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Rassegna stampa del 23 gennaio 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
SEDUTA NELL'AULA GIGLIA. All'unanimità, presenti 25 consiglieri su 35
Provincia, per Ambiente e Turismo approvati due regolamenti per i lavori
Approvati, dal Consiglio provinciale, due nuovi regolamenti. Il primo proposto dal settore Ambiente e territorio e l'altro dal Turismo. Il primo riguarda il regolamento per le acquisizioni in economia di lavori, forniture e servizi e l'altro regolamento riguarda il conseguimento della patente nautica che autorizza il settore all'esercizio ed alla vigilanza delle scuole nautiche. Ad illustrare il regolamento sull'acquisizione in economia di lavori, forniture e servizi è stato il dirigente del Settore Affari Generali e Segreteria Generale dell'Ente, Michele Giuffrida. Intervenendo Orazio Guarraci ha informato l'assemblea dell'aula 'Giglia' che "la commissione consiliare non ha voluto modificare il testo originale dei regolamenti per evitare lungaggini burocratiche che avrebbero bloccato l'attività amministrativa della Provincia". I due regolamenti sono stati approvati all' unanimità. Erano presenti in aula 25 consiglieri su 35 e gli assessori provinciali Piero Marchetta, Alfonso Montana e Salvatore Tannorella. Chiusa la sessione il presidente Raimondo Buscemi ha informato i Consiglieri della riunione straordinaria del 31 gennaio sulle tariffe idriche e che l'Ufficio provvederà a riconvocare una nuova sessione dei lavori. La trattazione dell'argomento è stata sollecitata da diversi consiglieri provinciali che lamentano l'esosità delle tariffe idriche applicate dal gestore privato, Girgenti acque, dopo l'approvazione del nuovo tabulato. E i distacchi operati dal gestore ai condomini morosi. (PAPI)
 
GIUSTIZIA. «Più rispetto per la magistratura»
Il «caso» Contrada, per Gibilaro giuste le proteste della Dda
Continua a tenere banco la vicenda della presentazione del libro «La mia Prigione» scritto dall'ex funzionario di Polizia Bruno Contrada, condannato con sentenza passata in giudicato a IO anni di carcere per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Adesso interviene anche il consigliere comunale agrigentino Cenando Gibilaro che spiega di condividere totalmente le considerazioni espresse di Milena Marino, vedova del magistrato Luca Crescente e dal Procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Vittorio Teresi.
«Ritengo inopportuno ed imbarazzante - dichiara Gibilaro - che la storia di Bruno Contrada, che per lo Stato Italiano è responsabile di gravi crimini accertati definitivamente possa, essere presentata nella nostra provincia, dove per l'alto senso di legalità e giustizia molti servitori dello Stato hanno sacrificato la propria vita e quella dei propri familiari. Sono fermamente convinto che alla Comunità della provincia agrigentina debbano essere offerti altri percorsi di legalità. Il rispetto per il lavoro svolto negli anni dalla Magistratura agrigentina e siciliana contro le mafie, imporrebbe che tale presentazione non avvenisse in nessun luogo istituzionale, pubblico,aperto al pubblico e privato della nostra provincia». (AMM)
 
I NODI DELLA SICILIA
L'ASSESSORE VALENTI: PRONTI AD ACCORPARE PER RIDURRE I COSTI. PRIMA INTESA TRA GOVERNO E ARS
Province, elezioni rinviate e via ai tagli
Piano della Regione: in attesa della riforma, il voto slitta da maggio a ottobre. Prorogati commissari e giunte.
Giacinto Pipitone
PALERMO
Rinviare le elezioni perle nove Province siciliane da maggio a ottobre e prorogare gli attuati presidenti e commissari di qualche mese. Nell'attesa governo e Ars dovrebbero approvare una riforma che taglia costi e riscrive i compiti di questi enti. Ecco il piano della giunta Crocetta, esposto ieri in commissione Affari istituzionali ali'Ars e che dovrebbe compiere il primo passo domani in una riunione del governo già fissata a Palazzo d'Orleans.
Delle nove Province, quattro sono commissariate perchè i vertici si sono dimessi per candidarsi alle Regionali o alle Politiche: sono Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani. Tutte le altre andranno
a scadenza naturale in primavera.
E una tornata elettorale amministrativa è ovviamente prevista a maggio, quando si rinnoveranno
anche Comuni di primo piano come Catania e Messina.
Ma ora ecco la mossa che può scorporare le due elezioni: Comuni a maggio e Province in autunno. Di tutto ciò si è cominciato a discutere ieri nella commissione guidata da Marco Forzese, deputato dell'Udc in procinto di passare proprio al gruppo di Crocetta: "Spostare il voto a ottobre permetterebbe di approvare una riforma ormai indispensabile. Ne ho parlato con Crocetta, è d'accordo ma c'è da capire come procedere. Se sciogliere le giunte e i consigli per commissariare tutto o prorogare le attuali gestioni».
Oggi per discutere di questi temi l'assessore agli Enti locali, Patrizia Valenti incontrerà il presidente dell'Unione Province siciliane Giovanni Avanti. Domani l'assessore porterà in giunta le soluzioni possibili: «Lo slittamento delle elezioni è una delle ipotesi, la più accreditata - spiega l'assessore - ma ciò che ci sta più a cuore in questo momento è capire come riordinare le Province. Potremmo accorparne alcune per ridurne i costi oppure salvare l'impianto in tutto o in parte del disegno di legge che il vecchio governo stava portando avanti». L'ipotesi di accorpamento riguarderebbe le Province di Enna con Caltanissetta e di Siracusa con Ragusa. Mentre l'altra soluzione è quella di ridimensionare tutti gli enti a consorzi di Comuni. «In ogni caso - aggiunge l'assessore Valenti - il principio sarà quello di ridurre i costi, a cominciare da quello per i consiglieri e gli assessori, salvaguardando i servizi offerti ai cittadini».
In realtà una riforma delle Province doveva essere già approvata: la legge con cui Lombardo ha commissariato Ragusa e Caltanissetta rinviandone il voto previsto nel maggio scorso prevedeva che entro la fine del 2012 si riordinassero competenze e costi muovendosi in linea con quanto stava facendo anche lo Stato (che a sua volta non ha portato avanti il progetto). Ora il tema torna d'attualità. Vincenzo Figuccia ricorda che «l'Mpa ha posto con forza il tema della riorganizzazione sotto forma di liberi consorzi di Comuni per migliorare l'efficienza della gestione dei servizi. Dal governo regionale abbiamo ricevuto generici impegni e posizioni attendiste, finalizzate solo a prendere tempo e a legittimare le nomine di commissari». Gli autonomisti sono contrari al commissariamento.
Nel centrodestra, il gruppo di Nello Musumeci, ha presentato a sua volta un disegno di legge che punta su «mantenimento delle attuali nove province, riduzione dei consiglieri e degli assessori, taglio delle indennità, trasferimento a questi enti di una serie di competenze (motorizzazione, forestazione, esame dei piani regolatori dei comuni) oggi incarico alla Regione».
 
ULTIMO SI' ALLA CAMERA. La riforma in vigore dalla prossima legislatura
Ars, i deputati calano da 90 a 70
PALERMO
La Camera ha dato ieri l'ultimo via libera alla riforma che riduce da 90 a 70 i deputati regionali. fì il sigillo che mancava a una norma che ha iniziato il suo cammino nel dicembre 2011 all'Ars e che, essendo di rango costituzionale, ha dovuto ricevere l'approvazione in doppia lettura nei due rami del Parlamento nazionale.
Ora che il testo è definitivo, dalle prossime elezioni Regionali, previste nel 2017 a meno di cadute del governo, si eleggeranno 70 deputati e le casse pubbliche risparmieranno fra i 5 e i sei milioni all'anno.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha messo la norma in votazione malgrado il Parlamento sia in regime di ordinaria amministrazione. E va detto che, se il testo fosse stato approvato nel corso del 2012 o se Lombardo non si fosse dimesso anticipando le urne, le Regionali del 28 ottobre si sarebbero svolte per eleggere 20 deputati in meno. Invece, come ricorda Giovanni Barbagallo, il deputato del Pd che ha proposto per primo la norma nella scorsa legislatura «per 5 anni adesso dovremo ugualmente pagare 20 stipendi in più ogni mese. Ma poi risparmieremo 6 milioni all'anno, 30 per ogni legislatura».
L'approvazione della norma è stata salutata con soddisfazione da un altro deputato del Pd, Tonino Russo: «Un buon segnale andato in porto nonostante la chiusura anticipata della legge». Politicamente la riforma dà un vantaggio a Crocetta che ha un'arma in più contro eventuali scossoni nella sua maggioranza: una caduta dei governo manderebbe tutti alle urne anticipatamente ma darebbe meno chances di rielezione ai deputati che l'hanno provocata.
E non è un caso che ieri Carmelo Briguglio e Fabio Granata, leader del Fu che non è entrato all'Ars alle ultime Regionali, abbiano proposto proprio di tornare alle urne: «Lanciamo una sfida a Crocetta: si dimetta e andiamo al voto. Se ritiene di avere il consenso, dia prova concreta di voler rinnovare». Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha annunciato che il Parlamento siciliano farà a sua volta «ulteriori tagli alle indennità».
E anche il Pdl, col coordinatore Giuseppe Castiglione, plaude al varo della riforma: «Questo è il primo passo per ridurre i costi della politica e per ridare maggiore efficienza al Parlamento sicilia- no». GIA.PI
 
AREA INDUSTRIALE. I 37 dipendenti hanno ricevuto rassicurazioni sulla loro vertenza dal segretario della Cgil-Fp Buscemi
Lavoratori ex Asi, si sbloccano i fondi
In arretrato 4 stipendi e la tredicesima
Annamaria Martorana
Devono ricevere cinque mensilità arretrate, ma per i lavoratori dell'ex Consorzio ASI di Agrigento, sono arrivate notizie confortanti che potrebbero mettere la parola fine alla loro vertenza. I dipendenti devono infatti percepire gli stipendi di giugno, luglio, agosto, dicembre e la tredicesima, cosa questa che hanno segnalato e denunciato da mesi. Le rassicurazioni sono arrivate alle organizzazioni sindacali, direttamente da Alfonso Cicero, Commissario straordinario dell'irsap, l'ente regionale che ha preso il posto dei disciolti Consorzi ASI della Sicilia, ridanno concrete speranze ai 37 dipendenti della struttura che gestisce le aree industriali della provincia di Agrigento. «Ci è stato comunicato - spiega il segretario generale della Cgil Funzione Pubblico Alfonso Buscemi - che nei prossimi giorni l'Irsap riceverà dal Dipartimento Attività Produttive una quota del contributo regionale previsto dalla legge 8/2012 che sarà destinato a soddisfare le esigenze di liquidità di quei Consorzi che si trovano in difficoltà finanziarie, e tra questi vi è certamente l'ex Asi di Agrigento». Si tratta di somme che saranno destinate, così come prevede io stesso decreto di finanziamento al pagamento delle spese obbligatorie per legge, tra le quali assumono priorità le somme dovute al personale dipendente». Ovviamente soddisfatti i sindacati che hanno in questi mesi raccolto le proteste e i disagi dei lavoratori.
«Questa notizia - aggiunge Buscemi - assume particolare importanza per questi dipendenti che ormai da troppi mesi si sentivano completamenti
abbandonati alloro destino e conferma l'attenzione dell'IRSAP nei confronti di questo Ente. Le attività che in questi ultimi giorni sono state avviate presso l'ex ASI di Agrigento, tra cui la nomina di nuovo dirigente coordinatore proveniente dall'ex ASI di Gela, hanno sicuramente rimesso in moto una struttura che ha il compito principale di fornire servizi alle imprese insediate nelle aree industriali. È evidente comunque che manterremo un elevato livello di attenzione rispetto alle problematiche di questi lavoratori soprattutto per scongiurare l'ipotesi che quanto accaduto possa tornare a ripetersi». (AMM)
 
L'elenco completo degli agrigentini in corsa per un seggio al parlamento nazionale, Nell'Mpa è dietro Di Mauro e dietro Lombardo
Camera e Senato, ecco tutti i candidati
L'ex deputato Pippo Scala resta fuori dalle liste, stessa sorte per Luigi Gentile che non trova posto nel Fli
 
 
Gli uscenti ci sono tutti, tranne Calogero Mannino. Da Angelo Capodicasa, Angelino Alfano a Giuseppe Ruvolo, passando per Giuseppe Marinello e Benedetto Adragna, i parlamentari nazionali uscenti saranno di nuovo in lista. Mentre Pippo Scalia non ha trovato collocazione. Ecco nel dettaglio, lista per lista, chi sono i candidati agrigentini alla Camera dei deputati ed al Senato.
Movimento Cinque stelle. Per la Camera i candidati sono: Giovanni Di Caro all'ottavo posto, Giuseppe Zagarrio che slitta all'undicesimo posto, Emanuele Dalli Cardillo e Nereo Dani (all'ultimo). Tutti erano stati candidati alle regionali di ottobre 2012. Per il Senato invece concorre Emma Gianni, pure lei candidata alle regionali e prima a sindaco di Sciacca, che è stata inserita al nono posto.
La Destra, Per la Camera al terzo posto c'è Mimmo Incardona, al settimo l'ex assessore provinciale Stefano Castellino. A seguire Nicolo Miccichè dirigente provinciale del movimento, Massimo Ajello segretario cittadino de La Destra di Sciacca e il giovane Stefano Marrella dirigente di Gioventù italiana. Per il Senato ci sono Giuseppe Schembri ed Alfonso Farulla.
Sel. Nessun agrigentino candidato alla Camera ed al Senato. Non c'è nemmeno Giovanna Triassi che era stata indicata in un primo momento tra i concorrenti.
Partito democratico. Il primo agrigentino inserito nella lista del Pd perla Camera - Sicilia occidentale, si trova al terzo posto ed è Angelo Capodicasa. In lista, al decimo posto Tonino Moscatt, a seguire subito dopo Maria Iacono, e scorrendo Daniele Cammilleri alla quattordicesima posizione. In lista in posizioni più basse Angela Galvano e Sabrina Mangione. C'è anche un agrigentino nel collegio Sicilia Orientale ed è Giuseppe Lauricella, al quarto posto. Nessun agrigentino per il Senato.
Scelta civica - con Monti. Primo posto alla Camera per la moglie dell'imprenditore del vino, Gea Schirò Pianeta, al sesto posto c'è il farmacista e fondatore di Epolis, Paolo Minacori. Al Senato sono due gli agrigentini: l'uscente Benedetto Adragna ex Pd e Piera Graceffa nelle ultime posizioni.
Pdl. Capolista della Sicilia occidentale è Angelino Alfano. Al sesto posto il creatore del Patto per il territorio, Riccardo Gallo, a seguire Nino Bosco. In lista, ma con posizioni di servizio, anche Anna Maria Sciangula. AI Senato, il capolista Berlusconi inserisce l'uscente Giuseppe Ruvolo (cx Ode e Cantiere popolare) al settimo posto, mentre l'altro uscente (dalla Camera), Giuseppe Mari- nello tenterà il salto da Montecitorio a Palazzo Madama.
Fiamma tricolore. L'Msi candida come capolista al Senato 1 avvocato penalista di Canicattì, Giovanni Salvaggio
Futuro e libertà. Non ci sono agrigentini in lista. Dopo i risultati elettorali ottenuti alle regionali, Gianfranco Fini non inserisce il coordinatore provinciale, Luigi Gentile.
Udc. Mancata la candidatura di Marco Zambuto, l'Ode inserisce Nino Amato al settimo posto per la Camera, a seguire: Michele Botta, Carmelo Sciarrabone e Adriano Barba. Non è stata presentata la lista per il Senato.
Grande sud La sorpresa è la collocazione di Salvatore Iacolino al Senato, subito dopo il capolista Gianfranco Miccichè. Candidatura di servizio, sempre a Palazzo Madama per il coordinatore provinciale Mario Baldacchino. Nessun agrigentino candidato alla Camera.
Mpa. Nel Partito di Lombardo si candida Roberto Di Mauro, al secondo posto per il Senato.
il megafono - lista Crocetta. 11 movimento del presidente della Regione presenta una sola lista, quella per il Senato. E inserisce Maria Grazia Brandara al tredicesimo posto.
Fratelli d'italia. Fa il suo esordio alle Politiche la lista degli ex An dei Pdl coordinato dall'ex ministro La Russa. Al Senato, al quarto posto c'è Giuseppe Arnone, ex assessore provinciale e vice sindaco di Licata.
Cantiere popolare. Al settimo posto per il Senato è stato inserito Decio Terrana, candidato per la stessa lista alle regionali dell'anno scorso. ('PAPI')
 
LA SICILIA
 
RIBERA
Scompare il Mpa di Lombardo
Scompare in paese l'Mpa di Lombardo che ha avuto il torto di allearsi con Berlusconi e con la Lega Nord. Questo è quanto sostengono, con un documento unitario, forze politiche e amministratori di Ribera e paesi vicini che lanciano un nuovo movimento che porta il nome di «Liberamente Uniti per la Sicilia)). A chiedere il divorzio da Lombardo sono stati Mariano Ragusa, già consigliere provinciale Pellegrino Quartararo consigliere provinciale i consiglieri comunali di Ribera Antonino Oliveri, Paolo Vacante, Alessandro Dinghile, Giovanni Di Caro, il vicesindaco Davide Caico, il consigliere comunale Francesco Resti- vo e l'assessore Giuseppe Noto Castagnino di Bivona, i consiglieri comunali di Alessandria della Rocca Vincenzo Leto, Alfonso Piscopo, l'assessore comunale di Calamonaci Pellegrino Spinelli e il consigliere comunale di Realmonte Vincenzo Settembrino.
Gli amministratori lamentano che l'alleanza di Lombardo e dell'Mpa con il Centrodestra è maturata senza che la base e i consiglieri ne sapessero niente e sostengono che l'alleanza con il centro- destra è incoerente con gli obiettivi del movimento che si era posto il fine di tutelare gli interessi della Sicilia contro la Lega Nord che è sempre stata su posizioni antimeridionaliste. L'Mpa — secondo i consiglieri che escono dal movimento — segue la logica della lotta di potere che mira unicamente ad ottenere posti in Parlamento, garantendo parenti e amici.
 
D'Orsi ha sospeso l'incarico al consulente della Provincia
Il presidente del! Provincia Eugenio D'Orsi ha sospeso ieri mattina l'incarico di consulenza affidato a Saro Massimo Cutaia, dopo la pubblicazione nei giorni scorsi sui nostro giornale di un articolo nel quale si avanzavano alcuni dubbi sull'origine di una relazione tecnica firmata da Cutaia.
Nello specifico quel documento appariva simile a lavori già rintracciabili sulla rete e redatti (alcuni anche cinque- sei anni fa) da enti pubblici e da privati cittadini.
Sull'albo pretorio ieri mattina è comparsa la determina di sospensione motivata dalla pubblicazione di "notizie di stampa che potrebbero incidere sul rapporto fiduciario coni! presidente".
"Si tratta di un provvedimento dovuto - spiega D'Orsi — dopo la pubblicazione sul vostro giornale di un articolo nel quale si avanzavano seri dubbi sull'autenticità della relazione tecnica redatta da Cutaia. lo sono certo della qualità del mio consulente, altrimenti non l'avrei nominato, ma adesso dovrà spiegare se le accuse a lui avanzate sono vere, cosa che al momento non ha fatto".
Mentre si attendono chiarimenti sulla vicenda, sull'albo pretorio dell'Ente è possibile consultare altre tre relazioni tecniche di Cutaia (che il 18 gennaio aveva anche ottenuto una proroga dell'incarico), e anche queste, che fanno riferimento ad un periodo compreso tra il 5 luglio e il 4novembre, sarebbero state quantomeno "ispirate" da documenti già pubblici, come il Piano strategico sul turismo del Comune di Agrigento (del quale però non abbiamo trovato data di pubblicazione) e una relazione, "Il turismo rurale nello sviluppo territoriale integrato della Toscana", redatta dall'lrpet nel 2005.
GIOACCHINO SCHICCHI
 
Agrigentoflash
 
Consiglio Provinciale, conclusa la prima sessione del 2013
Il Consiglio Provinciale ha concluso la prima seduta del 2013 con l'approvazione degli ultimi due punti dell'ordine del giorno. Si tratta di due regolamenti il primo proposto dal Settore Ambiente e Territorio e l'altro dal Turismo. Il primo riguarda il regolamento per le acquisizioni in economia di lavori, forniture e servizi e l'altro regolamento riguarda il conseguimento della patente nautica che autorizza il settore all'esercizio ed alla vigilanza delle scuole nautiche.
Intervenendo Orazio Guarraci ha informato l'assemblea dell'aula "Giglia" che "... la Commissione Consiliare non ha voluto modificare il testo originale dei regolamenti per evitare lungaggini burocratiche che avrebbero bloccato l'attività amministrativa della Provincia".
Ad illustrare il regolamento sull'acquisizione in economia di lavori, forniture e servizi è stato il dirigente del Settore Affari Generali e Segreteria Generale dell'Ente, Michele Giuffrida.
I due regolamenti sono stati approvati all'unanimità.
Erano presenti in aula 25 consiglieri su 35 e gli assessori provinciali Piero Marchetta, Alfonso Montana e Salvatore Tannorella.
Chiusa la sessione il presidente Raimondo Buscemi ha informato i Consiglieri della riunione straordinaria del 31 gennaio sulle tariffe idriche e che l'Ufficio provvederà a riconvocare una nuova sessione dei lavori.
 
Agrigentonotizie
 
Consiglio provinciale, conclusa la prima seduta del 2013
Approvati gli ultimi due punti dell'ordine del giorno. Si tratta di due regolamenti il primo proposto dal settore Ambiente e Territorio e l'altro dal Turismo
di Redazione - 22 gennaio 2013Invia ad un amico Il Consiglio provinciale ha concluso la prima seduta del 2013 con l'approvazione degli ultimi due punti dell'ordine del giorno. Si tratta di due regolamenti il primo proposto dal settore ambiente e Territorio e l'altro dal Turismo.
Il primo riguarda il regolamento per le acquisizioni in economia di lavori, forniture e servizi e l'altro regolamento riguarda il conseguimento della patente nautica che autorizza il settore all'esercizio ed alla vigilanza delle scuole nautiche. Intervenendo Orazio Guarraggi ha informato l'assemblea dell'aula "Giglia" che "... la Commissione consiliare non ha voluto modificare il testo originale dei regolamenti per evitare lungaggini burocratiche che avrebbero bloccato l'attività amministrativa della Provincia".
Ad illustrare il regolamento sull'acquisizione in economia di lavori, forniture e servizi è stato il dirigente della Segreteria generale dell'Ente, Michele Giuffrida. I due regolamenti sono stati approvati all'unanimità. Erano presenti in aula 25 consiglieri su 35 e gli assessori provinciali Piero Marchetta, Alfonso Montana e Salvatore Tannorella.
Chiusa la sessione il presidente Raimondo Buscemi ha informato i consiglieri della riunione straordinaria del 31 gennaio sulle tariffe idriche e che l'Ufficio provvederà a riconvocare una nuova sessione dei lavori.
 
Giornaledisicilia.it
 
Province, elezioni rinviate e via ai tagli
Palazzo Comitini, sede della provincia di Palermo
Si potrebbe votare in autunno. Alcune province dovrebbero essere accorpate per ridurre i costi
 PALERMO. Rinviare le elezioni per le nove Province siciliane da maggio a ottobre e prorogare gli attuali presidenti e commissari di qualche mese. Nell'attesa governo e Ars dovrebbero approvare una riforma che taglia costi e riscrive i compiti di questi enti. Ecco il piano della giunta Crocetta, esposto ieri in commissione Affari istituzionali all'Ars e che dovrebbe compiere il primo passo domani in una riunione del governo già fissata a Palazzo d'Orleans. Delle nove Province, quattro sono commissariate perchè i vertici si sono dimessi per candidarsi alle Regionali o alle Politiche: sono Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani. Tutte le altre andranno a scadenza naturale in primavera. E una tornata elettorale amministrativa è ovviamente prevista a maggio, quando si rinnoveranno anche Comuni di primo piano come Catania e Messina. Ma ora ecco la mossa che può scorporare le due elezioni: Comuni a maggio e Province in autunno. Domani l'assessore agli Enti locali, Patrizia Valenti porterà in giunta le soluzioni possibili: «Lo slittamento delle elezioni è una delle ipotesi, la più accreditata - spiega l'assessore - ma ciò che ci sta più a cuore in questo momento è capire come riordinare le Province. Potremmo accorparne alcune per ridurne i costi oppure salvare l'impianto in tutto o in parte del disegno di legge che il vecchio governo stava portando avanti». In realtà una riforma delle Province doveva essere già approvata: la legge con cui Lombardo ha commissariato Ragusa e Caltanissetta rinviandone il voto previsto nel maggio scorso prevedeva che entro la fine del 2012 si riordinassero competenze e costi muovendosi in linea con quanto stava facendo anche lo Stato (che a sua volta non ha portato avanti il progetto).
 
Infoagrigento
 
      Guarraci e Leo Vinci: presentano mozione su Piano provinciale dei Trasporti        
Scritto da Redazione    
I sottoscritti Consiglieri Provinciali, Orazio Guarraci e Leo Vinci, presentano al Consiglio Provinciale per l'approvazione, la suddetta mozione sul piano provinciale dei trasporti, affinché la nostra provincia si possa dotare di un piano dei trasporti moderno e dinamico, propedeutico alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per incentivare e garantire lo sviluppo economico e occupazionale del nostro territorio. I sottoscritti, evidenziano come la provincia di Agrigento gode di un triste primato, quello di essere inserita tra gli ultimi posti delle classifiche nazionali, per quanto riguarda il livello economico ed occupazionale. Tra le varie cause che determinano questa triste realtà, vengono indicate le poche infrastrutture viarie e di collegamento, infatti, tali carenze infrastrutturali limitano ovvero frenano la capacità produttiva delle poche imprese esistenti, scoraggiando, di fatto, la possibilità che nuove imprese possano investire e collocarsi nel nostro territorio. Premesso che, nella Provincia di Agrigento insistono tre porti, due di interesse regionale (Licata e Sciacca) e uno di interesse nazionale (Porto Empedocle), e che il nostro territorio è servito da un sistema ferroviario che collega in modo appena sufficiente la tratta Agrigento-Palermo, male l'Agrigento-Catania e quasi inesistente l'Agrigento-Canicattì-Gela, limitandosi ad offrire, prevalentemente, un servizio per i pendolari studenti. Inoltre, non va trascurato il fatto che già da qualche decennio è stata soppressa la tratta Agrigento-Sciacca-Castelvetrano, senza nessuna riconversione. Inoltre il nostro sistema viario, registra l'esistenza di due strade Statali, la SS 115 e la SS640, una superstrada in fase di realizzazione, la Agrigento-Caltanissetta e infine come triste primato, ad eccezione dell'aeroporto di Lampedusa, non esistono aeroporti in provincia di Agrigento.
Le poche e insufficienti infrastrutture esistenti, (porti; strade e ferrovia) non rispondono ad una logica di pianificazione sinergica, integrata e intermodale. Le infrastrutture non sono adeguatamente collegate tra di loro, tali da implementare la mobilità di merci e persone. Appaiono fine a se stesse, a malapena necessari a soddisfare la realtà comunale dove insistono. Non esiste un sistema intermodale di interscambio tra gomma-ferro-mare. Pertanto la nostra provincia necessita di uno strumento di pianificazione territoriale, capace di individuare le necessità e le priorità infrastrutturali indispensabili per il rilancio economico e occupazionale.
La Provincia Regionale di Agrigento, ha la competenza di coordinare e realizzare una pianificazione sovra comunale, che coinvolga le realtà comunali, gli Enti pubblici territoriali e le parti sociali, per la definizione di un piano di sviluppo infrastrutturale globale.
Il piano dei trasporti provinciale deve tenere conto: 1) del piano del trasporto pubblico locale; 2) del piano per il trasporto delle merci e della logistica; 3) del piano del sistema di trasporto stradale; 4) del piano del sistema di trasporto ferroviario; 5) del piano del sistema di trasporto aereo ed elicotteristico; 6) del piano del sistema portuale.
Inoltre, il piano dei trasporti provinciale deve tenere conto delle direttive emanate dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL), predisposto nel 2001 dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione (oggi Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Il PGTL affronta, tra l' altro, il tema della pianificazione regionale dei trasporti, con apposite "linee guida" per la redazione e gestione dei PRT, volte a garantire il coordinamento tra Pianificazione Nazionale, Pianificazione Regionale e Pianificazione Provinciale in materia di trasporti.
In tali "linee guida" vengono definiti l'esercizio ed i compiti dei Piani Regionali dei Trasporti (PRT), integrandosi con il Piano Provinciale dei Trasporti (PPT), al fine di pervenire alla realizzazione di una univoca procedura di pianificazione a livello regionale e provinciale, che sia coerente e coordinata con la pianificazione nazionale. Ciò anche allo scopo di assicurare il massimo coordinamento con le scelte del PGTL, e per consentire di procedere, anche tramite altri rami dell'amministrazione, alla distribuzione nel territorio di infrastrutture e servizi attraverso investimenti pubblici il più possibile flessibili ed alle incentivazioni fiscali e creditizie.
Nel PGTL inoltre, viene stabilito che nei PRT vanno operate scelte "macro" di base per il riassetto dei trasporti da individuarsi con un Piano Direttore e che tali scelte andranno ad arricchirsi progressivamente attraverso Piani Attuativi. Nell'ambito di questi ultimi, vanno affrontati ed approfonditi i temi specifici di natura istituzionale, gestionale ed infrastrutturali, per ogni modalità e settore di trasporto, nel rispetto delle scelte generali e delle realtà locali. Pertanto un oculato Piano Provinciale dei Trasporti, capace di individua le necessità e i bisogni logistici e della mobilità provinciale, può divenire il motore pulsante dello sviluppo economico e occupazionale della nostra Provincia.
Le difficoltà che si sono riscontrate e continuano a manifestarsi, per la realizzazione dell'aeroporto in provincia di Agrigento, sono da addebitare alla mancata pianificazione generale, che si sarebbe dovuta presentare all'Enac e al Ministero competente, che contenesse oltre al sito sul quale realizzare l'infrastruttura, il sistema stradale di collegamento; un protocollo d'intesa con RFI per il collegamento tra la Ferrovia e l'Aeroporto, sarebbe stato necessario dimostrare che l'aeroporto, risultava, ben collegato e inserito in una pianificazione provinciale e regionale. La proposta dell'aeroporto, doveva essere un progetto condiviso da un'intera collettività, mentre oggi appare come una cattedrale nel deserto e quindi si presta a disinteresse generale e a ostacoli di varia natura.
In considerazione di quanto premesso, i sottoscritti Consiglieri Provinciali, chiedono al Consiglio di approvare la presente mozione come atto d'indirizzo vincolante per l'amministrazione provinciale, impegnando quest'ultima ad avviare gli atti necessari, affinché la nostra provincia possa essere dotata di un Piano Provinciale dei Trasporti.
 
      Consiglio provinciale: approvati due punti all'ordine del giorno 
Il Consiglio Provinciale ha concluso la prima seduta del 2013 con l'approvazione degli ultimi due punti dell'ordine del giorno.
Si tratta di due regolamenti il primo proposto dal Settore Ambiente e Territorio e l'altro dal Turismo.
Il primo riguarda il regolamento per le acquisizioni in economia di lavori, forniture e servizi e l'altro regolamento riguarda il conseguimento della patente nautica che autorizza il settore all'esercizio ed alla vigilanza delle scuole nautiche.
Intervenendo Orazio Guarraggi ha informato l'assemblea dell'aula "Giglia" che "... la Commissione Consiliare non ha voluto modificare il testo originale dei regolamenti per evitare lungaggini burocratiche che avrebbero bloccato l'attività amministrativa della Provincia".
Ad illustrare il regolamento sull'acquisizione in economia di lavori, forniture e servizi è stato il dirigente della Segreteria Generale dell'Ente, Michele Giuffrida.
I due regolamenti sono stati approvati all'unanimità.
Erano presenti in aula 25 consiglieri su 35 e gli assessori provinciali Piero Marchetta, Alfonso Montana e Salvatore Tannorella .
 
Agrigentooggi
 
Consiglio Provinciale, Masone (PD) interventi su MUSOS e Trivellazioni
Pubblicato da: C. S.
Nella seduta del Consiglio di ieri il gruppo del PD, primo firmatario Maurizio Masone, ha presentato una Mozione e una Interrogazione.
La prima riguarda il sistema satellitare MUOS che sta per essere istallato a Niscemi e che, secondo fonti autorevoli, avrebbe effetti negativi sulla salute dei cittadini per un raggio di 100 Km, interessando quindi, anche la nostra provincia.
Per questo in sintonia con l'approvazione delle Mozioni sia all'ARS sia dai Consigli provinciali di Caltanissetta, Enna e Ragusa si propone di impegnare l'amministrazione provinciale ad adottare ogni utile iniziativa per sollecitare la Regine Siciliana a revocare tutte le autorizzazioni di competenza impedendo così, l'istallazione dell'impianto.
L'interrogazione riguarda le trivellazioni nella Valle del Belice dove la "Enel Longanesi", ha deciso di ricercare idrocarburi nel nostro territorio coinvolgendo più di 600 kmq nella Valle del Belice, in piena area sismica, tra parchi, bacini idrologici, aree di primaria importanza dal punto di vista agricolo, culturale, paesaggistico e zootecnico. La richiesta di perforazione prevede la realizzazione di un pozzo esplorativo profondo dai 2000 ai 3500 metri entro 42 mesi dall'ottenimento del permesso.
I comuni di Montevago e quello di Santa Margherita Belice oltre alla Provincia Regionale di Trapani hanno presentato opposizione alle autorizzazioni per l'incompatibilità tra sviluppo agricolo di eccellenza e sfruttamento petrolifero e industriale del territorio; la valenza del territorio come patrimonio paesaggio/architettura/cultura; l'incompatibilità con gli investimenti in essere di Regione ed Europa per lo sviluppo culturale, paesaggistico, agricolo, turistico e zootecnico con costruzione d'impianti per l'estrazione di idrocarburi in territori; l'incompatibilità col redigendo piano paesaggistico della provincia di Agrigento; l'incompatibilità con la presenza del bacino idrografico del fiume Belice, in particolare con la presenza di aree individuate ad elevato rischio di inondazione oltre che di rischio sismico.
Per questo si è chiesto di sapere, in particolar modo:
- se la Provincia ha presentato opposizione e, in caso contrario, quali sono stati i motivi che hanno indotto l'amministrazione a questa scelta;
- quali iniziative intende intraprendere l'amministrazione sulla questione trivellazioni e se ci sono in programma altri interventi di questo tipo sul territorio agrigentino o nella acque prospicienti la nostra costa.
Alla luce della presentazione di questi documenti nelle prossime settimane il Consiglio sarà chiamato a dibattere su questi temi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Teleacras
 
Terremoto in casa Mpa 
Dopo l'accordo con il Pdl e la Lega nord, terremoto politico in casa MpA agrigentino. A capeggiare la fronda e' l'ex assessore alla Solidarieta', Mariano Ragusa. Intervista al Vg. (Daniela Spalanca)
Appena ieri l'ex Governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo su Radio 24 ha dichiarato di "essere costretto a candidarsi" perché - ha spiegato Lombardo- "dopo avere lavorato con la Sinistra negli ultimi anni, mi sono reso conto che la Sinistra voleva annullarci, distruggerci. Per questo siamo stati portati a un'alleanza che Berlusconi è tornato a offrirci. Insomma: il mio mondo che deve recuperare spazio e la posta in palio mi hanno costretto a scendere in campo". Parole e soprattutto scelte non condivise da amministratori locali ed ex assessori provinciali dell'Mpa agrigentino che non hanno certo gradito l'accordo del loro ex leader con Pdl e Lega Nord al punto che si è ad esempio scatenata una vera e propria bufera politica che vede in prima linea l'ex assessore provinciale alla Solidarietà, Mariano Ragusa, candidato tra l'altro alle Regionali con il Partito dei siciliani, a cui si aggiunge l'attuale consigliere provinciale Pellegrino Quartararo e tanti altri tra cui diversi consiglieri comunali e assessori di Comuni quali Ribera, Bivona, Alessandria della Rocca, Calamonaci, Realmonte. Per Mariano Ragusa "Lombardo ha tradito gli ideali che hanno animato e caratterizzato le linee guida del partito, partito adesso in deflagrazione considerato che il simbolo resta a l'ex leader anche se si è costituito un Movimento vero e proprio che cercherà di non tradire il patto con gli elettori che hanno a cuore la Sicilia".
 "L'alleanza con il centrodestra - secondo l'ex assessore Ragusa- è incoerente con gli obiettivi che il movimento si è posto fin dalla sua creazione, cioè di tutelare gli interessi della nostra terra. Ci chiediamo come sia possibile conciliare questa finalità con l'alleanza siglata con la Lega Nord". E a proposito del fatto che il Presidente della provincia Eugenio D'Orsi sia rimasto nell'Mpa facendo dunque campagna elettorale con il Pdl, Ragusa dice: "So che il Presidente è persona seria e coerente".
Intervista Mariano Ragusa al Vg...(22.01.2013) 
 
 
 

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