GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Stefano Girasole: "Strade in stato di abbandono"
Il consigliere provinciale Stefano Girasole durante una riunione sulla viabilità provinciale ha espresso la sua personale preoccupazione per lo stato in cui versano le strade provinciali. Girasole ha voluto sottolineare lo stato di abbandono, di pericolo e di sporcizia presente all'ingresso della città di Sciacca nelle zone Est Sant'Antonio e Sovareto e nella zona Ovest tra l'Ospedale e via Cappuccini. Le zone hanno bisogno,continua Girasole immediati interventi mirati allo sgombero dei pericoli con lavori di potatura e di scielbatura e la sistemazione definitiva degli alberi presenti lungo il ciglio delle arterie di ingresso in città pericolosissimi per gli automobilisti durante tutto il periodo invernale.
Bagni sporchi, gli studenti non entrano
Non hanno fatto scuola ieri gli studenti del liceo King per protesta contro la pulizia, che ritengono non ottimale, dei bagni e delle aule scolastiche. Un sopralluogo è stato fatto per accertare la veridicità di quanto dichiarato dagli studenti. (*UR*)
CAMMARATA
Chiusa ai camion la strada statale per S. Stefano
Rimarrà in vigore ancora fino alle i6 di oggi l'interdizione ai mezzi pesanti disposta dalla Provincia regionale lungo la "sp 24" che collega i comuni montani di Cammarata e Santo Stefano Quisquina. L'ente, attraverso il dirigente preposto, ha emanato l'ordinanza dirigenziale con la quale viene disposta la chiusura al transito veicolare ai mezzi di massa superiore a 35 quintali per l'esecuzione per l'esecuzione di alcuni lavori di rifacimento della sede stradale realizzati tra ieri ed oggi. A inizio d'anno la Provincia lungo la stessa arteria aveva provveduto alla manutenzione delle piazzole di sosta, ripristinato le staccionate già esistenti, costruendone di nuove. (*LOG*)
"Quello scheletro deve essere demolito" Scala dei Turchi, l'ecomostro andrà giù
Gerlando Cardinale
Ventidue anni dopo il sopralluogo dei tecnici del Comune che scoprirono gli abusi edilizi, scatta la demolizione di uno dei due "ecomostri" della Scala dei Turchi. Quello scheletro di due elevazioni ai piedi della suggestiva scogliera frequentata dai turisti di tutto il mondo sarà raso al suolo. L'ingiunzione a demolire è stata notificata dalla Procura al sindaco di Re al- monte, Pietro Puccio. Il provvedimento dell'aggiunto Ignazio Fonzo e del pm Antonella Pandolfi ricorda al capo dell'amministrazione che deve provvedere "senza ritardo" e che "in difetto potrebbero configurarsi ipotesi di responsabilità per abuso di ufficio e omissione di atti di ufficio". Il sindaco non si sottrae: «È un bene che la situazione si sia sbloccata. Domani mattina (oggi ndr) incontrerò il dirigente dell'ufficio Urbanistica, Giuseppe Vella, per definire tutte le procedure». Su quello scheletro che da tanti anni rovina l'immagine della scogliera doveva sorgere un complesso alberghiero. L'intricata vicenda, che a questo punto dovrebbe essere agli sgoccioli, inizia nel 1989. Il Comune di Realmonte rilascia una concessione edilizia alla ditta Scatur per costruire una struttura ricettiva. La licenza si inseriva nell' ambito del piano di lottizzazione varato sei anni prima. L'anno successivo un sopralluogo dei tecnici dell'Utc fa emergere delle difformità rispetto al progetto autorizzato. E così scatta la segnalazione alla Procura e alle autorità amministrative. Nel 1992 viene disposto l'annullamento sia del piano di lottizzazione che della concessione e, come logica conseguenza, il sindaco ordina alla ditta di demolire lo scheletro e ripristinare i luoghi allo stato originario. Ne nasce una complicata vertenza amministrativa fra giudizi cautelari e di merito. Nel 2005 l'ordinanza di demolizione viene annullata. A quel punto la ditta ha chiesto la concessione edilizia ma il Comune non l'ha concessa. La decisione dell'ente è stata confermata dalla giustizia amministrativa da oltre un anno. Lo scheletro (noto a tutti come "l'ecomostro della Scala dei Turchi") non ha alcuna concessione edilizia e va quindi demolito. L'ingiunzione si inquadra nell'ambito della vasta attività di repressione dell'abusivismo che la Procura sta portando avanti negli ultimi mesi con la cernita di tutti gli immobili da abbattere e il coinvolgimento dei comuni che, in alcuni casi, sono stati ritenuti eccessivamente tolleranti di fronte al fenomeno. Oltre all'albergo mai costruito c'è un altro cantiere incompiuto poco distante dalla Scala dei Turchi. Si tratta di un complesso di villette abusive, nei pressi della spiaggia di Lido Rossello, che sono finite al centro di un'inchiesta giudiziaria degli anni Novanta, Il caso è stato anche oggetto di un dossier di Legambiente. «Anche su questo - aggiunge li sindaco di Realmonte, Pietro Puccio - gli uffici del Comune valuteranno attentamente la situazione per quanto di competenza. La procedura, dopo decenni di ricorsi e procedimenti giudiziari, non è così semplice da ricostruire». (GECA)
LA SICILIA
Ipia, assegnati i locali
La Provincia ha firmato ieri la lettera di consegna delle aule da destinare agli alunni del Fermi
Stilata, firmata e inviata la lettera di consegna dei locali da destinare all'i- pia "Fermi" per consentire agli studenti di fare scuola in orario antimeridiano: così alle 11 classi del "Brune!leschi" attive la mattina, se ne aggiungono 9 alla "Tortorelle", 2 allo "Sciascia" e 5 al "Majorana".
Ieri mattina, il preside dell'ipia, il prof. Francesco Casalicchio, da noi contattato, non aveva ancora ricevuto nessuna notifica.
Nel frattempo gli studenti hanno organizzato una manifestazione, con annesso sit-in, che avrà luogo questa mattina.
Per quanto riguarda i locali, l'assessore provinciale Marchetta ha specificato "La lettera di consegna è stata inviata a tutti i soggetti interessati".
"Ho saputo da una mia collega - ha detto il preside Casalicchio - che le 5 aule del liceo scientifico 'Majorana' possono ospitare un massimo di 13 alunni. Voglio ribadire che comunque, in questa situazione, non rinuncio a nulla. I ragazzi sono in stato di agitazione e protestano per il loro di disagio".
Ma anche i docenti, continua il dirigente scolastico, sopportano grandi incomodi; l'lpia sparpagliata in diversi istituti scolastici: Brunelleschi, Tortorelle, Sciascia, Gallo, Majorana.
Gli studenti, stanchi della generale situazione che li costringe a vivere una scomoda realtà e sempre in attesa dì notizie, hanno pertanto organizzato una manifestazione con io scopo di incontrare, ancora una volta, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. I giovani chiederanno ulteriori delucidazioni sulla disponibilità delle aule e sulle intenzioni future.
La manifestazione, autorizzata dalla Questura, partirà dalla sede dell'ipia "Fermi" e il corteo, al quale aderiranno anche le famiglie, attraverserà il centro città e raggiungerà il palazzo della Provincia regionale di Agrigento.
CHIARA MIROTTA
Asi, si acuisce il conflitto tra Venturi, Cicero e l'Irsap
L'ex assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, in occasione delle sue dimissioni, lo aveva previsto, I vertici dell'Irsap non si sono costituiti al Tar in un procedimento dove c'è di mezzo la mafia e in un altro provvedimento non hanno proposto ricorso al Cga, facendo scadere i termini, e anche in questo caso c'era di mezzo un'impresa insediata in odor di mafia. Venturi ha sempre contestato alcune delle nomine effettuate dal presidente Lombardo: in particolare, la nomina di Luciana Giammanco all'irsap, l'istituto regionale per il rilancio delle attività produttive, organismo che ha sostituito i Consorzi Asi e la nomina di Francesco Nicosia a dirigente generale del dipartimento regionale delle Attività produttive. Venturi aveva segnalato, nel giorno delle sue dimissioni, anomalie rispetto a delicatissime questioni che riguardano la mafia. Una di queste anomalie si evince spulciando tra le 'carte' del Tar Sicilia. Di scena il Consorzio Asi di Agrigento. Il commissario al quale Lombardo ha poi revocato l'incarico, Alfonso Cicero, sulla base di un'informativa antimafia atipica, ha revocato un lotto industriale a una società di Favara, l'Italcop. Impresa che, secondo l'informativa, viene definita vicina ad ambienti mafiosi. I titolari di questa società, ovviamente tramite i loro legali, si rivolgono al Tar chiedendo la sospensiva del provvedimento di revoca, in attesa che gli stessi giudici amministrativi entrino nel merito della vicenda.
Poi, come già detto, Cicero viene mandato via da Lombardo. Al suo posto arriva la dottoressa Luciana Giammanco. E qui la sorpresa: nel giorno in cui al Tar si discute la richiesta di sospensiva del provvedimento presentato dai legali di Italcop, l'Irsap, retto dalla dottoressa Giammanco, non si presenta, non va a difendere la revoca operata dal suo predecessore.
PROVINCIA
Il Consiglio dura 5 minuti
E' durato il tempo dell'appello il Consiglio provinciale di ieri sera, riunitosi per discutere di due interrogazioni a firma Pd "avanzate" dalla scorsa seduta. Al momento di contare i presenti il presidente Raimondo Buscemi ha constatato l'assenza del numero legale (solo dieci consiglieri erano in aula) e ha rinviato a data da destinarsi il Consiglio. Probabilmente bisognerà attendere l'ok dai Revisori dei conti sul bilancio di previsione 2012.
Agrigentoflash
Viabilità provinciale: Girasole esprime preoccupazione
Il Consigliere Provinciale oggi durante una riunione sulla viabilità provinciale ha espresso la sua personale preoccupazione per lo stato in cui versano le strade provinciali. Girasole ha voluto sottolineare "lo stato di abbandono, di pericolo e di sporcizia presente all'ingresso della città di Sciacca nelle zone Est Sant'Antonio e Sovareto e nella zona Ovest tra l'Ospedale e via Cappuccini. Le zone hanno bisogno,continua Girasole immediati interventi mirati allo sgombero dei pericoli con lavori di potatura e di scelbatura e la sistemazione definitiva degli alberi presenti lungo il ciglio delle arterie di ingresso in città pericolosissimi per gli automobilisti durante tutto il periodo invernale e già causa di incidenti gravissimi ad auto e persone. Scriverò ai responsabili dell'ANAS- conclude Girasole- per chiedere questi interventi per salvaguardare la vita di chi quotidianamente arriva a Sciacca e per chi viaggia sulle nostre strade e per il decoro di una città che vive soprattutto di turismo."