Nicosia (Pd) ha stabilizzato circa 130 Lsu a fine 2009 e ha tenuto un'altra piccola quota di Asu e Puc a contratto annuale, Adesso succede che la Regione vuole togliere i contributi per entrambe le categorie: «Nel mese di luglio la Regione ci ha scritto - spiega il sindaco - chiedendoci la restituzione di tutte le somme avute dal 2009 al 2011 per le stabilizzazioni. Inoltre quest'anno ha tagliato i soldi anche per i Puc. In questo modo dovremo trovare all'interno del nostro bilancio oltre un milione e mezzo all'anno sacrificando altri settori. Nel carteggio fra la Regione e il Comune si evince un braccio di ferro: secondo l'assessorato regionale al Lavoro, il sindaco ha stabilizzato sfruttando le pieghe di una legge che permette di concedere il posto Osso ma «con fondi a carico del Comune». Qualche giorno fa il sindaco ha risposto che non restituirà i soldi.
E Giulia Adamo (Udc), sindaco di Marsala, anticipa che rinnoverà «solo i contratti delle figure utili all'amministrazione: operai, giardinieri, autisti e insegnanti».
In questo clima si avvicina la scadenze dei contratti. E il Movimento Giovani Lavoratori, la sigla autonoma più rappresentativa, mostra tutta la tensione crescente: «il fatto che ci sono amministrazioni che minacciano di ridurre l'impegno orario, di declassare i lavoratori e di non pagare gli stipendi per via del mancato accredito delle somme è vergognoso oltre che insostenibile sul piano normativo» protestano Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Sergio Leggio.
REGIONALI, ARRIVANO I BIG
Oggi tappa in provincia per i candidato Nello Musumeci:sarà a Favara con Nino Bosco. Poi a Canicattì, Licata a Cianciana
Paolo Picone
Saranno l6 e non più 15 le liste del collegio di Agrigento per il rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana. E' stata infatti riammessala lista del Popolo dei forconi. Il Tribunale amministrativo della Sicilia, ha infatti accolto il ricorso dei legali del candidato alla presidenza della Regione, Mariano Ferro, che hanno chiesto di riammettere la lista esclusa nel collegio di Agrigento perché una delle candidate, Linda Cottone non aveva i requisiti per essere inserita, essendo stata condannata ad una pena inferiore ai due anni di reclusione, Incorsa, quindi, tranne la Cottone, tornano: Maria Teresa Fa- zio, Giuseppe Marinelli, l'artigiano campobellese Carmelo Cammilleri detto Angelo, il favarese Giacomo La Russa ed il canicattinese Giovanni Costanza.
Tour elettorale di Musumeci
Tappa di due giorni in provincia di Agrigento per il candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra Nello Musumeci, che incontrerà gli elettori ed i candidati a Favara, Canicattì, Licata e Cianciana. Alle 10 in via Cesare Battisti a Canicattì, Nello Musumeci interverrà a sostegno della candidatura di Giancarlo Granata, inserito nella lista del Popolo della Libertà per il rinnovo del Parlamento Regionale. Alle 11 si sposterà al Carmine di Licata per incontrare la candidata nella lista Musumeci, Laura Carbone. Alle 15,30 l'on Salvatore Iacolino, candidato nella lista del Pdl inaugurerà alla presenza del candidato alla Presidenza della Regione, Nello Musumeci il Comitato Elettorale di Agrigento in via Acrone 3 Piazza Stazione). Poi alle 16,3omanifestazione elettorale con il candidato all'Ars, Nino Bosco preso la sede del Comitato Elettorale in viale
Aldo Moro a Favara. Ed in serata Musumeci sarà a Cianciana dalle 18,30 in piazza Matrice per l'apertura della campagna elettorale del candidato Pino D'Angelo.
Crocetta incontra gli agrigentini
Anche per il candidato alla presidenza della Regione, Rosario
Crocetta, si prospettano due giorni intensi di appuntamenti nell' Agrigentino. Stasera alle 20,30 sarà al cine Teatro Lupo di libera in una convention di tutta la coalizione, mentre domani mattina si sposterà a Canicattì, Ravanusa e Licata.
Sel con Fava
Claudio Fava terrà, con inizio alle 19, in piazza Sant'Angelo un comizio a sostegno della candidata alla presidenza della Regione Giovanna Marano. Saranno presenti i candidati licatesi a sostegno della Lista Marano / Lava Presidente.
Miccichè in piazza Progresso
Anche il candidato di Grande sud, Nuovo polo e Partito dei siciliani, Gianfranco Miccichè visiterà due importanti piazze agrigentine. Sarà a Favara questa mattina e a Licata nel pomeriggio, in piazza Progresso. Nessun comizio previsto, solo un caffè con gli elettori licatesi.
Italiani di Don Sturzo
Oggi alle 18 a Porta di Ponte, il movimento Italiani liberi e forti, il partito di Sturzo, presenterà i suoi candidati all'Assemblea Regionale. La presentazione sarà introdotta da Enzo Di Natali, condotta da Nicola Madona. Conclude Eugenio Guccione, responsabile nazionale di Italiani liberi e for ti.
Lillo Firetto Udc
Il candidato Udc all'Ars Lillo Firetto ieri sera a Sciacca ha inaugurato, in piazza Farina, nel centro storico, il suo Comitato Elettorale. Intanto si registrano nuove adesioni all'Udc: il consigliere di Agrigento Gianluca Urso, il consigliere del Comune di Favara, Michele Lombardo e l'ex coordinatore cittadino dell'Api Alessandro Accorso Tagano convergono nel partito di Casini.
Il governo vara altri tagli per la Sicilia Stop al progetto perla costruzione del Ponte sullo Stretto: stanziati 300 milioni per pagare le penalità
Renato Giglio Cacioppo
ROMA
Aumentano di un miliardo i taglia carico delle Regioni a Statuto speciale, si mette la parola fine alla costruzione del Ponte sullo Stretto, arrivano altri sacrifici per 1,5 miliardi a carico della Sanità. Buona parte delle riduzioni di spesa previste dalla bozza di legge di Stabilità entrata ieri sera in Consiglio dei ministri, è a carico degli enti locali e delle amministrazioni periferiche. Queste le principali norme annunciate.
Tagli per Regioni autonome e Sicilia. Secondo anticipazioni d'agenzia sulla bozza della legge, vengono aumentati di miliardo i tagli lineari previsti dalla prima spending review per le Regioni a Statuto speciale. A luglio erano stati stabiliti tagli per 600 milioni per il 2Ol2, per un miliardo e 200 milioni nel 2013 e per un miliardo e 500 milioni nel 2014. Inoltre la nuova legge chiederebbe un ulteriore risparmio di 500 milioni alle regioni autonome e ridurrebbe rispettivamente di 500 e 200 milioni le risorse del fondo perequativo di Sicilia e Sardegna nei confronti dei propri comuni e delle proprie province.
Trecento milioni per non fare il Ponte. Stanziati trecento milioni per pagare le penalità contrattuali per il Ponte sullo stretto di Messina, «per far fronte agli oneri derivanti dalla mancata realizzazione di interventi per i quali sussistano titoli giuridici perfezionati alla data di entrata in vigore della presente legge>.
Sanità: 1,5 miliardi in meno. Ancora sacrifici per la sanità. In arrivo tagli da 1,5 miliardi al fabbisogno sanitario nazionale, grazie a una ulteriore riduzione della spesa per l'acquisto di beni e servizi e dispositivi medici. Il risparmio si ottiene portando dal 5 al 10%, a partire dal 2013, il taglio, già introdotto con la spending review, dei contratti in essere per l'acquisto di beni e servizi (esclusi i farmaci),
mentre il tetto di spesa per l'acquisto di dispositivi medici è abbassato dal 4,9 al 4% nel 2013 e dal 4 al 3,9% nel 2014. In più le Regioni che non useranno la piattaforma Consip o le centrali di acquisto non accederanno al «finanziamento integrativo al Ssn».
Vendita dei beni immobili. Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha anticipato che la legge punta alla vendita dei beni demaniali attraverso fondi immobiliari e a pagamenti più rapidi della pubblica amministrazione.
Stop a nuovi immobili. Deciso lo stop all'affitto e all'acquisto di nuovi immobili da parte di tutte le amministrazioni pubbliche, e all'acquisto e al leasing di autovetture. Stretta anche per l'acquisto di arredi e per le spese di consulenze informatiche.
Trasporto pubblico. Stanziato un miliardo e seicento milioni, dal 2013, per il trasporto pubblico locale.
Comuni. Il fondo di rotazione per i comuni in condizioni di pre-dissesto viene rifinanziato nel 2013 per 130 milioni di euro.
Tav. Per studi, progetti, attività e lavori preliminari, lavori definitivi della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, arrivano 160 milioni nel 2013, 100 milioni nel 2014 e di 530 milioni nel 2015.
Ferrovie. Previsti 500 milioni per il 2013 per il finanziamento degli investimenti per la rete infrastrutturale ferroviaria nazionale e 300 milioni per la continuità dei lavori di manutenzione straordinaria.
Strade. Trecento milioni nel 2013 per assicurare la continuità dei lavori dì manutenzione straordinaria della rete stradale inseriti nel contratto tra il ministero delle infrastrutture e l'Anas.
Meno poteri alle regioni «speciali»
Anche le Regioni a Statuto speciale dovranno attenersi al principio dell'equilibrio di bilancio e al patto di stabilità. La bozza del disegno di legge di riforma del titolo V della Costituzione, esaminata ieri dal Consiglio dei ministri, riporta più competenze legislative allo Stato rispetto alle regioni ordinarie, ed interviene anche sulle quelle a Statuto speciale. Secondo il provvedimento, che è una legge costituzionale e dovrà avere la doppia lettura in Parlamento, «in materia finanziaria l'autonomia si svolge nel rispetto dell'equilibrio dei bilanci e concorrendo con lo Stato e gli altri enti territoriali ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e dei vincoli» derivanti dall'ordinamento della Ue.
Per ciò che riguarda le altre Regioni, porti, aeroporti ed energia tornano sotto l'esclusiva competenza dello Stato che godrà anche di una clausola di salvaguardia, a prescindere dalla ripartizione delle competenze legislative con le Regioni, per i diritti costituzionali e dell'unità della Repubblica.
RGC
EMERGENZA CENTRO STORICO. S'intitola «I rintocchi della speranza - Per non dimenticare il Duomo di San Gerlando». A giorni verrà diffuso nelle Tv
Cattedrale, video-appello del vescovo
Mons. Montenegro:"La nostra chiesa è malata, restiamo privati di un forte punto di riferimento"
Concetta Rizzo
Alla navata Nord, dava le spalle. In fondo, a destra, l'altare maggiore. Tutt'intorno, disordine e polvere. L'arcivescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, ieri, a poche ore dalla vigilia dell'anno della Fede, ha affidato ad un video- messaggio, la spiegazione del perché de «I rintocchi della speranza - Per non dimenticare la Cattedrale» di San Gerlando. Le immagini di quella navata sbarrata, resa invisibile da travi di legno, e quelle dei puntelli di tubi innocenti che sorreggono le arcate hanno, poi, dato il senso di quale patrimonio artistico-culturale, indennitario, gli agrigentini siano a rischio perdita.
"Siamo alla vigilia dell'apertura dell'anno della fede, un anno voluto dal Papa perché i cristiani, i credenti prendano coscienza della loro fede, facciano una verifica e nello stesso tempo ne sentano la gioia - ha esordito monsignor Montenegro -. tn questo cammlno, un riferimento importante è la Cattedrale, la chiesa Madre, però per noi agrigentini, questo punto di riferimento viene a mancare. La nostra cattedrale è chiusa, la nostra cattedrale è malata. E noi forse ci siamo un po' dimenticati di questa cattedrale ed è per questo che in questo anno sentirete dei rintocchi, la mattina e la sera. Sono i rintocchi della campana, di una campana della chiesa Madre che ricorda il no-
stro impegno di cristiani e ci ricorda che la voce di Dio (leve entrare nei nostri cuori e deve, in qualche modo, animare la nostra vita».
I rintocchi di campane saranno dieci, ogni giorno, dalle 9,15 alle 21,15, e proverranno dalla torre campanaria della cattedrale. «Questi rintocchi - ha continuato a spiegare nel video messaggio l'arcivescovo di Agrigento - partiranno da una torre, dalla torre campanaria. La torre campanaria, per la città, ha anche un significato, anche per chi non è credente. Questa torre sta qua da tanto tempo e ricorda tutta una storia passata, bella e straordinaria. E una torre che riesce ancora a mandare i suoi rintocchi ci dice che c'è un futuro che possiamo andare avanti, anziché dobbiamo andare avanti. E poi questi battiti che sentiremo sono come il battito di un cuore, di un cuore che è però malato. Sentendoli dobbiamo ricordare - ha ribadito, ancora una volta, monsignor Monte- negro, che abbiamo una mamma che sembra sia in agonia e questo non può lasciarci indifferenti. Ecco il significato del perché di questi rintocchi dati al mattina e alla sera, perché ognuno, credente, o agrigentino che sia, si ricordi che c'è questo pezzo di storia, questo pezzo di città che non può essere dimenticato. C'è una cattedrale che è malata in un centro storico che è pure malato. E allora se ognuno di noi prende coscienza e ci sentiamo uniti a volere la nostra cattedrale aperta, credo di ridare un cuore, ridare a questa città il suo significato grande perché ricollega la storia passata con la storia che deve venire. A voi affido questa attenzione». (CR)
SOLE
TAGLI ALLE ECONOMIE. Il Governo rivede al rialzo i sacrifici imposti dalla spending per il prossimo triennio
Patto di stabilità, stretta da 2,2 miliardi
ROMA
Vista dalla parte delle autonomie la legge di stabilità varata ieri si traduce soprattutto in un inasprimento dei tagli previsti dalla spending review di luglio. Per il 2013 il contributo chiesto a Regioni, Province e Comuni è destinato a salire di 2,2 miliardi. Pio stesso accadrà nel 2014 e nel 2015.
A pagare il conto più salato, stando alla bozza di Ddl entrata ieri a Palazzo Chigi, saranno le Regioni. Fermi restando i 700 milioni di "sacrifici" in programma per quest'anno, i territori a statuto ordinario vedranno salire da 1 a 2 miliardi l'obiettivo del patto di stabilità per il biennio 2013/14 e da 1,05 a 2,05 quello per il 2015.A loro volta quelli speciali vedranno crescere di 500 milioni le riduzioni imposte anno per anno dal Dl 9.
Cattive notizie anche per gli enti locali. Nel considerare immutata la stretta da 500 milioni per il 2012, Comuni vedono salire da 2 a 2,5 miliardi i tagli in agenda per il 2013 e il 2014 e da 2,1 a 2,6 quelli in programma per il 2015. Stesso discorso per le Province che vedono aumentare la sforbiciata del biennio 2013/14 da la 1,2 miliardi e quella per il 2015 da 1,05 a 1,25 miliardi.
Comuni e Province sono interessati anche da un altro comma. Quello che prolunga al 2013 e 2014
le regole di funzionamento per il fondo sperimentale di riequilibrio del federalismo. Una misura- tampone, resa necessaria dalla mancata emanazione del decreto correttivo del fisco municipale che avrebbe dovuto disciplinare il fondo definitivo di riequilibrio.
La stretta per le autonomie non dovrebbe esaurirsi qui. Il Ddl licenziato ieri vieta a enti territoriali e sanitari di acquistare immobili senza documentarne «l'indispensabilità e indilazionabilità». E se dovranno farlo, in ogni caso, io faranno sulla base di un prezzo congruo stabilito dal Demanio. Un divieto che vale anche per le Autorità indipendenti e la Consob. L'elenco delle voci interessate dall'austerity si annuncia in realtà più lungo. Per mobilie arredi le uscite nonpossono eccedere il 20% di quanto speso nel 2011, pena la responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti. Stop inoltre all'acquisto di auto e leasing fino a fine 2014 con la revoca automatica di tutte le procedure di acquisto iniziate a decorrere dal 9 ottobre 2012.
Critiche le voci che si sono levate da Regioni ed enti locali al termine del vertice a Palazzo Chigi che ha preceduto il Cdm. Il governatore emiliano Vasco Errani ha sottolineato come non ci siano «assolutamente le condizioni per pesare su alcuni servizi essenziali per i cittadini», in primis trasporto locale e sanità. Gli ha fatto eco il sindaco di Perugia, nonché vicepresidente dell'Anci: «Il Governo sappia che i Comuni non possono sopportare altri tagli».
Eu.B.
DEBITI DELLA PA PAGATI A 30 GIORNI
Previsto il recepimento della direttiva Ue - Ma sono possibili deroghe a 60 giorni
Marzio Bertoloni
Il Governo interviene, come promesso da tempo, su uno dei fronti più caldi per le imprese soffocate dalla crisi di liquidità: i tempi di pagamento. E lo fa recependo nel Ddl stabilità le attesissime norme della direttiva lie 2011/7 che pongono un freno ai tempi infiniti nel saldo delle fatture che nel caso della Pa raggiungono i 180-190 giorni di media. Con punte record nella Sanità, come nell'Asi di Napoli centro dove si aspettano L8o6 giorni per farsi pagare.
Con questa corsia preferenziale il Governo punta dunque a rispettare il termine che l'Ue ha fissato al i6 marzo del prossimo anno, anche perché la delega per il recepimento della direttiva inserita originariamente nell'articolo 2 della legge comunitaria 2011 si è arenata al Senato da diversi mesi. Difficile, invece, che si rispetti la scadenza prevista dallo Statuto delle imprese (legge 180 del 2011) che aveva richiesto di anticipare l'entrata in vigore dei nuovi paletti sui pagamenti al prossimo i novembre.
Le norme che fino a ieri sera il Governo ha limato, visto gli effetti finanziari che possono avere sulla posizione della Pubblica amministrazione debitrice, fissano a 30 giorni il termine "ordinario" per saldare le fatture. Ma la bozza del Ddl prevede oltre alle "mini" deroghe a 6o giorni per Asi e imprese pubbliche anche l'ipotesi di una deroga (sempre a 2 mesi) per tutta la Pa a patto però che ci siano «pattuizioni stabilite per iscritto» che devono anche essere «oggettivamente giustificate dalla natura particolare dei contratto o da talune sue caratteristiche».
Anche per i pagamenti tra imprese è previsto un tempo che può arrivare al massimo a 6o giorni e che può essere superato appellandosi alla «libertà contrattuale», ma a condizione che le «diverse pattuizioni siano stabilite per iscritto e non siano gravemente inique per il creditore»,
Il tasso di legge applicabile agli interessi di mora viene aumentato e portato ad 8 punti percentuali al di sopra di quello di riferimento della Banca centrale europea. E non sarà consentito agli enti pubblici, fissare tassi inferiori per gli interessi di mori Le imprese, tra di loro, potranno concordare un tasso concordato («interessi convenzionali dimora») e quelle creditrici avranno il diritto di ottenere un importo fisso minimo di 40 euro a titolo d'indennizzo dei costi di recupero del credito.
Sarà, poi, considerata «gravemente iniqua» la clausola contrattuale che esclude esplicitamente l'applicazione degli interessi di mora così come quella che esclude l'indennizzo per il recupero del eredito.
Il Ddl stabilità prevede, infine, che le Pa possano avviare le procedure per l'esecuzione dei lavori pubblici «solo in presenza della programmazione finanziaria necessaria» per rispettare i nuovi tempi di pagamento.
Il recepimento della direttiva arriva dopo un lungo pressing delle imprese che è continuato anche ieri. A ribadire l'«urgenza strategica per gli imprenditori» di questa misura è stato Giorgio Guerrini, presidente di rete Imprese Italia: «Quello dei ritardi di pagamento è uno dei problemi più gravi che costringe alla chiusura molte imprese».
Agrigentoflash
Provincia: D'Orsi redistribuisce le deleghe
Attendevano "congelati" dal 21 settembre, e adesso il presidente della Provincia ha restituito loro le deleghe. Ha infatti di nuovo un "volto" la Giunta provinciale di Agrigento. Come da previsioni riconfermate a caratteri generali i principali incarichi. A Paolo Ferrara, vice presidente della Provincia, sono stati attribuiti Protezione civile, Isole, Sviluppo Economico, Agricoltura e Trasporti. A Pietro Marchetta sono stati riconfermati Bilancio, Edilizia e Gestione patrimoniale. Rimodulata la delega di Alfonso Montana, che da adesso è assessore alla viabilità. Salvatore Tannorella ha ricevuto invece le deleghe a Politiche del lavoro, Pari opportunità, Politiche per i giovani, Pesca, Problematiche dell'immigrazione, mentre Angelo Biondi a Turismo, Aeroporto e Politiche comunitarie. Adriano Varisano è nuovamente assessore a Tutela del consumatore e delle minoranze e Giuseppe Montana è assessore a Sport, Spettacolo, Promozione culturale, Sit e Servizi informatici. Vito Terrana ha ricevuto nuovamente la delega a Lavori pubblici e quella ai Rapporti con gli enti, così come Francescochristian Schembri, che è stato riconfermato a Rapporti con il Cupa e Territorio e ambiente e Pietro Giglione, assessore per Attività produttive - ovviamente senza agricoltura e trasporti, che sono già assegnati -, Rapporti con il Consiglio provinciale e Polizia provinciale, delega quest'ultima che era stata assegnata ad Alfonso Montana.
Non è stato quindi risolto il nodo collegato alla delega ai Servizi sociali, che apparteneva a Mariano Ragusa e che il presidente non riteneva di poter continuare a sostenere ad interim.
Gioacchino Schicchi
Infoagrigento
"Agrigento Punto e a Capo" smentisce D'Orsi: "Noi non abbiamo alcun colore politico"
Scritto da Redazione
Dopo l'intervista rilasciata presso un'emittente televisiva locale dal presidente della provincia, Eugenio D'Orsi, il gruppo di cittadini di "Agrigento Punto e a Capo" ha scritto alcune precisazioni allo stesso presidente dell'ente provinciale:
"Egr. Presidente della Provincia, dott. Eugenio D'Orsi
Avendo assistito in data odierna ad una sua intervista riguardante la scuola IPIA E. FERMI sull'emittente privata Teleakras, desideriamo precisare a Lei e alla sua amministrazione, che noi non siamo espressione di nessun gruppo politico, economico, ricreativo o altro; NOI "Agrigento Punto e a Capo" siamo la voce di quei cittadini che sono stanchi della politica autoreferenziale, che vive chiusa nel "Palazzo" e non VIVE LA CITTA'.
Che spesso, molto spesso, non avverte i malumori che serpeggiano lungo le vie o nelle piazze.
Distinti saluti"
Sicilia24h
Servizi cartografici on line, Provincia: giovedì convegno di presentazione
L'erogazione gratuita di servizi cartografici via web per smartphone e per desktop sarà al centro del convegno che si svolgerà giovedì prossimo 11 ottobre dalle ore 9.30 nella sala multimediale "S. Pellegrino" della Provincia (via Acrone, 27). L'iniziativa è dell'Assessorato all'Ambiente e Territorio - Servizio SIT della Provincia Regionale di Agrigento. Verranno presentati la nuova versione del Geoportale provinciale e l'applicazione per smartphone "Mobile Map Agrigento".
I servizi sono rivolti sia al cittadino, che può reperire le informazioni su infrastrutture e punti di interesse presenti sul territorio (per esempio: farmacie e altre attività e luoghi di interesse pubblico), sia ai tecnici (liberi professionisti e dipendenti di Enti Pubblici) che potranno visualizzare, correttamente sovrapposte, le cartografie tematiche ed altre informazioni di carattere tecnico che interessano il territorio di competenza.
Interverranno il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, l'Assessore Provinciale all'Ambiente e Territorio Francescochristian Schembri, Ernesto Sferlazza responsabile nodo provinciale SITR Sicilia, Dina De Cristofaro (INTEA srl - Informatica Territorio e Ambiente), Gianfranco Di Pietro e Fabio Rinnone (Geofunction Development Team).
"Il nostro Sistema Informativo Territoriale è un preciso punto di riferimento per molte amministrazioni nella gestione del territorio - dicono il Presidente Eugenio D'Orsi e l'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri - e anche questo momento di approfondimento e di confronto testimonia la sua efficienza"
Canicattìweb
Provincia di Agrigento, Eugenio D'orsi redistribuisce le deleghe agli assessori
Scritto da Redazione Canicatti Web
Attendevano "congelati" dal 21 settembre, e adesso il presidente della Provincia ha restituito loro le deleghe. Ha infatti di nuovo un "volto" la Giunta provinciale di Agrigento. Come da previsioni riconfermate a caratteri generali i principali incarichi. A Paolo Ferrara, vice presidente della Provincia, sono stati attribuiti Protezione civile, Isole, Sviluppo Economico, Agricoltura e Trasporti. A Pietro Marchetta sono stati riconfermati Bilancio, Edilizia e Gestione patrimoniale. Rimodulata la delega di Alfonso Montana, che da adesso è assessore alla viabilità. Salvatore Tannorella ha ricevuto invece le deleghe a Politiche del lavoro, Pari opportunità, Politiche per i giovani, Pesca, Problematiche dell'immigrazione, mentre Angelo Biondi a Turismo, Aeroporto e Politiche comunitarie. Adriano Varisano è nuovamente assessore a Tutela del consumatore e delle minoranze e Giuseppe Montana è assessore a Sport, Spettacolo, Promozione culturale, Sit e Servizi informatici. Vito Terrana ha ricevuto nuovamente la delega a Lavori pubblici e quella ai Rapporti con gli enti, così come Francescochristian Schembri, che è stato riconfermato a Rapporti con il Cupa e Territorio e ambiente e Pietro Giglione, assessore per Attività produttive - ovviamente senza agricoltura e trasporti, che sono già assegnati -, Rapporti con il Consiglio provinciale e Polizia provinciale, delega quest'ultima che era stata assegnata ad Alfonso Montana.
Non è stato quindi risolto il nodo collegato alla delega ai Servizi sociali, che apparteneva a Mariano Ragusa e che il presidente non riteneva di poter continuare a sostenere ad interim.
Gioacchino Schicchi
Agrigentooggi
Servizi cartografici on line: giovedì 11 ottobre convegno di presentazione
L'erogazione gratuita di servizi cartografici via web per smartphone e per desktop
sarà al centro del convegno che si svolgerà giovedì prossimo 11 ottobre dalle ore 9.30
nella sala multimediale "S. Pellegrino" della Provincia (via Acrone, 27). L'iniziativa è
dell'Assessorato all'Ambiente e Territorio - Servizio SIT della Provincia Regionale
di Agrigento. Verranno presentati la nuova versione del Geoportale provinciale e
l'applicazione per smartphone "Mobile Map Agrigento".
I servizi sono rivolti sia al cittadino, che può reperire le informazioni su
infrastrutture e punti di interesse presenti sul territorio (per esempio: farmacie e altre
attività e luoghi di interesse pubblico), sia ai tecnici (liberi professionisti e dipendenti
di Enti Pubblici) che potranno visualizzare, correttamente sovrapposte, le cartografie
tematiche ed altre informazioni di carattere tecnico che interessano il territorio di
competenza.
Interverranno il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, l'Assessore
Provinciale all'Ambiente e Territorio Francescochristian Schembri, Ernesto
Sferlazza responsabile nodo provinciale SITR Sicilia, Dina De Cristofaro (INTEA
srl - Informatica Territorio e Ambiente), Gianfranco Di Pietro e Fabio Rinnone
(Geofunction Development Team).
"Il nostro Sistema Informativo Territoriale è un preciso punto di riferimento per
molte amministrazioni nella gestione del territorio - dicono il Presidente Eugenio D'Orsi
e l'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri - e anche questo momento di
approfondimento e di confronto testimonia la sua efficienza"
l'Altraagrigento
Il fallimento dei politici agrigentini degli ultimi trent'anni .
"La vicenda dell'Istituto professionale Ipsia "Enrico Fermi", dichiarato inutilizzabile perchè costruito con cemento depotenziato è l'ennesima testimonianza del fallimento del percorso politico agrigentino degli ultimi 30 anni". A dirlo è Lillo Alaimo, Responsabile Provinciale Organizzazione di Sel, Sinistra e Libertà.
"Dopo l'ospedale San Giovanni di Dio" continua Alaimo, "alcune unità edilizie dell'ASI e ora l'Istituto "Enrico Fermi", risultano essere state realizzate con materiali non idonei alla sicurezza delle strutture ma funzionali solo al sistema dei profitti facili e delle corruzioni.
"Le istituzioni, prima che la politica, debbono oggi rimediare con urgenza alle disattenzioni scandalose del passato. Gli studenti dell'Ipsia (circa 1.000 ragazzi e ragazze) cui viene di fatto negato il diritto allo studio e rischiano l'anno scolastico, vanno ospitati con urgenza in una delle tante struture idonee appartenenti al demanio pubblico.
Il centro di Formazione del Consorzio ASI potrebbe essere uno di questi. Un grande complesso ubicato nell´area ASI, nato per organizzarvi dei corsi di formazione, ma mai inaugurato e utilizzato." è quanto sostiene, Calogero Alaimo Di loro - Resp. Prov.Organizzazione - che aggiunge: "E' questa la soluzione che oggi ci si attende dalla Provincia regionale, che a buon diritto può chiedere la disponibilità dei locali dell'ASI di cui è socia, senza gravare sulla spesa pubblica con altri inutili oneri. "La cura infatti non deve mai essere peggiore del male stesso".
La cementificazione del territorio e la costruzione di opere pubbliche è comunque una scelta difficile e talvolta dolorosa per il territorio, perchè comporta dei costi economici e sociali, produce impatto ambientale e sottrae spazi alla natura. Utilizzare cemento depotenziato e materiali edili inadeguati rappresenta un vero crimine verso la collettività.
È dovere delle istituzioni e della politica dimostrare con i fatti la volontà di cambiare pagina, sopratutto oggi che i cittadini "vessati" da mille tasse e balzelli e frastornati dall'eco dei costi esagitati della politica, non comprendendo più il senso dei sacrifici cui sono chiamati". In tale ottica, conclude Alaimo, nessuna altra soluzione che vada verso l'utilizzazione di strutture private e quindi nuovi e aggiuntivi costi per la collettività, sarà giudicata adeguata da Sinistra Ecologia e libertà".
Agrigento punto e a capo risponde a D'Orsi: "noi espressione di nessun gruppo politico" .
"Egregio Presidente della Provincia, dott. Eugenio D'Orsi: Avendo assistito in data odierna ad una sua intervista riguardante la scuola IPIA E. FERMI sull'emittente privata Teleakras, desideriamo precisare a Lei e alla sua amministrazione, che noi non siamo espressione di nessun gruppo politico, economico, ricreativo o altro; NOI "Agrigento Punto e a Capo" siamo la voce di quei cittadini che sono stanchi della politica autoreferenziale, che vive chiusa nel "Palazzo" e non VIVE LA CITTA'.
Che spesso, molto spesso, non avverte i malumori che serpeggiano lungo le vie o nelle piazze."
Così i componenti del gruppo Facebook Agrigento punto e a capo hanno voluto precisare alcuni punti dopo una intervista rilasciata oggi dal presidente della provincia Eugenio D'Orsi.