LA SICILIA
Palma, il liceo scientifico si «allarga» e dà vita a tre nuovi indirizzi didattici.
Il consiglio d'istituto del Liceo scientifico «Giovan Battista Odierna» finalmente ha deciso di offrire alla gioventù palmese la possibilità di scegliere la frequenza in altri indirizzi di studio di cui ormai si avvertiva l'esigenza, soprattutto per fronteggiare nella cittadina del Gattopardo il fenomeno del pendolarismo, obbligato per centinaia di studenti palmesi, costretti a viaggiare ogni giorno per raggiungere alcuni centri della provincia (Agrigento, Licata, Favara e Canicattì) in cui hanno potuto scegliere scuole ad indirizzo professionale. Con l'avvento del nuovo preside, il professor Roberto Navarra, il Liceo scientifico Odierna si è aperto a nuovi indirizzi di studio che potrebbero costituire per la nuova popolazione scolastica una occasione di crescita e di prospettive lavorative future, senza essere costretti, per completare l'obbligo scolastico, a trovare in sede solo una scuola superiore la cui unica prospettiva che sin qui ha saputo garantire è stata quella di percorrere la strada dell'università, non certo agevole per quegli studenti appartenenti al ceto meno abbiente.
Con l'appoggio unanime dei componenti del consiglio d'istituto, questa lacuna potrebbe essere colmata, poiché alla Provincia regionale, al Ministero dell'istruzione, all'Ufficio scolastico regionale e a quello provinciale, con un atto deliberativo, è stato richiesto l'ampliamento, oltre a quello esistente, per altri tre nuovi indirizzi di studio. Ed in particolare per il tecnico dei servizi sociali, per quello di informatica e telecomunicazioni e per le scienze applicate. Tre nuovi importanti corsi quinquennali quindi, con alcuni dei quali potere consentire, al termine della frequenza nel loro paese, di conseguire i diplomi con cui potere sperare di inserirsi nel mondo del lavoro, specie nei servizi sociali e nell'ambito del settore dell'informatica. FILIPPO BELLIA
BRUTTE NOTIZIE PER I DIPENDENTI PUBBLICI
Statali, blocco degli stipendi fino al 2014 Il "nodo" in Cdm, i sindacati insorgono
Brutte notizie per gli statali: stipendi congelati fino al 2014 per gli oltre 3 milioni di
dipendenti pubblici. Lo stabilisce un decreto ministeriale (Economia e Funzione Pubblica) che dovrebbe essere pubblicato a giorni. «Non si dà luogo - si legge nel testo del decreto - senza possibilità di recupero alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche». Per il personale, si legge nel provvedimento, «non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall'anno 2011». Tale disposizione era prevista nell'ambito del decreto sulla "spending review". Nel provvedimento vengono fissate anche le modalità di calcolo relative all'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 e ulteriore misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali.
"Non si dà luogo - si legge nel testo - senza possibilità di recupero, al riconoscimento dell'indennità di vacanza contrattuale, calcolata secondo la modalità ed in parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigente in materia, è corrisposta a decorrere dal 2015». Il decreto ministeriale prevede anche il blocco degli scatti di anzianità per il 2013 per i lavoratori della scuola (personale docente, amministrativo, tecnico ausiliario). Il provvedimento proroga per l'anno in corso le disposizioni contenute nel decreto 78 2010 secondo cui «per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola gli anni 2010,2011,2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti» dai contratti in vigore.
Insorgono i sindacati. Per la leader della Funzione pubblica della Cgil, Rossana Dettori, sarebbe «davvero inopportuno un decreto approvato dal governo Monti, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Non credo - dice - che l'esecutivo uscente possa permettersi di prendere scelte politiche così importanti proprio in questi giorni», non «fin quando il quadro politico non sarà più chiaro. Il ministro Patroni Griffi dovrebbe smentire le voci che annunciano un decreto come imminente». Da Palazzo Vidoni arriva invece informalmente la conferma che "il nodo", non un provvedimento già definito, arriverà presto sul tavolo dell'Esecutivo. «Un governo al termine del suo mandato, e bocciato sonoramente dal voto popolare, non può continuare a colpire le condizioni di lavoro in tutti i comparti pubblici», avverte il segretario generale Flc-Cgil, che rappresenta anche i lavoratori della scuola, Minimo Pantaleo. «Un'altra proroga al blocco sarebbe inaccettabile», aggiungono i segretari generali Funzione pubblica e Scuola della Cisl, Giovanni Faverin e Francesco Scrima.
Giunta assente, a vuoto seduta Ars su rigassificatore a Porto Empedocle
Seduta a vuoto a Sala d'Ercole per l'assenza del governo. All'ordine del giorno numerose interrogazioni e interpellanze, ma l'attenzione era concentrata sulla Mozione relativa alla revoca dell'autorizzazione per la realizzazione del rigassificatore a Porto Empedocle. Assente l'assessore Marino: assenza casuale o politica? Nella coalizione Crocetta sul rigassificatore non c'è comunione d'intenti. Peraltro, la mozione reca la firma di tutti i deputati grillini. E proprio mentre si parla di esportazione dei modello Sicilia a Roma, il governo regionale da una parte non intende dispiacere il M5S; dall'altra, è costretto a registrare che sulla mozione per bloccare il rigassificatore si è pronunciato contro l'Udc (in Sicilia fa parte della coalizione che ha eletto Crocetta) con il deputato Firetto che è anche sindaco di Porto Empedocle. Con la mozione dei grillini, il governo della Regione viene impegnato «ad annullare in autotutela, per motivi di pubblico interesse, il decreto dell'assessore all'industria con cui è stata autorizzata la costruzione di un impianto di rigassificazione LNG di 8 miliardi di mc, a confine del parco archeologico Valle dei Templi, patrimonio Unesco». Altre mozioni non discusse per lo stesso motivo (assenza del governo), con paternità trasversali, impegnano la giunta a bloccare le trivellazioni nella Valle del Belice. Altre due mozioni: una a firma dei Pd e l'altra del Pds-Mpa riguardano l'inserimento degli aeroporti di Catania nella Core Network Ten-T e dì Comiso tra gli scali d'interesse nazionale.
Ma non era assente solo l'assessore all'Energia: tutti hanno fatto sapere di avere altri «impegni istituzionali». Unica presente l'assessore agì Enti locali, Valenti, che ha dovuto rispondere, si fa per dire, a una interrogazione che non era di sua competenza. Sebbene il presidente dell'Ars, Ardizzone, abbia rinviato i lavorì a mercoledì senza alcun commento, conversando con i giornalisti però ha masticato amaro: «Il governo regionale deve rispettare le prerogative del Parlamento». E rileva anche la necessità che venga varata in tempi brevi una legge che regoli i rapporti tra governo e Parlamento, i poteri dell'uno e dell'altro. In effetti, se ne parla dal 2001 con l'entrata in vigore della Regione presidenziale. Sta di fatto che senza regole specifiche, il governo mortifica l'Ars ritenendo più importanti altri impegni istituzionali rispetto a quelli parlamentari. Un rapporto che provoca risentimenti di deputati con Gianni (eletto col Pid oggi con Tabacci gravita nel centrosinistra): «Assessori assenti non solo in Aula, ma anche nelle commissioni; dirigenti generali che nelle commissioni assumono impegni poi disattesì». Gianni censura il presidente Crocetta sul costo degli assessori tecnici: «Percepiscono l'indennità dei deputati più quella di assessori con un aggravio nel bilancio della Regione di 360 milioni. Proprio mentre ci si avvia alla riduzione dei deputati, la Regione con gli assessori tecnici ne paga 90 più 12», Lo stesso Gianni ha presentato un esposto alla Procura per la mancata aggiudicazione degli appalti relativi alle biglietterie e ai servizi aggiuntivi dei siti museali e archeologici. GIOVANNI CINANCIMINO
Annullate le "provinciali"
La decisione di Crocetta sta suscitando reazioni opposte fra chi lo condivide e chi lo critica
«A maggio non potranno assolutamente tenersi le elezioni provinciali. E' necessario in tempi brevi, piuttosto, procedere alla regolamentazione della materia». Lo afferma il vice presidente della prima commissione Affari Istituzionali all'Ars, Giovanni Panepinto, il quale ribadisce quanto già annunciato dal presidente della Regione Rosario Crocetta e quanto è stato sostenuto anche all'interno del gruppo parlamentare Pd e durante i lavori della commissione. «E' opportuno applicare la norma dello Statuto della Regione in materia di liberi consorzi — continua il parlamentare del Partito democratico — sostituendo le Province con i liberi consorzi e le città metropolitane già individuate Palermo, Catania e Messina. Intanto — spiega — è necessario rivedere complessivamente l'architettura delle funzioni dei liberi consorzi dei Comuni allineandole alle dinamiche nazionali in materia di province. Certamente — conclude il parlamentare regionale — non sarà possibile derogare dall'elezione diretta degli organismi». Il concetto viene ribadito anche dal deputato Udc e sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto, secondo il quale «Le Province vanno eliminate! Il Governatore Crocetta fa bene a proporre il rinvio del voto per dar corso ad un riordino delle competenze periferiche che eviti duplicazioni. Occorre garantire riduzione di spesa e crescita, di efficenza! » Di parere opposto invece il presidente della provincia Eugenio D'Orsi, secondo il quale «Le Province invece andrebbero riempite di contenuti e di sostanza». A suo parere non ci sarebbe alcun risparmio perché «il personale ed i dirigenti non possono essere licenziati e anche le incombenze che attualmente sono delle Province andrebbero ad altri uffici. L'unica spesa in più a questo punto sarebbero i consigli e gli amministratori, ma possono essere ridotti almeno del 50-60 per cento e quindi si perverrebbe egualmente ad una cospicua riduzione delle spese. Abolire le Province peraltro - aggiunge - significa andare contro i principi del federalismo, che si fondano proprio sugli enti locali. Se vogliamo risparmiare, invece, eliminiamo tutti gli enti di sottogoverno che ci sono e che appesantiscono notevolmente, quelli si, la spesa pubblica. Tuttavia io sono perfettamente convinto che alla fine non se ne farà niente: la politica ha bisogno degli enti intermedi, per cui si voterà per il rinnovo del Consiglio provinciale: magari non più a maggio ma ad ottobre, però si voterà, per cui per soli cinque mesi non sarà necessario nemmeno nominare un commissario». SALVATORE FUCÀ
Ponte riaperto in 40 giorni
RIBERA. I vertici dell'Anas hanno illustrato ieri sera gli aspetti tecnici e pratici del progetto
I lavori sul fiume Verdura potrebbero cominciare già nei primi giorni della prossima settimana
Il ponte sul fiume Verdura, crollato rovinosamente il 2 febbraio scorso, sarà rifatto entro 40 giorni, quando l'importante arteria sarà riaperta al transito tra Ribera e Sciacca. Sono questi i tempi dettati da Salvatore Giuseppe Tondi, direttore regionale dell'Anas, che ieri sera a Ribera, nella sala consiliare affollata, ha spiegato la natura tecnica dell'intervento di ricostruzione di quella parte di via di comunicazione crollata e ha annunciato che, a seguito dell'indagine di mercato, la ditta Cangemi di Castel i di Tusa, in provincia di Messina, è risultata aggiudicataria dei lavori, con un ribasso del 28 per cento, per un importo netto di 364mila euro. Tondi, che era accompagnato dagli ingegneri Campanella e Riela, ha spiegato che l'opera prevede, dopo la sistemazione idraulica del corso d'acqua con gabbioni di pietre, la posa di quattro grossi tubi Armco dei diametro di 5 metri sui quali, dopo la sistemazione della pila e della spalla del vecchio ponte in conci di tufo, sarà posto il riempimento di materiale arido e consolidato su cui sarà posto infine l'asfalto. Gli ingegneri hanno spiegato ai sindaci e agli amministratori comunali di una mezza dozzina di Comuni agrigentini, alla deputazione, ai comitati comunali e alle associazioni del comprensorio che da giorni si battono con lena per spinge re l''Anas a trovare una soluzione di transitabilità dell'unica strada che collega tre province, che la soluzione adottata è stata la più veloce e la più pratica perché altre ipotesi avrebbero richiesto più tempo, più soldi per creare i collegamenti e avrebbero causato maggiori disagi ai viaggiatori che oggi si servono di precarie strade alternative. Al sindaco Pace di Ribera, che chiedeva il miglioramento del percorso viario alternativo per i paesi della collina, l'Anas ha risposto che sarà migliorata la manutenzione sulla strada statale 386 e su qualche arteria provinciale. La ditta Cangemi - è stato detto durante l'incontro - dovrà realizzare l'opera entro 40 giorni, salvo condizioni climatiche avverse che potrebbero bloccare l'attività del cantiere. C'è anche una penale economica per la ditta se non saranno rispettati i tempi di consegna. I lavori potrebbero cominciare lunedì. E' stato precisato anche che sul nuovo ponte, in attesa della costruzione di una nuova opera di transito sul fiume Verdura, la circolazione veicolare per tutti i mezzi funzionerà a senso unico alternato con la posa di un semaforo. Tra i vari interventi, l'avv. Serafino Mazzotta ha chiesto se è previsto l'intervento della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali. ENZO MINIO
GIORNALE DI SICILIA
Incontro con "Sos"
Oggi alle ore 10,30 presso la Sala Convegni del Comune di Ribera si terrà il secondo incontro con la cittadinanza per definire la linea di azione da intraprendere contro la "fallimentare" gestione della Girgenti Acque. All'assemblea parteciperà in veste istituzionale l'Xl commissione consiliare "Vigilanza sugli enti partecipati", guidata dal presidente Stefano Girasole, che si riunirà ufficialmente a Ribera per esaminare pubblicamente e insieme ai cittadini i disagi e i disservizi creati dal gestore del servizio idrico.
LAVORO. Venerdì 15 alla Fondazione Mondo Altro
Opportunità per i giovani
Provincia, al va progetto
Unione Europea e nuove opportunità per i giovani agrigentini. Tutto pronto nella città dei templi per il primo meeting dei partecipanti al progetto "Provinciagiovane".
L'appuntamento è venerdì 15 marzo dalle ore 16 alle 18 nella sede della "Fondazione Mondo Altro", in via Orfane, 2, ad Agrigento.
All'incontro, promosso dell' Unione degli Assessorati, parteciperanno i giovani dei comuni dell'Agrigentino che hanno aderito all'iniziativa. Potranno
partecipare anche tutti i giovani a vario titolo interessati all' iniziativa come rappresentanti di consulte giovanili, associazioni di promozioni del territorio o altro, «Durante il meeting
- spiega una nota - sarà presentato il progetto Provinciagiovane, le tematiche e le finalità previste dallo stesso.». Per ulteriori informazioni rivolgersi alla segreteria dell'Unione degli Assessorati al numero 091.3096280 all'indirizzo di posta elettronica info@unioneassessorati.it. (CAGI)
Province, primo stop al piano Crocetta
Il presidente ha proposto il rinvio delle elezioni e una riforma che riduce i costi evitando di abolire gli enti
Giacinto Pipitone
PALERMO
Il primo tentativo di Crocetta di rinviare le elezioni per le Province, dal maggio di quest'anno a quello dell'anno prossimo, è andato a vuoto. E ora al presidente resta solo la giornata di martedì per evitare che l'Ars sia costretta a votare il giorno dopo su una riforma che ancora oggi non ha un profilo. E che farebbe esplodere il rapporto fra maggioranza e grillini. Mercoledì sera il presidente aveva annunciato l'intenzione di rinviare le elezioni, commissariare le Province e nel frattempo varare all'Ars una riforma che - invece di abolire questi enti - riduce i costi del 20% e riscrive le funzioni. Un testo definito dai grillini «un brodino». I 5 Stelle chiedono l'abolizione, prendere o lasciare: o con loro o sarà sfida a colpi di voto all'Ars. Il problema è che ieri in commissione il governo non ha trovato una sintesi fra le diverse posizioni neppure degli altri partiti. E poichè il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha già fissato per mercoledì il voto sulla riforma, il rischio è di andare in aula in ordine sparso con un esito imprevedibile delle votazioni. Formalmente il governo non ha ancora scritto neppure un proprio testo e dunque si voterebbe su quello messo a punto dal presidente della commissione, Marco Forzese, che prevede appunto tagli ai costi ma non l'abolizione delle Province. Il Pdl alza il prezzo della trattativa. Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale, si dice contrario al commissariamento e propone, al massimo, di prorogare gli attuali presidenti. Ma il Pn, con Francesco Scoma e Simona Vicari, vorrebbe anche sfidare elettoralmente Crocetta e chiede' di votare subito una riforma taglia-costi e andare a elezioni a fine maggio o poco oltre. Una posizione che coinvolge l'intero centrodestra, come sottolinea anche Giovanni Avanti (Pid), presidente della Provincia di Palermo e leader dell'Urps.
Votare subito, hanno calcolato i tecnici delta Regione, costerebbe 13,5 milioni da aggiungere al milione e mezzo che già costeranno le urne aperte il 26 e 27 maggio in 142 Comuni. Per Forzese «dalla commissione martedì dovrà uscire un testo perlomeno votato a maggioranza. Ho potuto verificare posizioni molto distanti che vanno dalla soppressione delle Province al rinvio del voto. Soprattutto nel Partito democratico sussistono almeno tre posi-zioni differenti sull'argomento'>. Secondo alcuni deputati ieri il Pd avrebbe tentato di portare avanti la tesi delle elezioni subito per favorire la candidatura di Mirello Crisafulli a Enna, mentre nel centrodestra sia Avanti che Francesco Cascio avrebbero già la candidatura pronta a Palermo.
Ma una riunione di gruppo del Pd, in serata, ha sgomberato il campo da equivoci: «Bisogna necessariamente procedere a tappe - ha detto Giovanni Panepinto - e la prima tappa non può che essere quella del rinvio del voto. Solo così potremo avere il tempo per decidere la migliore riforma possibile, concordata con i territori, che comunque deve avere l'obiettivo di ottimizzare le funzioni, ridurre i costi e tagliare gli sprechi». Il Pd non parla dunque di tagliare le Province e così si riavvicina alle posizioni di Crocetta. Restano pronti allo scontro d'aula i grillini, forti di un loro testo che prevede l'abolizione subito e che potrebbe essere messo ai voti come emendamento. Ma il Pd avverte il Movimento 5 Stelle: «Agli amici grillini— conclude Panepinto —dico che se sono per il taglio netto delle Province, devono ricordare che se intanto non voteranno con noi il rinvio delle elezioni, la conseguenza sarà che andremo al voto a maggio con l'attuale assetto. Insomma, l'intransigenza deve fare i conti con la realtà delle cose».
Presentato il progetto per il ponte
I lavori necessari, che sono stati affidati ad una ditta del Messinese, verranno a costare circa 360 mila euro
Totò Castelli
A quasi un mese dal crollo I'Anas ha ieri presentato il progetto per il ripristino del ponte Verdura alla città di Ribera, alla presenza di quasi tutti i sindaci dell'hinterland (c'erano Fabrizio Di Paola di Sciacca, Carmelo Pace di Ribera, Totò D'Angelo di Lucca sicula, Domenico Balsamo di Villafranca sicula, Enzo Inga di Calamonaci, Calogero Pumilia di Caltabellotta, il presidente del consiglio comunale di Burgio Andrea Puleo) e di un folto pubblico, che hanno affollato la sala consiliare "Leonardo Frenna". I lavori sono stati aperti dal sindaco di Ribera Carmelo Pace, che ha fatto una breve cronistoria di quanto avvenuto, segnalando i disagi delle popolazioni, le difficoltà incontrate soprattutto dai produttori agricoli impegnati nella campagna di commercializzazione delle arance. Subito dopo è intervenuto l'ingegnere Salvatore Tondi, responsabile dell'Anas, il quale si è soffermato sulla soluzione scelta "temporanea" resasi necessaria - ha chiarito - perché consentiva "di rimanere in asse ed era la più rapida e veloce possibile". La "soluzione" prevede l'utilizzo di grossi tubi in metallo del diametro di 5 metri e zero otto, che dovrebbero consentire di fronteggiare il più possibile la portata del fiume. Tondi ha chiarito che I'Anas si è mossa velocemente, a stretto contatto con altri enti, per accelerare al massimo l'iter per l'affidamento dei lavori, che saranno eseguiti da una ditta di Tusa, nel messinese, per un importo di circa 360 mila euro, alla luce di un ribasso offerto del 28 per cento sull'importo a base d'asta. Tondi ha chiarito che il progetto è stato autorizzato nel corso di una conferenza di servizi tenuta ad Agrigento, e che già prima della Conferenza di servizi erano state avviate le procedure di gara. "Giovedì scorso - ha detto Tondi - è arrivata l'autorizzazione e mercoledì si è fatta la garaAgrigentoflash
Anas: aggiudicati i lavori per il ripristino del ponte Verdura
E' stata espletata l'indagine di mercato per i lavori di ripristino del ponte Verdura al km 135,9 della strada statale 115 "Sud Occidentale Sicula" ed è risultata aggiudicataria l'impresa "Gangemi Carmelo" di Tusa (ME), con un ribasso del 28%, per un importo netto dei lavori di oltre 364 mila euro. A comunicarlo è l'Anas. L'aggiornamento dello stato dei lavori già avviati in alveo al torrente Verdura e quelli di manutenzione lungo il percorso alternativo, sarà l'oggetto di un incontro che si svolgerà oggi alle ore 18.00, presso il Comune di Ribera, in accordo con il Prefetto di Agrigento e alla presenza dei sindaci dei comuni limitrofi, per informare le popolazioni coinvolte sulla stato di attuazione delle procedure attivate a seguito del cedimento di una pila dell'arcata centrale del ponte.
Firetto: "le province vanno eliminate"
"Le Province vanno eliminate! Il Governatore Crocetta fa bene a proporre il rinvio del voto per dar corso ad un riordino delle competenze periferiche che eviti duplicazioni. Occorre garantire riduzione di spesa e crescita di efficienza!" Lo ha detto stamane il deputato regionale Udc, Lillo Firetto.
Agrigentonotizie
Viadotto Verdura, aggiudicati i lavori di ripristino
La ditta ''Gangemi Carmelo'' di Tusa (Me) si è aggiudicata i lavori con un ribasso del 28 percento, per un importo netto dei lavori di oltre 364mila euro
Sarà l'impresa ''Gangemi Carmelo'' di Tusa (Me), ad effettuare i lavori di ripristino del viadotto sul fiume Verdura, crollato il 2 febbraio scorso. La ditta si è aggiudicata i lavori con un ribasso del 28 percento, per un importo netto dei lavori di oltre 364mila euro. L'aggiornamento dello stato dei lavori già avviati in alveo al torrente Verdura e quelli di manutenzione lungo il percorso alternativo, sarà l'oggetto di un incontro che si svolgerà oggi alle 18 presso il Comune di Ribera, in accordo con il prefetto di Agrigento e alla presenza dei sindaci dei comuni limitrofi.
Agrigentoweb
Aggiudicati i lavori per il ripristino del ponte Verdura
L`Anas comunica che e' stata espletata l'indagine di mercato per i lavori di ripristino del ponte Verdura al km 135,9 della strada statale 115 'Sud Occidentale Sicula' ed e' risultata aggiudicataria l'impresa "Gangemi Carmelo" di Tusa (Me), con un ribasso del 28%, per un importo netto dei lavori di oltre 364mila euro. L'aggiornamento dello stato dei lavori già avviati in alveo al torrente Verdura e quelli di manutenzione lungo il percorso alternativo, sarà l'oggetto di un incontro che si svolgerà oggi alle ore 18.00, presso il Comune di Ribera, in accordo con il Prefetto di Agrigento e alla presenza dei sindaci dei comuni limitrofi, per informare le popolazioni coinvolte sulla stato di attuazione delle procedure attivate a seguito del cedimento di una pila dell'arcata centrale del ponte.
Firetto: "Le province vanno eliminate"
"Le Province vanno eliminate! Il Governatore Crocetta fa bene a proporre il rinvio del voto per dar corso ad un riordino delle competenze periferiche che eviti duplicazioni. Occorre garantire riduzione di spesa e crescita di efficenza!". Lo ha detto stamane il deputato regionale Udc, Lillo Firetto.
GIORNALE DI SICILIA
A CAMMARATA
Piscina provinciale - Appaltati i lavori
È stato aggiudicato l'appalto per gli impianti di manutenzione nella piscina coperta di Cammarata, dell'importo a base d'asta di 168.124,67 euro. Lo rende noto la Provincia, L'impresa aggiudicataria è la "Italimpianti di Agrigento", che ha effettuato un ribasso del 28.6767%, pari a euro 120.876,31, compresi gli oneri per la sicurezza pari a euro 3.362,49.
Alla gara hanno partecipato in tutto 71 imprese. "L'aggiudicazione di questa gara - dice il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi - consentirà, una volta completato l'iter burocratico, di adeguare gli impianti della piscina, rendendola nuovamente fruibile ai numerosi utenti del comprensorio montano" (PAPI)
Secondo Giusy Nicolini:«È necessario sostituire subito almeno uno dei traghetti»
Lampedusa e Linosa isolate Il sindaco fa appello a Crocetta
LAMPEDUSA
"Di fatto, siamo in regime di detenzione e non sappiamo perché". Parole dure quelle di Giusi Nicolini, sindaco delle Pelagie, di fronte all'ennesima emergenza che vede Lampedusa e Linosa isolate dal punto di vista dei trasporti. "A tutti i liberi cittadini è riconosciuto il diritto di muoversi all'interno del territorio nazionale, tranne che a noi. Eppure è un principio stabilito dalla Costituzione italiana che, fino a prova contraria, dovrebbe essere applicata anche ai cittadini italiani che abitano nelle isole Pelagie. Ma non è così. Da mesi combattiamo per avere un mezzo di trasporto che consenta alle persone e alle merci di viaggiare da e verso la Sicilia. Da mesi sentiamo promesse, ma non vediamo soluzioni".
In effetti gli isolani continuano a soffrire per un sistema dei trasporti che non li soddisfa, "Viviamo una situazione paradossale e indegna di un paese civile - aggiunge il sindaco -. Nel 2013 una comunità intera si ritrova ostaggio di una nave, che è troppo vecchia e non può garantire il servizio di continuità territoriale, ma che la Compagnia delle Isole sostituisce, Per lunedì 4 marzo è stato convocato in Regione il tavolo tecnico che si è già riunito senza esito a fine gennaio Apprezzo le parole del presidente Crocetta che ha annunciato di aver disposto provvedimenti perché venga garantita la continuità territoriale con le Pelagie e mi auguro che questa sia la riunione decisiva".
Da lunedì scorso la situazione si è aggravata a seguito della serrata da parte degli autotrasportatori e dei commercianti del pescato I pescatori sono entrati in stato di agitazione impedendo, per tre giorni consecutivi, l'attracco alla motonave. Ieri la nave non ha intrapreso il viaggio perle cattive condizioni meteo marine.
"Credo che non ci si renda conto di quei che significa isolamento in posti così piccoli e lontani. La sospensione del servizio di collegamento marittimo per molti giorni, talvolta per settimane, causa problemi che chi vive sulla terraferma non immagina. Oggi - aggiunge Giusi Nicolini - molte scorte alimentari sono esaurite, così come le medicine nella farmacia e nel poliambulatorio, le merci scarseggiano e i rifiuti si accumulano. A Linosa, dopo annidi lotte, ancora si aspetta l'attivazione dell'unica pompa di benzina".
Il sindaco ha fatto presente a tutte le Autorità che, anche con la ripresa dei collegamenti marittimi, la motonave Paolo Veronese non sarà in grado, da 50k di garantire gli approvvigiona menti indispensabili per ristabilire le condizioni di normalità sulle isole. Per questo ha chiesto di predisporre invia straordinaria uno o due viaggi speciali da effettuare con un mezzo a rinforzo della Veroni se". (AAU)
Sul ponte fioccano le polemiche
Posizioni contrastanti sui lavori
L'avvocato Serafino Mazzotta ha confermato la presentazione di un esposto in Procura
È ormai diventato il 'ponte delle polemiche" quello che il 2 febbraio scorso, quindi esattamente un mese addietro, è crollato rovinosamente e che era 3tato costrutto nel 1870-75 e ampliato negli anni '70 sul fiume Verdura, tra i territori di libera, Sciacca e Caltabellotta stilla Statale 115. Che le polemiche continuano ad infuriare lo si e visto nel corso dell'acceso dibattito venuto fuori giovedì sera nel corso dell'incontro pubblico voluto dal sindaco Carmelo Pace e dai sindaci del comprensorio per illustrare l'ipotesi progettuale per la ricostruzione dei ponte messa in campo dall'Anas e contestata da parte di ingegneri di Sciacca, semplici cittadini dei centri interessati, che si sono ritrovati a migliaia anche su Facebook, dove, ad iniziativa dei vari Serafino Mazzotta, Lillo Manto e Pietro Montalbano, è stato realizzato il blog "No ponte, no voto". Tutti a chiedere in alternativa all'ipotesi messa in campo da Anas (l'uso di tubi metallici del diametro di 5 metri) e approvata nel corso della conferenza di servizi tenuta nei giorni scorsi alla presenza di sindaci, tecnici, esponenti regionali a vario livello, la realizzazione di un ponte del tipo "Bailey", di quelli che costruisce l'esercito in casi di emergenza Questo per consentire un transito in tempi brevi ai veicoli, possibilità che ad oggi viene esclusa dato che bisogna sottoporsi ad un vero e proprio calvario lungo una quarantina di chilometri per raggiungere territori che gravano so Burgio, Lucca, Villafranca e Calamonaci, paesi "investiti" in pieno da un traffico inusuale, malgrado gli interventi fatti dall'Anas, che come ha chiarito i'ingegnere Salvatore Tondi, responsabile regionale dell'ente, ha finora messo in campo interventi migliorativi delle strade per circa 400 Milla euro tra segnaletica, asfalto delle arterie, manutenzioni straordinarie. Stadi fatto, però, che ancora il problema non è risolto e sui tempi di soluzione si sono innescate le polemiche principali. Secondo l'avvocato Serafino Mazzotta, che ha presentato con il movimento "No ponte, no voto" on esposto alla Procura della Repubblica di Sciacca per valutare le scelte operate ma anche per verificare il perché d ponte alla fine è crollato, osa anche secondo Pietro Montalbano, tallo Manto non ci sono certezze sui tempi di esecuzione dei lavori indicati in 40-45 giorni dall'ingegner Tondi. Questi ha assicurato che si farà il possibile per mantenere gli impegni e che si è cercato di bruciare i tempi normali legati alle procedure per le certificazioni antimafia, che avrebbero imposto tempi ancora più lunghi. Le critiche principali sono arrivate per il fatto che non sarebbe chiaro se i lavori saranno eseguiti con la formula "ventiquattro ore su ventiquattro". A proposito l'ingegnere Tondi ha chiarito che non ci sono problemi di tipo economico per assi curare questo tipo di attività continuativa per bruciare i tempi necessari, ma eventualmente solo ragioni di sicurezza, legati alle condizioni meteorologiche e alla portata del fiume, che di questi tempi è rilevante. Le polemiche riguardano anche i percorsi alternativi, come quello di Scirinda, che ha chiarito il sindacalista della Cia Giovanni Cariano, è assolutamente inadeguato, ma anche sulla ripresa della viabilità a lavori completati (in una prima fase si procederà a senso unico alternato). (TC)
ASSE CON I GRILLINI RISCHIO. CANCELLERI: ABOLIZIONE IMMEDIATA, LA GIUNTA NON DIMENTICHI GLI IMPEGNI
Province, e scontro Crocetta Ardizzone
Il presidente della Regione: «Rinviare la riforma e le elezioni». Ma l'altro ribatte: «No, votiamo subito»
Giacinto Pipitone
PALERMO
La riforma delle Province diventa un caso, che apre uno scontro istituzionale fra presidenza dell'Ars e Palazzo d'orleans. E che rischia di mandare subito in frantumi il modello Sicilia, l'asse fra Crocetta e i grillini che in molti vorrebbero replicare a Roma.
Il caso nasce dal fatto che per mercoledì è stata fissata da tempo la prima seduta all'Ars in cui discutere della riforma delle Province. In commissione Affari istituzionali sono subito arrivati 9 disegni di legge che fotografano la spaccatura fra e dentro i partiti sulle due soluzioni: abolire questi enti o riformarli tagliandone i costi e le competenze. Il governo non ha ancora formulato un proprio testo ma il piano annunciato - rinvio delle elezioni di un anno e nell'attesa discussione sul migliore modello di riforma - giovedì non è passato in commissione. La prossima riunione in commissione è fissata per martedì ma sarà dura in questo clima arrivare a un intesa che metta al riparo dalle burrasche d'aula il giorno dopo.
Per questo motivo ieri Crocetta ha messo le carte sul tavolo e ha chiesto al presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, di rinviare la trattazione della riforma. Contestualmente il governo, come ha spiegato l'assessore agli Enti locali Patrizia Valenti, presenterebbe una leggina per ottenere il rinvio delle elezioni di un anno, altrimenti si dovrebbe votare il 26 e 27 maggio prossimi, data già fissata anche per le elezioni in 142 Comuni.
Crocetta ha poi illustrato il tipo di riforma che immagina. Partendo dal presupposto che non si parlerà di abolizione delle Province: «Quando volevamo anticipare il voto ad aprile siamo stati attaccati, ora che lo vogliamo rinviare di un anno veniamo attaccati. La verità è che nei partiti è forte il pressing per avere posti in cui candidare i politici. Io dico che possiamo farne enti di secondo livello, magari anche con cariche elettive. Ma in cui ci siano meno posti e pagati meno e in cui vengano inglobate le funzioni di enti che altrimenti sarebbero doppioni, penso agli Iacp o agli Ato». Crocetta ha annunciato un vertice di maggioranza per martedì: «Il governo aprirà un dibattito ampio fra i partiti, non attribuendosi la responsabilità della scelta ma limitandosi a un atto di indirizzo». La base di partenza è la trasformazione delle Province in liberi consorzi di Comuni, come prevede lo Statuto, magari più numerosi. Potrebbe crearsi il libero consorzio dei comuni vicini a Marsala, che lo chiedono da tempo».
Ma la mossa non è affatto semplice. Giovanni Ardizzone ha annunciato che mercoledì porterà in aula la riforma, l'Ars non si limiterà a varare un rinvio delle elezioni. Il presidente dell'Ars ha parlato di «rispetto dei ruoli» e ha ricordato che questo è il momento di agire e non delle polemiche>'. L'intenzione di Ardizzone è di portare in aula un testo di riforma, preferibilmente quello che verrà fuori dalla commissione, e su questo aprire il dibattito:Andiamo avanti con la lege incardinata.
Un dibattito che si annuncia minaccioso. I grillini finora decisivi per le sorti del governo in aula, chiedono l'abolizione tout court delle Province e vorrebbero votare una riforma io questo senso già mercoledì. Ieri il leader Giancarlo Cancelleri ha concesso a Crocetta solo un pò di tempo:
«Vuole portare in aula solo la leggina di rinvio delle elezioni? Noi potremmo essere d'accordo sul rinviare di 4/6 mesi. E comunque vorremmo garanzie sulle persone a cui affidare le Province nella fase transitoria, non ci convince l'idea di commissari nominati dal governo. Porse è meglio rivolgersi al prefetti, al limite prorogare i presidenti attuali che almeno sono stati eletti dal popolo». Ma Cancelleri non pone margini di trattativa sul tema principale:
«Noi non voteremo mai un disegno di legge che non preveda l'abolizione delle Province. Perchè dovremmo riformarle? È il momento di chiuderle. Lo diceva anche Crocetta in campagna elettorale. E lui che ha dimenticato il «suo programma, non noi». Cancelleri ha rivelato che ieri è stato cercato da Crncetta ma che per un disguido i due non hanno potuto parlarsi.
La proposta di Crocetta piace a Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti, nati proprio per raccogliere i transfughi di altri partiti e assicurare una maggioranza d'aula. Crocetta a sua volta ha ricordato che il modello Sicilia «finora ha funzionato ma io non posso abolire le Province da solo, non ho i poteri di Grillo". E sulle prospettive romane ha ricordato che «anche Grillo può consumarsi. Ora deve rispondere a un elettorato che vuole cambiamenti».
Il clima intorno al grillini all'Ars è teso. Per il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Forzese, fanno "populismo e politica becera e se stessa. Non si sono mostrati marziani quando si sono spartiti poltrone all'Ars». E anche Salvino Caputo (Pdl) li attacca: »Ricordo mm che per abolire le Province serve una modifica dello Statuto, da approvare a Roma. La posizione dei grillini è strumentale, serve solo a impedire di rinnovare le Province».
PROVINCIA
Guarraci chiede a D'Orsi i nomi degli esperti
Un'interrogazione urgente è stata presentata dal capo- gruppo in Consiglio provinciale di "Voce siciliana", Orazio Guarraci, sulle nomine di esperto che il presidente D'Orsi ha conferito durante la legislatura. Guarraci chiede l'elenco completo di tutti gli esperti nominati dal Presidente D'Orsi, sin dal suo insediamento; copia di tutte le determinazioni presidenziali con le quali è stato incaricato, nel tempo, Gianluca Massimiliano Rizzo come esperto esterno all'amministrazione e quelle sulla nomina di Saro Massimiliano Cutaia. Ed ancora, copia di tutte le dovute relazioni prodotte sia dall'esperto Rizzo che Cutaia; l'importo complessivo percepito per l'espletamento degli incarichi, (PAPI')
LA SICILIA
RIBERA. L'opera di ricostruzione del ponte
Viadotto Verdura, spiraglio dell'Anas' ((E se si aprisse la sola parte integra?»
RIBERA. L'opera di ricostruzione del ponte sul fiume Verdura, secondo quanto ha dichiarato il direttore regionale dell'Anas Tondi, venerdì sera a Ribera, al palazzo comunale, avverà in 40-45 giorni così come prevede il capitolato di appalto che è stato firmato tra l'Anas e la ditta Cangemi di Castel di Tusa (Messina).
A margine dei lavori, con la presentazione del progetto che prevede una spesa di 364 mila euro, una cifra ritenuta molto onerosa da tanti tecnici e avvocati presenti per un'opera provvisoria, in attesa del nuovo che non si sa proprio quando verrà costruito, a monte o a valle dell'attuale via di comunicazione crollata, è venuta fuori une mezza promessa del massimo dirigente regionale dell'Anas.
Tra circa un mese e mezzo o due mesi sul ponte ricostruito si dovrebbe circolare con i veicoli, dai leggeri ai pesanti, a senso unico alternato, oggi non si sa per quanto tempo. L'ing. Tondi, ad una domanda specifica dei tanti interlocutori che lo hanno messo in croce per la sacrosante difficoltà dei migliaia di utenti a viaggiare su strade inadeguate e pericolose del percorso alternativo, ha lasciato trasparire che la parte del ponte, in cemento armato, rimasto in piedi potrebbe essere utilizzato e riaperto al traffico a condizione che si possa riparare subito il pilone laterale che oggi si trova fuori dall' alveo del fiume per circa un metro e mezzo.
Dovranno essere fatte delle indagini geologiche su tutta l'arcata e fare seguire delle prove di carico. Se il risultato dovesse essere positivo allora i disagi dei viaggiatori terminerebbero nel giro di qualche mese. E stato detto dai tanti cittadini che il senso unico alternato che si vuole istituire metterebbe in crisi l'ingresso e l'uscita dei veicoli da e per Ribera, tra la SS 115 e la SS 386.
Tutti hanno chiesto la celerità dei lavori e la possibilità di potere lavorare H 24.
L'ing. Tondi ha risposto che l'impresa dovrà rispettare la consegna dei lavori (c'è la penale) e che l'area del cantiere da installare non è sicuro per lavorare tecnici ed operai nelle 24 ore.
E stato denunciato che nell'area oggi mancano le vie di vie di fuga per l'arrivo di
una qualche eventuale calamità. Tanti viaggiatori corrono seri rischi.
Un crollo quello dello scorso 2 febbraio che rischia di mettere in difficoltà la già debole economia della zona e di avere ripercussioni anche sul turismo.
E.M
Agrigentonotizie
L'importante è frinire (come i grilli)
Fanno ridere (o piangere, fate voi) quelli che ora, in preda al panico, si chiedono cosa c'è da fare per arginare la intransigenza dei "grillini". Ancora vi chiedete perchè prendono più di un terzo dei voti qui ad Agrigento?
di Fabio Russello
Beppe Grillo ad Agrigento Fanno ridere (o piangere, fate voi) quelli che ora, in preda al panico, si chiedono cosa c'è da fare per arginare la intransigenza dei "grillini". Fanno ridere perché non sanno - o fanno finta di non sapere - che sono essi stessi l'humus grazie al quale è sbocciato un fenomeno che non a caso è chiamato "tsunami Grillo".
Basta guardare all'appena trascorso 2012 e a quello che è accaduto qui da noi. Ve lo ricordate il Patto col Territorio? Alle Amministrative dicevano peste e corna per Angelino Alfano. Poi sono bastati tre mesi e, fulminati sulla via di Damasco, hanno fatto marcia indietro. Angelino è diventato di nuovo uno "statista" e Gallo Afflitto è diventato (senza le preferenze, si capisce) deputato. Ve lo ricordate il Pd? Alle amministrative hanno sostenuto il candidato Lo Bello insieme ad MpA e Fli (che ancora esisteva...). L'attuale assessore regionale è stata ovviamente travolta da un'alleanza del tutto innaturale. Poi il Pd, non contento, ha deciso di sostenere pure l'Amministrazione provinciale di D'Orsi indicando anche assessori. Il Pd alleato con il partito di Raffaele Lombardo!! Roba che Berlinguer si starà ancora rivoltando nella tomba.
E non è finita. Perché poi alle Regionali tutto è cambiato, a cominciare dalle alleanze, ma qui è rimasto tutto sostanzialmente come prima. Il Pd è sempre in giunta. E a proposito di Regionali, vogliamo parlare del Pdl? Nino Bosco non viene rieletto (con le preferenze) ma viene infilato ed eletto alle Politiche (senza preferenze). Vogliamo parlare di Marco Zambuto? Il Comune è ormai in dissesto, non c'è da gestire un solo euro, eppure non mette mano a una macchina burocratica del tutto inutile (non deve gestire alcun budget) ed inefficiente. Le strade non vengono riparate per questione di soldi ma i premi di produttività alla burocrazia vengono pagati regolarmente. E vogliamo parlare di deputati e consiglieri comunali che da sempre ci ricordiamo a destra e che ora (anzi, dopo la sua elezione) stanno dalla parte del presidente della Regione Crocetta? E ancora vi chiedete perché i "grillini" prendono più di un terzo dei voti qui ad Agrigento?
Infoagrigento
Trivellazioni nel canale di sicilia: intervento di Maria Iacono
"La possibilità di effettuare trivellazioni nel canale di Sicilia ed in maniera particolare nel tratto che interessa anche Comuni della Provincia di Agrigento tra cui Sciacca e Ribera al solo scopo di sondare il sottosuolo marino rappresenta un rischio per l'intero ecosistema marino che sicuramente potrebbe snaturare il profilo della costa interessata". Lo ha detto Maria Iacono al momento prima dei non eletti nelle lista del Pd alla Camera dei Deputati
"In questo senso - prosegue - credo che la vicenda delle concessioni ad operare qualsiasi forma di trivellazioni nel territorio della Provincia di Agrigento meriti alcune riflessioni, non è plausibile che tali provvedimenti vengano autorizzati senza un preventivo parere degli Enti Locali interessati e senza un'adeguata conoscenza dei luoghi.
Ritengo che in presenza di iniziative di tale portate private o pubbliche che siano sia necessario garantire un opportuno protagonismo da parte dei territori interessati. Ritengo doveroso, rispetto ad una tematica così delicata che rischia di modificare il profilo culturale e le prospettive di sviluppo della nostra provincia esprimere la mia contrarietà ad iniziative anche off-shore finalizzate a determinare ritorni economici assolutamente in contraddizione con il rispetto e la salvaguardia ambientale dei nostri territori".
"Di contro ritengo che sia necessario anche nella prossima Legislatura proporre tutta una serie d'intereventi che ci consentano di delineare uno sviluppo ecosostenibile che parta dalle caratteristiche di quei luoghi naturalmente vocati ad uno sviluppo che parta dal basso e dalla concertazione con il territorio in grado di esprimere bellezze paesaggistiche, eccellenze agro-alimentari, patrimoni di storia e di cultura. Sin da subito mi adopererò per sentire le associazioni, gli amministratori dei territori interessati e cercare di individuare insieme a loro le soluzioni possibili", ha concluso Maria Iacono.
GIORNALE DI SICILIA
IL CROLLO DEL PONTE. C'è il rischio che le acque superino gli sbarramenti
Timori per le «piene» del fiume Verdura
Totò Castelli
RIBERA
Dopo i" tavoli tecnici", la conferenza di servizi di Agrigento per decidere il da farsi, dopo l'affollata riunione in Municipio, alla presenza del massimo responsabile regionale dell'Anas, l'ingegnere Salvatore Tondi, per illustrare l'ipotesi progettuale per ripristinare il transito sulla SS 115 "ferita dal crollo del ponte sul fiume Verdura il 2 febbraio scorso, adesso gli sguardi di istituzioni e delle popolazioni dell' hinterland sono rivolti proprio verso il fiume e non sono poche le preoccupazioni che emergono. Queste sono legate al fatto che le piogge cadute tra venerdì e sabato hanno ingrossato a dismisura il fiume. Questo potrebbe avere un peso sull'atteso avvio dei lavori e sul mantenimento degli impegni assunti dall' Anas in particolare proprio nel corso dell'ultimo incontro tenuto nella sala consiliare "Leonardo Frenna". In quell'occasione l'ingegnere Tondi ha sostenuto che nell'arco di quaranta-quarantacinque giorni dall'affidamento dei lavori alla ditta Cangemi di Tusa che se li è aggiudicati, spuntandola sulle cinque ditte di fiducia invitate per l'occasione da Anas, il ponte sarà rimesso in sesto e si potrà cominciare a far passare gli automezzi, sia pur nella fase iniziale a senso unico alternato. Questo, ovviamente, se le previsioni saranno rispettate e se, soprattutto, si riuscirà ala- varare nella zona del pilone crollato (che dovrà essere rimosso):
in questa zona si è fatto di tutto nei giorni scorsi, con l'arrivo di alcuni trattori e pale meccaniche che hanno lavorato nell'alveo del fiume, perché le acque del fiume non arrivino. Sono stati realizzati, infatti, degli argini temporanei che hanno consentito la deviazione delle acque. Le piogge e l'enorme quantitativo di acque che di conseguenza si è riversato nel Verdura, che è stato chiarito nei giorni scorsi dal dirigente della Protezione civile Maurizio Costa, di certo non è un "fiumiciattolo", hanno, però, messo a dura prova i lavori effettuati. Si è corso il rischio nel corso della mattinata di ieri,per le piene del fiume, di un superamento degli sbarramenti che nel corso del pomeriggio si è attenuato. Si tratta di un problema sul quale si era soffermato anche l'ingegnere Tondi dell'Anas nel corso dell'incontro nella sala consiliare "Frenna" a proposito della pressante richiesta venuta da più parti di far sì che i lavori, che dovrebbero iniziare in settimana, possano svolgersi ininterrottamente, ventiquattro ore su ventiquattro, per bruciare i tempi di realizzazione. Proprio Tondi aveva segnalato i rischi di condizioni meteorologiche avverse. Sul ponte ieri mattina a controllare la situazione è arrivato il sindaco Carmela Pace, che sta monitorando i lavori, con il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola e gli altri sindaci dell'hinterland, affinché si faccia il prima possibile e si superino le enormi difficoltà che si incontrano da un mese a questa parte in tutto l'hinterland, con riflessi negativi anche per l'intera provincia. (TC)
LA SICILIA
La Provincia paga parcella a distanza di sedici anni
(f. d, m.) La Provincia regionale ha liquidato il pagamento della parcella all'avvocato di Sciacca Calogero Santangelo.
Fin qui nulla di sconvolgente. Il caso nasce perché la prestazione professionale svolta dal legale saccense riguarda una vicenda risalente allo scorso secolo, allo scorso millennio. Al 1997, quando c'era ancora la Lira, quando il presidente della Provincia era Stefano Vivacqua. In quel tempo l'ente provinciale fu citato in tribunale per una richiesta di risarcimento danni da parte di una coppia di San Biagio Platani.
In primo grado la stessa coppia vinse e la Provincia decise di presentare appello, rivolgendosi all'avvocato Santangelo.
Illegale presentò una parcella di quasi 4 milioni di lire. Gli anni sono filati via veloci e la sentenza d'appello è giunta nientemeno che nel 2001. Un ulteriore dato che rende la vicenda ancora più curiosa è quella relativa alla data di presentazione della fattura da parte dell'avvocato alla Provincia, ovvero lo scorso 5gennaio. Riepilogando: nel 1997 inizia il contenzioso, nel 2001 la Corte d'Appello emette il verdetto, nel 2013 l'avvocato che ha assistito la Provincia chiede di essere finalmente pagato.
E puntualmente il pagamento è avvenuto, ovviamente non in lire, ma con circa 2 mila euro, corrispondente a quei 4 milioni del secolo scorso.
D'Alia chiede a Crocetta un tavolo sulle Province
PALERMO. L'Udc chiede al governatore Crocetta e alle forze politiche che compongono la maggioranza all'Ars, l'istituzione di un tavolo per affrontare il tema delle Province, la collegata riforma dell'amministrazione regionale e il bilancio della Regione, «nella consapevolezza della drammaticità in cui versano i conti», e la scelta delle candidature per le prossime elezioni amministrative. E quanto emerge dalla riunione congiunta del gruppo parlamentare e dei dirigenti provinciali dell'Udc, convocati dal segretario regionale, D'Alla, per una valutazione del voto politico. Sono state individuate le criticità scaturite dal voto, le prospettive politiche e i prossimi impegni legislativi.
G.C.
Ribera, il crollo dei ponte fa slittare piano del traffico
RIBERA, Il crollo del ponte sul fiume Verdura, oltre a tutti i disagi alle popolazioni, ha bloccato, almeno per il momento, l'organizzazione del piano della circolazione stradale che era stato programmato da tempo dalla polizia municipale di concerto con l'amministrazione comunale. Alcune arterie importanti della cittadina, a partire dal corso Umberto I, via Belmonte, via Verga e via Imbornone, sono diventate per il continuo traffico veicolare sede stradale della SS 115, percorso alternativo, al blocco dei veicoli davanti ai ponte crollato.
«Abbiamo dovuto ritardare la cronologia del nostro provvedimento sulla riforma della circolazione veicolare urbana — ci dice il comandante della polizia municipale Nino Novara — per l'emergenza di questo mese di difficoltà accusate da migliaia e migliaia di automobilisti che transitano quotidianamente attraverso il nostro tessuto urbano. La nostra città è diventata una strada statale, anche se abbiamo concentrato il passaggio dei mezzi nell'area di
periferia, a nord est, tra il centro della forestale, la chiesa di Santa Teresa, il vecchio ospedale, sino allo svincolo per la provinciale n. 33 di Seccagrande»,
La polizia municipale riberese non è stata fermata completamente dall'emergenza del crollo del ponte perché lo studio delle modifiche da apportare alla viabilità prosegue e non appena, tornerà percorribile (si spera tra 45 giorni secondo il contratto di appalto dell'opera) la SS 115, il nuovo assetto viario cittadino potrà diventare una realtà. Lo scopo del piano è quello di dare una assetto più moderno alla città e di favorire la circolazione dei pedoni e dei ciclisti.
Saranno realizzati sulla rete stradale infrastrutture di smistamento, rotatorie, svincoli, nuovi percorsi di accesso e di deflusso della città per il traffico proveniente da altri comuni, individuando anche orari per carico e scarico merci, e nuovi sensi unici nei quartieri dove la circolazione è fonte di intralci e di pericoli.
E.M.
Comunicalo.it
Sicilia, Crocetta: 'Domani in Giunta aboliremo le Province'
"Domani aboliremo le Province. La Giunta approverà una proposta di legge, saremo la prima regione d'Italia che le abolirà per fare i liberi consorzi di Comuni". Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, in diretta tv su RaiUno all'Arena di Massimo Giletti.
Le Province siciliane costano 700 milioni di euro all'anno. Sono 350 tra pesidenti, assessori e consiglieri che percepiscono ricche indennità.
GIORNALE DI SICILIA
Undicimila euro destinati agli eletti che raggiungono l'ente con la propria auto
Sono stati liquidati i rimborsi-carburante ai consiglieri pendolari della Provincia
Liquidati i rimborsi "carburante" ai consiglieri provinciali non residenti ad Agrigento. In tutto la Provincia ha speso, per il mese di gennaio, un totale di 11.440,80 euro. Il regolamento della Provincia, infatti prevede, per gli amministratori che risiedono fuori da Agrigento, il rimborso delle spese di viaggio sostenute per la partecipazione ad ognuna delle sedute degli organi assembleari ed esecutivi.
Ecco nel dettaglio quanto è stato liquidato ad ogni consigliere: Carmelo Avarello (844,56 euro), Carmeio D'Angelo (807,84 euro), Ezio Di Prima (589,68 euro), Ettore Di Ventura (195,84 euro), Davide Gentile (269,28 euro), Stefano Girasole (861,84 euro), Orazio Guarraci (165,24 euro), Franco La Porta (218,88 euro), Mario Lazzano (952,56 euro), Lillo Lo Leggio (670,32 euro), Rosario Marino (410,40 euro), Calogero Martello (165,24 euro), Gaetano Militello (683,28 euro), Salvatore Montaperto (140,40 euro), Gaetano Nobile (280,80 euro), Ivan Paci (514,08 euro), Pellegrino Quartararo (811,44 euro), Arturo Ripepe (589,68 euro), Nino Spoto (334,08 euro), Luigi Sutera Sardo (196,56 euro), Vincenzo Terrazzino (483,84 euro), Nicolò Testone (861,84 euro), Calogero Gioacchino Zarbo (393,12 euro). Per un totale di 11.440,80 euro. La Provincia ha inoltre liquidato al consigliere Gaetano Nobile la somma di 140,40 euro, quale rimborso dell'indennità chilometrica del mese di novembre 2012, ed all'ex assessore provinciale Salvatore Tannorella, la somma di 374,40 euro per il periodo dal 5 al 30 novembre 2012. Il rimborso delle spese di carburante è previsto dal regolamento che disciplina le missioni ed il
rimborso delle spese degli amministratori e prevede per il rimborso delle spese di viaggio sostenute per la partecipazione ad ognuna delle sedute dei rispettivi Organi assembleari, esecutivi e delle loro articolazioni, nonché per la presenza necessaria presso la sede degli Uffici, la corresponsione agli amministratori per l'uso del mezzo proprio di trasporto, dalla residenza o del domi- duo dichiarato, se più conveniente per l'Ente, di una indennità, per ogni chilometro percorso, pari ad 1/5 del prezzo
di un litro di benzina verde della pompa Agip, vigente nel tempo.
Ogni anno, per questo tipo di incombenza la provincia spende più di 120 mila euro. Attualmente nel bilancio è stata impegnata la somma di 70 mila euro che sarà impinguata in occasione delle variazioni. Infine la Provincia ha liquidato la somma di 900 euro al Consigliere Ivan Paci e di 950 euro a Mario Lazzano, quale rimborso delle spese sostenute per essersi recati a Roma dai 12 al 14febbraio, per partecipare alla riunione dell'Unione province italiane.
Altre 815 euro sono state liquidate ai consigliere Daniele Cammilleri, quale rimborso delle spese sostenute per essersi recato a Roma dal 14 aI 16 gennaio scorsi per partecipare alla riunione del Dipartimento dell'Upi.
(PAPI)
LA SICILIA
ARRIVERA'UN COMMISSARIO STRAORDINARIO
Il presidente Crocetta su RaiUno «Abolirò le nove province regionali»
La Provincia regionale di Agrigento sarà abolita unitamente alle amministrazioni provinciali delle altre Otto città siciliane, L'annuncio fatto ieri pomeriggio dal Governatore siciliano Rosario Crocetta su RaiUno, con l'anticipo del provvedimento che dovrebbe essere emanato quest'oggi stesso, è arrivato come un fulmine al ciel sereno nel palazzo di piazza Vittorio Emanuele. Già in passato si è parlato più volte di abolizione delle Province siciliane, ente locale con compiti spesso doppiati. L'estate scorsa si era parlato di un taglio di alcune Province in Sicilia, e nel caso di Agrigento era previsto l'accorpamento con Trapani. «La procedura è incostituzionale e non porterà da nessuna parte, e una decisione che unisce tutti senza differenza di partito. Non importa l'appartenenza: destra, sinistra e centro sono concordi: l'abolizione delle Province, prevista nel decreto Salva Italia di Monti, non va bene», diceva in quei giorni l'attuale presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi. I giorni seguenti gli avrebbero dato ragione, perché la proposta di riforma delle Province scomparve prima ancora di aver visto la luce. Una bolla di sapone come si dice in questi casi. Da allora sembra passato un secolo. Ora le parole pronunciate da Crocetta sulle Province siciliane ritenute «nove colossi» che costano 700 milioni di euro all'anno. Di quell'esercito di un centinaio di unità tra presidenti, assessori e consiglieri che percepiscono ricche indennità, fa parte anche la nostra Provincia.
A R.
TAGLI Oggi la Giunta vara un ddl per istituire i liberi
Crocetta determinato «Aboliamo le Province costano 10 mm l'anno»
«Potremmo destinare i soldi al reddito di cittadinanza»
PALERMO. Le Province saranno abolite. Lo ha detto il presidente della Regione, Crocetta, durante la trasmissione «L'Arena». La giunta, convocata per questo pomeriggio, infatti approverà un disegno di legge per l'abrogazione delle nove Province regionali. «La Sicilia sarà la prima regione a tagliare gli enti - ha aggiunto Crocetta - dando vita ai liberi consorzi di Comuni».
Con l'abolizione delle Province, e del sistema di potere a esse connesso, si otterrebbe il risparmio di dieci milioni di euro l'anno. Una somma che, secondo Crocetta, potrebbe essere destinata al «reddito di cittadinanza», per il tempo necessario a uscire dalla recessione. Abolizione delle Province e reddito di cittadinanza sono due cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, ma Crocetta rivendica la primogenitura su entrambi i temi: «Se le loro posizioni coincidono con le mie non ci vedo nulla di male)).
Dopo l'impasse della commissione Affari istituzionali, dunque, la scelta del governo regionale è quella di abolire le Province. ((La mia proposta - ha sottolineato Crocetta - è stata fraintesa. A questo punto, vediamo chi vuole fare chiarezza e chi no. La giunta di oggi approverà un disegno di legge per l'abolizione immediata delle Province per avviarci verso la costituzione dei liberi consorzi di Comuni. Ma per fare una riforma seria, occorre almeno un anno. Deve essere stimato il valore dei beni che saranno trasferiti ai Comuni, mentre al nuovo ente sovra-comunale può essere data la competenza sui rifiuti, con le Srr. Le strade provinciali possono essere trasferito ai Genio civile. Bisogna salvaguardare il ruolo dei Comuni capoluogo, ma senza esagerare nella costituzione di liberi consorzi. Si possono risparmiare dieci milioni di euro e destinarli al reddito di cittadinanza per il tempo necessario a uscire dalla crisi, ma intanto si dà un aiuto alla ripresa dei consumi)).
Crocetta immagina, ma oggi sarà messo nero su bianco, un progetto organico di riorganizzazione degli enti territoriali con relativo decentramento di poteri. Per il presidente della Regione, gli amministratori di questi nuovi enti sovracomunali dovranno essere scelti con elezioni di secondo tipo. Non ci saranno nè gettoni, né indennità aggiuntive per chi è già sindaco o consigliere comunale, ma solo un rimborso delle spese. «li rinvio è necessario - ha concluso Crocetta - e non perché non sarei pronto ad affrontare una nuova campagna elettorale, ma perché bisogna conciliare la riforma con il bilancio della Regione e dei Comuni)).
Polemico nei confronti dei presidente della Regione, il suo principale avversario in campagna elettorale, Musumeci: ((Ormai è chiaro: il governatore della Sicilia è inaffidabile, parla sotto ricatto, con la pistola alla tempia, puntata dai grillini. Fa bene il presidente dell'Ars, Ardizzone, a rivendicare all'Assemblea il diritto di decidere sulla sorte degli enti intermedi)).
Il vicepresidente della commissione Affari istituzionali, D'Asero, ha ricordato a Crocetta che «la campagna elettorale è finita e non servono a nulla i proclami, specie da un palcoscenico importante, come quello de "L'Arena". E' arrivato il momento dei fatti che ancora, purtroppo, non si sono visti)). Per D'Asero, «la rappresentanza democratica deve essere garantita, riducendone e eliminandone i costi, ecco perché sono contrario alla soppressione tout court delle Province: sì, invece, all'aumento delle competenze. Auspico che dalla commissione, così come concordato dai partiti, possa presto uscire un testo concordato da portare in tempi ragionevoli in Aula».
La commissione Affari istituzionali è convocata per domani, mentre per mercoledì il tema sarà affrontato dall'Aula. Ecco perché è stata anticipata a oggi la seduta di giunta per il varo del ddl per l'abolizione delle Province.
Contrario all'abolizione, anche il presidente della Provincia di Palermo, Avanti: «Vorrei ricordare al presidente Crocetta che i liberi consorzi di Comuni già esistono e non sono altro che le Province regionali, così come definite dalla legge regionale n. 9 del 1986 e alle quali i Comuni hanno aderito con delibera dei rispettivi consigli».
Agrigentoflash
Regione, Crocetta: "Oggi il Ddl per abolire le Province siciliane"
La Giunta regionale oggi approverà una proposta di legge per l'abolizione delle Province. L'ha annunciato ieri il governatore dell'Isola, Rosario Crocetta, ospite nel pomeriggio della trasmissione "L'Arena", su Raiuno. "Mentre altrove si fanno soltanto chiacchiere e proclami, la Sicilia sarà la prima regione italiana a tagliare realmente gli Enti - ha aggiunto - dando spazio ai liberi consorzi di Comuni".
Comunicalo.it
Sicilia: Crocetta riunisce la Giunta per abolire province, sorpresi alleati Udc
Si riunira' questa sera la Giunta regionale siciliana, guidata dal Presidente Rosario Crocetta, per varare l'abolizione delle province.
La mossa a sorpresa e' arrivata ieri dal Governatore che ha annunciato l'accelerazione della riforma. Crocetta pensa alla creazione di liberi consorzi. Una mossa che ha sorpreso anche l'alleato principale, l'Udc, che non e' stato avvertito dell'accelerazione.
Sicilia24h
Enti locali, Crocetta: Giunta regionale abolirà province
"Domani aboliremo le Province. La Giunta approverà una proposta di legge, saremo la prima regione d'Italia che le abolirà per fare i liberi consorzi di Comuni". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, partecipando su RaiUno all'Arena di Massimo Giletti. Crocetta, dunque, sposa la linea del Movimento cinque stelle di Grillo, che ha bollato le Province come "inutili stipendifici" mentre il segretario del Pdl Angelino Alfano si dice pronto alle barricate per far votare a maggio i rinnovi delle Province.
Ma quali sono i costi di questi enti cosiddetti intermedi? Le Province siciliane sono nove colossi che costano 700 milioni di euro all'anno. Presidenti, assessori e consiglieri formano un esercito di 350 unità che percepiscono ricche indennità: il presidente della Provincia di Palermo, per esempio, incassa un mensile di 8.459 euro, il vice 6.334 mentre gli assessori prendono 5.948 euro e i consiglieri poco più di 2.500 euro. Inoltre lo Stato spende per le Province siciliane 295 milioni, il trasferimento più imponente in Italia. Il personale rappresenta quasi il 50 per cento della spesa corrente per un totale di 244 milioni annui, secondo i dati Istat del 2009. Tra il 2007 e il 2010 ogni siciliani ha pagato di tasse destinate alle Province 60,93 euro. Ammonta a oltre 4 milioni la spesa sostenuta per i trecento e passa consulenti contrattualizzati nel 2011.
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Affidato appalto per la piscina di Cammarata
È stato aggiudicato l'appalto per gli impianti di manutenzione nella piscina coperta di Cammarata, dell'importo a base d'asta di i68 mila euro. L'impresa aggiudicataria è a Italimpianti di Agrigento. Alla gara hanno partecipato in tutto i imprese. «L'aggiudicazione di questa gara - dice il Presidente della Provincia Regionale Eugenio D'Orsi consentirà, una volta completato l'iter burocratico, di adeguare gli impianti della piscina, rendendola nuovamente fruibile ai numerosi utenti del comprensorio montano
PROVINCIA
Oggi alle 18 nuova seduta del Consiglio
Lavori de Consiglio Provinciale riprenderanno oggi alle 18. L'ordine del giorno prevede La discussione delle mozioni del consigliere Orazio Guarraci sull'ufficializzazione della posizione politica de presidente della Provincia e sul regolamentò per 'istituzione o il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti. Il Consiglio dovrà pronunciarsi anche su tre regolamenti già in vigore, da aggiornare per e variazioni della normativa di riferimento. Si tratta della modifica del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari. Il secondo provvedimento riguarda il regolamento per La pubblicità della situazione patrimoniale degli amministratori provinciali. (PAPI)
Province, passa l'asse Crocetta-grillini
Una telefonata di Cancelleri convince il presidente ad abolire gli enti. Poi l'ok di Udc e Pd. Ora parola all'Ars.
Giacinto Pipitone
PALERMO
«Ho cercato di far leva sul suo amor proprio. Gli ho detto: Rosario, serve un presidente di grande coraggio, scegli cosa vuoi essere. E l'ho convinto: Giancarlo Cancelleri, leader dei grillini, racconta così la lunga telefonata con cui lui e Crocetta venerdì notte hanno raggiunto un'intesa sull'abolizione delle Province. Un patto che ieri ha avuto il via libera anche di Udc, Pd e degli altri gruppi che all'Ars compongono la maggioranza.
C'è voluto un vertice di 4 ore e una successiva riunione notturna della giunta per mettere a punto il piano che oggi il governo porterà in commissione Affari istituzionali e domani in aula. Prevede l'abolizione immediata delle Province e la creazione al loro posto di associazioni di Comuni (il piano è a pagina 4). Ciò renderà inutili le elezioni già indette per il 26 e 27 maggio: i seggi resteranno aperti solo per 142 Comuni.
Dunque è sulle Province che il modello Sicilia- l'asse fra Movimento 5 Stelle e Crocetta - si consolida e va alla prova del voto. Il presidente nelle ultime settimane aveva cercato di mediare fra le richieste di vari partiti, anche di opposizione, che puntavano a mantenere in vita le Province tagliandone i costi e il numero di eletti. Ma i grillini hanno presentato un loro testo che taglia radicalmente questi enti. Fino a venerdì era questo il bivio. Poi nel week end il cambio di rotta, annunciato all'Arena su Raiuno. E ieri l'intesa siglata anche con gli alleati. Che permette al Pd di continuare a costruire in Sicilia un feeling a cui in tanti guardano anche Roma per uscire dall'impasse del pareggio alle Politiche. C'è dunque un'accelerazione verso temi come il taglio dei costi delle politica: «Il testo corrisponde all'indirizzo che il gruppo parlamentare mi aveva dato - ha detto il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi - ed è chiaro che o si portano avanti riforme vere senza tatticismi o affondiamo. Non hò più tempo di giochini».
Su queste posizioni si ritrova l'Udc che pure non aveva fatto mistero di non gradire il metodo con cui Crocetta concorda (o non concorda) le sue mosse con gli alleati:
»Auspicavamo da tempo immemorabile la soppressione delle Province e ora attendiamo di vedere ed esaminare il testo che il governo proporrà ai gruppi parlamentari ha detto ieri il segretario centrista Gianpiero D'Alia. Così l'Udc, forte di 13 deputati, non resta schiacciato dal patto coni grillini che garantisce a Crocetta altri 15 deputati. l centristi chiariscono però che il patto è ancora sotto esame: « un'inattesa in zona Cesarini - precisa il capo- gruppo Lino Leanza - perchè va approvata entro 1127 marzo. Altrimenti sarà obbligatorio convocare i Comizi per le elezioni». Si creerebbe un bis di quanto accaduto col taglio di 20 deputati su 90 all'Ars, introdotto dopo le elezioni di ottobre e dunque valido dal2017. L'Udc invita anche a fare in modo che la proliferazione dei liberi consorzi non aumenti le spese invece di tagliarle e si spinge oltre i grillini suggerendo di accorpare i piccoli Comuni. Qualche timore l'ha anche Gucciardi: «Non è una norma che si approva in un quarto d'ora. Soprattutto perchè ci sono passaggi da consumare: oggi vertici in ogni gruppo politico per serrare le file inviata del voto, che inizierà da domani.
Anche in questo caso 11 voto dei grillini sarà determinante per coprire eventuali malesseri nella maggioranza. Cancelleri indica la strada, raccontando il dialogo avuto con Crocetta venerdì notte: «Lui suggeriva di mantenere le Province riformandole. Ma io gli ho detto, facciamo qualcosa di storico, I partiti che chiedevano solo una riforma lo facevano per tutelare quanti volevano candidarsi alla presidenza delle Province, roba da vecchia politica. Crocetta sa che se invece si muove come sta facendo può solo guadagnarci. Noi proponiamo idee e non chiediamo nulla in cambio, nè posti in giunta nè di entrare in maggioranza. Continueremo a votare caso per caso, valutando le leggi. Ma sia chiaro, non ci saranno crediti. Non è che se passa questa come vogliamo noi, poi votiamo una legge come piace agli altri partiti".
LA RIFORMA PREVEDE LA GESTIONE DELLE CASE POPOLARL PALERMO, CATANIA E MESSINA SARANNO AUTONOME
Nuovi Consorzi, ecco e competenze
Gli organismi che sostituiranno le Province si occuperanno di rifiuti e acqua ma non di strade e scuole
Giacinto Pipitone
PALERMO
Tre aree metropolitane più varie associazioni di Comuni con un bacino di almeno 150 mila abitanti che gestiranno rifiuti, case popolari e acqua osa perderanno competenze su strade e scuole. Ecco come avverrà l'abolizione delle Province, che Crocetta ha concordato ieri con gli alleati e che provocherà l'annullamento delle elezioni già fissate per il 26 e 27maggio. Il disegno di legge di Crocetta sostituirà tutti quelli attualmente depositati all'Ars, anche quello dei grillini che è però molto simile.
I consorzi
Il testo che la giunta depositerà stamani prevederà - ha anticipato Crocetta - che i Comuni rientranti in territori limitrofi e in cui ci sono almeno 150 mila abitanti possano consorziarsi e prendere il posto delle vecchie Province. Dunque potranno nascere anche consorzi in numero maggiore delle attuali 9 Province. «Ma Palermo, Catania e Messina - ha precisato il presidente della Regione - saranno in ogni caso aree autonome. Il disegno di legge dei grillini prevedeva un bacino territoriale minimo di 100 mila abitanti. O governo dei consorzi
Al vertice del consorzio ci sono tre organi. L'attuale consiglio provinciale - spiega Crocetta - verrà eletto dai consiglieri comunali aderenti al consorzio Una volta eletto, il consiglio dovrà poi eleggere al proprio interno un presidente e un ristretto numero di assessori. Nessuno dei ruoli appena descritti avrà una retribuzione se si escludono i rimborsi spese e il costo dei trasporti per raggiungere la sede del consorzio.
Il dubbio
Quello appena descritto dà vita a organi di secondo livello, cioè non eletti dai popolo. Ma l'unico dubbio che Crocetta e alleati hanno lasciato irrisolto è proprio quello legato alle elezioni. Consiglio, giunta e presidente potrebbero anche essere eletti dal popolo, anche se il testo uscito dalla giunta prevede diversamente: «Probabilmente sarà l'Ars a decidere, ammette Crocetta. Anche sei grillini sono per il no secco alle elezioni.
I risparmi
Crocetta calcola in almeno 50 milioni i risparmi del disegno di legge che sta per iniziare il suo cammino. «Evitando le elezioni - spiega il presidente - si risparmia- no quasi 13 milioni. Altri dieci resteranno nelle casse grazie al fatto che le cariche non avranno retribuzione». Il resto è frutto dell'abolizione di una norma del 2006 che consentiva ai consiglieri comunali di cumulare anche lo stipendio che avevano prima di essere eletti, quando lavoravano in enti pubblici o privati, e che 5 iene pagato oggi dalle Province. Altri risparmi dovrebbero arrivare dalla chiusura (li enti collegati alle Province e società partecipate. Ma in questo senso il testo dei grillini - primo firmatario Salvatore Siragusa - è più radicale e prevede la abolizione di ogni ente oggi esistente nell'ambito provinciale.
Le nuove competenze
Il disegno di legge di Crocetta prevederà che i consorzi di Comuni sì occuperanno della gestione delle risorse idriche, del ciclo dei rifiuti e della promozione turistica: >,Chiuderemo i distretti turistici - precisa il presidente - mentre gli Ato verranno assorbiti dai consorzi». Passaggio tecnico molto difficile perchè gli Ato sono virtualmente già chiusi (scadono a fine settembre) e stanno per essere sostituiti dalle Srr che i Comuni dovrebbero far nascere entro un paio di mesi proprio sotto forma di associazione di sindaci del territorio provinciale: lì dovrebbero finire gli attuali dipendenti degli Ato Dunque dovrebbero essere le Srr a essere assorbite dai consorzi di Comuni, dopo che questi a loro volta avranno preso il posto delle Province. Rispetto a queste ultime i consorzi perderanno invece la gestione delle strade, che passerà al Genio civile, e delle scuole superiori chi' torneranno a essere gestite dai sindaci.
Tempi e personale
Crocetta prevede una fase minima di transizione di sei mesi «Serviranno per scrivere' le norme di attuazione della riforma e quelle che trasferiscono le funzioni da un ente all'altro». Il presidente precisa anche che in questa fase si deciderà in quale ente (Comuni, consorzi o Genio civile) verrà trasferito l'attuale personale delle Province, che oggi costa circa 250 milioni,
Reddito minimo
Con i risparmi maturati dall'abolizione delle Province il presidente intende finanziare un bonus da mille euro da concedere ai nuclei familiari in condizioni di maggiore disagio. Altro punto chiave del programma di Grilli) che neppure il disegno di legge (lei 5 Stelle prevedeva. Crocetta in questo è andato anche oltre le attese dei grillini.
LA SICILIA
CASTROFILIPPO
Strada Castellaccio tutto fermo
Strada «Castellaccio» tutto fermo. Per la verità, ci sarebbe un progetto della Provincia regionale di Agrigento per gli interventi da effettuare che è stato già esitato dai Comune di Castrofilippo. Ma tutto, come dicevamo, è fermo in attesa che si decida ufficialmente cosa fare per ripristinare la viabilità lungo la strada che collega il paese con la 640 la cui chiusura, ormai da diversi mesi, sta creando pesanti disagi ai pendolari.
Per richiedere la riapertura dell'arteria, poco prima dello scorso Natale, si era tenuta in Municipio un'affollata assemblea popolare alla presenza di ex amministratori comunali.
Nel frattempo sono sorti anche due comitati di cittadini ai quali fanno parte anche ex amministratori e consiglieri comunali, oltre ad alcuni commercianti di Castrofilippo che sono i principali penalizzati dalla chiusura della «Castellaccio".
I clienti, per evitare il lungo giro che bisogna effettuare per raggiungere il paese, vi rinunciano.
Ricordiamo che davanti ad una folta delegazione di abitanti, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi accompagnato dal responsabile dell'ufficio tecnico della stessa Provincia Piero Hamel, aveva preso l'impegno di riaprire prestissimo la strada di contrada Rizza, nota come la «Castellaccio» l'intercomunale ridotta ad una vera e propria trazzera pericolosissima. A parte il rischio di caduta massi (come si vede nella foto a corredo dell'articolo) è la sede stradale che preoccupa tantissimo. Purtroppo dalla visita del presidente D'Orsi ad oggi sono trascorse diverse settimane e tutto è come prima, con la strada interrotta e con la gente costretta a percorsi alternativi che non sono affatto agevoli soprattutto per i lavoratori pendolari e per gli studenti.
EUGENIO CAIRONE
CONSIGLIO PROVINCIALE
L'opposizione a D'Orsi «Dicci in che partito sei»
Riprenderanno oggi lavori del Consiglio provinciale di Agrigento, riunitosi lo scorso 26 febbraio
Tra i punti inseriti nell'ordine del giorno, a mozione del consigliere Orazio Guarraci riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che, verosimilmente, riporterà con forza il dibattito di natura politica n aula "Ciglia", sempre che il presidente sarà presente alla seduta. Inoltre, sempre a firma dello
stesso consigliere, è prevista una seconda mozione sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti. Il Consiglio, inoltre, dovrebbe pronunciarsi sull'aggiornamento di tre regolamenti già in vigore, che vanno modificati in base alla nuova normativa, Si tratta del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari, del regolamento sulla pubblicità della situazione patrimoniale degli amministratori provinciali e il regolamento per la disciplina delle missioni e del rimborso delle spese sostenute dagli amministratori, che dovrebbe portare ad una riduzione dei costi, In aula "Ciglia", inoltre, arriverà un atto d'indirizzo per le società partecipate della Provincia regionale di Agrigento finalizzato al contenimento della spesa e alla garanzia della trasparenza.
G.SC
Ponte, i tempi si allungano
RIBERA. La ditta scelta dall'Anas dovrà produrre il certificato antimafia
RIBERA. I lavori sulla strada statale 115, dove il 2 febbraio scorso è crollato il ponte sul fiume Verdura, sono fermi perché manca al momento la certificazione antimafia che deve essere rilasciata alla ditta Cangemi di Castel di Tusa dalla prefettura di Messina, I tempi per la certificazione antimafia, per norma, sono di 45 giorni, ma le prefetture di Agrigento e di Messina, di concerto con l'Anas, lavorano per ridurre l'attesa a circa una settimana, La ditta messinese pare stia preparando il materiale occorrente per la ricostruzione, I ritardi cominciano ad accumularsi e i tempi di allungano di settimana in settimana, con disagi e danni economici per migliaia di viaggiatori, imprese commerciali e aziende agricole nelle tre province.
Ieri mattina sul ponte crollato non c'era nessuno. Sono andati via i mezzi e i lavoratori che hanno realizzato la deviazione di parte del letto del fiume. La strada è transennata, ma passa a piedi appena qualche agricoltore che raggiunge il proprio agrumeto dall'altra parte del fiume. Per il resto silenzio assordante, rotto soltanto dalla furia della piena delle acque del Verdura ingrossato dalle copiose piogge.
Le lamentele per il disservizio viario sono notevoli e quotidiane. I viaggiatori cominciano a fare i conti con i giorni e le date annunciate per la riapertura della statale. E' stato detto che 40 giorni sarebbero bastati per riattivare il transito. Si parte da quale data? Dal crollo del ponte, dal vertice prefettizio, dalla gara di appalto, dall'apertura del cantiere o dall'inizio dei lavori. Si è parlato anche di 45 giorni e poi di due mesi. Si sa soltanto che dal 2 febbraio sono già passati 33 giorni, con incontri, vertici e burocrazia.
ENZO MINIO
Lampedusa avrà una nuova nave
PALERMO. Fra pochi giorni la nave 'Paolo Veronese" impiegata nella tratta tra Porto Empedocle e le isole di Lampedusa e Linosa, dopo l'incendio che nelle scorse settimane aveva danneggiato la "Palladio", sarà a sua volta sostituita dal traghetto "Laurana", nave-gemella della "Palladio". E quanto emerge dal tavolo tecnico, riunito a Palazzo d'Orleans, per affrontare la situazione del collegamento marittimo Lampedusa-Linosa-Porto Empedocle, gestito dalla società "Compagnia delle Isole". Negli ultimi giorni i pescatori e i commercianti di Lampedusa hanno protestato a lungo, impedendo l'attracco della nave, proprio per chiedere la sostituzione della "Paolo Veronese", costruita circa 30 anni fa e ritenuta dagli isolani "inadeguata" al collegamento. Il traghetto "Laurana" dovrebbe restare in servizio per un mese, nel frattempo la Regione lavorerà per cercare soluzioni definitive: le misure saranno concordate in un successivo tavolo tecnico ristretto.
REALMONTE
Scala dei turchi, strada franata bandita la gara d'appalto
REALMONTE. E' stato pubblicato dalla Provincia regionale di Agrigento il bando per i lavori di «rifunzionalizzazione e di naturalizzazione dell'assetto idrogeologico» della strada provinciale 86 Porto Empedocle — Realmonte, tratto Scala dei Turchi.
La strada era crollata lo scorso 7 gennaio, per cause non ancora del tutto chiarite. Dopo poco meno di tre mesi si punta a realizzare lavori di consolidamento che possano ripristinare il transito di autovetture prima del periodo estivo, visto che questo asse rappresenta uno dei pochi modi per raggiungere la costa della Scala dei Turchi.
A leggere il bando, l'importo complessivo dell'appalto ammonterà a 37Omila euro, di cui 358.900 soggetti a ribasso, e dovrebbe prevedere la realizzazione di alcune palificazioni, che serviranno a rendere più stabile l'area, soggetta da anni a smottamenti, e una parete che faccia da contenitore per la strada, oltre che la rinaturalizzazione dell'area. I plichi dovranno essere presentati entro le 12 del prossimo 8 aprile e la gara si terrà il 10 aprile.
Sulla possibilità di un intervento di questo tipo si erano già pronunciati, in tempo non sospetto i rappresentanti di Legambiente, che già due giorni dopo il crollo avevano affermato che la «soluzione vera e definitiva del problema - spiegavano dal Circolo Rabat - non può essere quella del semplice ripristino dell'attuale viabilità in attesa del prossimo crollo, bensì la realizzazione di una nuova arteria in un luogo diverso e non a rischio idrogeologico. Quella strada così a ridosso del costone di marna che da Punta Grande arriva a Lido Rossello - dissero - non avrebbe mai dovuto vedere la luce perché del tutto incompatibile con le caratteristiche del sito».
GIOACCHINO SCHICCHI
L'Archivio nella casa che fu di Odierna
PALMA. L'iniziativa dell'ex preside e storico Francesco D'Orsi che vi esporrà la sua biblioteca
PALMA DI MONTECHIARO. L'aspirazione di lasciare in eredità al suo paese di cui è considerato il più illustre storiografico con le sue ricerche e pubblicazioni, alla vegliarda età di quasi 90 anni, si sta avverando per l'ex preside Francesco D'Orsi Meli. Il professor Giovanni Tannorella, suo meticoloso collaboratore, infatti, sta completando le operazioni di schedatura dei libri e dei documenti che io storico palmese spera di mettere a disposizione della sua cittadina e dei giovani prima di realizzare la sua palingenesi ((da sogno», attraverso l'Archivio di Storia Patria, la cui sede è stata già individuata nei locali che nel '600 furono abitati dall'astronomo e primo arciprete Giovan
Battista Odierna. Locali che sono di proprietà dell'autore della monumentale collana storiografica del territorio palmese, dalla preistoria ai giorni nostri e che potrebbero divenire come un tempio della cultura e dei ricordi. Con l'Archivio di Storia Patria I' ex preside intende fare consultare le antiche carte che producono documenti essenziali per fare cosi conoscere le vicende della mitica Donnafugata e le pubblicazioni più interessanti relative alla Sicilia ed ai suoi centri abitati. Si tratta di un patrimonio di circa 550 volumi, di un migliaio di atti notarili e di certificati anagrafici destinato agli studiosi. L'iniziativa, secondo l'ancora lucidissimo storiografo mira anche al-
la rinascita del paese, mediante la coscientizzazione delle vicende storiche altalenanti che dal capitano d'ar- me Don Mario Tomasi da Capua, ritenuto personaggio nefasto, hanno portato alla fondazione di Palma da parte dei fratelli gemelli Carlo e Giulio Tomasi come una piccola Gerusalemme con i suoi santi e la sua Venerabile. Ma che - a parere di Francesco D'Orsi Me- lì - sono sfociati negli anni alla degenerazione del tugurio della miseria e, talvolta de partitismo. ((Da questa palude bisogna uscire — ha sottolineato amaramente lo storiografo - e l'Archivio di Storia Patria mira proprio a questa palangenesi da sogno».
F.B.
Aeroporti, bisognerebbe almeno lavorare per migliorare i collegamenti su strada
Alcuni scali sono praticamente irraggiungibili in tempi ragionevoli
I sindacalisti Nino Stella della Uil Trasporti e Mario Stagno della Fit-Cisl nei giorni scorsi hanno sottolineato la necessità di intensificare i collegamenti tra il nostro capoluogo e gli aeroporti di Palermo e Catania, in modo da poter sopperire adeguatamente alla attuale mancanza di uno scalo aereo più vicino alla città dei templi. Essi, per la verità, si sono riferiti soprattutto ai collegamenti su rotaia, ma probabilmente qualcosa di più si potrebbe fare anche per quelli su gomma.
Anche alcuni consiglieri provinciali sono intervenuti sul problema dei collegamenti da e per gli aeroporti siciliani.
Ma per spiegare meglio e a tutti qual è la situazione attuale abbiamo fatto un breve controllo.
Abbiamo esaminato, caso per caso, la situazione in tutti e tre gli aeroporti siciliani.
Chi vuole recarsi a Fontanarossa, a Catania, non ha scelta: deve prendere l'autobus dato che il treno in media ci impiega da tre ore e mezza a quattro ore per giungere a Catania centrale e poi c'è il problema di raggiungere l'aeroporto. Con il pullman invece si impiegano poco più di due ore con il vantaggio di essere lasciati (o prelevati) davanti l'ingresso dell'aerostazione. Le corse sono abbastanza frequenti: la prima alle 4,30 del mattino, poi durante la giornata ce ne sono altre 14 (nei festivi sono in tutto il. Stessa situazione per il ritorno. Il tutto al costo di 12,40 euro per la corsa semplice. In effetti con il mezzo proprio si impiega ancora di meno, ma con la necessità poi di dover lasciare in sosta il proprio veicolo in uno dei vicini parcheggi a pagamento.
Su Palermo, aeroporto Falcone e Borsellino con il mezzo proprio, dalla statale 189, si impiega circa un'ora e 50 per Palermo, poi bisogna attraversare la circonvallazione del capoluogo, in tutto per arrivare all'aeroporto ci vogliono oltre due ore, dipende anche dalle condizioni di traffico palermitane. Stesso discorso se si va dalla parte di Sciacca (ma per ora conviene poco per l'interruzione sul Verdura). L'autobus ci impiega circa due ore e 30, ma le corse non sono frequentissime: la prima alle ore 6,30 da Porto Empedocle (6,50 da Agrigento), la seconda alle 9,30(9,50 da Agrigento) e l'ultima alle ore 14,30 (14,50 da Agrigento). Ritorno alle ore 10,15. 13,15 e 19,30. Costo della corsa semplice euro 12,10. Con il treno bisogna arrivare a Palermo: tempo di percorrenza poco meno di due ore, ma poi occorre prendere il convoglio metropolitano per Punta Raisi: circa 40 minuti. La soluzione proposta da Stagno e Stella, in questo caso, è quella di deviare su Punta Raisi i treni provenienti da Agrigento a Brancaccio, senza farli entrare a Palermo centrale.
Proibitive infine le condizioni di trasporto pubblico su Trapani Birgi. Inutile parlare di tieni, l'autobus ci impiega oltre quattro ore: il primo parte alle 6,30 ed arriva alle 11,00, il secondo alle 8,50 (arrivo alle 11,50) ma attualmente e sospeso a causa dell'interruzione sul Verdura, il terzo alle 14,10 (arrivo alle 18,10). Nei giorni festivi c'è solo quello delle 15,00 (arrivo alle 19,10).
Stessa situazione per il ritorno: 920 (arrivo ore 12,10) attualmente sospeso, 12,50 (16,45)e 16,20(19,50). Festivo alle ore 20,10 (arrivo 23,30). Costo del biglietto di corsa semplice euro 11,80. Con il proprio veicolo Agrigento-Trapani si percorre in poco più di due ore, ma sempre con il problema, giunti in aeroporto, di dover parcheggiare il veicolo.
SALVATORE FUCÀ
Agrigentoflash
Regione, approvato il Ddl su abolizione delle Province
Dopo l'accordo nel corso del vertice di maggioranza, ieri sera è arrivato il via libera dalla Giunta regionale al disegno di legge che abolisce le Province regionali. A sostituirle saranno i liberi consorzi tra Comuni. Il Ddl, adesso, sarà inviato alla commissione Affari istituzionali dell'Ars che si riunirà domani. Oggi, presso la sala Alessi di palazzo d'Orleans, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta terrà una conferenza stampa per illustrare quanto deliberato nella seduta.
In Consiglio modifiche regolamentari e le mozioni del consigliere Guarraci
I lavori del Consiglio Provinciale riprenderanno domani martedì 5 marzo alle ore 18:00, dopo l'aggiornamento votato il 26 febbraio.
L'ordine del giorno prevede la discussione delle mozioni del cons. Guarraci ed altri riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del Presidente della Provincia e sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti.
Il Consiglio dovrà pronunciarsi anche su tre regolamenti già in vigore, da aggiornare per le variazioni della normativa di riferimento. Si tratta della modifica del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari. Il secondo provvedimento riguarda il regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli Amministratori Provinciali che prevede modifiche agli obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo. Il terzo provvedimento riguarda l'approvazione del regolamento per la disciplina delle missioni e del rimborso delle spese sostenute dagli Amministratori che consentirà di ridurre le spese della politica ed in particolare quelle relative ai rimborsi spese ed ai viaggi degli amministratori. Inoltre sarà discusso l'atto di indirizzo per le società partecipate della Provincia regionale di Agrigento ai fini del contenimento della spesa e del rispetto dei principi di economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza.
Agrigentonotizie
Consiglio provinciale, in programma modifiche regolamentari e interrogazioni
L'ordine del giorno prevede la discussione riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del presidente della Provincia e sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti
di Redazione
I lavori del Consiglio Provinciale riprenderanno domani martedì 5 marzo alle 18, dopo l'aggiornamento votato il 26 febbraio.
L'ordine del giorno prevede la discussione riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del presidente della Provincia e sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti.
Il Consiglio dovrà pronunciarsi anche su tre regolamenti già in vigore, da aggiornare per le variazioni della normativa di riferimento. Si tratta della modifica del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari. Il secondo provvedimento riguarda il regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli Amministratori provinciali che prevede modifiche agli obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo. Il terzo provvedimento riguarda l'approvazione del regolamento per la disciplina delle missioni e del rimborso delle spese sostenute dagli Amministratori che consentirà di ridurre le spese della politica ed in particolare quelle relative ai rimborsi spese ed ai viaggi degli amministratori. Inoltre sarà discusso l'atto di indirizzo per le società partecipate della Provincia regionale di Agrigento ai fini del contenimento della spesa e del rispetto dei principi di economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza.
Infoagrigento
Torna in aula il consiglio provinciale di Agrigento
I lavori del Consiglio Provinciale riprenderanno domani martedì 5 marzo alle ore 18:00, dopo l'aggiornamento votato il 26 febbraio.
L'ordine del giorno prevede la discussione delle mozioni del cons. Guarraci ed altri riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del Presidente della Provincia e sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti.
Il Consiglio dovrà pronunciarsi anche su tre regolamenti già in vigore, da aggiornare per le variazioni della normativa di riferimento. Si tratta della modifica del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari. Il secondo provvedimento riguarda il regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli Amministratori Provinciali che prevede modifiche agli obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo. Il terzo provvedimento riguarda l'approvazione del regolamento per la disciplina delle missioni e del rimborso delle spese sostenute dagli Amministratori che consentirà di ridurre le spese della politica ed in particolare quelle relative ai rimborsi spese ed ai viaggi degli amministratori. Inoltre sarà discusso l'atto di indirizzo per le società partecipate della Provincia regionale di Agrigento ai fini del contenimento della spesa e del rispetto dei principi di economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza.
Comunicalo.it
Giunta Crocetta approva abolizione delle province, ora tocca all'Ars
E' stata approvata ieri sera dalla Giunta regionale siciliana presieduta da Rosario Crocetta la delibera che prevede l'abolizione delle province.
La delibera prevede che le province saranno sostituite da liberi consorzi di comuni, così come prevede lo Statuto speciale della Regione siciliana. La norma passerà adesso all'Ars entro la fine del mese.
Sicilia, Crocetta: 'Con eliminazione province risparmio di 50 mln euro'
"Con l'eliminazione delle province risparmieremo oltre 50 milioni di euro, insomma questa e' la vera rivoluzione". Lo ha detto il Presidente della Regiona siciliana, Rosario Crocetta poco prima di presiedere la Giunta di Governo per varare l'eliminazione delle province in Sicilia.
L'annuncio e' stato dato ieri, a sorpresa, dallo stesso Governatore spiazzando anche i suoi alleati. Oggi pomeriggio Crocetta ha presieduto un vertice di maggioranza con i rappresentanti del Pd e dell'Udc. "Abbiamo raggiunto un'intesa - ha detto Crocetta - questa sera, nel corso della Giunta, delibereremo la creazione dei liberi consorzi che sostituiranno le province, parleremo anche della creazione delle citta' metropolitane. Le grandi citta' non possono essere paragonate a quelle piu' piccole. Palermo non e' come un comune delle Madonie". Crocetta spiega anche che i dipendenti delle province saranno assorbiti dai comuni e dalla Regione: "I Comuni sono senza forza lavoro, considerando che le competenze delle scuole andranno dalle province ai comuni, i dipendenti saranno molto utili. Spariscono inoltre gli Istituti autonomi di case popolari. Insomma, e' una rivoluzione che non ha precedenti". Poi, replicando al leader dell'Opposizione, Nello Musumeci, che ieri aveva accusato Crocetta di avere la "pistola puntata alla tempia dai grillini" che chiedono l'abolizione delle province, il Governatore dice: "Per uno che e' condannato a morte dalla mafia e' una frase di cattivo gusto. Ma non ho in ogni caso nessuna pistola puntata alla tempia...".
Sicilia, Lauricella (Pd): 'Bene proposta M5S su soppressione province'
"Fra i disegni di legge gia' presentati all'Ars, l'unica proposta degna di considerazione in ordine alle Province e' quella del Movimento 5 Stelle che ne prevede la soppressione con la contestuale previsione dei Consorzi di Comuni, in ossequio all'articolo 15 dello Statuto siciliano, oltre la soppressione di enti e societa' collegate alla Provincia, vero elemento non piu' sostenibile del sistema". Lo dice Giuseppe Lauricella, deputato nazionale del Partito Democratico, eletto in Sicilia.
"Della proposta, pero', non mi convince la forma di organizzazione degli organi 'consortili' e del sistema per le decisioni da assumere - prosegue -: viene previsto il voto ponderato (ovvero i comuni piu' grandi hanno un voto piu' 'pesante' dei comuni piu' piccoli, con il rischio di un 'cartello' fra forti) e un presidente, una giunta oltre che l'assemblea formata dai sindaci dei comuni aderenti''. "Probabilmente sarebbe piu' opportuno - spiega il parlamentare democratico - pensare ad una forma di governo di tipo 'direttoriale', in cui tutti i sindaci dei comuni aderenti al consorzio si trovino sullo stesso piano, decidano a maggioranza (senza voto ponderato) e presiedano a turno (con rotazione semestrale) l'organo monocamerale, ovvero l'assemblea, senza ricorrere alla giunta, per evitare di ricostituire organi gia' presenti nell'attuale sistema che si intende superare''. ''E' inoltre evidente - conclude Lauricella - che nel prevedere forme di risparmio della spesa, si debba far riferimento alla spesa improduttiva e non anche a quella produttiva, non sacrificando in alcun modo i servizi essenziali e sociali utili alla collettivita'''.
Sicilia24h
Province, Giunta regionale approva delibera abolizione
Il ddl sull'abolizione delle province siciliane, approvato nella tarda serata di ieri dalla Giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta, approdera' oggi in Commissione Attivita' istituzionale dell'Assemblea regionale siciliana, in attesa di approdare in aula. Le province, secondo la delibera della Giunta siciliana, prevede l'istituzione di liberi consorzi che prenderebbero il posto delle province. I dipendenti delle province sarebbero assorbiti da Comuni e Regione. Contrario al ddl il Pdl.
Dichiarazione Maria Iacono su morti bianche in provincia di Agrigento
Le drammatiche vicende di Michele Petruccio operaio ventiduenne di Menfi, morto in un impianto eolico nel territorio di Caltabellotta e di Mario Cardinale l'operaio di Bivona rimasto vittima di un incidente sul lavoro presso una cava di Villafranca, simboleggiano le drammatiche condizioni in cui numerosi lavoratori della provincia di Agrigento sono costretti a lavorare, il tema della sicurezza sul lavoro non può diventare alla luce degli ultimi drammatici eventi un inutile grido d'allarme inascoltato o ancora peggio un tema su cui intervenire all'indomani dell'ennesima tragedia.
Il lavoro sancito dalla nostra costituzione come il primo fra i diritti fondamentali, strumento di dignità e di riconoscimento sociale deve essere garantito e l'esercizio delle funzioni di lavoro va garantito in condizioni di sicurezza.
In Provincia di Agrigento le cronache ogni anno mettono in evidenza la drammaticità delle condizioni in cui operano centitnaia di operai e lavoratori. Il dato Nazionale poi è ancora più drammatico se si considera che sono stati circa 1100 i morti a seguito di incidenti sul lavoro dal primo Gennaio 2012 ad oggi.
Cifre che restituiscono un quadro preoccupante , e dimostrano quanto resti ancora da fare nel nostro Paese per tutelare la salute dei lavoratori.
La salute e la sicurezza sul lavoro, sono alcune delle priorità sociali che vanno affrontate con l'impegno di tutti - istituzioni, imprenditori, organi di stampa e società civile - nella consapevolezza che la loro effettiva tutela costituisce un inequivocabile attestato di civiltà e di progresso.
L'impegno prioritario che bisogna perseguire, è promuovere una cultura della legalità e della sicurezza, nel rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro. Una tragedia quotidiana che sembra sempre più un bollettino di guerra, con una media di oltre 40 morti al mese. il dramma delle morti bianche in Italia, decessi sul luogo di lavoro rappresenta una sciagura che non conosce consolazione per chi perde un proprio caro in questi casi.
Non ci sono risarcimenti ne' processi in grado di restituire pace ai parenti delle vittime. Per questo la sicurezza sul lavoro dovrebbe essere sempre più in primo piano, nella politica del nostro Paese.
Per questa ragione la prevenzione diventa l'unica soluzione possibile per una delle pagine più dolorose della storia contemporanea del nostro Paese.
Per iniziare a scrivere una cronaca diversa e migliore, per invertire questa drammatica tendenza, diventa indispensabile nel mondo del lavoro e dalla produzione in genere una coesione innanzitutto politica che ponga finalmente in primo piano l'emergenza morti bianche e della sicurezza sul lavoro.
Una strategia comune in grado di formulare le opportune soluzioni per il lavoro sicuro a 360 gradi, prevedendo sgravi per le aziende virtuose che operano per la tutela dei lavoratori e soprattutto l'indispensabilità' dei controlli e delle sanzioni che dovrebbero essere certe. Molto spesso nel nostro paese si è affermata una visione economica miope che ha fatto ritenere in alcuni casi la sicurezza un costo, non valutando invece correttamente l'entità' degli oneri della 'non sicurezza', che in buona parte ricadono sulla collettività.
Agrigento, Provincia: domani ripresa lavori Consiglio
I lavori del Consiglio Provinciale riprenderanno domani martedì 5 marzo alle ore 18:00, dopo l'aggiornamento votato il 26 febbraio. L'ordine del giorno prevede la discussione delle mozioni del cons. Guarraci ed altri riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del Presidente della Provincia e sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti.
Il Consiglio dovrà pronunciarsi anche su tre regolamenti già in vigore, da aggiornare per le variazioni della normativa di riferimento. Si tratta della modifica del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari. Il secondo provvedimento riguarda il regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli Amministratori Provinciali che prevede modifiche agli obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo. Il terzo provvedimento riguarda l'approvazione del regolamento per la disciplina delle missioni e del rimborso delle spese sostenute dagli Amministratori che consentirà di ridurre le spese della politica ed in particolare quelle relative ai rimborsi spese ed ai viaggi degli amministratori. Inoltre sarà discusso l'atto di indirizzo per le società partecipate della Provincia regionale di Agrigento ai fini del contenimento della spesa e del rispetto dei principi di economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza.
Agrigentooggi
Alfano torna ad Agrigento : "Apro la segreteria ma dobbiamo dare risposte"
La settimana dopo il voto, Angelino Alfano torna nella sua Agrigento. Se prima aveva chiesto il voto, adesso è tornato per ringraziare gli elettori. Un ringraziamento particolare anche ai quadri dirigenti del partito per l'ottimo risultato elettorale, nel capoluogo e in provincia. In un albergo di San Leone, meeting di ringraziamento e conferma dell'apertura della segreteria in città : "Sto cercando un locale per riaprire la mia segreteria", ha ribadito Alfano. "Dobbiamo raccogliere le istanze dei nostri concittadini - ha detto - ma dobbiamo dare anche risposte".
Il segretario del partito ha poi colto l'occasione per ufficializzare la data della manifestazione del Pdl: 'Saremo' in piazza a Roma il 23 marzo per ribadire le nostre posizioni politiche e contro l'aggressione di parte della magistratura. Continueremo a stare in piazza in una mobilitazione continua". Ha affermato Angelino Alfano, che aveva tenuto una conferenza stampa a Palermo. "Annuncio anche - aggiunge il segretario pidiellino - l'impegno di Berlusconi a stare al nostro fianco in testa a questa battaglia".
L'incontro di Agrigento è stato organizzato dal neo-eletto alla Camera Riccardo Gallo: "Se il Pdl ha raggiunto questo risultato - ha detto Gallo - lo dobbiamo soprattutto a Berlusconi che ha fatto una campagna elettorale di grande profilo. Da parte mia c'è tutto l'impegno per contribuire alla rinascita del territorio" . Il neo-deputato ha poi annunciato di non volersi dimettere dalla carica di consigliere provinciale. "Manca un mese alla scadenza del mandato, che non è incompatibile per cui non mi dimetterò".
Canicattìweb
Regione Sicilia, è rivoluzione: Rosario Crocetta ottiene via libera per abolizione province e reddito di solidarietà
Scritto da Redazione Canicatti Web
Non solo l'abolizione delle Province, ma anche un reddito di solidarietà pari a mille euro ai nuclei abitativi che si avvicina molto al reddito di cittadinanza. Temi che stanno a cuore ai 5 stelle e che il governatore, Rosario Crocetta, ha deciso di portare avanti con forza, nel segno di quel modello Sicilia che piace a Beppe Grillo e che può fare da assist a Pierluigi Bersani nella complicata partita della formazione del nuovo governo a Roma.
Dopo l'intesa raggiunta nel vertice di maggioranza riunito nel pomeriggio, in serata la giunta Crocetta ha approvato il disegno di legge che abolisce le nove Province regionali, sostituendole con liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale. Il testo arriverà martedì mattina in commissione Affari istituzionali dell'Assemblea, convocata con all'ordine del giorno proprio la riforma degli enti.
Il governo ha deciso inoltre l'emissione di 'Trinacria bond' per coprire almeno una parte del debito che ha con le imprese, che nei confronti della pubblica amministrazione vantano 6 miliardi di crediti, 2 mld con la Regione (compreso il sistema sanitario). Inoltre, il governo con un apposito ddl intende attuare l'art. 37 dello statuto, in base al quale le imprese con sede legale fuori dall'isola ma con stabilimenti in Sicilia devono versare le imposte alle casse regionali.
A favore dell'abolizione delle Province si erano già espressi i deputati 5 stelle che avevano anche depositato un apposito ddl in commissione. Una parte dei risparmi sarebbe utilizzata per finanziare il reddito minimo di solidarietà, per una spesa di circa 130 milioni di euro, 12 milioni derivanti dal taglio del costo delle indennità per presidenti, assessori e consiglieri. Crocetta spiega che i dipendenti delle Province saranno assorbiti dai comuni e dalla Regione e che spariranno gli Istituti autonomi case popolari.
Il confronto adesso si sposta su altri tavoli. Martedì i vari gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, si riuniranno per discutere della riforma. Se la maggioranza dovesse confermare all'Ars la linea emersa dal vertice col governatore, la strada allora sarà in discesa. Mettendo in conto i voti favorevoli dei 5 stelle, i numeri in aula sono dalla parte del governatore. Ma bisognerà comunque fare i conti con gli altri gruppi d'opposizione.
Il Pdl infatti è contrario alla soppressione delle Province e vuol andare al voto a maggio, alla scadenza degli organi elettivi. Il nodo a questo punto sta nei tempi. La riforma deve essere approvata entro fine mese, comunque prima dell'inizio dei comizi elettorali (il 27 marzo). Se non ci saranno le condizioni è probabile che si lavori a un testo per il rinvio delle elezioni e la nomina di commissari. Un punto sul quale, però i 5 stelle, nei giorni scorsi, hanno detto di non essere d'accordo. Vogliono l'immediata abolizione.
Il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi, parla di "momento importante, perchè si supera la vecchia concezione della pubblica amministrazione e si va verso una riforma per l'abbattimento di sprechi ed enti inutili". Soddisfatto anche il segretario regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, "ora aspettiamo di vedere ed esaminare il testo che il governo sottoporrà ai gruppi parlamentari".
Siciliainformazioni
Rivoluzione Sicilia, cambia tutto: via le Province, ecco i consorzi di Miriam Di Peri
- Via le province, nascono i consorzi. La Sicilia cambia pelle. Era nell'aria, alle 19.30 arriva l'ufficialità. La giunta abolisce le Province, che saranno sostituite dai consorzi. Le città metropolitane restano "sole" , cambia l'assetto organizzativo di grandi realtà quali Marsala e Gela.
Il consiglio dei consorzi sarà composto dai consiglieri comunali della zona, e la Giunta dai sindaci secondo il peso ponderale legato al numero degli abitanti.
Altra novità riguarda gli organismi elettivi di secondo grado. Niente più elezioni provinciali, si risparmieranno così 50 milioni all'anno. Cambiano anche le scuole che dalle Province adesso passano in mano ai Comuni. Mentre le strade vanno al Genio civile. Ma non è finita qua. La giunta approverà altri cinque punti che cambieranno il volto della sicilia. Spazio ai consorzi con almeno 150 mila abitanti. Mentre, di contro, spariscono gli istituti delle case popolari (Iacp).
Vediamo le novità nel dettaglio.
Via le Province: il governatore Rosario Crocetta lo aveva annunciato il giorno prima su Rai1, a L'Arena di Massimo Giletti. E gli scettici erano stati non pochi. Poi la convocazione di un vertice di maggioranza e la giunta regionale. Il primo ok, quello politicamente determinante, è arrivato in serata alla conclusione del vertice. Così, promette Crocetta, inizierà "la vera rivoluzione". Cinquanta milioni di euro l'anno e una ristrutturazione drastica del sottogoverno provinciale.
COSTI DELLA POLITICA. Il provvedimento varato già in serata dalla Giunta ridurrà drasticamente i costi della politica. Il governatore ha annunciato che "questa sera, nel corso della Giunta, delibereremo la creazione dei liberi consorzi che sostituiranno le province, parleremo anche della creazione delle città metropolitane. Le grandi città non possono essere paragonate a quelle più piccole. Palermo non è come un comune delle Madonie".
DIPENDENTI E COMPETENZE. I dipendenti delle Province saranno trasferiti ai Comuni e alla Regione. "I Comuni sono senza forza lavoro - ha precisato Crocetta - considerando che le competenze delle scuole andranno dalle province ai comuni, i dipendenti saranno molto utili".
SOTTOGOVERNO. Un passaggio cruciale nel percorso che eliminerà le Province sarà l'abolizione degli Iacp, gli istituti autonomi delle case popolari, negli anni protagonisti di numerosi scandali legati allo spreco di fondi pubblici. Anche sugli Iacp l'annuncio è arrivato direttamente dal governatore, secondo cui "questa è una rivoluzione che non ha precedenti".
Province? Testo burla, non lo voteremo mai"
"Non voteremo mai un testo burla sulle province. Noi siamo per la soppressione con contestuale trasferimento delle funzioni a comuni e Regione. Siamo per la fusione dei piccoli comuni al di sotto dei 10.000 abitanti e per l'obbligo della unione dei comuni per quelli al di sotto dei 50.000 abitanti. Pensare di cambiare il nome alle province chiamandole unione dei comuni, prevedendone, inoltre, l'ampliamento del numero con una delibera di giunta mi sembra obiettivamente una burla che rischia di bruciare i pochi risparmi di spesa". Lo afferma Gianpiero D'Alia, segretario regionale siciliano dell'Udc a proposito dell'ipotesi di riforma delle province avanzata dal presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.
"Siamo, inoltre, contrari al reddito di cittadinanza perche' vogliamo un serio ed efficace piano di lotta alla poverta' e di sostegno alle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese", prosegue il segretario centrista. E aggiunge: "Qui per noi sta il confine tra populismo e buon governo. Ne parleranno oggi i nostri deputati in gruppo all'Ars e decideremo il da farsi sabato prossimo al nostro comitato regionale".