GIORNALE DI SICILIA
PROVVEDIMENTI. Resta aperto il capitolo degli ammortizzatori sociali
Province, il decreto sul riordino salta Stabilità, il sì giorno 20
Il decreto sul riordino delle Province, che non riguarda comunque la Sicilia, non sarà convertito: è stato deciso all'unanimità dai partecipanti ai lavori della Commissione Affari Costituzionali del Senato, alla presenza tra gli altri di ministri Filippo Patroni Griffì e Piero Giarda. Dieci giorni invece per approvare la Legge di Stabilità: il Parlamento dovrebbe dare il via libera definitivo al provvedimento il 20dicembre in modo da consentire al presidente della Repubblica di sciogliere le Camere già il giorno successivo. li ddl manterrà però in gran parte il suo profilo, senza inglobare tutti i decreti legge pendenti e ospitando «solo» qualche modifica e qualche proroga. Le misure sull'llva e quelle sullo sviluppo infatti vivranno una vita indipendente (quest'ultimo dovrebbe incassare l'ok della Camera senza modifiche), così come il ddl parlamentare per l'attuazione del pareggio di Bilancio. In bilico ancora le sorti del dl salva infrazioni, che parzialmente potrebbe essere travasato sempre nella Stabilità insieme al mini dl sul Tfr. Il puzzle del timing dei provvedimenti è dunque quasi composto. Calendario a parte, sul tavolo della Legge di Stabilità restano alcuni temi aperti: si va dagli enti locali (patto di stabilità e sanità inclusi) alla Tobin tax, passando per gli ammortizzatori in deroga, la proroga per le assunzioni nella P.a. e le ricongiunzioni previdenziali. Chiuso invece il capitolo produttività, sul quale nessuno appare intenzionato a intervenire ulteriormente, si tratta ancora poi sulle risorse peri territori colpiti dal sisma dell'Emilia e su una serie di questioni minori come la tassazione della reversibilità delle pensioni di guerra, l'università, l'editoria e su un pacchetto di modifiche in materia di sviluppo.
Disagi tra S.Giovanni e Camma rata. La neve è caduta abbondante anche a Bivona
Monti Sicani dipinti di bianco
Strade liberate dalla Provincia
Calogero Giuffrida
Dopo l'abbondante nevicala nel weekend torna il sereno tra i Monti Sicani ma si prevedono basse temperature anche oggi: 5°C la minima e 8°C la massima. Giorni di disagi ma anche di festa tra San Giovanni e Cammarata dove la neve e forti raffiche di vento non hanno fermato la Fiera della Montagna che ha richiamato centinaia di visitatori provenienti da ogni parte della provincia e non solo. La neve è caduta abbondante anche a Casteltermini, Santo Stefano Quisquina e Caltabellotta sull'altro versante della provincia. Subito dopo la nevicata è scattato il piano di emergenza dei Settore infrastrutture stradali dell'ufficio tecnico della Provincia di Agrigento, diretto da Piero Hamel e coordinato da Gioacchino Schifano. Nella zona è stata inviata la squadra di pronto intervento, composta da sei uomini che, con l'ausilio di una potente pala meccanica, hanno liberato le strade provinciali innevate. Sparsi centinaia di chili di sale per evitare il formarsi di pericolose lastre di ghiaccio. In tarda serata la viabilità è stata assicurata in tutta la zona della montagna, anche se viene consigliato di circolare con catene a bordo. Tranquilla il bilancio dei vigili del fuoco dei comanda provinciale di Agrigento che non sono stati impegnati in particolari interventi dovuti al maltempo nella zana montana. E se domenica a causa della neve è stata rinviato E derby d'Eccellenza tra Gemini e Akragas, non si sana invece fermati alcuni ciclisti che hanno valuta sfidare il maltempo. Avvistati tra i sentieri sicani Fernando Cutrò, Giuseppe De Gregorio e Domenica Russatto: «Amiamo come sempre - hanno detto - percorrere i sentieri del monte Cammarata, ma percorrerle con le strade innevate è sempre una sfida in più, capita raramente ma quando succede cogliamo l'occasione per trascorrere una bella giornata all' aria aperta e diversa dalle altre. E se c'è chi si diverte anche facendo palle di neve, c'è anche chi non manca di segnalare i disagi. «Ogni volta rimaniamo isolati per qualche giorno - dice Eduardo Munì di San Giovanni Gemini - perché la sera la temperatura cala e si forma una strato di ghiaccio che non ci consente di spostarci cani mezzi, fortunatamente molti hanno in possesso le catene che montana sulle ruote e lo spostamento diventa più semplice». «E spettacolare vedere neve alta più di 5 centimetri, da noi - racconta su facebook Vincenzo Giambrone di Cammarata - la neve è stata sempre accolta con gioia: purifica l'aria e parta benessere! "Sutta la nivi pani, sutta l'acqua fami", si dice. "Anche qua a Casteltermini nevica - aggiunge Rosalba Salamone- che meraviglia!.
NODI DELLA REGIONE
I FONDI DESTINATI A COMUNI, IACP, CONSORZI ASI E ATO IN TUTTA LA SICILIA. L'ANO: SOLO UNA PRIMA RISPOSTA
Precari enti locali, in arrivo i soldi
Sono 11 milioni di euro. Serviranno per pagare i contrattisti. L'assessore al Lavoro: «Così diamo serenità»
Antonella Giovinco
PALERMO
Oltre undici milioni di euro dalla Regione a sessanta enti locali come acconto per pagare gli stipendi dei contrattisti. Una direttiva diramata ai dirigenti generali che invita a procedere al pagamento dei mandati do- vitti agli enti locali, prima che la cassa regionale disponga il rituale blocco delle somme per le compensazioni di fine anno. Si va dunque verso l'integrale pagamento delle somme previste per i comuni siciliani che hanno anticipato le somme per il fondo del precariato. Che solo per questo mandato formano un totale di 11.011.299,24 euro erogati dalla Regione su un importo dovuto di 27.528.249,84 per 49 Comuni e nove enti tra iacp (Istituto autonomo case popolani di Agrigento e Palermo, Ato, Asp e Provincia di Caltanissetta, Consorzio Acquedotti di Canicattì, Consorzio Asi e Ato di Enna, istituto sperimentale di Palermo, che hanno in carico degli articolisti, «È una prima risposta alle istanze che abbiamo fatto, ma chiaramente non è per nulla esaustiva perché i comuni, sul fondo unico del precariato, hanno anticipato quasi tutti circa undici mesi di stipendi dei contrattisti, ossia per i soggetti stabilizzati a tempo determinato dice il presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Giacomo Scala-. Dalla Regione aspettiamo un ulteriore trasferimento sul fondo delle autonomie per 180 milioni di euro che riguarda il fondo investimenti che assicura liquidità ai Comuni, i quali ormai non sono più in grado di anticipare nulla».
Anche il deputato regionale del Pdl Salvino Caputo ieri mattina aveva «nuovamente sollecitato gli uffici dell'assessorato regionale al Lavoro per procedere alla liquidazione degli importi che in precedenza erano stati quantificati nella misura del 40% di quello previsto: per gli enti localidice Caputo - si tratta di una ottima notizia che eviterà il ritardo nel pagamento degli stipendi e consentirà anche all'amministrazione comunale di procedere al pagamento della tredicesima».
Il neo-assessore regionale al Lavoro Ester Bonafede lo aveva detto già per il suo insediamento: «Il trasferimento dei fondi è una priorità da sbloccare: in base al fondi disponibili avevamo pensato di pagare il quaranta per cento dell'importo, ma - grazie all'elevazione del tetto di spesa previsto per il rispetto del patto di stabilità - a 49 Comuni abbiamo pagato il sessanta per cento, che è una quota differenziata perché dipende dal numero di lavoratori precari in servizio. Gli altri Comuni avevano avuto prima quanto dovuto (ossia l'80% dell'importo), già entro il 30 giugno. È un attoha aggiunto la Bonafede con cui puntiamo alla consapevolezza che bisogna produrre serenità, e tutte le politiche che attueremo, nel limite del possibile, saranno improntate ai desiderio di attenuare il peso che l'assenza di lavoro ha in questi anni tristemente accompagnato il popolo siciliano».
LA SICILIA
PALMA DI MONTECHIARO
In funzione l'infopoint turistico
È entrato in attività in piazza Santa Rosalia (fatta finalmente asfaltare dall'amministrazione comunale) l'infopoint, istituito tramite un protocollo d'intesa stipulato tra la Provincia, il Comune e la Pro loco. Alla presenza degli assessori provinciali Angelo Biondi e Salvatore Tannorella, del sindaco Rosario Bonfanti, del presidente del Consiglio Angelo Romano e dell'assessore al turismo Lina Vizzini, l'ufficio informazioni turistico è divenuto così una realtà e potrà rappresentare in un sito ideale, a due passi dalla Chiesa Madre e dal Palazzo ducale, un punto di riferimento per i turisti in visita nei luoghi descritti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel romanzo Il Gattopardo. Il sindaco Rosario Bonfanti e l'assessore ai Turismo Lina Vizzini hanno dichiarato di volere credere nella iniziativa a cui hanno deciso di dare il loro convinto contributo, affidando alla locale sezione della Pro loco (fino ad ora presente nel territorio solo sulla carta) il compito non solo di informare i visitatori con i suoi volontari, ma anche l'ambizioso progetto di rendere permanentemente fruibili i monumenti e di allestire alcune valide iniziative per incrementare e valorizzare il turismo come fonte di sviluppo economico e occupazionale. E intervenuto anche il capogruppo del Partito dei siciliani Mpa Rosario Bruna che è stato il promotore dell'accordo stipulato tra Provincia, Comune e Pro loco, gli assessori provinciali Angelo Biondi che con il collega Salvatore Tannorella ha portato il saluto del presidente Eugenio D'Orsi, impegnato fuori sede, che hanno assicurato che la Provincia e il Comune controlleranno con rigore il lavoro dei volontari della Pro loco.
(F.B)
La qualita dell'aria e migliorata?
Villaseta e Monserrato. Dopo la chiusura dell'Italcementi la gente s'interroga
Il 10 settembre scorso, dopo le settimane di crisi e l'annunciata chiusura dello stabilimento, i forni dell'italcementi di Porto Empedocle hanno smesso di produrre e, contestualmente, le ciminiere hanno smesso di emettere fumi.
Non perché, ovviamente, vi fossero delle situazioni fuori norma, quanto piuttosto perché quello stabilimento, così come gli altri che sorgono tra Agrigento e il comune marinaro, sono da tempo individuati dagli abitanti di Monserrato come i responsabili di episodi di fumi sospetti, cenere sui balconi. Insomma, il timore che quelle torridi cemento fossero tra le cause di quei fenomeni era un sentire comune. Una paura che gli enti deputati avrebbero dovuto premurarsi di chiarire, "approfittando" del fermo della produzione per fugare ogni dubbio. Confrontando i dati che vengono rilevati dalle centraline della Provincia regionale di Agrigento, a parità di situazioni meteorologiche e considerando tutte le dovute eventualità. Si sarebbe potuto almeno dire: "la situazione è mutata" oppure no. E invece questa curiosità, pare, non ha riguardato gli enti coinvolti. Il sistema è il seguente: le cabine di rilevamento, una delle quali è collocata in contrada Vincenzella, quasi di fronte lo stabilimento, sono della Provincia regionale. Ogni mese i tecnici rilevano i dati raccolti, che vengono poi inviati all'Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale, che provvede alla loro vidimazione. Le due centraline di Porto Empedocle hanno registrato, dice la Provincia, 33 superamenti del livello di Pm 10, che per legge è di 50 microgrammi per metro cubo d'aria, tra aprile e settembre 2012.
Se teniamo conto che per legge su un territorio comunale i superamenti non possono essere più di 35 in un anno solare è facile capire come si tratti di una zona, a causa anche dell'intenso traffico, che meriterebbe molta attenzione. Invece, alla nostra domanda su un controllo che potesse verificare l'attuale stato di salute dell'aria di quella zona della città, c'è stato detto che in effetti si trattava di un tema interessante, da approfondire, ma del quale nessuno si è ancora occupato. La cosa che maggiormente ci colpisce è che, mentre in Italia sta crescendo una consapevolezza ambientalista vedasi il caso, ovviamente senza alcun pari, di Taranto e dell'Ilva - dalle nostre parti, dove fortunatamente non si registrano però fatti di pari gravità, non si riescono nemmeno a mettere a tacere le paure, forse immotivate, della gente.
INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD
Bollette acqua, Maira scrive a D'Orsi «Girgenti Acque sia più trasparente»
«Errori di fatturazione e prepotenze perpetrate dalla Girgenti Acque Spa nel territorio di Canicattì».
Lo denuncia il consigliere comunale del Partito Democratico Antonio Maira, il quale ha scritto ai presidente della Provincia Eugenio D'orsi, che è anche presidente dell'Ato idrico. Maira ha segnalato quelle cha a suo dire sono incongruenze e differenze anche tra utenti della stessa città. Secondo l'esponente del Pd l'importo dovuto a Girgenti Acque per il consumo idrico dal 2007 al 2012 dovrebbe essere di 296.35 euro, ma quella effettivamente richiesta dalla società d'ambito varia a seconda degli anni. "Le differenze descritte ha scritto Maira a D'Orsi sono state segnalate per iscritto alla Girgenti Acque, oltre che da me in diversi incontri, anche da altri cittadini, i quali chiedevano la rettifica delle fatture emesse. Non solo non hanno dato riposta, ma gli utenti sono stati tacciati di essere evasori e poi perseguiti con minacce ed esecuzioni di tagli del servizio».
Inoltre il consigliere comunale di Canicattì informa il presidente dell'Ato idrico che «il gestore non ha ancora risarcito gli utenti per il periodo di sospensione confermato dall'ordinanza del sindaco che vietava l'utilizzo dell'acqua per la presenza di manganese con valori superiori alla legge e per le spese sostenute dai cittadini per la pulizia di cisterne e recipienti». Il consigliere comunale ha chiesto a D'Orsi di intervenire per «precisare, risolvere e fare chiarezza e giustizia su questa situazione insostenibile aggravata da tutta una serie di tagli attuati senza curarsi di verificare se nelle abitazioni vi fossero situazioni di particolari necessità, minori, persone con precarie situazioni di salute, effettuando il distacco di un servizio pubblico di primaria necessità».
Devono rientrare 15 milioni
Comune. In Consiglio questa sera si discute sul piano da stilare per sdebitarsi con l'Ato Gesa Ag2
Un piano per il rientro del debito con l'Ato Gesa Ag2 che ammonta a quasi 15 milioni di euro. E quello che è chiamato ad approvare, questo pomeriggio, il Consiglio comunale di Agrigento. Si tratta di un piano di rientro che fornisce, più che altro, le linee guida per ritornare a una situazione di normalità.
La restituzione dei 15 milioni di euro avverrà, infatti, in un arco di tempo non ancora definito:
o dieci o venti anni. Si attende infatti di conoscere dalla Regione sia i tempi massimi per "spalmare" le somme, sia le varie anticipazioni. Perché sarà proprio la Regione siciliana a trasferire ai Comuni delle anticipazioni di cassa che saranno immediatamente girate all'Ato rifiuti. Ovviamente il Comune dovrà poi restituire le somme a Palermo. Ma il Comune di Agrigento dove troverà questi 15 milioni? La situazione delle casse municipali è nota e non è certo rosea. Lo schema predisposto dal dirigente del settore finanziario, Giovanni Mantione, prevede due punti. Il primo ha l'obiettivo di provvedere alla restituzione di parte del debito con attività di recupero dell'evasione, Il periodo preso in considerazione sarà quello che va dal 2007 al 2011: l'aspettativa è un'entrata di circa 10 milioni di euro. Ovviamente parliamo di "stime" quindi non di denaro certo nelle casse del Comune.
L'attività di recupero dell'evasione era stata già effettuata per gli anni 2005 e 2006, con accertamenti per circa 2 milioni di euro ad anno:
per il 2005 è stato già riscosso oltre un milione di euro, come ci conferma Mantione, mentre per il 2006 si attendono i risultati. L'altro punto previsto nel piano riguarda la riscossione delle bollette che non sono state pagate dal 2005 a oggi. Quindi da un lato lotta all'evasione, dall'altro recupero delle somme dalle bollette che i cittadini hanno "saltato". In quest'ultimo caso si stima un recupero di circa 25 milioni di euro. Anche in questo caso parliamo di cifre "previste" che dovranno poi concretizzarsi.
Ma non esiste alternativa: con l'attuale situazione finanziaria il Comune non può certo recuperare somme da altri settori o capitoli. Bisognerà poi vedere se questo piano di rientro raggiungerà, nel corso degli anni, gli obiettivi prefissati, Come detto, il debito del Comune di Agrigento relativo alla gestione integrata dei rifiuti ammonta a poco meno di 15 milioni di euro.
In realtà, tra somme non riscosse (circa 25 milioni) e differenza tra costi ed entrate (poco meno di 4 milioni) si arriva alla soglia dei 30 milioni di euro, cioè il debito accumulato dal Comune di Agrigento dal giorno del passaggio all'Ato Gesa fino a oggi. Da questa cifra vanno però sottratte le somme già anticipate dalla Regione (circa 5 milioni di euro) e quelle già anticipate dal Comune (intorno ai 10 milioni): si arriva così alla cifra inserita nel piano di rientro poco inferiore ai 15 milioni di euro. E questa la ricetta messa in campo per evitare l'ennesima emergenza rifiuti,
TOTÒ FREQUENTE
Agrigentonotizie
Neve in provincia, ripristinata la viabilità sulle strade provinciali della montagna
Nella zona è stata inviata la squadra di pronto intervento, composta da sei uomini che con l'ausilio di una potente pala meccanica hanno liberato in poche ore le strade provinciali coperte dalla neve
di Redazione
Ripristinata la viabilità sull'intera rete stradale della zona della montagna tra la Quisquina e Cammarata. Subito dopo l'abbondante nevicata di domenica pomeriggio è scattato il piano di emergenza del settore Infrastrutture stradali dell'Ufficio tecnico della Provincia regionale di Agrigento, diretto dall'ingegnere Piero Hamel e coordinata dall'architetto Gioacchino Schifano.
Nella zona è stata inviata la squadra di pronto intervento, composta da sei uomini che con l'ausilio di una potente pala meccanica hanno liberato in poche ore le strade provinciali coperte dalla neve.
Sparsi centinaia di chili di sale per evitare il formarsi di pericolose lastre di ghiaccio. In tarda serata quindi la viabilità è stata assicurata in tutta la zona della montagna, anche se viene consigliato a chi percorre le provinciali che collegano i comuni della Montagna, di circolare con catene a bordo.
Sicilia24h
Ipia "Fermi", "Agrigento punto e a capo" scrive a D'Orsi
Sugli interminabili disagi che dall'inizio dell'anno scolastico vivono gli studenti dell'Ipia "E. Fermi" di Agrigento riceviamo e pubblichiamo una breve lettera aperta che il gruppo facebook "Agrigento punto e a capo" ha indirizzato al presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e per conoscenza al Governatore Crocetta.
"Da quasi un mese che la Regione ha accordato l'edificio Scuola "centro di formazione ASI" al Suo Ente per allocarvi "l'IPIA E.FERMI".
Noi desideriamo chiederLe a che punto sono le cose, se Lei abbia dato le opportune direttive agli uffici perchè provvedano a quanto necessario a mente del permanere del disagio di una Scuola smembrata e disarticolata e di molti studenti e docenti ancora costretti a turni pomeridiani.
Noi vogliamo credere con forza che l'impegno Suo e dell'Assessore al ramo in questo senso siano massimi, che gli uffici preposti siano già al lavoro, che i sopralluoghi ed i rilievi tecnici siano stati effettuati e che si vorranno prescegliere le forme di affidamento che l'urgenza del caso richiede..., rimane poco tempo per fare un regalo per la befana a giovani che hanno davvero troppo fin qui sofferto".
"La violenza sulle donne", Provincia promuove incontro
La violenza sulla donna è stato oggetto di un incontro nella sala "Pellegrino" della Provincia Regionale di Agrigento voluto dall'Amministrazione D'Orsi ed organizzato dall'assessore Salvatore Tannorella in collaborazione con la commissione Consiliare "Lavoro e Condizione Femminile" presieduta dal consigliere provinciale Luigi Sutera Sardo. Nel corso dell'incontro si è discusso sulla condizione femminile ed in particolare sulla violenza alle donne, "un fenomeno - detto Salvatore Tannorella - abbastanza grave ed in continua crescita. E' compito della società civile porre un argine al fenomeno con nuovi percorsi formativi che partano dalla scuola, tempio dell'educazione dei nostri giovani, per sviluppare politiche che portino al rispetto della persona umana. Oggi il peggior nemico delle donne - ha concluso l'assessore Tannorella - è il silenzio e la vergogna. Occorre intraprendere campagne di sensibilizzazioni e di informazione dove si invitano le donne a denunciare la violenza che subiscono".
Ad ampio raggio la relazione della dottoressa Cristofaro dell'Unione degli Assessorati che ha sviluppato il tema nei vari profili.
La Provincia Regionale di Agrigento, infatti, si farà garante di favorire il lavoro in sinergia tra le varie associazioni presenti sul territorio dell'intera provincia di Agrigento e tra queste E LE Istituzioni (Comuni, Asp, Prefettura ...) assolvendo in tal modo in pieno il proprio ruolo di Ente di indirizzo e coordinamento.
Al termine di lavori è stato stabilito che la Provincia si sarebbe fatto carico di indire successivi incontro allargando gli inviti anche alle Istituzioni pubbliche.
Maltempo, Provincia: ripristinata viabilità sulle SS PP della zona della Montagna
Ripristinata la viabilità sull'intera rete stradale della zona della montagna tra la Quisquina e Cammarata. Subito dopo l'abbondante nevicata di domenica pomeriggio è scattato il piano di emergenza del Settore Infrastrutture stradali dell'Ufficio tecnico della Provincia Regionale di Agrigento, diretto dall'ing Piero Hamel e coordinata dall'architetto Gioacchino Schifano. Nella zona è stata inviata la squadra di pronto intervento, composta da sei uomini che con l'ausilio di una potente pala meccanica hanno liberato in poche ore le strade provinciali coperte dalla neve.
Sparsi centinaia di chili di sale per evitare il formarsi di pericolose lastre di ghiaccio. In tarda serata quindi la viabilità è stata assicurata in tutta la zona della montagna, anche se viene consigliato a chi percorre le provinciali che collegano i comuni della Montagna, di circolare con catene a bordo.