GIORNALE DI SICILIA
GIORNATA DELLA MEMORIA. Iniziative del Polo
Olocausto, venerdì seminario di studi
Anche Agrigento ricorda gli orrori del nazismo e delle persecuzioni razziali. Venerdì alle 9.30, l'Aula Magna del Polo Universitario di via Quartararo, ospiterà un seminario di studi sulla Giornata della memoria.
L'evento è organizzato dal Polo didattico di Agrigento dell'Università degli Studi di Palermo in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia, il Polo Universitario della provincia di Agrigento e l'istituto perla Ricerca Accademica Sociale ed Educativa - Ente accreditato presso il MIUR. Nel corso dei lavori, verrà proiettato un filmato a cui seguirà un dibattito al quale prenderanno parte Mario Grasso, Ugo Marchetta e Salvatore D'Onofrio. Coordinerà la manifestazione Rosa Venuti, Presidente IRASE Nazionale.
(AMM)
PALAZZO DELLA PROVINCIA
Alla Scala Reale espone Lorella Zarbo
La Scala Reale del Palazzo della Provincia, recentemente restaurata, torna ad ospitare le personali di pittura. Dopo un periodo di pausa gli spazi del palazzo in piazza Aldo Moro ospiteranno le tele della pittrice Lorella Zarbo durante il periodo in cui si svolgerà la Sagra del Mandorlo in Fiore. La mostra di Lorella Zarbo sarà infatti visibile al pubblico da lunedì 4febbraio a lunedì 11 febbraio. L'ingresso sarà libero. (ACAS)
LA POLEMICA. Gli autonomisti: «Si sta cercando di falsare il voto». La replica: «Mi accusa chi ha fatto un salto da sinistra a destra con disinvoltura»
Deputati passati con Crocetta, il partito di Lombardo: «È un mercato»
«È in corso un mercato delle vacche insopportabile, così Crocetta sta tentando di falsare il voto»:il Partito dei siciliani di Raffaele Lombardo lancia un nuovo attacco contro il presidente della Regione, Crocetta, che all'Ars ha incassato il sostegno di diversi esponenti del centrodestra. Il segretario regionale degli autonomisti, Rino Piscitello, il capogruppo e il vice all'Ars, Roberto Di Mauro e Vincenzo Figuccia, hanno parlato ieri di una «transumanza di deputati e politici scandalosa dentro e fuori l'Assemblea regionale siciliana, Crocetta - hanno detto - sta facendo pressioni in tutti i gruppi parlamentari, compreso il nostro, con metodi classici e parametri di scambio che bisogna valutare con attenzione». Da qui, l'annuncio di un esposto alla Procura di Palermo «perchè tutto questo sta avvenendo durante la campagna elettorale per le politiche». Piscitello ha fatto l'elenco dei deputati che hanno «cambiato casacca»: «1 primi sono stati Salvatore Lo Giudice e Nicola D'Agostino, seguiti da Riccardo Savona, Michele Cimino, Edy Tamajo, Pippo Gianni». Poi «ci cono stati i passaggi dall' interno della stessa maggioranza, come Marco Forzese e Nello Dipasquale. Crocetta ci risulta che stia trattando con altri tre parlamentari», tra cui Giuseppe Picciolo e Giuseppe Federico, entrambi del gruppo Pds-Mpa.
Secca la replica di Crocetta: «Ha parlato Piscitello che dall' estrema sinistra è passato a destra con disinvoltura. Lui si che rappresenta la voce della coerenza...». Gli ha fatto eco il senatore Beppe Lumia: «Piscitello e i suoi colleghi di partito non vogliono accettare una verità chiara e limpida: è finito il tempo della vecchia politica, con Crocetta in Sicilia si cambia per davvero. Sono contento che Piscitello abbia annunciato la presentazione di un esposto alla magistratura, così i giudici potranno smascherare questo squallido tentativo di diffamazione ai danni di Crocetta». La polemica investe anche le cariche ricoperte all'Ars da alcuni deputati fuoriusciti dai Gruppi, che garantiscono indennità aggiuntive: l'opposizione ha chiesto ai deputati «in fuga» di lasciare questi incarichi. Intanto, l'ufficio di presidenza dell'Ars si occuperà affronterà la questione dei gruppi parlamentari con il numero di componenti sotto la soglia minima prevista dal regolamento, come l'ex Movimento per il territorio (ora Democratici e riformisti perla Sicilia) e Grande Sud, dopo le politiche. (RI.VE)
OPERE PUBLICHE. Ha ottenuto novanta giorni in più rispetto all'ultimo termine contrattuale fissato per la struttura
Porto Empedocle, lavori al cine-teatro.
L'impresa ha chiesto una proroga
I lavori proseguono a ritmo serrato ma slitta di almeno tre mesi ti completamento del cine teatro "Empedocle" che era previsto per fine gennaio.
L'associazione temporanea di imprese composta da Edil Groop Licata srl (in qualità di capogruppo), Co.Ge,Ca. Costruzioni e Sala Giuseppe srl (come associate) - che si è aggiudicata l'appalto per il recupero e riuso del cine- teatro ha chiesto e ottenuto novanta giorni di proroga rispetto all'ultimo termine contrattuale fissato. Dunque i lavori, secondo i nuovi termini stabiliti, dovranno essere ultimati entro il 26 maggio 2013.11 progetto è giunto quindi ai secondo stralcio ed è in fase di ultimazione. "Nessun indennizzo spetterà all'impresa per qualsiasi titolo dipendente dalla tardiva ultimazione", è stato sottolineato nella determina del Rup (responsabile unico procedimento) Luigi Gaglio. Come si ricorderà, 1129 dicembre scorso uno dei locali del teatro, quello in cui è prevista l'istallazione dell'impianto elettrico della struttura, fu colpito da un misterioso incendio scoppiato in pieno giorno. Di lieve entità i danni visto che il rogo fu subito spento dai vigili del fuoco giunti sul posto dopo l'allarme lanciato da un passante. I poliziotti del commissariato "Frontiera", coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli, dopo i rilievi di rito, avviarono le indagini sull'accaduto per tentare di capire quale sia la natura dell'incendio tuttora sconosciuta. Il recupero del cine teatro "Empedocle" è stato finanziato con oltre un milione e mezzo di euro nell'ambito del progetto per la legalità denominato "Hera" nato dalla collaborazione tra la Questura di Agrigento, il Comune di Porto Empedocle, la Provincia Regionale di Agrigento e la Regione Sicilia, Intanto, il sindaco della città marinara, Lillo Firetto, ha invitato per venerdì prossimo, alle ore lo, gli operatori dell'informazione a un sopralluogo con i tecnici all'interno dei teatro "Empedocle finalizzato a "verificare assieme lo stato dell'arte dei lavori di restauro del glorioso teatro empedoclino, uno dei simboli di rinascita della nostra città". (CAGI)
Presentata l'analisi Diste per la Fondazione Curella. Negli ultimi 12 mesi registrato calo del Pil del 3 per cento
Disoccupazione alle stelle in Sicilia
Persi 100 mila posti di lavoro in 6 anni
L'economia siciliana è regredita in maniera preoccupante nell'arco del quinquennio 2008-2012: secondo quanto riportato nel Report Sicilia, un'analisi previsionale realizzata da Diste Consulting per la Fondazione Curella, il prodotto interno lordo della regione è diminuito, nell'anno appena concluso, del 3 per cento, una conseguenza inevitabile della perdita di oltre 100.000 posti di lavoro nel corso dei sei anni 2006-2012.
«Sono cifre da bollettino di guerra», come sostiene Alessandro La Monica, presidente Diste Consulting, intervenuto ieri mattina alla presentazione del 38' rapporto insieme a Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella, il preside della facoltà di Economia Fabio Mazzola e l'assessore regionale all'Economia Luca Bianchi.
"Il numero degli occupati continua a diminuire - ha affermato Busetta - e la speranza per i giovani siciliani di trovare lavoro nella propria terra è quanto mai lontana». Fa poi riferimento ai programmi elettorali dei candidati alla presidenza del Consiglio: «Il Mezzogiorno è scomparso, l'unico obiettivo sembra essere quello di incrementare l'emigrazione. Mentre la classe dirigente siciliana sembra non rendersi con - rodei baratro in cui stiamo precipitando».
Gli fa eco Alessandro La Monica: »Malgrado l'italia continui la sua performance negativa, la Sicilia riesce ad andare peggio di tutte le altre regioni; il divario che ci separa dal resto del Paese non farà che crescere nel corso dei 2013».
I risultati del report coincidono in buona parte con quelli indicati da fonti governative e da altre istituzioni di ricerca, Lo conferma l'assessore Bianchi, che pone l'accento sulla difficoltà del periodo in cui la Sicilia si trova e che impone ai governo regionale un percorso di contenimento della spesa pubblica, facendo crescere al massimo l'impatto degli investimenti, la cui cifra ammonta circa a 7 miliardi di euro fino al 2015. «È ovvio - continua l'assessore - che serve una politica nazionale più favorevole al Mezzogiorno, che ha ricevuto un debole appoggio dal governo Monti. Abbiamo cominciato a costruire un modello che unisca politiche di rigore e di sviluppo e che s: concentra sulla valorizzazione di quegli clementi già presenti sul territorio. Prevediamo - conclude - che il 2013 sarà un anno di stagnazione, ma possiamo, già nei 2014, cominciare a recuperare un po' di forza lavoro persa."
Si prospetta comunque, per il 2013, una prosecuzione della fase recessiva, essendo presenti nuovi rincari rappresentati, ad esempio, dalla Tares, la tassa comunale sui rifiuti e sui servizi, in sostituzione della vecchia Tarsu. I livelli di sofferenza nel mercato del lavoro regionale, inoltre, non si alleggeriranno, essendo previsti una diminuzione ulteriore dell'occupazione (-0,5%) e un aumento del tasso di disoccupazione (20,7%). (GCAS)
MINISTERO. Si potrà procedere alla dismissione di quote societarie da parte degli enti pubblici, favorendo così l'ingresso dei privati. Non c'è Comiso
Aeroporti, «promossi» gli scali siciliani.
Piano per lo sviluppo. Palermo, Catania, Trapani, Lampedusa e Pantelleria sono di interesse nazionale
Meno aeroporti, meno costi pubblici e più efficienza degli scali. Sono le parole d'ordine del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, per il quale il ministro dello sviluppo, infrastrutture e trasporti Corrado Passera ha emanato l'Atto di indirizzo e che pone le basi per un riordino organico del settore. Un primo atto, su cui parte ora il confronto in Conferenza Stato-Regioni (la prima riunione in programma è il 7 febbraio), e che «colma - ha sottolineato Passera - una grave lacuna del Paese che durava da 26 anni». In un Paese in cui ci sono «troppi aeroporti» (112 scali funzionanti, di cui 90 aperti al solo traffico civile, 11 militari aperti ai traffico civile e il solo ad uso militare), il Piano mira prima di tutto a ridurre la frammentazione e favorire un processo di riorganizzazione ed efficientamento. A questo fine vengono individuati 31 scali di interesse nazionale, che costituiranno l'ossatura strategica su cui fondare lo sviluppo del settore nei prossimi anni. Gli scali scelti potranno mantenere la concessione nazionale e saranno oggetto programmi di infrastrutturazione per potenziarne la capacità; quelli non di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che potranno decidere anche l'eventuale chiusura. Non saranno invece realizzati nuovi scali: quindi sfumano i progetti per Grazzanise (Caserta) e Viterbo (gli investimenti potranno essere usati per il potenziamento di Fiumicino).
Il Piano prevede anche la necessità per gli scali di mettere a punto piani di riequilibrio economico-finanziario e indica l'opportunità di procedere alla progressiva dismissione di quote societarie da parte degli enti pubblici, favorendo l'ingresso cli capitali privati. E gli interessati non mancano: il Gruppo Corporacion America, gestore di 51 aeroporti nel mondo, fa già sapere che sta guardando con particolare interesse a Bologna, Genova, Salerno e Ancona (con cui è già in
fase avanzata di trattative), oltre che ad alcuni scali siciliani. Tra le linee guida del Piano ci sono anche l'incentivazione delle reti aeroportuali, attraverso la differenziazione e specializzazione di ruolo degli scali; oltre alla razionalizzazione dei servizi di navigazione aerea e dei servizi generali alla clientela.
«Attraverso la razionalizzazione dei servizi, un piano di infrastrutturazione a medio periodo, la costituzione di reti aeroportuali, l'Italia può davvero ambire ad avere un sistema all'avanguardia e competitivo a livello internazionale, evitando sprechi di risorse pubbliche», ha spiegato Passera.
Fra i 31 aeroporti di interesse nazionale ci sono gli scali siciliani di Palermo, Catania, Trapani, Lampedusa e Pantelleria. Non c'è Comiso. 131 aeroporti di interesse nazionale individuati nella proposta sono classificati in base alla rilevanza e al traffico: 10 sono inseriti nella «Core Network», cioè considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari; 19 in totale nella «Comprehensive Network», tra quelli con traffico superiore a I milione di passeggeri annui (13) e quelli con traffico superiore a S00mila passeggeri annui e con specifiche caratteristiche territoriali (6), compresa la continuità; a cui si aggiungono altri due aeroporti non facenti parte delle reti europee, ma in espansione. Tra i 10 superbig c'è Palermo, in seconda fascia Catania e Trapani. A cui si aggiungono i due «indispensabili» per la continuità territoriale: Lampedusa e Pantelleria.
LA SICILIA
Lavori per 85 milioni
PROVINCIA. Pubblicato sul sito dell'Ente il piano triennale delle opere pubbliche Alcune saranno finanziate con fondi di bilancio, per altre bisognerà attingere altrove
Trentotto interventi per un totale di spesa di 85.337.049 euro, molti dei quali «virtuali». Sono tutti qui i numeri del Piano triennale delle opere pubbliche della Provincia Regionale di Agrigento pubblicato sul sito istituzionale e consultabile da tutti.
Da fondi di bilancio saranno impegnati 622mila euro per la manutenzione ordinaria dell'edilizia scolastica e sociale e per la manutenzione delle strade provinciali, e altri l40mila euro per l'adeguamento dei locali dell'ex Ipai di via Esseneto.
Altre opere sono previste con l'integrazione di somme della Regione, dello Stato e dell'unione europea. Tra queste, la messa in sicurezza della Sp 4, nei pressi del tempio di Giunone, del ponte Drago sulla Sp2, a Villaseta, delle Strade provinciali 17, nel tratto Raffadali- Santa Elisabetta e la SP 19 nel tratto Santa Elisabetta Sant'angelo Muxaro, della SP 7 Licata Riesi, della Sp 10, Sp 17 Raffadali Siculiana, così come gli interventi sull'assetto idrogeologico della Sp 64, 17,25,35 19,68,34,31,7,79,6, e la messa in sicurezza della strada intercomunale Favara Agrigento che unisce la statale 640 con la provinciale 80.
Due milioni e 800mila euro anche per il ripristino e la conversione della Casa albergo terza età di Ribera, oltre sette milioni e mezzo di euro per installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole della provincia e per l'efficentamento energetico degli uffici di via Acrone dell'ente, 3rnilioni e mezzo di euro per il completamento di un istituto superiore a Bivona e 6.735.000 per un Itc a Campobello di Licata, e 869mila euro per l'ipia Fermi di Agrigento, sebbene il costo complessivo sia di oltre tre milioni e seicentomila euro.
Tre milioni e 50mila euro per il completamento di un altro Fermi, a Sciacca, 2.300.000 euro per l'ampliamento del Liceo Odierna di Palma di Montechiaro e 1.600.000 euro per l'istituto magistrale di Ribera. Altri 8milioni e duecentomila euro sono previsti per la ristrutturazione, con fondi europei da reperire, del convento San Domenico di Sciacca, e 2.906.705 euro per la messa in sicurezza dei locali occupati dal Comando provinciale dei carabinieri. Fondi, ovviamente, anche questi da trovare e 3.180.000 euro per la realizzazione del centro polivalente Teatro di Ravanusa.
Come ogni piano triennale che si rispetti, c'è spazio anche per le grandi opere. E quindi ecco 2milioni e mezzo per l'aeroporto (costo complessivo 45milioni), 5 milioni per la strada MareMonti che unisca le statali 189, 115 e 118, e la progettazione dell'ammodernamento della statale 189: costo 4.507.000.
GIOACCHINO SCHICCHI
INFRASTRUTTURE. Il ministro Passera vara la riorganizzazione. Ora il confronto Stato-Regioni per l'intesa
Il piano aeroporti sbanda al decollo
Catania in seconda fascia, Comiso fuori dalla rete d'interesse nazionale
FONTANAROSSA, LA SFORTUNA DEI NUMERI PRIMI
Il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, ha varato dopo un quarto di secolo il Piano degli aeroporti italiani. Bene, bravo. Solo che ha commesso l'errore clamoroso di seguire le indicazioni dei burocrati dell'Unione europea: ha considerato «non strategico» l'aeroporto più importante del Mezzogiorno, quello di Catania Fontanarossa. Paghiamo sempre il fatto di non essere capoluogo di regione? Gli ingessati funzionari di Bruxelles, poiché Catania non ha un milione di abitanti, hanno ritenuto lo scalo di seconda fascia nonostante serva tre quarti della popolazione siciliana, mentre al top hanno messo aeroporti che non fanno nemmeno la metà di quello dì Fontanarossa, come Bologna, Genova e Torino. Passera, invece di correggere lo sbaglio, lo ha condiviso: e per un ministro dei Trasporti è grave, Insomma, ci sono troppe cose da correggere tra Roma e Bruxelles sia per Fontanarossa e sia per Comiso a cui è stato negato il riconoscimento di «interesse nazionale)) nonostante che sia stato realizzato con fondi comunitari. Cioè per l'Europa è così importante da finanziario e per l'italia no?
Per fortuna la possibilità di correggere gli errori esiste perché questo Piano aeroportuale deve ancora passare al vaglio delle Regioni, e quindi anche di Crocetta che ieri a Bruxelles ha incontrato il vicepresidente dell'Unione europea Antonio Tajani, concordando con lui che l'aeroporto di Comiso è di «interesse prioritario per lo sviluppo)) e quindi i fondi europei saranno destinati a completare le infrastrutture per collegare l'aeroporto con i centri nevralgici della Sicilia agganciando la Siracusa-Ragusa-Gela. Dobbiamo ottenere una migliore classificazione dei nostri aeroporti, anche perché dovranno essere venduti appena possibile: e altro è vendere un albergo a 5 stelle, altro uno a 3 stelle.
I soldi entro dieci giorni
ma lo sciopero è confermato
RIFIUTI. Rassicurazioni dalla Regione, ma la situazione è sempre «calda»
Entro dieci giorni la Regione Sicilia emetterà il mandato di pagamento per accreditare ai comuni le anticipazioni previste dalla circolare numero 2 dello scorso novembre e per le quali le varie amministrazioni municipali hanno presentato i piani di rientro per pagare i debiti nei confronti dell'ato rifiuti di riferimento. Lo ha assicurato ieri mattina il dirigente generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti Marco Lupo al sindaco di Agrigento Marco Zambuto che si è recato appositamente a Palermo al termine dell'assemblea dei soci di Gesa Agrigento due. Nei corso dei lavori, infatti, era emersa la difficoltà dei sindaci a far fronte alla nuova emergenza sanitaria che si profila nei prossimi giorni.
Come si sa, infatti, sabato 2 febbraio ci sarà lo sciopero dei dipendenti delle imprese che si occupano del prelievo della spazzatura, ma gli operai giurano che non torneranno al lavoro se non riceveranno le spettanze di cui sono creditori: gli stipendi di ottobre, novembre e dicembre, nonché la tredicesima mensilità, mentre domani matura anche gennaio (il cui pagamento comunque scadrà soltanto 11 prossimo 15 febbraio). I sindaci, in verità, hanno raccolto una somma che, insieme a 300 mila euro che mette Gesa dal ricavato della lotta alla evasione, consentirà il pagamento della tredicesima, ma evidentemente non basterà. L'unica speranza dunque è proprio nei piani di rientro che sono stati presentati dai comuni alla Regione siciliana in attuazione della circolare numero due, ma ieri mattina era evidente il timore che i tempi potessero rivelarsi ancora molto lunghi. D'altra parte l'amministrazione regionale normalmente non è sicuramente tra le più celeri.
Ed è proprio per avere le idee più chiare a questo proposito che ieri, al termine della riunione a Gesa, il sindaco Marco Zambuto è partito per Palermo. Prima ha telefonato al dirigente generale del Dipartimento Acque e Rifiuti Marco Lupo, fissando un appuntamento, quindi si è recato nel capoluogo dell'isola per avere notizie precise. Il suo timore è naturalmente che nel corso della settimana della sagra la città venga invasa dalla spazzatura e che la manifestazione venga rovinata dallo spettacolo indecoroso che ogni volta si presenta agli occhi di agrigentini e visitatori.
E la trasferta palermitana sembra che sia stata produttiva, dato che ha ricevuto le assicurazioni di cui abbiamo già detto.
Intanto nel corso dell'assemblea di ieri mattina i sindaci si sono detti pronti a firmare i singoli contratti con le imprese che forniscono i servizi di igiene ambientale e con l'impresa titolare della discarica di Siculiana. Tuttavia anche sulla firma dei singoli contratti tra i comuni e le imprese sono sorti dei problemi di carattere giuridico. Nella sostanza il liquidatore della società d'ambito dovrà dare una ulteriore proroga alle imprese, ma dovrà stare attenta a non alterare i contenuti dell'incarico altrimenti finirà per dare un nuovo affidamento. E' necessario quindi trovare nell'appalto esistente le vie giuridiche giuste per consentire ai comuni di impegnarsi in solido con Gesa a pagare, ciascuno per la propria quota, le imprese per i servizi resi e per il conferimento dei rifiuti in discarica. Atal proposito ieri pomeriggio io stesso liquidatore, con il legale di Gesa, ha tenuto una riunione con le imprese e con i legali di queste ultime che si è protratta fino a tarda sera. Stamattina sapremo se è stata trovata una soluzione idonea.
Peraltro, tornando ai piani di rientro, essi consentiranno ai sindaci di saldare i debiti riconosciuti fino al 31 dicembre 2011, mentre per quello che non hanno pagato nel 2012 dovranno mettere mano al proprio bilancio, così come dovranno fare per pagare le prossime fatture, da gennaio 2013, che tra poco si impegneranno a pagare (con sostanziose anticipazioni, stando che i bilanci di previsione 2013 sono ancora tutti da approvare e che i primi incassi della Tares non saranno disponibili prima di settembre).
SALVATORE FUCÀ
Agrigentonotizie
Riordino aeroporti, Lampedusa tra gli scali di interesse
L'Atto inserisce lo scalo isolano tra quelli "Indispensabili per la continuità territoriale", insieme a Pantelleria
di Redazione
L'aeroporto di Lampedusa è tra gli scali considerati nell'Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale emanato dal ministro dei Trasporti Corrado Passera.
L'Atto inserisce lo scalo isolano tra quelli "Indispensabili per la continuità territoriale", insieme a Pantelleria.
Sono 31, in tutto gli aeroporti ritenuti di interesse nazionale, che quindi saranno oggetto di interventi strutturali. Non sono previsti nuovi scali sul territorio.
Le altre categorie riguardano la rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari (Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia); gli aeroporti con traffico superiore a un milione di passeggeri annui, quelli con traffico superiore a 500mila passeggeri annui e che hanno specifiche caratteristiche territoriali quali unicità regionale o danno servizio a un territorio a scarsa accessibilità; a questi si aggiungono aeroporti che non fanno parte delle reti europee ma con traffico vicino al milione di passeggeri e con trend in crescita (Rimini) o destinati a delocalizzare il traffico di grandi aeroporti (Salerno).
Comunicalo
Vivace incontro tra D'Orsi e amministratori condominiali alla Provincia di Agrigento
Vivace incontro dai toni accesi, ieri mattina, tra gli amministratori di condominio dell'Agrigentino e il presidente della provincia Eugenio D'Orsi in qualità di commissario dell'Ato idrico.
A chiedere l'incontro il presidente dell'Anaci (associazione degli amministratori di condomini) che sollecita l'Ato idrico a vigilare sulla Girgenti acque per far rispettare al gestore della reti idriche agrigentini al rispetto degli obblighi contrattuali.
All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, Carmela Dulcetta, vice presidente di Federlavoro Agrigento che cura una rubrica specifica sul blog www.bellaciaoag.it, e Maria Gabriella Miceli, presidente di Gesticond, responsabile dello "sportello condominiale" del Comune di Porto Empedocle.
Agrigentoweb
Consiglio straordinario in programma il 31 gennaio sul tema dell'acqua
Scritto da Redazione
Il Consiglio Provinciale si riunirà il prossimo 31 gennaio alle ore 18:00, nell'aula L. Giglia, in seduta straordinaria aperta alla cittadinanza, alle forze politiche, sociali e agli amministratori comunali e provinciali per discutere della questione della mancata approvazione della normativa sul riaffidamento del servizio idrico alla gestione pubblica".
La richiesta di convocazione è stata formulata dalla XI° Commissione Consiliare "Vigilanza sugli Enti Partecipati", primo firmatario il Presidente della Commissione Stefano Girasole e sottoscritta da 20 consiglieri provinciali,
"Il tema dell'acqua, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, è purtroppo una delle questioni cruciali per la vita dei cittadini della nostra provincia. Mi auguro che la deputazione regionale e nazionale agrigentina sia presente ai lavori del Consiglio Straordinario, per un confronto sulle proposte di legge che dovranno essere discusse ed approvate nei prossimi mesi, alla luce del provvedimento provvisorio già preso dalla Regione Siciliana per potere risolvere in maniera definitiva il problema dell'acqua".
Buscemi ricorda come la Regione Sicilia, nella legge 2/2013, "riconosca l'acqua quale patrimonio pubblico da tutelare e trattare in quanto risorsa limitata di alto valore sociale, ambientale, culturale, economico". Mi aspetto, conclude Buscemi, che dopo le enunciazioni di principio seguano comportamenti conseguenti per varare una legge che dia risposte concrete ai bisogni dei cittadini in termini di efficienza e di equità".
Mostra personale di pittura di Lorella Zarbo
Scritto da Redazione
Mostra personale di pittura della pittrice Lorella Zarbo presso Scala reale del palazzo della Provincia di Agrigento.
I quadri saranno esposti dal 4 all' 11 febbraio 2013.
Lavalledeitempli
Disco rosso all'aeroporto di Agrigento
Pubblicato da: Redazione
Disco rosso per l'aeroporto di Agrigento. Il nuovo piano nazionale non prevede la realizzazione di nuovi scali. Saranno potenziati alcuni tra quelli esistenti e salvaguardati altri come quello di Lampedusa. Ma di Agrigento nemmeno se ne parla. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, ha emanato l'Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale. Come si legge in un'agenzia di stampa, il provvedimento, atteso da 26 anni, pone le basi per un riordino organico del settore aeroportuale sotto il profilo infrastrutturale, gestionale e della qualità' dei servizi. L'atto, che recepisce gli orientamenti comunitari e gli indirizzi governativi e parlamentari , sara' ora inviato alla Conferenza permanente Stato-Regioni per la necessaria intesa e, successivamente, sara' adottato con un apposito decreto dal Presidente della Repubblica.
Per ridurre l'attuale frammentazione del sistema e razionalizzarlo, il nuovo piano individua gli aeroporti di interesse nazionale, che costituiranno l'ossatura strategica per lo sviluppo futuro.
Il nuovo piano nazionale degli aeroporti non prevede aperture di nuovi scali. Questo principio vale per Grazzanise e Viterbo. Gli scali non di interesse nazionale saranno invece trasferiti alle Regioni competenti, che decideranno la loro diversa destinazione o possibilita' di chiusura.
Sono complessivamente 31 gli aeroporti di interesse nazionaleindividuati dal nuovo piano di riassetto del sistema varato oggi dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera. Questi scali sono raggruppati sotto tre grandi categorie: aeroporti inseriti nella 'core network', considerati di rilevanza strategica a livello Ue; aeroporti inseriti nella 'Comprehensive network' e aeroporti non facenti parti delle reti europee.
Questi, nel dettaglio, gli aeroporti di interesse nazionale. Si comincia da quelli inseriti nella Core Network, considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a citta' o nodi primari, e sono Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia. Il secondo gruppo e' quello degli aeroporti inseriti nella Comprehensive Network, che, vede, a sua volta, al suo interno, tre ulteriori sottogruppi. Ci sono gli scali con traffico superiore a 1 mln di passeggeri annui: Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona; gli scali con traffico superiore a 500mila passeggeri annui e con specifiche caratteristiche territoriali (unicita' nell'ambito regionale o servizio a un territorio di scarsa accessibilita'): Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste. Ci sono poi gli aeroporti indispensabili per la continuita' territoriale: Lampedusa, Pantelleria.
Il terzo gruppo, cioe' quello degli aeroporti non facenti parte delle reti europee, comprende gli scali con traffico vicino al milione di passeggeri e con trend in crescita: Rimini; scali destinati a delocalizzare traffico di grandi aeroporti: Salerno. Per questi scali, spiega il ministero delle Infrastrutture, e' previsto sia il mantenimento della concessione nazionale, sia la soluzione delle criticita' relative al rilascio della concessione in gestione totale, ove essa sia mancante.
Gli aeroporti di interesse nazionale potranno inoltre essere interessati da un programma di infrastrutturazione che ne potenzi la capacita', l'accessibilita', l'intermodalita', a partire da Roma Fiumicino (realizzazione di una nuova pista, potenziamento delle aree di imbarco e dei Terminal), Malpensa e Venezia (miglioramento dell'accessibilita' delle strutture e della interconnessione con l'alta velocita'). Il potenziamento di diversi altri scali e' previsto nel medio-lungo periodo.
Nel nostro Paese sono attualmente operativi 112 aeroporti, di cui 90 aperti al solo traffico civile (43 aperti a voli commerciali, 47 a voli civili non di linea), 11 militari aperti al traffico civile (3 scali aperti a voli commerciali, 8 a voli civili non di linea), 11 esclusivamente a uso militare.
A questo punto la politica si interessi almeno della SS.640. I lavori di raddoppio dell'importante strada che consentirebbe di accorciare le distanze dallo scalo aeroportuale di Catania, sono fermi dalla scorsa estate. Qualcuno dei nostri parlamentari si attivi per fare chiarezza. Agrigento rischia ancora una volta di restare marginale al sistema di trasporti regionale e nazionale.