16 marzo - sabato
GIORNALE DI SICILIA
IL CROLLO SULLA 115. L'Enel:«Non abbiamo alcuna responsabilità nell'allagamento causato della piena del fiume»
Ribera, occupata I aula consiliare Tensione per la «115» ancora bloccata
Giuseppe Pantano
Totò Castelli
Occupata l'aula consiliare del Comune. Sale la tensione per il blocco della statale 115 e peri lavori che, a distanza di un mese e mezzo dal crollo del ponte Verdura, ancora segnano il passo. La principale richiesta avanzata dal consiglieri è quella di un efficace intervento di sistemazione delle strade alternative e in particolare della Scirinda-Tracaleggi. Intanto, si prepara la collocazione di blocchi di cemento per rinforzare gli argini del Verdura. E' l'ultima soluzione portata avanti dall'Anas per ripristinare condizioni utili ai lavori di ricostruzione del ponte crollato il 2 febbraio scorso. La situazione si fa sempre più critica perchè le popolazioni della zona sono esasperate e questa mattina, alle 10,30, i sindaci dei Comuni della zona si recheranno sul ponte crollato indossando la fascia tricolore. Dopo terra000 una conferenza stampa. L'Enel, intanto, ha precisato di non avere «alcuna responsabilità per i problemi del cantiere Anas relativo alla costruzione del ponte per via dell'allagamento causato della piena del fiume Verdura. L'azienda infatti ha operato secondo le modalità prescritte dal Documento di Protezione Civile». E' stata l'Anas a far sapere che nella diga Gammauta erano stati immessi 30 metri cubi al secondo di acqua e che l'ondata ha determinato il crollo di parte degli argini del ponte. «La diga di Gammauta, come risulta dal foglio condizioni esercizio e manutenzione - scrive l'Enel in una nota - è stata progettata per scaricare una portata massima di 616 mc/s; nei giorni scorsi la massima portata scaricata è stata pari a 40 mc/s (la portata media è stata3O mc/s), cioè 116% della portata massima>'. Nella mattinata di ieri anche i presidenti dei consigli comunali di un vasto territorio agrigentino si sono messi sul piede di guerra per protestare. Si sono riuniti e hanno esaminato la pesante situazione che si è venuta a creare con la "rottura" degli argini del Verdura con il conseguente stallo per i lavori di ricostruzione del ponte. E' stato sottolineato che a 45 giorni di distanza dal crollo "non si è stati in grado di dare alcuna risposta credibile alla risoluzione del problema". La sospensione dei lavori ha provocato un nuovo intervento deciso del comitato "No ponte no voto" che terrà domani sera in piazza un comizio. Il sindaco di libera, Carmelo Pace, ha disposto un servizio di bus navetta da Ribera al ponte Verdura per consentire ai pendolari di raggiungere a piedi l'altra sponda del fiume e proseguire con le auto lì posteggiate. Per l'europarlamentare Salvatore Iacolino «la sospensione dei lavori di ricostruzione del "Verdura", imputabile all'ondata di maltempo che da giorni imperversa nella zona che ha vanificato parte del lavoro già realizzato, non giustifica i ritardi e l'approssimazione con i quali il governo regionale e l'Anas hanno affrontato l'emergenza». L'onorevole Margherita La Rocca Ruvolo ha sollecitato l'intervento del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Due consiglieri comunali di Sciacca, Mario Turturici e Salvatore Alongi, hanno proposto ai Comuni del territorio di «dotarsi di propri studi e pareri tecnici al fine di deliberare tutte le iniziative del caso anche quelle tese al risarcimento dei danni subiti dalle proprie popolazioni». (GP-TC)
Torna la Veronese» Lampedusa, riparte lo scontro sulla nave
Riesplode la protesta dopo una decina di giorni dall'annunciata risoluzione dei problemi legati ai collegamenti marittimi tra Porto Empedocle e le Pelagie. La soluzione trovata dal tavolo tecnico regionale prevedeva l'arrivo della motonave "Laurana" - la gemella della "Palladio" andata in fiamme andata in fiamme lo scorso 6 febbraio e momentaneamente sostituita con la "Veronese" - affiancata dal traghetto "Bilton" per il trasporto merci. Ma adesso la Siremar - Compagnia delle Isole, comunica che "in esecuzione di quanto autorizzato dall'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, la 'Laurana', non appena le condizioni meteomarine lo consentiranno, si trasferirà da Palermo a Porto Empedocle dove assumerà il collegamento di linea per le isole Pelagie fino al 24 marzo per poi riprendere da lunedì 25 marzo il collegamento Milazzo-isole Eolie-Napoli. Poi tornerà la "Veronese" che nel frattempo sarà impiegata sulla linea Milazzo/ Isole Eolie/Napoli". Sembra il gioco delle tre carte. Ricominciano a protestare lampedusani e linosani, creato su facebook il movimento "Noi la Paolo Veronese non la vogliamo". «Ci aspettiamo che l'ex Siremar - scrive il consigliere comunale Andrea Pavia - cominci a offrire il servizio pubblico considerando anche è una società partecipata della Regione Sicilia e percepirà contributi pubblici per 55,7 milioni di euro l'anno fino al 3t luglio 2024».
«Il comportamento della Compagnia delle isole è intollerabile. Non sta rispettando l'impegno preso nell'ultimo tavolo tecnico dove ha assicurato che, in attesa di una soluzione definitiva per garantire il diritto alla continuità territoriale delle Pelagie, i collegamenti sarebbero stati garantiti dalla Laurana. Ma finora questa nave a Lampedusa non si è vista e abbiamo appurato che tra dieci giorni dovrà prendere servizio alle Eolie. Quello che sta succedendo è molto grave, non possiamo accettare che si faccia carta straccia degli accordi e che ci facciamo ripiombare nell' emergenza)>, così il sindaco di Linosa e Lampedusa Giusi Nicolini. (CAGI)
LA SICILIA
COMITATO GIOVANI DEMOCRATICI
Brutti siti istituzionali
"Comune e Provincia hanno pessimi siti internet istituzionali. Rimangono celati ai nostri occhi i dati più importanti, sensibili, di analisi e di riferimento ... La domanda sorge spontanea:
si può continuare così?",
Questa la posizione che viene espressa in una nota dal Comitato Ads Urbano Giovani Democratici Agrigento, in merito alla poca efficienza dei si- ti internet del Comune e dell'ente Provincia.
Viene sottolineata la "distanza" mantenuta tra i cittadini e gli enti locali e questo aspetto viene rafforzato dai portali poco validi.
Facendo quindi ti- ferimento alla Direttiva Comunitaria del 26 novembre 2009 n.8 convertita in legge, il comitato utilizzandogli stessi sistemi di analisi ha rilevato che per il sito del Comune sono rispettati solo 2 parametri su 42, mentre per il sito della Provincia solo 15 su 42 risultano a norma di legge. 'Premettiamo - aggiunge il comitato - che l'analisi è fatta sulla forma, senza valutare la veridicità dei contenuti, su cui si possono fare altre considerazioni".
CHIARA MIROTTA
ARS, 282 EMENDAMENTI AL DDL. S0S CONTI: SCAMBIO DI ACCUSE
Riforma province, percorso a ostacoli
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Gli emendamenti al ddl sull'abolizione delle Province sono 282. lI che preoccupa il presidente della Commissione Affari Istituzionali, Marco Forzese: «Il ddl avrà un percorso davvero a ostacoli in Aula. C'è il rischio di stravolgere la norma che prevede la mera soppressione delle Province per dar luogo ai Consorzi tra comuni». E si augura che lunedì «il vertice maggioranza trovi la quadra attorno a questa riforma e che il governo presenti un maxi-emendamento condiviso><. Inoltre, teme il «rischio pantano», mentre auspica che si faccia una scrematura in modo che restino da discutere gli emendamenti attinenti ai Consorzi tra comuni, «altrimenti ci troveremo in un vicolo chiuso che porta a una riforma mancata».
Intanto, in fase di sessione di bilancio, si cerca di far quadrare i conti della Regione. Il governatore Crocetta scarica le responsabilità sul suo predecessore che, a sua volta lo accusa di falsità e meni annunci. Lombardo e l'ex assessore Armao rilevano che Crocetta «ha spacciato per realizzata la revisione della spesa recuperando oltre un miliardo, ridotte le partecipazioni regionali e definito il bilancio di contenimento dei costi. Annunci non accompagnati da interventi puntuali sulla spesa». E ricordano che l'ex ragioniere generale Bossone «aveva evidenziato drastiche misure con una manovra di 2 miliardi, ricevendo il licenziamento su due piedi».
Crocetta replica: «Bossone non faceva altro che prendere impegni di spesa: la questione dei conti in rosso sta proprio in questo. Quando siamo arrivati al governo lo sforamento c'era già stato. L'unica cosa che si poteva fare era di avere il prestito dalla Cassa depositi e prestiti, richiesto da loro. E noi abbiamo portato avanti la procedura».
Lombardo e Armao, al governo Crocetta contestano «la mancata accensione del prestito per investimenti da 330 milioni autorizzato nell'ultima legge di stabilità e le variazioni di bilancio in virtù dei minori trasferimenti dallo Stato (630 mln accantonamenti e 40 mln riserve tributarie) che non potevano essere adottati dalla precedente Ars che aveva chiuso i lavori sostanzialmente a luglio».
In commissione Bilancio, Marco Falcone ha chiesto al governo informazioni sullo stato di spesa dei fondi europei, rilevando che della disponibilità del 2007-2013 si dovrà rendere conto entro l'anno, «quindi vogliamo capire quanto ne è stato speso, quali misure sono ancora al palo o in parte non soddisfatte e qual è la disponibilità attuale per inserirle in bilancio.
Garibaldino Pippo Gianni, al grido di «forza Crocetta», chiede la revisione del patto di stabilità con l'Ue e mette il dito nella piaga sull'applicazione degli art. 36,37 e 38 dello Statuto «se la Regione non vuole chiudere i battenti»: prevedono: autonomia della Regione di terminare i tributi; il versamento alla Regione delle imposte delle imprese che operano in Sicilia con sede altrove; ripristino del Fondo di solidarietà nazionale.
Infoagrigento
Festività pasquali: messa di Don Franco Montenegro al CUPA
Scritto da Redazione
Giovedì 21 marzo prossimo, alle ore 11,00, in occasione del Precetto Pasquale, S.E. Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, officerà una solenne Messa nella cappella del Polo Universitario della Provincia di Agrigento, in via Quartararo.
Alla funzione religioso parteciperanno anche Autorità e personalità cittadine, il corpo docente del Polo Universitario, gli studenti dell'insediamento universitario.
La funzione è aperta anche a quanti, anche semplici cittadini, vi vorranno assistere.
La cerimonia religiosa all'interno della cappella della struttura universitaria vuole essere un ulteriore momento di attenzione anche alla formazione spirituale delle giovani generazioni che frequentano i corsi universitari nella sede della città dei Templi.
Agrigentoweb
Montecitorio. Riccardo Gallo Afflitto è già una star (su twitter)
Scritto da Redazione
E' stato sicuramente inusuale sentir risuonare nell'emiciclo di Montecitorio il suo cognome non certo comune, sconosciuto nei palazzi romani della politica, ma non certo nei palazzi della politica agrigentina.
E così, sentir pronunciare per ben tre volte il suo nome dal presidente di turno Antonio Leone nel corso dello spoglio delle schede per l'elezione del presidente della Camera, in un momento in cui i riflettori sono puntati sui "grillini", lui, Riccardo Gallo Afflitto, riesce persino a meritarsi un hashtag su twitter.
"Si abbiamo un #GalloAfflitto per cui sono molto preoccupato. Magari @maurizio_lupi può fare qualcosa per lui! :) #opencamera" scrive simpaticamente Davide Rossi sul popolarissimo social network.
E cosi', c'e' chi ha definito "un genio" chi l'ha votato; chi si chiede semplicemente chi sia.
Intanto, il neo-deputato puo' consolarsi con i tre voti ottenuti in aula. Un bel bottino, se si pensa che, ad esempio, Bersani ne ha preso solo uno.
Comunicalo
Piero Grasso e Laura Boldrini presidenti delle Camere
Laura Boldrini, eletta nelle liste di Sel, è il nuovo Presidente della Camera. Una elezione che ha sbloccato, con 17 voti in più del quorum necessario di 310, uno dei due "intoppi" politici della giornata e cioé i vertici delle due Camere.
Piero Grasso e' stato eletto nuovo presidente del Senato. Un lungo applauso del centrosinistra ha accolto il risultato del ballottaggio nell'Aula del Senato. I grillini sono rimasti immobili come la maggior parte del Pdl. Molti senatori del Pdl non si sono nemmeno alzati: tra loro Silvio Berlusconi.
Pietro Grasso diventa presidente del Senato con 137 voti validi: 20 voti in più di Renato Schifani (Pdl) che ne ha presi 117. Luis Alberto Orellana (M5S) ha avuto 5 voti, Gaetano Quagliariello (Pdl) un voto. Le schede bianche sono state 52, le nulle (in cui si contano quelle per Orellana) sono 7. Presenti 313, votanti 313.
Grasso è stato eletto alla presidenza del Senato con 12 voti in più rispetto a quelli di cui dispone al Senato la coalizione di centrosinistra (ne ha 125, ne ha presi 137). Renato Schifani ha ricevuto invece tutti i voti di cui dispone la coalizione di centrodestra (117).
"Complimenti a Laura Boldrini e a Piero Grasso. Se si vuole cambiare, si può!". Così Pierluigi Bersani commenta in un tweet l'elezione dei presidenti di Camera e Senato."Piero Grasso, dalla parte giusta". E' il commento sintetico su Twitter di Nichi vendola all'elezione del presidente del Senato.
DISCORSO DI GRASSO - "Rivolgo il primo discorso a quei cittadini che stanno seguendo i lavori di quest'aula con apprensione e speranza per il futuro di questo Paese. Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci all'altezza della crisi sociale, economica, politica che sta vivendo". Così Piero Grasso, presidente del Senato. "Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea. Entrando qui mi ha colpito l'affresco sul soffitto con 4 parole: lavoro, giustizia, diritto fortezza e concordia di cui il paese ha disperatamente bisogno come della pace sociale". "Siamo in un passaggio storico straordinario, abbiamo il diritto della responsabilità di indicare un cambiamento possibile, dobbiamo iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci".
"Uomini e donne di diversa cultura hanno saputo darci una delle carte costituzionali più belle e più moderne del mondo", ha aggiunto Grasso nel suo discorso dopo l'elezione alla presidenza del Senato. "Nei 152 anni della nostra storia soprattutto nei momenti più difficili abbiamo saputo unirci, superare le differenze, affermare i valori comuni e trovare insieme un cammino condiviso".
Poi il neo presidente del Senato Grasso ricorda in Aula l'anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione della scorta. Tra gli applausi dell'intero emiciclo. "A loro va il nostro omaggio deferente e commosso", commenta Grasso che ricorda in Moro "un esempio".
"In Aldo Moro il terrorismo brigatista colpì il dirigente politico che aveva compreso il bisogno e le speranze di generazione della società italiana. Come Moro scrisse: 'il destino di un uomo non e' realizzare pienamente la giustizia ma di avere sempre fame e sete di giustizia". Così il neopresidente del Senato cita il presidente della Dc nel suo primo discorso a Palazzo Madama.
"Oggi migliaia di giovani a Firenze hanno partecipato alla giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia. Vi confesso che mi è molto dispiaciuto non poter essere con loro come ogni anno. Hanno pronunciato 800 nomi di vittime della mafia, persone innocenti uccise nel pieno della loro vita. Il loro impegno, il loro sacrificio, il loro esempio deve essere nostro faro".
"Ho sempre cercato verità e giustizia - ha aggiunto Grasso - e continuerò a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d'Inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese".
BERLUSCONI, SCHIFANI?QUESTA ELEZIONE NON HA IMPORTANZA - "Sono qui per votare Schifani". Risponde così Silvio Berlusconi entrando a Palazzo Madama per partecipare alle votazioni per l'elezione del presidente del Senato. A chi gli chiede se Schifani possa vincere lui risponde: "Non lo so ma tanto queste elezioni non hanno importanza".
"Siamo in una situazione molto grave. Ci sono due partiti al 30% e ciascuno ha la responsabilità di guidare il governo del Paese. Monti con il suo 10% è ininfluente", lo ha detto Berlusconi, conversando con i cronisti in Senato.
Silvio Berlusconi arrivando in Senato per partecipare al voto di fiducia prima di entrare a Palazzo Madama è stato contestato da alcune persone fuori il palazzo. Il Cavaliere ha fatto per entrare ma poi è tornato indietro e gli ha gridato: "Vergognatevi!".
"C'é una setta che mi ricorda molto Scientology e che non dovrebbe nemmeno essere ammessa tra i partiti democratici per le regole che ha o non ha". Lo afferma Berlusconi sottolineando come M5S"rappresenti una protesta per certi versi valida ma senza nessuna prospettiva di soluzioni. E' solo una preoccupazione per la democrazia del Paese".
Silvio Berlusconi torna ad attaccare una parte della magistratura che "é molto ben classificata e che svolge un'attività criminale". Se la prende in particolare con Md che "svolge un'attività eversiva nel Paese e di cui - dice - ho le prove". Ecco perché serve una pre-commissione per verificare questi fatti". (Ansa)
Il primo giorno in Parlamento dei 10 deputati e senatori agrigentini, tra entusiasmo e fumate nere
C'è chi è alla sua prima volta, chi invece tra i banchi del Parlamento ci sta già da un po' di tempo. Tra di loro nessun grillino. Sono arrivati in ordine sparso ma tutti puntuali al suono della campanella che ieri alle 10.30 ha dato il via alla XVII legislatura i dieci parlamentari agrigentini eletti alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.
Al via la XVII legislatura: nulla di fatto per presidenti Camera e Senato
Alcuni sono arrivati da soli, altri con familiari e amici al seguito. Maria Iacono, del Pd, è arrivata di buon mattino alla Camera accompagnata dalle due figlie Roberta e Federica e in compagnia di Ninetta Salvaggio, giovane agrigentina tra le collaboratrici dell'ex deputata Paola Concia. Quale emozione si prova la prima volta in Parlamento? "Ho provato un'emozione straordinaria entrando in quello che è il tempio della democrazia - ha detto ieri la deputata Iacono tra una votazione e l'altra -. L'elezione alla Camera è un fatto che mi carica di grande responsabilità verso tutte le donne agrigentine che desidero rappresentare con rispetto e onore. Son entusiasta di poter condividere l'inizio di un percorso nuovo della storia del paese con tanti giovani e tante donne anche se in una fase difficilissima".
Gea Schirò Planeta, eletta alla Camera con la lista Scelta Civica di Monti, arriva con quasi tutta la "famiglia del vino" di Menfi e posta le foto su facebook: "Apre il Parlamento, la mia famiglia è con me. Grazie Alessio, Vito e Costante. Grazie a tutti quelli che condivideranno con me questa entusiasmante avventura".
Accompagnato dalla moglie Elena Montelone e dalla sorella Daniela, il giovane deputato democratico Tonino Moscatt dopo l'ingresso a Montecitorio ha cominciato cinguettare su twitter: "L'Aula è maestosa, riesce a far mancare il respiro". "Apriamo le finestre. Facciamo cambiare l'aria. Cominciamo una nuova primavera". "Onorerò insieme ad ognuno di voi la Costituzione e porterò la nostra terra qui a Roma".
Per Nino Bosco, del Pdl, entrata al cardiopalma: "Sono stato avvisato della mia elezione giovedì sera tardi dopo la scelta del seggio da parte di Alfano e ho preso un volo di notte. Primo giorno a Montecitorio? Grande emozione e carico di responsabilità! Graziead Angelino Alfano e ai tanti amici della provincia che mi sono stati sempre vicini con amicizia e lealtà". La prima volta anche per Riccardo Gallo (Pdl): "Ho provato un'emozione enorme entrando a Montecitorio, sono contento che con me ci sia anche Nino Bosco", ha detto il deputato accompagnato a Roma dalla moglie.
Per Angelo Capodicasa (Pd), alla sua terza legislatura alla Camera dopo altre quattro passate all'Ars, è stato un giorno come tanti altri. "Sono arrivato a Roma da solo, tornavo da Salerno dove avevo avuto un incontro con studenti. Ad essere sincero non ho provato nessuna emozione, ma tanta curiosità per la nuova configurazione del Parlamento". Il deputato Giuseppe Lauricella (Pd) pare che prima di entrare in Parlamento abbia fatto colazione con l'amica senatrice Anna Finocchiaro, lui è entrato alla Camera e lei è tornata in Senato. "La prima seduta di legislatura provoca sempre una bella emozione", ha detto il deputato del Pdl Giuseppe Marinello, alla sua quarta legislatura, che da Montecitorio si è trasferito a Palazzo Madama arrivando ieri da solo, senza i familiari, ma con qualche amico che ha voluto assistere alla seduta. Così come il senatore Giuseppe Ruvolo del Pid: "Per me è stato un giorno normale come gli altri, come un dipendente pubblico che ogni mattina va al lavoro. Naturalmente c'è stata la curiosità di capire i movimenti dei nuovi deputati e delle nuove forze politiche, ma si capisce che c'è una situazione politicamente complessa che lascia presagire una legislatura di brevissima durata".
Angelino Alfano, segretario nazionale del Pdl alla sua terza legilatura dopo altrettante all'Ars, è stato tutta la giornata impegnato a gestire le "trattative" per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato, "sperando - ha postato su Facebook - in un barlume di responsabilità da parte del Pd. E' arrivato all'accanimento terapeutico e passa un altro giorno di paralisi per farsi dire un altro no da Grillo".
Sicilia: quasi 300 emendamenti a ddl province, vertice maggioranza
"Con oltre 282 emendamenti il ddl province avra' un percorso davvero ad ostacoli in Aula. C'e' il rischio concreto di stravolgere la norma, che prevede la mera soppressione delle province in luogo di nuovi consorzi tra Comuni".
Lo afferma Marco Forzese, presidente della commissione Affari istituzionali dell'Assemblea regionale siciliana e deputato dei "Democratici riformisti per la Sicilia". "Mi auguro che gia' lunedi' nel vertice di maggioranza - aggiunge - si trovi la quadra attorno a questa riforma ed auspico che a Sala d'Ercole il governo Crocetta si presenti con un maxiemendamento condiviso".(Adnkronos)
Lavalledeitempli.it
Agrigento - Mozione su DIRITTO di CITTADINANZA "Minimo garantito" di dotazione idrica alle famiglie indigenti. Presentata dai Consiglieri di "Voce Siciliana" Orazio Guarraci e Leo Vinci
L'acqua è un bene indispensabile per la vita umana, purtroppo l'immissione nel mercato e la commercializzazione di questo bene, ha fatto smarrire il valore dell'indispensabilità di questo prezioso liquido. Il vile denaro ha determinato molteplici problemi sulla garanzia e sul diritto dell'approvvigionamento idrico. Infatti, le difficoltà economiche di molte famiglie indigenti, impossibilitate a pagare, anche, il misero costo dell'acqua, ha determinato, da parte del gestore privato, (dovendo rispettare il regolamento d'utenza), una conseguente azione finalizzata al "DISTACCO" della presa idrica, degli utenti morosi, compromettendo la garanzia di una vita dignitosa e civile di molte famiglie, mortificando il valore della solidarietà e della sussidiarietà.
Abbiamo già ufficializzato una proposta, in Consiglio Provinciale, finalizzata a istituire un sacrosanto "Diritto di Cittadinanza" cioè, fornire un "Minimo Garantito" di dotazione idrica a tutte le famiglie indigenti, per un massimo di ottanta mc all'anno pari a 219 litri al giorno, con un costo complessivo per famiglia pari a 130 l'anno, poco più di 10 al mese, comprensivo anche del canone per la depurazione. Questo misero costo dovrebbe essere considerato un COSTO SOCIALE, al pari del diritto alla salute, o del diritto all'istruzione.
Attualmente, nei 27 Comuni gestiti da Girgenti Acque, si registrano circa 5200 proposte di distacco su 130.000 utenti complessivi. Purtroppo mi corre l'obbligo evidenziare, come all'interno di queste proposte di distacco, vi sono moltissimi allacci abusivi e altri soggetti che, pur essendo nelle condizioni economiche di far fronte alla spesa dell'acqua, si rifiutano di pagare il costo del servizio di cui usufruiscono quotidianamente.
Alle Istituzioni pubbliche spetta il dovere di verificare scrupolosamente le condizioni economiche dei conduttori morosi, consentendo alle famiglie realmente indigenti, una dotazione minima garantita fino a ottanta mc l'anno, di contro punire severamente tutti quelli che, pur essendo nelle condizioni economiche di far fronte al costo della fornitura idrica, si credono "Furbi" pensando di sfuggire ai loro doveri di cittadinanza.
Si propone la votazione, di detta Mozione, al Consiglio Provinciale di Agrigento, affinché diventi atto d'indirizzo vincolante per l'Amministrazione Provinciale, obbligandola a sostenere la superiore proposta. Ai Deputati Regionali, affinché si adoperino per presentare una proposta di Legge all'Assemblea Regionale, per l'introduzione del principio della dotazione idrica "Minima Garantita" per le famiglie realmente indigenti, garantendo Loro, una vita dignitosa e civile.
17 marzo - domenica
GIORNALE DI SICILIA
Migliaia di lavoratori chiedono i rinnovi, ma non ci sono i soldi
Regione, pronta a esplodere la bomba contratti dei precari
Ci sono i 26 mila forestali, i 18.500 Lsu degli enti locali, i 550 trattoristi dell'Esa, i 180 precari dell'associazione allevatori, i 12 mila dipendenti degli Ato rifiuti e i formatori in esubero: ecco le vertenze che rendono cupo il cielo sopra la Regione. A un mese dal varo di Finanziaria e bilancio a Crocetta mancano fra i 600 e gli 800 milioni per tutelare quanti attendono il rinnovo del contratto.
E anche per questo motivo il caso Gesip può essere la miccia che fa esplodere la polveriera. E il timore dei sindacati che, di fronte a un paracadute pubblico (la cassa integrazione in deroga) concesso a una categoria che non ne avrebbe diritto, si apra il pressing di tutti gli altri dipendenti a rischio nella galassia regionale. «La legge impone di chiudere almeno 40 partecipate in Sicilia - ricorda il leader Cisl Maurizio Bernava - e i 128 milioni attualmente disponibili per la cassa integrazione non basterebbero per tutti, Quei soldi servono per aiutare la ripresa del sistema produttivo privato. Se qualcuno vuole illudere i lavoratori, che trovi i soldi, altrimenti ogni volta che c'è un problema diremo agli operai di distruggere le città».
Nella bozza di manovra presentata dall'assessore all'Economia, Luca Bianchi, per i forestali sono previsti 100 milioni mentre negli anni scorsi - spiega Gaetano Pensabene della Uil - non sono mai stati meno di 300 (anche grazie a mutui oggi non più consentiti). Se dovesse tagliare questi finanziamenti, la Regione scaricherebbe suli'Inps parte dei costi: «Ai forestali - conclude Pensabene - spetterebbe solo l'indennità di disoccupazione agricola, che vale il 40% dello stipendio per la stessa durata del contratto 2012», l'unica speranza anche per i trattoristi dell'Esa per cui, spiegano i tecnici del bilancio, servirebbero dai 9 ai 10 milioni.
Ancora più difficile la soluzione peri 18.500 Lsu degli enti locali: la Finanziaria prevede il rinnovo dei contratto solo fino al 31luglio.
Poi scatta lo stop imposto da leggi nazionali e per questo motivo la Regione ha già azzerato il relativo capitolo di bilancio (oltre 300 milioni nel 2012): in mancanza di un via libera statale, il Commissario dello Stato lo riterrebbe illegittimo. «Se la politica non trova una soluzione - spiega Massimo Bontempo leader del Mgl - da agosto per molti di noi sarà la fine», Per i dipendenti pubblici infatti non è previsto alcun ammortizzatore sociale. E per questo l'assessore agli Enti locali, Patrizia Valenti si augura che «a Roma nasca in fretta un governo e conceda una proroga almeno fine a fine anno».
Concedere la cassa integrazione al settore pubblico allargato potrebbe spingere anche gli enti normalmente finanziati con i 50 milioni della tabella H, ora azzerata, a chiedere un paracadute. E si farebbero avanti anche il migliaio di licenziati dagli enti della formazione, destinati a crescere per via dei tagli. E poi ci sono i dipendenti degli Ato rifiuti, 2.500, che dovrebbero entrare negli enti che ne prende - ranno il posto, le Srr. Mentre i circa 10 mila in servizio nelle ditte private appaltatrici possono solo sperare che le loro aziende si aggiudichino i nuovi bandi in arrivo: altrimenti anche loro dovranno guardare alla cassa integrazione. GIA.PI
Nuovi incontro ieri mattina dei primi cittadini dei comuni dell'hinterland di Sciacca e di Ribera
Sindaci protestano sul ponte Verdura «Lavori subito, i paesi già al collasso»
Sono tornati sul ponte Verdura per monitorare la situazione a ormai quasi quaranta giorni dal crollo che ha tagliato in due l'intera Sicilia provocando disagi enormi alle popolazioni. Sono i sindaci di libera Carmelo Pace, di Sciacca Fabrizio Di Paola e di Lucca sicula Totò Dangelo, ai quali si sono aggiunti sindaci, amministratori e presidenti dei consigli comunali di Bivona, Caltabellotta, Burgio, Villafranca sicula e Menfi, Sono scesi al fiume, preceduti dalle grandi preoccupazioni della vigilia legate alla 'rottura" degli argini dei fiume Verdura, che ha invaso la "zona franca", quella che dovrebbe essere utilizzata per mettere in sesto la parte di ponte crollato con la collocazione dei quattro attesi tubi metallici del tipo Armco. Dopo l"incontro" sul ponte dove sono arrivati operai, automezzi, attrezzature e un gran numero di lastroni di calcestruzzo che dovranno servire per ricreare l'arginatura spazzata via già due volte dalle piene del Verdura, che si sta dimostrando non certo un "fiumiciattolo", i sindaci hanno dato vita ad una conferenza stampa davanti al ristorante gestito da Pasqualinio Vinci, che sta subendo danni incalcolabili per via della chiusura dei ponte. Ad aprire i lavori è staro il sindaco di libera Pace, che si è ancora una volta soffermato sui disagi delle popolazioni dell'hinterland saccense e riberese, ma dell'intera provincia agrigentina, ha annunciato che i consiglieri comunali di libera sono ad oltranza impegnati nell'occupazione della sala consiliare' Leonardo Ferenna" per chiedere un cambiamento di rotta repentino, per far si' che Provincia, Regione e Stato si diano tutti una smossa e si arrivi al completamento di lavori, che rischiano di andare avanti per le lunghe senza rispettare cosi il cronoprogramma che l'Anas aveva annunciato. I sindaci hanno chiesto con forza che bisogna recupera"e il tempo perduto, che bisogna lavorare 24 ore su 24 ore, che i famosi quaranta giorni debbono essere tali e che non si può scivolare oltre, E' stato richiesto che il Governo nazionale si adoperi per proclamare lo stata di calamità naturale già richiesto dai Governatore della Sicilia e che rischia di restare lettera morta se non si dà un'accelerazione, Si è tornato a parlare della possibilità di utilizzare il ponte della ex ferrovia, evento, però, categoricamente escluso dai tecnici dei Genio Civile. Si è tornato a parlare dei ritardi per i lavori che l'Anas doveva realizzare nei "percorso alternativo di contrada Scirinda Tracaleggi e dei pericoli che i lavori appaltati non siano sufficienti. E si aspetta che l'Anas bruci i tempi, perchè dalle parti del "riberese" e del saccense si è davvero ormai al collasso. (TC)
LA SICILIA
Cupa, ecco i punti della discordia
La riforma dello statuto mette il Comune nelle condizioni di non poter decidere nulla
g. s.) Il nuovo statuto del Cupa scatena la polemica tra i sindaco di Agrigento e gli altri soci fondatori, li primo attacco era arrivato 4 giorni fa: «Impugneremo il documento aveva detto il sindaco Zambuto-, perché con la scusa di operare un adeguamento alle leggi si sono voluti alterare i principi statutari senza alcun coinvolgimento dei consigli comunale e provinciale»,
Questo perché, il regolamento, prevede che lo statuto venga prima esitato dal Cda e poi debba passare al vaglio degli organi consultivi degli Enti soci, passaggio effettuato lo scorso anno ma nuovamente necessario dopo le nuove modifiche apportate.
«Trattandosi appunto di un adeguamento alle nuove norme in termini di spending review spiega il presidente della Camera di commercio Vittorio Messina abbiamo creduto non fosse
necessario il ritorno al voto dei Consigli, che avrebbe richiesto almeno un annodi tempo)>.
Ma cosa rende tanto indigesto al Comune di Agrigento, e non solo, il nuovo statuto? In particolare 4 punti, 2 dei quali annunciati dallo stesso Zambuto. Innanzitutto è previsto che i soci morosi, non in regola con i pagamenti negli ultimi 2 anni, pur restando all'interno dell'Assemblea non abbiano diritto di voto finché la loro esposizione non viene regolarizzata. Questo, con il Comune impossibilitato a pagare il decreto ingiuntivo da oltre un milione di euro, comporta che il Municipio sia fuori, insieme ad altri Comuni morosi, dalle decisioni da prendere sul futuro del Cupa. Inoltre, è stato ridotto a 5 il numero dei consiglieri di amministrazione (2 per la Provincia, I ciascuno per Camera di Commercio, Comune e Regione), consentendo quindi a D'Orsi di avere la maggioranza anche con il consenso di un solo altro socio, e sarà limitato a Provincia e Regione la possibilità di nominare i revisori dei conti. Ultimo punto, l'obbligo che i componenti del Cda siano laureati. Una richiesta che aveva avanzato il Consiglio provinciale e che è stata condivisa dall'Ateneo che però mette fuori dai giochi una illustre candidatura come quella di Salvatore Moncada, avanzata proprio dal Comune.
Insomma, una situazione che non poteva non suscitare una reazione da parte di Zambuto, al quale tuttavia Vittorio Messina (che al suo fianco si schierò anni fa criticando la gestione Mifsud) si rivolge nel tentativo di far rientrare la crisi: «Credodichiara sia arrivato il momento di abbandonare le battaglie di posizione e tirare fuori il Cupa dalle beghe personali».
STRADA STATALE 640. I sindacati denunciato il blocco dei lavori, ma l'Empedocle smentisce
Tutti a rapporto dal prefetto
Il prefetto Ferrandino ha convocato una riunione con i vertici dell'Anas, della Empedocle e delle parti sociali, allo scopo di avere un quadro completo sulla situazione venutasi a determinare a seguito delle polemiche scoppiate tra il contraente generale e la Agrigento Scan, l'impresa che si è occupata, in subappalto, dei lavori di raddoppio dei primi 15 chilometri della strada, tra Agrigento ed il rifornimento Esso di Racalmuto.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale della Filca-Cisi di Agrigento, Caltanissetta ed Enna Francesco ludici il quale afferma che «l'ammodernamento a quattro corsie della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta, corre il rischio di fermare la sua corsa trasformandosi
nell'ennesima incompiuta siciliana» e precisa che «il cantiere del primo lotto dell'appalto è sostanzialmente paralizzato. Siamo di fronte all'ennesimo copione. Succede che la Empedocle Scpa ha bloccato i lavori e i pagamenti per le ditte affidatarie o subappaltatrici. I mancati incassi determinano l'odierna situazione. Con i lavori fermi al palo, i cantieri disseminati lungo il tracciato che aspettano di essere ultimati creando problemi di sicurezza per gli automobilisti che percorrono la strada statale 640».
La conseguenza, secondo ludici, è «che molte piccole aziende dell'indotto sono state costrette a licenziare ed alcune a chiudere proprio per tale stato di fatto; e altre di medie dimensioni, collegate e interessate direttamente ai lavori si accingono a farlo». Secondo il sindacalista «Il territorio paga il prezzo due volte: prima per avere contribuito con il pagamento delle imposte a finanziare l'opera per poi ritrovarsi a pagare gli ammortizzatori sociali (mobilità, cassa integrazione ecc.) per i lavoratori».
Dalla riunione in Prefettura i sindacatisi aspettano che serva a sbloccare la situazione. «La Filca Cisl - conclude ludici - chiederà con insistenza che ripartano i lavori ed il pagamento delle spettanze maturate dai lavoratori ed attiverà tutte le iniziative necessarie affinchè i lavori vengano ultimati».
La Empedocle, dal canto suo, continua a sostenere che »i lavori proseguono sia nel primo lotto che nel secondo», precisando che in atto mancano otto chilometri per la consegna completa del primo lotto «che sarà del tutto fruibile prima della fine dell'estate». Circa la Agrigento Scarl, il contraente generale afferma che «il rapporto è già chiuso. Altre vicende, laddove non risolte nell'ambito dei normali rapporti contrattuali, verranno conseguentemente affrontati e risolti nelle sedi opportune. Per quanto riguarda la mobilità è stata sancita nell'ambito di un accordo fatto con i sindacati a livello nazionale, regionale e provinciale al fine di allargare al massimo la base della mobilità, e pertanto non necessita alcun documento da dare all'impresa».
SALVATORE FUCÀ
Agrigentoflash
Dotazione idrica a famiglie indigenti, mozione di Guarraci e Vinci
I consiglieri provinciali di voce siciliana, Orazio Guarraci e Leo Vinci, presentano una mozione sulla dotazione idrica alle famiglie indigenti. "L'acqua è un bene indispensabile per la vita umana- dicono i due- purtroppo l'immissione nel mercato e la commercializzazione di questo bene, ha fatto smarrire il valore dell'indispensabilità di questo prezioso liquido. Il vile denaro ha determinato molteplici problemi sulla garanzia e sul diritto dell'approvvigionamento idrico. Infatti, le difficoltà economiche di molte famiglie indigenti, impossibilitate a pagare, anche, il misero costo dell'acqua, ha determinato, da parte del gestore privato, (dovendo rispettare il regolamento d'utenza), una conseguente azione finalizzata al "DISTACCO" della presa idrica, degli utenti morosi, compromettendo la garanzia di una vita dignitosa e civile di molte famiglie, mortificando il valore della solidarietà e della sussidiarietà.
Abbiamo già ufficializzato una proposta, in Consiglio Provinciale, finalizzata a istituire un sacrosanto "Diritto di Cittadinanza" cioè, fornire un "Minimo Garantito" di dotazione idrica a tutte le famiglie indigenti, per un massimo di ottanta mc all'anno pari a 219 litri al giorno, con un costo complessivo per famiglia pari a 130 l'anno, poco più di 10 al mese, comprensivo anche del canone per la depurazione. Questo misero costo dovrebbe essere considerato un COSTO SOCIALE, al pari del diritto alla salute, o del diritto all'istruzione.
Attualmente, nei 27 Comuni gestiti da Girgenti Acque, si registrano circa 5200 proposte di distacco su 130.000 utenti complessivi. Purtroppo mi corre l'obbligo evidenziare, come all'interno di queste proposte di distacco, vi sono moltissimi allacci abusivi e altri soggetti che, pur essendo nelle condizioni economiche di far fronte alla spesa dell'acqua, si rifiutano di pagare il costo del servizio di cui usufruiscono quotidianamente.
Alle Istituzioni pubbliche spetta il dovere di verificare scrupolosamente le condizioni economiche dei conduttori morosi, consentendo alle famiglie realmente indigenti, una dotazione minima garantita fino a ottanta mc l'anno, di contro punire severamente tutti quelli che, pur essendo nelle condizioni economiche di far fronte al costo della fornitura idrica, si credono "Furbi" pensando di sfuggire ai loro doveri di cittadinanza.
Si propone la votazione, di detta Mozione, al Consiglio Provinciale di Agrigento, affinché diventi atto d'indirizzo vincolante per l'Amministrazione Provinciale, obbligandola a sostenere la superiore proposta. Ai Deputati Regionali, affinché si adoperino per presentare una proposta di Legge all'Assemblea Regionale, per l'introduzione del principio della dotazione idrica "Minima Garantita" per le famiglie realmente indigenti, garantendo Loro, una vita dignitosa e civile".
Sicilia24h
A primu zuccu, nzolia... Onore ad Alfano
Qualcuno sosteneva che il potere logora chi ce l'ha.
Lui, da sempre, vuole stare nell'anonimato e non vuole che si parli né bene né male.
Valli a fermare, però, quelli del Corriere! Come fai adesso?
Aggrappandoci ai proverbi che non sbagliano mai si dice da sempre che "l'uomo geloso muore cornuto". Non a caso, su 950 tra onorevoli e senatori il nome che è venuto fuori fra le note di curiosità e ilarità (purtroppo) è stato quello del neo onorevole agrigentino (gelosissimo del proprio nome) Riccardo Gallo Afflitto.
Addirittura ha anche rischiato (dai scherziamo un po'...) di diventare il Presidente della Camera dei Deputati, cioè la terza carica dello Stato.
Troppa grazia, sant'Antonio! Eppure quei tre voti se li è ritrovati, come direbbe il Magnifico della Bocconi... "senza ne cchi e ne comu". Forse.
Già, forse. Si dice che nella vita di sicuro c'è solo la morte. Per il resto tutto può essere o non può essere. Ma intanto quei tre voti ci sono. Chi è stato a scrivere Gallo Afflitto, ovviamente, non ci è dato sapere ma a nostro modesto avviso, fra le tante concause miracolose che hanno fatto apparire quei voti possa starci anche il fatto che volutamente si sia voluto lanciare un piccolo messaggio. Non riusciamo bene a capire a chi e perché. Oppure che sia stato lui stesso, l'Afflitto, a chiamare qualche fedelissimo e dirgli di scrivere il suo nome.
Quel cognome, però, ha fatto immediatamente il giro del mondo dei social network prima e di quello giornalistico poi, tanto è vero che stamattina i maggiori quotidiani nazionali ironizzavano sul fatto che non potesse esistere in Parlamento un cognome di quella portata.
Ma è vero? Ma è un burlesque? Ma che mattacchioni questi deputati italiani? Di fatto quel cognome che ha acchiappato i tre voti è sembrato a tutti inverosimile quando invece noi sappiamo benissimo che Riccardo Gallo Afflitto è un fresco eletto deputato agrigentino.
Che dire? Che sia di buon auspicio per il suo futuro politico? Oppure, dato che sul suo cognome hanno cazzeggiato un po' tutti, possa essere un brutto segnale premonitore?
Tra Leone (Antonio), Grilli e Galli c'è da aspettarsi di tutto.
Intanto, a proposito di grillini, al Senato si è consumato il primo grande tradimento della storia della diciassettesima legislatura. Una quindicina di ex figliocci del comico genovese ha già da lui preso le distanze mandandolo a quel paese, disattendendo la linea del gruppo parlamentare che non prevede alcun inciucio né con la Destra, né con la Sinistra, né con il centro né con chicchessia.
Ma quando mai? Come dire che i traditori (così li ha definiti il leader comico) si sono già perfettamente amalgamati con quelli che sono i giochi di Palazzo che Grillo detesta fino alla morte. Ci chiediamo e vi chiediamo, carissimi lettori: quanto durerà ancora questo Movimento che a prima seduta ha voluto interpretare nel migliore dei modi il famoso motto... "Cu piglia un turcu è so...". Staremo a vedere.
Vorrei concludere questo Filo complimentandomi con il segretario nazionale del Popolo delle Libertà Angelino Alfano, ospite oggi pomeriggio nel salotto di una Lucia Annunziata che mi è parsa una costola mal ridotta del peggiore comunismo giustizialista di cui oggi si vergognerebbe anche lo stesso Stalin.
A parte il fatto che Angelino (onore al merito) come direbbero ad Oxford l'ha letteralmente "scripintata" dall'inizio alla fine di quei maledetti trenta minuti; ha anche difeso con stile e classe quel 29,15% di italiani che si sono riconosciuti in tutta la coalizione che aveva come leader Silvio Berlusconi.
Il tutto perché l'Annunziata si era permessa di tacciare come "impresentabili" tutti i parlamentari eletti nelle fila del Popolo delle Libertà.
Lo ha detto Alfano e lo ribadiamo noi: quale titolo etico possiede un essere del genere per poter dire una cosa simile? Ma è possibile che gli italiani debbano pagare un salato canone per poi dovere ascoltare queste straordinarie idiozie? Ma nessuno controlla in RAI 3 il livello di fanatismo dei propri conduttori prima che questi vadano in onda?
Che squallore però...
Agrigento, Giornata di Primavera Fai 2013
XXI Giornata Fai di Primavera Luoghi aperti a Cura della Delegazione di Agrigento Venerdì 22, Sabato 23 e Domenica 24 marzo 2013
Ore 9-13. L'iniziativa verrà presentata mercoledì alle 10,30 al Collegio dei Filippini di Agrigento.
La passeggiata degli Agrigentini: Il Viale della Vittoria
-Stazione Ferroviaria Centrale :
Visita dell'intera stazione ferroviaria con accesso anche ai piani più elevati e alle terrazze.
-Banca D'Italia:
Visita dell'intero palazzo con accesso anche ai piani superiori e al giardino sottostante
Proiezione diapositive e mostra sul tema " dalla lira all'euro"
Esposizione delle divise dei Carabinieri dall'inizio del Novecento ad oggi.
-Villa Altieri:
Visita dell'esterno del palazzo e del cortile
Esposizione di documenti sulla storia del palazzo e della Famiglia Altieri
-Grand Hotel et Agrigentum ( oggi sede dell' Agenzia Entrate)
Visita dell'intero palazzo
Mostra sullo storico palazzo curata dal Prof. Attilio Dalli Cardillo
-Piazza Cavour
-Villa Bonfiglio con il Monumento ai Caduti
-Complesso dell'Ex Ospedale Psichiatrico (oggi sede Asp Agrigento):
Visita dell'intero Parco all'interno del quale saranno visibili l'atrio del Padiglione principale, il Padiglione IV Uomini con mostra fotografica di ricostruzione storica dell'Ospedale e relativo Rifugio antiaereo (scavato dai degenti durante la guerra) con annessa mostra di attrezzi e strumenti di lavoro ospedalieri.
Visita all'interno del Complesso della Chiesa (già di S. Antonio) dove sarà eccezionalmente suonato un Organo a canne di marca "Mascioni" del 1959 (sabato e domenica ogni ora l'organista eseguirà un intervento musicale di 15 minuti circa). Nella giornata di domenica alle 10.30 sarà possibile assistere alla S.Messa."
-Villa Cavetta
Visita dell'intera Villa e dell'esteso parco annesso
Visita della tomba del Console Carrano
-Palazzo della Provincia e Prefettura :
Visita della Scala Reale
Visita dell'Alloggio Prefettizio
Visita della Prefettura
Visita dell'Aula Aula Consiliare con affresco della scuola del Basile ( appena restaurato)
Esposizione di preziose tele del FEC ( Fondo Edifici Culto)
Mostra Documentaria sulla storia del FEC.
Mostre su: dallo Sbarco dei Mille....; la via dello Zolfo; la storia del palazzo .
Visita della Biblioteca contenente un volume dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert (appena restaurato)
Intermezzi musicali a cura della Istituto Superiore di Studi Musicali "Toscanini" di Ribera.-Monastero ed ex Carcere di san Vito ( luogo del cuore più votato in Provincia di Agrigento - censimento Fai 2012)
Grazie alla collaborazione del Demanio e del Comune di Agrigento saranno possibili le seguenti visite :
Visita del "camminamento" superiore con vista dell'ex carcere dall'alto
Visita della struttura esterna Chiaramontana e del Portale del Monastero.
Visita del Chiostro del 1432
18 marzo - lunedì
GIORNALE DI SICILIA
Sospesi i collegamenti, approntato un servizio sostitutivo di autobus. Rfi subito in contatto con a Protezione civile
Smottamento sulla ferrovia stop fra Agrigento e Aragona
AGRIGENTO
Uno smottamento di terreno fa sì che si abbassi la massicciata ferroviaria. La circolazione dei treni tra Aragona-Caldare ed Agrigento centrale viene sospesa. È accaduto ieri, poco dopo le 13,30, A determinare lo smottamento potrebbero essere state le recenti, abbondanti, piogge. Dopo il cedimento, subito sono stati sospesi i collegamenti sulla linea Palermo-Agrigento e Caltanissetta-Agrigento. Trenitalia ha immediatamente predisposto un servizio di autobus sostituti- vo. Ieri, giornata festiva, minimi sono stati, comunque i disagi perché pochi, quasi niente, erano i passeggeri in partenza o in arrivo.
Le squadre tecniche di Rete ferroviaria italiana hanno, comunque, subito iniziato al lavorare per ripristinare l'efficienza dell'infrastruttura ferroviaria e dunque le condizioni di circolazione in sicurezza. Per ultimare i lavori dimessa in sicurezza, seppur cominciati quasi immediatamente dopo il cedimento, ieri sera, si prevedeva un tempo di quarantotto, settantadue ore. Soltanto dopo, ad interventi conclusi, infatti, il passaggio dei treni potrà riprendere in tutta sicurezza e i collegamenti non subiranno più rallentamenti. Nel frattempo comunque, i passeggeri potranno usufruire, tra Aragona-Caldare ed Agrigento, dei servizi sostitutivi con autobus. Della sospensione dei collegamenti ferroviari, dovuti allo smottamento che ha fatto abbassare la massicciata, ieri sera, si è interessato anche il sindaco di Aragona Salvatore Parello che si è subito messo in contatto con i vertici della Protezione civile e con quelli di Rfi per appurare cosa fosse effettivamente accaduto lungo una tratta ferroviaria che è considerata, per l'Agrigentino, di fondamentale importanza. (CR)
REGIONALI STATALI O PRECARI: NELLA GIUNGLA DI TAGLI E AUMENTI
Era il luglio del 2010; un decreto del governo Berlusconi congelò i rinnovi contrattuali per i dipendenti statali per l'intero triennio 2010-2012. Proprio i questi giorni sta per essere attivato un secondo provvedimento di blocco degli aumenti contrattuali, per gli anni 2013-2014. In sostanza i dipendenti statali subiranno un blocco quinquennale dei loro stipendi. Per stimare gli effetti economici del blocco intervenuto e di quello che verrà, utilizzando apposite elaborazioni del Sole 24 Ore, possiamo fare riferimento, in via esempliticativa, a tre categorie di dipendenti statali: un dirigente di prima fascia della Presidenza del Consiglio (111 mila euro all'annodi stipendio base nel 2009), un docente universitario ordinario (91milaeuro) ed un insegnante scolastico (32 mila euro).
Il primo (dirigente) subirà minori entrate, come effetto cumulato nel quinquennio 2010-2014, per circa 10.200 euro; il secondo (universitario) "perderà" circa 8.400 euro. Il professore di scuola, infine, riceverà in busta paga circa 3 mila euro in meno. Il sacrificio richiesto ad una platea di oltre tre milioni di persone è già cosi abbastanza importante; ma c'è un'aggravante Poiché i ,,mancati,' aumenti non sono in alcun modo recuperabili neanche con interventi futuri, il taglio, che mediamente sarà di oltre il 9%, impatterà anche sul regime previdenziale, sotto forma di una pensione proporzionalmente più bassa. Si tratta quindi di una manovra piuttosto dura osa senza alternative; da questa stessa manovra, infatti, dipende la riduzione di spesa pubblica per circa un miliardo di euro. messa in bilancio nel luglio di oltre due anni fa e che oggi risulta s'italo per il conseguimento del pareggio fra entrate ed uscite dello Stato.
Va sottolineato con un certo rammarico che ogni volta che si dibatte su come rilanciare il mercato del lavoro nel nostro Paese, il confronto finisca con il ridursi soltanto a una mera questione di tagli degli stipendi che, si badi bene, sono comunque obbligati in una fase come quella attuale. Tuttavia i tagli non rappresentano l'unica soluzione al problema gravissimo di un mercato del lavoro ineffìciente e della perdita di produttività che ormai va avanti da dieci anni; ma si sa la competitività del sistema Paese non è mai al primo posto dell'agenda politica italiana. Ora, l'occasione di questo secondo blocco dei salari potrebbe invece essere sfruttata per un confronto ad ampio spettro sulla produttività del lavoro anche nel comparto pubblico. Obiettivo difficile ma non irraggiungibile. La partita si gioca tutta in rasa sindacale e può riguardare molte questioni come, ad esempio, la forte riproposizione del "merito" che, chissà perché, quando si parla di pubblica amministrazione fa venire l'orticaria a qualcuno.
Ma ci sono anche altre soluzioni per rilanciare il mercato del lavoro, per renderlo più efficiente e meglio attrezzato ad accogliere i milioni di disoccupati che pesano sulla nostra società soluzioni sono davvero tante, come quella di diverso grado di responsabilizzazione dei dirigenti, quella di ridurre le diverse tipologie contrattuali oggetto di confronto con il sindacato magari quella di prevedere una reale mobilità terna.
E in Sicilia? In senso macroeconomico, la Sicilia, con i suoi circa 290 mila dipendenti dell'amministrazione statale, subirà forse più delle alt regioni il blocco degli aumenti contrattuali; ciò a causa di una forte prevalenza del lavo pubblico rispetto al modesto mercato del lavo privato. Resta però la questione, decisamente più preoccupante, dei dipendenti a carico del bilancio della Regione Siciliana; anche loro hanno legittime aspettative di aumenti contrattuali.
Ma qui il quadro si complica. Con riguardo, li fatti, agli aumenti contrattuali passati valgano i laconiche considerazioni della Corte dei Con (giugno2012): 'il rinnovi per il personale dirigenziale e non dirigenziale hanno comportato (in Sicilia) oneri nettamente superiori a quelli garanti ti a livello nazionale alla generalità dei dipendenti ti in servizio presso altre amministrazioni pubbliche. Con riguardo invece agli aumenti contrattuali a venire, la legge siciliana 11/2011 ha stanziato poco più di 140 milioni di euro; ora, però, bisognerà fare i conci con la capienza di un asfittico bilancio regionale. Ma la questione il fondo - va detto con chiarezza - è ben più grave del rinnovo, o meno, del contratto dei dipendenti regionali ,,ufficiali', e investe la vasta nebulosa di dipendenti che, a vario titolo, sono a carico del bilancio regionale.
Si tratta di quel composito esercito di persone, che per comodità di sintesi, definiamo 'precari' i quali in gran numero, almeno 80-90 mila, orbitano nella babele dei servizi pubblici. Nessuno, a ragione, può invocarne il licenziamento, ma un uso più efficace certamente si. Riorganizzare, motivare, rendere efficiente e produttivo il lavoro di tanta gente è un diritto dei lavoratori, ma è principalmente un dovere per chi ne ha la responsabilità.
Ieri il Giornale di Sicilia raccontava la paradossale vicenda della gestione del piccolo zoo della Villa d'Orleans; una vicenda che costa qualche centinaio di migliaia di euro all'anno alla Regione e che si tenta, senza effetti, di riportare in sintonia conio leggi, fin dal governo di Piersanti Mattarella.
Sono queste sacche di inefficienza (e qualche volta di piccoli o grandi interessi) che zavorrano la nostra Regione, come sul piano dei conti la zavorrano eserciti di precari sottoutilizzati. Non licenziamenti dunque, ma neanche conservazione dello statu quo; non possiamo neanche permettercelo.
E sola riorganizzazione di questi eserciti comportasse magari una gestione privata, pazienza. Tutti dovrebbero fare un passo indietro: i sindacati rinunciando al loro giardinetto nel nome dei diritti di lavoratori che comunque hanno anche doveri; i politici ricercando altre modalità di conquista del consenso; gli stessi lavoratori precari acquisendo la consapevolezza che rischiano di risultare dei veri e propri privilegiati agli occhi di quei 270 mila siciliani iscritti alle liste di collocamento e che non hanno neanche la speranza.
LA SICILIA
RIBERA Delegazione di consiglieri comunali sollecita attenzione al recupero del ponte sul Verdura Ci si affida al prefetto Ferrandino
RIBERA. Tengono ancora banco a Ribera le iniziative istituzionali e popolari che si sono intensificate ultimamente per dare una accelerata ai lavori di ricostruzione del ponte sul fiume Verdura, crollato il 2 febbraio scorso, e per migliorare il percorso viario alternativo su strade statali, provinciali e comunali davvero inadeguate e anche pericolose.
Dopo il sit in di una dozzina di sindaci sull'area del ponte sabato mattina, e dopo l'occupazione a tempo indeterminato della sala consiliare del palazzo comunale di Ribera da parte dei rappresentanti dei vari partitici politici, ecco che una delegazione del consiglio comunale di Ribera sarà ricevuta allel8,30 di oggi ad Agrigento dal prefetto Francesca Ferrandino alla quale sarà chiesto un autorevole intervento per trovare una soluzione alla pesanti difficoltà di disagio sociale ed economico delle popolazioni che durano ormai da circa un mese e mezzo. I consiglieri comunali riberesi comunicheranno al rappresentante di governo l'occupazione permanente e ad oltranza della sala consiliare "Frenna" e denunceranno il fallimento di tutte le iniziative annunciate dalle istituzioni circa la ricostruzione del ponte e la fruibilità della strada "Scirinda Tragaleggi Musiti" e la responsabilità dell'Anas nelle fasi di pesante emergenza e calamità tutt'oggi in corso. Alla fine dell'incontro prefettizio verrà indetta una conferenza stampa. Ieri sera in piazza Giovanni XXIII, a Ribera, a fianco del palazzo comunale, su iniziativa del movimento "No Ponte, No Voto", a cui hanno aderito per l'iniziativa "Sos Democrazia", la Cna, l'associazione "L'Altra Sciacca" e il gruppo dei ceramisti della cittadina termale, si è svolto un comizio durante il quale i diversi oratori hanno fatto la cronistoria del crollo del ponte e degli avvenimenti successivi, hanno indicato le responsabilità, a tutti i livelli, sia della calamità che degli interventi annunciati e ancora irrealizzati, hanno avanzato ancora una volta la richiesta dello stato di emergenza per il territorio e per le popolazioni chiedendo la via straordinaria degli interventi da adottare e infine hanno avan-zato la richiesta di rifacimento e di riparazione di un paio di chilometri della strada "Scirinda-Tragaleggi-Musiti" che farebbe risparmiare ai viaggiatori un'ora di strada sul percorso alternativo.
Da stamattina funzionerà un servizio di bus navetta tra il ponte Verdura e Ribera e continuerà l'arrivo dei grossi blocchi di calcestruzzo che saranno calati sul letto del fiume come argine.
ENZO MINIO