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Rassegna stampa del 31 ottobre 2012

 GIORNALE DI SICILIA
 

REGIONALI 2012
TAGLI AGLI STIPENDI DELL'ARS? «SARANNO CALCOLATI IN BASE AL NUMERO DI PRESENZE IN ASSEMBLEA»
Crocetta: «Cosi cambierò la Regione»
Il neopresidente: «Revocherò subito l'incarico a tutti i dirigenti generali, le consulenze saranno azzerate»
Giacinto Pipitone
PALERMO
Il primo giorno da presidente della Regione è anche quello in coi levarsi i sassolini dalle scarpe. E così Rosario Crocetta licenzia in diretta i direttori generali della Regione, amplifica il fallimento elettorale di Fava e Orlando e raccomanda l'Udc a Bersani. Anche se, a proposito del nuovo corso dei centristi, inciampa in una gaffe: «Era giusto candidare Nino Diana, in fondo è stato scarcerato». In realtà il deputato non è mai stato nè arrestato nè imputato.
Presidente, il primo problema sarà trovare sette deputati per avere una maggioranza all'Ars. Come si muoverà?
«Vedrete, avrò una maggioranza bulgara perchè all'Ars prevarrà il buon senso Ma il mercato degli inciuci è finito. Il mio governo sarà sostenuto dall'alleanza che mi ha eletto. Nessuno si aspetti ribaltoni. Si giocherà tutto sui provvedimenti che porteremo all'Ars.
A proposito dell'Ars. Il primo scoglio è l'elezione del presidente del Parlamento per cui serve una maggioranza qualificata.
Non interferirò sull'elezione del presidente dell'Ars. Non mi compete. E voglio un Parlamento che mi controlli, mi indirizzi, mi contesti e approvi quando sarà necessario».
Eppure, per tornare al tema della maggioranza, arrivano dichiarazioni di disponibilità da Miccichè e da Lombardo. Che ne pensa?
«Se Miccichè è disponibile a condividere il mio progetto, non c'è problema. Ma sia chiaro sono stato eletto da un'alleanza e non la cambio. Non avrò nessuna continuità con Lombardo ma non si può neppure dire che tutti gli uomini dell'Mpa sono demoni. Dialogherò con tutti, non alzerò muri nei confronti di nessuno perchè non sono uomo di scontro. E i grillini poi, pensano di poter contribuire ad approvare le leggi o intendono continuare a "grillare" anche in Parlamento?».
Ha detto che porterà all'Ars una legge per la riduzione degli stipendi dei deputati. Come taglierà?
Farò come accade in Europa, gli stipendi saranno calcolati in base al numero di presenze in Assemblea.
I grillini dicono che lo stipendio non dovrebbe superare i 2.500 euro. E d'accordo?
«Non esageriamo. E non facciamo demagogia solo perchè loro sono dei miracolati eletti grazie al ciclone Grillo. Loro non hanno segreterie da mantenere ma un qualunque politico sì. Se si va avanti con queste proposte la prossima mossa che si chiederà a un politico sarà il suicidio».
Trova una Regione dove ogni posto amministrativo è occupato da uomini scelti da Lombardo, Utilizzerà lo spoils system?
«La legge mi dice che posso farlo entro tre mesi ma in sarò più  rapido. Non appena sarò proclamato presidente revocherò subito l'incarico a tutti i dirigenti generali. Anzi, per quanto riguarda Ludovico Albert (a capo della Formazione, ndr) gli suggerisco di andare subito in vacanza e così inizierà un'opera di radicale trasformazione del settore. E non credo l'azzeramento di tutti gli incarichi provocherà la paralisi, magari ci vorrà un mese per assestare tutto ma voglio creare le condizioni ottimali per affrontare le questioni importanti, a partire dalla vigilanza sul bilancio regionale, e revocherò anche tutte le consulenze.
Troverà un bilancio in rosso e neanche un soldo nelle casse. Come pensa di affrontare le prime emergenze?
Andrò a Bruxelles per affrontare il tema dei fondi strutturali, perché è impensabile che la sicilia non abbia speso 5,7 miliardi. E poi chiederò un incontro a Monti: molti Comuni siciliani rischiano il dafault, a cominciare da Messina, che ha oltre 250 milioni di debiti.
Una delle prime emergenze, dopo la Finanziaria, è legata alla scadenza dei contratti di circa 20mila precari negli enti locali. Lei in campagna elettorale ha usato lo slogan "rigore senza macelleria sociale", come si applica al tema dei precari?
Confermo, serve un patto sociale di risanamento finanziario senza macelleria sociale. Saremo miti ma con durezza (citazione di Che Guevara) I precari degli Enti locali non perderanno il posto. Troveremo una soluzione, magari trasferendoli in realtà più produttive. Penso a società miste che si possono creare per sfruttare l'energia pulita. Ci saranno molte privatizzazioni nella mia gestione della regione.
E' stato molto attaccato in campagna elettorale dalla sinistra estrema. E anche dopo il voto Fava e Orlando l'hanno criticata definendola in continuità con Lombardo. Cosa gli risponde?
La sinistra alternativa deve meditare su questa sconfitta. Avrebbe potuto contribuire a una vittoria certa rafforzando anche i suoi partiti. E invece si sono dovuti inventare a tutti i costi che io ero il demonio. Hanno scelto il terreno dell'antipolitica e su questo terreno sono stati sconfitti da Grillo. E poi Fava è davvero cattivo, dovrebbe pregare e leggere i salmi come faccio io. Orlando invece è stato miope. Non ha capito che io sono ferrandelli ma un Orlando e mi sono presentato come il sindaco di tutti i siciliani.
Lei è del Pd d è sostenuto dall'Udc. A Roma il Pd guarda a Sel più che a Casini e va verso le Primarie. Per chi voterà?
«Voterò per Bersani. Una brava persona con le carte in regola per governare. Egli suggerisco di  di scegliere l'Udc, vale la pena di fare un'allenza con loro. Sono cambiati e lo hanno dimostrato sostenendo me, un gay dichiarato. A Sel e Idv invece suggerisco di abbandonare la battaglia identitaria che li porta alla distruzione.
In campagna elettorale aveva detto che non avrebbe più fatto sesso. Conferma?
Non l'ho detto io, è una cosa che ha tirato fuori Klaus Davi. Posso dire però che a differenza di vendola non penso di sposarmi anche perché sono un po' anziano e temo che non m i prenda nessuno.
 

LA SICILIA
 

Il Consiglio d'istituto si è rivolto alla Procura per chiedere di accertare eventuali responsabilità
Esposto su chiusura Ipia
La vicenda relativa alla chiusura dell'i- pia Enrico Fermi approda negli uffici della Procura della Repubblica di Agrigento. li Consiglio d'istituto composto da docenti, alunni e genitori del plesso scolastico, ha presentato un esposto con l'ausilio dell'avv. Pasquale Tarallo, con cui si chiede di valutare eventuali responsabilità penali sulla chiusura della struttura scolastica e l'effettuazione di una controperizia che dimostri con assoluta certezza l'inagibilità della scuola che da recenti analisi effettuate tramite i carotaggi è risultata costruita con cemento de- potenziato.
La prima immediata risposta della Procura della Repubblica della città
dei templi pare sia stata l'acquisizione da parte degli agenti della Digos di atti e documenti. Da giorni docenti e genitori degli alunni occupano l'edificio scolastico di via Piersanti Mattarella, chiuso appena cinque giorni prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.
Le soluzioni fino ad ora prospettate non sono state ritenute adeguate. I ragazzi ancora oggi sono costretti a ricorrere ai doppi turni in altri edifici scolastici della città. Famiglie ed insegnanti nei giorni scorsi avevano invocato l'intervento del prefetto Francesca Ferrandino, affinché potesse requisire locali idonei alla sistemazioni di aule e laboratori.
In mancanza di risposte immediate
la decisione di affidarsi ai magistrati della Procura della Repubblica. La gravità della situazione sta procurando innumerevoli disagi ad alunni e geni tori, nonché per lo stesso corpo docente. Dito puntato contro chi in tutti questi mesi, non solo non è stato in grado di risolvere il problema, ma chiudendo l'istituto, non ha messo a disposizione locali idonei allo svolgimento di lezioni.
«Auspichiamo che la magistratura faccia chiarezza sulle troppe domande che l'intera vicenda suscita, e che il prefetto si faccia parte attiva per mettere tutti quelli che possono e devono trovare una soluzione a trovarla», spiegano alcuni genitori degli alunni
dell'ipia. Tra le ipotesi prospettate dai manifestanti anche quella di adottare lo stesso sistema che venne attuato successivamente al sequestro per l'ospedale San Giovanni di Dio, che risultò anch'esso realizzato con cemento depotenziato. Pur essendo l'edificio sequestrato e con un provvedimento di sgombero in atto, tutte le attività non vennero sospese. Venne deciso di affidare la custodia giudiziaria dell'ospedale alla Protezione civile, che nell'arco dì due mesi eseguì prima tutti gli accertamenti statici del caso, e poi si occupò di tutti gli interventi di consolidamento e messa in sicurezza della costruzione.
ANTONINO RAVANÀ
 

Agrigentoflash
 

Chiusura Ipia "Fermi", nuova inchiesta della Procura della Repubblica
La Procura della Repubblica di Agrigento torna ad occuparsi dell'Istituto professionale Enrico Fermi. Stavolta il fascicolo è stato aperto a seguito di un esposto presentato dal Consiglio d'Istituto di cui fanno parte genitori e docenti della scuola. Si chiede di accertare se vi siano eventuali responsabilità penali nella chiusura dell'istituto, disposta a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, e si chiede inoltre di effettuare una perizia che sia in grado di cancellare ogni dubbio sulle reale e concreta pericolosità dell'edificio che - stando agli accertamenti effettuati da tecnici incaricati dalla Provincia regionale - Agrigentoflash.it è stato realizzato con cemento depotenziato.
 

Agrigento agli ultimi posti per la qualità della vita
Nel nostro Paese la corsa verso le smart city è appena cominciata, ma alcune città hanno già un bel vantaggio sulle altre. E purtroppo, ancora una volta, l'Italia appare divisa in due: grandi o piccole che siano, infatti, le città intelligenti stanno tutte al Centro-Nord. A dircelo è la ricerca "ICity rate", realizzata da FORUM PA e presentata oggi a Bologna in collaborazione con Bologna Fiere. Obiettivo della ricerca, che ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, era capire quali sono le città italiane più smart, più intelligenti, quindi più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.
Bologna, Parma e Trento si piazzano in testa alla classifica generale, seguite da Firenze, Milano, Ravenna, Genova, Reggio-Emilia, Venezia e Pisa che chiude la top ten. Bisogna invece arrivare al 43esimo posto per incontrare la prima città del Sud, che è Cagliari, seguita da Lecce (54°) e Matera (58°). Fanalino di coda sono Caltanissetta, Crotone ed Enna.  La provincia di Agrigento è al 98° posto con 31 voti. Anche guardando solamente alle dieci città metropolitane, questa spaccatura è evidente. Bologna, Firenze, Milano, Genova, Venezia e Torino sono tutte tra le prime 15 classificate, Roma segue al 21esimo posto, mentre segnano decisamente il passo le altre tre: Bari (69°), Napoli (77°) e Reggio Calabria, che si colloca all'87° posto.
"La classifica, piuttosto che considerarsi un punto di arrivo, vuole essere utile per fotografare lo stato attuale, di partenza dei processi in corso - sottolinea Gianni Dominici, direttore generale di FORUM PA, che ha curato la ricerca -. Utilizzando la metafora delle corse automobilistiche, quella che restituiamo non è la classifica finale ma la griglia di partenza di una gara ancora tutta da correre. Ovviamente in pole position non ci si arriva per caso e le città più avanti nello schieramento sono quelle che possono vantare una preparazione, un'accumulazione importante nei diversi ambiti considerati".
"Per quanto riguarda lo stacco tra le città del Centro-Nord e quelle del Sud - aggiunge Dominici - in prospettiva si spera che la compattezza di questo schieramento venga incrinata, anche grazie ai finanziamenti già assegnati con il primo bando del MIUR esclusivamente rivolto alle regioni dell'obiettivo convergenza. Diversamente anche le Smart Cities le comunità intelligenti rischiano di diventare l'ennesima occasione perduta per un territorio in cerca di prospettive".
Per stilare la classifica sono stati utilizzati oltre cento indicatori,riferiti alle dimensioni della governance della città, dell'economia, della mobilità, dell'ambiente, del capitale sociale e della qualità della vita. Nella scelta delle dimensioni da analizzare si è fatto riferimento ad un analogo lavoro svolto dalla Commissione Europea così da poter rendere i risultati più possibile equiparabili a livello internazionale. Bologna, Parma e Trento guidano la classifica generale perché sono risultate smart su più dimensioni. Bologna è prima, in particolare, nella valorizzazione del capitale sociale e Trento nella dimensione ambientale, mentre Parma, pur non essendo in testa ad alcuna delle classifiche singole, si piazza nei primi dieci posti in ben quattro di esse (ottava per la governance della città, quinta per capitale sociale, sesta per mobilità, decima per la dimensione economica). A dimostrazione del fatto che una città davvero intelligente non può esserlo "a compartimenti stagni" o adottando soluzioni tecnologiche fini a se stesse, ma solo attraverso una politica a 360 gradi. E infatti anche Bologna, oltre che al primo posto per il capitale sociale, è presente in diverse top ten: terza per mobilità, quinta per la dimensione economica e per la governance, sesta per qualità della vita. Trento, oltre che in testa per la dimensione ambiente, è anche settima per qualità della vita e per capitale sociale.
 

Sindaci in rivolta contro i tagli di Stato e Regione
Sindaci scendono in strada - anche se è pur sempre via Atenea - per protestare contro i tagli imposti dal governo regionale e lanciare il loro allarme in merito all'ormai prossimo default. Una folta rappresentanza di primi cittadini, fascia tricolore al collo - eccetto Zambuto - si sono incontrati al Comune di Agrigento per poi recarsi in corteo fino alla Prefettura, in modo da consegnare nelle mani del rappresentante del governo le proprie necessità e annunciare nuove, clamorose forme di protesta. Tra quelle accennate oggi, la realizzazione di consigli comunali aperti in tutti i comuni della provincia, manifestazioni di piazza e, qualcuno ha sussurrato, anche la riconsegna delle fasce tricolore. Questa strada pare voglia seguire per primo il sindaco di Ribera Carmelo Pace, che già domani potrebbe lasciare la poltrona.
Gioacchino Schicchi
 

Regione, Crocetta: "Mi taglierò lo stipendio del 50%"
 "Taglierò del 50% il mio stipendio di governatore". Lo ha detto il neo presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, partecipando ieri sera alla trasmissione televisiva a Ballarò, su RaiTre. Agrigentoflash.it "Ritengo immorale che la politica si dia questi stipendi", ha aggiunto Crocetta.
 

 

Agrigentonotizie
 

Riaperto il bando "Impara l'arte" per quattro giovani disoccupati
La selezione verrà fatta tramite colloquio. In caso di parità prevarrà la decisione del rappresentante del settore. Le domande dovranno essere presentate entro il 5 novembre
di Redazione.
Sono quattro le imprese della nostra provincia che hanno aderito all'integrazione del bando della 12esima edizione dell'iniziativa "Impara l'arte", in scadenza il 5 novembre.
Si tratta delle ditte "Agozzino Calogero e C. s.n.c." di Agrigento, esercente l'attività di panificio; "Puntarello Angelo" di Campobello di Licata esercente l'attività di fabbricazione motori elettrici - carpenteria metallici; "Travali Rosetta" di Raffadali, esercente l'attività di panificio e "Alberto Galatioto" di Agrigento, esercente l'attività di odontotecnico.
I corsi di formazione pratica, presso questi laboratori artigianali, avviati dall'Assessorato provinciale alle Attività economiche e produttive, sono della durata di sei mesi. Saranno scelti 4 giovani inoccupati a seguito di una selezione, di età compresa fra i 16 e i 25 anni, residenti nella provincia di Agrigento, che abbiano assolto all'obbligo scolastico. La selezione fra i giovani in graduatoria sarà effettuata da una commissione composta dal dirigente del settore o suo delegato, da 2 rappresentanti delle associazioni di categoria e dall'artigiano che partecipa al progetto.
La selezione verrà fatta tramite colloquio al fine di verificare la reale attitudine all'attività da svolgere. In caso di parità prevarrà la decisione del rappresentante del settore.
La domanda, in carta semplice, si può scaricare dal sito della provincia "www.provincia.agrigento.it" e dovrà essere presentata alla Provincia Regionale Settore Sviluppo Economico, piazza Aldo Moro, entro il 5 novembre 2012
 

I sindaci della provincia riuniti contro i tagli ai Comuni
I primi cittadini hanno consegnato le loro fasce tricolore al prefetto di Agrigento proprio per rimarcare l'esigenza di trovare un interlocutore che possa rispecchiare la situazione drammatica in cui versano gli Enti
di Rogero Fiorentino
 

All'indomani delle elezioni regionali che hanno visto Rosario Crocetta vincente, ad Agrigento, i sindaci della provincia si sono riuniti a "Palazzo dei giganti" per fare il quadro della situazione sulla situazione delle realtà che gestiscono e sulle tante difficoltà che affrontano quotidianamente in relazione ai tagli dei trasferimenti che il governo centrale e la Regione hanno effettuato sui Comuni.
Dopo l'incontro i sindaci, simbolicamente, hanno consegnato le loro fasce tricolore al prefetto di Agrigento proprio per rimarcare l'esigenza di trovare un interlocutore che possa rispecchiare la situazione drammatica in cui versano i Comuni in Sicilia. Alcuni di loro, infatti, hanno dovuto aumentare Imu ed Ici al massimo per far fronte alle esigenze minime indispensabili per una comunità e garantire i servizi necessari.
I sindaci protestano contro i tagliPer il sindaco di Caltabellotta Pumilia, "bisogna condividere le difficoltà coi cittadini per far capire che ad aumentare alcune tasse siamo costretti. C'è da sperare che ci sia un interlocutore forte con Roma e con lo Stato. E' giusto che ci chiedano un sacrificio ma rapportato alla capacità che ognuno ha. Ormai hanno distorto pure l'Ici, quando il 65 percento va allo Stato non è più una tassa municipale".
La drammaticità in cui versano i Comuni è emersa anche dall'intervento del sindaco di Ribera, Carmelo Pace, che ha annunciato di rassegnare le dimissioni da primo cittadino in segno di protesta. "Ci hanno abbondonato al nostro destino, nessuno parla del perchè rischiamo di passare come i peggiori sindaci della storia. E poi molti di noi non hanno mai alzato la voce col parlamentare di riferimento, questa è stata un'altra causa che ha contribuito a favorire la situazione in cui versiamo oggi. Stiamo tagliando anche l'energia elettrica ai cittadini".
Gli fa eco il sindaco di Favara Manganella che ha affermato: "Noi siamo vittime eccellenti anche se ci disegnano come 'killer'. Aumentiamo le tasse perchè costretti ma la gente non può più pagare, penso che nel 2013 ci saranno Comuni che cadranno".
I tagli del Governo hanno fatto aumentare le imposte a danno dei cittadini, adesso la situazione appare non più sostenibile. Anche se forse ad Agrigento si potrebbe partire dimezzando le grosse indennità di sindaco e giunta comunale fino a rivedere l'esistenza della Fondazione teatro Pirandello in un momento di così tanta povertà.
(rgf)
 

Comunicalo.it
 

I primi impegni di Firetto all'Ars: 'Lotta agli sprechi e soppressione Ato rifiuti'
Scritto da comunicalo
Astro nascente della  "nuova democrazia cristiana", rieletto sindaco di Porto Empedocle col 92% dei consensi, rais del voto nell'Agrigentino.
Lillo Firetto fa il suo ingresso all'Ars con quasi 12 mila voti di preferenza, quale la chiave del successo?
"Questa vittoria è il frutto della mia coerenza politica e soprattutto dell'attenzione mostrata verso i problemi del territorio. Mi piace guardare alla concretezza delle cose, fare del buon governo occupandomi meno delle chiacchiere, di strategie e di tatticismi. Credo sia arrivato il tempo che la politica si  occupi seriamente dei problemi della gente e non in chiave clientelare. Porterò alla Regione l'esperienza empedoclina".
Quali i primi impegni a Sala d'Ercole da deputato?
"La Regione ha una vicenda finanziaria drammatica e anche sul piano delle grandi questioni che afferiscono i temi centrali come l'agricoltura, la pesca, le infrastrutture la situazione è drastica a causa del malgoverno. Penso che tutto questo abbia bisogno di amorevoli cure, sono queste le sfide che possono servire a far ripartire l'economia del nostro territorio. E poi credo che la Sicilia debba riprogrammare i fondi comunitari investendo di più sulla portualità. La nostra è un'isola che della insularità deve fare un elemento di vantaggio e non di penalizzazione. Mi impegnerò  all'Ars nella lotta agli sprechi e nella  soppressione di enti inutili, ritengo necessario togliere di mezzo gli Ato rifiuti e le nascenti Srr".
A proposito di infrastrutture e trasporti si è parlato molto in questi anni di un aeroporto nell'Agrigentino...
"Io investirei di più le energie delle politica per avere strade migliori che ci colleghino più adeguatamente agli aeroporti di Palermo e Catania. Se chiudessimo il famigerato periplo autostradale per noi significherebbe metterci fuori da quella marginalità che oggi viviamo".
Lei per le elezioni si era autosospeso da segretario provinciale dell'Udc, adesso lascerà la carica?
"E' chiaro che il partito deve aprirsi per allargarsi, i nuovi ruoli li stabiliremo nella prossima stagione congressuale".
Il suo partito ha cambiato pelle in questi anni, ma pensando all'Udc viene in mente Totò Cuffaro, come ricorda il suo ruolo?
"Sono tra quelli che non ritengono che se c'è stata qualche ombra nella storia di qualcuno debba essere buttato tutto a mare. Nella storia di Cuffaro ci sono state anche tante luci ed è giusto che vengano sottolineate. Dell'esperienza del Governo di Cuffaro, della quale si potrebbero fare tante critiche e io certamente ne ho, è corretto dire che ci fu una certa attenzione ad alcuni temi, come per esempio nel settore vitivinicolo che ha raggiunto punte di eccellenza e nella gestione dei fondi europei che almeno venivano spesi diversamente come è avvenuto in questi anni col Governo Lombardo".
 

Il successo di Panepinto: 'Ora stabilizzare i precari e ripubblicizzare l'acqua'
Scritto da comunicalo
Cinque volte sindaco della "città delle pesche", rieletto alla sua terza legislatura all'Ars, "ma ancora ci sono tante battaglie da portare avanti".
Onorevole Panepinto, qual è il segreto del successo?
"Lavorare quotidianamente nel territorio, non perdere il contatto con la gente, avere al proprio fianco amici, compagni e collaboratori che credono in un progetto politico comune che è quello del miglioramento delle condizioni della nostra provincia e della Sicilia".
Quali i suoi primi impegni nel nuovo parlamento regionale?
"Le priorità da affrontare subito sono quelle della stabilizzazione dei lavoratori forestali e di tutti gli altri precari della Regione Siciliana, ma soprattutto il mio impegno sarà quello di far sì che i fondi strutturali europei vengano spesi e vangano spesi bene. In questi anni purtroppo non è stato così e questo ha fortemente penalizzato la Sicilia non creando condizioni di sviluppo. Su questo fronte si deve cambiare rotta, basta chiacchiere inutili e lungaggini burocratiche".
Come prosegue il suo impegno contro la privatizzazione delle risorse idriche?
"La battaglia per l'acqua pubblica è quella che in questo momento ci sta più a cuore. Chiederò al nuovo parlamento regionale di approvare urgentemente la legge votata da ben 150 Consigli comunali dell'isola a favore della ripubblicizzazione. Mi auguro quindi che prevalga il buon senso".
E nel Pd agrigentino, dopo queste elezioni, come si mettono adesso le cose?
"Giacomo Di Benedetto ed Enzo Marinello non sono da rottamare. E' con il loro importante contributo che dobbiamo ricostruire un partito migliore, più credibile, che riesca ad avvicinare i giovani, gli operatori economici e sociali. Il Pd ha tutte le energie e gli uomini per svolgere un ruolo importante in Sicilia e nell'Agrigentino ma  bisogna recuperare il tempo perduto ripartendo dai territori, dagli anti locali, dagli amministratori. Chiederò al segretario la convocazione di un'assemblea degli eletti. E' giusto però sottolineare che nonostante il risultato elettorale per i democratici agrigentini non sia stato dei migliori, il consenso ottenuto mostra che il partito ancora c'è ma va ricostruito".
Il Pd verso le "Primarie", Panepinto è con Renzi o con Bersani?
"Ancora non so. Sinceramente Renzi, anche se giovane e promettente, non mi fa tanta simpatia. Bersani mi sta più simpatico. Ma è chiaro che nel Pd qualcosa bisogna cambiare. Sono cresciuto in questo partito con D'Alema. D'Alema segretario Fgci, D'Alema direttore de L'Unità, D'Alema segretario del Pds: non parlo di rottamazione, ma è chiaro che un restyling è necessario".
 

Agrigentooggi
 

Riaperti i termini del bando di "Impara l'arte" per 4 giovani disoccupati
Sono quattro le imprese della nostra provincia che hanno aderito all'integrazione del bando della 12.a edizione dell'iniziativa "Impara l'arte", in scadenza il 5 novembre.
Si tratta delle ditte Agozzino Calogero e C. s.n.c. di Agrigento, esercente l'attività di Panificio, della ditta Puntarello Angelo di Campobello di Licata esercente l'attività di fabbricazione motori elettrici - carpenteria metallici; della ditta Travali Rosetta di Raffadali, esercente l'attività di Panificio e della ditta Alberto Galatioto di Agrigento, esercente l'attività di odontotecnico.
I corsi di formazione pratica, presso questi laboratori artigianali, avviati dall'Assessorato provinciale alle Attività Economiche e Produttive, sono della durata di sei mesi. Saranno scelti 4 giovani inoccupati a seguito di una selezione, di età compresa fra i 16 e i 25 anni, residenti nella provincia di Agrigento, che abbiano assolto all'obbligo scolastico. La selezione fra i giovani in graduatoria sarà effettuata da una Commissione composta dal Dirigente del settore o suo delegato, da 2 rappresentanti delle Associazioni di categoria e dall'artigiano che partecipa al progetto. La selezione verrà fatta tramite colloquio al fine di verificare la reale attitudine all'attività da svolgere. In caso di parità prevarrà la decisione del rappresentante del settore.
La domanda, in carta semplice, si può scaricare dal sito della provincia "www.provincia.agrigento.it" e dovrà essere presentata alla Provincia Regionale Settore Sviluppo Economico, Piazza Aldo Moro, entro il 5 novembre 2012.
 

 

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