GIORNALE DI SICILIA
SERVIZIO IDRICO. Uno sportello per le verifiche
Acqua, stop ai distacchi Vertice con «Girgenti»
Sospesi i distacchi delle utenze idriche morose. L'annuncio, dopo un vertice tra il sindaco Fabrizio Di Paola, l'assessore ai Servizi a rete, Gianluca Guardino, e il presidente di Girgenti Acque, Marco Campione. 'Accogliendo le nostre richieste - affermano gli amministratori comunali - la società che gestisce il servizio ha disposto l'attivazione, presso la propria sede di Sciacca, di uno sportello dedicato ai cittadini e agli amministratori condominiali, per l'esame delle singole posizioni e la definizione di un piano di rientro dallo stato di morosità. In attesa di concordare tempi e modalità di rientro dalla situazione debitoria, l'opera di distacco delle utenze è sospesa da oggi fino al prossimo 30 novembre. Una volta concordato il piano di rientro, saranno riattivate anche le utenze staccate". La sospensione immediata dei distacchi, la riattivazione delle utenze già sospese e la concessione ai cittadini e ai condomini di rientrare dalla morosità dilazionando nel tempo quanto dovuto, è stato chiesto dall'amministrazione comunale, anche in virtù della drammatica situazione economica e sociale e delle condizioni delle singole famiglie o realtà condominiali. Sulla vicenda, intanto, si registra anche la presa di posizione del consiglieri comunali Filippo Bellanca, Simone Di Paola, Maurizio Grisafi, Lorenzo Maglienti e Giuseppe Ambrogio, che, nella mattinata di ieri, si sono rivolti al primo cittadino. "Lo ripeteremo all'infinito - scrivono in una nota-, l'acqua è un bene che appartiene a tutti e che non può essere oggetto di business o di mercimonio; nessuno può arrogarsi il diritto di privare un cittadino di acqua, anche se si trattasse del contribuente più moroso del pianeta".
PROVINCIALI
Il Consiglio si riunisce stasera alla 18
Si riunisce oggi alle 18 il Consiglio provinciale. Undici le proposte al1ordire del giorno. 11 Consiglio discuterà il Piano triennale delle opere pubbliche e il nuovo Piano delle Alienazioni, oltre al Bilancio di Previsione 2012.11 termine per l'approvazione ne del bilancia 2012 è già scaduta lo scorso 31 ottobre. L'ordine del giorno prevede, inoltre, la discussione di cinque debiti fuori bilancia per un importo complessivo di circa 130 mila euro e le interrogazioni dei consiglieri Cammilleri, Di Ventura e Masone sugli spettacoli estivi e sulla situazione della mobilità viaria in provincia di Agrigento. (PAPI)
ATO AG2 Oggi secondo giorno di sciopero degli operatori ecologici. La raccolta dovrebbe ripartire domattina a meno di nuove forme di protesta
Rifiuti, in forse la ripresa del servizio
Garantiti i servizi davanti a ospedali, carceri e caserme mentre la discarica di Sicu liana è pronta a riaprire
Annamaria Martorana
C'è incertezza su quello che accadrà domani quando al termine dei due giorni di sciopero, gli operatori ecologici di Gesa dovrebbero tornare al lavoro.
SCIOPERO. li condizionale è d'obbligo se si considera che nelle casse della società d'ambito non ci sono sufficienti liquidità di cassa per poter pagare alle imprese tutto quello che avanzano e che favorirebbe di conseguenza, lo sblocco nei pagamenti degli stipendi arretrati agli operai. La paura è che, nonostante la ditta Catanzaro riaprirà i cancelli della discarica di Siculiana, si ripeta lo sciopero selvaggio e non autorizzato dello scorso settembre che mise in ginocchio 19 città. Intanto, lo sciopero di ieri e di oggi, ha ulteriormente peggiorato la situazione igienico sanitaria ad Agrigento e negli altri Comuni consorziati con l'Ato Ag2. Vengono infatti garantiti solo i servizi essenziali con la raccolta dei rifiuti in ospedali, caserme, carcere e all'interno degli istituti scolastici con conferimento ancora per oggi, nella discarica di contrada Timpazzo a Gela. Per il resto, i cumuli di spazzatura hanno già invaso cassonetti, marciapiedi e strade. Anche alla Valle dei templi i rifiuti hanno ripreso a far parte del paesaggio e lo stesso vale per San leone e tutte le altre frazioni del capoluogo.
Non è migliore la situazione negli altri centri, alcuni dei quali come Favara e Porto Empedocle, sono ad un passo dall'emergenza.
GESA. Intanto ieri mattina, il commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo ha seguito, al Dipartimento per l'emergenza rifiuti, l'iter dei mandati di pagamento per gli ultimi 27 giorni di servizio effettuati dalle imprese e della Catanzaro. Questa mattina saranno infatti disponibili 2 milioni e 700 mila euro che verranno ripartiti tra i debitori in modo da poter dare anche un anticipo ai lavoratori. A Palermo sono inoltre ancora disponibili i milione e 400 mila euro e si è in attesa dei mandati di pagamento.
SINDACATI. Intanto, i sindacati Cgil, Cisl e Uil di categoria, si dicono soddisfatti dell'adesione allo sciopero che è stata del 100 per cento. «Il Dipartimento Regionale per l'Emergenza Rifiuti - dice il segretario della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi - non può fare finta di niente. Dopo l'importante opera di mediazione da parte della Prefettura, grazie alla quale si era arrivati a chiudere l'ultima crisi nel mese di settembre, i margini per ripartire con quella soluzione non ci sono più e su tutto questo incombe la scelta dell'ATI di rescindere il contratto in essere con la Gesa il prossimo 12 novembre, ed appare chiaro che non ci possono essere scorciatoie come quella di affidare il servizio ad altri senza utilizzare il personale che oggi garantisce la raccolta dei rifiuti.
IMPRESE. Le imprese dell'Ato sono in attesa di sapere quanti, dei soldi, che arriveranno oggi dalla regione, sono destinati a loro. «Solo in questo modo - spiegano - possiamo fare i conti con le banche e vedere se rimangono somme da potere girare agli operatori ecologici». E sempre le ditte ricordano che giorno 12 scade il termine entro il quale si aspettano importanti risposte economiche previa l'annunciata rescissione del contratto di appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nei 19 comuni dell'Ato Gesa.
DISCARICA. La discarica di riferimento torna ad essere quella di Siculiana. Nei giorni scorsi, seppur per pochi giorni, si è parlato di utilizzare quella di Gela. I costi sarebbero stati diversi. Quella di Siculiana, in Sicilia, è in assoluto quella che costa meno e fa risparmiare gli enti pubblici. Come illustra la tabella accanto.
LA REGIONE È PRONTA AD EROGARE NEI PROSSIMI GIORNI 65 MILIONI DI EURO, MA AGLI EDILI NON BASTANO
I costruttori chiudono il primo cantiere
I pagamenti non arrivano, l'Ance sul piede di guerra. Bloccati i lavori sulla statale Agrigento-Caltanissetta
Riccardo Vescovo
PALERMO
«I cantieri sulla strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta sono già stati bloccati»: dalle parole ai fatti, i costruttori siciliani rischiano di mettere in atto una delle serrate più drammatiche degli ultimi decenni. Perché a fronte di un credito da un miliardo e mezzo di euro vantato nei confronti della pubblica amministrazione, gli imprenditori non sono più disposti a subire danni. E così ieri, a Palermo, le aziende iscritte all'Ance Sicilia, l'associazione dei costruttori, si sono riunite in assemblea straordinaria insieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni imprenditoriali, per decidere nuove iniziative contro il mancato pagamento dei crediti. Le aziende minacciano il blocco dei cantieri fino a gennaio, circa 500 in questo momento nell'Isola, facendo leva su una clausola contrattuale che consente di sospendere i lavori nel caso abbiano maturato crediti superiori al 25 per cento dell'importo dell' opera, ponendo il personale in cassa integrazione.
Ma perché questi soldi non sono arrivati? Le criticità sono tante e interessano pure Anas e governo nazionale. L'emergenza, però, è scoppiata quando la Regione la scorsa estate ha rischiato di sforare il patto di stabilità, ovvero i tetti di spesa fissati dal governo nazionale, andando incontro a pesanti sanzioni. A quel punto Palazzo d'Orleans ha bloccato la spesa facendo precipitare l'Isola nel caos. Nel frattempo ha avviato una trattativa con Roma riuscendo ad allargare le maglie dei vincoli. Così, spiega il dirigente regionale del dipartimento Infrastrutture, Vincenzo Falgares, «il 29 ottobre scorso abbiamo ricevuto la riassegnazione di nuovi tetti di spesa. Il limite per gli impegni è stato innalzato di 40 milioni, da 470 milioni a 510 milioni, e ci consentirà di assumere il 94 per cento degli impegni più urgenti nel 2012. Come pagamenti la spesa salirà da 335 milioni a quasi 400 milioni». Risultato: dei tra oggi e domani arriverà il via libera a 65 milioni di euro su un totale di 219 milioni. La restante parte probabilmente sarà saldata il prossimo anno, quando però i vincoli del patto di stabilità saranno ancora più stringenti e il governo regionale dovrà intavolare una nuova trattativa con Roma. «Siamo di fronte ad una questione complicata - spiega Salvo Ferlito, presidente regionale dell'Ance - sappiamo che i soldi non ci sono, è necessario dunque trovare tutti insieme una soluzione, magari coinvolgendo la politica e le banche». Nel frattempo, però, le imprese sono al collasso. »Oltre alla statale Agrigento-Caltanissetta prosegue Ferlito - che ammonta in tutto a
circa 400 milioni, ci sono tante altre criticità. Si sono fermati pure i lavori in provincia di Siracusa sullo svincolo per Noto. Apprezziamo gli sforzi, ma di questo passo il trend che ha visto in due anni la perdita di 70 mila posti di lavoro rischia di continuare a crescere».
I costruttori attendono l'insediamento del nuovo governo regionale per avanzare le proprie richieste. «Chiediamo nuove strategie e regole per arrivare ad una dichiarazione distato di crisi del settore edile e consenta - aggiunge Ferlito -. Oltre all'attivazione del fondo europeo Feg per aiuti ai comparti industriali in congiuntura negativa, anche la sospensione delle scadenze fiscali e tributarie delle imprese, la sospensione degli interessi su gli anticipi delle fatture, la dilazione dei pagamenti dei debiti con le banche in misura proporzionale ai tempi di erogazione delle somme da parte delle stazioni appaltanti». Stessa richiesta è stata avanzata dalla Uil, col segretario Claudio Barone che ha invitato il governo regionale a »predisporre al più presto strumenti per ripianare i debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese». (RIVE)
LA SICILIA
L'unica soluzione possibile l'aiuto del soggetto attuatore
L'unica via d'uscita, soltanto come soluzione ponte per dare un pizzico di respiro a Gesa e ai commissari incaricati di reperire nei comuni i fondi necessari a pagare i debiti della società d'ambito, potrebbe essere un nuovo intervento del soggetto attuatore per l'emergenza rifiuti Maurizio Norrito.
«Se ci saranno i presupposti di legge - spiega quest'ultimo - io sono pronto ad intervenire, ma compatibilmente con i mezzi economici che ho a disposizione e che, debbo dire, sono estremamente limitati. Purtroppo ci sono numerose situazioni che stanno richiedendo la nostra azione, ultima in ordine di tempo Caltanissetta che si trova in analoghe difficoltà. Ma c'é anche Palermo, e soprattutto Messina, che hanno enormi problemi. Purtroppo i comuni non mi rimborsano i soldi che anticipo per far fronte alle emergenze, come invece dovrebbero fare in applicazione della legge. Se lo facessero avremmo maggiori mezzi per le emergenze. Ovviamente non mi riferisco al mio precedente intervento su Agrigento che sto pagando soltanto adesso. Comunque per la vicenda di Gesa mi sono già attivato per fare le opportune valutazioni. Ho scritto infatti all'Asp ed agli altri organismi interessati alla vicenda allo scopo di avere tutti gli elementi necessari per capire se è il caso di assumere per un altro breve periodo il servizio».
E le Società per la regolamentazione dei rifiuti? Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha già convocato i sindaci per i giorni 22 e 23 novembre. Dovranno tenere l'assemblea per approvare lo statuto, individuare la sede della società, di cedere il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione, nominare questi ultimi ed il presidente e fissare la data per la stipula dell'atto costitutivo, scegliendo nel contempo il notaio. Si riuscirà a far fronte a tutti questi adempimenti? vedremo se i sindaci saranno presenti: per il momento da loro viene soltanto un preoccupante silenzio. Non hanno nemmeno versato le quote sociali, malgrado la disposizione sia stata adottata, contestualmente all'approvazione dello schema di statuto, dai rispettivi commissari ad acta.
Ma anche se i sindaci avessero un sussulto di efficienza non ci sarebbero soluzioni immediate: ammesso che approvino tutto e che nel giro di un paio di giorni stipulino l'atto costitutivo, ci sarà poi da costituire la struttura amministrativa e tecnica della nuova società, vedere come e quale personale dovrà transitare dalle società d'ambito. Ci sarà anche da espletare la gara d'appalto per l'affidamento dei servizi, cosa che si presenta né facile nè breve.
Insomma a meno che i sindaci non mettano mano al bilancio, per quel poco di cui anch'essi possono disporre, Agrigento ed i comuni di Gesa sembrano avviati inesorabilmente verso un vero e proprio dramma.
S.F.
Pasquale Mazza assessore ma nessuno ne sa ancora niente
Al momento, del nuovo assessore provinciale Pasquale Mazza l'Ente non possiede nemmeno una fotografia. Di lui si parla quasi come di una creatura mitologica. "lo l'ho visto "afferma qualche dipendente con orgoglio, quasi parlasse della prova dell'esistenza degli extraterrestri.
Mazza, in effetti, è stato nominato dal presidente D'Orsi, quasi in sordina, a 13 giorni dalla conclusione delle elezioni regionali. E' del 15 ottobre scorso, infatti, la determina che gli conferisce l'incarico di assessore, portando la Giunta a 11 componenti. Perché nominare un nuovo componente? Semplice: "occorre è scritto nella determina presidenziale - dare ulteriore impulso all'azione amministrativa nell'ultimo periodo di mandato affinché possano essere effettivamente perseguiti gli obiettivi programmatici a suo tempo fissati". Che Mazza sia da poco transitato nel Partito dei siciliani, con la specifica quota dei "lealisti", ovviamente, è solo un caso. Interessante notare che, come già avvenuto quando D'Orsi ritirò le deleghe per una ridistribuzione lunga e travagliata, tutto è stato fatto nel più totale silenzio mediatico, probabilmente perché i continui cambi di formazione della sua Giunta da tempo l'hanno esposta a critiche da parte della politica e degli stessi cittadini.
Strano inoltre come, da un punto di vista comunicativo, se in passato si aveva avuto tanta fretta di diffondere il comunicato stampa che, come è avvenuto per Alfonso Montana in ultimo, si è comunicata la nomina senza aver realizzato il giuramento - con tanto di foto - adesso venga mantenuto il silenzio, ad eccezione di una nota di soddisfazione proprio dei "Lealisti" che parlano di "importante momento di crescita politica del nuovo Partito dei siciliani" grazie all'"impegno politico e le riconosciute qualità umane di Pasquale Mazza che saranno propulsori di nuova vitalità ed impulso alle battaglie sociali e civili che il Mpa ed i Lealisti hanno intrapreso per la crescita del territorio".
GIOACCHINO SCHICCHI
SOLE
ENTI LOCALI. Sono i possibili addetti da trasferire per effetto di accorpamenti e riduzione di funzioni
Fino a 12 mila eccedenze nelle Province
iugenin runo
ROMA
Per una partita sulle eccedenze nella Pa che si avvia alla conclusione, come spiega l'articolo qui in alto, ce n'è un'altra che è appena al fischio di inizio e che si concluderà nel 2014. A giocarla saranno vecchie e nuove Province. Sono i2mila infatti i dìpendenti che rischiano di dover essere ricoilocatiper effetto del doppio inLervento dei taglio di q enti di area vasti nelle Regioni ordinarie e della riduzione a (ambiente, trasporti, edilizia scolastica) delle funzioni.
Ci stima è frutto di un'elaborazione del Sole 24 Ore, Che pai'te dagliultimi numeri sul personale resi noti dall'Dpi e li incrocia con la stretta a' viata dal salva-Italia, proseguita dalla speridingreview e completata dal decreto sul riordino varato mercoledì. Dei circa 57mila lavoratori alle dipendenze delle amministrazioni provinciali, circa 27ml- la appartengono a quelle interessate dagli accorpamenti o dall'evoluzione in città metropolitane. Alloro interno può essere individuato un primo gruppo di i2rnila unità "a rischio-eccedenza". Si tratta deì dipendenti delle Province che con- fluiranno in altri "enti di mezzo" e perderanno il titolo di capoluogo. Immaginando che questo venga fissato ovunque nel Comune più popoloso - anche se la legge consente ai sindaci interessati, anche a maggioranza, di disporre diversamentee considerando che gli organi politici andranno concentrati in un unico "palazzo" poiché non ci saranno sedi decentrate, in teoria, gli unici lavoratori sicuri del posto sarebbero quelli che già risultano oggi occupati nel capoluogo.
Per gli altri partirebbe il ricollocamento presso uno degli uffici che gestiranno le tre funzioni rimaste di competenza provinciale oppure presso i Comuni che le erediteranno. A meno che le Regioni non decidano di tenerle per sé, gestendole in proprio o magari creando una struttura ad hoc. Il procedimento per il trasferimento del personale sarà molto simile a quello descritto qui in alto, con le specificità delineate dall'articolo 6 del Dl approvato la settimana scorsa e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
E presumibile che l'iter occupi gran parte del 2013 e si concluda solo a ridosso della partenza dei nuovi enti fissata per il i gennaio 2014. I criteri e le modalità da seguire saranno concertate con i sindacati. Ma se entro 30 giorni non si raggiungerà un accordo i presi- denti di Provincia potranno avviare i passaggi di ruolo. Nel rispetto di un doppio vincolo: le dotazioni organiche saranno rideterminate tenendo conto dell'effettivo fabbisogno; per le eventuali deroghe conteranno i parametri di virtuosità già richiamati dalla spending.
Ulteriori novità sul fronte Province potrebbero arrivare oggi dalla Consulta che esaminerà il ricorso presentato da 8 Regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli, Lazio, Campania, Mouse e Sardegna) contro l'articolo 23 del Dl salva-Italia del dicembre scorso che ha disegnato i futuri consigli provinciali come organi di secondo livello, eletti dai Comuni. In caso di accoglimenti) verrebbe meno una delle due gambe su cui si regge l'intera risistemazione delle Province e il Governo sarebbe costretto a correre ai ripari. Anche perché l'articolo 23 è l'unica disposizione dell'intera operazione-Province per cui l'Esecutivo ha già "cifrato" i potenziali risparmi. I 65 milioni quantificati all'epoca del salva-Italia ma prudenzialmente non messi a bilancio.
Agrigentonotizie
Consiglio provinciale, Spoto e Avarello preparano emendamenti
dare un forte segnale politico che miri ad aiutare con azioni economiche tutte le realtà non solo imprenditoriali e lavorative ma anche le realtà comunali e l'amministrazione provinciale
di Redazione
I consiglieri provinciali alla Provincia regionale di Agrigento Nino Spoto e Carmelo Avarello ritengono necessario, con la presentazione di alcuni emendamenti al Bilancio di previsione 2012, dare un forte segnale politico che miri ad aiutare con azioni economiche tutte le realtà non solo imprenditoriali e lavorative ma anche le realtà comunali e l'amministrazione provinciale.
Il consigliere Spoto sottolinea che "in un momento di difficoltà economica nazionale, e in un momento di distacco della gente verso la politica sarebbe opportuno dare un segnale tangibile a tutti i cittadini agrigentini presentando in Consiglio provinciale degli emendamenti che riguardano la situazione grave dei precari impegnati da diversi anni all'ente Provincia". Per Spoto "è necessario incrementare le ore lavorative per ridare agli stessi ed alle loro famiglie serenità e dignità".
Un altro emendamento riguarda lo sviluppo di fiere e mercati agricoli e zootecnici nel territorio provinciale che vedano la partecipazione di migliaia di cittadini e che offrono l'occasione di incrementare nella nostra provincia una occasione di sviluppo.
"Un altro emendamento - continua Spoto - riguarda la promozione e la valorizzazione culturale dei musei della provincia di agrigento, con benefici a favore anche del turismo, dell'arte e della nostra cultura".
Spoto e Avarello presenteranno anche un emendamento al Piano triennale delle Opere pubbliche rispetto alla strada provinciale Raffadali-Joppolo Giancaxio dalla contrada Signore.
Sicilia24h
Agrigento, Provincia: domani seduta del Consiglio
Il Consiglio Provinciale di Agrigento è stato convocato, domani, 6 novembre, alle ore 18:00, nell'aula Silvia Pellegrino. Undici le proposte all'ordine del giorno. Il Consiglio, dopo l'approvazione del verbale delle sedute precedenti e le comunicazioni del Presidente, discuterà il Piano triennale delle opere pubbliche e il nuovo Piano delle Alienazioni, oltre al Bilancio di Previsione 2012. Il termine per l'approvazione del bilancio 2012 è già scaduto lo scorso 31 ottobre. L'ordine del giorno prevede, inoltre, la discussione di cinque debiti fuori bilancio per un importo complessivo di circa 130 mila euro e le interrogazioni dei consiglieri Cammilleri, Di Ventura e Masone sugli spettacoli estivi e sulla situazione della mobilità viaria in provincia di Agrigento. Il bilancio 2012, rimodulato dalla Giunta Provinciale lo scorso 28 settembre, dopo avere ricevuto il parere dei revisori dei conti, è stato trasmesso per l'approvazione in Consiglio il 17 ottobre. Dalla comunicazione ai Consiglieri la legge prevede un ulteriore termine di 15 giorni per gli emendamenti e per l'apposizione dei pareri da parte dei dirigenti dirigenti. In tutto sono stati presentati 17 emendamenti dai Consiglieri Provinciali al bilancio e dieci emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche.
Il bilancio prevede entrate per 158 milioni di euro, spese correnti per 43 milioni di euro e spese in conto capitale per circa 96 milioni di euro.
Valledeitempli
Agrigento, Provincia: domani seduta del Consiglio
Il Consiglio Provinciale di Agrigento è stato convocato, domani, 6 novembre, alle ore 18:00, nell'aula Silvia Pellegrino. Undici le proposte all'ordine del giorno. Il Consiglio, dopo l'approvazione del verbale delle sedute precedenti e le comunicazioni del Presidente, discuterà il Piano triennale delle opere pubbliche e il nuovo Piano delle Alienazioni, oltre al Bilancio di Previsione 2012. Il termine per l'approvazione del bilancio 2012 è già scaduto lo scorso 31 ottobre. L'ordine del giorno prevede, inoltre, la discussione di cinque debiti fuori bilancio per un importo complessivo di circa 130 mila euro e le interrogazioni dei consiglieri Cammilleri, Di Ventura e Masone sugli spettacoli estivi e sulla situazione della mobilità viaria in provincia di Agrigento. Il bilancio 2012, rimodulato dalla Giunta Provinciale lo scorso 28 settembre, dopo avere ricevuto il parere dei revisori dei conti, è stato trasmesso per l'approvazione in Consiglio il 17 ottobre. Dalla comunicazione ai Consiglieri la legge prevede un ulteriore termine di 15 giorni per gli emendamenti e per l'apposizione dei pareri da parte dei dirigenti dirigenti. In tutto sono stati presentati 17 emendamenti dai Consiglieri Provinciali al bilancio e dieci emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche.
Il bilancio prevede entrate per 158 milioni di euro, spese correnti per 43 milioni di euro e spese in conto capitale per circa 96 milioni di euro.
L'altraagrigento
Valorizzare vecchi tracciati ferrovia, emendamento del consigliere Masone .
Al Bilancio della Provincia, ripresentato dall'Amministrazione nelle scorse settimane, il Consigliere Maurizio Masone del PD ha riproposto alcuni emendamenti.
In particolare, tra gli altri emendamenti, sono state presentate due proposte per l'istituzione di nuovi capitoli:
1) il primo per un bando capace di raccogliere proposte di valorizzazione e sviluppo delle aree dismesse dalle Ferrovie dello Stato, dei vecchi tracciati abbandonati e per la valorizzazione di tratte funzionanti dal valore storico e turistico.
In particolare in provincia di Agrigento esiste una tratta ferroviaria come l'Agrigento - Porto Empedocle che ha una lunghissima storia che s'intreccia con quella delle nostre comunità legate alla produzione mineraria. Oggi è una delle tratte di valore turistico tra le più importanti della Sicilia e che esiste un associazionismo legato alla valorizzazione delle tratte ferroviarie turistiche e alla valorizzazione museale della storia delle ferrovie siciliane.
2) Il secondo riguarda la celiachia, che in provincia di Agrigento è un fenomeno abbastanza diffuso nella popolazione e che nel Bilancio 2012 risulta del tutto inesistente. La proposta è per uno stanziamento utile ad una campagna di informazione, prevenzione e sostegno alle famiglie interessate.
3) Il terzo riguarda invece l'adeguamento delle risorse finanziarie disponibili per il servizio igienico-personale degli studenti con handicap fisico o psichico grave. Questo è uno dei servizi fondamentali forniti dalla Provincia e che ogni anno presenta difficoltà nel completamento dell'anno solare e/o scolastico.
Non è stato ripresentato l'emendamento per il finanziamento dei teatri della nostra provincia in quanto gli uffici hanno ritenuto la proposta inaccoglibile.
Infine, il consigliere Masone ha sottoscritto l'emendamento unitario sui lavoratori Precari della Provincia Regionale per l'aumento dell'orario di lavoro e il relativo adeguamento economico.
Gli emendamenti sono al vaglio degli uffici tecnici e finanziari nonché dei revisori dei conti.