sabato 1 dicembre
LA SICILIA
BURGIO: OPERAZIONE DELLA POLAZIA PROVINCIALE
Frantoio inquinava l'acqua del Verdura
Il frantoio sorpreso dalla Polizia provinciale a scaricare in modo illegale acque di vegetazione e sansa, potrebbe essere il responsabile dell'inquinamento dei fiume Verdura riscontrato alcuni giorni fa dall'associazione ambientalista Mareamico. Gli uomini del Nucleo ambientale coordinati dal maggiore Salvatore Lombardo e diretti dal comandante Vincenzo Giglio, hanno individuato il frantoio risalendo dal fiume Verdura via via verso gli affluenti più a monte. Qui, per la precisione nel torrente Tina, i tecnici dell'Arpa hanno trovato le prime tracce d'inquinante, riuscendo a restringere il campo e ad individuare uno scarico abusivo. Dopo i lavori realizzati con un escavatore è stata trovata una condotta di oltre 200 metri, che li ha portati al frantoio, dove è stato scoperto un pozzetto, collegato alle vasche di accumulo, che consentiva all'inquinante di fluire verso valle. La prova del nove è stata l'immissione, nei reflui smaltiti, del colorante, che ha permesso di correlare quanto sputato fuori dalle condotte con quanto circolante nell'impianto. "Tutta causa della rottura di un manicotto", hanno replicato i titolari del frantoio. Versione che non convince comunque la Polizia provinciale, la quale ha annunciato che segnalerà alla Procura della Repubblica di Sciacca il presunto reato ambientale. "Voglio ringraziare subito gli uomini della Polizia provinciale per il prezioso contributo che danno alla difesa del territorio. ha detto il presidente della provincia D'Orsi - l'Ente continuerà a controllare, con i pochi agenti a disposizione, il territorio".
Soddisfazione è stata espressa anche da Mareamico, che però esorta a non abbassare la guardia.
"Il frantoio segnalato non è il solo responsabile dell'inquinamento del Verdura dichiarano -. Questi imprenditori non sanno o fanno finta di non sapere che è vietato dalla legge sversare nei fiumi questi prodotti inquinanti". Mareamico si costituirà parte civile in un eventuale futuro processo. GIOACCHINO SCHICCHI
Si tenta una nuova «colletta» per scongiurare l'emergenza
Lunedì i sindaci quantificheranno le cifre disponibili Norrito farà da garante
Tutto rinviato. Nonostante l'assemblea dei soci di Gesa Agrigento 2, sia riuscita, dopo la diserzione di ieri, a raggiungere il numero legale, i risultati sono lontani. Ben chiaro all'orizzonte, invece, appare l'addensarsi di nubi nere che annunciano tempesta. Di certo non la prima che l'Ambito si trova ad affrontare, ma probabilmente quella più difficile da superare. Questo perché, oltre agli arcinoti problemi economici si aggiungono posizioni, da parte di alcuni sindaci, finalizzate a smarcarsi, una volta per tutte, dalla gestione degli Ato. Lo scenario è il seguente: il raggruppamento di imprese che garantisce spazzamento e raccolta ha notificato a Gesa un ulteriore atto di diffida. Attende un importo complessivo di circa 7 milioni e 800mila euro che dovrà essere versato entro il 6 dicembre, altrimenti il raggruppamento considererà risolto il contratto con la l'Ato Ag2 per inadempimento di quest'ultima. Il 5 dicembre, invece, sarà l'impresa Catanzaro a chiudere i cancelli della di- scarica di Siculiana dato che non ha ricevuto il pagamento della rata relativa al piano di rientro sottoscritto dalla stessa. In tutto questo, Comuni come quello di Agrigento e Porto Empedocle lavorano in maniera indipendente presso al Regione al fine di ottenere la tanto agognata gestione pubblica, che tuttavia potrebbe comportare effetti collaterali che preoccupano non poco i sindacati: troppi dubbi sulle garanzie occupazionali. Quella di ieri, comunque, è stata la giornata degli incontri e dei rinvii. Prima, la mattina, il tavolo con alcuni dei Comuni soci, durante il quale il liquidatore di Gesa Teresa Restivo ha invitato tutti a impegnare il prima possibile una parte di quanto dovuto per scongiurare almeno l'emergenza. Tutto però è rinviato a lunedì, quando i Comuni dovranno dichiarare, un po' come si fa a poker, quanto intendono mettere nel piatto. In quell'occasione dovrebbe essere presente anche il commissario regionale per l'emergenza rifiuti, Maurizio Norrito, che nel secondo incontro della giornata, questo tenutosi nel pomeriggio a Palermo, si è dimostrato disponibile ad assumere il ruolo di garante con ditte e gestori della discarica, i quali non necessariamente vorranno garantire una ulteriore apertura di credito. Letteralmente. Quanto verrà raccolto da parte dei Comuni, infatti, servirà a tamponare l'emergenza e garantire una continuità tino all'arrivo a gennaio, ha garantito Norrito, dei fondi messi in campo dalla Regione per anticipare le somme ai Comuni, Gli Enti, però, dovranno sottoscrivere con apposita delibera di Consiglio comunale, il piano di rientro in tempi brevissimi. Le garanzie da parte dei Comuni più grandi ci sono, verbalmente, ma nell'attuale situazione economica di molti enti, alcuni dei quali privi di bilancio di previsione 2012 appare già difficile poter garantire l'ordinario, figurarsi gli extra. Se queste tappe verranno rispettate, garantiscono comunque dalla Regione, saranno fruibili le restanti somme (per tutti gli Ato dell'isola si parla di l95 milioni di euro, di cui 95 a partire da gennaio), che consentiranno nei mesi a venire di ripianare il debito. Tutto rinviato dunque, e le nubi, non solo meteorologicamente, continuano ad essere nerissime. GIOACCHNO SCHICCHI
DI SICILIA
POLIZIA PROVINCIALE E FORESTALE. Sono stati portati alla luce, fra Burgio e Capo Rossello: il lido balneare di Realmonte
Gli scarichi dei frantoi che inquinano
Sono stati scoperti altri due casi
I proprietari del frantoio, ieri mattina, non risultavano essere stati denunciati alla Procura della Repubblica di Sciacca. Ma era soltanto una questione di tempo.
Scarichi di frantoio che inquinano fiumi e mare. E' il tempo della svolta. Dopo la scoperta di metà mese, fatta dai carabinieri e dalla polizia provinciale, dell'oleificio che sversava ed inquinava la foce del fiume Naro, ieri, altri due casi sono stati portati alla luce, fra Burgio e Capo Rossello a Realmonte, rispettivamente dalla polizia provinciale e dal distaccamento Forestale di Agrigento. A Burgio, gli agenti della polizia provinciale - coordinati dal comandante Enzo Giglio, e gli uomini del nucleo ambientale coordinato dal maggiore Salvatore Lombardo - hanno individuato il presunto oleificio che, scaricando nel torrente Tina gli scarti della molitura delle olive, sarebbe la causa dell'inquinamento del fiume Verdura. I controlli, eseguiti dopo le denunce dell'associazione Mare Amico, sono durati diversi giorni ed è stato necessario l'intervento di un escavatore per individuare il collettore abusivo collegato alla cisterna di contenimento delle acque di vegetazione. I proprietari del frantoio, ieri mattina, non risultavano essere stati denunciati alla Procura della Repubblica di Sciacca. Ma era soltanto una questione di tempo. «Ringrazio la polizia provinciale per il prezioso contributo che danno alla difesa dei territorio - ha detto, durante la conferenza stampa convocata d'urgenza, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi -. Un primo successo lo si è avuto nella lotta alle plastiche da serra che venivano date alle fiamme con gravi danni all'ambiente, Oggi si è aperto un nuovo filone e gli uomini della polizia provinciale stanno controllando tutti i frantoi per scoprire chi e come inquina i nostri corsi d'acqua e il nostro mare". "Gli accertamenti - ha detto l'assessore all'Ambiente Schembri - continuano e segnaleremo ogni abuso». Uno sversamento irregolare è stato trovato, nei pressi di lido Rossello, anche dagli uomini del distaccamento Forestale di Agrigento, agli ordini del commissario Calogero Cammarata. La Forestale ha notato che un liquido di colore scuro, proveniente dal "Vallone Forte", si immetteva in mare nei pressi del lido Rossello. Dai prelievi effettuati è stato accertato che era dovuto ad un illecito sversamento di "acque di vegetazione" provenienti da un frantoio oleario sistemato a monte del corso d'acqua, sempre in territorio di Realmonte. Grazie ad accurate indagini, svolte sempre dal personale del corpo Forestale, si è arrivati all' identificazione del responsabile che è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria. (CR)
Domenica 2 dicembre 2012
LA SICILIA
«Bollette idriche caso provinciale»
Acqua. Mario Lazzano del Pdl chiede l'intervento del presidente D'Orsi, capo dell'Ato
Il caso bollette pazze di Girgenti Acque (a Sciacca proseguono le proteste vibranti dei cittadini per fatture di consumi giudicate errate) vada urgentemente all'attenzione del presidente dell'Ato Idrico. Lo chiede il consigliere provinciale Mario Lazzano. L'esponente del Pdl si rivolge al presidente dell'Ato idrico Eugenio D'Orsi, affinchè - dice - si faccia chiarezza su quello che sta succedendo soprattutto nella città termale relativamente alla enorme fatturazione, talune volte inspiegabile, che i cittadini stanno ricevendo in questi giorni. "Occorre che D'Orsi convochi con urgenza una riunione con il responsabile gestore di Girgenti Acque per una audizione in consiglio provinciale - dice Lazzano - spero che venga convocata una riunione straordinaria ed urgente del consiglio provinciale con un solo punto all'ordine del giorno, quello del caso Girgenti Acque". L'intervento di Lazzano dopo la riunione che si è tenuta venerdì mattina in Municipio, alla quale hanno preso parte anche i rappresentanti delle associazioni di consumatori, dalla quale sono emersi centinaia dicasi di cittadini inviperiti per bollette con importi ritenuti elevati rispetto al consumo reale di acqua. Tutti chiedono verifiche e una corretta determinazione degli importi indicati in fattura. L'amministrazione comunale si è già fatta carico di incontrare i rappresentanti dell'Ato Idrico di Agrigento e della società digestione Girgenti Acque già da domani. Il primo incontro sarà proprio con il presidente della Provincia Regionale Eugenio D'Orsi, anche nella sua qualità di presidente dell'Ato Idrico. "Ci sono situazioni davvero clamorose - afferma Lazzano signore anziane che abitano da sole che si vedono recapitare bollette di migliaia di euro di consumi, e non sono pochi casi, ma diverse decine. lo credo che occorre fare delle opportune verifiche'. La Federconsumatori nei giorni scorsi ha ritenuto illegittimo redigere fatture retroattive ed è pronta a dare battaglia su questo particolare aspetto. C'è poi la questione dei tagli per le utenze morose, che vede impegnati soprattutto gli amministratori di condomini in un'attività di confronto costante con il gestore. Il distacco dei contatori ha riguardato in questa prima fase molti condomini di diversi quartieri della città e non basta la disponibilità di Girgenti Acque e rateizzare i consumi per chiarire la situazione. (g.re.)
Giornata contro la violenza su donne insieme ai genitori di Vanessa Scialfa
La giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha avuto un momento di celebrazione anche a Licata. «La donna che sbatteva nelle porte» è stato il terna scelto di concerto tra Amministrazione e Consulta per le Pari Opportunità in una manifestazione che si è tenuta ieri mattina al teatro comunale "Re Grillo". Sull'argomento hanno portato la loro testimonianza i coniugi Giovanni e Isabella Scialfa, genitori di Vanessa, la giovane ennese uccisa il 24 aprile scorso. Sono intervenuti il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, l'assessore alle Pari Opportunità, Patrizia Urso, Angela Mariolina Di Salvo, presidente della Consulta Pari Opportunità, Nicola Aiello Gip presso il Tribunale di Palermo, Angelo Amoroso della squadra anticrimine del Commissariato di Polizia di Licata, Giovanna Di Falco, psicologa allo sportello di ascolto del Tribunale Diritti del Malato di Licata, Antonella Gallo Carrabba, sociologa del Telefono aiuto di Agrigento, Giorgio Patti, sociologo all'Asp di Agrigento e il preside del Liceo Linares, Santino Lo Presti. Alla manifestazione di ieri mattina hanno partecipato gli istituti comprensivi Francesco Giorgio, Guglielmo Marconi, Salvatore Quasimodo e gli istituti superiori Ines Giganti Curella, F. Re Capriara, Ugo Foscolo, Vittorino da Feltre. Nel corso dell'incontro l'attrice Daniela Mulè ha interpretato un monologo tratto dal romanzo di Roddy Doyle "La donna che sbatteva nelle porte", per la regia di Enzo Minaldi. La Fidapa ha chiesto ai Comune l'intitolazione di due strade cittadine alle studentesse Vanessa Scialfa e Carmela Petrucci, entrambe vittime di violenza. GIUSEPPE COLLURA
L'ATO IDRICO HA TRASME5SO A PALERMO LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA
Depuratore, se ne occuperà il commissario
L'Ato idrico ha trasmesso al dirigente generale del Dipartimento regionale acqua e rifiuti la documentazione necessaria, corredata già di alcuni pareri rilasciati dagli enti interessati, per giustificare l'intervento di quest'ultimo, nella qualità di commissario per l'emergenza relativa alla bonifica delle coste siciliane, finalizzato a snellire l'iter burocratico necessario per l'approvazione del progetto relativo alla costruzione del depuratore di Villaggio Mosè. L'impianto, come si sa, sarà a servizio della fascia costiera agrigentina (tranne il centro storico di San Leone e Villaggio Peruzzo i cui reflui fognari saranno convogliati al depuratore di Sant'Anna) e del centro abitato di Favara.
L'Ato ha chiesto l'intervento di Marco Lupo perché ci si è resi conto che, seguendo il normale iter procedurale, non si sarebbe fatto in tempo ad adottare provvedimenti giuridicamente vincolanti entro il 30 giugno 2013, come stabilito dalla delibera con la quale il Cipe lo scorso 30 aprile dispose il finanziamento. Di conseguenza quest'ultimo sarebbe andato irrimediabilmente perduto. Allora è stato chiesto l'intervento di Lupo i cui poteri commissariali consentiranno di snellire i tempi e rispettare quindi la scadenza imposta dal Cipe. La struttura commissariale aveva quindi chiesto alcuni documenti finalizzati a giustificare il proprio intervento e l'Ato ha provveduto subito ad inviarli. "Ma realizzare il depuratore senza le reti di adduzione dei reflui non avrebbe senso aggiunge il presidente dell'Ato idrico Eugenio D'Orsi -per cui ho anche chiesto un incontro a Lupo per reiterare di persona quanto già richiesto per iscritto in almeno un paio di occasioni: il commissario deve anche avocare a sé i progetti relativi alle reti fognarie che sono state anch'esse finanziate dal Cipe e che hanno le stesse scadenze, come tutti i progetti che comportano procedure di esproprio. Questo consentirà anche per questi progetti di poter rispettare la data del 30 giugno 2013, L'incontro servirà per ribadire questa necessità, mentre per gli altri progetti che non comportano espropri non dovremmo avere alcun problema a definire le procedure di approvazione dei progetti esecutivi entro i termini stabiliti dalla delibera del Cipe". Come si ricorderà, quest'ultimo lo scorso 30 aprile dispose finanziamenti per oltre 40 milioni di euro per la sistemazione del sistema fognario cittadino, prevedendo anche la realizzazione di un grosso impianto di depurazione da realizzare nella zona di Villaggio Mosè, In questi mesi sono stati approvati i progetti preliminari delle reti di adduzione ed ora si attende di portare in conferenza di servizi quelli definitivi. Per il depuratore invece la competenza è della commissione regionale Lavori pubblici dato che è necessaria la valutazione di impatto ambientale. (s. f.)
Lunedì 3 dicembre
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Associazioni, domani incontro con Tannorella
Domani alle 11,30, nella sala "Silvia Pellegrino" della Provincia, in occasione delle giornate contro la violenza sulle donne, è in programma un incontro con iC forze sane e l'associazionismo presenti nel territorio agrigentino promosso dall'assessore provinciale per le pari opportunità Salvatore Tannorella. «Si tratta di un progetto ha detto quest'ultimo - che intende gettare le basi per avviare un percorso culturale per far capire soprattutto ai giovani, che il rispetto della persona deve essere alla base di ogni rapporto». L'appuntamento è volto alla sensibilizzazione, ma anche a tracciare le iniziative da mettere in campo affinché si possa insegnare al rispetto della persona. (ACAS)
LA SICILIA
Ipia Fermi, trasferimento ormai prossimo
La consegna dei locali del centro di addestramento professionale potrebbe avvenire questa settimana
Con molta probabilità la consegna formale del centro di addestramento professionale della zona Asi alla Provincia di Agrigento per risolvere il problema Ipia «Fermi» avverrà questa settimana.
Nell'attesa è stato già effettuato un primo sopralluogo prettamente tecnico, il controllo, eseguito dai tecnici della Provincia e da quelli del consorzio Asi, servirà per la redazione del progetto al fine di rendere la struttura adeguata alle esigenze della comunità scolastica. «li passaggio dello stabile dalla Regione alla Provincia è stato attuato ha spiegato l'assessore provinciale Marchetta- si attende la consegna formale. Si continua a lavorare e se ci saranno dei locali pronti ad ospitare delle classi, si passerà al trasferimento di una parte dell'istituto. Ma prima di ciò bisognerà eseguire altri sopralluoghi».
Naturalmente per la questione ipia le acque si sono calmate, la soluzione del Cap della zona Asi è stata accolta con grande entusiasmo, ma gli studenti di 25 aule continuiamo a vivere i disagi dei turni pomeridiani. Ad oggi, qual è la situazione dell'Ipia? Una novità riguarda il reperimento di due laboratori (elettrico -elettronico e chimica- fisica) ai «Brunelleschi», soluzione individuata nel corso di una riunione tra i presidi, avvenuta la scorsa settimana e indetta dal direttore generale regionale dell'ufficio scolastico. 18 classi svolgono le attività in orario antimeridiano: 10 suddivise negli istituti «Gallo», «Sciascia» e «Brunelleschi»; IC 8 classi dell'odontotecnico la scorsa settimana hanno traslocato nei locali della «Tortorelle> (circa 160 alunni). Quest'ultimi dispongono anche di un laboratorio, All'appello mancano 25 classi che continuano i turni pomeridiani.
CHIARA MIROTTA
D'Orsi a Crocetta "Nomina la commissione"
E' fondamentale per la realizzazione della nuova rete idrica di Agrigento che il nuovo assessore alle infrastrutture nomini la commissione regionale lavori pubblici, decaduta a seguito del rinnovo del governo regionale. Lo sostiene il presidente dell'ato idrico Eugenio D'Orsi il quale ha chiesto a tal proposito un incontro urgente con il presidente della regione Rosario Crocetta. «Mercoledì prossimo - spiega lo stesso presidente il dirigente del Genio civile Domenico Armenio consegnerà alla commissione la propria relazione istruttoria sul progetto per cui a quel punto mancherà soltanto la ratifica, ovviamente se tutto andrà liscio, di quell'organismo. Tuttavia tale commissione non è stata ancora rinnovata: deve infatti essere nominata dal nuovo assessore alle infrastrutture che si insedierà la prossima settimana, lo ho chiesto a Crocetta di incontrarci prima di giorno 8 allo scopo di sollecitare la nomina della commissione. In tal modo quest'ultima potrà prendere visione del progetto, approvarlo e metterci nelle condizioni di provvedere agli ultimi adempimenti che precedono l'avvio dei lavori». Dopo l'ok della commissione, infatti, il Consiglio di amministrazione dell'Ato idrico prenderà atto ditale provvedimento, mentre Girgenti Acque invierà la documentazione che si riferisce alla quota di compartecipazione al finanziamento che è di propria spettanza, quindi non resterà che attendere il decreto con cui materialmente viene accreditata la somma e potranno cominciare i lavori. Peraltro la compartecipazione di Girgenti Acque potrebbe non essere necessaria dato che il finanziamento del Cipe potrebbe essere integrato con un ulteriore finanziamento pubblico derivante dalla premialità concessa all'Ato idrico agrigentino. Quest'ultima è da attribuire al risultato raggiunto da Girgenti Acque che ha ridotto sensibilmente le perdite d'acqua. Dal confronto del saldo 2010 e 2011 tra l'acqua acquistata e quella distribuita è emerso infatti che il liquido andato perduto si è notevolmente ridotto. Questo fatto il gestore lo spiega con la miriade di riparazioni fatta alla condotta, con la lotta all'evasione e con altri accorgimenti finalizzati proprio a risparmiare l'acqua che viene acquistata per essere poi distribuita all'utenza. Il Dipartimento acqua e rifiuti nei giorni scorsi ha fatto sapere che ci sono delle premialità per gli ato che hanno raggiunto questi obbiettivi ed ha chiesto le schede di alcune opere alle quali destinare questi finanziamenti supplementari. Tra le altre, lato idrico agrigentino ha indicato proprio il completamento della rete idrica del capoluogo, in modo tale che essa venga realizzata tutta con finanziamento pubblico e quindi senza alcun ricarico nelle bollette destinate all'utenza.
SALVATORE FUCÀ