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Rassegna stampa del 5/6/7 gennaio 2013

 5 gennaio - Sabato


GIORNALE DI SICILIA


"AULA PELLEGRINO". Al secondo posto Giuseppe Picone, assente solamente in due riunioni
Provincia, presenze in Consiglio
Lo «stakanovista» e Nino Spoto
Paolo Picone
Il consigliere "Stakanovista' è Nino Spoto. L'esponente della Federazione di sinistra, infatti, nel 2012 ha partecipato a tutte le 36 sedute dell'assemblea provinciale che sono state convocate dal presidente Buscemi. Ieri la Provincia ha diffuso il report delle presenze Consiglio provinciale per l'anno 2012.
In totale, come detto, sono state 36 le sedute svolte dal 19 gennaio al 18 dicembre, di cui una straordinaria per discutere della situazione del futuro delle Province dopo la prima legge di riforma approvata dal Parlamento e contenuta nel decreto "Salva Italia". Nino Spoto, nella classifica dei più presenti, è seguito da Giuseppe Picone, assente solamente in due riunioni. A seguire consiglieri Stefano Girasole, Indipendente, con 33 presenze e Arturo Ripepe dei Pid con 32. Molte presenze hanno totalizzato anche i consiglieri Riccardo Gallo (Patto per il Territorio), Angelo Bennici (Pdl) entrambi con 31, Roberto Gallo, (La destra) e Salvatore Montaperto con 30.
Oltre alle riunioni di Consiglio ci sono anche le Commissioni che impegnano, quasi giornalmente, i 35 rappresentanti dell'Aula Pellegrino. Ogni mese ammonta ad oltre 56 mila euro la spesa sostenuta dalla Provincia per i rimborsi ai consiglieri per la partecipazione alle sedute consiliari ed alle riunioni delle commissioni. A questo si aggiunge l'indennità del presidente del Consiglio comunale, Dino Buscemi. In sostanza, per la maggior parte dei consiglieri, la somma accreditata ammonta a 1.694,05 euro, cioè il tetto massimo previsto dalla legge che impone la soglia di un terzo dello stipendio del presidente della Provincia, In sostanza, visto che il presidente Eugenio D'Orsi percepisce una indennità di carica di 5.646 euro lordi, ogni consigliere provinciale, fermo restando la partecipazione alle sedute, non può ricevere una somma superiore 1.882,27 euro sulla quale però è stata operata una riduzione dello percento.
Il gettone di presenza è di 102 euro che viene corrisposto sia se si tratta di seduta del Consiglio, sia se si tratta della partecipazione ad una riunione di commissione. C'è un fatto. Se in un giorno ci sono due commissioni ed il consigliere che fa parte di entrambe partecipa alla doppia seduta, potrà contare solo una presenza. in un mese, però, il tetto massimo di presenze è legata ad un massimo di, 150 euro netti per consigliere provinciale. Quanto alla giunta, dai mese di ottobre scorso, gli assessori hanno deciso di ridurre del 20 per cento le rispettive indennità di funzione per tutta la durata del mandato. "Il nostro - hanno detto gli assessori della giunta D'Orsi - è un segnale forte verso la riduzione dei costi della politica, reclamata a gran voce dai cittadini stessi". Nel 2012 sono stati approvati 175 provvedimenti tra cui quelli fondamentali per la gestione dell' Ente, come il bilancio di previsione 2012 e il Piano triennale delle opere pubbliche, oltre a nuovi regolamenti e l'estinzione anticipata dei mutui. Nella primavera prossima è prevista la scadenza del mandato amministrativo del presidente D'Orsi, con l'ipotesi, in Italia, di un commissariamento fino ai 20 14. mentre in Sicilia si aspetta una legge dell'Assemblea Regionale.
Nei prossimi giorni il presidente del Consiglio Raimondo Buscemi convocherà la Commissione dei Capigruppo per stabilire la data del primo consiglio del nuovo anno e la data del Consiglio straordinario, richiesto da numerosi consiglieri provinciali, sul terna del servizio idrico in provincia di Agrigento.
(PAPI)


GESA. In arretrato ci sono ancora tre stipendi
Netturbini senza soldi, la Uil scrive ai sindaci
La lunga vertenza che interessa il comparto dei rifiuti in provincia dì Agrigento, è al centro dell'intervento dei nuovo segretario della UIL Trasporti Nino Stella che si rivolge principalmente ai sindaci per capire quali soluzioni intendono adottare per superare definitivamente questo momento di stalla che vede gli operatori ecologici della Gesa senza stipendio da settembre. «Chiederemo al commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo - dice Stella - ulteriori ragguagli sulla Tares, Ovvero la nuova tariffa unica per l'igiene ambientale che i cittadini saranno chiamati a pagare a partire dal 2013 sostituendo Tia e Tarsu. In particolare vogliamo capire cosa cambierà di fatto, e quali criteri saranno adottati rispetto al passato. Di certo bisogna prendere atto del fallimento dell'attuale sistema e volgere immediatamente io sguardo al futuro per intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire, da un lato igiene e decoro urbano, dall'altro un futuro sereno per le famiglie dei lavoratori». (AMM)


LA SICILIA


In provincia Grande Sud si schiera col deputato regionale
"Noi stiamo con Cimino
No a Berlusconi e Lega»
«Miccichè vada per la sua strada, mai più con Berlusconi e la Lega». Grande Sud, in provincia, fa cerchio attorno a Michele Cimino e si prepara a seguirlo in questo nuovo percorso che sfocia nel centrosinistra. La voce è unanime, dal Comune alla Provincia. «Io sto con Cimino, non se ne parla di andare con Berlusconi» è il commento di Alessandro Patti, capogruppo al Consiglio comunale di Agrigento. «Non solo tutto il partito agrigentino condivide l'idea di Cimino ma siamo soddisfatti della sua tenacia e dimostrazione di carattere in questo momento così difficile», aggiunge il capo- gruppo alla Provincia, Orazio Guarraci. Proprio quest'ultimo ieri si trovava a Palermo dove ha seguito e preso parte ad alcuni incontri di esponenti di Grande Sud (non solo agrigentini) rimasti «spiazzati» da quella che viene definita «l'uscita estemporanea di Miccichè».
«Cimino - ribatte Guarraci — si è dimostrato il leader che il partito vuole». Gli esponenti di Grande Sud ne sono certi: il loro nemico principale oggi si chiama Berlusconi-Lega, «un asse — dicono — che ha pesantemente penalizzato la Sicilia».
«Ora bisogna collaborare direttamente con il Governo regionale di Crocetta<> afferma senza mezzi termini Guarraci che aggiunge: «Diventa naturale quest'avvicinamento perché dopo i programmi è arrivato il tempo dei fatti e dobbiamo lavorare insieme per incidere in favore dei siciliani», Il capogruppo della Provincia va anche oltre auspicando una Regione con un forte legame con Roma grazie a un Governo nazionale di centrosinistra. Gli arancioni, pertanto, si preparano a imboccare la strada che li porta ad entrare in un nuovo contesto politico. Un cambio di linea che, se confermato ufficialmente, potrebbe mutare anche i vari scenari locali, Ancora, certo, sul sito internet di Michele Cimino sono presenti recenti comunicati stampa con dichiarazioni non proprio "morbide" nei confronti dell'attuale Governo regionale. Come la nota del 20 dicembre scorso quando Cimino attaccava Crocetta e i suoi primi passi da governatore: «Piuttosto che presentare all'Assemblea la relazione programmatica, il presidente Crocetta dovrebbe presentare i disegni di legge gi tanto sbandierati in campagna elettorale», scriveva Cimino. Ma l'uscita di Miccichè ha stravolto il quadro. E lo "spettro" di Berlusconi non piace neppure ai ciminiani agrigentini. «I-lo letto della possibilità della candidatura di Marcello Dell'Utri nella lista di Grande Sud per il Parlamento — commenta Alessandro Patti —. Non so se questa notizia sia vera — aggiunge — ma, personalmente, posso tranquillamente dire che io non voterò mai una lista con candidati del genere». Intanto, più che ai ferri corti i rapporti tra Cimino e Miccichè sono ormai pressoché troncati. L'ex sottosegretario ha affermato di voler ripartire da giovani candidati e volti nuovi. «Il resto mi interessa poco>< ha detto e il riferimento era ovviamente a Michele Cimino. Ma il «colonnello» oggi si ribella e prepara la «truppa» per l'attacco.
TOTÒ FREQUENTE


La Regione non ha previsto fondi, dal Comune nessuno ha chiamato l'Ente Parco: stavolta è finita
Non ci sono soldi per la Sagra
Sembra proprio che quest'anno la Sagra del mandorlo in fiore non ci sarà. E ormai noto, infatti, che la Regione ha cancellato da tempo ogni contributo per l'effettuazione di alcune manifestazioni importanti da sempre da essa finanziate, in tutto o in parte, come 'evento di primavera agrigentino o il Carnevale di Sciacca.
Non c'è un centesimo — conferma ancora il sindaco Marco Zambuto — e se dovesse permanere questa situazione difficilmente potremo fare svolgete la sagra. lo ho già avuto un incontro con il presidente della Regione Crocetta, nella speranza di poter ripristinare il finanziamento, ma allo stato attuale continua a non esserci nulla».
In queste condizioni non c'è, stato nessun abboccamento nemmeno con l'Ente Parco in ordine alle risorse finanziarie che negli ultimi anni sono state messe a disposizione da quest'ultimo attraverso l'aliquota del 30 per cento dei biglietti di ingresso alla Valle che spettano al Comune.
"Non ci è arrivata alcuna richiesta— ci ha risposto il direttore del Parco Giuseppe Parello, raggiunto telefonicamente — non è un argomento che qualcuno ci ha invitato ad affrontare fino a questo momento".
Ma se venissero richieste potrebbero essere utilizzate...
»Certo, si tratta di somme ancora da incassare e la loro destinazione deve essere concordata con il Comune per cui bisognerebbe solo stabilire l'aliquota da destinare allo scopo».
La realtà comunque è che di sagra negli ultimi tempi non si è più parlato, non è stata un argomento all'ordine del giorno, per cui adesso — a meno di un mese da quella che dovrebbe essere la data di avvio della rassegna — appare molto difficile che si riesca a mettere in moto la macchina organizzativa e soprattutto a renderla efficiente e produttiva entro il 3 febbraio o anche prima. A meno di non realizzare un prodotto raffazzonato in tutta fretta come è avvenuto negli anni passati.
Purtroppo, al di là delle buone intenzioni che ogni anno a fine febbraio e a marzo vengono manifestate, siamo sempre alle solite. Le buone intenzioni rimangono tali e nulla viene tradotto in pratica. Quest'anno in più c'è l'assoluta mancanza di fondi da parte della Regione. La cosa migliore, secondo molti, a questo punto — visti anche i tempi difficili che stiamo attraversando — sarebbe quella di cancellare ufficialmente l'edizione 2013, mettendosi però stavolta al lavoro seriamente per programmare fondi e strumenti necessari per un rilancio della manifestazione nel febbraio 2014.
SALVATORE FUCÀ


SOLE


Non licenziabile per il ritardo del certificato
Se il lavoratore è realmente malato non può essere licenziato solo perchè non ha inviato il certificato in tempo utile. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 106 ridimensiona la portata dell'inadempimento commesso da un lavoratore punito con la massima sanzione a causa di un "buco" di cinque giorni nella certificazione medica presentata a copertura di una malattia durata tre mesi.
Per l'azienda i cinque giorni dovevano essere considerati un'assenza ingiustificata dai luogo di lavoro che rendeva legittima la scelta del licenziamento.
In più il datore di lavoro avesse intimato, nel caso non andasse a buon fine il primo, anche un secondo licenziamento che si inquadrava nella procedura di mobilità domata alla crisi della società che stampava giornali.
Perla Corte di cassazione sono però nulli entrambi i provvedimenti.
Per quanto riguarda il licenziamento disciplinare i giudici bollano come eccessiva la massima sanzione, anche rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di settore.
Il datore di lavoro era inoltre al corrente della malattia ed «aveva ricevuto i relativi certificati medici senza nulla contestare».
Illegittimo spiega la Cassazione anche il secondo licenziamento perché «dopo un primo licenziamento individuale il secondo non può essere collettivo, nè consistere nel collocamento in mobilità».
La situazione di sospensiva in merito al recesso individuale, rende, infatti, impossibile fare la necessaria comparazione tra i lavoratori destinati al licenziamento collettivo.
P. Mac


Agrigentoflash


Consiglio provinciale: ecco i numeri del 2012
Ecco i numeri del Consiglio Provinciale per l'anno 2012. Trentasei, in totale le sedute svolte dal 19 gennaio al 18 dicembre, di cui una straordinaria per discutere della situazione del futuro delle province dopo la prima legge di riforma approvata dal Parlamento e contenuta nel decreto "Salva Italia".
Tra i Consiglieri provinciali i più presenti in Consiglio sono stati Nino Spoto della Federazione della Sinistra che ha partecipato a tutte e trentasei sedute del 2012 e Giuseppe Picone, assente solamente in due riunioni.
A seguire i consiglieri Stefano Girasole, Indipendente, con 33 presenze e Arturo Ripepe del P.I.d. con 32. Molte presenze hanno totalizzato anche i consiglieri Riccardo Gallo Afflitto, Patto per il Territorio, Angelo Bennici P.d.L. (trentuno), Roberto Gallo, La Destra e Salvatore Montaperto, U.D.C. (trenta).
Nel corso dello scorso anno sono stati approvati 175 provvedimenti tra cui quelli fondamentali per la vita dell'Ente, come il bilancio di previsione 2012 e il Piano triennale delle opere pubbliche, oltre a nuovi regolamenti e l'estinzione anticipata dei mutui.
Il nuovo anno vedrà la scadenza della Consiliatura con l'ipotesi, in Italia, di un commissariamento fino al 2014, mentre in Sicilia si aspetta una legge dell'Assemblea Regionale.
Nei prossimi giorni il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi convocherà la Commissione dei Capigruppo per stabilire la data del primo consiglio del nuovo anno e la data del Consiglio straordinario, richiesto da numerosi consiglieri provinciali, sul tema del servizio idrico in provincia di Agrigento.


Agrigentonotizie


"Legittima sanzione a stabilimento balneare", accolto l'appello della Provincia
La ditta G.P. di Agrigento, proprietaria di uno stabilimento balneare a San Leone, dovrà pagare una sanzione pecuniaria per il superamento dei limiti massimi consentiti di azoto ammoniacale nelle acque di scarico
di Redazione
La ditta G.P. di Agrigento, proprietaria di uno stabilimento balneare a San Leone, dovrà pagare una sanzione pecuniaria per il superamento dei limiti massimi consentiti di azoto ammoniacale nelle acque di scarico.
Anni fa, infatti, l'ex Ausl di Agrigento aveva effettuato un prelevamento di campione di acqua di scarico presso lo stabilimento balneare rilevando l'alto tasso di azoto ammoniacale. L'ex Ausl aveva quindi dato comunicazione alla Provincia regionale di Agrigento che conseguentemente aveva irrogato alla ditta una sanzione amministrativa pecuniaria.
Avverso la sanzione la ditta aveva presentato opposizioni innanzi al Tribunale di Agrigento lamentando, tra l'altro, il superamento dei termini procedimentali; il Tribunale aveva accolto il ricorso annullando la sanzione. Ma avverso la sentenza resa dal Tribunale di Agrigento la Provincia regionale di Agrigento, in persona del residente Eugenio D'Orsi, rappresentato e difeso dall'avvocato Girolamo Rubino, aveva presentato ricorso chiedendone l'integrale riforma.
L'avvocato Rubino ha sostenuto tra l'altro nei motivi d'appello, citando precedenti giurisprudenziali della Corte di Cassazione, che "l'inosservanza dei termini in materia sanzionatoria non è causa di invalidità del provvedimento tardivo poichè anche dopo la scadenza dei termini non viene meno il potere-dovere dell'Amministrazione di attivarsi comunque per il soddisfacimento degli interessi pubblici affidati alla sua cura".
Accogliendo l'appello e riformando la sentenza, il Tribunale di Agrigento ha condannato la ditta anche al pagamento delle spese processuali.


Sicilia24h


Agrigento, Provincia: il Consiglio Provinciale in numeri
Ecco i numeri del Consiglio Provinciale per l'anno 2012. Trentasei, in totale le sedute svolte dal 19 gennaio al 18 dicembre, di cui una straordinaria per discutere della situazione del futuro delle province dopo la prima legge di riforma approvata dal Parlamento e contenuta nel decreto "Salva Italia". Tra i Consiglieri provinciali i più presenti in Consiglio sono stati Nino Spoto della Federazione della Sinistra che ha partecipato a tutte e trentasei sedute del 2012 e Giuseppe Picone, assente solamente in due riunioni. A seguire i consiglieri Stefano Girasole, Indipendente, con 33 presenze e Arturo Ripepe del P.I.d. con 32. Molte presenze hanno totalizzato anche i consiglieri Riccardo Gallo Afflitto, Patto per il Territorio, Angelo Bennici P.d.L. (trentuno), Roberto Gallo, La Destra e Salvatore Montaperto, U.D.C. (trenta).
Nel corso dello scorso anno sono stati approvati 175 provvedimenti tra cui quelli fondamentali per la vita dell'Ente, come il bilancio di previsione 2012 e il Piano triennale delle opere pubbliche, oltre a nuovi regolamenti e l'estinzione anticipata dei mutui.
Il nuovo anno vedrà la scadenza della Consiliatura con l'ipotesi, in Italia, di un commissariamento fino al 2014, mentre in Sicilia si aspetta una legge dell'Assemblea Regionale.
Nei prossimi giorni il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi convocherà la Commissione dei Capigruppo per stabilire la data del primo consiglio del nuovo anno e la data del Consiglio straordinario, richiesto da numerosi consiglieri provinciali, sul tema del servizio idrico in provincia di Agrigento.


6 gennaio - Domenica


GIORNALE DI SICILIA


INQUINAMENTO. Ritenuta legittima la sanzione per il superamento dei limiti di azoto ammoniacale nelle acque di S. Leone
Liquami in mare, stabilimento condannato
La Corte d'Appello di Palermo ha emesso la sentenza con cui da ragione alla Provincia Regionale di Agrigento, definendo legittima la sanzione per il superamento dei limiti di azoto ammoniacale nel mare di San Leone.
Anni addietro infatti, l'ex Ausl di Agrigento effettuava un prelevamento di campione di acqua di scarico presso io stabilimento balneare di proprietà della ditta GP. a San Leone. Dall'esito delle analisi era risultato il superamento dei limiti massimi consentiti di azoto ammoniacale e pertanto l'ex Ausl ne dava formale comunicazione alla Provincia Regionale di Agrigento che conseguentemente irrogava alla ditta una sanzione amministrativa pecuniaria.
Contro la sanzione, si era opposta davanti al Tribunale di Agrigento, la ditta interessata innanzi lamentando tra l'altro, il superamento dei termini procedimentali.
Il Tribunale aveva deciso di accogliere il ricorso annullando la sanzione ma la sentenza è stata appellata dalla Provincia con l'assistenza dell'avvocato Girolamo Rubino, chiedendone l'integrale riforma.
Rubino ha sostenuto tra l'altro nei motivi d'appello, citando precedenti giurisprudenziali della Corte di Cassazione, che l'inosservanza dei termini in materia sanzionatoria non è causa di invalidità dei provvedimento tardivo poichè anche dopo la scadenza dei termini non viene meno il potere-dovere dell'Amministrazione di attivarsi comunque per il soddisfacimento degli interessi pubblici affidati alla sua cura.
La Corte d'Appello (li Palermo, ha accolto l'appello riformando integralmente la sentenza del Tribunale di Agrigento, rigettando l'opposizione proposta dalla ditta contro l'ordinanza-ingiunzione di pagamento e condannando la ditta anche al pagamento delle spese processuali.
(AMM)


PROVINCIA. Turismo come sviluppo
Strutture ricettive, ecco tutti i riconoscimenti
Si svolgerà ad Agrigento il 18gennaio, nei locali del Dioscuri bay Palace di Sao Leone, alle 16,30, la cerimonia di premiazione dei vincitori del premio qualità delle strutture turistiche della provincia di Agrigento 2012/13. L'iniziativa è organizzata dall'Assessorato provinciale ai turismo su direttiva del presidente, Eugenio D'Orsi, Coinvolti nell'organizzazione la Federalberghi di Agrigento e il settore alberghieri dell' Unione Industriali. Il premio è stato assegnato a 17 strutture tra hotel, af0ttacamere, Agriturismo e turismo rurale che si sono distinte nello scorso anno per la qualità degli investimenti ed il miglioramento dell'offerta turistica in un periodo di grave crisi economica. Queste le aziende che saranno premiate: Hotel Exclusive, Hotel Tre Torri, Hotel Costazzurra, Hotel Dioscuri Bay Palace e Affittacamere Casa Ravanusella di Agrigento, Hotel Melkart e Hotel Aliai di Sciacca, Affittacamere San Girolamo e Casa Vacanze Calco di Licata, Hotel 'Halykos, Turismo Rurale Casale Margherita e Agriturismo Casalicchio di Cammarata, Hotel Il Vigneto Resort di Menu, Hotel O'Scia di Lampedusa, hotel Carlo V di Porto Empedocle, Turismo Rurale Vitanza di Naro, Agriturismo Conscio di Sant'Angelu Muxaro. Un premio speciale è stato assegnato all'Associazione Val di Kam di Sant'Angeln Muxaro e alla società "Marina di Cala del Sole" che gestisce le attività del porto turistico di Licata. (PAPI)


PROVINCIA Lo sostiene il presidente della commissione provinciale dei Lavori pubblici che «gela» chi ancora spera nella costruzione
Il progetto aeroporto sempre più utopia
D'Angelo: «E un'opera che non si farà»
«Ci sono poteri forti che impediscono la realizzazione di questa importante infrastruttura»
«Non ci sono più le condizioni per realizzare l'aeroporto in provincia di Agrigento». Lo sostiene il presidente della commissione provinciale dei Lavori pubblici, Carmelo D'Angelo, intervenuto nel forum delle Infrastrutture da realizzare nel territorio agrigentino. «Mi auguro di essere smentito - aggiunge - però vedo diversi ostacoli, soprattutto di carattere burocratico che non consentiranno la realizzazione di questa opera. Sull'aeroporto - spiega ancora il presidente della commissione Lavori pubblici - voglio dire qualcosa di politicamente scorretto, ma sarò estremamente sincero su questa vicenda. Sono convinto che dietro alla realizzazione dell' aeroporto si nascondano forti interessi da parte di poteri forti che impediscono la costruzione di questa importante infrastruttura per potenziare gli scali di Palermo e Catania non tenendo in assoluta considerazione la possibilità che i realizzi questo aeroporto ad Agrigento. La politica è stata debole, perché invece di unire ed unirsi e condurre questa battaglia in maniera trasversale ed omogenea, ha utilizzato l'aeroporto come elemento di dibattito, di discussione e divisione. Questo non ha agevolato sicuramente la realizzazione di questa importantissima infrastruttura». Poi D'Angelo aggiunge: «Al di la del fatto che la batta- glia, secondo me si deve sempre condurre per realizzare l'aeroporto in provincia di Agrigento, sarebbe anche importante condurre delle battaglie per potenziare la rete viaria e ferroviaria che consenta agli agrigentini di raggiungere con più facilità gli aeroporti di Palermo e Catania, per averli più vicini e utilizzarli nel migliore dei modi». D'Angelo scarta l'ipotesi di convenzionarsi con Comiso, perché la situazione viaria non consente di raggiungere agevolmente quello scalo. «Sono dell'avviso - dice il presidente della commissione Lavori pubblici - di fare una convenzione con Palermo e Trapani per poter agevolare gli agrigentini che scelgono questi scali». Quanto al sito, D'Angelo ritiene che sia quello individuato prima, cioè a Racalmuto, e quello attuale di contrada Piano Romano, vadano bene entrambi. «Quello del sito è un falso problema - dice D'Angelo - forse quello proposto a Racalmuto aveva un migliore collegamento con l'autostrada che si sta realizzando, più vicino alla città di Caltanissetta. Quello di Licata ha dalla sua che gli aerei potrebbero atterrare meglio perché c'è l'entrata dal mare, la piana si presta molto per una pista anche con un abbattimento dei costi notevoli. La differenza dei costi per la realizzazione è abbastanza irrisoria. Il problema non è il sito. Si strumentalizza solo per perdere tempo». Nonostante le considerazioni dì D'Angelo, il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, crede ancora nella realizzazione dello scalo.
»L'iter - si legge in una nota - va avanti- alle osservazioni mosse allo studio economico-finanziario della Kpmg, durante l'ultima riunione del tavolo tecnico dal componente del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, l'amministrazione provinciale ha contradedotto punto per punto. L'atto programmatico regionale che prevede la realizzazione di uno scalo aeroportuale per migliorare i collegamenti dal territorio agrigentino con il resto d'Italia, con parte dell'Europa e coni restanti paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è costituito dal Piano Regionale dei Trasporti». (PAPI)


LA SICILIA


CORTE D'APPELLO
Legittima sanzione elevata a stabilimento balneare
E' legittima la sanzione amministrativa elevata dalla Provincia Regionale di Agrigento ad una ditta, G. P., proprietaria di uno stabilimento balneare sulla spiaggia di San Leone, riguardante il superamento dei limiti di azoto ammoniacale nel tratto di mare vicino all'attività lavorati- va. Così ha deciso la Corte d'Appello di Palermo che ha ribaltato la sentenza del Tribunale di Agrigento.
La vicenda risale ad alcuni anni fa quando l'ex Ausl di Agrigento esaminando alcuni campione di acqua di scarico prelevati nel vicino stabilimento riscontrò il superamento dei limiti consentiti di azoto ammoniacale. Venne data formale comunicazione alla Provincia che conseguentemente ha irrogato alla ditta una sanzione amministrativa pecuniaria. Avverso la sanzione la ditta ha proposto opposizione innanzi al Tribunale di Agrigento, che lamentando tra l'altro il superamento dei termini procedimentali, con invito all'espletamento di nuove analisi alla luce delle innovazioni apportate all'impianto di sollevamento, ha accolto il ricorso, annullando il verbale.
Avverso a quella sentenza la Provincia, in persona del presidente Eugenio D'Orsi, ha presentato appello, con il patrocinio dell'avvocato Girolamo Rubino, Il legale ha sostenuto tra l'altro nei motivi d'appello, citando precedenti giurisprudenziali della Corte di Cassazione, che l'inosservanza dei termini in materia sanzionatoria non e' causa di invalidità del provvedimento tardivo, poiché anche dopo la scadenza dei termini non viene meno il potere-dovere dell'Amministrazione di attivarsi comunque per il soddisfacimento degli interessi pubblici affidati alla sua cura; ed ancora che appariva evidente la negligenza della ditta nella cura del funzionamento dell'elettropompa.
Fondati motivi accolti dalla Corte che ha riformato integralmente la sentenza resa dal Tribunale di Agrigento, rigettando l'opposizione proposta dalla ditta e condannandola anche al pagamento delle spese processuali. Pertanto oltre alla sanzione pecuniaria i proprietari dello stabilimento balneare dovranno pagare anche le spese dei due gradi di giudizio, liquidate in 1.735 euro, oltre Ilva e la Cassa di previdenza forense.
ANTONINO RAVANÀ


7 gennaio - Lunedì


GIORNALE DI SICILIA


SOLIDARIETÀ SOCIALE
Aiuti ai minori Provincia, bando da 105 mila euro
La Provincia mette a disposizione la somma di 105 mila euro a favore di associazioni che operano nel settore sociale. Scade oggi alle 13 il bando per la promozione e realizzazione di progetti in materia socio assistenziale. La somma complessiva di 105.200 euro è destinata alla promozione e realizzazione di progetti presentati da enti del privato sociale ìn materia socio-assistenziale, con riferimento specifico alle tipologie. Nel dettaglio, 20 mila euro, per attività socio-ricreative e di integrazione sociale organizzate da comunità alloggio a favore dei loro assistiti minori, con il coinvolgimento di strutture e organismi territoriali; ancora 10 mila euro per 4ttività e manifestazioni sportive per disabili organizzate da società sportive iscritte a federazioni riconosciute dal comitato Italiano Paralimpico. Per attività ed iniziative in favore di soggetti con disabilità psichica e mentale grave, che non usufruiscono di altri servizi resi dalla Provincia, al fine di favorirne l'inserimento e l'integrazione scolastica è stata prevista la somma di 10.000 euro. Per attività ed iniziative di socializzazione in favore di soggetti anziani in situazione di disagio socio-economico; somma destinata euro 13.200. Per attività ed iniziative di prevenzione sull'abuso di alcole stupefacenti rivolti alla popolazione giovanile, con il coinvolgimento di associazioni di volontariato ed enti pubblici la somma destinata è di 28.000 euro. Per attività ed iniziative in favore di minori svantaggiati in aree di particolare disagio socio-economico, con il coinvolgimento di strutture o organismi territoriali ci sono 19.000 euro a disposizione. Infine per attività ed iniziative di sensibilizzazione e conoscenza della celiachia la somma destinata è di 5.000 euro. Possono presentare la domanda: le cooperative sociali, le organizzazioni di volontariato, le associazioni dì solidarietà familiare ed altri soggetti ed enti privati senza finalità di lucro, con esperienza nei settori sociale o socio- sanitario riferito all'intervento da attuare. (PAPI)


SOLE


Il nodo delle Province passa al futuro Governo
Antonello Cherchi
Per le province è tutto da rifare. Per quanto riguarda l'accorpamento - con conseguente riduzione del numero delle amministrazioni - e il trasferimento delle funzioni a regioni e comuni - compreso il passaggio di. personale, patrimonio, risorse (poche) e debiti (molti) - si è ritornati al punto di partenza.
Il lavoro fin qui svolto e sfociato nel decreto legge 188/2012, che tagliava quasi la metà delle province, si è, infatti, bruscamente interrotto a causa della crisi di Governo, che ha indotto il Parlamento a far cadere il Dl di riordino. Il prossimo Esecutivo e le future Camere potranno anche tener conto di quanto già fatto finora, ma non c'è nulla di certo. Anzi, considerata la delicatezza della materia - con un ampio fronte che, in teoria, è per la riduzione delle province, ma che, all'atto pratico, si scontra con consistenti e diffusi interessi contrari al taglio - c'è da pensare che la questione sarà rimessa in discussione.
Di certo al momento c'è che la partita è rinviata a fine 2013. Così prevede, infatti, la legge di stabilità (legge 228/2012), che con il comma 11 ha rimandato al prossimo 31dicembre il termine per la riforma delle province, mettendo per il momento in naftalina anche il resto degli interventi - la riorganizzazione delle prefetture e l'istituzione delle città metropolitane - che avevano come presupposto il riordino delle amministrazioni provinciali.
La prima conseguenza di ciò è che anche quest'anno nessuna provincia andrà al voto. Così come è accaduto lo scorso anno - quando, per effetto di quanto previsto dal decreto legge salvaItalia (Dl 201/2011), che ha "svuotato" le province, trasferendone le competenze a regioni e comuni (passaggio, quest'ultimo, ancora neanche affrontato) e allo stesso tempo ha congelato il rinnovo delle amministrazioni in scadenza - anche quest'anno la parola, invece che agli elettori, verrà data ai commissari, che dovranno reggere le province scadute fino al completamento della riforma.
Otto amministrazioni (Asti, Varese, Massa-Carrara, Roma, Benevento, Foggia, Catanzaro e Vibo Valentia), che arriveranno a fine corsa nel 2013, passeranno, pertanto, sotto la gestione commissariale, aggiungendosi alle sei che si trovano nella medesima situazione dallo scorso anno.
Un quadro (per usare un eufemismo) articolato, complicato - come ricorda Piero Antonelli, direttore generale dell'Upi (Unione province italiane) - dai ricorsi pendenti davanti alla Corte costituzionale e che investono sia le norme di riorganizzazione delle province dettate dal decreto Salva-Italia, sia quelle introdotte dal Dl 95/2012, da cui ha preso origine il decreto i88, poi abortito in Parlamento. Per il prossimo Governo, una vera patata bollente.


Agrigentooggi


Il consigliere provinciale Masone sulla discarica di contrada Consolida
Il Consigliere Maurizio Masone ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al Presidente della Provincia Regionale di Agrigento sulla discarica di Contrada Consolida.
Infatti, non si hanno notizie circa gli interventi ritenuti da tempo necessari per la messa in sicurezza della stessa discarica che, si vuole ricordare, è una delle discariche tra le più rilevanti della nostra provincia e che ha destato sempre preoccupazione per lo stato di apparente abbandono.
Questa discarica ha un'estensione di circa 9 Ha e ricade in un'area a pochi chilometri da Aragona e da Agrigento come anche dall'Ospedale San Giovanni di Dio, attiva fino al 1998.
In questo sito sono stati conferiti più di 1.500.000 di metri/cubi di Rifiuti Solidi Urbani raggiungendo altezze di quasi 14 metri e che il percolato estratto è di circa 50.000 lt/anno; è stata inoltre interessata da eventi franosi e sono stati trovati rifiuti speciali in un'area della stessa dove i campioni di terreno risultano tra l'altro contaminati e pericolosi.
Il Consigliere Masone ritiene necessario che si faccia chiarezza sulla sicurezza del sito, sui controlli periodici e sui lavori previsti per la MISE (Messa in Sicurezza d'Emergenza) come anche quali e di chi sono le competenze sulla sicurezza del sito.

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