GIORNALE DI SICILIA
AULA PELLEGRINO. Le proteste sulle tariffe
Provincia, seduta straordinaria sul servizio idrico
«Convocare un Consiglio provinciale straordinario per affrontare le alte tariffe idriche applicate dal gestore Girgenti acque». È la richiesta di alcuni consiglieri provinciali che questa mattina alle 11 sarà discussa durante la conferenza dei capigruppo, convocata dal presidente Raimondo Buscemi. In particolare si tratterà di stabilire la data della seduta, straordinaria ed aperta alla partecipazione anche di Girgenti acque per chiarire gli aspetti di un argomento che sta toccando migliaia di famiglie agrigentine che si sono viste recapitare bollette esose per il servizio di erogazione idrica. A far scattare la richiesta è stata la presentazione di una interrogazione da parte del Consigliere provinciale della Destra, Roberto Callo In particolare è stato chiesto da più parti di dedicare una riunione straordinaria del Consiglio con all'ordine del giorno un solo punto: le tariffe idriche applicate da Girgenti acque che risultano le più care. Buscemi ha già avuto contatti con il presidente del consiglio comunale, Aurelio Trupia, per organizzare una seduta di consiglio congiunta tra il Comune di Agrigento e la Provincia Per quanto riguarda la prima fascia, cioè le utenze dei residenti c'è un aumento delle tariffe lino a 50 metri cubi. Ciò significa che le persone anziane, i single, coloro i quali non hanno un consumo alto avranno un aumento del costo dell'acqua sommando quella che è la quota fissa con le nuove tariffe, pulci sarà una leggera diminuzione che arriva attorno al 22% per quanto riguardai consumi che vanno da 120 a 160 metri cubi per poi ritornare nella fascia più alta di nuovo ad essere più favorevole l'attuale tariffa. Inoltre ci sarà una quota fissa di 170 euro che prima non si pagava e ora verrà applicata per tutti coloro i quali hanno un'attività commerciale artigianale o professionale e l'aumento esponenziale del costo dell'acqua per queste categorie che complessivamente con un consumo minimo anche di 20 metri cubi l'anno, avrà un costo di almeno 200 euro aggiuntivi. (PAPI)
SENTENZA DELLA CASSAZIONE. I contrasti con l'ex sindaco Paolo Ferrara
«Ricorso inammissibile»
Guarraci vene assolto
PORTO EMPEOOCLE
Ricorso inammissibile la Corte di Cassazione mette il sigillo definitivo sull'assoluzione dell' ex sindaco di Porto Empedocle e attuale consigliere provinciale Orazio Guarraci che non dovrà neppure risarcire la presunta vittima, L'esponente politico dell'Aula Ciglia era imputato di diffamazione e sostituzione di persona ai danni del suo predecessore al Comune empedoclino, Paolo Ferrara. Guarraci, in particolare, era accusato di avere scritto e diffuso dei volantini anonimi dal contenuto ritenuto offensivo nei confronti del suo rivale politico. Guarraci in primo grado era stato condannato a tre mesi di reclusione. In appello era stato assolto e il verdetto è diventato definitivo.
L'avvocato Giuseppe Arnone, che difendeva Ferrara in qualità di parte civile, ha però impugnato la sentenza chiedendo la condanna di Guarraci a risarcire il suo assistito. La Suprema Corte, invece, ha accolto le tesi del difensore dell' imputato, l'avvocato Francesco Gibilaro, e ha rigettato il ricorso. La vicenda risale al 2004 e scaturisce dal sequestro del pc di Guarraci sottoposto a numerose perizie.
Lo stesso imputato aveva sostenuto che qualcuno aveva manipolato il suo computer inserendo un file con un frammento della lettera oggetto della denuncia, (GECA)
PUBBLICA ISTRUZIONE. Ieri mattina la firma del protocollo d'intesa. Ora i lavori di adeguamento
«L'Ipia Fermi ora e salvo» Consegnata la nuova sede
L'Ipia «E. Fermi» di Agrigento è salvo. Almeno così sembra. Mesi e mesi di agonia sembrano ormai un triste e lontano ricordo, Il barlume di speranza si è acceso ieri mattina, alla consegna ufficiale dei locali risi alla Provincia Regionale di Agrigento. La possente struttura della zona industriale sarà adibita ad edificio scolastico, pronta ad ospitare gli studenti dell'istituto professionale di via Piersanti Mattarella, "sballottati" da metà settembre senza una collocazione definitiva. I locali dell'Asi saranno, infatti, in grado di contenere complessivamente 41 classi, con annessi laboratori e aula magna. Fattori essenziali in una scuola "tecnica". I lavori di ristrutturazione della struttura partiranno a breve e, salvo clamorosi impedimenti o imprevisti, non ci dovrebbero essere problemi per il regolare inizio del prossimo anno scolastico, La firma ufficiale del passaggio di consegna dei locali Asi alla Provincia, prevista per ieri mattina, dovrebbe avvenire, invece, oggi alla presenza dei presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, e dell'assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Piero Marchetta, unico presente ieri mattina al sopralluogo.
Odissea finita o quasi per i mille e passa studenti dell'ipia che stanno continuando ad affrontare difficoltà nel proseguire gli studi. La propria scuola, infatti, secondo i tecnici della Provincia, è stata dichiarata, a cinque giorni prima dell'inizio dell'anno scolastico, "inagibile perché costruita con cemento non conforme.
"Credo che sia stato compiuto un ulteriore e deciso passo in avanti - ha affermato l'assessore provinciale Marchetta - verso questa situazione importante. Da mettere i evidenza che, con questa soluzione, l'istituto così prestigioso per storia come l'Ipia non avrà una fine ma anzi da questi giorni avrà un nuova sede, grazie alla consegni dei locali Asi alla Provincia. Diciamo che adesso possiamo chiamano quest'area una vera e propria scuola. Certamente verranno effettuato dei lavori per poter garantire al meglio l'attività scolastica degli alunni, dei docenti e di tutto il personale ma finalmente si sblocca una vicenda che ormai si protraeva da troppo tempo e che era diventata difficile da gestire». L'assessore Marchetta, però, non si sbilancia sulla data di inizio ufficiale dell'attività scolastica: «Ovviamente ci sono dei tempi da rispettare. I lavori di quest'area inizieranno a giorni e proseguiranno per un paio di mesi. Si pensa, però, che a settembre gli studenti potranno cominciare il nuovo anno scolastico».
(ESI)
REALMONTE. Sotto accusa per il cedimento del terreno le infiltrazioni fognarie e l'abusivismo edilizio in zona paesaggistica. La spiaggia è isolata
Scala dei Turchi, turismo in pericolo
Non meno di sei mesi per riaprire la strada franata: ristoratori e albergatori temono il disastro economico
È a rischio la stagione turistica, con grave danno per l'economia locale, dopo la frana che lunedì scorso ha distrutto lastra- da provinciale che porta alla Scala dei Turchi. Sarà off-limits probabilmente per molto tempo una delle località turistiche più famose della Sicilia. Impossibile raggiungere sia in auto che a piedi il suggestivo costone di marna bianca candidato a diventare patrimonio dell'umanità con il sigillo dell'Unesco.
Preoccupati gli operatori turistici, che negli ultimi anni hanno investito in questa zona in ristoranti e bed and breakfast:
«Speriamo che stavolta la sistemino subito questa strada e non dopo due anni, come è avvenuto la scorsa volta».
Il cedimento di una parte di strada che porta alla Scala dei Turchi, secondo alcuni «annunciato» da tempo, potrebbe essere stato causato da infiltrazioni nella rete fognaria; potrebbe essere il frutto di anni di abusivismo edilizio in zona paesaggistica.
Si è subito messa in moto la macchina dei lavori. Già ieri mattina svolto il primo sopralluogo dei tecnici della Provincia di Agrigento, del Comune di Realmonte e di Girgenti acque. E sono stati eseguiti i primi interventi con pale meccaniche ed escavatori per la messa in sicurezza delle parti pericolanti. La strada è già chiusa al traffico da entrambi i lati, sia dal lato realmontino (per via di un precedente crollo che qualche mese fa provocò lesioni alla strada) che da quello empedoclino. Interdetto il passaggio anche nella spiaggia adiacente al costone di marna.
«Questa prima opera serve ad eliminare i pericoli di ulteriori cedimenti ha spiegato ieri il sindaco di Realmonte Piero Puccio - ma occorrono interventi urgenti per ripristinare la strada e tentare di salvare la stagione turistica. Non vogliamo rischiare, come è successo l'ultima volta che si verificò una frana simile, di perdere la stagione turistica con grave danno per l'economia. Abbiamo riscontrato una grande collaborazione da parte di tutti gli enti interessati, ma spero che la Provincia possa intervenire con lavori di somma urgenza per ripristinare la strada e garantire la viabilità in uno dei luoghi più visitati in Sicilia.
Purtroppo temo aggiunge Puccio - che per quanto si possa tentare di fare presto passerà un bel pò di tempo, considerando che c'è da fare il progetto in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e che richiede varie autorizzazioni tra cui quella della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento. Per quanto ci riguarda, faremo il possibile per ripristinare la strada al più presto, ma credo ci vorranno almeno sei mesi».
Intanto su facebook decine di commenti sul crollo. «Stiamo cadendo a pezzi», scrive Roberta Schembri. «È una strada costruita su una duna», scrive Sergio Restivo. «Si dovrebbe palificare tutta la strada e non solo una parte, in una foto si vede dove si sono fermati», aggiunge Giorgio Di Rosa. «Io palificherei chi ha autorizzato le costruzioni in questo punto particolare, prima o poi doveva franare», commenta Nuccio Cremone. «Meno male che il crollo non è accaduto in estate», posta Paolo Daidone. «Frutto di licenze edilizie scrive su facebook l'account "Agrigento che crolla" - date su terreni franosi inconsistenti e privi, peraltro, di opere di contenimento strutturali e adeguati sistemi di confluenza delle acque meteoriche, anzi è da tanto tempo che non crollava nulla da quelle parti. (CAGI)
COMUNE. La problematica, molto sentita, è stata sollevata dal consigliere comunale indipendente Giovanni Bennardo
Girgenti Acque, taglio di 3 mila utenze in Consiglio si accende il dibattito
Umberto Re
Più che i punti inseriti nell'odg, in consiglio comunale ha tenuto banco la ventilata ipotesi di un diffuso taglio degli appresamenti alla condotta idrica da parte di "Girgenti Acque" a danno di cittadini morosi. La problematica è stata sollevata dal consigliere indipendente Giovanni Bennardo secondo d quale sarebbero 3 mila le famiglie che rischierebbero di non ricevere più l'acqua potabile. "E' una bomba sociale e sanitaria - ha detto Bennardo - che la politica deve disinnescare. Per di più si andrebbero a colpire quelle fasce della popolazione che non possono più permettersi il lusso, perché di lusso ormai si tratta, di pagare i servizi indispensabili". A Bennardo hanno fatto eco diversi colleghi dell'aula "Falcone e Borsellino" convinti che ormai il carico fiscale ha ridotto molte famiglie al lastrico. La presenza quotidiana di numerosi cittadini alla mensa della solidarietà, attivata dall'associazione "Avodic", è il chiaro segno che c'è gente che vive sotto la soglia della povertà. "La classe politica -aggiunge il consigliere Bennardo, che l'altro ieri aveva chiesto ai sindaco di rinunciare all' autoblù - non può rimanere insensibile davanti a questi fatti che rappresentano delle emergenze sociali e che sono le punte di un iceberg che nasconde un malcontento e un disagio generale". Il consigliere comunale Paolo Alaimo ha toccato, invece, il tasto dell'equità nel senso che è inconcepibile che famiglie numerose paghino io stesso canone idrico di un nucleo familiare con la presenza di un solo soggetto. Ha, quindi, sollecitato il sindaco ad adoperarsi affinché"Girgenti Acque" inizi l'installazione dei contatori, l'unico sistema per consentire agli utenti di pagare importi rapportati all'effettivo con-sumo dell'acqua. Manganella ha replicato affermando che quello idrico è un servizio di competenza di un gestore esterno al Comune e che, comunque, si attiverà verso il capo della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi, presidente dell'Ato idrico, a convocare on'assemblea dei sindaci in modo da trovare le più opportune soluzioni ai problemi sollevati, li consiglio dell'altro ieri non si è occupato solo di acqua approvando il "Regolamento dei controlli interni" e discutendo su alcune interrogazioni presentate dai consiglieri Giuseppe Nobile l'istituzione di un mercato in piazza d'Armi e realizzazione di una copertura al terminal degli autobus, Giacomo Di Stefano (ampliamento delle aree di sosta a pagamento), Antonello Castronovo (svolgimento delle esequie funebri). La seduta, infine, è stata rinviata a lunedì 14 gennaio so proposta del consigliere Bennardo.
BENI CULTURALI
Tra dieci giorni primi bandi per la gestione
Tra una decina di giorni la Regione aggiudicherà le gare dei bandi per la gestione dei beni culturali nelle province di Palermo, Messina e Siracusa. Tempi più lunghi perle altre gare, con Agrigento e Trapani in alto mare. Dopo lo scandalo «Novamusa» e l'arresto dell'imprenditore Gaetano Mercadante, ieri la commissione Cultura dell'Ars ha ascoltato i dirigenti dell'assessorato ai Beni culturali, guidato da Antonio Zichichi.
SICILIA. Saranno destinati anche alle zone franche urbane, all'edilizia scolastica, per far nascere nuove imprese e per realizzare infrastrutture.
Regione, coi fondi Ue social card e credito d'imposta.
Via libera a una nuova social card, a una ventina di zone franche urbane, a interventi per viabilità, porti, edilizia scolastica e credito d'imposta. La giunta regionale del presidente Crocetta ha approvato la nuova programmazione dei fondi europei, che consentirà di non perdere e di spendere oltre il 2015 circa un miliardo e 600 milioni dell'intero pacchetto dei 6 miliardi dei fondi comunitari 2007-2013. La fumata bianca arriva dopo un vertice a Roma, a metà dicembre, tra Crocetta, l'assessore all'Economia Luca Bianchi e il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca.
La riprogrammazione dei fondi consiste nello «sganciare» un miliardo e 600 milioni dall'intero stanziamento dei 6 miliardi dei fondi Fesr, «agganciandolo» al Pac, Piano di azione coesione, il cosiddetto Piano Barca. L'accordo con Roma passa, dunque, dalla riprogrammazione di alcune spese che vengono dirottate da bandi o piani ritenuti ormai irrealizzabili verso nuovi programmi che riceveranno l'ok dallo Stato, ma che si realizzeranno in Sicilia. Un passaggio che consente di spendere questo miliardo e 600 milioni oltre la naturale scadenza del 31 dicembre 2015 imposta dall'Unione europea (entro cui invece andranno spesi i restanti 4 miliardi e 4001 milioni), con l'obiettivo di evitare il «disimpegno automatico», che le somme non investite tornino a Bruxelles.
Dei soldi riprogrammati, 147 milioni sono destinati a finanziare le zone franche urbane: quartieri, cioè, in cui vengono concessi forti abbattimenti delle aliquote fiscali e incentivi alle microimprèse. L'elenco comprende Palermo (Brancaccio), Catania(Librino), Gela, Erice, Termini Imprese, Messina, Barcellona, Acicatena, Castelvetrano, Trapani, Acireale, Giarre, Sciacca, Bagheria, Enna, Vittoria. Previsti, poi, 144 milioni per la cassa integrazione in deroga e per finanziare percorsi di reinserimento dei disoccupati.
Altri 107 milioni sono destinati all'edilizia scolastica, per realizzare opere di ristrutturazione e di riqualificazione delle scuole. Altri 83 milioni serviranno per la banda larga, 113 milioni per la realizzazione della strada a scorrimento veloce Licodia Eubea-A 19, 25 milioni per la sistemazione della strada statale Santo Stefano di Camastra-Gela, 44 milioni per gli interventi sulle infrastrutture portuali. Sono previsti altri progetti, per un ammontare di 70 milioni,che riguarderanno la messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico e interventi a supporto del sistema di protezione civile. Circa 72 milioni serviranno per realizzare nuove infrastrutture e servizi nelle Asi, aree di sviluppo industriale. Dieci milioni sono, poi, finalizzati alla riconversione dei beni confiscati alla mafia.
Frale misure a favore delle famiglie ecco 20 milioni per finanziare unà nuova social card che permetterà alle famiglie a basso reddito di fare acquisti di beni essenziali e ai Comuni di favorire il reinserimento lavorativo e l'inclusione sociale dei nuclei disagiati, mentre 18 milioni andranno alle scuole di istruzione professionale.
Altri 52 milioni sono aiuti per il sostegno e la creazione di imprese che sì trovano in aree colpite da calamità naturali o da crisi industriale. Quaranta milioni serviranno a finanziare il credito d'imposta per fare nuovi investimenti e abbassare i costi di nuove assunzioni. (GIVA)
LA SICILIA
Consegnati i locali del Cap
Ipia Fermi. I tempi per renderlo agibile non sono però brevissimi
Con il tanto atteso passaggio dei documenti, ieri mattina si è concretizzata la consegna formale del Cap alla Provincia di Agrigento che adesso potrà avviare tutto il necessario per affidare il centro di addestramento professionale all'I- pia "Fermi", I tempi non saranno celeri, ma abbastanza veloci per permettere all'istituto professionale di iniziare il prossimo anno scolastico in una nuova struttura e porre fine all'agonia di una scuola definita per mesi "terremotata". La consegna è avvenuta direttamente presso il Cap della zona Asi. Il verbale è stato sottoscritto dal dott. Faraci direttore del Consorzio Asi e dall'assessore provinciale Marchetta, su delega del presidente Eugenio D'Orsi. E stato anche effettuato un sopralluogo ad opera dei tecnici della Provincia. Qua! è lo stato della struttura? Quanto tempo sarà necessario per rimettere in sesto l'immobile, che come risaputo non è mai stato utilizzato? Domande a cui ha risposto l'assessore Marchetta. 'L'impressione generale ha asserito è positiva perché la struttura con delle opere mirate sarà fruibile; l'immobile è in condizioni discrete. Naturalmente dovrà essere eseguita una bonifica ambientale nella zona interna e in quella esterna". I tecnici del settore edilizia scolastica dell'Utp, gli architetti Tuttolomondo e Maiorini hanno dato il via all'azione di bonifica che verrà effettuata dal personale dell'Ente provinciale; saranno anche eseguiti dei sopralluoghi per redigere un bando di gara a procedura immediata. Si continuerà dunque con le verifiche degli impianti e con le altre operazioni, come redigere il pro-getto e capire come suddividere gli spazi interni. "30- 40 giorni e verrà stilato il progetto- ha aggiunto Marchetta- e indetto il bando di gara per i lavori di sistemazione e di ripristino della struttura, anche se non si tratta di grosse opere". Il Cap potrà ospitare 42 aule, 8 laboratori e gli uffici amministrativi. Oggi si terrà un incontro con i sindaci delle aree interessate per la questione mobilità urbana e facilitare i collegamenti. "Si chiude così questa amara vicenda - ha dichiarato il Presidente Eugenio D'Orsi che ci ha visti costretti a chiudere, per motivi di sicurezza, un' intera scuola. Questa sarà una soluzione provvisoria ... Cercheremo, se ci sarà consentito, di proseguire il cammino per restituire all'ipia i suoi locali di Agrigento bassa dopo che saranno stati sottoposti a massicci interventi di consolidamento e conservazione". Una riflessione sorge spontanea: si cercano siti, nuovi spazi e immobili, e alla fine si scopre che la città dispone di strutture utilizzabili che spuntano dal nulla perché "dimenticate". L'esempio palese è il centro di addestramento professionale: se non si fosse verificata l'emergenza Ipia, lo stabile sarebbe rimasto in stato di abbandono?
CHIARA MIROTTA
Il Consiglio comunale contro Girgenti acque
FAVARA. Levata di scudi per l'interruzione del servizi idrico di utenze per bollette non pagate nel passato
FAVARA. Levata di scudi contro Girgenti Acque Spa che in questi giorni a Favara sta procedendo all'interruzione del servizio idrico di molte utenze a causa di bollette non pagate relative agli anni precedenti.
L'importante questione è stata affrontata in consiglio comunale su iniziativa del consigliere Giovanni Bennardo: «Riteniamo che la Girgenti Acque stia operando tagli degli allacci in maniera illegittima - detto - dimenticando che il servizio che gestisce tratta di un bene pubblico ed essenziale, come prevede anche un punto della Convenzione di gestione».
Il consigliere ha evidenziato come gli operai della società stanno tagliando le utenze lasciando a secco molte famiglie che non possono pagare il canone.
«Precisiamo che il canone idrico deve essere pagato - chiarisce Bennardo - per cui Girgenti Acque può e deve adottare tutti gli strumenti per il recupero del proprio credito. Noi contestiamo con forza la facilità con cui procede al taglio presa lasciando molte famiglie senza il bene essenziale dell'acqua».
Per questo ha chiesto ai colleghi consiglieri, e soprattutto al sindaco Rosario Manganella, una forte presa di posizione, un intervento preciso all'indirizzo di Girgenti acque per far cessare subito l'azione di taglio delle prese, e di immediato riallaccio di quelle già staccate.