GIORNALE DI SICILIA
TRIBUTI. Seduta convocata dal presidente D'Orsi
Ato idrico, c'è accordo per rateizzare e bollette
Le bollette idriche con importi piuttosto elevati potranno essere rateizzate. Per gli utenti con un reddito inferiore a 20000 euro si potrà effettuare un piano di rientro in più rate senza una rata minima iniziale, mentre per gli utenti con reddito superiore verrà concordato un piano di rientro in cui la prima rata non dovrà essere inferiore ad un terzo dell'importo da dilazionare. E' quanto stabilito nel corso dì un incontro tra il presidente Eugenio D'Orsi, in qualità di commissario straordinario liquidatore dell' Ato Agrigento - Servizio Idrico integrato, e di rappresentanti di Girgenti acque, in seguito a diverse segnalazioni di disfunzioni da parte dei Comuni, delle associazioni di consumatori e di amministratori di condomini. Affrontati anche altri temi, tra cui quello delle fatture relative ad interventi di riparazione sulla parte di rete idrica che sono a carico degli utenti privati, come stabilito dal regolamento di utenza. Si è stabilito innanzitutto, una volta individuata la causa della rottura, se questa riguarda il tratto di avvicinamento al contatore, di avvisare immediatamente l'utente interessato, e, qualora assente, di avvisarlo tramite una nota nella quale sarà chiarito che si procede all'immediato intervento di riparazione per evitare la sospensione della fornitura, assicurare la potabilità dell'acqua ed evitare eventuali danni a terzi. Successivamente verrà inviata all'utente la fattura con allegata la documentazione fotografica e la distinta dei costi, specificando la durata del periodo di garanzia (percome individuata nel regolamento di utenza). Perle riparazioni avvenute in epoca precedente alla riunione, Girgenti acque si è impegnata a chiarire agli utenti che ne faranno richiesta le modalità, i costi dell'intervento. (PAPI)
CHIESTO UN VERTICE Per valutare il rispetto delle norme contrattuali fra «Girgenti Acque» e Comune di Favara
Ato idrico, Manganella «chiama» D'Orsi
Umberto Re
Continua a tenere banco la vicenda dei rapporti tra la società "Girgenti Acque e il Comune alla luce dei tagli degli allacci che il gestore idrico sta effettuando nei confronti dei cittadini morosi. E se l'altro ieri era stato il consigliere comunale Antonio Palumbo a contestare la proposta del sindaco di costituire un fondo dl solidarietà con una parte delle indennità di funzione percepite dagli inquilini dell'aula "Falcone e Borsellino" da destinare a chi le bollette del canone idrico non può pagare perché sotto la soglia della povertà, ieri è stato lo stesso primo cittadino a scrivere al commissario dell'Ato idrico. Con una lettera molto concisa viene chiesto che sia convocata una conferenza di servizi alla presenza dei massimi dirigenti del gestore del servizio idrico integrato per verificare gli integrali adempi menti e li rispetto delle norme contrattuali da parte della "Girgenti Acque spa" nei confronti del Comune di Favara, "Con l'occasione - manda a dire Manganella a D'Orsi (che al momento svolge il molo di commissario) - e considerato che Girgenti Acque da tempo ha avviato un'azione tesa a disattivare le prese di acqua di quei cittadini morosi, molti dei quali indigenti e quindi, non in condizioni economiche di pagare quanto dovuto, si chiede di farsi portavoce del disagio dei cittadini favaresi e invitare il gestore del servizio idrico integrato a sospendere, per intanto, il taglio degli allacci". Manganella puntualizza che la lettera spedita al commissario dell'Ato idrico non è conseguenza dell'attacco sferratogli dai consigliere Antonio Palumbo. "E' stata una mia decisione -commenta-, per altro maturata da tempo. Semmai sto valutando l'ipotesi di quercia perché alcune delle accuse che mi sono state mosse travalicano la dialettica 5o- Etica, Ne ho gIà parlato con il mio legale".li sindaco, dunque, potrebbe passare ai contrattacco anche se ribadisce che il Comune non ha competenze (oltre che denari) per risolvere le difficoltà economiche in cui si dibattono numerose famiglie favaresi. "Sembra che ci sia solo un problema, quello del canone idrico -conclude Manganella-, mentre nessuno tiene in conto che c'è gente che non può acquistare la bombola del gas o pagare le bollette della luce, gli affitti e tutto quanto è necessario per arriva-
re a fine mese". ('UR')
NOMINA DEL PRESIDENTE D'ORSI. Raggiunta l'intesa con i Democratici Autonomistici. La scelta fatta su indicazione di Arnone
Provincia, il rimpasto in giunta continua
Sciumè nuovo assessore: largo ai giovani
L'ultima giunta D'Orsi, inizia a prendere forma. Doveva esserci una presentazione unica, lunedì scorso, ma alcuni ripensamenti dell'ultima ora hanno fatto annullare il tutto. E così si procede in pillole. Ieri mattina, il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi ha nominato assessore Salvatore Sciumè, che ha giurato alla presenza del direttore generale dell'ente, Giuseppe Vella. Sciumè, 35 anni, agrigentino, è laureato in operatore della pubblica amministrazione lavora nel settore turistico alberghiero. Le prime dichiarazioni del neo assessore Sciumè sono state di ringraziamento per il presidente D'Orsi per la nomina nella sua giunta. «A parte il dibattito che oggi si incardina all' Ars sul futuro delle Province dove come giustamente ha fatto notare il commissario dello Stato, Giuseppe Aronica- ha dichiarato Sciumè subito dopo il giuramento - ci possono essere profili di incostituzionalità, il mio impegno parte da subito per risollevare il territorio. Ringrazio Giuseppe Arnone che oltre essere il mio mentore politico ha perorato la mia nomina in un'ottica di rinnovamento politico. Credo che i tanti giovani che collaborano con l'amministrazione provinciale possono apportare delle idee fresche e delle azioni politiche che favoriscano progetti rivolti alle nuove generazioni. Adesso bisogna lavorare sodo e non sprecare nessuna fonte di finanziamento cercando tutte le sinergie e collaborazione a livello regionale, nazionale ed europeo». Le parole di ringraziamento all'ex vice sindaco di Licata nascono dal fatto che doveva esserci proprio Arnone in quel posto di assessore provinciale. Invece il gruppo Autonomisti ha deciso di cedere il posto a Sciumè. Nei prossimi giorni potrebbero esserci altre nomine. Soprattutto quella in quote Fratelli d'italia. Che pare che abbia intenzione di far nominare assessore una donna: la scelta sarebbe caduta su Fabiola Mazzarella, una giovanissima esponente del movimento. Non se ne farà nulla invece per l'ingresso nell'esecutivo di Rosario Marino. Il vice coordinatore provinciale del Pdl, messo alle strette,ha deciso di seguire la linea dettata dal partito di Alfano. Quindi non entrerà in giunta. A questo punto D'Orsi potrebbe stabilire di restare con 10 assessori, continuando a corteggiare Vittorio Sgarbi, oppure completa la giunta portandola a 12 assessori. Attualmente l'esecutivo è composto da: Angelo Biondi, Piero Marchetta, Vito Terrana e Salvatore Scozzari tutti Mpa, poi Francescochristian Scembri, Giuseppe Vella e Pietro Asaro in quota Lealisti del presidente, Alfonso Montana (Api - Megafono di Crocetta) ed il neo entrato Totò Sciumè. (PAPI)
IL CROLLO DEL 2 FEBRRIO. Movimento cinque Stelle si è mosso perché il problema passi in commissione ambiente
Ponte crollato, Ruvolo interpella il ministro
Fanno discutere ancora i lavori in corso sul ponte Verdura crollato il 2 febbraio scorso. Stavolta a muoversi è stato il neo senatore riberese del Pdl Giuseppe Ruvolo, il quale, in linea con quanto dichiarato nel corso dell'incontro in sala consiliare con i vertici regionali dell'Anas (era presente l'ingegnere Salvatore Tondi), ha presentato un'interpellanza urgente al ministro delle infrastrutture. Il parlamentare riberese ha chiesto la rimozione dei vertici dell'Anas Sicilia, dopo il crollo del ponte Verdura in quanto - secondo Ruvolo «stanno mortificando l'economia agricola e ittica, oltre alla viabilità della zona frammentata in lunghi percorsi alternativi». Nell'interpellanza Ruvolo sottolinea che i vertici regionali, che dai loro canto hanno sostenuto che saranno rispettai i tempi previsti dai progetto e che i lavori sono già partiti, «con la mancata consegna dei lavori prevista per domenica scorsa, stanno dimostrando l'incapacità e l'inadeguatezza ad affrontare quella che si è tramutata in una vera e propria emergenza sociale». Ruvolo ha avanzato al ministero la proposta di un risarcimento per agrumicoltori, pescatori e altri attori dell'economia coinvolti. Sulla "questione ponte sui fiume Verdura' intervengono anche i deputati del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle dell'Ars: chiedono che l'argomento venga inserita all'ordine del giorno dell' audizione della commissione ambiente guidata da Giampiero Trizzino, che il prossimo 22
marzo si occuperà della messa in sicurezza della strada statale 624 Scìacca-Palermo, «La concomitante presenza a tale audizione - dicono i deputati M5S - di numerosi amministratori e tecnici in grado di dare risposte sullo stato dell'arte dei lavori in corso è un'occasione che va colta al volo per favorire una più celere definizione delle opere».A1l'audizione del 22- cui saranno presenti il presidente della Regione Crocetta, l'assessore alle infrastrutture, Bartolotta, i vertici di Anas e delle Province regionali di Agrigento, Palermo e Trapani - i parlamentari regionali del M5S chiedono che sia ammessa pure una delegazione di cittadini appartenenti al comitato «No Ponte, No voto» che è in prima linea fin dai giorni del crollo per chiedere di risolvere il problema rapidamente per evitare gli enormi disagi delle popolazioni interessate. (TC')
LA SICILIA
PROVINCIA REGIONALE
Giuseppe Vella garante anticorruzione
La Provincia regionale si è adeguata alle normative in materia nazionale che impongono a tutti gli enti locali di dotarsi di funzionari con il compito di lasciare fuori dai «palazzi» corruzione e malaffare. li direttore Generale dell'ente provinciale è infatti il nuovo garante dell'Anticorruzione.
Lo ha nominato, anche perché glielo impone la legge, il presidente dell'Ente Eugenio D'Orsi, con determina n. 26 dell'li marzo scorso ai sensi della legge del 6 novembre 2012 n. 190.
Il provvedimento segue l'approvazione del piano provvisorio per la prevenzione della corruzione.
Il direttore generale Giuseppe Vella, che nelle scorse ore è andato in trasferta alla Bocconi di Milano, per esporre l'esempio di efficienza dell'ente Provincia, è già al lavoro nel suo nuovo incarico di responsabile della prevenzione della corruzione.
Ma cosa dovrà fare? Di certo non dovrà munirsi di porto d'armi per sbarrare la strada a mascalzoni o faccendieri. Ai mascalzoni e faccendieri avrà il compito di frapporre prevenzione dalle infiltrazioni di ambienti deviati, ad esempio al momento dell'aggiudicazione di appalti. Anche nelle attività interne all'ente avrà mano libera nel segnalare eventuali anomalie. Visto l'ambiente agrigentino, di lavoro ne avrà parecchio.
FRANCESCO DI MARE
"PORTE GIREVOLI" NELLA GIUNTA D'ORSI
Adesso «tocca» a Salvatore Sciumè
"Uno alla volta per carità", canta nella cavatina "Largo al factotum" Figaro, personaggio centrale dell'opera "Il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini. Così si sta agendo alla Provincia Regionale di Agrigento, dove il presidente Eugenio D'Orsi ha nominato ieri uno dei due nuovi assessori. Come avevamo annunciato, infatti, Salvatore Sciumè è entrato nella squadra amministrativa della Provincia in quota Fratelli D'Italia, o, meglio, in quota Giuseppe Arnone, che era anche presente al giuramento. Trentacinquenne, agrigentino, Sciumè ha già annunciato di voler rinunciare al 50 per cento della propria indennità. "Credo che i tanti giovani che collaborano con l'amministrazione provinciale — ha dichiarato — possano apportare delle idee fresche e delle azioni politiche che favoriscano progetti rivolti alle nuove generazioni. Adesso bisogna lavorare sodo e non sprecare nessuna fonte di finanziamento". Oggi, o comunque nei prossimi giorni, dovrebbe fare il proprio ingresso Fabiola Mazzarella, anche lei individuata dal movimento di Crosetto e Meloni ma da quelli che dovrebbero essere gli organi "ufficiali". Si dovrebbe così concludere l'operazione di rimpasto prevista per la Giunta provinciale, in attesa di chiarimenti sul futuro dell'Ente da parte dell'Ars e quindi anche certezze sulla data dell'eventuale voto. E Sgarbi? Nessuna nuova.
GIOACCHINO SCHICCHI
CONSORZIO UNIVERSITARIO. Dopo la consegna del nuovo regolamento, bisogna rinnovare le cariche
Senza presidente né Cda
Il Consorzio universitario di Agrigento è senza presidente e senza Cda. Una "vacatio" di natura burocratica e, teoricamente, di breve durata, ma c'è.
Tutto è avvenuto venerdì scorso, quando è stato depositato il nuovo statuto del Cupa. In seguito a questo, così come stabilito nella determina che lo scorso marzo nominò la professoressa Maria Immordino e i consiglieri, i vertici si sono sciolti in attesa di una nuova seduta dell'Assemblea dei soci, che si sarebbe dovuta tenere già nel pomeriggio di venerdì e durante la quale sarebbero dovute essere riconfermati gli incarichi già attribuiti. E invece la mancanza del numero legale ha spostato la scadenza per quella che si continua a definire, forse anche scaramanticamente, una formalità. Verosimilmente, ma non vi è nulla di certo, l'assemblea dei soci dovrebbe tornare a riunirsi tra martedì e mercoledì prossimo. In quella sede dovrebbe essere riconfermata la fiducia a Maria Immordino e ai componenti del Consiglio di amministrazione, anche nomine come quella di Giuseppe Virgilio — segretario generale della Camera di Commercio — e Giovanni Di Maida sono state fin da subito individuate come provvisorie e manca ancora una risposta sul componente individuato dal Comune di Agrigento, ovvero l'imprenditore Salvatore Moncada. Tutto a posto? Quasi. Perché, al di là delle rassicurazioni formalmente avanzate, un eventuale ritardo nella nomina di presidente e Cda potrebbe bloccare l'attività del Consorzio, in un momento estremamente importante della sua fase "post Mifsud", con una nuova convenzione con l'Università di Palermo — che aumenterà le responsabilità anche economiche del Cupa e dei propri soci — da andare a firmare e l'attività didattica da rilanciare. Non solo. L'assenza di presidente, consiglio o anche di un commissario straordinario, comunque, bloccherà anche l'ordinaria amministrazione, paralizzando di fatto l'Ente che si troverebbe senza guida.
Intanto il Cupa ha concretamente avviato l'attività per la riscossione delle somme non corrisposte da parte dei soci, di cui si discute ormai da questa estate. Se ad ottobre del 2012 la stima dei crediti era di due milioni e 40 Orni- la euro, la somma è stata nel frattempo parzialmente rivista, sia per alcuni errori di calcolo che per il pagamento, da parte di alcuni dei 23 soci, delle quote spettanti. Nulla è invece arrivato dal Comune di Agrigento, che non versa la propria quota — l5Omila euro annue ormai dal 2006 e al quale è stato notificato adesso un decreto ingiuntivo da circa un milione e duecentomila euro.
Pare che in una prima fase si fosse valutata la possibilità di un piano di rientro, così come fatto ad esempio dalla Camera di Commercio, anche se alla fine il percorso iniziato è stato interrotto bruscamente per motivi non ancora noti. Con la riscossione coattiva di queste somme dovrebbe "assestarsi" la situazione economica del Consorzio, ma potrebbe "dissestarsi" quella dell'Ente, che si troverebbe senza una somma ingente ma non preventivata, nonostante la sua esposizione debitoria fosse ormai nota da tempo.
GIOACCHINO SCHICCHI
«L'aeroporto? È inutile»
Agricoltori di Piano Romano soddisfatti dopo il no alla modifica del Prg annunciato dal Comune «Qui ci sono coltivazioni di pregio che danno lavoro a centinaia di persone. Avete visto Comiso?»
Anche gli agricoltori di Piano Romano (area in cui sarebbe dovuto sorgere l'aeroporto di Licata) tornano a far sentire la loro voce ribadendo il loro deciso no alla realizzazione dello scalo.
Diverse sono state nei mesi scorsi le prese di posizione della categoria contro l'esproprio dei terreni agricoli, propedeutico a dare il là all'inizio dei lavori. Abbiamo sentito Salvatore Termine, uno degli agricoltori i cui terreni ricadono proprio nell'area individuata per la costruzione (ormai pressoché tramontata peraltro) della piccola pista di 1400 metri. «La situazione è sempre la stessa — le parole di Termine — se non viene potenziato l'aeroporto di Comiso, che è una struttura già esistente, non si capisce l'utilità di andare ad aprire un altro scalo ancora più piccolo>).
Gli agricoltori sono supportati nel loro categorico rifiuto anche dal nuovo Piano di ridimensionamento introdotto dal ministro Passera che tende a limitare e a ridurre gli scali considerati «minori» e non autosufficienti dal punto di vista economico: «C'è anche questo pia- nodi ridimensionamento dei trasporti — continua Termine — che esclude l'apertura di nuovi aeroporti come proposto dal ministro Passera». Si può dire insomma che il fronte degli agricoltori è molto compatto nel continuare a ribadire il netto rifiuto in primis all'eventuale esproprio dei terreni e in secondo luogo alla costruzione di un aeroporto che, secondo la categoria, andrebbe a rappresentare un'infrastruttura non indispensabile. «Nell'area in questione — conclude Termine — ci sono molti terreni coltivati in serra che danno lavoro e sostentamento a tante famiglie. Qualche mese fa abbiamo portato anche il sindaco e alcuni assessori a vedere questi terreni». E in realtà, l'economia licatese ruota molto attorno al comparto agricolo che dà lavoro e reddito a parecchie famiglie. Da qui le rimostranze della categoria che fin dal primo momento è stata compatta e unanime nel dire di no al progetto del presidente Eugenio D'Orsi. L'area di Piano Romano è interessata da colture di pregio e per realizzare l'aviopista sarebbe stata necessaria anche una modifica del Piano Regolatore Generale da parte del comune. Malgrado diversi incontri però le questioni tecniche non sono state risolte. La richiesta di Palazzo di Città, proprio a salvaguardia dei terreni agricoli, era di modificare la parte relativa all'area dei servizi che, essendo stata ideata nella zona Nord dello scalo, sarebbe andata a ricadere proprio sui terreni coltivati dagli agricoltori licatesi rappresentando un danno per la categoria e di conseguenza per l'intera economia cittadina.
GIUSEPPE CELLURA
Le bollette con importi elevati potranno venire pagate a rate
Gli utenti del servizio idrico integrato che hanno ricevuto bollette con importi troppo elevati, che tuttavia corrispondono al consumo effettivamente rilevato, potranno pagare fruendo di un dilazionamento che sarà accordato da Girgenti Acque anche in relazione al reddito posseduto.
E' stato stabilito nel corso di un incontro che il commissario straordinario liquidato- re dell'ato idrico Eugenio D'Orsi ha avuto con i rappresentanti della stessa Girgenti Acque spa, convocato - come spiega Io stesso D'Orsi - «a seguito di diverse segnalazioni di disfunzioni da parte dei Comuni, delle associazioni di consumatori e di amministratori di condomini».
Tornando alle bollette di importo elevato, per gli utenti con un reddito inferiore a 20000 euro si potrà effettuare un piano di rientro in più rate senza una rata minima iniziale, mentre per gli utenti con reddito superiore verrà concordato un piano di rientro in cui la prima rata non dovrà essere inferiore ad un terzo dell'importo da dilazionare.
«Per le fatture - riferisce ancora D'Orsi - relative ad interventi di riparazione sulla parte direte idrica che sono a carico degli utenti privati, come stabilito dal regolamento di utenza, si è stabilito innanzitutto, una volta individuata la causa della rottura, se questa riguarda il tratto di avvicinamento al contatore, di avvisare immediatamente l'utente interessato, e, qualora assente, di avvisarlo tramite una nota nella quale sarà chiarito che si procede all'immediato intervento di riparazione per evitare la sospensione della fornitura, assicurare la potabilità dell'acqua ed evitare eventuali danni a terzi. Ovviamente la procedura è finalizzata a garantire la continuità e la qualità del servizio. Successivamente verrà inviata all'utente la fattura con allegata la documentazione fotografica e la distinta dei costi, specificando la durata del periodo di garanzia (per come individuata nel regolamento di utenza). Per le riparazioni avvenute in epoca precedente alla riunione, la Girgenti Acque si è impegnata a chiarire agli utenti che ne faranno richiesta le modalità, i costi dell'intervento e ad esibire la documentazione fotografica».
Nel corso della riunione è stato affrontato anche il problema del distacco di forniture idriche in locali pubblici, evidenziato da alcuni sindaci. Chiarimenti in questo senso sono stati richiesti ai vertici di Girgenti Acque, precisando che una delibera dell'Autorità per l'Energia e il Gas (la n. 87 del 2013) vieta la sospensione del servizio idrico agli edifici di interesse pubblico.
S.F.
IL FATTO Ruvolo chiede la testa dei vertici Anas regionali
Il ponte sul Verdura oggetto di scontro
A distanza di circa 40 giorni dal crollo del ponte sul fiume Verdura, ormai è guerra tra l'Anas, il comitato dei cittadini "No Ponte, No Voto", le amministrazioni comunali e le organizzazioni professionali agricole che lamentano gravi disagi per le popolazioni. A questi si è aggiunto ieri il neo senatore riberese Giuseppe Ruvolo che ha presentato una interpellanza al ministro delle infrastrutture per denunciare lo stalla che riguarda i lavori sul ponte Verdura, sulla strada statale 115 e per chiedere la rimozione dei vertici regionali dell'Anas "per la mancata consegna dei lavori in quanto rei di incapacità e di inadeguatezza ad affrontare quella che si è tramutata in una vera e propria emergenza sociale, superando i semplici tratti infrastrutturali".
Il senatore riberese chiede di conoscere con certezza i tempi necessari all'apertura del transito provvisorio e all'ultimazione dei lavori che ripristineranno la viabilità originaria della statale 115 e invoca misure a sostegno fiscale per quelle categorie produttive danneggiate, avanzando al ministero la proposta di risarcimento per agrumicoltori, pescatori operatori del turismo e di altri settori dell'economia coinvolti nella calamità naturale del crollo del ponte.
Il movimento Cinque Stelle ha annunciato che i propri rappresentanti all'Ars hanno chiesto alla Commissione Ambiente di potei-e inserire nella seduta dell'audizione del 22 marzo prossimo il problema del ponte Verdura e di potere far partecipare alla riunione, che sarà presieduta da Gianfranco Trizzino, una delegazione di cittadini del comitato riberese "No Ponte, No Voto", guidata dall'avv. Serafino Mazzotta, che chiederà la sistemazione delle strade di Scirinda e di Musiti, percorso alternativo, secondo le promesse fatte e non mantenute dall'Anas.
L'organizzazione professionale della Cia, con un documento del comitato di zona di Ribera, denuncia la grave crisi che sta attraversando l'agricoltura per il blocco della viabilità sul ponte e chiede al presidente del consiglio comunale di Ribera Giusepe Tortorici di convocare un consiglio comunale urgente e straordinario per chiedere all'assessorato regionale all'Agricoltura la proclamazione dello stato di calamità naturale con le misure previste per tutte le categorie interessate. Viene chiesta di azzerare la tassazione dell'imu sui terreni agricoli, vista la difficoltà per gli agricoltori di raggiungere i loro appezzamenti di terreno.
Intanto, per agevolare le tante categorie di lavoratori e di studenti pendolari, in viaggio sulla SS 115 e costretti a fare il percorso alternativo, da più parti viene chiesto alle amministrazioni comunali di Sciacca e di Ribera di volere coinvolgere qualche ditta privata di autolinee nel mettere a disposizione dei viaggiatori della SS 115 dei bus navetta da una parte e dall'altra del ponte in quanto i viaggiatori potrebbero passare a piedi sul nastro di asfalto rimasto in piedi e sul quale l'Anas ha aperto un corridoio.
Dai vertici regionali dell'Anas si sostiene che i lavori di ricostruzione del ponte sono stati già affidati nei giorni scorsi alla ditta Gangemi di Castel di Tusa che ha già provveduto ad ordinare le grosse tubazioni che saranno poste sul letto del fiume Verdura sulle quali ripristinare il transito veicolare.
ENZO MNIO
"NAVETTA" TRA PALAZZO DEI NORMANNI E LA SEDE DEL COMMISSARIO DELLO STATO
Cambia il testo del disegno di legge sulla soppressione delle Province
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Una sorta di navetta tra Palazzo dei Normanni e Piazza Principe di Campo- reale, sede del Commissario dello Stato, per concepire il ddl sulla istituzione dei liberi consorzi comunali, l'istituzione delle città metropolitane e il commissariamento delle Province regionali. Il prefetto Carmelo Aronica e il presidente della commissione affari istituzionali, Marco Forze- se, in buona sostanza, hanno riscritto il testo del ddl presentato dal governo, sul quale pendevano non poche lacune di ordine costituzionale. Subito dopo, Forzese ha informato il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, del nuovo testo che andrà in Aula oggi per essere approvato in tempi brevi. Ne sembra che si mettano di traverso le opposizioni, visto che il prefetto Aronica ha espresso il suo parere preventivo anche a Marco Falcone (Pdl).
Questa in sintesi la sostanza del nuovo testo: entro il 31 dicembre dovrà essere pronta la legge di attuazione dei Liberi Consorzi e delle città metropolitane. Nelle more non si procede allo svolgimento delle elezioni provinciali, mentre le Province regionali in scadenza naturale o anticipata, sino al 31 dicembre saranno rette da gestioni commissariali.
E lo schema del ddl da varare subito, mentre per la riforma, stando a quanto illustrato dal presidente Forzese, la struttura territoriale delle attuali Province regionali dovrebbe restare invariata, tranne alcune eccezioni: oltre la creazione delle città metropolitane, dovrebbero nascere due consorzi di comuni attorno a Cela e Marsala, Il sistema elettorale non sarebbe più diretto, ma di secondo grado, cioè saranno i consigli comunali ed eleggere gli amministratori dei Consorzi. Anche questi sono schemi di massima, peraltro orali, si vedrà, strada facendo, cosa verrà fuori nei particolari.
Ma Baldo Gucciardi e Giovanni Panepinto (Pd) denunciano che «alcuni esponenti politici lavorano per tentare di insabbiare tutto. Per quel che ci riguarda, vogliamo con forza questa riforma per eliminare inaccettabili sprechi. E andremo fino in fondo».
Marco Falcone (Pdl) accusa di «schizofrenia il governo regionale che dice di volere abolire le Province e, però, Crocetta presenta un emendamento di ben Otto pagine, con la sola novità del genere, che in pratica stabilisce criteri per l'elezione dei Consigli provinciali». Superato, però, dalla presentazione del nuovo testo del ddl per il quale il presidente della Commissione Forzese ha riaperto i termini per la presentazione di eventuali emendamenti entro le 12 di oggi.
Intanto, dopo ampio dibattito, su tre mozioni di tutti i settori, con voto unanime, l'Ars ha approvato il testo (primo firmatario Pippo Digiacomo - Pd) che impegna il governo della Regione »a porre un valido, forte e motivato rifiuto al non inserimento dell'aeroporto di Comiso tra gli aeroporti di interesse nazionale di core network essendo Io stesso stato approvato e finanziato dalla stessa Unione europea» e «a farsi promotore di ogni iniziativa finalizzata a ottenere che tutti gli scali siciliani ricadono sotto l'esclusiva competenza gestionale e patrimoniale della Regione siciliana, alfine di gestirne gli atti concessori, la loro durata, la sorveglianza sugli stessi e l'approntamento di misure tariffarie indipendenti dal controllo centralista del ministero delle infrastrutture e dell'Enac». Vi è stato inserito il seguente emendamento per «garantire la copertura dei costi digestione relativi ai controllori di volo fino a quando l'accordo di programma non faccia rientrare l'aeroporto di Comiso tra quelli serviti dall'Enav».
Pure con voto unanime ha approvato un ordine del giorno, primo firmatario Tori Lombardo (Pds-Mpa), che impegna il governo «ad intraprendere e adottare tutte le iniziative e azioni previste dalle vigenti disposizioni normative comunitarie e nazionali al fine di assicurare la continuità territoriale della Regione siciliana attraverso il collegamento degli aeroporti siciliani (Trapani, Catania, Palermo e Comiso) con i principali scali peninsulari».
Agrigentoflash
Ato idrico. D'Orsi convoca Girgenti acque
Il Presidente D'Orsi, in qualità di commissario straordinario liquidatore dell' ATO Agrigento - Servizio Idrico integrato, ha convocato lo scorso 7 marzo una riunione con i rappresentanti della Girgenti Acque spa, in seguito a diverse segnalazioni di disfunzioni da parte dei Comuni, delle associazioni di consumatori e di amministratori di condomini.
Tra le questioni affrontate, una delle più delicate riguardava le bollette con importi piuttosto elevati, che hanno creato non pochi problemi agli utenti. Per gli utenti con un reddito inferiore a 20.000 euro si potrà effettuare un piano di rientro in più rate senza una rata minima iniziale, mentre per gli utenti con reddito superiore verrà concordato un piano di rientro in cui la prima rata non dovrà essere inferiore ad un terzo dell'importo da dilazionare.
Affrontati anche altri temi, tra cui quello delle fatture relative ad interventi di riparazione sulla parte di rete idrica che sono a carico degli utenti privati, come stabilito dal regolamento di utenza. Si è stabilito innanzitutto, una volta individuata la causa della rottura, se questa riguarda il tratto di avvicinamento al contatore, di avvisare immediatamente l'utente interessato, e, qualora assente, di avvisarlo tramite una nota nella quale sarà chiarito che si procede all'immediato intervento di riparazione per evitare la sospensione della fornitura, assicurare la potabilità dell'acqua ed evitare eventuali danni a terzi. Ovviamente la procedura è finalizzata a garantire la continuità e la qualità del servizio. Successivamente verrà inviata all'utente la fattura con allegata la documentazione fotografica e la distinta dei costi, specificando la durata del periodo di garanzia (per come individuata nel regolamento di utenza). Per le riparazioni avvenute in epoca precedente alla riunione, la Girgenti Acque si è impegnata a chiarire agli utenti che ne faranno richiesta le modalità, i costi dell'intervento e ad esibire la documentazione fotografica.
Affrontato anche il problema del distacco di forniture idriche in locali pubblici, evidenziato da alcuni sindaci del Consorzio ATO. Chiarimenti in questo senso sono stati richiesti ai vertici di Girgenti Acque, precisando che una delibera dell'Autorità per l'Energia e il Gas (la n. 87 del 2013) vieta la sospensione del servizio idrico agli edifici di interesse pubblico.
Infine, i rappresentanti della Girgenti Acque sono stati diffidati a riscontrare in tempi brevi le richieste di notizie e/o relazioni per riparazione delle rotture alle reti e in generale a tutte le note inviate dal Consorzio di Ambito, nonché quelle degli utenti così come previsto dal regolamento di utenza in vigore.
Al fine di assicurare una rapida soluzione dei vari problemi connessi al servizio idrico, D'Orsi ha individuato due dirigenti tecnici,collaboratori dell'ATO idrico, che terranno contatti rispettivamente con le associazioni di consumatori e con l'associazione degli amministratori di condomini, attivando così un canale diretto che possa assicurare una rapida soluzione di tutti i problemi e le disfunzioni.
Provincia. Il segretario generale garante dell'anticorruzione
Il Direttore Generale della Provincia Regionale di Agrigento è il garante dell'Anticorruzione.Lo ha nominato il Presidente dell'Ente, Eugenio D'Orsi, con propria determina n. 26 dell'11 marzo 2013 ai sensi della legge del 6 novembre 2012 n. 190. Il provvedimento segue l'approvazione del piano provvisorio per la prevenzione della corruzione. Il direttore generale Vella è già al lavoro nel suo nuovo incarico di responsabile della prevenzione della corruzione
Salvatore Sciumè nuovo assessore provinciale
E' Salvatore Sciumè il nuovo assessore provinciale che ha giurato questa mattina alla presenza del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi e del Segretario-direttore generale Giuseppe Vella.Salvatore Sciumè, 35 anni, agrigentino, è laureato in operatore della Pubblica Amministrazione lavora nel settore turistico alberghiero.
Il crollo del ponte sul fiume Verdura I deputati M5S: "Se ne occupi la commissione Ambiente"
"La questione ponte sul fiume Verdura approdi alla commissione Ambiente".I deputati del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle dell'Ars chiedono che la faccenda del ponte crollato tra Sciacca ed Agrigento, all'altezza di Ribera, venga inserita all'ordine del giorno dell'audizione della commissione guidata da Giampiero Trizzino, che il prossimo 22 marzo si occuperà della messa in sicurezza della strada statale 624 Sciacca/ Palermo.
"La concomitante presenza a tale audizione - dicono i deputati M5S - di numerosi amministratori e tecnici in grado di dare risposte sullo stato dell'arte dei lavori in corso è un'occasione che va colta al volo per favorire una più celere definizione delle opere".All'Audizione del 22 - cui saranno presenti il presidente della Regione Crocetta, l'assessore alle Infrastrutture, Bartolotta, i vertici di Anas e delle Province regionali di Agrigento, Palermo e Trapani - i parlamentari regionali del M5S chiedono che sia ammessa pure una delegazione di cittadini appartenenti al comitato "No Ponte, No voto".In attesa delle definizione della questione Verdura, per alleviare i disagi degli automobilisti, i parlamentari del gruppo hanno chiesto intanto, con una lettera al presidente Crocetta, l'immediata asfaltatura delle strade alternative di collegamento, le vie Scirinda e Musiti.
Agrigentonotizie
Provincia regionale Agrigento, Salvatore Sciumè è un nuovo assessore
Proseguono gli avvicendamenti all'interno della squadra del presidente Eugenio D'Orsi. Sciumè, 35 anni, agrigentino, è laureato in operatore della Pubblica amministrazione e lavora nel settore turistico alberghiero
Salvatore Sciumè al momento del giuramento. E' Salvatore Sciumè il nuovo assessore provinciale che ha giurato questa mattina alla presenza del presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi e del segretario-direttore generale Giuseppe Vella. Salvatore Sciumè, 35 anni, agrigentino, è laureato in operatore della Pubblica amministrazione e lavora nel settore turistico alberghiero.
!E' di appena una settimana fa la nomina di un nuovo assessore all'interno della Giunta, D'Orsi. Si tratta di Totò Scozzari.
Agrigentoweb
Il crollo del ponte sul fiume Verdura I deputati M5S: "Se ne occupi la commissione Ambiente"
Scritto da Redazione
La questione ponte sul fiume Verdura approdi alla commissione Ambiente.
I deputati del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle dell'Ars chiedono che la faccenda del ponte crollato tra Sciacca ed Agrigento, all'altezza di Ribera, venga inserita all'ordine del giorno dell'audizione della commissione guidata da Giampiero Trizzino, che il prossimo 22 marzo si occuperà della messa in sicurezza della strada statale 624 Sciacca/ Palermo.
"La concomitante presenza a tale audizione - dicono i deputati M5S - di numerosi amministratori e tecnici in grado di dare risposte sullo stato dell'arte dei lavori in corso è un'occasione che va colta al volo per favorire una più celere definizione delle opere".
All'Audizione del 22 - cui saranno presenti il presidente della Regione Crocetta, l'assessore alle Infrastrutture, Bartolotta, i vertici di Anas e delle Province regionali di Agrigento, Palermo e Trapani - i parlamentari regionali del M5S chiedono che sia ammessa pure una delegazione di cittadini appartenenti al comitato "No Ponte, No voto".
In attesa delle definizione della questione Verdura, per alleviare i disagi degli automobilisti, i parlamentari del gruppo hanno chiesto intanto, con una lettera al presidente Crocetta, l'immediata asfaltatura delle strade alternative di collegamento, le vie Scirinda e Musiti.
Provincia, nominato il Garante anticorruzione
Scritto da Redazione
Il Direttore Generale della Provincia Regionale di Agrigento è il garante dell'Anticorruzione.
Lo ha nominato il Presidente dell'Ente, Eugenio D'Orsi, con propria determina n. 26 dell'11 marzo 2013 ai sensi della legge del 6 novembre 2012 n. 190.
Il provvedimento segue l'approvazione del piano provvisorio per la prevenzione della corruzione.
Il direttore generale Vella è già al lavoro nel suo nuovo incarico di responsabile della prevenzione della corruzione.
Infoagrigento
Il crollo del ponte sul fiume Verdura, deputati M5S: "Se ne occupi la commissione Ambiente
"La questione ponte sul fiume Verdura approdi alla commissione Ambiente".
I deputati del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle dell'Ars chiedono che la faccenda del ponte crollato tra Sciacca ed Agrigento, all'altezza di Ribera, venga inserita all'ordine del giorno dell'audizione della commissione guidata da Giampiero Trizzino, che il prossimo 22 marzo si occuperà della messa in sicurezza della strada statale 624 Sciacca/ Palermo.
"La concomitante presenza a tale audizione - dicono i deputati M5S - di numerosi amministratori e tecnici in grado di dare risposte sullo stato dell'arte dei lavori in corso è un'occasione che va colta al volo per favorire una più celere definizione delle opere".
All'Audizione del 22 - cui saranno presenti il presidente della Regione Crocetta, l'assessore alle Infrastrutture, Bartolotta, i vertici di Anas e delle Province regionali di Agrigento, Palermo e Trapani - i parlamentari regionali del M5S chiedono che sia ammessa pure una delegazione di cittadini appartenenti al comitato "No Ponte, No voto".
In attesa delle definizione della questione Verdura, per alleviare i disagi degli automobilisti, i parlamentari del gruppo hanno chiesto intanto, con una lettera al presidente Crocetta, l'immediata asfaltatura delle strade alternative di collegamento, le vie Scirinda e Musiti.
Totò Sciumè nuovo assessore provinciale
Il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha nominato un nuovo assessore in giunta. Si tratta di Salvatore Sciumè, vicino alle posizioni politiche di Giuseppe Arnone.
"A parte il dibattito che oggi si incardina all'Ars sul futuro delle Province - ha detto Sciumè - dove come giustamente ha fatto notare il commissario dello Stato Dott. Aronica ci possono essere profili di incostituzionalità, il mio impegno parte da subito per risollevare il territorio. Ringrazio il Prof. Giuseppe Arnone che oltre essere il mio mentore politico ha perorato la mia nomina in un'ottica di rinnovamento politico".
"Credo che i tanti giovani che collaborano con l'amministrazione provinciale possono apportare delle idee fresche e delle azioni politiche che favoriscano progetti rivolti alle nuove generazioni. Adesso bisogna lavorare sodo e non sprecare nessuna fonte di finanziamento cercando tutte le sinergie e collaborazione a livello regionale, nazionale ed europeo", conclude Sciumè..
Torna in aula il consiglio provinciale di Agrigento
Nuova riunione del Consiglio Provinciale in programma, oggi, martedì 12 marzo alle ore 18:00 nell'aula Giglia. L'ordine del giorno prevede la discussione dell'interrogazione del consigliere Carmelo D'Angelo sulla strada S.P.C. n. 52 in territorio di Ravanusa e le mozioni del cons. Guarraci ed altri riguardante l'ufficializzazione della posizione politica del Presidente della Provincia e sul regolamento per l'istituzione e il funzionamento della consulta provinciale dei trasporti.
Il Consiglio dovrà esprimersi anche su tre regolamenti già in vigore, da mutare per le variazioni della normativa di riferimento. Si tratta della modifica del regolamento di contabilità che regola il controllo sugli equilibri finanziari. Il secondo provvedimento riguarda il regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale degli Amministratori Provinciali che prevede modifiche agli obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo. Il terzo provvedimento riguarda l'approvazione del regolamento per la disciplina delle missioni e del rimborso delle spese sostenute dagli Amministratori che consentirà di ridurre le spese della politica ed in particolare quelle relative ai rimborsi spese ed ai viaggi degli amministratori. Inoltre sarà discusso l'atto di indirizzo per le società partecipate della Provincia regionale di Agrigento ai fini del contenimento della spesa e del rispetto dei principi di economicità, efficienza, imparzialità, pubblicità e trasparenza.
Inoltre sarà discusso in Consiglio il documento elaborato dalla Commissione dei Capigruppo sulla chiusura delle Province e sugli interventi legislativi in discussione all'Assemblea Regionale Siciliana.
ATO Idrico, vertice alla Provincia
Il Presidente D'Orsi, in qualità di commissario straordinario liquidatore dell' ATO Agrigento - Servizio Idrico integrato, ha convocato lo scorso 7 marzo una riunione con i rappresentanti della Girgenti Acque spa, in seguito a diverse segnalazioni di disfunzioni da parte dei Comuni, delle associazioni di consumatori e di amministratori di condomini.
Tra le questioni affrontate, una delle più delicate riguardava le bollette con importi piuttosto elevati, che hanno creato non pochi problemi agli utenti. Per gli utenti con un reddito inferiore a 20.000 euro si potrà effettuare un piano di rientro in più rate senza una rata minima iniziale, mentre per gli utenti con reddito superiore verrà concordato un piano di rientro in cui la prima rata non dovrà essere inferiore ad un terzo dell'importo da dilazionare.
Affrontati anche altri temi, tra cui quello delle fatture relative ad interventi di riparazione sulla parte di rete idrica che sono a carico degli utenti privati, come stabilito dal regolamento di utenza. Si è stabilito innanzitutto, una volta individuata la causa della rottura, se questa riguarda il tratto di avvicinamento al contatore, di avvisare immediatamente l'utente interessato, e, qualora assente, di avvisarlo tramite una nota nella quale sarà chiarito che si procede all'immediato intervento di riparazione per evitare la sospensione della fornitura, assicurare la potabilità dell'acqua ed evitare eventuali danni a terzi. Ovviamente la procedura è finalizzata a garantire la continuità e la qualità del servizio. Successivamente verrà inviata all'utente la fattura con allegata la documentazione fotografica e la distinta dei costi, specificando la durata del periodo di garanzia (per come individuata nel regolamento di utenza). Per le riparazioni avvenute in epoca precedente alla riunione, la Girgenti Acque si è impegnata a chiarire agli utenti che ne faranno richiesta le modalità, i costi dell'intervento e ad esibire la documentazione fotografica.
Affrontato anche il problema del distacco di forniture idriche in locali pubblici, evidenziato da alcuni sindaci del Consorzio ATO. Chiarimenti in questo senso sono stati richiesti ai vertici di Girgenti Acque, precisando che una delibera dell'Autorità per l'Energia e il Gas (la n. 87 del 2013) vieta la sospensione del servizio idrico agli edifici di interesse pubblico.
Infine, i rappresentanti della Girgenti Acque sono stati diffidati a riscontrare in tempi brevi le richieste di notizie e/o relazioni per riparazione delle rotture alle reti e in generale a tutte le note inviate dal Consorzio di Ambito, nonché quelle degli utenti così come previsto dal regolamento di utenza in vigore.
Al fine di assicurare una rapida soluzione dei vari problemi connessi al servizio idrico, D'Orsi ha individuato due dirigenti tecnici,collaboratori dell'ATO idrico, che terranno contatti rispettivamente con le associazioni di consumatori e con l'associazione degli amministratori di condomini, attivando così un canale diretto che possa assicurare una rapida soluzione di tutti i problemi e le disfunzioni.
Sicilia24h
Regione, Ars: riforma Province entro il 31 dicembre
Un emendamento della commissione Affari istituzionali dell'Ars riscrive il ddl stralcio sulle Province, che era stato depositato dal governo. Il nuovo testo composto da tre articoli, spiega il presidente della commissione Marco Forzese, «è stato scritto tenendo conto delle osservazioni fatte dal commissario dello Stato al ddl del governo». Rispetto al provvedimento originario, l'emendamento fissa al 31 dicembre di quest'anno il termine entro il quale l'Assemblea dovrà approvare la norma per «l'istituzione dei liberi consorzi comunali per l'esercizio delle funzioni di governo di area vasta, in sostituzione delle Province regionali». Forzese sostiene che in sede di confronto gli uffici del commissario dello Stato avevano sollevato dubbi proprio sulla definizione scritta nel ddl governativo, in quanto, in base a una legge regionale del '86, le attuali Province regionali sono già considerate liberi consorzi, nel rispetto di quanto prevede lo statuto speciale all'articolo 15. In attesa delle riforma (che dovrebbe prevedere l'abolizione del voto, con elezioni di secondo livello), «non si procede allo svolgimento del turno elettorale previsto per il 2013 per l'elezione degli organi provinciali», si legge nell'art.2 del testo della commissione. Fino al 31 dicembre le Province per le quali è previsto il rinnovo saranno commissariate, mentre i commissari straordinari in carica cesseranno e saranno sostituiti, sempre fino al 31 dicembre, da nuovi commissari prefettizi. Il testo è all'esame della commissione Affari istituzionali. «C'è l'accordo col presidente dell'Ars, Ardizzone, per portarlo in aula domani pomeriggio», dice Forzese, secondo cui molti dei settanta emendamenti presentati al ddl del governo «decadono».
Provincia, nuovo ingresso in Giunta: Sciumè nuovo assessore
E' il dott. Salvatore Sciumè il nuovo assessore provinciale che ha giurato questa mattina alla presenza del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi e del Segretario-direttore generale Giuseppe Vella.
Salvatore Sciumè, 35 anni, agrigentino, è laureato in operatore della Pubblica Amministrazione lavora nel settore turistico alberghiero.
Provincia, Segretario generale garante dell'anticorruzione
Il Direttore Generale della Provincia Regionale di Agrigento è il garante dell'Anticorruzione. Lo ha nominato il Presidente dell'Ente, Eugenio D'Orsi, con propria determina n. 26 dell'11 marzo 2013 ai sensi della legge del 6 novembre 2012 n. 190. Il provvedimento segue l'approvazione del piano provvisorio per la prevenzione della corruzione. Il direttore generale Vella è già al lavoro nel suo nuovo incarico di responsabile della prevenzione della corruzione.
Lavalledeitempli.it
Agrigento - Il neo Assessore Provinciale Sciume' ringrazia D'Orsi per l'importante incarico
Il neo Assessore Provinciale Totò Sciumè ringrazia il Presidente D'Orsi per la nomina nella sua Giunta.
Ecco le sue prime parole dopo il giuramento:
"A parte il dibattito che oggi si incardina all'Ars sul futuro delle Province dove come giustamente ha fatto notare il commissario dello Stato Dott. Aronica ci possono essere profili di incostituzionalità, il mio impegno parte da subito per risollevare il territorio.
Ringrazio il Prof. Giuseppe Arnone che oltre essere il mio mentore politico ha perorato la mia nomina in un'ottica di rinnovamento politico.
Credo che i tanti giovani che collaborano con l'amministrazione provinciale possono apportare delle idee fresche e delle azioni politiche che favoriscano progetti rivolti alle nuove generazioni.
Adesso bisogno lavorare sodo e non sprecare nessuna fonte di finanziamento cercando tutte le sinergie e collaborazione a livello regionale, nazionale ed europeo".
Agrigentooggi
Agrigento, Salvatore Sciumè il nuovo assessore provinciale
A poco meno di due mesi dalla fine della scadenza di questa legislatura, continua la girandola di nomine assessoriale alla Provincia .
E' Salvatore Sciumè il nuovo assessore provinciale che ha giurato questa mattina alla presenza del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi e del Segretario-direttore generale Giuseppe Vella.
Salvatore Sciumè, 35 anni, agrigentino, è laureato in operatore della Pubblica Amministrazione lavora nel settore turistico alberghiero.
Ecco le sue prime parole dopo il giuramento:
"A parte il dibattito che oggi si incardina all'Ars sul futuro delle Province dove come giustamente ha fatto notare il commissario dello Stato Dott. Aronica ci possono essere profili di incostituzionalità, il mio impegno parte da subito per risollevare il territorio.
Ringrazio il Prof. Giuseppe Arnone che oltre essere il mio mentore politico ha perorato la mia nomina in un'ottica di rinnovamento politico.
Credo che i tanti giovani che collaborano con l'amministrazione provinciale possono apportare delle idee fresche e delle azioni politiche che favoriscano progetti rivolti alle nuove generazioni.
Adesso bisogno lavorare sodo e non sprecare nessuna fonte di finanziamento cercando tutte le sinergie e collaborazione a livello regionale, nazionale ed europeo".
Il crollo del ponte sul fiume Verdura I deputati M5S: "Se ne occupi la commissione Ambiente"
"La questione ponte sul fiume Verdura approdi alla commissione Ambiente".
I deputati del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle dell'Ars chiedono che la faccenda del ponte crollato tra Sciacca ed Agrigento, all'altezza di Ribera, venga inserita all'ordine del giorno dell'audizione della commissione guidata da Giampiero Trizzino, che il prossimo 22 marzo si occuperà della messa in sicurezza della strada statale 624 Sciacca/ Palermo.
"La concomitante presenza a tale audizione - dicono i deputati M5S - di numerosi amministratori e tecnici in grado di dare risposte sullo stato dell'arte dei lavori in corso è un'occasione che va colta al volo per favorire una più celere definizione delle opere".
All'Audizione del 22 - cui saranno presenti il presidente della Regione Crocetta, l'assessore alle Infrastrutture, Bartolotta, i vertici di Anas e delle Province regionali di Agrigento, Palermo e Trapani - i parlamentari regionali del M5S chiedono che sia ammessa pure una delegazione di cittadini appartenenti al comitato "No Ponte, No voto".
In attesa delle definizione della questione Verdura, per alleviare i disagi degli automobilisti, i parlamentari del gruppo hanno chiesto intanto, con una lettera al presidente Crocetta, l'immediata asfaltatura delle strade alternative di collegamento, le vie Scirinda e Musiti.
Canicattìweb
Regione Sicilia, abolizione province: è scontro tra il PdL e Rosario Crocetta "La norma è incostituzionale
Scritto da Redazione Canicatti Web
Per il Pdl il disegno di legge approvato dal governo regionale, che prevede l'abolizione delle Province e l'istituzione dei consorzi dei Comuni, che questo pomeriggio approderà in aula all'Ars, presenta "chiari segni di incostituzionalità e genera caos istituzionale". Il Pdl dice no a un rinvio delle elezioni provinciali e lancia un appello al confronto al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
"La proposta del governo regionale non è una riforma epocale - ha detto il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione, in conferenza stampa a Palermo - Siamo favorevoli a una riforma complessiva dell'amministrazione periferica e della governance amministrativa, insieme a una riduzione dei costi della politica. I liberi consorzi dei Comuni erano già previsti dalla legge 9 in attuazione Statuto della Regione siciliana e dell'articolo 104 della Costituzione".
La risposta di Crocetta è arrivata subito: "Non penso proprio che il ddl del governo sulle Province sia incostituzionale. Noi vogliamo i liberi consorzi previsti dallo statuto. E allora è incostituzionale lo Statuto speciale?". Il governatore non teme l'ostruzionismo annunciato dal Pdl in aula e ritiene che non ci sarà un problema di tempi. "Abbiamo presentato un ddl snello proprio per semplificare l'iter". Il ddl deve essere approvato prima del 27 marzo quando saranno indetti i comizi elettorali, altrimenti anche le Province andranno al rinnovo. "La verità è che alcune forze politiche preferiscono badare agli interessi della casta che cerca posti invece che fare gli interessi dei siciliani", ha aggiunto Crocetta.
Parlando del rinvio 'sine die' della data delle elezioni, indicata nel testo stralcio del ddl, Castiglione ha detto che "non si può rinviare l'elezione di un organo costituzionale. Noi diciamo che deve esserci una data certa e, intanto, si provveda a un disegno di legge organico". Piuttosto che apparizioni nei talk show nazionali - ha concluso Castiglione - chiediamo a Crocetta un confronto pubblico per affrontare la questione, scelga lui la formula".
Il Pdl, secondo quanto annunciato dal deputato regionale Francesco Scoma in conferenza stampa a Palermo, chiederà in aula il rinvio di quarantotto ore per presentare emendamenti. Intanto, il presidente della I commissione legislativa dell'Ars, Marco Forzese, spiega che "gli emendamenti presentati al ddl di riforma delle Province sono settanta. "Inizierò a breve l'esame per la loro ammissibilità - dice - e subito dopo aprirò i lavori della commissione ma chiederò che si riunisca alle 16 dopo l'incontro che avrò con il commissario dello Stato. Inoltre, auspico che i lavori d'aula slittino di qualche ora per consentire che il ddl completi l'iter nell'organismo parlamentare che presiedo".
Siciliainformazioni
L'ultima battaglia, apparati all'attacco, Crocetta in difesa
Il Prefetto salva le province
E la faccia dei partiti
Bastano le forti perplessità del Prefetto Aronica, commissario dello Stato della Regione siciliana, per fermare l'abolizione delle Province e la nascita dei liberi consorzi di comuni, come detta lo Statuto speciale? A quanto pare le cose stanno così, perché una analisi preventiva del Commissario sconsiglierebbe di portare in Aula ed esaminare il testo del governo, perché conterrebbe profili di costituzionalità e/o contrasto con la legge nazionale.
Assemblea e governo, organo legislativo ed esecutivo, dunque s'incartano perché un Prefetto della Repubblica - la figura istituzionale che sarebbe dovuta sparire già nel 1947, avverte un fumus di costituzionalità. Ma non bisogna affatto prendersela con il funzionario dello Stato, il dottor Aronica, che è stato sollecitato ad esprimere il suo punto di vista e lo fa sull'altare di una collaborazione che gli è stata richiesta dall'Assemblea regionale. Insomma, suggerisce come aggiustare le cose per tempo in modo da evitare le bocciature.
Il paradosso, non l'unico, sta proprio in questo episodio: Aronica si comporta "da amico" e svolge la sua funzione come i suoi predecessori, con spirito collaborativo. Che la sovranità dell'Assemblea venga preclusa con atti informali ma pregnanti non sembra provocare alcuna reazione in alcuno dei gruppi parlamentari. Ed una ragione c'è: ancora una volta il Prefetto salva la faccia di vaste aree del parlamento che non intendono abolire le province e non vogliono sfidare l'impopolarità di questa scelta.
Non sono in gioco né le competenze né le funzioni ed i servizi degli enti intermedi - che verrebbero salvaguardati comunque - ma la elezione diretta dei consiglieri e provinciali e del presidente dell'amministrazione provinciale, 350 persone attorno alle quale gravitano almeno duemila addetti ai lavori con uffici, segreterie, auto blu e tutto l'armamentario che gli apparati si portano appresso.
Mentre in passato la permanenza delle province è stata apertamente sostenuta, stavolta con una opinione pubblica furibonda per i costi della politica, si preferisce lavorare sotto traccia o affidarsi al Commissario dello Stato, un metodo collaudatissimo che toglie le castagne dal fuoco alla politica quando si trova a giocare la partita fra l'incudine e il martello.
Le province sono diventate il nostro muro di Berlino: nel 1986, cambiarono solo il nome lasciando le cose come stanno, pochi anni fa l'Assemblea bocciò l'abolizione a scrutinio segreto, e stavolta si ricorre al Commissario dello Stato. Ma stavolta, tuttavia, la matassa è più ingarbugliata, perché c'è una legge nazionale che accorpa e abolisce le province: si tratta di scegliere di che morte morire, magari confidando negli impedimenti romani. O proseguire assumendo le responsabilità politiche che ogni decisione comporta.
Il Prefetto Aronica è solo il paravento. Il governo aveva esitato già un testo, che è stato costretto a modificare per il dissenso di una delle componenti della maggioranza, l'Udc. Poi sono arrivai i "no" di varie parti politiche e non, a cominciare dal centrodestra, segnatamente il Pdl, che ha espresso la sua contrarietà in modo esplicito dopo una campagna elettorale nella quale il leader, Berlusconi, aveva assunto posizione nettamente diversa.
Resta il fronte del Movimento 5 Stelle, che non ha manifestato tentennamento. Non avendo propri rappresentanti nelle amministrazioni provinciali e confidando nella volontà dei siciliani, che non amano gli apparati, mantengono le loro posizioni, guadagnandosi a pieno titolo, una utile riconoscibilità.
Abbiamo previsto che sarebbe stata una battaglia campale, del resto. Chi vince in Assemblea, però, potrebbe lasciarci le penne alle urne. Non è la legge del contrappasso, ma l'aria che tira a suggerire la previsione.
Province e scintille: adesso potrebbero "piovere" emendamenti
Approda oggi pomeriggio in Aula all'Assemblea regionale siciliana il ddl transitorio sulle province. Il testo, preparato dal Governo targato Rosario Crocetta e frutto dell'accordo in conferenza dei capigruppo, prevede l'istituzione dei Consorzi dei Comuni e il rinvio del voto nelle province chiamate alle urne quest'anno, in modo da consentirne il commissariamento in attesa della riforma vera e propria da approvare entro sei mesi. A prendere il posto degli Enti provinciali saranno i Consorzi dei comuni.
Undici o al massimo dodici, assicura il governatore Rosario Crocetta, un limite chiesto dall'alleato democratico Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, che ieri durante la direzione del partito aveva posto il tetto, fissandone il numero a nove.
Ma il varo del provvedimento si annuncia tutt'altro che scontato. L'opposizione, infatti, promette battaglia. E il rischio di una valanga di emendamenti al testo non e' remoto. Per presentarli i partiti avranno tempo fino a stamani alle 10, poi alle 12 la commissione Affari istituzionali tornera' a riunirsi per esaminarli, mentre alle 16 e' convocata l'Aula per il dibattito.
Ma il capogruppo del Pdl all'Ars, Francesco Scoma, gia' annuncia le "barricate" a Sala d'Ercole per "difendere la democrazia e qualunque tentativo di assalto, confidando che nel segreto dell'urna questo ennesimo maldestro tentativo possa naufragare miseramente'.