GIORNALE DI SICILIA
SCUOLE SUPERIORI. Il direttore dell'Irsap scrive al presidente D'Orsi: «In questa fase i loculi non possono essere affittati»
I locali dell'Asi non diventeranno aule
Tempi più lunghi per la soluzione all'lpia
Elio Di Bella
Il direttore generale dell' Istituto Regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Salvatore Pirrone, ha inviato un telefaxal Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, in merito alla richiesta dei locali del Centro Addestramento Professionale della zona Asi dove potrebbero essere ospitate le classi dell'istituto professionale Ipia Fermi", chiuso perché realizzato con cemento depotenziato. Il liquidatore spiega che, a seguito delle nuove norme che regolano la gestione dei beni immobili delle Asi, «non si ritiene che la gestione liquidatoria possa stipulare contratti pluriennali per l'utilizzo dell'immobile». La palla passa quindi alla Regione nella cui disponibilità è entrato il Cap e dovrà dire una parola definitiva sulla vicenda. Il Consiglio provinciale ha dedicato al caso dell'Ipia la sua ultima seduta. Gli intervenuti hanno sottolineato la necessità di fare presto a trovare una soluzione all'emergenza e contestualmente fare forti pressioni sulla regione perché intervenga. A tale scopo oggi una commissione consiliare andrà a Palermo per sollecitare insieme al Presidente D 'Orsi ed ai tecnici dell'Utp un chiaro intervento intorno ai locali dell' Asi. Maurizio Masone del Pd e Totò Scozzari capo gruppo del Mpa hanno proposto di chiedere l'intervento del Prefetto. L'assessore all'edilizia e gestione patrimoniale, Piero Marchetta, ha risposto «anche se ci concedono l'uso dei locali del Centro di addestramento professionale non può essere subito messo a disposizione della scuola in quanto necessita di interventi strutturali, quali il rifacimento degli impianti elettrici e del riscaldamento oltre alla realizzazione delle aule». Nel corso della seduta è intervenuto il vicepreside dell'Ipia Luigi Costanza che ha ricostruito la storia di questo disagio scolastico. Intanto il dirigente dell'Ipia Francesco Casalicchio insieme ai rappresentanti degli alunni, dei genitori, dei docenti e del personale Ata ha invitato la stampa per domani alle ore undici presso l'auditorium dell'istituto Gallo, in contrada Calcarelle, per una conferenza stampa in cui illustrerà la situazione in cui attualmente versa l'istituto agrigentino, i cui studenti sono attualmente costretti a seguire corsi pomeridiani e si trovano senza gli indispensabili laboratori, assolutamente necessari per garantire
al meglio l'offerta formativa. La tensione tra la scuola e l'amministrazione provinciale è al momento molto alta. Il presidente della Provincia ha mosso pesanti accuse al dirigente scolastico dell'Ipia nel corso di una recente conferenza stampa. Anche durante il consiglio comunale ci sono stati momenti di tensione tra un docente dell'Ipia e l'assessore provinciale Pietro Marchetta. Lo scontro verbale ha indotto il presidente del consiglio Buscemi a sospendere la seduta per diversi minuti. Continua anche la raccolta di forme organizzata dai rappresentanti della scuola per sollecitare una immediata soluzione dei loro problemi.
(EOB)
RIFIUTI Via all'accordo con Riscossione Sicilia
Gesa, sei milioni di euro dagli evasori di 4 comuni
Buone notizie per la Gesa Ag2 nelle cui casse confluiranno circa 6 milioni di euro quale proventi dalla lotta all'evasione degli anni passati per Agrigento, Cammarata, Realmonte e Siculiana. E' infatti partita la collaborazione tra la Gesa e la Riscossione Sicilia di Agrigento, ex Serit che si occuperà dell'emissione delle cartelle esattoriali per tutti coloro che non si sono messi in regola per tempo, con i pagamenti del 2005/2006 per il capoluogo e per il 2004/2005 per gli altri tre comuni che operano in regime di Tarsu anziché di Tia come avviene per Agrigento. «Grazie alla sinergia con la Riscossione Sicilia e alla disponibilità del direttore Nuccio Padovani - spiega il commissario liquidatore Teresa Restivo - riusciremo ad incassare liquidità importanti per la società che in questo momento rappresentano una vera e propria boccata d'ossigeno per tutti. Chi non ha fatto dunque, si vedrà recapitare le cartelle esattoriali dopo che noi come Gesa avevamo aspettato tutto il tempo possibile per dare la possibilità di mettersi in regola senza sanzioni». La Gesa dunque ha trasferito alla Riscossione Sicilia, ruoli per complessivi 6 milioni di euro provenienti dalla lotta all'evasione e che verranno dati alla società di riscossione Aipa proprio perché si tratta di incassi che verranno generati da chi non ha pagato. I soldi non saranno ovviamente disponibili subito perché ci vogliono i tempi tecnici di emissione delle cartelle e del pagamento da parte degli utenti e questo va sottolineato per ricordare a tutte le parti interessate dalla vertenza rifiuti di non abbassare la soglia di attenzione sull'importanza di mantenere fede agli impegni di pagamento. (AMM)
LA SICILIA
Caro Crocetta, pensaci tu
ACQUA PUBBLICA. Quindici sindaci agrigentini invocano l'intervento del neogovernatore
Quindici sindaci agrigentini, che da alcuni anni si battono contro la privatizzazione del servizio dell'acqua potabile, hanno scritto al neo presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, oltre che per fargli i rituali auguri per la sua elezione, per chiedergli di bloccare immediatamente, revocandolo, il decreto di commissariamento dell'assessore regionale ai Servizi pubblici, il n. 1412 del 28agosto 2012, con il quale i commissari regionali si sostituiscono alla civica amministrazione per la consegna degli impianti e delle condutture idriche cittadine a Girgenti Acque che cura la distribuzione del prezioso liquido in provincia.
I sindaci a sottoscrivere il documento che l'avvocato Gigi Restivo, a nome dei primi cittadini, ha già inviato a Palermo sono Giulio Mulè Cascio, Giovanni Panepinto, Vito Ferrantelli, Giovanni Prato, Vito Mangiapane, Salvatore Sanzeri, Salvatore Lo Dico, Michele Botta, Calogero Impastato, Rosario Bonfanti, Martino Maggio, Filippo Bartolomeo, Emilio Militello, Francesco Valenti, Stefano Leto Barone, in rappresentanza dei rispettivi Comuni ossia Alessandria Della Rocca, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana,Joppolo Giancaxio, Menti, Montevago, Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santo Stefano Quisquina.
I sindaci agrigentini sottolineano che i loro Comuni, da 5 anni, si oppongono strenua- mente alla richiesta di consegna delle proprie risorse idriche, delle relative reti, e degli impianti ai gestore privato Girgenti Acque, attraverso pubbliche iniziative e procedimenti giudiziari e sino ad oggi affermano i primi cittadini la magistratura amministrativa ha sempre valutato positivamente le ragioni del comuni dissidenti.
«Dopo la recente nomina dei commissari ad acta scrivono i 15 sindaci al presidente Crocetta i quali dovrebbero avere il compito di sostituire le nostre amministrazioni, il relativo decreto assessoriale è stato da noi elettivamente impugnato e il prossimo 20 novembre si terrà, innanzi alla prima sezione del Tardi Palermo, la camera di consiglio per la decisione sulla chiesta sospensione dei provvedimenti impugnati».
L'impegno dei sindaci, con il Forum regionale per l'acqua, e i beni comuni, si è concretizzato nella redazione di un disegno di legge per la ripublicizzazione del servizio idrico, tra l'altro sottoscritto da circa 150 Consigli comunali dell'isola. Sul finire della scorsa legislatura regionale, l'assessore ai Servizi pubblici ha nominato i commissari per i Comuni inadempienti.
Gli amministratori chiedono al presidente Crocetta di intervenire subito, alla luce del risultato referendario del 12 e 13 giugno scorso e alla luce del fatto che la Corte Costituzionale ha già bloccato di recente i tentativi dei governi Berlusconi e Monti di vanificare il risultato referendario.
ENZO MINIO
Agrigentoflash
Ipia Enrico Fermi, niente da fare per i locali nell'area Asi
L'Ipia Enrico Fermi di Agrigento non sarà ospitato nella struttura della zona Asi che era stata individuata dalla Provincia Regionale e per la quale nei giorni scorsi era stata effettuata un'apposita richiesta. Lo ha comunicato ieri con una nota il commissario straordinario dell'Irsap (l'Ente che ha assorbito i Consorzi Asi della Sicilia), Luciana Giammanco. Adesso la Provincia si attiverà per la ricerca di altre soluzioni per mettere la parola fine ad una situazione di grave disagio per studenti, famiglie e docenti.
Il personale dell'Ipia "Marconi" proclama lo stato di agitazione
Anche l'Ipia "Marconi" di Favara sceglie la protesta contro i provvedimenti sulla scuola del Governo Monti. Gli Rsu e gli Rsa dell'istituto, insieme a tutto il personale docente e non docente, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, così come già fatto da molti altri istituti sul territorio nazionale.
Le rappresentanze sindacali chiedono al Governo "di ripensare radicalmente i provvedimenti sulla scuola, a partire del tanto contestato aumento delle ore di lezione proseguendo con il mancato rinnovo del contratto del comparto, scaduto ormai da quattro anni. Tutto questo al fine di restituire dignità ad un settore fondamentale per la crescita democratica di un paese, che in questi anni è stato vilipeso da politiche miopi quando non colluse con interessi privatistici."
Tra le proposte che Rsu e Rsa avanzeranno in un Collegio dei docenti straordinario, che è l'organo preposto alla loro eventuale approvazione, vi è il blocco temporaneo di tutte le attività aggiuntive di insegnamento e funzionali non disciplinate dal CCNL/Scuola 2006/2009.
"Ciò potrebbe comportare, tra le altre cose- si legge in una nota- il rifiuto di sostituire i colleghi assenti con ore a pagamento, il blocco delle uscite didattiche, dei viaggi di istruzione, degli scambi culturali, la sospensione delle attività extracurricolari ed integrative (compresi gli sportelli didattici e i corsi di recupero) ecc."
Il personale docente e non docente e le rappresentanze sindacali, inoltre, esprimono la propria solidarietà ai colleghi dell'Ipia "Fermi" di Agrigento, per le difficoltà che si stanno trovando ad affrontare. Gli stessi si augurano che chi di competenza provveda in tempi rapidi a salvare l'istituto.
Ipia, ampio dibattito in consiglio provinciale
La grave situazione logistica dell'Istituto professionale "Fermi" è stata oggetto di un'ampia e articolata discussione in Consiglio Provinciale. La seduta, interamente dedicata al problema del reperimento di locali, ha visto una presenza massiccia di Consiglieri provinciali. Tutto il Consiglio è stato concorde sulla necessità di fare presto a trovare una soluzione all'emergenza e contestualmente fare forti pressioni sulla Regione affinché non si perda altro prezioso tempo nel concedere i locali dell'Asi, nella zona industriale per utilizzare i locali del "Cap" , il centro addestramento professionale, che si compone di diverse aule sia didattiche e che speciali, laboratori , biblioteca e locali mensa oltre ad alcuni capannoni che con adeguati lavori da parte dell'Ente Provincia potrebbero essere trasformati in aule e laboratori.
A tal proposito il Consiglio, su proposta del Consigliere Nino Spoto che insieme a Carmelo Avarello avevano presentato la mozione sull'Ipia, ha accettato la proposta di istituire una commissione consiliare che domani, venerdì 16 novembre vada a Palermo per sollecitare insieme al Presidente D'Orsi ed ai tecnici dell'Utp, la consegna di questi locali.
Mario Lazzano ha quindi dato la parola al vicario dell'Istituto "Fermi", Luigi Costanza che ha fatto la storia di questo disagio.
Il capo gruppo consiliare del Pdl, Ivan Paci ha parlato di emergenza e della lentezza della Regione. "Noi dobbiamo andare a Palermo e chiedere la consegna immediata di questi problemi - ha detto - e le emergenze non possono essere trattate come una pratica burocratica".
Maurizio Masone del Pd, ha proposto di chiedere l'intervento del Prefetto per risolvere la questione locali mentre Totò Scozzari capo gruppo del Mpa ha sollecitato il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, a chiedere un incontro con il Prefetto.
Giuseppe Picone poi ha evidenziato l'assenza negli stabili dell'Ipia "un certo degrado segno di una totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria".
Ci sono stati quindi momenti di tensione tra un docente dell'Ipia e l'assessore Marchetta che ha indotto il presidente Buscemi a sospendere la seduta per diversi minuti.
Alla ripresa, Arturo Ripepe ha evidenziato il rischio che gli incolpevoli ragazzi a causa del perdura di questa situazione rischiano di non essere ammessi agli scrutini finali per il numero di assenze fatte. Orazio Guarraci ha lamentato il clima di tensione che si è registrato e di chiedere l'intervento del Prefetto. Davide Gentile ha sollecitato l'Amministrazione ad essere più decisa nel portare avanti la soluzione del problemi.
Nel suo intervento l'assessore all'edilizia e gestione patrimoniale, Piero Marchetta, ha ribadito il forte impegno dell'amministrazione provinciale nel tentare di risolvere questo problema che allo stato attuale non può essere realizzato se non con la sistemazione dei ragazzi nei vari istituti della città in quanto, ha detto Marchetta, "anche se ci concedono l'uso dei locali del Centro di addestramento professionale non può essere subito messo a disposizione della scuola in quanto necessito di interventi strutturali quali il rifacimento degli impianti elettrici e del riscaldamento oltre alla realizzazione delle aule".
Nel tentativo di venire ad una soluzione, il presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi ha chiesto al prof. Costanza se siano disposti ad accettare otto aule del plesso Tortorelle se la Provincia regionale di Agrigento avviasse subito i lavori. La risposta è stata positiva.
I lavori del Consiglio si erano con l'intervento dell'assessore Angelo Biondi che ha presentato all'aula "Pellegrino" il nuovo assessore Pasquale Mazza a cui il Presidente D'Orsi ha assegnato la delega della Solidarietà Sociale. Intervenendo il consigliere Carmelo D'Angelo ha chiesto di conoscere le motivazioni politiche di questa nuova nomina. Mario Lazzano quindi ad inizio di seduta ha presentato al Consiglio Provinciale il nuovo Capo di Gabinetto nominato da Eugenio D'Orsi, che è Giovanni Butticè.
La seduta è stata aggiornata a questa sera.
Agrigentonotizie
Il caso Ipia in Consiglio provinciale, presentato anche un nuovo assessore
Ipia "Fermi" Agrigento, D'Orsi fa chiarezza: "Ecco come stanno le cose"
Agrigento, Ipia "Fermi": raccolta di firme per spronare la politica
Ipia "Fermi", il gruppo Apc scrive a D'Orsi: "Che fine ha fatto la sede provvisoria?"In merito alla vicenda della ricerca di nuove sedi per gli studenti dell'Ipia "Enrico Fermi" di Agrigento da parte della Provincia regionale, dopo la chiusura dello stabile di via Mattarella a causa del cemento depotenziato, il direttore generale dell'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Salvatore Pirrone, ha inviato un telefax al presidente della Provincia in merito alla richiesta dei locali del Centro addestramento professionale con il quale precisa che "... la legge regionale 8/12 all'art 19 ha demandato ai commissari liquidatori e successivamente alla gestione separata, la rilevazione dei beni immobili suddividendoli in categorie, all'articolo 19 comma 9 dispone inoltre che i beni non strumentali, già facenti parte del patrimonio del Consorzio, decorso il termine di cui al comma 4, sono acquisiti al patrimonio della Regione che procede all'alienazione".
Con la stessa nota il direttore generale dell'Irsap continua: "A questo ufficio non risultano trasmesse le relazioni del Commissario liquidatore, tuttavia dalle ricerche effettuate presso l'Ufficio di Agrigento si è rilevato che nell'ultima relazione redatta dallo stesso, il suddetto edificio viene classificato come 'Bene non strumentale individuato in via residuale rispetto alle precedenti categorie'. Pertanto - conclude Pirrone - sebbene l'iter prescritto dall'articolo 19 comma 4 non sia concluso, non si ritiene che la gestione liquidatoria possa stipulare contratti pluriennali per l'utilizzo dell'immobile".
Il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta, preso atto del testo del fax, immediatamente si stanno attivando per intraprendere tutte le vie procedurali idonee alla soluzione del problema per dare risposte serie e concrete all'Ipia "Fermi".
Gli alunni, i genitori, gli operatori scolastici e il preside dell'istituto hanno indetto una conferenza stampa sulla situazione della scuola per giorno 16 novembre presso l'auditorium dell'istituto "Nicolò Gallo" in contrada Calcarelle.
L'Ipia "Marconi" di Favara protesta contro il Governo Monti
Tra le proposte che Rsu e Rsa avanzeranno in un Collegio dei docenti straordinario, che è l'organo preposto alla loro eventuale approvazione, vi è il blocco temporaneo di tutte le attività aggiuntive di insegnamento e funzionali non disciplinate dal Ccnl/Scuola 2006/2009
di Redazione
Anche l'Ipia "Marconi" di Favara sceglie la protesta contro i provvedimenti sulla scuola del Governo Monti. Gli Rsu e gli Rsa dell'istituto, insieme a tutto il personale docente e non docente, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, così come già fatto da molti altri istituti sul territorio nazionale.
Le rappresentanze sindacali chiedono al Governo di ripensare radicalmente i provvedimenti sulla scuola, a partire del tanto contestato aumento delle ore di lezione proseguendo con il mancato rinnovo del contratto del comparto, scaduto ormai da quattro anni. Tutto questo al fine di restituire dignità ad un settore fondamentale per la crescita democratica di un paese, che in questi anni è stato vilipeso da politiche miopi quando non colluse con interessi privatistici.
Tra le proposte che Rsu e Rsa avanzeranno in un Collegio dei docenti straordinario, che è l'organo preposto alla loro eventuale approvazione, vi è il blocco temporaneo di tutte le attività aggiuntive di insegnamento e funzionali non disciplinate dal Ccnl/Scuola 2006/2009.
Ciò potrebbe comportare, tra le altre cose, il rifiuto di sostituire i colleghi assenti con ore a pagamento, il blocco delle uscite didattiche, dei viaggi di istruzione, degli scambi culturali, la sospensione delle attività extracurricolari ed integrative (compresi gli sportelli didattici e i corsi di recupero) ecc.
Il personale docente e non docente e le rappresentanze sindacali, inoltre, esprimono la propria solidarietà ai colleghi dell'Ipia "Fermi" di Agrigento, per le difficoltà che si stanno trovando ad affrontare. Gli stessi si augurano che chi di competenza provveda in tempi rapidi a salvare l'istituto.
Infoagrigento
L'"affaire IPIA" infiamma il consiglio provinciale
Scritto da Redazione
La grave situazione logistica dell'Istituto professionale "Fermi" è stata oggetto di un'ampia e articolata discussione in Consiglio Provinciale. La seduta, interamente dedicata al problema del reperimento di locali, ha visto una presenza massiccia di Consiglieri provinciali. Tutto il Consiglio è stato concorde sulla necessità di fare presto a trovare una soluzione all'emergenza e contestualmente fare forti pressioni sulla Regione affinché non si perda altro prezioso tempo nel concedere i locali dell'Asi, nella zona industriale per utilizzare i locali del "Cap" , il centro addestramento professionale, che si compone di diverse aule sia didattiche e che speciali, laboratori , biblioteca e locali mensa oltre ad alcuni capannoni che con adeguati lavori da parte dell'Ente Provincia potrebbero essere trasformati in aule e laboratori.
A tal proposito il Consiglio, su proposta del Consigliere Nino Spoto che insieme a Carmelo Avarello avevano presentato la mozione sull'Ipia, ha accettato la proposta di istituire una commissione consiliare che domani, venerdì 16 novembre vada a Palermo per sollecitare insieme al Presidente D'Orsi ed ai tecnici dell'Utp, la consegna di questi locali.
Mario Lazzano ha quindi dato la parola al vicario dell'Istituto "Fermi", Luigi Costanza che ha fatto la storia di questo disagio.
Il capo gruppo consiliare del Pdl, Ivan Paci ha parlato di emergenza e della lentezza della Regione. "Noi dobbiamo andare a Palermo e chiedere la consegna immediata di questi problemi - ha detto - e le emergenze non possono essere trattate come una pratica burocratica".
Maurizio Masone del Pd, ha proposto di chiedere l'intervento del Prefetto per risolvere la questione locali mentre Totò Scozzari capo gruppo del Mpa ha sollecitato il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, a chiedere un incontro con il Prefetto.
Giuseppe Picone poi ha evidenziato l'assenza negli stabili dell'Ipia "un certo degrado segno di una totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria".
Ci sono stati quindi momenti di tensione tra un docente dell'Ipia e l'assessore Marchetta che ha indotto il presidente Buscemi a sospendere la seduta per diversi minuti.
Alla ripresa, Arturo Ripepe ha evidenziato il rischio che gli incolpevoli ragazzi a causa del perdura di questa situazione rischiano di non essere ammessi agli scrutini finali per il numero di assenze fatte. Orazio Guarraci ha lamentato il clima di tensione che si è registrato e di chiedere l'intervento del Prefetto. Davide Gentile ha sollecitato l'Amministrazione ad essere più decisa nel portare avanti la soluzione del problemi.
Nel suo intervento l'assessore all'edilizia e gestione patrimoniale, Piero Marchetta, ha ribadito il forte impegno dell'amministrazione provinciale nel tentare di risolvere questo problema che allo stato attuale non può essere realizzato se non con la sistemazione dei ragazzi nei vari istituti della città in quanto, ha detto Marchetta, "anche se ci concedono l'uso dei locali del Centro di addestramento professionale non può essere subito messo a disposizione della scuola in quanto necessito di interventi strutturali quali il rifacimento degli impianti elettrici e del riscaldamento oltre alla realizzazione delle aule".
Nel tentativo di venire ad una soluzione, il presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi ha chiesto al prof. Costanza se siano disposti ad accettare otto aule del plesso Tortorelle se la Provincia regionale di Agrigento avviasse subito i lavori. La risposta è stata positiva.
I lavori del Consiglio si erano con l'intervento dell'assessore Angelo Biondi che ha presentato all'aula "Pellegrino" il nuovo assessore Pasquale Mazza a cui il Presidente D'Orsi ha assegnato la delega della Solidarietà Sociale. Intervenendo il consigliere Carmelo D'Angelo ha chiesto di conoscere le motivazioni politiche di questa nuova nomina. Mario Lazzano quindi ad inizio di seduta ha presentato al Consiglio Provinciale il nuovo Capo di Gabinetto nominato da Eugenio D'Orsi, che è Giovanni Butticè.
La seduta è stata aggiornata a questa sera
Sicilia24
Ipia, Regione: inutilizzabili i locali della zona Industriale
Il direttore generale dell'Istituto Regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Salvatore Pirrone ha inviato un telefax al Presidente della Provincia in merito alla richiesta dei locali del Centro Addestramento Professionale con il quale precisa che "... la legge regionale 8/12 all'art 19 ha demandato ai commissari liquidatori e successivamente alla gestione separata, la rilevazione dei beni immobili suddividendoli in categorie, all'art. 19 comma 9 dispone inoltre che i beni non strumentali, già facenti parte del patrimonio del Consorzio, decorso il termine di cui al comma 4, sono acquisiti al patrimonio della Regione che procede all'alienazione."
Con la stessa nota il direttore generale dell'Irsap continua " A questo ufficio non risultano trasmesse le relazioni del Commissario Liquidatore, tuttavia dalle ricerche effettuate presso l'Ufficio di Agrigento si è rilevato che nell'ultima relazione redatta dallo stesso, il suddetto edificio viene classificato come "Bene non strumentale individuato in via residuale rispetto alle precedenti categorie " . Pertanto - conclude l'ing Pirrone - sebbene l'iter prescritto dall'art 19 comma 4 non sia concluso, non si ritiene che la Gestione Liquidatoria possa stipulare contratti pluriennali per l'utilizzo dell'immobile".
Il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta preso atto del testo del fax immediatamente si stanno attivando per intraprendere tutte le vie procedurali idonee alla soluzione del problema per dare risposte serie e concrete all'Ipia Fermi.
Consulta Studentesca Provinciale, il messaggio di D'Orsi
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento , Eugenio D'Orsi, in occasione dell'insediamento della Consulta Studentesca Provinciale, ha indirizzato alla docente referente dell'Ufficio scolastico provinciale, Stefania Ierna il seguente messaggio di auguri.
"Mi rivolgo a Lei, gentilissima professoressa Ierna, affinché esterni ai giovani studenti che costituiscono la Consulta provinciale studentesca, il mio più affettuoso augurio di un proficuo lavoro in favore degli studenti agrigentini.
La Consulta studentesca è un grande e nobile atto di democrazia partecipata alla non facile vita di questi tempi della Scuola italiana.
Quale Presidente della Provincia ed anche come uomo di scuola, mi rivolgo a voi studenti, democraticamente eletti nella Consulta, augurandovi un sereno lavoro in favore della nostra scuola. Dal confronto delle idee a volte nascono grandi progetti che portano ad elevare sempre di più il livello culturale. Nella nostra provincia, dove la cultura sembra essere stata quasi emarginata a voi il compito di darle quel giusto merito.
Certo dissennate politiche del passato non ci consentono oggi di potervi offrire scuole degne di questo nome, ma sono certo che saprete superare queste non felici situazioni per prepararvi con serietà ed impegno ad affrontare le grandi sfide della vita.
Voi siete la nostra speranza per il futuro ed io sono certo che non ci deluderete. Oggi occorre un forte impegno morale per combattere certe culture mafiose che uccidono lo sviluppo di questa nobile terra agrigentina ricca di arte e di storia. A voi il gravoso compito di migliorare il nostro mondo con quella forza che solo i vent'anni possono esprimere.
Chiudo con l'augurio di potervi incontrare tutti nella sede istituzionale della Provincia Regionale di Agrigento per un leale scambio di opinioni e vi auguro un buon lavoro".
Ipia, Regione: inutilizzabili i locali della zona Industriale
Il direttore generale dell'Istituto Regionale per lo sviluppo delle attività produttive, Salvatore Pirrone ha inviato un telefax al Presidente della Provincia in merito alla richiesta dei locali del Centro Addestramento Professionale con il quale precisa che "... la legge regionale 8/12 all'art 19 ha demandato ai commissari liquidatori e successivamente alla gestione separata, la rilevazione dei beni immobili suddividendoli in categorie, all'art. 19 comma 9 dispone inoltre che i beni non strumentali, già facenti parte del patrimonio del Consorzio, decorso il termine di cui al comma 4, sono acquisiti al patrimonio della Regione che procede all'alienazione."
Con la stessa nota il direttore generale dell'Irsap continua " A questo ufficio non risultano trasmesse le relazioni del Commissario Liquidatore, tuttavia dalle ricerche effettuate presso l'Ufficio di Agrigento si è rilevato che nell'ultima relazione redatta dallo stesso, il suddetto edificio viene classificato come "Bene non strumentale individuato in via residuale rispetto alle precedenti categorie " . Pertanto - conclude l'ing Pirrone - sebbene l'iter prescritto dall'art 19 comma 4 non sia concluso, non si ritiene che la Gestione Liquidatoria possa stipulare contratti pluriennali per l'utilizzo dell'immobile".
Il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta preso atto del testo del fax immediatamente si stanno attivando per intraprendere tutte le vie procedurali idonee alla soluzione del problema per dare risposte serie e concrete all'Ipia Fermi.
Ipia, Provincia: ampio dibattito in Consiglio Provinciale
La grave situazione logistica dell'Istituto professionale "Fermi" è stata oggetto di un'ampia e articolata discussione in Consiglio Provinciale. La seduta, interamente dedicata al problema del reperimento di locali, ha visto una presenza massiccia di Consiglieri provinciali. Tutto il Consiglio è stato concorde sulla necessità di fare presto a trovare una soluzione all'emergenza e contestualmente fare forti pressioni sulla Regione affinché non si perda altro prezioso tempo nel concedere i locali dell'Asi, nella zona industriale per utilizzare i locali del "Cap" , il centro addestramento professionale, che si compone di diverse aule sia didattiche e che speciali, laboratori , biblioteca e locali mensa oltre ad alcuni capannoni che con adeguati lavori da parte dell'Ente Provincia potrebbero essere trasformati in aule e laboratori.
A tal proposito il Consiglio, su proposta del Consigliere Nino Spoto che insieme a Carmelo Avarello avevano presentato la mozione sull'Ipia, ha accettato la proposta di istituire una commissione consiliare che domani, venerdì 16 novembre vada a Palermo per sollecitare insieme al Presidente D'Orsi ed ai tecnici dell'Utp, la consegna di questi locali.
Mario Lazzano ha quindi dato la parola al vicario dell'Istituto "Fermi", Luigi Costanza che ha fatto la storia di questo disagio.
Il capo gruppo consiliare del Pdl, Ivan Paci ha parlato di emergenza e della lentezza della Regione. "Noi dobbiamo andare a Palermo e chiedere la consegna immediata di questi problemi - ha detto - e le emergenze non possono essere trattate come una pratica burocratica".
Maurizio Masone del Pd, ha proposto di chiedere l'intervento del Prefetto per risolvere la questione locali mentre Totò Scozzari capo gruppo del Mpa ha sollecitato il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, a chiedere un incontro con il Prefetto.
Giuseppe Picone poi ha evidenziato l'assenza negli stabili dell'Ipia "un certo degrado segno di una totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria".
Ci sono stati quindi momenti di tensione tra un docente dell'Ipia e l'assessore Marchetta che ha indotto il presidente Buscemi a sospendere la seduta per diversi minuti.
Alla ripresa, Arturo Ripepe ha evidenziato il rischio che gli incolpevoli ragazzi a causa del perdura di questa situazione rischiano di non essere ammessi agli scrutini finali per il numero di assenze fatte. Orazio Guarraci ha lamentato il clima di tensione che si è registrato e di chiedere l'intervento del Prefetto. Davide Gentile ha sollecitato l'Amministrazione ad essere più decisa nel portare avanti la soluzione del problemi.
Nel suo intervento l'assessore all'edilizia e gestione patrimoniale, Piero Marchetta, ha ribadito il forte impegno dell'amministrazione provinciale nel tentare di risolvere questo problema che allo stato attuale non può essere realizzato se non con la sistemazione dei ragazzi nei vari istituti della città in quanto, ha detto Marchetta, "anche se ci concedono l'uso dei locali del Centro di addestramento professionale non può essere subito messo a disposizione della scuola in quanto necessito di interventi strutturali quali il rifacimento degli impianti elettrici e del riscaldamento oltre alla realizzazione delle aule".
Nel tentativo di venire ad una soluzione, il presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi ha chiesto al prof. Costanza se siano disposti ad accettare otto aule del plesso Tortorelle se la Provincia regionale di Agrigento avviasse subito i lavori. La risposta è stata positiva.
I lavori del Consiglio si erano con l'intervento dell'assessore Angelo Biondi che ha presentato all'aula "Pellegrino" il nuovo assessore Pasquale Mazza a cui il Presidente D'Orsi ha assegnato la delega della Solidarietà Sociale. Intervenendo il consigliere Carmelo D'Angelo ha chiesto di conoscere le motivazioni politiche di questa nuova nomina. Mario Lazzano quindi ad inizio di seduta ha presentato al Consiglio Provinciale il nuovo Capo di Gabinetto nominato da Eugenio D'Orsi, che è Giovanni Butticè.
La seduta è stata aggiornata a questa sera.
Perla città
Il personale dell'Ipia "Marconi" proclama lo stato di agitazione contro i provvedimenti del Governo Monti
Le Rsu e Rsa dell'istituto "Marconi" di Favara.
"Anche l'Ipia "Marconi" di Favara sceglie la protesta contro i provvedimenti sulla scuola del Governo Monti. Gli Rsu e gli Rsa dell'istituto, insieme a tutto il personale docente e non docente, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, così come già fatto da molti altri istituti sul territorio nazionale.
Le rappresentanze sindacali chiedono al Governo di ripensare radicalmente i provvedimenti sulla scuola, a partire del tanto contestato aumento delle ore di lezione proseguendo con il mancato rinnovo del contratto del comparto, scaduto ormai da quattro anni. Tutto questo al fine di restituire dignità ad un settore fondamentale per la crescita democratica di un paese, che in questi anni è stato vilipeso da politiche miopi quando non colluse con interessi privatistici.
Tra le proposte che Rsu e Rsa avanzeranno in un Collegio dei docenti straordinario, che è l'organo preposto alla loro eventuale approvazione, vi è il blocco temporaneo di tutte le attività aggiuntive di insegnamento e funzionali non disciplinate dal CCNL/Scuola 2006/2009.
Ciò potrebbe comportare, tra le altre cose, il rifiuto di sostituire i colleghi assenti con ore a pagamento, il blocco delle uscite didattiche, dei viaggi di istruzione, degli scambi culturali, la sospensione delle attività extracurricolari ed integrative (compresi gli sportelli didattici e i corsi di recupero) ecc.
Il personale docente e non docente e le rappresentanze sindacali, inoltre, esprimono la propria solidarietà ai colleghi dell'Ipia "Fermi" di Agrigento, per le difficoltà che si stanno trovando ad affrontare. Gli stessi si augurano che chi di competenza provveda in tempi rapidi a salvare l'istituto".
L'altraAgrigento
Polo Universitario: teatrino o risorsa culturale? .
"Abbiamo l'esercito più potente del mondo ma ciò che rende forte questo Paese è la cultura, è investire sull'università , sull'integrazione, sulla cultura più che sugli armamenti".
Questo per sommi capi è il senso del discorso del Nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America. Ho visto gioire milioni di persone per questo messaggio, tuttavia ad Agrigento pare non se ne sia capito il senso.
Torniamo oggi a scrivere per cercare di salvare il CUPA, per salvare l'università ad Agrigento. Il 15 Novembre dovrebbe essere eletto il nuovo presidente del consorzio, si coglie l'occasione per chiedere un incontro tra i soci del polo, coloro che sottoscriveranno la presente, gli studenti e ciò al fine di lavorare sinergicamente credendo nelle prospettive del Polo, per convincervi a vedere il Polo come una risorsa economico-culturale per la città e di non renderlo l'ennesimo teatrino, l'ennesimo scempio, l'ennesima occasione per fare favoritismi ed un tipo di politica clientelare.
Per fare ciò è necessario un tavolo tecnico che parta dai seguenti dati: numero studenti iscritti al polo; costi vivi spese mantenimento Polo; costo docenti del Polo; eventuali finanziamenti all'università e normativa inerente la possibilità di diventare una università autonoma; comparazioni di convenzioni effettuate da altri Poli di altre città. Solo così potremo trovare una soluzione concreta e definitiva.
In attesa di un rapido riscontro, si coglie l'occasione per ricordare qualche notizia sul Polo: Da ormai quasi 10 anni la nostra città ( o meglio la nostra Provincia) offre la possibilità di poter svolgere la propria formazione universitaria nella città di Agrigento.
E' stato infatti creato il consorzio polo universitario della provincia di Agrigento il quale è partecipato dalla Provincia regionale di Agrigento in massima parte e in misura minoritaria da altri enti trai quali il Comune di Agrigento e la Camera di Commercio (in particolare sono Soci fondatori del Consorzio la Provincia Regionale di Agrigento con n. 1.500 quote del valore nominale cadauna di £.1.000.000 per l'importo di £.1.500.000.000, il Comune di Agrigento con n. 200 quote per l'importo di £. 200.000.000, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Agrigento con n.50 quote per l'importo di £. 50.000.000. Tutti i soci sono tenuti a versare annualmente al Consorzio un contributo obbligatorio.
Tale contributo non potrà essere inferiore alla somma conferita in sede di adesione. Cioè l'ente Provincia di Agrigento ogni anno conferisce circa 750.000 euro al Consorzio. )
Il consorzio universitario è stato concepito creando una convenzione (a titolo gratuito) con l'università di Palermo: cioè lo studente si iscrive presso l'ateneo palermitano al quale versa la retta universitaria in cambio delle ore di docenza ma le spese di vitto, alloggio e trasporto dei docenti sono sostenute dagli enti facenti parte del consorzio.
L'assemblea dei soci del consorzio (cioè gli enti che ne fanno parte) ha tra gli altri il compito di : eleggere il Presidente e il Vice Presidente; nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione (7 membri); nominare i componenti del Collegio dei Revisori.
Alla luce di quanto esposto è d'uopo porsi una domanda: perché ci si è convenzionati con l'università di Palermo a titolo gratuito ed in più si sopportano le spese di vitto ,alloggio e trasporto inerenti i docenti? Spiego meglio, è opinione della scrivente che sarebbe stato più opportuno e vantaggioso per la Provincia negoziare meglio con l'ateneo palermitano ponendo delle clausole alla convenzione quali ad esempio l'introduzione di un limite al numero di iscritti presso l'ateneo palermitano onde dirottare una percentuale di iscritti presso il consorzio agrigentino o sarebbe stato opportuno indirizzare l'azione di convenzionamento presso atenei più prestigiosi e di richiamo (ad opinione della scrivente) quali il politecnico di Milano o di Torino .
Le soluzioni appena esposte, che sarebbero atti di "alta amministrazione " (qualora non dovessero essere addirittura oggetto di bando di gara) , ad opinione della scrivente avrebbero portato ad un vantaggio economico maggiore per la città, essendo soluzioni più idonee ad attirare studenti fuori sede e cioè nuova linfa per il tessuto economico-sociale della città.
Pertanto la P.A. avrebbe dovuto ragionare nel seguente modo: alla luce delle spese che sostengo per il servizio offerto o meglio delle somme che investo nel servizio offerto, come faccio a trarne il maggior profitto? Ovviamente attraendo il maggior numeri di studenti; e come conseguo tale risultato? O chiedendo un blocco di iscrizioni all'ateneo palermitano o convenzionandomi con un ateneo più di richiamo e che attragga studenti realmente "fuori sede" (e non pendolari), cioè che si trasferiscano nella città dei templi per diversi mesi con chiari benefici economici per la nostra economia.
Ed esaminando la vicenda da altro punto di vista (peraltro compatibile con quanto su esposto) si poteva ragionare in termini di gara d'appalto per il convenzionamento giacché il Consorzio si fa carico di tutte le spese di viaggio ma la retta universitaria viene "incamerata dall' ateneo convenzionato", indi è chiaramente conveniente per un ateneo fare una convenzione con la nostra città, indi perché tale regalo all'università di Palermo da parte dei cittadini della Provincia di Agrigento (perché i soldi che usa la Provincia sono i nostri!).
Si sarebbe, in ultima analisi, potuto pensare di essere un ateneo autonomo, di affrancare Agrigento dal giogo egemonico di Palermo.
Roberta Zicari