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Rassegna stampa del 24/25/26 novembre 2012

  RASSEGNA 24 NOVEMBRE 2012 - SABATO


DI SICILIA


I PARTITI NON VOGLIONO TAGLIARE LE PROVINCE
Vedremo mai le Pro luce ridotte a 51, sia pure a partire dal 2014? In altre parole, quelle 35 che dovrebbero essere accorpate nelle altre più grandi, saranno veramente cancellate? E quelle che dovrebbero essere eliminate nelle Regioni a Statuto speciale seguiranno la stessa sorte o, invece, in nome dell'autonomia rimarranno "bastioni di privilegi e sprechi"? Tutto lascia pensare che alla fine tutto rimarrà come prima. Lo diciamo con profonda amarezza, ma, essendo già in campagna elettorale, come si fa a prendere sul serio promesse e impegni dei partiti che, a parole dicono di essere favorevoli al taglio delle province e poi in parlamento, a cominciare dalle commissioni parlamentari, si danno molto da fare per rinviare i provvedimenti che dovrebbero seguire al decreto legge del governo (che ha cancellato 35 province su 86). Anche perché, finora, tutto è fermo nelle commissioni. E'casuale tutto questo o si vogliono volutamente far trascorrere i 60 giorni per la conversione del decreto in legge lasciando le cose come oggi? A mettere mine sul percorso vi è non solo la Lega (da sempre contraria all' abolizione delle Province), ma anche il Pd che chiede modifiche e il Pdl che propone l'eccezione di incostituzionalità. Se qualcuno di questi macigni viene messo sullo strada tutto verrà affossato, ancora una volta. Del resto, sappiamo già che questo progetto, non trova consensi nel territorio o meglio nelle lobby politiche e istituzionali. Infatti, in quasi tutte le regioni è in corso, con l'attivo sostegno dell'Upi, una "guerra" senza esclusione di colpi tra chi non vuole cedere lo scettro di capitale e chi, nelle forme più fantasiose (acquisire comuni vicini, ad esempio) o promuovendo manifestazioni popolari, in nome del localismo più esasperato, vuole conservare la targhetta di provincia, con tanto di presidente, giunta e organici.
La lotta di resistenza di questi enti è sostenuta apertamente anche dagli organismi collaterali che rischiano, anche loro, lo scioglimento o l'accorpamento (prefetture, sedi Inps, Motorizzazione civile, Provveditorati, ecc.), con un sensibile risparmio economico, non ancora quantificato, ma sicuramente di molti milioni di euro. La partita è certo tutta la giocare, ma ora quasi tutti i partiti fanno di tutto per rinviare perché sono convinti che "tagliare" le province non faccia aumentare i voti. Anzi. Alla fine finirà come l'eliminazione dei vitalizi regionali? Un'autentica beffa. Una legge, definita anti-Fiorito,che aboliva i vitalizia 50 anni, portandoli a 66 anni, ma che di fatto è stata affossata da un emendamento in commissione, presentato dal Fu e dal Pd. C'è di che stupirsi allora che tutto possa rimanere come prima anche perla "sceneggiata napoletana" delle Province?
(ALDO FORBICE)


ATO AG2. Le ditte ribadiscono la rescissione del contratto dal 3 dicembre. Inviate nuove lettere di preavviso per a messa in mobilità degli operai
Rifiuti, i sindaci dicono no alle «Srr»
Le imprese pronte ai licenziamenti
La quasi totalità dei rappresentanti delle amministrazioni comunali non si sono presentati alle riunioni per la costituzione delle società previste dalla legge di riforma degli Ato.
Fallito, almeno per il momento, il tentativo di costituire le Srr, le società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, previste dalla legge di riforma degli Ato, la numero 9 del 2010, l'attenzione sui problemi del comparto, rimane puntata sulla decisione delle ditte del raggruppamento temporaneo di imprese che hanno annunciato la volontà di sospendere il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in 19 comuni della provincia, capoluogo compreso, se non verranno pagati loro, i soldi arretrati. Si avvicina infatti la data del 2 dicembre, quando finiranno i 22 giorni di intervento sostitutivo dell'Ufficio del commissario delegato per l'emergenza rifiuti che a margine dell'ultima tornata di scioperi, era intervenuto per la ripresa del servizio di raccolta.
A quella data, le imprese Iseda, Sap, Ecoin, Icos e Seap, hanno annunciato l'interruzione del servizio proprio in forza dei crediti accumulati nei confronti di Gesa che a sua volta è inattesa della riscossione dei debiti dei comuni inadempienti. In tutto questo, cresce la preoccupazione per i circa 370 operai impegnati nel servizio di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti. Per loro non si sa come si metteranno le cose. La rescissione del contratto da parte delle imprese infatti, non ha come conseguenza automatica il loro licenziamento o la messa in mobilità, ma è chiaro che nel caso in cui alle imprese dovessero mancare commesse, la loro utilità all'interno delle rispettive ditte verrebbe messa in discussione. Proprio ieri si è appreso che dopo l'Iseda che lo aveva già fatto all'inizio del mese, anche la Icos e la Seap hanno inviato le lettere con cui annunciano, ai sensi della legge 223 del 91, il licenziamento collettivo dei loro dipendenti passando attraverso la mobilità.
In pratica, le imprese dell'Ati, considerano valida la comunicazione di rescissione del contratto con Gesa con cui ritengono di non avere più rapporti se non quelli relativi al recupero dei debiti accumulati. Conseguenzialmente, da giorno 3dicembre, se l'emergenza rifiuti non interviene con un altro provvedimento o se non vengono saldati tutti i debiti, le ditte fermeranno il servizio con la conseguenza immediata di una nuova situazione di allarme. Dal canto loro, i sindacati, che hanno preso visione delle lettere con cui si annunciano i licenziamenti hanno deciso di scrivere alle imprese e alla Gesa per cercare di trovare una soluzione. «Innanzitutto - dice Giovanni Manganella della Uil - ci appare scandaloso che a dieci giorni dal possibile inizio di una nuova emergenza nessuno si stia interessando più di tanto di trovare una soluzione che, nelle more, di un intervento definitivo, possa impedire che i rifiuti tornino ad accumularsi per le strade. Facciamo appello al prefetto, ai sindaci, alla Gesa e alla Regione affinchè si lavori prima che le città vengano invase dalla spazzatura e non, come sempre avviene, quando è persino impossibile respirare o mandare i figli a scuola». ('AMM')


LA SICILIA


COSTITUZIONR DELLA SRR
Anche i sindaci dell'area Sogeir non si presentano
Anche l'assemblea dei sindaci dei comuni ricadenti nell'ambito di Sogeir ieri mattina non si è svolta per la mancanza del numero legale. Presenti solo i rappresentanti delle amministrazioni di Sciacca e Montallegro, mentre degli altri nessuna notizia. Insomma i sindaci continuano a sottovalutare un problema che nel giro di pochi giorni in alcune zone sfocerà in una preoccupante e pericolosa emergenza sanitaria. «La volontà non credo che sia quella di boicottare le Srr — precisa l'assessore provinciale Francescochristian Schembri che avrebbe dovuto presiedere le due assemblee (quella dell'altro ieri di Gesa e Dedalo e quella di ieri di Sogeir) — quanto di far capire alla Regione che è indispensabile dare ai sindaci un maggior peso nella gestione del servizio di igiene ambientale, Per questo la Provincia è disponibile ad assumere un ruolo di coordinamento e la prossima settimana, al rientro del presidente che si trova fuori sede, convocherà un tavolo tecnico allargato, con la partecipazione degli stessi sindaci, del sindacati, delle organizzazioni di categoria e dei consumatori. Il tutto per studiare un documento da inviare al presidente della Regione Rosario Crocetta il quale peraltro ha già manifestato la volontà di restituire ai comuni la gestione del servizio. Ma, intanto, nell'ambito di Gesa, mentre i medici discutono, il malato muore. Giorno 5 scade la gestione del soggetto attuatore per l'emergenza rifiuti e tutto tornerà nelle mani della società. Non è ipotizzabile un ulteriore intervento dell'emergenza rifiuti: lo stesso soggetto attuatore Maurizio Norrito, rispondendo ad una esplicita richiesta in tal senso della Ugl, ha sottolineato che non dispone delle risorse finanziarie necessaria per una prosecuzione della propria gestione ed ha invitato il liquidatore di Gesa ad adottare tutti gli atti necessari ad evitare l'interruzione del servizio.
Insomma il cerino acceso resta nelle mani di Teresa Restivo la quale adesso si ritrova con le imprese che il 5 dicembre sospenderanno il servizio avendo dichiarato la risoluzione del contratto di appalto per l'inadempimento da parte di Gesa (le imprese sono creditrici di quasi 12 milioni di euro), con Catanzaro che il 30 novembre chiuderà la discarica di Siculiana se non riceverà il pagamento della rata relativa al piano di rientro dei crediti relativi al 2011 (scaduta il 15 novembre e per la quale ha già concesso una proroga a fine mese) per un importo di oltre un milione e 700 mila euro, e con altri fornitori che hanno già notificato i decreti ingiuntivi. A fronte di questo le entrate sono scarse, mentre i sindaci disertano le assemblee e continuano ad inseguire modifiche alla legge che — anche se dovessero essere attuate — richiedono tempi lunghi. La triste realtà e che, malgrado lo si sapesse con oltre 20 giorni di anticipo, scaduta la gestione del soggetto attuatore, i 19 comuni di Gesa torneranno ari essere invasi dalla spazzatura e stavolta non ci sarà nessuno da poter precettare! L'Ugl infine ha chiesto su questa vicenda un incontro urgente al prefetto. SALVATORE FUCÀ


IL PARADOSSO DELL' IPA MARCONI
In quei locali non c'è palestra quindi si fa lezione nel garage
La farsa pirandelliana continua. Dopo quindici anni di denunce, manifestazioni, proteste e appelli, all'IPIA Marconi di Canicattì tutto rimane invariato. Anche l'ultima speranza è andata in frantumi, così come tutte le altre ipotesi avanzate negli anni. L'unico partecipante al recente bando pubblicato dalla Provincia per selezionare un locale adeguato ad ospitare alunni e docenti, secondo la commissione esaminatrice, non era idoneo. «Tutti a quanto pare si sono defilati — denuncia Gioacchino Capizzi, responsabile del plesso -la Regione, la Provincia, che scarica le responsabilità al Comune, che afferma di non avere nessuna responsabilità nei nostri confronti, stadi fatto che per il momento i ragazzi continuano a frequentare le lezioni in locali che non sono non sicuri ma sono non idonei all'insegnamento, Purtroppo qualche giorno fa abbiamo avuto la visita del direttore scolastico regionale, del provveditore che si sono rammaricati chiedendo come mai i ragazzi frequentano ancora questi locali e abbiamo detto che anche loro hanno diritto allo studio, hanno diritto a scegliersi il loro futuro, questo diritto il nostro preside gliel'ha garantito da anni con tutte le responsabilità che ne conseguono. Sarebbe anche il momento che qualcosa possa cambiare e che qualcuno realmente prenda sul serio la situazione e possa dare una soluzione, Siamo nella terra di Pirandello, delle farse, avevano fatto il bando ma a dire della Provincia manca l'aula magna, la palestra, la Provincia scrive al comune dicendo che non ha possibilità di trovare locali e il comune dice che non ci sono locali disponibili, quindi come al soliti i diritti vengono meno», E mentre l'ente passa la patata bollente al comune, c'è chi come soluzione considera la chiusura dei locali, minacciando il diritto allo studio agli alunni che scelgono questo percorso didattico. Ma gli studenti non ci stanno e rispondono con l'autogestione. «Come tutte le scuole d'Italia anche non abbiamo aderito alla protesta generale degli studenti, abbiamo sospeso le lezioni e fare assemblee e corsi di recupero e ovviamente protestiamo perché vogliamo richiamare l'attenzione degli organi competenti ancora una volta sui problemi della nostra scuola, che non è idonea per fare lezione — ha sottolineato Vincenzo Meli, rappresentante d'istituto —. Noi siamo messi male rispetto agli altri istituti per questo vogliamo dire alla Provincia di darsi una mossa e di aiutarci sul serio». VALENTINA GARLANDI


La soluzione soddisfa tutti
Ipia Fermi. L'istituto verrà trasferito nel centro addestramento professionale della zona Asi
All'Ipia "Fermi" si è tirato un sospiro di sollievo. L'istituto verrà trasferito nel centro addestramento professionale della zona Asi ed è grande soddisfazione per la Provincia e per tutta la comunità scolastica. Lunedì, con molta probabilità, avranno inizio i sopralluoghi che verranno eseguiti dai tecnici dell'ente provinciale e del consorzio Asi: si capirà quali interventi necessita la struttura e la relativa tempistica. In via ipotetica se dopo i controlli le aule si presenteranno adeguate, si potrà procedere con un parte del trasferimento. Le spese per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria saranno a carico della Provincia. Come ha spiegato l'assessore Marchetta, in relazione al canone si farà riferimento ad una legge regionale, per cui si tratta di concessione in uso. L'immobile, tra l'altro, in quanto bene del patrimonio disponibile nell'inventano della Regione, è destinato alla rivendita e la Provincia godrà del diritto di prelazione. La struttura attualmente dispone di 20 aule e ampi spazi dai quali potrebbero essere ricavati altri locali. Con molta probabilità sarà possibile ospitare le 43 classi dell'Ipia compresi i laboratori. "E l'inizio di un percorso virtuoso—ha commentato l'assessore Marchetta- Dopo la prima risposta negativa, per quanto riguarda il Cap, con una certa caparbia abbiamo continuato con il nostro lavoro e alla fine, dopo varie richieste, istanze ed incontri, è stata ottenuta la concessione della struttura da parte della Regione alla Provincia di Agrigento. Rendiamo attivo un bene non utilizzato, si risolve il problema dell' Ipia, almeno per un periodo a medio - lungo termine e inoltre l'immobile potrebbe essere anche acquistato dalla Provincia". Nel contesto generale aleggia l'intenzione di coinvolgere Confidustria. "L'Ipia si collocherà in un'area industriale e questo è un passo significativo. Lancio un messaggio al presidente di Confidustria per creare una sinergia tra il mondo scuola e quello industriale, per favorire stage, tirocini e percorsi formativi". Nel frattempo sono in corso i lavori di sistemazione delle 8 aule della "Tortorelle". La prossima settimana gli studenti dell'odontotecnico dell'ipia frequenteranno lezioni in orario antimeridiano. Il preside Casalicchio saluta con grande soddisfazione la l'assegnazione del Cap alla Provincia. 'Non è stata reperita una struttura qualsiasi- ha detto- ma un immobile destinato a centro di addestramento professionale: non poteva accadere di meglio. Da una grande scuola, l'Ipia di contrada Calcarelle, transiteremo in un'altra grande struttura. Altra nota positiva la riunione con i presidi convocata per mercoledì dal direttore generale regionale dell'ufficio scolastico; sarà un modo per cercare di alleviare i disagi degli studenti e dei docenti. Anche la questione Tortorelle si è risolta, ed è un altro risultato". CHIARA MIROTTA


La protesta degli studenti questa mattina si sposta in piazza. Lunedì scuola
Questa mattina, come accadrà in tante altre città italiane, gli studenti agrigentini scenderanno in piazza per difendere la scuola pubblica. Si alzerà un urlo unanime: un No al Ddl 953, ex legge Aprea. Gli studenti si riuniranno nei pressi del Provveditorato agli studi e il corteo avanzerà per il Viale della Vittoria, sosterà davanti il portone della Provincia Regionale di Agrigento e proseguirà per la via Atenea fino a raggiungere la sede del Comune. Ieri l'attività principale dei ragazzi ha riguardato la produzione di cartelloni e striscioni per palesare visivamente il dissenso ai tagli, alla privatizzazione e a tutto il contesto che minaccia il mondo della scuola pubblica. Dopo giorni di occupazione, autogestione e varie modalità di opposizione, si conclude oggi la protesta avviata giorni fa. Ma come più volte sottolineato dai ragazzi, se la politica continuerà su questa linea si assisterà ad un proseguo della protesta.


RASSEGNA 25 NOVEMBRE 2012 - DOMENICA


DI SICILIA


SOCIALE. Ieri visita della commissione Cultura
Provincia dà contributo alla Fondazione Amelia
Dopo aver ottenuto in fase di approvazione del Bilancio di Previsione dalla Provincia Regionale di Agrigento un importante contributo pari a 10 mila euro, la Fondazione Guarino Amella ha ricevuto ieri la visita di una delegazione della Commissione Cultura dell'Ente, guidato da Eugenio D'Orsi. L'incontro coni consiglieri provinciali è servito a suggellare la collaborazione tra la Fondazione e la Provincia, a sostegno dello sviluppo e della promozione culturale nel territorio agrigentino. E' stato apprezzato—ha dichiarato il segretario generale della Fondazione, Giuseppe Gentile — il notevole livello organizzativo e la ricchezza del patrimonio bibliotecario ed archivistico conservato nei nostri locali che rappresenta uno dei punti di riferimento culturale per studiosi e studenti della provincia di Agrigento che visitano in maniera assidua la Fondazione". Proprio l'archivio della Fondazione nell'Aprile del 2000 è stato dichiarato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali di notevole interesse storico. A guidare la delegazione, ricevuta dal Presidente della Fondazione, Giovanni Guarino Amelia, è stato il presidente Giovanni D'Angelo accompagnato dal vice Roberto Gallo e dai consiglieri provinciali Salvatore Scozzari, Giuseppe Picone, Nicolò Testone. Nel corso della visita è stata assicurata da parte del presidente della Fondazione, nonché figlio di Guarino Amella, Giovanni la massima disponibilità a favorire la fruizione del patrimonio della Fondazione a beneficio proprio della Provincia regionale di Agrigento con la quale in futuro potranno essere avviate importanti collaborazioni di carattere culturale.(GIMO)


RASSEGNA 26 NOVEMBRE 2012 - LUNEDI'


DI SICILIA


PROVINCIA. Tutore addetti delle strutture
Progetto Sibit, consegna degli attestati ai corsisti
Sono stati consegnati nell' aula "Silvia Pellegrino della Provincia, gli attestati di partecipazione all' attività informativa - formativa dei tutor cicloturistici e addetti delle strutture ricettive della provincia di Agrigento, aderenti alla rete dei bike hotel Sibit - Medinbike, nell' ambito del progetto cicloturistico Sibit (acronimo di "Sustainable Inter - Regional Bike Tourism"), finanziato dal programma operativo Italia -Malta 2007/2013, di cui è capo fila la Provincia di Agrigento, e che si avvia ormai alla sua completa realizzazione. Gli attestati sono stati consegnati dall'assessore provinciale al Turismo, Angelo Biondi, che nel complimentarsi con i partecipanti al percorso formativo ha ribadito l'importanza di questo progetto, che può aprire nuove prospettive nell'offerta turistica. "In particolare, considerato il crescente numero di appassionati di cicloturismo, il progetto ha una notevole importanza nella destagionalizzazione dei flussi turistici - ha detto Biondi - e i risultati, anche se non immediati, non tarderanno ad arrivare". All'attività formativa hanno preso parte 14 tutor e 23 strutture ricettive di tutte le categorie e divari Comuni della provincia, queste ultime in possesso dei requisiti di ospitalità e assistenza peri cicloturisti (in particolare servizi quali la possibilità di noleggiare le biciclette, assistenza meccanica, fornitura di kit vari) previsti dal bando del progetto. Il percorso formativo di 64 ore, coordinato dal Servizio Politiche Comunitarie dell'Ente, è stato svolto dai partecipanti su varie materie, da quelle più tecniche, compreso l'uso di mappe, guide e Gps, a quelle pratiche, meccaniche e più generali sull'organizzazione e sugli itinerari naturalistici da proporre ai cicloturisti, E' importante rilevare che alcuni tutor, con iniziativa spontanea, stanno pensando di creare una nuova realtà imprenditoriale, individuando le potenzialità legate al cicloturismo. (PAPI)
CUPA. La somma, dopo il visto della Ragioneria della Regione, verrà accreditata all'Ente Provincia con una prima anticipazione pari all'80 per cento
Università, arriva maxi finanziamento Stanziato contributo di 750 mila euro
Paolo Picone
Un finanziamento per la realizzazione del polo distaccato dell'università ad Agrigento. L'assessorato regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale, ha stanziato infatti, in favore della Provincia, un contributo di 750 mila euro in favore del Consorzio Universitario di contrada Calcarelle. "Il contributo - si legge nel decreto del Dipartimento regionale dell'Istruzione e della formazione professionale, servizio ricerca scientifica e tecnologica, politiche di decentramento universitario, Consorzi universitari - è finalizzato appunto alla realizzazione del Polo distaccato dell' Università di Palermo. La somma, dopo il visto della Ragioneria Centrale dell'Assessorato all'Istruzione e formazione professionale, verrà accreditata all'Ente Provincia con una prima anticipazione pari all'80 per cento dello stanziamento ed il saldo definitivo a conclusione dell'ultimazione degli interventi e dopo la presentazione del rendiconto delle spese sostenute.
A firmare il decreto di assegnazione, è stato il dirigente del servizio Pietro Fiorino. Il Consorzio universitario è un ente senza scopo di lucro istituito per il sostegno del Polo didattico della Provincia di Agrigento dell'Università degli Studi di Palermo.Il contributo alla Provincia era stato programmato dall'amministrazione regionale dell'ex presidente Lombardo. Intanto, sul Cupa si consuma un altro scontro politico.
Dopo il rinnovo del Cda e la nomina del presidente, scelta caduta sulla professoressa Maria Immordino, innesca la miccia della polemica il capogruppo in Consiglio provinciale di Grande sud, Orazio Guarraci. "Anche in queste ultime nomi-ne, escludendo la professoressa Maria Immordino - spiega Guarraci - il presidente D'Orsi cerca in modo ossessionato di ampliare la propria base elettorale e continua nella logica clientelare, che mortifica le istituzioni e i cittadini". Ed aggiunge:
"i consiglieri della Commissione Affari Generali di concerto con il Comune di Agrigento, avevamo già posto in essere la modifica dello statuto del Cupa. Poiché il Consiglio comunale è stato rinnovato, posto che, il nuovo statuto dovrà essere condiviso e votato nelle rispettive assemblee comunali e provinciali e dalla Camera di Commercio senza ulteriori modifiche, mi farò promotore nei prossimi giorni del coinvolgimento della Commissione consiliare competente del Comune di Agrigento, affinché si possa definire con la commissione della Provincia e la Camera di Commercio il testo nuovo statuto". E conclude:"D'Orsi aveva proposto al consiglio la riduzione del finanziamento al Cupa, limitandosi a versare il 75% delle quote, passando da 1.500.000 euro a poco più di800.000 euro. Ci siamo apposti a questa scellerata proposta e il Consiglio Provinciale, e non la Giunta, ha mantenuto il maggior finanziamento al Cupa fino a circa un milione di euro". ('PAPI)


SOLE


In 86 Province quadratura impossibile
Con l'assestamento del bilancio del 2012 le Province devono fare i conti con la riduzione di 500 milioni del fondo sperimentale di riequilibrio e dei trasferimenti erariali.
Il taglio, operato sulla base dei consumi intermedi desunti dai dati Siope 2011, ammonta ai 13,20% dell'importo della spesa pagata per beni, servizi e affitti (Dm interno del 25 ottobre 2012). Le riduzioni che non trovano capienza nel fondo sperimentale di riequilibrio o nei trasferimenti erariali saranno recuperate dall'agenzia delle Entrate a valere sui versamenti dell'imposta Rc Auto,
La preoccupazione delle Province in questa fase, prima che sul riordino e sul relativo decreto legge 188/2012 che si appresta a incontrare forti ostacoli nella sua navigazione parlamentare, è concentrata sulle difficoltà della gestione finanziaria derivanti proprio da questi tagli delle risorse dallo Stato.
Tagli che per il 2013 comporteranno maggiori sacrifici, poiché saliranno a 1,2 miliardi. Proprio per condividere i problemi che deriveranno inevitabilmente da questi tagli e per analizzare gli effetti sui bilanci delle province, la scorsa settimana si è tenuto un apposito incontro fra Upi e Corte dei conti.
Secondo le stime dell'associazione, nel 2013 soltanto 21 province saranno in grado di garantire gli equilibri di bilancio.
Sul fronte delle notizie positive per il 2012 C'è soltanto l'assegnazione del contributo di 100 milioni destinato alla riduzione del debito, che non è conteggiato fra le entrate valide ai fini del patto di stabilità interno.
Intanto lo scorso 20 novembre è stata avviata l'ultima fa- sedi rilevazione dei dati necessari alla determinazione dei fabbisogni standard relativi alle funzioni fondamentali in materia di trasporti e tutela ambientale e dei servizi dì polizia provinciale. Le province avranno a disposizione 6o giorni di tempo per rispondere ai tre nuovi questionari.
P.Ruf.

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