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Rassegna stampa del 23, 24, 25 e 26 febbraio 2013

23 febbraio - sabato
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Dopo le dimissioni di alcuni consiglieri
«Cambio partito» Nuova geografia alla Provincia
Cambi di casacca e nuova geografia politica in Consiglio provinciale.
La discussione sull'attuale situazione politica della Provincia ha caratterizzato buona parte della seduta dell'Aula Ciglia. Numerosi gli interventi, seguiti alle comunicazioni del vicepresidente Carmelo Avarello, che ha presieduto la riunione: tra questi, la collocazione nel Gruppo Misto di alcuni consiglieri, e cioè Arturo Ripepe ex Pid, Gioacchino Zarbo (Iniziativa responsabile) e Pellegrino Quartararo (Mpa), che hanno lasciato i rispettivi gruppi, mentre il consigliere Davide Gentile ha aderito ai Democratici Popolari Riformisti per la Sicilia. Particolarmente acceso il dibattito dopo la comunicazione su alcuni incarichi ad esperti esterni all'amministrazione conferiti dal Presidente Eugenio D'Orsi, che era assente.
L'ex esponente dello stesso partito di D'Orsi, oggi passato nell'Udc, Quartararo, in particolare, ha chiesto spiegazioni sugli incarichi, in particolare su quello a Gianluca Rizzo per le politiche agricole, chiarendo altresì di avere lasciato l'Mpa dopo l'accordo con la Lega, partito in antitesi coni suoi ideali.
«Un accordo che tradisce le aspettative dei siciliani», ha detto Quartararo. Ivan Paci, capogruppo dei Pdl, ha detto che l'azione amministrativa del presidente D'Orsi è inadeguata.
«Assistiamo ormai da mesi" ha detto Paci "ad una girando- la di revoche ed incarichi assessoriali, finalizzati solo a sostenere una sua eventuale ricandidatura alla Presidenza della Provincia, ma senza traccia di alcuna azione amministrativa né di benefici per il territorio ed i cittadini».
I lavori sono stati aggiornati a martedì prossimo, 26 febbraio, alle 18.
PAOLO PICONE
 
LA SICILIA
 
CONSIGLIO PROVINCALE
Soprattutto un dibattito politico
g. sc.) E' stato rinviato al prossimo 26 febbraio il Consiglio provinciale di Agrigento, riunito giovedì sera per affrontare diversi punti all'ordine del giorno. Immancabile, prima della discussione di due interrogazioni, un lungo dibattito sulla situazione politica alla Provincia. Ad aprire le "danze", il capogruppo Pdl Ivan Paci. "Assistiamo ormai da mesi — ha detto - ad una girandola di revoche ed incarichi assessoriali, finalizzati solo a sostenere una ricandidatura del presidente D'Orsi". Nella discussione è anche entrata la marcia per la vicenda del ponte Verdura, con l'opposizione che l'ha bollata come iniziativa propagandistica e l'assessore Biondi al fianco del presidente per difendere la forma di protesta. Interventi anche dei consiglieri Gallo e Guarraci, che hanno sottolineato i danni per l'intera provincia provocati dal crollo e Ruvolo che ha ritenuto tardivo l'intervento della Provincia. Dopo aver discusso due interrogazioni di Gallo e Gentile è mancato il numero legale.
 
ALUNNI DISABILI DELLA PROVINCIA
Avranno il loro insegnante di sostegno
e. m.) Sono circa un centinaio i bambini disabili di una ventina di comuni della provincia di Agrigento che hanno avuto riconosciuto il diritto ad essere assistiti in classe dall'insegnante di sostegno per un numero adeguato. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo che ha accolto tutti i ricorsi proposti nell'interesse degli alunni portatori di handicap dall'avv. Giuseppe Impiduglia che è stato il difensore per conto dell'associazione "Nuove Ali" di Agrigento, I minori hanno così acquisito il diritto ad essere assistiti in modo continuo secondo il rapporto di un insegnante per ciascun disabile, in deroga al rapporto medio di un insegnante ogni due bambini.
Il Tar Sicilia, oltre ad affermare l'obbligo dell'amministrazione scolastica di garantire ai bambini disabili gravi un'assistenza continua secondo il rapporto di un insegnante di sostegno per ciascun disabile, ha anche condannato il ministero dell'istruzione al risarcimento del danno esistenziale subito dai minori quantificato, in via equitativa" in mille euro per ogni mese di mancanza dell'insegnante di sostegno nel rapporto uno ad uno sino all'effettiva assegnazione.
I giudici hanno evidenziato come l'amministrazione scolastica continui ad agire da anni in modo colposo in materia di insegnanti di sostegno e hanno rilevato, malgrado l'esistenza di numerosi precedenti giurisprudenziali sfavorevoli al ministero, l'ufficio scolastico continua anno dopo anno a reiterare provvedimenti non conformi alla normativa in materia di tutela dei soggetti disabili per il quali l'associazione agrigentina "Nuove Ali" continuerà a battersi.
 
IL CASO. Clamorosa presa di posizione ieri a Ribera del presidente della Provincia D'Orsi, «colpa dei patto di stabilità»
"Niente soldi per sistemare le strade"
RIBERA. «Non ho i soldi sufficienti per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei 1.400 chilometri di strade provinciali. Le somme in bilancio sono una bazzecola rispetto alle esigenze segnalate dalle amministrazioni comunali di tutta la provincia, I soldi ci sono, ma non posso stornarli perché non potrei rispettare il patto di stabilità. Il governo mi dica cosa devo fare».
E' stato questo lo sfogo e la denuncia lanciati nella sala dei sindaci del palazzo comunale di Ribera dal presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi di fronte ai sindaci di tanti comuni che gli prospettavano la situazione pericolosa delle strade provinciali all'interno dei loro territori, soprattutto fronte all'emergenza dettata dal blocco della strada statale 115, a causa del crollo del ponte sul fiume Verdura.
Il presidente D'Orsi si era fatto pro-
motore di un sit-in di amministratori locali, proprio sul ponte, "non per una passerella politica — ha detto - ma per sensibilizzare tutte istituzioni ad accelerare progetti e lavori per la riapertura dell'importante arteria della Sicilia sud-occidentale".
Il presidente D'Orsi ha rincarato la dose della polemica: "Ho in bilancio la miserevole somma di circa 150 mila euro che dovranno servire per la riparazione di tutte le strade provinciali ha continuato D'Orsi — ho paura a spenderli perché, subito dopo, mi attirerò le critiche del 90 per cento dei sindaci insoddisfatti.
Il problema è che i soldi ci sarebbero, ma devo rispettare categoricamente il patto di stabilità. Anche di fronte alla gravissima emergenza di questi giorni? Vi confesso che forse la Provincia Regionale di Agrigento spende più denaro per pagare legali e danni alle autovetture di tanti utenti che ci fanno causa per il dissesto della viabilità.
Per tale comparto i soldi ci sono e si possono spendere, per riparare le strade e salvaguardare la salute e la vita dei cittadini no».
E a proposito delle strade provinciali, inserite nel percorso alternativo del blocco della SS 115, tra Villafranca Sicula e Sant'Anna di Caltabellotta, D'Orsi ha minacciato l'Anas di togliere l'autorizzazione al transito veicolare, se l'ente, come fa accordo, non provvederà subito alla loro sistemazione in sicurezza.
Una situazione dunque che si preannuncia foriera di ulteriori polemiche, polemiche con le quali - ovviamente - non si sistemano e mettono in sicurezza le martoriate strade della provincia.
ENZO MINIO
 
agrigentoflash
 
Consiglio Provinciale: dibattito politico acceso, poi manca il numero legale
Il dibattito sull'attuale situazione politica della Provincia ha caratterizzato buona parte della seduta del Consiglio Provinciale di ieri sera. Presenti anche gli Assessori Angelo Biondi, Alfonso Montana e Pietro Asaro, nominato di recente al posto di Aldo Varisano. Numerosi gli interventi, seguiti alle comunicazioni del vicepresidente Carmelo Avarello, che ha presieduto la riunione: tra queste, la collocazione nel Gruppo Misto di alcuni consiglieri, e cioè Arturo Ripepe (PID), Gioacchino Zarbo (Iniziativa Responsabile) e Pellegrino Quartararo (MPA), che hanno lasciato i rispettivi gruppi, mentre il consigliere Davide Gentile ha aderito ai Democratici Popolari Riformisti per la Sicilia. Particolarmente acceso il dibattito dopo la comunicazione su alcuni incarichi ad esperti esterni all'amministrazione conferiti dal Presidente Eugenio D'Orsi, assente per seguire a Ribera la vicenda dell'interruzione della SS 115. Quartararo, in particolare, ha chiesto spiegazioni sugli incarichi, in particolare su quello al dr. Rizzo per le Politiche Agricole, chiarendo altresì di avere lasciato l'MPA dopo l'accordo con la Lega, partito in antitesi con i suoi ideali. "Un accordo che tradisce le aspettative dei siciliani" ha detto Quartararo.
Ivan Paci, capogruppo del PDL, ha detto che l'azione amministrativa del Presidente D'Orsi è inadeguata. "Assistiamo ormai da mesi" ha detto Paci "ad una girandola di revoche ed incarichi assessoriali, finalizzati solo a sostenere una sua eventuale ricandidatura alla Presidenza della Provincia, ma senza traccia di alcuna azione amministrativa né di benefici per il territorio ed i cittadini. Anche la marcia sul ponte Verdura rappresenta una politica fatta più di slogan che di azioni concrete". Pronta la replica dell'Assessore Angelo Biondi: "L'incontro di Ribera con sindaci, consiglieri comunali ed operatori commerciali del comprensorio di Ribera e Sciacca era tutto tranne che una sceneggiata, in quanto il Presidente D'Orsi ha fatto emergere la realtà, ovvero che la vicenda non è stata affrontata nel modo dovuto. I 40 giorni ipotizzati dall'ANAS per la riapertura della strada non sono realistici, inoltre la Provincia ha concesso il nulla osta per il transito sulle strade di sua competenza chiedendo all'ANAS di adeguare il percorso al transito giornaliero di migliaia di mezzi. Ad oggi non v'è traccia di questi interventi, col risultato che le strade provinciali ogni giorno risultano sempre più danneggiate da un traffico sovradimensionato. La popolazione e gli operatori commerciali sono esasperati, quindi l'azione del Presidente D'Orsi è stata corretta e condivisa". Carmelo Avarello (SEL) ha chiesto se era ipotizzabile l'intervento del Genio Militare per la costruzione di un ponte provvisorio, e Biondi ha risposto che ciò sarà possibile solo se il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di calamità naturale.
Sull'argomento sono intervenuti anche Roberto Gallo (Destra), che ha evidenziato gli enormi danni subiti dagli agricoltori e dai commercianti della zona e la necessità di un intervento del Consiglio Provinciale attraverso una mozione, e Orazio Guarraci (G. Sud), secondo il quale i danni riguardano l'intera provincia. Duro, in questo senso, il suo intervento. Il Presidente D'Orsi - ha detto in sintesi Guarraci - si è disinteressato del territorio, limitandosi ad alcuni atti plateali, come è accaduto per le vicende dell'aeroporto e delle lettere di licenziamento ai precari, e ad iniziative come la marcia sul ponte Verdura, mentre semmai avrebbe dovuto essere presente in occasione dell'arrivo del Presidente Crocetta. Sono mancate invece iniziative serie sulla viabilità provinciale, e se si preoccupa, giustamente, della SS 115, che però non è di sua competenza, da mesi la SP 68 Porto Empedocle-Realmonte è chiusa per frana senza che vi sia traccia di interventi per riaprirla. A Guarraci ha replicato l'Assessore Biondi: "Guarraci è poco informato: sulla Porto Empedocle-Realmonte il Presidente D'Orsi ha già indetto una conferenza di servizi ed è stato dato incarico per il progetto esecutivo. Si attende, speriamo in tempi brevi, il nulla osta del Genio Civile". Guarraci, insoddisfatto della risposta, ha consigliato "in questi pochi mesi che ci separano dalle elezioni un cambio di marcia sulla politica dell'Ente".
Anche Matteo Ruvolo (UDC) ha ritenuto tardiva e inefficace la presenza di D'Orsi a Ribera. "Il suo intervento sarebbe stato apprezzabile - ha detto Ruvolo - ma perché non lo ha fatto in occasione dell'arrivo del Presidente Crocetta lo scorso 11 febbraio? Si consideri che Crocetta ha già dichiarato lo stato di calamità". Ruvolo ha anche modificato la mozione, della quale è primo firmatario, che verrà votata il prossimo martedì alla ripresa dei lavori, a sostegno della comunità del comprensorio di Ribera e Sciacca per sollecitare la dichiarazione dello stato di calamità da parte del Consiglio dei Ministri.
Discussa, in seguito, l'interrogazione del consigliere Roberto Gallo (Destra) sulla viabilità provinciale. Gallo ha evidenziato in particolare le pessime condizioni della SP 3/A Favara-Aragona Caldare, con buche e avvallamenti che la rendono estremamente pericolosa per auto e mezzi pesanti. L'Assessore Biondi ha chiarito che la strada è già stata mezza in sicurezza, e si attende un miglioramento delle condizioni meteo per il rifacimento e la bitumatura completa del manto stradale.
Successivamente è stata trattata la mozione presentata dal consigliere Davide Gentile sulla necessità di potenziare i collegamenti con gli aeroporti siciliani, in particolare con quello di Trapani, che collega la Sicilia con venti nazioni europee. Biondi ha risposto che l'Amministrazione ha già intrapreso una serie di rapporti con le società di autolinee per ottenere un migliore collegamento del nostro territorio con Trapani. Al momento della votazione però è mancato il numero legale, essendo presenti solo 15 consiglieri, e al successivo appello erano presenti solo in tre, e cioè Avarello, Spoto e Gentile. I lavori sono stati quindi aggiornati a martedì prossimo, 26 febbraio, alle ore 18.00
 
Lavalledeitempli.it
 
ROBERTO GALLO: TURISMO E TRASPORTI, COLLEGAMENTI "DA RIDERE" CI FANNO PERDERE ALMENO 100.000 TURISTI L'ANNO
Pessimi collegamenti con gli aeroporti di Trapani in particolare, ma anche Palermo - dichiara Roberto Gallo, Consigliere Provinciale de La Destra -,  ci fanno perdere di fatto la possibilita' che oltre 100.00 persone ogni anno potrebbero raggiungere Agrigento col giro di affari che cio' comporterebbe. Lavoro, occupazione e sviluppo nel settore che dovrebbe essere volano della nostra economia , cioe' il turismo insieme all'agricoltura.
Nel dettaglio la situazione è che esiste una sola autolinea che collega l'aeroporto di Palermo con Agrigento  . Con orari che sono assolutamente insufficienti . Infatti l'ultima corsa da Punta Raisi ad Agrigento è alle ore 19,30  sicche' ci sono 150 voli settimanali che rimangono scoperti . Altro problema  è che da Agrigento per l'aeroporto di Palermo l'ultima corsa è alle ore 17,00  , e cio' comporta che migliaia di persone cancellano l'ultimo pernottamento sul nostro territorio per effettuarlo a Palermo e ripartire l'indomani .
Per quanto riguarda Trapani col suo aeroporto di Birgi - continua Gallo - , la situazione è ancora piu' grave . Anche qui c'è una sola autolinea che collega il territorio Agrigentino con l'aeroporto di Birgi . Le corse sono soltanto 3 giornaliere di cui l'ultimo pullman alle ore 16,30 nei giorni feriali da Birgi verso Agrigento  , invece la domenica una sola corsa alle ore 20,10 . In soldoni oltre 11.000 passeggeri alla settimana restano scoperti per raggiungere la nostra Provincia, e si spostano agevolmente su Palermo che è ben collegata, rinunciando al tour turistico nel nostro territorio.
Facendo ancora qualche semplice calcolo c'è una potenzialita' di oltre 2 Milioni di passeggeri all'anno che non potendo raggiungere regolarmente la Provincia di Agrigento , rimangono su Palermo e/o anche sul territorio Trapanese . Limitandoci appena a considerare un 5% di questo traffico passeggeri , possiamo affermare , appunto, che perdiamo almeno 100.000 turisti all'anno , i quali darebbero una boccata d'ossigeno alla nostra grave crisi economica .
Per queste ragioni - conclude Roberto Gallo -, martedi' prossimo depositero' una interrogazione al Presidente della Provincia , per chiedere i motivi dell'immobilismo verso questi fondamentali problemi , e chiedere anche che l'amministrazione provinciale elabori un progetto d'intervento nei collegamenti tra il territorio Agrigentino e gli aeroporti di Trapani e Palermo in tempi brevissimi, se c'è la volonta' politica di farlo e la capacita' di realizzare tale intervento .
 
24 febbraio - domenica
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Saranno tutor del progetto Green job
Orienta Giovani, chiusa selezione
Tre assunzioni
Sono Valentina Cipolla, Valentina Dispenza e Salvatore Farruggia i vincitori del bando per il conferimento di alcuni incarichi professionali nell'ambito del progetto Orienta Giovani - Green Job". La Provincia ha pubblicato la graduatoria del progetto, approvata dal dirigente Dino Barone, che ha visto la partecipazione di 34 persone: Andrea Trapani, Damiana Cutaia, Anna Maria Parla, Giuseppe La Rocca, Luigi Giuseppe Vella, Fabio Alba, Lorena Scalzo, Giuseppe Mangiapane, Giuseppina Liotta, Lavinia Di Fa!co, Francesca Oliveri, Mariangela Cardinale, Roberta Zicari, Luana Cacciatore, Simona Messina, Valentina Lattuca, Valentina Galvano, Marcella Mossuto, Irene Palermo, Giorgia Giordano, Vanessa Buggea, Annalidia Dell'Arte, Angela Bordino, Serena Gardella, Valeria Concilio, Paolo Zarelli, Antonietta Arnone e Andrea Dell'Arte. Solo due gli esclusi: GianfrancoAttaguile edAlfonsina Cannella, Gli altri tutti ammessi ma i vincitori sono stati: Cipolla, Dispenza e Farruggia. Gli avvisi riguarda- vano il conferimento di tre incarichi per wtor per la gestione delle dinamiche d'aula su formazione e orientamento al lavoro, e di un incarico di formatore - orientato- re (per il quale, oltre al titolo di studio erano richieste anche competenze specifiche in materia di orientamento professionale, trend in atto nel mercato del lavoro, gestione delle dinamiche di gruppo e selezione delle risorse umane). Il progetto Green Job ha l'obiettivo principale di promuovere un approccio ai terni dell'occupazione che tenga in considerazione l'accesso al lavoro ma soprattutto la capacità di mantenerlo in un mercato caratterizzato da continui mutamenti, ed è rivolto agli studenti degli Istituti tecnici e professionali, residenti nelle province di Lecce e di Agrigento, di età compresa tra i 17 e i 19 anni, tramite l'attuazione di una serie di azioni che permettano di sviluppare competenze legate alle cosiddette "professioni verdi".
(PAPI)
 
FRANA ALLA STRADA PROVINCIALE. Il progetto è pronto:via libera della Forestale, la Soprintendenza chiede integrazioni
Frana alla Scala dei turchi, niente lavori
Il sindaco: «Stagione turistica a rischio»
Si allungano inesorabilmente i tempi per il ripristino della strada provinciale che porta alla Scala dei Turchi in parte franata il 7gennaio scorso. Il sindaco di Realmonte, Piero Puccio, «allarmato e preoccupato per i gravi danni che sta subendo e che continuerà a subire l'economia turistica del territorio soprattutto in vista della stagione estiva», ha chiesto e ottenuto un incontro coi prefetto di Agrigento, Francesca Ferrandino, per fare il punto della situazione e sollecitare tempestivi interventi. l'via i tempi si allungano malgrado le buone volontà. Il progetto, dell'importo complessivo di circa 480 mila euro, è stato già consegnato dai tecnici della Provincia Regionale di Agrigento il 30gennaio scorso, il dipartimento forestale ha già dato il via libero, la soprintendenza ai beni colturali di Agrigento - spiega il sindaco - ha chiesto delle integrazioni al progetto prima di dare il via libera. L'Utc provinciale ha già mandato le ca1e all'ufficia gare della Provincia. Adesso dovrà essere fatto il bando, e poi, prima di espletare la gara passeranno circa sessanta giorni, se non ci siano ricorsi. I lavori potrebbero partire a maggio per concludersi non si sa quando, mettendo in ginocchio l'economia del territorio, di hotel, ristoranti che danno lavoro, è. viste le ordinanze già emesse non possiamo permettere nemmeno l'accesso in spiaggia ai turisti, la rimozione dei pericoli di crolli non è stata sostanzialmente ancora fatta perché è prevista nel progetto di ripristino. Occorrerebbe una soluzione alternativa per accelerare i tempi, anche se sembra oggettivamente difficile trovare una soluzione». Non sarebbe possibile intervenire per il ripristino della strada attraverso il cosiddetto sistema si somma urgenza nonostante la gravità della situazione - evitando così il tradizionale iter burocratico previsto dalle leggi sugli appalti, come si era detto in un primo momento - perché l'importo complessivo dei lavori è superiore a 350 mila euro. Intanto il maltempo ha aggravato la situazione della strada franata e chiusa al transito da quasi due mesi, li deputato regionale del Pdl, Vincenzo Fontana, in un'interrogazione al presidente della regione Crocetta e agli assessori regionali competenti - Mariella I-o Bello, Ambiente e Territorio, e Franco Battiato al Turismo - ha chiesto la riparazione immediata, prima che cominci la stagione balneare, della strada provinciale 68 in parte franata in prossimità alla Scala dei Turchi, con un immediato intervento coordinato con la Protezione civile e con la Provincia regionale di Agrigento». (CAGI)
 
25 febbraio - lunedì
 
VUOTO
 
26 febbraio - martedì
 
GIORNALE DI SICILIA
 
POLITICHE 2013
AL PD 23 FRA DEPUTATI E SENATORI LOTTA SUL FILO DI LANA UDC-FRATELLI D'ITALIA PER GLI ULTIMI SCRANNI
Sicilia, i seggi di Camera e Senato
I grillini conquistano almeno -18 parlamentari. Nel centrodestra brinda soltanto il Pdl: può arrivare a 28
Al Senato in Sicilia la spunta il Pdl, che porta a casa da solo 14 seggi contro i 4 del Pd e i 6 dei
grillini. Un solo seggio a Palazzo Madama occuperà la lista Crocetta. Fuori tutti gli altri partiti
che correvano nell'Isola: a dividersi la torta dei 25 senatori sono solo quattro simboli,
Molto più incerto - al momento di andare in stampa -il quadro dei deputati che dalla Sicilia
volano alla Camera. Bisognerà attendere la divisione dei voti su base nazionale per capire se i Par-titi che hanno preso le percentuali più basse, ma fanno parte di coalizioni che hanno superato
lo sbarramento, potranno ottenere seggi nell'Isola.
In attesa dei dati definitivi, le segreterie regionali prevedevano che il quadro si comporrà così: alla Camera, collegio occidentale, il Pd avrà probabilmente 9 eletti, 6o7 il Pdl, 6 almeno i grillini e uno ciascuno la lista Monti e Sel. L'ultimo seggio dovrebbero contenderselo Fratelli d'ltalia e l'Udc.
Nel collegio orientale si eleggono due deputati in più. Secondo i calcoli delle segreterie. 10  andrebbero al Pd e 6 o 7 al Pdl. Altri sei o sette vanno ai grillini. Di certo avranno un deputato dalla Sicilia orientale anche Sel, Monti e probabilmente l'Udc. Un seggio potrebbe scattare anche a Fratelli d'ltalia.
Molti dei nodi andranno sciolti solo oggi. Anche perchè in alcuni casi gli eletti otterrebbero un
seggio sia nella Sicilia orientale che in quella occidentale - è il caso della Boldrini in Sel- e dovrebbero quindi optare, liberando dunque un posto alle loro spalle.
Allo stesso modo il Movimento 5 Stelle e il Pdl si contendono un seggio in più in entrambi i collegi.
 
 
POLITICHE 2013-02-26 POSSIBILI 9 SEGGI PER IL PD, 6 PER IL PDL E PER IL M5S, UNO PER LA LISTA DI MONTI, SEL, UDC E FRATELLI D'ITALIA
Camera occidentale, probabili eletti
Un successo che forse in pochi ipotizzavano quello ottenuto dal Movimento Cinque Stelle anche nella Circoscrizione Sicilia I al termine dello scrutinio delle 2441 sezioni (province di Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta).
Nella parte occidentale dell' Isola, dopo lo scrutinio completo, il movimento dei grillini è riuscito a sfiorare il 35%.
A varcare il portone di Montecitorio saranno Riccardo Nutì, portavoce della città di Palermo e che già alle comunali del capoluogo aveva ottenuto un largo consenso; Giulia Di Vita, candidata anche lei alle scorse elezioni in primavera al consiglio comunale di Palermo, neolaureata in Ingegneria; Chiara Di Benedetto, neofita del movimento; Loredana Lupo, laureata e ricercatrice all'università; Azzurra Cancelleri, nissena, sorella dell'ex candidato alla presidenza regionale e neo deputato all'Ars Giancarlo; e Claudia Mannino, giovane architetto di Carini.
Dietro i) movimento di Grillo si piazza il centrodestra che raccoglie il 30.62% dei consensi nonostante rispetto ai grillini avessero alle spalle l'aiuto di Grande Sud-Mpa (1,83%), Fratelli d'Italia (1,3%) e partiti minori.
Poi il centrosinistra con il 21,32% che sfiora il tracollo anche se con ogni probabilità otterrà grazie al premio di maggioranza che si delinea a livello nazionale un numero tra gli otto e i dieci deputati.
La coalizione a sostegno cliMa- rio Monti si ferma all'846% delusione in casa Udc (2,69) e Futuro e Libertà (0,57),. Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia è al 3.70%. Tutte sotto 11% le altre formazioni
(PPM)
 
AUTONOMISTI. L'ex governatore ammette il colpo. Poi attacca: «Chi è andato via ha dato un apporto pari a zero a Crocetta e sarà trattato da zero»
Lombardo: «L'Mpa sconfitto. E non di poco»
CATANIA
Le facce di via Pola, storico quartier generale catanese di Mpa-Pds, sono contratte e deluse già nel pomeriggio. Il successo non abita più da queste parti. E in serata, ieri, Raffaele Lombardo —- l'ex governatore che ha appena fallito l'elezione al Senato con la sua lista autonomi- sta — ha ammesso la sconfitta. Più pesante del previsto: «Terne- vo di non farcela per un pelo, invece non è stato così. Siamo fermi a poco più del 2 per cento, ci sarebbe stato più rammarico se avessimo sfiorato il 3 per cento (la soglia di sbarramento per l'accesso a Palazzo Madama, ndr). Avrei potuto ottenere un collegio cosiddetto sicuro, mi era stato offerto. Ma sarebbe stato poco conveniente».
Al suo fianco nel corso di un 'improvvisata conferenza stampa il figlio Toti, deputato regionale, ma non il fratello Angelo, che lascia Montecitorio non ricandidato, il leader autonomista ha annunciato di voler restare «socio sostenitore del partito» e preso atto del crollo di consensi, anche nella sua terra. È ferito, Raffaele Lombardo, ma lo scatto d'orgoglio non gli fa difetto. Come sempre, d'altronde. Strappa gli applausi più convinti dei suoi "ultrà" quando randella gli ex amici — tra questi, molti suoi conterranei come Lino Leanza e Giovanni Pistorio o il presidente del Consiglio comunale catanese Marco Consoli — che hanno recentemente abbandonato Mpa per il Megafono o l'Udc: «Chi è andato via, ha dato un apporto pari a zero alla Lista Crocetta e a Pierferdinando Casini. E saranno trattati da zero».
Rispetto alle Regionali, è rimasto meno di un terzo dei voti a Raffaele Lombardo. Eppure, il "suo" centrodestra canta vittoria in Sicilia. Lui, comunque, non si sente cannibalizzato dal Pdl: «Non potevamo fare altro che allearci con loro, inoltre saremo presenti in Parlamento con due senatori e un deputato, eletti nel Pdl, che resteranno autonomisti. Sono miei amici da sempre, come Antonio Scavone e il sindaco di Grammichele (comune di origine di Lombardo, ndr) Pippo Compagnone, che saranno senatori, e Angelo Attaguile (ex presidente del Calcio Catania, ndr), deputato». «Io come Monti—ha proseguito Lombardo— ero identificato col Governo. E l'ho pagatacara. Questi quattro anni alla Regione non ci hanno portato nulla». Quindi, la frecciata a quel Pd che aveva sostenuto la seconda fase dell'esperienza di Raffaele Lombardo a Palazzo d'Orleans: «Lo dico ai giovani che sono qui in sala, non si facciano tentare da alleanze con la sinistra. Loro non vogliono alleati, ma solo portatori di sangue». In piedi accanto a Ri- no Piscitello, coordinatore del Movimento per l'Autonomia-Partito dei Siciliani, Raffaele Lombardo ha infine indicato nuove sfide ai suoi sostenitori:«Ci sarà il tempo per riorganizzarci, con persone fedeli e leali. Adesso, ci aspettano le elezioni comunali e provinciali. Al di là del dato di oggi, vedrete che riprenderemo grande forza. E io mi farò in quarantaquattro per vincere le battaglie che ci attendono». (GEM)
LA SICILIA
 
UN RISULTATO IN CONTROTENDENZA ALL'INTERNO DEL CENTRODESTRA IN SICILIA
L'inattesa "caduta" di Lombardo e Miccichè Né Grande Sud né Mpa-Partito dei siciliani hanno superato la soglia minima regionale del 3%
Come sono lontani i tempi del 61-O. Come sono lontani i tempi dell'elezione condivisa da tutto il centrodestra alla presidenza della Regione. Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo, capolista per il Senato rispettivamente di Grande Sud e Mpa-Partito dei siciliani, restano fuori da palazzo Madama.
Una bocciatura netta, resa ancora più cruda dai numeri, I due partiti - a livello regionale -si sono fermati sotto quel 3% che era il risultato minimo per superare lo sbarramento.
Un dato che, a ben guardare, risulta in controtendenza rispetto al chiaro successo ottenuto dal Centrodestra in Sicilia di cui Miccichè e Lombardo, negli ultimi quindici anni, sono stati due punti di riferimento imprescindibili.
Se dunque sono queste le potenzialità del Centrodestra in Sicilia resterebbe da capire come Musumeci, Miccichè e soci siano riusciti, a forza di stupide divisioni e ripicche personali, a perdere la presidenza della Regione poi finita nella mani dell'inatteso Crocetta grazie anche all'altissima percentuale di astensioni. Ma questa è un'altra storia, già archiviata.
11 primo a commentare il risultato è stato Gianfranco Miccichè. Lo ha fatto senza tanti giri di parole, prendendo atto della situazione e guardando al futuro. Un futuro comunque amaro da accettare se si pensa che appena qualche mese addietro alle regio-nali il suo partito aveva toccato il 6% dei consensi e adesso ha raccolto appena 11%. Per lui personalmente è comunque una nuova sconfitta essendo arrivato quarto nella corsa alla Presidenza della regione, appunto qualche mese addietro.
«Le urne non ci hanno premiato - dice l'ex ministro del primo governo Berlusconi, l'uomo che fondò Forza Italia in Sicilia - Ma se si crede in un progetto lo si deve portare avanti comunque».
«Non ho nessun rammarico per la mancata elezione - aggiunge -. Sono contento per tutto ciò che ho fatto in politica. Non posso che fare i complimenti al presidente Berlusconi che in due mesi di campagna elettorale è riuscito a non fare vincere la sinistra)).
Raffaele Lombardo non è mai stato uomo di molte parole. Non Io era quando ha mietuto successi a ripetizione (dal Comune alla presidenza della Regione, passando per la presidenza della Provincia), figurarsi adesso che le cose hanno preso una piega diversa e il Mpa ha appena superato il 2%.
«Non abbiamo raggiunto il quorum - ammette - ma abbiamo avuto un risultato dignitoso». Il suo ragionamento non si riferisce solamente ai suo Mpa ma anche alle altre liste del centrodestra dove erano candidati uomini provenienti dal suo movimento.
«Abbiamo eletto - spiega dunque l'ex presidente della Regione - due senatori e un deputato alla Camera nella lista del Pdl».
Il ragionamento non tocca tanto il passato quanto le possibilità di potere continuare a recitare ancora un ruolo nell'ambito della politica che conta anche se attraverso candidati eletti in altri partiti ma da sempre vicini a all'area lombardiana.
((Due senatori, Antonio Scavone e Pippo Compagnone - ha aggiunto - in una maggioranza così risicata come quella di Palazzo Madama, potranno essere determinanti per portare avanti le istanze dell'autonomia e della Sicilia, così come lavorerà bene alla Camera Angelo Attaguile».
Dichiarazioni di circostanza e fatte a caldo, nell'imminenza di una bocciatura che ovviamente non era attesa, men che mai in questi termini.
«Non entriamo per 1.500-2.00 voti - ha osservato Lombardo - ma la sfida andava accettata: non potevo certo candidarmi in un altro collegio, la battaglia andava combattuta in Sicilia e così è stato».
 
Agrigentoflash
 
Politiche. Otto i deputati agrigentini eletti
Sono otto i deputati agrigentini eletti alla Camera e al Senato in questa tornata elettorale. Si tratta di 4 "new entry" e di 4 uscenti. Ecco chi sono: Angelo Capodicasa (PD), Tonino Moscatt (PD) , Maria Iacono (PD),
Angelino Alfano (PDL), Riccardo Gallo Afflitto (PDL),Nino Bosco (PDL), Giuseppe Ruvolo (UDC) e Giuseppe Marinello (PDL).
Così invece il voto in città, per ciò che concerne la Camera dei deputati:
M5S 36,87%
PDL 26,55%
PD 15,95%
LISTA MONTI 5,56%
RIVOLUZIONE CIVILE 2,69%
GRANDE SUD 2,56%
UDC 2,54%
FRATELLI D'ITALIA 2,28%
SEL 2,07%
I risultati in provincia per la Camera dei Deputati:
M5S 35,86%
PDL 23,95%
PD 21,12%
LISTA MONTI 4,90%
UDC 2,90%
GRANDE SUD 2,55%
RIVOLUZIONE CIVILE 2,34%
SEL 1,88%
FRATELLI D'ITALIA 1,22%
Per quanto riguarda il Senato, ecco i risultati in città:
M5S 32,34%
PDL 26,16%
PD 16,80%
LISTA MONTI 6,43%
MEGAFONO 3,93%
GRANDE SUD 2,93%
MPA 2,71%
RIVOLUZIONE CIVILE 2,07%
FRATELLI D'ITALIA 2,03%
SEL 1,76%
I risultati in provincia per il Senato:
M5S 30,61%
PDL 23,76%
PD 19,46%
MEGAFONO 7,03%
LISTA MONTI 5,62%
MPA 3,65%
GRANDE SUD 2,11%
RIVOLUZIONE CIVILE 1,76%
SEL 1,47%
FRATELLI D'ITALIA 1,22%
 
 
Riccardo Gallo tra gli agrigentini eletti al parlamento: "mi aspetta un impegno unidirezionale verso il sud"
Il neo eletto deputato del Pdl Sicilia 1 Riccardo Gallo esprime gioia per l'elezione al Parlamento che si insedierà giorno 15 marzo.
"Ringrazio tutti gli amici che hanno creduto nella mia azione politica e nel mio forte radicamento sul territorio dovuto a un impegno costante per gli agrigentini.
Il segretario del Pdl Alfano che ringrazio ha riconosciuto al gruppo del Patto per il Territorio un ruolo politico di primissimo piano,adesso ad Agrigento e Provincia siamo il secondo partito dietro solo all'exploit dei Grillini, questo la dice lunga sulla classe dirigente che si è formata all'interno del Pdl e il ricambio generazionale che si è creato nello scegliere i candidati nella formazione delle liste.
Sono determinato, ciò che mi aspetta è un impegno unidirezionale verso il sud e i siciliani, il paese è stato diviso in due, ma oggi bisogna ripartire e dare uno slancio all'economia italiana con delle linee incentrate allo sviluppo e di sostegno ai ceti produttivi"
 
Lavalledeitempli.it
 
Riccardo Gallo: " la mia elezione frutto di un impegno sul territorio"
Il neo eletto deputato del Pdl Sicilia 1 Riccardo Gallo esprime gioia per l'elezione al Parlamento che si insedierà giorno 15 marzo.
"Ringrazio tutti gli amici che hanno creduto nella mia azione politica e nel mio forte radicamento sul territorio dovuto a un impegno costante per gli agrigentini.
Il segretario del Pdl Alfano che ringrazio ha riconosciuto al gruppo del Patto per il Territorio un ruolo politico di primissimo piano,adesso ad Agrigento e Provincia siamo il secondo partito dietro solo all'exploit dei Grillini, questo la dice lunga sulla classe dirigente che si è formata all'interno del Pdl e il ricambio generazionale che si è creato nello scegliere i candidati nella formazione delle liste.
Sono determinato, ciò che mi aspetta è un impegno unidirezionale verso il sud e i siciliani, il paese è stato diviso in due, ma oggi bisogna ripartire e dare uno slancio all'economia italiana con delle linee incentrate allo sviluppo e di sostegno ai ceti produttivi"
 
Agrigentooggi
 
Elezioni 2013: ad Agrigento Trionfo del Movimento 5 Stelle, tiene il Centro destra
Il Movimento Cinque Stelle è  il primo partito della città di Agrigento. Trionfa alla Camera ma non al Senato dove comunque è secondo a un passo dal Centro destra. Sono i dati  definitivi dello scrutinio ad Agrigento città che, vedono il Movimento Cinque stelle totalizzare 10.380 voti alla Camera, pari al 36,87 % , seguito dalla coalizione del Centro destra che ha il 32,33% per un totale di 8102  preferenze.
Staccato il centro sinistra con il 18,27% frutto di 5.144 voti. Leader Mario Monti che raggruppava UDC, Scelta civica Monti per l'Italia e Futuro e Libertà ha messo insieme solo 2.391 voti pari al all'8,49% delle preferenze.
Tra i singoli partiti Il Popolo della Libertà con 7.477 preferenze ha raggiunto il 26,59%, Grande Sud ed Mpa con 721 preferenze il 2,56, Fratelli D'Italia con 644 voti il 2,28%. Anche la Lega nord è stata votata ad Agrigento con 14 preferenze.
Il Pd ha totalizzato 4.492 preferenze pari al 15,95% e il Sel 583 voti pari al 2,07%.
L'Udc solo 721 preferenze pari al 2,54%, Lista Monti 1566 per il 5,56% e Fli solo 108 voti con 0,38%.
Al  Senato, ha la meglio il Centro destra con il 35,00%, subito dopo c'è il Movimento di Grillo con il 32,33%. Il Centrosinistra è al 22,96% e Leader Mario Monti al 6,44%.
Si tratta di dati diffusi dal Comune di Agrigento che ha effettuato la raccolta in tempo reale.
LA CURIOSITÀ:
Una curiosità: a Fontanelle le cui sezioni elettorali contengono gli elettori di San Michele, ha stravinto Beppe Grillo.
Una "vittoria" schiacciante.
In tutte le sezioni, il suo Movimento ha raddoppiato rispetto al Pdl e al Pd, superando di gran lunga il migliaio di voti.
La curiosità sta tutta nella scelta del quartiere che da sempre è stato serbatoio della destra con il Pdl in testa.
 
TUTTI I DATI IN PROVINCIA DI AGRIGENTO:
SENATO
Popolo della Libertà 23,57 % (44.461)
Partito dei Siciliani 3,68% (6.949)
Grande Sud 2,11 % (3.997)
Fratelli d'Italia 1,2% (2.275)
La Destra 0,56% (1.066)
Cantiere Popolare 0,43% (815)
Mir 0,19% (372)
Lega Nord 0,08& (161)
Totale coalizione 31,86% (60.096)
Movimento 5 Stelle 30,78% (58.060)
Partito Democratico 19,40% (36.587)
Il Megafono 7,06% (13.332)
Sel 1,47 (2.776)
Moderati 0,24% (468)
Centro Democratico 0,23% (438)
Totale coalizione 28,42& (53.601)
Con Monti per l'Italia 5,68% (10.723)
Rivoluzione Civile 1,75% (3.306)
Amnistia Giustizia e Libertà 0,45% (859)
Fiamma Tricolore 0,35% (666)
Forza Nuova 0,24% (465)
Partito Comunista dei Lavoratori 0,20% (380)
Fare per fermare il declino 0,17% (338)
Pri 0,05% (95)
CAMERA
Movimento 5 Stelle 35,96% (75.590)
Popolo della Libertà 24,07% (50.607)
Grande Sud-Mpa 2,60% (5.471)
Fratelli d'Italia 1,21% (2.548)
La Destra 0,58% (1.238)
Mir 0,28 % (606)
Lega Nord 0,09 % (192)
Totale coalizione 28,85% (60.662)
Partito Democratico 20,95% (44.051)
Sel 1,85% (3.909)
Centro Democratico 0,37% (797)
Totale coalizione 23,19% (48.757)
Scelta Civica con Monti per l'Italia 4,9% (10.311)
Unione di Centro 2,87% (6.047)
Fli 0,49% (1.042)
Totale coalizione 8,27% (17.400)
Rivoluzione Civile 2,32% (4.893)
Amnistia Giustizia e Libertà 0,54% (1.156)
Pli 0,32% (684)
Fare per fermare il declino 0,3% (635)
Forza Nuova 0,2% (423)
 
Canicattìweb
 
Elezioni Politiche 2013, è rivoluzione: ingovernabilità, in Sicilia il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo primo partito
Scritto da Redazione Canicatti Web
Smentiti gli instant poll, il centrodestra rimonta sul centrosinistra. In Sicilia Pdl al 31,5%, Movimento 5 Stelle primo partito e seconda coalizione con il 31,2%, Pd-Sel al 26,1%. Indietro Monti e Ingroia. Affluenza al 75,16%.
Le proiezioni rincorrono i dati reali con gli ultimi dati dell'Istituto Piepoli per la Rai che fotografano un centrosinistra, al Senato, prima coalizione, in recupero sopra al 31% contro i precedenti dati che lo piazzavano al secondo posto, superato dal centrodestra. Lasciando il risultato di Palazzo Madama in bilico. Un'indicazione che trova parziale conferma nei dati del Viminale che a metà scrutinio (30.333 sezioni su un totale di 60.431) mostrano la coalizione di Pier Luigi Bersani al 32,8% mentre il centrodestra è al 29,2%. Dati questi ultimi non indicativi però: i dati ufficiali che arrivano, man mano che prosegue lo scrutinio reale, non tengono infatti conto dei pesi delle varie regioni. Negli ultimi dati del Viminale, ad esempio, lo scrutinio di regioni chiave come Lombardia e Lazio è infatti ad un terzo delle sezioni, ben sotto quindi alla media nazionale dell'esame del voto.
Secondo i dati della seconda proiezione Piepoli per Rai in Sicilia, è testa a testa tra centrodestra e Movimento 5 Stelle al Senato. Pdl-Lega e gli altri della coalizione sono al 31,5%, Grillo è il primo partito al 31,2%. Il centrosinistra è al 26,1%, la Lista Monti al 6,5%. Rivoluzione civile è al 2,7%. Gli altri partiti sono al 2%.
Primi dati veri dal ministero dell'Interno per la provincia di Agrigento. Al Senato su 84 sezioni su 512 è in vantaggio la coalizione di centrosinista con il 31,12% , dato corrispondente a 8.590 voti. Segue con poco più di un punto di distacco la coalizione di centrodestra al 29,87%, 8.247 voti. Terzo il partito di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle è al 29,63% con 8.180 voti. Al 5,59% invece Con Monti per l'Italia con 1.544 voti. Rivoluzione Civile con 444 voti conquista l'1,60%. Fiamma Tricolore è allo 0,75% con 209 voti; Lista Amnistia Giustizia e libertà è allo 0,51% (141 voti); segue Forza Nuova con lo 0,48% (133 voti). Chiudono Partito Comunista dei Lavoratori con lo 0,22% (61 voti), Fare per fermare il declino allo 0,15% con 43 voti e Pri con 9 voti, lo 0,03%
Primi dati veri dal ministero dell'Interno per la provincia di Trapani. Scrutinate 201 sezioni su 455: al Senato per ora in vantaggio il Movivemto 5 Stelle con 29.352 voti, il 35,64%. Segue la coalizione di centrodestra con il 32,66%, ovvero 26.899 voti. Terzo posto per la coalizione di centrosinistra con il 23,38%, 19.254 voti. Per Con Monti per l'Italia il 4,80% (3.956 voti). Rivoluzione civile conquista per ora il 2,20% con 1819 voti. La lista di Marco Pannella, Amnistia, Giustizia e libertà con 339 voti conquista lo 0,41%. Chiudono con lo 0,21% Fiamma Tricolore (181 voti), Forza Nuova 0,18% (151 voti), Fare per fermare il declino con 146 voti e lo 0,17%, stessa percentuale del Partito Comunista dei lavoratori (ma i voti sono 143) e Pri con lo 0,12% (103 voti).
Primi dati veri dal ministero dell'Interno per la provincia di Caltanissetta. Su 289 totali, le sezioni scrutinate sono 200: al Senato è avanti il Movimento 5 Stelle con il 30,71% ovvero 24.165 voti. Segue il centro sinistra con il 30,37%, per un totale di 23.897 voti. Terzo il centrodestra, con il 29,02%, 22.839 voti. La lista di Mario Monti è al 6,59% (5.166 voti). Rivoluzione civile di Ingroia conquista il 2.15% con 1.697 voti. La lista amnistia, giustizie e libertà è allo 0.34% con 270 voti. Forza nuova è llo 0.20% con 175 voti. Fare per fermare il declino ha la stessa percentuale con 163 voti. Chiudono Fiamma Tricolore allo 0,19% (152 voti), il partito Comunista dei lavoratori con lo 0,17 (137 voti) e Pri con lo 0,04 (33 voti).
Primi dati veri dal ministero dell'Interno per la provincia di Enna. Scrutinate 93 sezione su 226: al Senato è avanti il centrosinistra con il 33,1%,ovvero 9.621 voti. Segue la coalizione di centrodestra con il 29,58%, 8.622 voti. Terzo il partito di Grillo con il 26,51%, ovvero 7.622 voti. Segue Con Monti per l'Italia con il 6,69%, 1.952 voti. Rivoluzione civile di Ingroia è al 2,87% (838 voti). Segue Forza Nuova con lo 0,51% (151 voti); il partito di Pannella con lo 0,38% (113 voti). Chiudono il Partito comunista dei lavoratori con lo 0,29% (86 voti), Fiamma Tricolore allo 0,21% (62 voti); Fare per fermare il declino allo 0,19% con 56 voti e infine Pri con 19 voti, lo 0,06%.
Primi dati veri dal ministero dell'Interno per la provincia di Messina. scrutinate 397 sezioni su 783: al Senato è avanti la coalizione di centrosinistra con il 35,08%, un totale di 48,211 voti. Segue il centrodestra con il 33,51%, 46.055 voti. Terzo il Movimento 5 Stelle, con il 20,21% (27.784 voti). Segue la lista di Mario Monti con il 7,76% (10.678 voti). Rivoluzione civile di Ingroia è all'1,93% (2.664 voti). Il partito di Pannella è allo 0,30%, con 415 voti. Stessa percentuale per Forza Nuova con 413 voti. Segue il Partito comunista dei lavoratori con lo 0,29% (412 voti). Fare per fermare il declino è allo 0,26% con 360 voti. Fiamma Tricolore e Pri chiudono rispettivamente con lo 0,25%(354 voti) e lo 0,06 (83 voti).
Primi dati veri dal ministero dell'Interno per la provincia di Siracusa. su 420 sezioni scrutinate 280: al Senato in vantaggio il Movimento 5 stelle, con il 30,96%, ovvero 36.323 voti. Il centrodestra è in seconda posizione al 30,40%, con 35.673 voti. Segue la coalizione di centrosinistra con il 29,87% (35.049). Con Monti per l'Italia è al 5,02%, 5.891 voti. Rivoluzione civile di Ingroia è al 2,48%, con il 2.915 voti. Lista amnistia, giustizia e libertà è allo 0,32% (380 voti). Il Partito comunista dei lavoratori è allo 0,26% (313 voti); Fiamma Tricolore è allo 0,21% (258 voti). Chiudono Fare per fermare il declino allo 0,20% (239 voti); Forza Nuova con lo 0,15% (177 voti) e Pri con lo 0,08% (104 voti.
La rivoluzione civile è rimasta solo un auspicio. La lista del pm palermitano Antonio Ingroia non ce l'ha fatta a entrare in Parlamento. Lontana, e parecchio, dal proibitivo 8 per cento su base regionale per accedere al Senato, la lista di Ingroia, Di Pietro e De Magistris è rimasta al palo anche alla Camera, dove "bastava" un 4 per cento su base nazionale. A un quinto delle sezioni scrutinate per la Camera in Italia, Rivoluzione civile è ferma al 2,3 per cento, ben lontana, insomma, dall'obiettivo.
Neanche in Sicilia, Ingroia e Leoluca Orlando sono riusciti a mettere le ali al proprio movimento, che al Senato, a circa il 70 per cento delle sezioni scrutinate, si ferma al 2,58, un po' sopra la media nazionale che si aggira attorno al punto e mezzo. Meglio va alla Camera in Sicilia occidentale, dove la lista supera il 4 per cento, risultato che però non basta a trainarla fino all'obiettivo del 4 nazionale.
Scompaiono così dal Parlamento la sinistra radicale e la pattuglia dipietrista, l'unica che si era salvata dalla mannaia delle elezioni del 2008. Quanto a Ingroia, adesso, il pm tornerà con ogni probabilità alla magistratura.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

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