Il Consiglio Provinciale ha approvato le variazioni al bilancio 2012 con 22 voti favorevoli ed un solo no. L'aula Pellegrino di via Acrone in poche ore ha votato gli emendamenti presentati da vari consiglieri alle variazioni di bilancio, la verifica degli equilibri di bilancio e l'estinzione anticipati dei mutui dell'Ente con la Cassa depositi e prestiti.
Questa ultima operazione, consentirà all'Ente di poter disporre nel prossimo bilancio di una cospicua somma, quasi 750.000,oo Euro. L'estinzione dei mutui avverrà con gli avanzi di amministrazione che ammontano a quasi 17 milioni di euro.
I consiglieri Orazio Guarraci e Mario Lazzano hanno delegato il segretario generale, Giuseppe Vella, di studiare la possibilità di stornare, nel prossimo bilancio, somme dell'avanzo da destinare al polo universitario di Calcarelle ed ai precari.
Ad inizio di seduta il presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi, ha comunicato le dimissioni della carica di capo gruppo consiliare del "Patto per il territorio" di Matteo Ruvolo che è stato sostituito dal consigliere Giuseppe Picone.
Presenti la Giunta al completo con il Presidente Eugenio D'Orsi e gli assessori Francescochristian Schembri, Alfonso Montana, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Salvatore Tannorella, Adriano Variano e Vito Terrana.
Presenti anche due componenti del Collegio dei Revisori dei Conti: Giovanni Meli e Giuseppe Piazza.
I lavoro, dopo l'approvazione del verbale della seduta precedente, sono stati avviati con la trattazione di una interrogazione sul Polo universitario agrigentino presentato diverse settimane fa dal consigliere del Pd, Maurizio Masone, in merito a notizie stampa che davano il Cupa in liquidazione. Masone ha altresì sostenuto la necessità di accorciare i tempi di trattazione delle interrogazioni modificando se necessario il regolamento.
A rispondere è stato il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi che ha informato l'aula "Pellegrino" di quanto fino ad oggi è stato fatto dall'Ente Provincia, nella sua persona, per sostenere questa importante e preziosa struttura. "Il Polo universitario di Agrigento non chiuderà - ha detto il Presidente D'Orsi - Si tratta di una notizia messa in giro ad arte dall'Università di Palermo. C'è una situazione finanziaria particolare dovuta alla latitanza di molti comuni con il testa quello di Agrigento. La Camera di Commercio di Agrigento ha saldato il proprio debito. Per recuperare le quote arretrate abbiamo inviato alle amministrazioni comunali morose decreti ingiuntivi, inoltre abbiamo preteso dall'Università di Palermo che ad Agrigento venissero a far lezione i professori titolari e non qualche supplente per fare punteggio. Per quanto riguarda il campus universitario nello stabile di via Atenea abbiamo chiesto all'Università di Palermo di conoscere la somma disponibile per il completamento della struttura e ci è stato risposto che sono disponibili appena 2.500.000,oo quando in realtà ne necessitano sei milioni". Masone si è detto soddisfatto della risposta di D'Orsi ma ha ribadito l'importanza che il Comune di Agrigento sia presente all'interno del Cda del Polo universitario e, soprattutto, "capire come debbono stare all'interno del Cupa i soggetti privati". Il Presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi ha quindi invitato l'assessore al Bilancio Piero Marchetta a relazionare sulle variazioni al bilancio. I nove emendamenti presentati da vari consiglieri sono stati tutti approvati quasi all'unanimità con qualche distinguo politico.
Intervenendo nel dibattito sulle variazioni al bilancio Orazio Guarraci ha invitato il Consiglio a predisporre un ordine del giorno da inviare all'Amministrazione attiva per interventi finalizzati alla riattivazione della rete ferroviaria secondaria esistente nella nostra provincia per sostenere anche in questo modo il turismo. Gli ha fatto eco Maurizio Masone che ha proposto un atto di indirizzo all'amministrazione affinché vengano rivalutate queste strutture (caselli e stazioni ferroviarie dimesse).
Approvati gli assestamenti Matteo Ruvolo ha proposto di votare l'immediata esecutività del provvedimento mentre il vice presidente del Consiglio, Mario Lazzano, ha chiesto al Segretario Generale di vigilare sulle decisione adottate che non vengano disattese dall'Amministrazione.
Nicolò Testone, molto pessimisticamente, si è dichiarato contrario all'immediata esecutività "data l'esperienza negativa di questi anni allorché l'Amministrazione non ha dato seguito agli emendamenti proposti dal consiglio".
Il Consiglio alla fine ha approvato l'immediata esecutività. I lavori sono stati rinviati a data da destinarsi.