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Rassegna stampa del 22 gennaio 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
IL CASO. Smentita di Università e Provincia: «Per la presentazione del libro dell'ex 007 condannato non è stato autorizzato l'impiego di quella sala»
Agrigento, Contrada non parlerà nell'aula del magistrato Crescente
 
AGRIGENTO
Contrada non parlerà nella sala «Luca Crescente» del Polo Universitario di Agrigento, né nell'aula «Pellegrino» della Provincia, che fino a pochi giorni fa ha ospitato le sedute di Consiglio. Alla fine è stata trovata una soluzione, la meno istituzionale possibile. La presentazione del suo libro si farà in un albergo di Porto Empedocle.
Giornata turbolenta quella di ieri dopo il divampare della polemica sulla richiesta di utilizzo della sala «Crescente» del Polo universitario per la presentazione del
libro dell'ex 007 del Sisde, condannato a 10 annidi carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, «Un falso problema», per il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e per quello del Polo universitario, Maria Immordino, che hanno smentito l'esistenza di qualsiasi autorizzazione ad utilizzare la sala per la cerimonia. «E' Università di Palermo e il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento - afferma Maria Immordino - ribadiscono il proprio fermo impegno nella promozione dei valori della legalità e della lotta alla mafia, anche in ricordo di
chi, come il magistrato Luca Crescente, ha coraggiosamente dedicato la propria vita al trionfo della giustizia». La Provincia ha solo concesso il patrocinio ed ha speso 200 euro per la stampa dei manifesti che - visto il cambio di location - non saranno utilizzati. «Come Provincia - spiega il presidente Eugenio D'Orsi - ci siamo limitati a concedere un contributo di 200 euro per far stampare le locandine».
A far scoppiare il caso era stato il comunicato stampa che annunciava la presentazione del libro. «Iniziativa che si terrà nell' aula Luca Crescente del Polo Universitario», si legge nel documento con tanto di indicazione su Facebook per raggiungere via Quartararo. Comunicato poi ripreso da giornali e siti-online. La scelta è stata giudicata inconciliabile con la presenza di un condannato per mafia, dalla vedova del pm Luca Crescente, Milena Marino, e dal procuratore aggiunto della Dda, Vittorio Teresi. Poi anche dall'associazione «Terranostra contro le mafie» e dall'organizzatore di eventi Mario Pardo che aveva scritto al Polo universitario: «Sono convinto che chi ha concesso la sala lo abbia fatto in osservanza ai regolamenti che prevedono la sua legittima utilizzazione, tuttavia ritengo che in alcuni casi si debba valutare una circostanza non solo rispetto alle regole, ma anche all'opportunità". (PAPI)
 
SCUOLA. Una forte azione nei confronti dell'Ente Provincia nel tentativo di spingere per l'individuazione di nuovi locali
Il caso de locali dell'«Ipia»
Se ne occuperà il Consiglio
Snobbata dai rappresentanti dell'amministrazione comunale canicattinese, sebbene invitati a partecipare, la riunione dei capigruppo consiliari convocata per discutere sulla problematica del trasferimento dei locali dell'Ipia Marconi ha prodotto l'assunzione dell'impegno da parte dei gruppi politici rappresentanti in Consiglio comunale ad interessarsi in tempi brevi della questione.
Nell'aula consiliare del Comune di Canicattì si sono ritrovati Fabio Di Benedetto del Pdl, Gioacchino Asti de «I Meridionali», Antonio Tiranno del Movimento per l'Autonomia, Giovanni Giardina della "Lista Corbo", Giuseppe Milioti di "Canicattì prima di tutto", Calogero Muratore del Pd, Antonio Migliorini di "Canicattì Futuro" ed Alessio Comparato di" Canicattì Forte e Libera", oltre al Presidente del Consiglio Comunale, promotore della riunione, Domenico Licata,
Nel corso dell'incontro è stata ripercorsa la vicenda, più volte dibattuta, dell'Ipia Marconi, la cui attuale sede ìn via Ducezio è sempre più vicina alla chiusura considerato lo sfratto esecutivo che pende sui locali e le difficoltà della Provincia Regionale di Agrigento, ed è stata espressa la volontà di tutti i rappresentanti politici canicattinesi di avviare una forte azione nei confronti proprio dell'Ente Provincia nel tentativo di spingere per l'individuazione di nuovi locali dove poter trasferire il Professionale canicattinese.
«Preso atto della scelta dell' amministrazione comunale, peraltro condivisa dalla maggior parte dei gruppi politici, di voler affidare i locali della scuola Crispi, in un primo tempo promessi alla Provincia, all'Istituto Comprensivo Pirandello rimane da risolvere il problema dell'Ipia - ha dichiarato il Presidente dei Consiglio comunale, Domenico Licata - che rischia di mettere a rischio la continuità didattica di numerosi studenti della sede canicattinese. A giorni chiederemo un incontro all' Assessore provinciale all'Edilizia Scolastica, Pietro Marchetta, per sollecitare una maggiore attenzione da parte dell'Ente al problema della scuola canicattinese>'.
(GIMO)
 
L'arch, Vincenzo Buono, presunta vittima di concussione, dà la sua versione in aula
«D'Orsi non pagò, lo farà»
Il pm: "Però emise fattura»
«Non mi ha pagato ma lo farà quando avrà i soldi, Eugenio D'Orsi è un amico». L'architetto Vincenzo Buono, presunta vittima di concussione del presidente della Provincia, dà la sua versione in aula. Il professionista, che peraltro è dipendente dell'ente di piazzale Aldo Moro, è stato ascoltato ieri pomeriggio al processo a carico dell'uomo politico del Mpa che ieri era assente. C'erano invece i suoi difensori, gli avvocati Daniela Posante, Giuseppe Scozzari e Gaetano Bruna. Buono, secondo il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il pubblico ministero Giacomo Forte che hanno condotto l'inchiesta, sarebbe stato costretto a rinunciare al pagamento di una prestazione professionale. L'architetto svolse l'incarico di direttore dei lavori e responsabile della sicurezza durante la ristrutturazione della casa di D'Orsi che avrebbe invece 'abusato" della sua funzione per non pagare il corrispettivo. «Dal 2010 - ha detto rispendendo alle domande dei pm Fonzo e Forte - sono stato assunto a tempo indeterminato grazie a una legge regionale che ha stabilizzato altri quindici componenti della cooperativa Penelope. Se conosco il presidente della Provincia Eugenio D'Or-
si? Certo - ha risposto - siamo militanti dello stesso partito e abbiamo fatto insieme la campagna elettorale. La sua testimonianza entra nel vivo. «Sono stato direttore dei lavori e responsabile della sicurezza per il progétto di ristrutturazione dell'abitazione di D'Orsi nella frazione di Montaperto. Eugenio - ha spiegato - me lo ha chiesto per l'amicizia che c'è fra noi. La prestazione professionale è durata circa un anno a partire dal giugno del 2010.Abbiaino pattuito verbalmente un compenso di 2000-2500 euro. Non mi ha ancora pagato, ma lo farà». Per la Procura, però, i conti non tornano. L'incongruenza sarebbe dovuta al fatto che Buono, per sua stessa ammissione, ha emesso una fattura di 700 euro e quindi «si attendeva di essere pagato al di là dell'amicizia». L'architetto liquida la questione: «La prassi prevede che si emetta fattura, non mi sognerei mai di agire in sede giudiziaria, I soldi meli darà quando li avrà». La Procura, intanto, ha dato il via libera all'assoluzione immediata di D'Orsi (tecnicamente 'declaratoria di non doversi procedere") per quattro imputazioni di abuso di ufficio relative a spese effettuate senza la trattativa privata. 1 giudici decideranno all'udienza del 4 marzo. Per altre due imputazioni relative a rimborsi illegittimi di pranzi è stata invece disposta una modifica. (GECA)
 
Ars, depositato il ddl sui tagli alle Province
Il mantenimento delle attuali nove province regionali, la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, il taglio delle indennità. E poi il trasferimento agli enti di una serie di competenze (motorizzazione, forestazione, esame dei piani regolatori dei comuni) oggi in carico alla Regione che manterrà solo gli oneri della programmazione e della pianificazione. E quanto prevede un disegno di legge predisposto dal gruppo parlamentare di Nello Musumeci e che sarà depositato oggi negli uffici dell'Assemblea regionale siciliana.
 
LA SICILIA
 
Prorogato incarico a consulente
Vi ricordare il "curioso" caso della relazione tecnica "composta' da un consulente esterno della Provincia attraverso verosimilmente delle operazioni di copia e incolla? Bene. Il presidente Eugenio D'Orsi, lo scorso 18gennaio, ha deciso di prorogare per altri cinque mesi l'incarico di Saro Massimiliano Cutaia "a decorrere dalla data di accettazione, e comunque, fino alla fine del mandato presidenziale, l'incarico di esperto estraneo all'amministrazione per lo sviluppo economico del territorio agrigentino". L'esperto esterno della Provincia, giova ricordano, è anche consulente comunale a Palma di Montechiaro, appartiene al movimento dei "lealisti". Costo circa 1400 euro lorde al mese.
GÌOACCHINO SCHICCHI
 
POLITICHE.  Colpi di scena finale nella presentazione delle liste per le elezioni Iacolino con Grande Sud
Lascia il Pdl e si candida al Senato con Grande Sud. L'europarlamentare Salvatore Iacolino sorprende tutti con il passaggio nelle fila di Gianfranco Miccichè. E lui la grande sorpresa della giornata di ieri. Dopo le regionali (dove si è classificato terzo in lista) Iacolino sarà secondo al Senato per Grande Sud. Miccichè copre con Iacolino il vuoto agrigentino dopo il divorzio con Cimino. Da diverso tempo Iacolino aveva mostrato malumori all'interno del partito, al quale si era proposto per una candidatura alle politiche. L'altra novità è la candidatura nel Pdl (con un seggio, sulla carta, sicuro) del leader del Patto per il Territorio, Riccardo Gallo. Onorato, pertanto, l'impegno preso da Alfano alle scorse regionali nell'alleanza che segnò la rottura definitiva tra il Patto e Zambuto. Gallo, 6° in lista, supera il coordinatore provinciale del Pdl che è candidato al 7° posto (considerato comunque "utile"). Al senato il Pdl candidato 4° il deputato uscente Giuseppe Mari- nello, mentre prova a tornare a Palazzo Madama anche il riberese Giuseppe Ruvolo del Pid che ottiene il 7° posto, Le liste comunque scorreranno di una postazione perché il capolista è Silvio Berlusconi. Niente da fare per I'ex assessore regionale Luigi Gentile che rimane fuori dalla lista di Fli. Il favarese Giuseppe Arnone è quarto nella lista del Senato dì Fratelli d'italia. Per il resto, poche le novità. Nelle fila del Pd, al 3° posto per la Camera c'è Angelo Capodicasa. Sperano anche Tonino Moscatt (10°), dell'aria Panepinto, e Maria Iacono (11°), ex sindaco di Caltabellotta. Candidati nel Pd anche il consigliere comunale licatese Daniele Cammilleri (15°) e il consigliere comunale agrigentino, Angela Galvano (19°). Al terzo posto al Senato nella lista "Con Monti per l'italia" c'è l'uscente Benedetto Adragna. In fondo anche il canicattinese dell'Udc Paolo Ingrao (22° posto) e l'agrigentina presidente di Epolis, Piera Graceffa, Paolo Minacori, portavoce del movimento, è invece sesto nella lista "Scelta civica con Monti" alla Camera. Ma questi sono posti, sulla carta, fuori dai giochi. Come quelli degli agrigentini nella lista dell'Udc alla Camera:
l'assessore comunale del capoluogo Antonino Amato (7°), il sindaco di Menfi Michele Botta (12°) e poi i tre giovani Carmelo Sciarrabone (17°), Adriano Barba (18°) e Orlando Dicembre (21°). Per il Movimento 5 stelle si candidano alla Camera: Giovanni di Caro (8°), Giuseppe Zagarrio (11°) e Emanuele Dalli Cardillo (13°). L'insegnante saccense Emma Giannì è, invece, al 9° posto al Senato sempre coni grillini. Maria Grazia Brandara è nel Megafono di Crocetta al Senato (13°). Nella lista de La Destra alla Camera è 3° Domenico Incardona mentre è 5° ai Senato per Forza Nuova, il licatese Armando Antona.
TOTÒ FREQUENTE
 
Agrigentoflash
 
Piano provinciale dei trasporti in provincia, mozione di Guarraci e Vinci
I Consiglieri Provinciali, Orazio Guarraci e Leo Vinci, presentano al Consiglio Provinciale per l'approvazione, una mozione sul piano provinciale dei trasporti, "affinché la nostra provincia -dicono- si possa dotare di un piano dei trasporti moderno e dinamico, propedeutico alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per incentivare e garantire lo sviluppo economico e occupazionale del nostro territorio". I due evidenziano come "la provincia di Agrigento gode di un triste primato, quello di essere inserita tra gli ultimi posti delle classifiche nazionali, per quanto riguarda il livello economico ed occupazionale. Tra le varie cause che determinano questa triste realtà, vengono indicate le poche infrastrutture viarie e di collegamento, infatti, tali carenze infrastrutturali limitano ovvero frenano la capacità produttiva delle poche imprese esistenti, scoraggiando, di fatto, la possibilità che nuove imprese possano investire e collocarsi nel nostro territorio. Premesso che, nella Provincia di Agrigento insistono tre porti, due di interesse regionale (Licata e Sciacca) e uno di interesse nazionale (Porto Empedocle), e che il nostro territorio è servito da un sistema ferroviario che collega in modo appena sufficiente la tratta Agrigento-Palermo, male l'Agrigento-Catania e quasi inesistente l'Agrigento-Canicattì-Gela, limitandosi ad offrire, prevalentemente, un servizio per i pendolari studenti. Inoltre, non va trascurato il fatto che già da qualche decennio è stata soppressa la tratta Agrigento-Sciacca-Castelvetrano, senza nessuna riconversione. Inoltre il nostro sistema viario, registra l'esistenza di due strade Statali, la SS 115 e la SS640, una superstrada in fase di realizzazione, la Agrigento-Caltanissetta e infine come triste primato, ad eccezione dell'aeroporto di Lampedusa, non esistono aeroporti in provincia di Agrigento.
Le poche e insufficienti infrastrutture esistenti, (porti; strade e ferrovia) non rispondono ad una logica di pianificazione sinergica, integrata e intermodale. Le infrastrutture non sono adeguatamente collegate tra di loro, tali da implementare la mobilità di merci e persone. Appaiono fine a se stesse, a malapena necessari a soddisfare la realtà comunale dove insistono. Non esiste un sistema intermodale di interscambio tra gomma-ferro-mare. Pertanto la nostra provincia necessita di uno strumento di pianificazione territoriale, capace di individuare le necessità e le priorità infrastrutturali indispensabili per il rilancio economico e occupazionale.
La Provincia Regionale di Agrigento, ha la competenza di coordinare e realizzare una pianificazione sovra comunale, che coinvolga le realtà comunali, gli Enti pubblici territoriali e le parti sociali, per la definizione di un piano di sviluppo infrastrutturale globale.
Il piano dei trasporti provinciale deve tenere conto: 1) del piano del trasporto pubblico locale; 2) del piano per il trasporto delle merci e della logistica; 3) del piano del sistema di trasporto stradale; 4) del piano del sistema di trasporto ferroviario; 5) del piano del sistema di trasporto aereo ed elicotteristico; 6) del piano del sistema portuale.
Inoltre, il piano dei trasporti provinciale deve tenere conto delle direttive emanate dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL), predisposto nel 2001 dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione (oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Il PGTL affronta, tra l' altro, il tema della pianificazione regionale dei trasporti, con apposite "linee guida" per la redazione e gestione dei PRT, volte a garantire il coordinamento tra Pianificazione Nazionale, Pianificazione Regionale e Pianificazione Provinciale in materia di trasporti.
In tali "linee guida" vengono definiti l`esercizio ed i compiti dei Piani Regionali dei Trasporti (PRT), integrandosi con il Piano Provinciale dei Trasporti (PPT), al fine di pervenire alla realizzazione di una univoca procedura di pianificazione a livello regionale e provinciale, che sia coerente e coordinata con la pianificazione nazionale. Ciò anche allo scopo di assicurare il massimo coordinamento con le scelte del PGTL, e per consentire di procedere, anche tramite altri rami dell'amministrazione, alla distribuzione nel territorio di infrastrutture e servizi attraverso investimenti pubblici il più possibile flessibili ed alle incentivazioni fiscali e creditizie.
Nel PGTL inoltre, viene stabilito che nei PRT vanno operate scelte "macro" di base per il riassetto dei trasporti da individuarsi con un Piano Direttore e che tali scelte andranno ad arricchirsi progressivamente attraverso Piani Attuativi. Nell`ambito di questi ultimi, vanno affrontati ed approfonditi i temi specifici di natura istituzionale, gestionale ed infrastrutturali, per ogni modalità e settore di trasporto, nel rispetto delle scelte generali e delle realtà locali. Pertanto un oculato Piano Provinciale dei Trasporti, capace di individua le necessità e i bisogni logistici e della mobilità provinciale, può divenire il motore pulsante dello sviluppo economico e occupazionale della nostra Provincia.
Le difficoltà che si sono riscontrate e continuano a manifestarsi, per la realizzazione dell'aeroporto in provincia di Agrigento, sono da addebitare alla mancata pianificazione generale, che si sarebbe dovuta presentare all'Enac e al Ministero competente, che contenesse oltre al sito sul quale realizzare l'infrastruttura, il sistema stradale di collegamento; un protocollo d'intesa con RFI per il collegamento tra la Ferrovia e l'Aeroporto, sarebbe stato necessario dimostrare che l'aeroporto, risultava, ben collegato e inserito in una pianificazione provinciale e regionale. La proposta dell'aeroporto, doveva essere un progetto condiviso da un'intera collettività, mentre oggi appare come una cattedrale nel deserto e quindi si presta a disinteresse generale e a ostacoli di varia natura".
I due Consiglieri Provinciali, chiedono al Consiglio di approvare la mozione come atto d'indirizzo vincolante per l'amministrazione provinciale, impegnando quest'ultima ad avviare gli atti necessari, affinché la provincia possa essere dotata di un Piano Provinciale dei Trasporti.
 
Agrigentonotizie
 
Il Cupa: "Mai concessa aula Crescente per il libro di Contrada"
di Redazione
"Il Consorzio universitario della Provincia di Agrigento non ha maiconcesso la propria aula, per la presentazione del libro del dottor Bruno Contrada in programma per il 25 gennaio 2013. Pertanto la relativa notizia è totalmente infondata". A precisarlo è il presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Maria Immordino, a poche ore dalla diffusione, da parte di alcune testate giornalistiche di una notizia secondo la quale per il 25 gennaio prossimo sarebbe in programma la presentazione del libro del dottor Contrada "La mia prigione".
"L'Università di Palermo e il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento - afferma Immordino - ribadiscono il proprio fermo impegno nella promozione dei valori della legalità e della lotta alla mafia, anche in ricordo di chi, come il magistrato Luca Crescente, ha coraggiosamente dedicato la propria vita al trionfo della giustizia".
 
Infoagrigento
 
      Presentazione libro Contrada: il CUPA non concederà l'aula 
"Il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento non ha mai concesso la propria aula, per la presentazione del libro del dott. Bruno Contrada in programma per il 25 gennaio 2013. Pertanto la relativa notizia è totalmente infondata".
A precisarlo è il Presidente del Consorzio universitario di Agrigento, prof. Maria Immordino, a poche ore dalla diffusione, da parte di alcune testate giornalistiche di una notizia secondo la quale per il 25 gennaio prossimo sarebbe in programma la presentazione del libro del dott. Contrada "La mia prigione", nell'aula dell'insediamento Universitario Agrigentino, intitolata a "Luca Crescente" magistrato della Dda di Palermo.
"L'Università di Palermo e il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento- afferma la prof. Immordino- ribadiscono il proprio fermo impegno nella promozione dei valori della legalità e della lotta alla mafia, anche in ricordo di chi, come il magistrato Luca Crescente, ha coraggiosamente dedicato la propria vita al trionfo della giustizia".
      Presentazione libro Contrada, Terranostra: "D'Orsi e Zambuto diano spiegazioni"       
Scritto da Redazione    
Continuano le reazioni sull'autorizzazione data a Bruno Contrada per utilizzare l'aula Luca Crescente del Polo Universitario per la presentazione del nuovo libro. Registriamo infatti, delle dichiarazioni dell'associazione "Terranostra contro le mafie", attraverso un comunicato stampa che qui di seguito pubblichiamo integralmente:
"In merito alla notizia sulla presentazione del libro di Bruno Contrada del prossimo 25 gennaio appresa dai quotidiani, e sulla polemica sorta intorno, l' associazione "Terranostra contro le mafie" intende chiedere al Sindaco, Marco Zambuto, e al Presidente della provincia, Eugenio D'orsi, chiarimenti sulle modalità dell'organizzazione di tale evento. In altre parole, vorremmo capire perché, su una questione così delicata, si sia formata tanta confusione, soprattutto da parte di istituzioni delle quali dovremmo fidarci senza dubbi.
L'associazione, indubbiamente, ritiene inopportuna la scelta di pubblicizzare il libro nell'aula universitaria intitolata a Luca crescente, Magistrato della Procura di Palermo che per molti anni si è occupato della mafia agrigentina, in quanto irrispettosa del lavoro delle istituzioni nell'attività di contrasto alla criminalità organizzata . Il Sindaco e il Presidente della provincia hanno il dovere nei confronti della cittadinanza di capire chi voleva infangare l'attività professionale di Luca Crescente."
Sicilia24h
 
Caso "Libro Contrada", Lelio Castaldo
E' stata corretta ancora una volta la location della presentazione del libro di Bruno Contrada. "La mia prigione" sara' presentato venerdi' prossimo, 25 gennaio, alle ore 17.30, a Porto Empedocle, all' Hotel dei Pini. E oggi, lunedi' 21 gennaio, al Videogiornale di Teleacras e' in onda una intervista al moderatore della presentazione del libro di Contrada, il giornalista direttore di Sicilia24h.it, Lelio Castaldo.
 
Presentazione libro Contrada all' Hotel dei Pini
Ho appreso con sgomento che il Polo universitario di Agrigento, col patrocinio del presidente della Provincia D'Orsi, ha concesso per il 25 gennaio l'aula universitaria intitolata a Luca Crescente a Bruno Contrada per la presentazione del suo libro". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Palermo Vittorio Teresi. "La distanza siderale tra Luca Crescente, magistrato della Procura di Palermo che per molti anni si è occupato della mafia agrigentina, e Bruno Contrada, condannato definitivamente per mafia - ha aggiunto - rende la vicenda scandalosa e sottolinea la personalità del presidente della Provincia e la sua indifferenza ai valori di legalità di cui Crescente è stato un fiero portabandiera". "Ringrazio il sindaco di Agrigento Zambuto - ha concluso - che, mostrando grande sensibilità si è subito adoperato per evitare che la sala Crescente ospiti quella manifestazione". E' scoppiata la polemica tra la Procura di Palermo e la Provincia di Agrigento sulla presentazione del libro 'La mia prigione', scritto da Bruno Contrada, l'ex funzionario della Polizia che ha scontato una pensa definitiva a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha autorizzato l'ex 007, oggi ottantenne, a presentare il libro al Polo universitario di Agrigento, nell'aula intitolata al giovane Pm Luca Crescente, morto qualche anno fa per infarto. E' il Procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi a ritenersi "scandalizzato dall'avere appreso dalla vedova di Crescente dell'iniziativa della presentazione del libro di Contrada al Polo universitario, prevista per il prossimo 25 gennaio proprio nella sala intitolata al collega Luca Crescente". "Il Pm Crescente - dice Teresi all'Adnkronos - apparteneva alla Dda di Palermo, cioè l'ufficio che condusse le indagini su Contrada poi definitivamente condannato per mafia". "E' una richiesta fortemente provocatoria - denuncia Teresi - La libertà di parola va bene ma non in una sala istituzionale specie se intitolata a un magistrato. Sono fortemente scandalizzato dal fatto che il presidente della Provincia D'Orsi abbia dato il suo consenso per l'uso della sala, così come del sindaco Marco Zambuto, dato che il Polo universitario appartiene anche al Comune". Teresi chiede che "venga inibito l'uso della sala a Contrada". Poi, Zambuto avrebbe smentito di aver mai dato autorizzazione. La scelta del Polo universitario di Agrigento di concedere l'aula 'Luca Crescente' a Bruno Contrada per la presentazione del suo libro prevista il 25 gennaio, viene accolta con stupore e sdegno dalla vedova del magistrato della Dda di Palermo, Milena Marino. "Credevo che quell'istituzione volesse consegnare ai giovani studenti la memoria di un uomo che, con il suo lavoro silenzioso, aveva sacrificato la sua giovane vita alla giustizia - dice la donna - Apprendo oggi, invece, che proprio in quell'aula, che avrebbe dovuto costituire monito ed indicazione di un percorso di legalità, dovrebbe avvenire la presentazione del libro scritto da Bruno Contrada, condannato con sentenza passata in giudicato a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione di tipo mafioso". "Mi chiedo francamente - aggiunge - che senso abbia avuto da parte degli organi competenti del Polo universitario di Agrigento scegliere di consentire, in un'aula dedicata ad un magistrato delle Procura di Palermo, la presentazione di un libro che ripercorre una storia riproposta da un uomo che per lo Stato italiano, e dunque per lo Stato di diritto, è responsabile di gravi crimini a lui ascritti ed accertati definitivamente". Per la donna ''se di processi vuole discutere, lo Stato, in tutte le sue espressioni, sia esso sede giudiziaria o penitenziaria, sia esso istituzione formativa o ente territoriale, può conoscere solo una verità: quella accertata definitivamente secondo il sistema di diritto. E quella deve offrire alla collettività da una aula magna intitolata vieppiù a una magistrato". "Chiedo all'istituzione di rivalutare le sue scelte - conclude - Chiedo alla società civile di elevare la sua voce per esprimere quel convinto dissenso che fa si che i cittadini possano assumere quel ruolo di controllo critico che delle democrazie moderne deve essere. Scelte diverse uccidono ogni giorno ancora quelli che come Luca hanno lottato quotidianamente per l'affermazione della verità; uccidono tutti quelli che hanno pensato che le verità giudizialmente e definitivamente accertate dovessero rimanere indelebili per sempre".
"Non ho mai autorizzato la concessione dell'aula convegni del Consorzio Universitario intitolata a Luca Crescente per la presentazione del libro "la mia prigione" del dott. Bruno Contrada" in programma per venerdì prossimo 25 gennaio".
A dichiararlo è Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi in relazione alle notizie apparse in queste ore su alcuni organi di informazione.
"Sono molto dispiaciuto di essere stato ingiustamente accusato di una cosa che non ho mai fatto e che comunque non potrei fare in quanto sono estraneo a qualunque forma di gestione o di rappresentanza diretta del Consorzio Universitario di Agrigento".
"Sono addolorato che tali accuse mi provengano - prosegue Eugenio D'Orsi -da persone nei confronti delle quali nutro profonda stima e rispetto".
"Sono anche molto meravigliato che il Sindaco di Agrigento Avv Marco Zambuto, estraneo come me a qualunque forma di gestione del Consorzio Universitario di Agrigento - Conclude D'Orsi - si fregi di aver fatto revocare una autorizzazione che in realtà non era mai stata data".
 
Piano provinciale dei trasporti, Guarraci e Vinci presentano mozione
I sottoscritti Consiglieri Provinciali, Orazio Guarraci e Leo Vinci, presentano al Consiglio Provinciale per l'approvazione, la suddetta mozione sul piano provinciale dei trasporti, affinché la nostra provincia si possa dotare di un piano dei trasporti moderno e dinamico, propedeutico alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per incentivare e garantire lo sviluppo economico e occupazionale del nostro territorio. I sottoscritti, evidenziano come la provincia di Agrigento gode di un triste primato, quello di essere inserita tra gli ultimi posti delle classifiche nazionali, per quanto riguarda il livello economico ed occupazionale. Tra le varie cause che determinano questa triste realtà, vengono indicate le poche infrastrutture viarie e di collegamento, infatti, tali carenze infrastrutturali limitano ovvero frenano la capacità produttiva delle poche imprese esistenti, scoraggiando, di fatto, la possibilità che nuove imprese possano investire e collocarsi nel nostro territorio. Premesso che, nella Provincia di Agrigento insistono tre porti, due di interesse regionale (Licata e Sciacca) e uno di interesse nazionale (Porto Empedocle), e che il nostro territorio è servito da un sistema ferroviario che collega in modo appena sufficiente la tratta Agrigento-Palermo, male l'Agrigento-Catania e quasi inesistente l'Agrigento-Canicattì-Gela, limitandosi ad offrire, prevalentemente,  un servizio per i pendolari studenti. Inoltre, non va trascurato il fatto che già da qualche decennio è stata soppressa la tratta Agrigento-Sciacca-Castelvetrano, senza nessuna riconversione. Inoltre il nostro sistema viario, registra l'esistenza di due strade Statali, la SS 115 e la SS640, una superstrada in fase di realizzazione, la Agrigento-Caltanissetta e infine come triste primato, ad eccezione dell'aeroporto di Lampedusa, non esistono aeroporti in provincia di Agrigento.
Le poche e insufficienti infrastrutture esistenti, (porti; strade e ferrovia) non rispondono ad una logica di pianificazione sinergica, integrata e intermodale. Le infrastrutture non sono adeguatamente collegate tra di loro, tali da implementare la mobilità di merci e persone. Appaiono fine a se stesse, a malapena necessari a soddisfare la realtà comunale dove insistono. Non esiste un sistema intermodale di interscambio tra gomma-ferro-mare. Pertanto la nostra provincia necessita di uno strumento di pianificazione territoriale, capace di individuare le necessità e le priorità infrastrutturali indispensabili per il rilancio economico e occupazionale.
La Provincia Regionale di Agrigento, ha la competenza di coordinare e realizzare una pianificazione sovra comunale, che coinvolga le realtà comunali, gli Enti pubblici territoriali e le parti sociali, per la definizione di un piano di sviluppo infrastrutturale globale.
Il piano dei trasporti provinciale deve tenere conto: 1) del piano del trasporto pubblico locale; 2) del piano per il trasporto delle merci e della logistica; 3) del piano del sistema di trasporto stradale; 4) del piano del sistema di trasporto ferroviario; 5) del piano del sistema di trasporto aereo ed elicotteristico; 6) del piano del sistema portuale.
Inoltre, il piano dei trasporti provinciale deve tenere conto delle direttive emanate dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL), predisposto nel 2001 dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione (oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Il PGTL affronta, tra l' altro, il tema della pianificazione regionale dei trasporti, con apposite "linee guida" per la redazione e gestione dei PRT, volte a garantire il coordinamento tra Pianificazione Nazionale, Pianificazione Regionale e Pianificazione Provinciale in materia di trasporti.
In tali "linee guida" vengono definiti l`esercizio ed i compiti dei Piani Regionali dei Trasporti (PRT), integrandosi con il Piano Provinciale dei Trasporti (PPT),  al fine di pervenire alla realizzazione di una univoca procedura di pianificazione a livello regionale e provinciale, che sia coerente e coordinata con la pianificazione nazionale. Ciò anche allo scopo di assicurare il massimo coordinamento con le scelte del PGTL, e per consentire di procedere, anche tramite altri rami dell'amministrazione, alla distribuzione nel territorio di infrastrutture e servizi attraverso investimenti pubblici il più possibile flessibili ed alle incentivazioni fiscali e creditizie.
Nel PGTL inoltre, viene stabilito che nei PRT vanno operate scelte "macro" di base per il riassetto dei trasporti da individuarsi con un Piano Direttore e che tali scelte andranno ad arricchirsi progressivamente attraverso Piani Attuativi. Nell`ambito di questi ultimi, vanno affrontati ed approfonditi i temi specifici di natura istituzionale, gestionale ed infrastrutturali, per ogni modalità e settore di trasporto, nel rispetto delle scelte generali e delle realtà locali. Pertanto un oculato Piano Provinciale dei Trasporti, capace di individua le necessità e i bisogni logistici e della mobilità provinciale, può divenire il motore pulsante dello sviluppo economico e occupazionale della nostra Provincia.
Le difficoltà che si sono riscontrate e continuano a manifestarsi, per la realizzazione dell'aeroporto in provincia di Agrigento, sono da addebitare alla mancata pianificazione generale, che si sarebbe dovuta presentare all'Enac e al Ministero competente, che contenesse oltre al sito sul quale realizzare l'infrastruttura, il sistema stradale di collegamento; un protocollo d'intesa con RFI per il collegamento tra la Ferrovia e l'Aeroporto, sarebbe stato necessario dimostrare che l'aeroporto, risultava, ben collegato e inserito in una pianificazione provinciale e regionale. La proposta dell'aeroporto, doveva essere un progetto condiviso da un'intera collettività, mentre oggi appare come una cattedrale nel deserto e quindi si presta a disinteresse generale e a ostacoli di varia natura.
In considerazione di quanto premesso, i sottoscritti Consiglieri Provinciali, chiedono al Consiglio di approvare la presente mozione come atto d'indirizzo vincolante per l'amministrazione provinciale, impegnando quest'ultima ad avviare gli atti necessari, affinché la nostra provincia possa essere dotata di un Piano Provinciale dei Trasporti.
 
Agrigentoweb
 
Spostata la sede per la presentazione del libro di Contrada
Scritto da Redazione
 "Voglio tranquillizzare il procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Teresi che abbiamo spostato la presentazione del libro di Bruno Contrada in un'altra sede, molto distante dall'aula intitolata al pm Luca Crescente". E' quanto dice Lelio Castaldo, l'organizzatore e moderatore della presentazione del libro 'La mia prigione' di Bruno Contrada prevista per venerdi' prossimo, 25 gennaio ad Agrigento. Secondo il giornalista Castaldo non era il caso di "sollevare un polverone, anche perche' sia il sindaco Marco Zambuto che il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi sono stati i primi a dire di no a questa iniziativa. Inoltre non c'e' stato alcuno scontro tra la Provincia e la Procura di Palermo". "L'iniziativa si terra' in un posto lontano almeno dieci km dal Polo universitario - ha detto - Inoltre il presidente D'Orsi non ha insistito, ha solo messo a disposizione la sede. Ecco perche' mi sono sentito in dovere di intervenire".
 
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Agrigento. Contrada, il libro e l'Aula proibita
Negli anni Sessanta il cinema italiano sfornò una serie di filmetti comico-erotici, talvolta sboccati, talvolta dignitosi, ma tutti ammiccanti e, come si diceva allora, "peccaminosi". Siccome il budget non aveva risorse per il loro lancio, si ricorreva a qualche furbo espediente. Ci si serviva dei benpensanti - vigilantes del buon costume - per richiamare l'attenzione della magistratura sull'opportunità che ne venisse autorizzata la visione al pubblico. Censura, dunque. Ai pretori spettava - a quel tempo - di verificare se il film avesse rispettato o meno il comune senso del pudore. Incombenza assai delicata ed ardua sia per le difficoltà di riconoscerne nettamente i confini quanto per l'obsolescenza rapida quanto il soft di un computer.
I vigilantes della buona creanza segnalavano, il pretore apriva il fascicolo, visionava la pellicola e ordinava il sequestro. Siccome censurare un film suscitava anche allora un largo dissenso, l'ordine del giudice diventava notizia ed il film era oggetto di dibattito, così mezza Italia, forse l'Italia intera, apprendeva dell'esistenza del filmetto. La  quasi totalità dei film sequestrati passavano indenni attraverso la commissione censura, il Pretore dissequestrava. Le locandine dei film, a quel punto venivano aggiustate, apponendovi una striscia, come si fa con i libri che vengono ristampati quando la prima edizione si è esaurita. Sulla striscia veniva scritto a caratteri cubitali: "censura" oppure "sequestrato dal'autorità giudiziaria". E le sale cinematografiche si affollavano.
Questa lunga premessa è utile. La presentazione di un libro scritto da Bruno Contrada, Le mie prigioni, è stata vietata ad Agrigento perché avrebbe dovuto svolgersi in un'aula universitaria intitolata al magistrato Luca Crescente. Sarebbe stato di cattivo gusto, secondo alcuni, perché l'autore ha subito una condanna per avere favorito la mafia.
Il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, interpretando il dissenso, ha espresso il suo parere negativo. Di conseguenza l'organizzatore dell'evento, il giornalista Lelio Castaldo, ha scelto un altro luogo e ne ha dato notizia. "La mia prigione" sarà presentato altrove venerdì 25 gennaio, "in un posto lontano almeno dieci chilometri dal polo universitario".
L'iniziativa del trasferimento è stata adottata senza resistenze, non si è voluto creare un caso perché il dissenso sarebbe stato illustrato nel modo conveniente. E' probabile che il veto non abbia infastidito più di tanto gli organizzatori in quanto aveva permesso di far conoscere al grande pubblico l'evento.
Gli effetti delle censure o mezze censure sono sempre un boomerang, finiscono con il suscitare curiosità ed attenzione attorno a ciò che non si vorrebbe far sapere.
Nel merito, tuttavia, una parola bisogna spenderla. Ciò che non ci piace ascoltare, non va vietato ma confutato. Il rispetto di un luogo pubblico si alimenta di consensi e buone ragioni, non di veti. Se qualcuno, durante la presentazione del libro di Contrada, avesse detto la sua e raccontato come stanno le cose, avrebbe offerto alla platea informazioni e punti di vista che probabilmente l'autore del libro e il suo presentatore non sarebbero stati in condizione di dare. Osservazioni terra terra, insomma, senza l'aiuto di Voltaire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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