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Rassegna stampa del 18 dicembre 2012

 GIORNALE DI SICILIA


PROVINCIA
Stasera torna a riunirsi il Consiglio
Si riunisce oggi nel pomeriggio alle i8, nell'aula "Silvia Pellegrino" in seduta di prosecuzione, il Consiglio provinciale. L'ordine del giorno prevede la discussione di due nuovi regolamenti che erano accantonati nell'ultima seduta del Consiglio. Si tratta del 'Regolamento controlli interni" e del "Nuovo regolamento della consulta provinciale dei migranti". Il Consiglio non potrà discutere ed approvare due debiti fuori bilancio, a seguito di sentenze della magistratura, inseriti nell'ordine del giorno, che dovevano essere approvati entro il 30 novembre, termine ultimo previsto dalla legge in materia di regolarizzazione contabile. (PAPI)


ANM. Mancano 9 giudici sui ventotto previsti e presto diventeranno 14
Agrigento, protesta de magistrati: «Poco protetti»
AGRIGENTO
Ad Agrigento mancano nove giudici sui ventotto previsti dall'organico. Quando saranno operativi i nuovi trasferimenti diventeranno quattordici le caselle vacanti: la metà esatta. Non va meglio in Procura dove l'imminente partenza di due magistrati porterà l'ufficio diretto da Renato Di Natale e Ignazio Fonzo al 30 per cento della scopertura. Il sindacato dei magistrati, con un documento sottoscritto dal presidente Alberto Davico e dal segretario Luca Sciarretta, interviene con decisione.
«A fronte della pressione determinata dall'emergenza Lampedusa e della forza del crimine organizzato, - spiegano i due esponenti de[I'Anm - in funzione di esigenze di contrasto che hanno visto il netto rafforzamento degli altri presidi dello Stato, non possiamo che evidenziare un grave rischio per la funzionalità del servizio». li problema sta tutto nei nuovi criteri individuati da un decreto legge del 2009, che fissa i requisiti per l'individuazione delle sedi disagiate. Prima, per ottenere questo status, si faceva riferimento alla complessità dei procedimenti. Il tribunale di Agrigento ci rientrava sistematicamente e non era un privilegio di poco conto perché spingeva i magistrati a chiedere l'assegnazione nella città dei Templi dove godevano di incentivi economici e carriera. Adesso il criterio è diverso e si privilegiano i numeri dell'organico e le relative carenze. Quando è stato redatto l'elenco delle sedi disagiate il tribunale di Agrigento non aveva scoperture significative. E così manca lo status di sede disagiata. Di conseguenza, nessun magistrato ha chiesto di esservi assegnato. I magistrati vanno via e nessuno viene a sostituirli.
«Una situazione che - sottolinea I'Anm - costituisce un concreto rischio. In altre sedi i magistrati che trattano talune materie sono oggetto di misure di sicurezza ben diverse». Il sindacato si spinge al punto da sottolineare »che il trattamento riservato ai magistrati in servizio in Agrigento ha evidenziato profili di chiara anomalia'>. Ed aggiungono che Agrigento »da sempre costituisce per taluni aspetti un unicum sotto il profilo criminale e del malaffare anche nello stesso ambito siciliano».
Sulla vicenda interviene Bartolomeo Romano, componente del Csm. »L'elenco delle sedi disagiate - dice - viene redatto dal ministero. Ai magistrati di Agrigento va la mia solidarietà». (GECA)


LA SICILIA


Condotte di adduzione, atti al commissario
ATO IDRICO. Trasmessi i progetti delle reti che confluiranno nel nuovo depuratore del Villaggio Mosè
s. f.) L'ato idrico ha trasmesso al dirigente generale del Dipartimento regionale acqua e rifiuti Marco Lupo, nella sua qualità di commissario per l'emergenza per la bonifica delle coste, tutta la documentazione necessaria per consentirgli di avocare a sé anche l'istruttoria dei progetti relativi alle condotte di adduzione delle reti fognarie al nuovo impianto di depurazione che si dovrà realizzare a Villaggio Mosè.
((Non ci servirebbe a nulla — spiega il presidente Eugenio D'Orsi — realizzare il depuratore se poi non ci sono le condotte indispensabili per convogliare nell'impianto i reflui di gran parte di San Leone e della rimanente fascia costiera agrigentina».
Lo scorso 30aprile il Cipe deliberò il finanziamento di alcune decine di milioni di euro per la bonifica del litorale agrigentino, per il quale — così come per numerosissimi altri tratti di costa italiani, tutti inquinati da fognature inesistenti o inadeguate — la Comunità europea ha già avviato le procedure di infrazione. Tuttavia ha stabilito che entro il 30giugno del 2013 dovranno essere adottati provvedimenti giuridicamente vincolanti, altrimenti i finanziamenti andranno perduti e le opere in programma non si potranno realizzare.
Ora, le procedure ordinarie sono talmente lunghe e farraginose che, non solo si rischia, ma c'è la ragionevole certezza che — seguendole — non si farà in tempo e quindi i soldi si perderanno, con buona pace per le buone intenzioni di bonifica delle coste.
I tecnici dell'Ato idrico e quelli di Girgenti Acque hanno predisposto i progetti preliminari che sono stati già approvati in conferenza di servizi, ma adesso l'iter dovrà essere ripetuto con i progetti definitivi, ma soprattutto c'è il grave problema delle procedure espropriative che complica notevolmente la vita ed induce a ritenere che — seguendo le vie normali — non si potrà concludere nulla prima del prossimo 30giugno.
Da qui la necessità di convincere Lupo ad avocare a sé le procedure: egli, nella qualità di commissario, ha il potere di abbreviare tutti i tempi e di pervenire dunque in tempo utile all'adozione dei provvedimenti necessari a non perdere il finanziamento. Per il depuratore di Villaggio Mosé la cosa è già fatta, ma rimangono le condotte di adduzione, indispensabili per alimentare l'impianto e completare in tal modo in contesto di depurazione dei reflui costieri.
Ieri mattina pertanto i tecnici dell'Ato idrico hanno trasmesso la relativa documentazione a Palermo, affinché Lupo ne prenda visione, mentre oggi pomeriggio lo stesso dirigente generale e commissario dovrebbe ricevere il presidente Eugenio D'Orsi e l'ing. Dino Barone i quali a voce spiegheranno le motivazioni per le quali è indispensabile che lo stesso commissario avochi a se anche gli altri progetti per i quali sono previste procedure di esproprio.


"Sete? Non è colpa nostra"
Il presidente del Consorzio del Tre Sorgenti, Malfitano, ha respinto le accuse di Girgenti Acque «A noi non è arrivata alcuna richiesta di integrazione. Puntiamo al ritorno alla gestione pubblica»
«Il Consorzio Tre Sorgenti, così come è avvenuto molte volte nel recente passato, ha sempre fornito la propria disponibilità ad integrare, su richiesta del gestore, forniture temporaneamente deficitarie. Nel caso da voi sollevato nessuna richiesta di integrazione ad oggi è stata avanzata da Girgenti Acque. Della propria dotazione idrica solo un terzo circa viene convogliata verso il Comune di Palma di Montechiaro. La restante parte è distribuita ai Comuni gestiti da Girgenti acque secondo le richieste avanzate dallo stesso gestore».
Il presidente del Tre Sorgenti di Canicattì, Giuseppe Malfitano, chiarisce che non è per colpa del Consorzio se i canicattinesi soffrono la sete e spiega come avviene la fornitura idrica in città e negli altri centri associati, affermando di non aver mai stabilito di convogliare le riserve solo sul comune di Palma di Montechiaro.
«L'acqua che da molti anni viene fornita ai serbatoi comunali canicattinesi arriva dall'acquedotto Fanaco e viene consegnata in contrada Reda — spiega Malfitano - Dall'inizio del 2012 si è evitato l'utilizzo di un breve tratto della condotta del Tre Sorgenti (qualche centinaio di metri) con la consegna diretta da parte di Siciliacque a Girgenti Acque. La soppressione di questo bypass ha consentito la vendita dell'acqua fornita da Siciliacque direttamente al gestore Girgenti Acque. Questa scelta, accettata da tutti i soggetti coinvolti, ha evitato l'indebitamento del Consorzio e quindi anche del Comune di Canicattì a favore di un soggetto privato che sino ad oggi non ha certo riscosso particolari simpatie presso la collettività».
Inoltre Malfitano sottolinea che il consorzio ha sempre scongiurato ipotesi di commissariamento: <(Nessuna guerra con Girgenti Acque a svantaggio dei cittadini— chiarisce il presidente - è semplicemente non veritiera l'affermazione che il Tre Sorgenti "insiste a non integrare" l'acqua per Canicattì. E non abbiamo paura di essere liquidati — aggiunge - Il Consorzio Tre Sorgenti ha già respinto con forza tre tentativi di commissariamento e non ha certamente paura di chiudere dopo 96 anni di vita».
Infine Giuseppe Malfitano ribadisce la posizione del consorzio sulla gestione del servizio idrico confermando che quella privilegiata da tutti i soci è mettere in pratica la volontà espressa dagli italiani nel referendum del 12 e 13 giugno del 2011: «lI ritorno alla gestione pubblica dell'acqua sembra essere molto vicina e il Consorzio Tre Sorgenti — conclude - non potrà che esserne attore principale)).
VALENTINA GARLANDI


Mafia, vietata la vendita degli immobili sequestrati
Allentamento del Patto di stabilità interno, pagano le imprese
Roma. Con l'approvazione dell'emendamento che allenta 11 Patto di stabilità interno, nonché quello sui precari, sulla Tares e sui precari della P. A. si dovrebbe completata il pacchetto delle modifiche del Senato alla Legge di stabilità, sotto esame nella notte in commissione Bilancio. Ecco le principali novità.
Ammortizzatori in deroga. I fondi salgono da 800 milioni a 1,5 miliardi, più 200 milioni "potenziali".
Ricongiunzioni gratis. Le ricongiunzioni pensionistiche saranno gratuite per tutti coloro che sono passati dal pubblico impiego (o da un fondo sostitutivo ed esonerativo) all'inps prima del 30 luglio 2010. 17.500 gli interessati.
Stop ritenuta 2,5% Tfr per P. A. Lo stop arriva per dare attuazione a una sentenza della Corte costituzionale.
Nuova Tobin, doppia su derivati. L'imposta massima su derivati passa da 100 a 200 euro per operazioni con "sottostante" oltre 1 milione. Sarà esentata la finanza etica.
Imu, gettito capannoni resta a Stato.
Meno della metà degli oltre 16 miliardi derivanti dall'Imu nel biennio 2013- 2014, della fetta spettante finora allo Stato, finirà ai comuni. Il gettito derivante dalle fabbriche (capannoni e opifici) resterà invece nelle casse dell'erario. A gennaio arriva Tares. Dal primo gennaio tutti in cassa per pagare la nuova Tares, la tassa sui rifiuti e servizi ridisciplinata da un emendamento dei relatori. Rottamazione vecchi debiti. I mini debiti (sotto 2000 euro) più vecchi con l'erario vengono rottamati.
Fannulloni sanità. Verifiche "straordinarie" nei confronti del personale sanitario dichiarato «inidoneo alla mansione specifica e destinato alle cosiddette mansioni di minor aggravio.
Precari salvi fino a luglio. I precari della Pubblica amministrazione grazie a una proroga saranno «salvi» fino al 31luglio.
Precari, posti riservati. Ai precari con almeno 3 annidi servizio nelle amministrazioni pubbliche potranno essere riservati fino al 40% dei posti banditi nei concorsi.
Province, riforma congelata. Il nodo passa al prossimo governo: viene congelata di un anno il riordino delle province. Tra le novità anche il congelamento delle elezioni nel 2013: ci sarà un commissario.
Calo spread non per taglio tasse. Mini dietrofront sul fondo per il taglio delle tasse. Non sarà alimentato dai risparmi di spese per interessi sui titoli pubblici, dei quali lo spread rappresenta un indicatore.
Patto stabilità, pagano le imprese. Arrivano 850 milioni in più per allentare il Patto di stabilità interno. La copertura arriva dal fondo per i crediti Iva, vale a dire che a pagare sono le imprese. Ma i senatori chiedono ulteriori risorse al governo e su questo sono attese novità.
Proroga sfratti. Come gran parte degli «slittamenti» introdotti della Legge di stabilità il rinvio degli sfratti è di sei mesi. La palla passa al futuro governo.
Congedi ad ore, fattura elettronica. Arrivano anche in Italia i congedi parentali «su base oraria» e la fattura elettronica. Prelazione su beni dello Stato. Per favorire la riqualificazione e riconversione dei beni, il locatario e concessionari degli immobili, attributi per 50 anni, avrà un diritto di prelazione all'acquisto «al prezzo di mercato».
Mafia. Rafforzata l'Agenzia che gestisce i beni sequestrati e confiscati, I beni immobili non potranno essere venduti.
Terremoto Emilia. Arriva la cosiddetta busta paga pesante per i lavoratori delle zone colpite dal sisma. I contributi Inps e Inail saranno restituiti a rate, e non tutti insieme il 21 dicembre. La rateizzazione dell'Irpef era stata inserita in un altro decreto. Le rate per restituire tasse e contributi non possano eccedere il quinto dello stipendio. Inoltre le aziende che pur non avendo avuto danni ai capannoni hanno avuto una contrazione del fatturato, potranno accedere ai mutui agevolati.
Commissario ai rifiuti per Roma. Non solo per la discarica di Malagrotta: potrà intervenire in caso di inerzia di comune e regione anche per la raccolta differenziata.
Expo 2015, niente tagli lineari. Via i tagli lineari previsti dalla spending review sui fondi già stanziati. Arrivano poi procedure per accelerare la gestione delle opere, tramite i «liquidatori» di Torino 2006.
Pioggia di proroghe. C'è Io slittamento delle commissioni del Miur per il concorso dei professori universitari, quella per i commissari dei cda delle fondazioni musicali e quella per il commissario delle quote latte Viene poi mantenuta al 4 (sarebbe dovuta scattare al 4,5%) la tassa sulle vincite inferiori ai 500 euro sui giochi pubblici mentre slitterà di sei mesi la norma che prevede sanzioni per i spot televisivi e radio relativi a giochi con vincite in denaro. Ancora: viene dato più tempo al comune dell'Aquila per le assunzioni a tempo finalizzate al recupero del patrimonio immobiliare e per gli incarichi di giudici onorari e giudici di pace.
Monti bond per Mps. Slitta al primo marzo 2013 il termine entro il quale Mps potrà emettere le obbligazioni da vendere al Tesoro, i cosiddetti Monti-Bond.
GIOVANNI INNAMORATI
Agrigentoflash


Consiglio provinciale discuterà su due nuovi regolamenti
E' in programma domani alle 18 nell'aula Silvia Pellegrino, una riunione, in seduta di prosecuzione, del Consiglio provinciale. L'ordine del giorno prevede la discussione di due nuovi regolamenti che erano stati accantonati nell'ultima seduta del Consiglio. Si tratta del "Regolamento controlli interni" e del "Nuovo regolamento della consulta provinciale dei migranti".L'assise non potrà discutere ed approvare i due debiti fuori bilancio, a seguito di sentenze della magistratura, inseriti nell'ordine del giorno, che dovevano essere approvati entro il 30 novembre, termine ultimo previsto dalla legge in materia di regolarizzazione contabile. Questi debiti, per un importo di circa 100 mila euro, saranno riproposti nella prima seduta del 2013 del consiglio.


Agrigentonotizie


Il Consiglio provinciale riprende i lavori il 18 dicembre
L'ordine del giorno prevede la discussione di due nuovi regolamenti che erano accantonati nell'ultima seduta. Si tratta del "Regolamento controlli interni" e del "Nuovo regolamento della consulta provinciale dei migranti
E' in programma domani 18 dicembre, alle 18, nell'aula Silvia Pellegrino, una riunione, in seduta di prosecuzione, del Consiglio provinciale. Il Consiglio è stato, infatti, aggiornato dal presidente del Consiglio Raimondo Buscemi a seguito della decisione assunta nella seduta del 3 dicembre scorso.
L'ordine del giorno prevede la discussione di due nuovi regolamenti che erano accantonati nell'ultima seduta del Consiglio. Si tratta del "Regolamento controlli interni" e del "Nuovo regolamento della consulta provinciale dei migranti". Il primo regolamento trae origine dall'approvazione del decreto legge 174/2012 in materia di finanza pubblica mentre il secondo realizzerà un efficace e permanente raccordo tra la Provincia e i soggetti, istituzionali e non, che si occupano, a vario titolo, di immigrazione ed emigrazione.
Il Consiglio non potrà discutere ed approvare i due debiti fuori bilancio, a seguito di sentenze della magistratura, inseriti nell'ordine del giorno, che dovevano essere approvati entro il 30 novembre, termine ultimo previsto dalla legge in materia di regolarizzazione contabile. Questi debiti, per un importo di circa 100 mila euro, saranno riproposti nella prima seduta del Consiglio nel 2013.


Infoagrigento


Torna in aula il consiglio provinciale di Agrigento
E' in programma domani 18 dicembre, alle ore 18:00 nell'aula Silvia Pellegrino, una riunione, in seduta di prosecuzione, del Consiglio provinciale. Il Consiglio è stato, infatti, aggiornato dal Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi a seguito della decisione assunta nella seduta del 3 dicembre scorso. L'ordine del giorno prevede la discussione di due nuovi regolamenti che erano accantonati nell'ultima seduta del Consiglio. Si tratta del "Regolamento controlli interni" e del "Nuovo regolamento della consulta provinciale dei migranti". Il primo regolamento trae origine dall'approvazione del decreto legge 174/2012 in materia di finanza pubblica mentre il secondo realizzerà un efficace e permanete raccordo tra la Provincia e i soggetti, istituzionali e non, che si occupano, a vario titolo, di immigrazione ed emigrazione. Il Consiglio non potrà discutere ed approvare i due debiti fuori bilancio, a seguito di sentenze della magistratura, inseriti nell'ordine del giorno, che dovevano essere approvati entro il 30 novembre, termine ultimo previsto dalla legge in materia di regolarizzazione contabile. Questi debiti, per un importo di circa 100 mila euro, saranno riproposti nella prima seduta del Consiglio nel 2013.


Sicilia24h


Agrigento, Provincia: torna a riunirsi il Consiglio
E' in programma domani 18 dicembre, alle ore 18:00 nell'aula Silvia Pellegrino, una riunione, in seduta di prosecuzione, del Consiglio provinciale. Il Consiglio è stato, infatti, aggiornato dal Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi a seguito della decisione assunta nella seduta del 3 dicembre scorso. L'ordine del giorno prevede la discussione di due nuovi regolamenti che erano accantonati nell'ultima seduta del Consiglio. Si tratta del "Regolamento controlli interni" e del "Nuovo regolamento della consulta provinciale dei migranti". Il primo regolamento trae origine dall'approvazione del decreto legge 174/2012 in materia di finanza pubblica mentre il secondo realizzerà un efficace e permanete raccordo tra la Provincia e i soggetti, istituzionali e non, che si occupano, a vario titolo, di immigrazione ed emigrazione. Il Consiglio non potrà discutere ed approvare i due debiti fuori bilancio, a seguito di sentenze della magistratura, inseriti nell'ordine del giorno, che dovevano essere approvati entro il 30 novembre, termine ultimo previsto dalla legge in materia di regolarizzazione contabile. Questi debiti, per un importo di circa 100 mila euro, saranno riproposti nella prima seduta del Consiglio nel 2013.

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