LA SICILIA
Crisi idrica a oriente e occidente
Danni tecnici quasi contemporanei stanno provocando disservizi nella erogazione dell'acqua potabile in diversi comuni della provincia di Agrigento. Nel comprensorio orientale si è bloccato l'acquedotto dei Fanaco e in quello occidentale l'acquedotto del Favara di Burgio. A dare la notizia sono state, una di seguito all'altra, le società di distribuzione, prima Siciliacque da Palermo e successivamente Girgenti Acque da Agrigento.
Cominciamo dal settore ad occidente del territorio dove un guasto al potabilizzatore, situato sul territorio di Sambuca di Sicilia, sta causando una riduzione di circa 200 litri d'acqua al secondo verso l'acquedotto "Favara", posto in territorio di Burgio. La ridotta dotazione idrica causerà dei servizi nella erogazione dei comuni serviti lungo le condutture che vanno dal Favara ad Agrigento. Per la città dei templi, si legge nella nota che "i disagi interesseranno il comune di Agrigento dove la distribuzione è stata temporaneamente sospesa tranne che nella frazione di Fontanelle e in alcune zone della località di San Leone".
Secondo Girgenti Acque sarà regolare la distribuzione dell'acqua potabile nel comune di Licata dove il quantitativo d'acqua inferiore alla media non sta causando disservizi. Pare che i lavori di riparazione dell'impianto siano già in corso, anche se non si conoscono ancora i tempi tecnici necessari per completare l'intervento di manutenzione straordinaria. Saranno necessarie meno di 12 ore per il ritorno della distribuzione a regime, dopo la riparazione perché bisogna riempire i serbatoi.
Per quanto riguarda il settore orientale della provincia, dalle 14,45 di lunedì scorso, è stata interrotta la fornitura idrica ai comuni di Campobello di Licata, Ravanusa e Canicattì. la causa del disservizio va ricercata nel guasto che si è verificato a danno dell'acquedotto del Fanaco, nei tratto di conduttura che attraversa contrada "Graziano", in territorio di Canicattì. Di conseguenza, dato che i serbatoi idrici del Fanaco sono rimasti vuoti, è stata temporaneamente sospesa da Girgenti Acque la distribuzione dell'acqua potabile nei tre comuni serviti dall'ex consorzio, I lavori di riparazione si sono svolti in maniera celere per cui si prevede— secondo quanto comunicato da Siciliacque - che da stamattina il prezioso liquido dovrebbe tornare ad alimentare i rubinetti delle abitazioni nei tre comuni.
ENZO MINIO
RIFIUTI
Slitta di appena 24 ore ma sarà emergenza domani discarica chiusa
E' slittata di 24 ore la chiusura della discarica di Siculiana. Oggi, infatti, è l'ultimo giorno di gestione del servizio di igiene ambientale da parte del soggetto attuatore dell'emergenza rifiuti, per cui l'impresa Catanzaro ha lasciato che la spazzatura proveniente dai 19 comuni di Gesa venisse regolarmente conferita nell'impianto. Discorso diverso però già a partire da domani, quando il servizio tornerà alla gestione di Gesa: la discarica sarà chiusa ed i compattatori del raggruppamento di imprese che
si occupa della raccolta dei rifiuti rischiano di rimanere pieni, con la conseguenza che la spazzatura non potrà più essere raccolta. Peraltro tutte le discariche che sono state contattate dal liquidatore della società d'ambito Teresa Restivo non hanno risposto.
Fino a ieri mattina nessuno dei rispettivi gestori o proprietari si ei-a fatto vivo, per cui siamo nuovamente vicinissimi ad una emergenza sanitaria che stavolta rischia di non avere vie di sbocco immediate.
L'unica soluzione, a quel punto, sarebbe una disposizione del Dipartimento rifiuti per costringere l'impianto più vicino, probabilmente quello dì Gela, a consentire il conferimento. Domani sarà una giornata sicuramente decisiva in questo senso.
Intanto a Gesa vanno arrivando i piani di rientro sottoscritti dai Comuni ed approvati dai rispettivi consigli. Già hanno provveduto quattro municipalità, mentre altre quattro hanno annunciato la trasmissione dei piani nel giro di qualche giorno. Entro la settimana dovrebbero arrivare tutti gli altri, poi Gesa li dovrà asseverare e rimettere al Dipartimento acqua e rifiuti. Quest'ultimo provvederà infine a liquidare ai comuni le somme richieste, dopo aver detratto quanto gli enti devono alla Regione per precedenti anticipazioni effettuate. Dovrebbero comunque arrivare alla società d'ambito delle somme tali da poter pagare i debiti con le imprese e con i fornitori, in modo da consentire una liquidazione più agevole.
Rimane tuttavia anche l'incognita di quello che succederà a partire dal prossimo primo gennaio, quando Gesa, in quanto in liquidazione, perderà le proprie competenze che dovrebbero passare alla nuova Società per la regolamentazione dei rifiuti. Quest'ultima tuttavia è ben lontana dall'essere costituita per cui in teoria con l'arrivo del 2013 il servizio rischia di fermarsi.
La parola a questo punto torna alla Regione la quale dovrà dare delle direttive precise per garantire la continuità del servizio. Probabilmente finirà con una proroga a Gesa ed al raggruppamento di imprese che ha il servizio di raccolta dei rifiuti, il quale peraltro è già alla terza proroga rispetto all'incarico originario.
SALVATORE FUCÀ
Il più ricco è Raimondo Buscemi
Il presidente Eugenio D'Orsi «solo» al quinto posto. Prima di lui Testone, Tavormina e La Porta
Sono consultabili presso la Provincia regionale di Agrigento, le dichiarazioni dei redditi degli amministratori dell'Ente riferite all'anno 2011. A prescriverne la trasparenza, la legge 441 del 5 luglio 1982, che obbliga i parlamentari, i componenti del governo, i consiglieri regionali, provinciali e dei maggiori comuni a depositare copia del proprio 730. Sì tratta, è giusto precisarlo, di quanto ogni singolo amministratore guadagna annualmente considerando la propria attività lavorativa. Somma che comunque si realizza, alla fine, aggiungendo sempre quanto lo stesso incassa dall'Ente come indennità. Se diversi, soprattutto tra i consiglieri provinciali, appartengono a specifiche categorie professionali — medici, avvocati, commercialisti — che gli garantiscono a fine anno un imponibile abbastanza importante, tanti sono i semplici impiegati, i quali riescono a raddoppiare il proprio stipendio con le indennità percepite dalla Provincia, Un consigliere, infatti, percepisce circa 1600 euro lorde al mese. Non perché abbia un'indennità mensile, ma per il fatto che tutti i consiglieri raggiungono la soglia massima prevista dal regolamento provinciale, non tanto grazie alle sedute di Consiglio, quanto piuttosto grazie al lavoro delle Commissioni. Gli assessori, invece, almeno per quanto riguarda il 2011, percepivano 3.670,44 euro qualora si trattasse di un lavoratore dipendente in aspettativa — o, ovviamente un disoccupato - oppure 1.835,22 al mese qualora continuassero a percepire uno stipendio (adesso sono stati ridotti a 2.936 euro per i primi e 1.468 euro per i secondi.).
Innanzitutto precisiamo che gli importi che seguiranno rappresentano l'imponibile, che è costituito da tutti gli elementi della retribuzione al netto dei contributi previdenziali a cari-
co del lavoratore. Su tale importo, poi, viene calcolata l'imposta lorda per scaglioni di reddito. Si tratta quindi non di una cifra netta, ma già parzialmente ripulita dagli oneri previdenziali. Iniziamo dalla Giunta. Primo è il presidente, Eugenio D'Orsi, preside, che per il 2011 ha dichiarato un imponibile di 95.274 euro. Secondo è solo Piero Marchetta, che si ferma però a 75.175 euro. Molto più in basso troviamo alcuni "ex": Giuseppe Montana, 47.690 euro, Nicolina Marchese, 46.410 euro, Felice Lo Faso, 44.006 euro. Testa a testa tra Angelo Biondi e Alfonso Montana, 34.323 euro il primo e 34,729 il secondo. Ampiamente sotto la metà di questi importi seguono Vito Terrana, 12.467 euro, gli ex Ignazio Amato, 12.374 euro, e Pasquale Mazza, 7.479 euro, Salvatore Tannorella, 4.234 euro annue, Adriano Varisano, 3.514 euro. Chiude la fila Francescochristian Schembri, che lo scorso anno non ha percepito alcun reddito.
Primo in aula "Pellegrino", dal punto di vista della carica e del reddito, è il presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, che ha dichiarato un imponibile di 155.896 euro. Di seguito, in ordine alfabetico, tutti gli altri consiglieri: Carmelo Avarello, 50.692 euro; Angelo Bennici, 26.182 euro, Daniele Cammilleri, 29.244 euro, D'Angelo Carmelo, 33.757 euro, D'Angelo Giovanni, 43.716 euro; Ezio Di Prima, 64.395; Ettore Di Ventura, 24.630 euro; Riccardo Gallo Afflitto, 34.445; Roberto Gallo, 32.396; Davide Gentile, 22.847; Stefano Girasole, 43.495 euro; Orazio Guarraci, 52.997 euro; Francesco La Porta, 98.401; Mario Lazzano, 45.787; Calogero Lo Leggio, 39.523; Rosario Marino, 47.559 euro: Calogero Martello, 55.501 euro; Maurizio Masone, 26.675 euro; Gaetano Militello, 41.554 euro; Salvatore Montaperto, 86.619 euro; Gaetano Nobile, 69.636 euro; Ivan Paci, 48.617 euro, Giuseppe Picone, 69.172 euro: Pellegrino Quartararo, 30.448; Arturo Ripepe, 52.671 euro; Matteo Ruvolo, 24.885 euro; Salvatore Scozzari, 52.618 euro; Nino Spoto, 38.073 euro; Calogero Sutera Sardo, 39.190 euro; Salvatore Terrazzino, 35.348 euro; Ignazio Tavormina, 109.237 euro; Nicolò Testone, 117.735 euro; Leo Vinci, 72.888; Calogero Zarbo, 64.298 euro.
GIOACCHINO SCHICCHI
Alcune scuole calde, altre fredde
Mancata attivazione degli impianti di riscaldamento in alcune scuole e alunni al freddo, ma l'amministrazione comunale, nonostante le difficoltà economiche, lavora per assicurare agli studenti il servizio.
Il ritardo della messa in funzione degli impianti prende avvio da quella stessa problematica che sta originando non pochi disagi in vari ambiti: la non-approvazione del bilancio di previsione che si sperava si verificasse ad ottobre e che invece è slittata a dicembre. Come ha puntualizzato l'assessore alle politiche per l'istruzione, Patrizia Pilato, gli operai sono al lavoro dalla scorsa settimana per la revisione degli impianti di tutte le scuole comunali che contano circa 34 plessi. In molti di questi il servizio è già in funzione. "La revisione degli impianti di riscaldamento (da cui deriva l'attivazione contestuale del riscaldamento, salvo il riscontro di qualche disfunzione) riguarda tutti gli immobili comunali e ciò comporta una spesa- ha spiegato l'assessore- ma nonostante il problema del bilancio, per assicurare agli studenti una vita scolastica priva di disagi, di concerto con il sindaco si è deciso di impegnare la spesa e avviare in modo immediato l'iniziativa per le scuole". Un caso particolare riguarda la Garibaldi": il Comune ha tardato nel pagamento delle bollette (che poi sono state saldate in estate) e l'Enel gas ha posto i sigilli all'impianto. L'assessore ha riferito che il Comune ha ottemperato ai suoi doveri e adesso si attendono le corrispettive azioni da parte dell'Enel che da qualche giorno assicura che in meno di 48 ore tutto tornerà alla normalità. "La legge stabilisce l'attivazione dei riscaldamenti il primo dicembre, quindi prima di questa data non si poteva partire. Per le revisioni si pensava di avviarle non appena venisse approvato il bilancio, ma dato il rinvio dell'approvazione di quest'ultimo e l'importanza che ricoprono gli studenti, le somme sono state impegnate subito».
CHIARA MIROTTA
GIORNALE DI SICILIA
Soldi ai dipendenti comandati al Cupa
Telefoni, la Provincia paga 50 mila euro per l'ultima bolletta
Più di 50 mila euro per spese di telefonia fissa e mobile. Io totale sono 50771 euro le somme che l'ente ha liquidato ai due gestori. Nel dettaglio, con determinazione numero 2733 a firma del responsabile del settore Risorse umane innovazione tecnologica, Lorena Midulla, è stata liquidata la somma di 29.798,50 euro alla Telecom per due fatture: la prima di 14.878 euro del 6 giugno e la seconda di 14.920,50 euro del 6 agosto. Sempre alla Telecom è stata guidata una somma pari a 729,26 euro per uno storno di 20.803,74 euro su una fattura negativa del 20 agosto scorso. Il totale da pagare era di 21.553 euro ma la Provincia dovrà versare solo la differenza come da determinazione dirigenziale, la numero 2899 a firma sempre della responsabile del settore controfirmata dal dirigente, Aldo Cipolla. Poi ci sono le bollette da pagare per la telefonia fissa, li contratto è stipulato con la Tim e le fatture da saldare sono di: 10.224,95 euro (datata 14 giugno 2012) e di 10.022,50 (datata 14agosto2012). Alla Tim, con determina numero 2818, è stata liquidata la somma di 20.247,45 euro. Infine liquidate le somme spettanti per le prestazioni rese dai dipendenti della Provincia, Leda Amato e Salvatore Cipolla, ai Consorzio universitario, per un importo complessivo pari a 2.100 euro, cioè 1050 euro a testa. Amato e Cipolla sono stati comandati a prestare attività lavorativa presso il polo universitario, ed hanno svolto ore di lavoro corrispondenti a 2.100 euro, importo comprensivo di tutti gli oneri. La somma da corrispondere è di 793 euro al netto di oneri per 188 euro e 67,46 euro per Irap. Che somma- ti fanno 1.050 euro a testa. (PAPI)
I SOLDI DELLA SICILIA
IL PRESIDENTE AVANTI «GIORNO 18 A PALERMO PROPORREMO LA RIDUZIONE DI COMPONENTI E SEDUTE»
Province, doppio gettone per 50 consiglieri
I membri dell'Unione delle Province Siciliane percepiscono un ulteriore compenso, oltre a quello dell'aula d'elezione
Gerardo Marrone
CATANIA
Una «specialità» tutta siciliana, il doppio gettone dei cinquanta consiglieri provinciali che siedono pure negli organismi dell'Urps, [Unione regionale Province Siciliane. La «sorella maggiore», l'Upi, prevede ad esempio soltanto rimborsi spese, come conferma l'ex presidente nazionale Giuseppe Castiglione: «Sul punto, fu chiesto un parere all'Ufficio legislativo della Regione che autorizzava questo diverso trattamento in base allo Statuto speciale». Partecipare a Comitati esecutivi e Commissioni consultive dell'Urps, quindi, consente ai consiglieri di arrotondare il «fisso» per i lavori nelle rispettive Aule d'elezione - a Palermo, circa 100 euro netti a seduta - con 80 euro previsti per ciascuna riunione dell'Urps guidata dal presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti. Che per il suo «secondo» incarico rivela di percepire un'indennità di 2 mila euro lordi al mese.
Impossibile «sfilarsi» dall' Unione, ma i contributi pagati ogni anno - centomila euro dalla sola Catania - pesano oggi su enti impegnati a far quadrare i bilanci per scongiurare lo sforamento del patto di stabilità, che provoca tra l'altro il blocco della spesa corrente. Nei «Palazzi», da un capoluogo all'altro dell' Isola, c'è dunque chi (timidamente) comincia a far notare anche in quella direzione l'esigenza di una riduzione dei «costi della politica», magari rinunciando ai gettoni: «In fondo, però, i nostri sono in realtà rimborsi spese, se si considera quanto costi una trasferta a chi viene, ad esempio, da Ragusa», afferma Giovanni Avanti. Lui, comunque, sottolinea di avere già avviato il dimagrimento della «sua» Unione delle Province siciliane: »Proprio lunedì abbiamo approvato in Esecutivo una bozza di modifica dello statuto, che proporremo all'Assemblea convocata per il18 a Palermo, in cui tagliamo anche il numero dei componenti dei nostri organismi e delle sedute di commissione. Lo facciamo senza alcuna sollecitazione esterna, in coerenza con il nostro progetto di riforma presentato ali'Ars che, tra l'altro, prevede nella sola Palermo una riduzione del Consiglio da 45 a 25 eletti. Stiamo mettendo mano - puntualizza Avanti - a uno statuto dell'Urps vecchio di vent'anni, In questi anni, inoltre, ho trasferito la sede da un immobile in affitto a uno di proprietà della Provincia di Palermo, tagliato il costo del personale e dimostrato come si possa essere presenti alla Borsa internazionale del Turismo di Milano facendo sistema e spendendo appena 20 mila euro per ente quando, invece, la partecipazione alla Bit aveva costi milionari per la Regione. Sulle nostre indennità, infine, fatemi dire che in questi anni le varie spending review hanno interessato solo noi amministratori locali, mai i parlamentari. Per noi, stesse responsabilità e cifre ridotte fino al 40 per cento. Sapete quanto percepisce il presidente della Provincia di Palermo? Cinquemila euro, Un terzo rispetto a un deputato regionale!».
FINANZIAMENTI. Presentato dal ministro Barca «piano d'azione e coesione». Investimenti per le infrastrutture, sanità e agevolazioni fiscali
Fondi europei, Roma stanzia 1,6 miliardi di euro
PALERMO
Oltre 200 milioni perle infrastrutture, 140 milioni per il credito d'imposta e gli ammortizzatori sociali nelle piccole imprese e anche 110 milioni per l'edilizia scolastica e cento milioni per l'informatizzazione del sistema sanitario.
Sono alcuni degli interventi previsti con 1,6 miliardi di euro di fondi europei assegnati dal governo nazionale alla Regione Siciliana. Si tratta del «Piano d'azione e coesione» presentato ufficialmente ieri a Roma dal ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca insieme a presidenti e assessori delle regioni meridionali.
«Abbiamo deciso di puntare - ha detto Luca Bianchi, assessore ai Bilancio della Regione Siciliana - su scelte strategiche: agenda digitale con quasi 100 milioni, anche per l'informatizzazione della sanità che amplierà la qualità e il numero delle prestazioni, l'edilizia scolastica con 110 milioni di euro visto che lo stato degli edifici si trova in una situazione difficile e ancora 200 milioni per le infrastrutture. Bianchi spiega che «ci saranno poi una serie di interventi per il lavoro, a partire dalle agevolazioni fiscali: 140 milioni per facilitare la piccola e media impresa, per una platea di otre 200 mila persone, credito di imposta, ammortizzatori».
Bianchi sottolinea poi come «siano stati destinati 20 milioni per estendere la social card alle città più piccole». Tra le infrastrutture spicca il completamento dello scorrimento veloce per Licodia Eubea con 113 milioni finanziati, l'ammodernamento della statale 117 S. Stefano di Camastra-Gela con 25 milioni e il supporto viario intorno all'aeroporto di Comiso. Tra i provvedimenti per le imprese minori invece Bianchi evidenzia 130 milioni per il credito d'imposta, le agevolazioni fiscali per le 17 zone franche decise in passato.
Inoltre previsti 30 milioni per finanziare il patto dei sindaci sul risparmio energetico con l'installazione di pannelli fotovoltaici nei comuni e 18 milioni per realizzare 12 istituti tecnici e professionali in tutte le province.
Spazio anche a 50 milioni per gli aiuti ai paesi colpiti da calamità naturali. Circa un miliardo dei fondi per la Sicilia riguarda azioni nuove e le emergenze, 600 milioni sono fondi riprogrammati. L'assessore ha ringraziato il ministro per la Coesione territoriale Barca «c'è stata collaborazione che cancella ogni forma di commissariamento». Bianchi ha aggiunto: «La Sicilia partiva da situazione di forte criticità ed ha deciso di elevare la quota di cofinanziamento regionale al 75%. Quella presentata ieri è la terza ed ultima riprogrammazione dei fondi del Piano di Azione e Coesione, per un totale di 5,7 miliardi di euro. Riguarda Sardegna, Puglia, Campania, Calabria ma anche in piccola parte Friuli Venezia Giulia Valle d'Aosta e prevede compensazioni ambientali per la Vai di Susa per favorire l'inserimento territoriale della linea ferroviaria Torino-Lione. SALVATORE FAZIO
Agrigentoflash
Ipia Fermi. Agrigento punto e a capo: " a che punto siamo"
L'associazione " Agrigento Punto e a Capo", ritorna sulla questione Ipia Fermi, chiedendo, attraverso una lettera aperta, al Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi a che punto sia l'iter relativamente all'edificio Scuola "centro di formazione Asi" per allocarvi "l'Ipia Fermi". Chiede se D'Orsi abbia già dato le opportune direttive agli uffici perché provvedano al trasferimento. "Noi vogliamo credere con forza, - scrivono i componenti, - che l'impegno Suo e dell'Assessore al ramo in questo senso siano massimi, che gli uffici preposti siano già al lavoro, che i sopralluoghi ed i rilievi tecnici siano stati effettuati e che si vorranno prescegliere le forme di affidamento che l'urgenza del caso richiede..., rimane poco tempo per fare un regalo per la befana a giovani che hanno davvero troppo fin qui sofferto", - concludono.
Sicilia24h
Grande Sud, Guarraci chiede azzeramento di tutte le cariche
Sull'attuale momento politico e sulle dinamiche interne a Grande Sud, riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del consigliere provinciale di Agrigento degli arancioni, Orazio Guarraci destinata ad aprire un serrato confronto interno.
"Le dinamiche politiche, dopo le elezioni regionali e in vista del rinnovo del Parlamento Nazionale, sembrano essere proiettate in un processo di scomposizione e ricomposizione. Il PD che da mesi porta avanti, con le primarie, una vasta operazione di marketing, pone nella condizione di centralità il proprio partito e si arricchisce sempre più di consensi, anche se tali consensi sono frutto di una vasta azione mediatica, pertanto non è certa la loro stabilità.
Il PDL sembra essere piombato in una fase di implosione interna, rischiando la lacerazione e la scissione, dimostrando così di aver perso la forza riformatrice che ha caratterizzato l'esperienza di Forza Italia prima e PDL dopo. Inoltre continua a ritornare sul luogo del delitto cercando l'alleanza con la Lega Nord, la quale ha sempre dichiarato di essere il partito nemico del Sud, che dopo gli scandali e le modalità vergognose dell'utilizzazione dei fondi pubblici destinati al partito, è alle prese di un tentativo di riabilitazione istituzionale e politica.
Il così detto Terzo polo, rappresentato dall'arcipelago dei partiti di "Centro", è in continuo fermento, infatti, ancora oggi, si assiste alla nascita di nuove formazioni politiche come quella di Montezemolo, che con difficoltà tentano di costituire un unico cartello elettorale, per cercare di riconfermare Mario Monti alla Presidenza del Consiglio.
La grave crisi economica, la sfiducia dei cittadini verso i partiti che non riescono ad assumere il ruolo di centro di elaborazione di idee per la risoluzione dei problemi sociali, economici ed occupazionali, lo squallido spettacolo che si offre ai cittadini con gli scandali di appropriazioni indebite, di sperpero del denaro pubblico, dimostrando una grave perdita dei valori etici e morali, alimentano l'allontanamento dei cittadini dalla politica e dalle Istituzioni, favorendo la nascita e la crescita di movimenti di contestazione con una forte spinta populistica, che facendo crescere l'odio sociale si prefiggono la distruzione del sistema.
Ed infine il Sud, sul quale si fonda la genesi del nostro partito, Grande Sud.
Forza del Sud, inizialmente forza esclusiva sicilianista, nasce dall'esigenza di tutelare e difendere i diritti e gli interessi dei Siciliani, per fronteggiare e arginare lo straripamento dell'azione politica della Lega Nord, la quale condizionando il Governo Nazionale, riusciva a ottenere provvedimenti legislativi a favore del Nord, spesso, a discapito degli interessi e dei bisogni del Sud.
Gianfranco Miccichè ha avuto una grande intuizione, nel cercare il coinvolgimento delle altre Regioni meridionali in un più ampio progetto politico condiviso, pertanto si è avviato un percorso finalizzato al coinvolgimento di altri esponenti politici delle Regioni meridionali, dando vita ad un progetto politico più ampio e più ambizioso, che si prefiggeva di accorpare le varie anime meridionaliste in un unico simbolo, Grande Sud.
Con onestà intellettuale, dobbiamo prendere atto che molte Regioni del Sud non hanno dimostrato sensibilità nella condivisione del progetto politico "Grande Sud". Pertanto bisogna avere il coraggio di rivedere la strategia politica, partendo da un maggior radicamento del nostro partito alla realtà siciliana, valorizzando la dottrina politica che riconosce nel popolo un soggetto storico valido a riformare la società, quindi spingersi ancor di più verso il "Popolarismo Siciliano". Mettendo da parte odi. rancori e risentimenti, avviando una fase di collaborando con il Governo regionale, ponendo all'ordine del giorno la Sicilia e i Siciliani.
Un partito come il nostro non può essere collocato né a destra né a sinistra, trova la sua naturale collocazione al centro dello scenario politico, essendo portatore di valori riformisti, liberali, progressisti, con una forte determinazione finalizzata a promuovere lo sviluppo e la crescita della nostra Sicilia, non può non cogliere le motivazioni che hanno determinato un vero terremoto politico che ha interessato tutti i partiti tradizionali. Inoltre, con onestà e coraggio è necessario riconoscere che, nonostante la proposta programmatica di Grande Sud a favore dei siciliani, non è stata, da questi, compresa fino in fondo, ovvero, facendo autocritica, il gruppo dirigente di Grande Sud non è stato all'altezza di farla assimilare ai cittadini. Penso sia giunto il momento di una profonda analisi di rivisitazione del nostro partito, iniziando a dare il buon esempio nell'azzeramento di tutte le cariche di partito, tra l'altro frutto di nomine interne, dando vita ad un processo di apertura popolare con procedure democratiche, puntando sempre di più verso la meritocrazia offrendo la possibilità ai tantissimi cittadini onesti di essere protagonisti del loro presente e offrendo loro l'opportunità di contribuire a disegnare il loro futuro".
Ipia "Fermi", "Agrigento punto e a capo" scrive a D'Orsi
Sugli interminabili disagi che dall'inizio dell'anno scolastico vivono gli studenti dell'Ipia "E. Fermi" di Agrigento riceviamo e pubblichiamo una breve lettera aperta che il gruppo facebook "Agrigento punto e a capo" ha indirizzato al presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e per conoscenza al Governatore Crocetta.
"Da quasi un mese che la Regione ha accordato l'edificio Scuola "centro di formazione ASI" al Suo Ente per allocarvi "l'IPIA E.FERMI".
Noi desideriamo chiederLe a che punto sono le cose, se Lei abbia dato le opportune direttive agli uffici perchè provvedano a quanto necessario a mente del permanere del disagio di una Scuola smembrata e disarticolata e di molti studenti e docenti ancora costretti a turni pomeridiani.
Noi vogliamo credere con forza che l'impegno Suo e dell'Assessore al ramo in questo senso siano massimi, che gli uffici preposti siano già al lavoro, che i sopralluoghi ed i rilievi tecnici siano stati effettuati e che si vorranno prescegliere le forme di affidamento che l'urgenza del caso richiede..., rimane poco tempo per fare un regalo per la befana a giovani che hanno davvero troppo fin qui sofferto".