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AEROPORTO, la risposta della Provincia

 

 AGRIGENTO - Sulla stampa regionale più diffusa ( "Giornale di Sicilia" e "La Sicilia" ), nella cronaca riguardante la Provincia di Agrigento e nelle pagine interne specifiche per le notizie dal licatese ( ove viene trattata unitamente alle notizie allarmanti sullo stato occupazionale e sull'entità della tassazione gravante sui cittadini licatesi ), torna alla ribalta l'aeroporto per gli agrigentini, programmato dalla Provincia Regionale proprio nella piana di Licata.
Gli articoli prendono spunto da una lettera del 15/07/2012 inviata dal Ministero delle Infrastrutture - Dipartimento Trasporti , Navigazione e Sistemi Informativi e Statistici - Divisione 4° - ove, su espressa richiesta del "Comitato per gli Agricoltori della piana di Licata" datata 04/07/2012, si comunica allo stesso Comitato quanto segue:
Che la Regione Siciliana aveva attivato un tavolo tecnico per pervenire alla realizzazione dell'infrastruttura coinvolgendo anche il Ministero, tavolo la cui ultima seduta si è tenuta in data 30/11/2011.
Che sullo studio di concreta fattibilità economica dell'infrastruttura, predisposto per conto della Provincia dalla Società KPMG, erano state espresse delle "perplessità" sul raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario della gestione dell'aeroporto e fatto delle "considerazioni" nella sostenibilità economica dell'opera.
Che nella pianificazione nazionale proposta dall'ENAC ed assentita dal Ministero delle Infrastrutture non risultava previsto lo scalo aeroportuale di Agrigento.
Tutte le superiori considerazioni che per gli estensori degli articoli di stampa sembrano rappresentare delle autentiche novità del giorno ( la contemporaneità della notizia fa pensare ad un'unica interessata regia, che abbia fornito materiale per lo " scoop ") erano già conosciute dalla Provincia che le aveva rese note, a tempo debito, su diversi organi di stampa e che si è sempre adoperata con opportune contromisure tendenti al raggiungimento del risultato finale.
Infatti , alle osservazioni mosse allo studio economico-finanziario della KPMG , durante l'ultima riunione del tavolo tecnico dal componente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Amministrazione Provinciale ha contradedotto con propria nota del 21/05/2012, inviata sia alla Presidenza della Regione Siciliana che al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed all'ENAC, nota con la quale si confutavano puntualmente tutte le osservazioni mosse in occasione del tavolo tecnico.
L'atto programmatico regionale che prevede la realizzazione di uno scalo aeroportuale per migliorare i collegamenti dal territorio agrigentino con il resto d'Italia, con parte dell'Europa e con i restanti paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è costituito dal Piano Regionale dei Trasporti, adottato con i due decreti dell'Assessore Regionale al Turismo e Trasporti n° 237/GAB del 16/12/2002 e n° 40/GAB del 08/03/2005 .
La Regione, inoltre, con apposita deliberazione della Giunta di Governo, n° 425 del 27/10/2009 ha stanziato ben 30 milioni di euro per la realizzazione dell'infrastruttura ( i primi 25 milioni risultano già introdotti nel bilancio regionale giusto decreto dell'Assessore alle finanze del 27/09/2010 pubblicato sulla GURS n° 46 del 22/01/2010 e costituiscono somme oggi immediatamente disponibili) mentre la somma restante dovrà essere posta a carico del socio privato per la realizzazione e gestione della struttura, da ricercarsi con procedura di gara ad evidenza pubblica.
Un accenno finale alle proteste degli agricoltori per il presunto " vincolo apposto sulle aree dove dovrà realizzarsi l'infrastruttura "; nel merito si chiarisce che l'Amministrazione Provinciale ha solo proceduto ad attivare l'avvio del procedimento di cui alla L.R. 10/91 e S.m. e i. , attività prevista dalla legge proprio per agevolare la conoscenza dei cittadini sulle attività della Pubblica Amministrazione che possano coinvolgere interessi privati.
Alla data attuale, pertanto, non risulta apposto alcun vincolo di destinazione urbanistica specifica sulle aree, che sono tuttora con destinazione agricola ( zona "E" del P.R.G. ), destinazione che potrà essere modificata solo quando tutte le Amministrazioni interessate si saranno espresse sul progetto dell'infrastruttura.

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