GIORNALE DI SICILIA
I NODI DELLA SICILIA
IL CENTROSINISTRA, D'ACCORDO SU PRIMARIE E NUOVE ALLEANZE, TENTA UNA RIFORMA PER FERMARE I GRILLINI
Province, Crocetta va alla prova del voto
Intesa nella maggioranza su un nuovo testo: i liberi consorzi di Comuni non verranno eletti dal popolo
Giacinto Pipitone
PALERMO
Crocetta ricompattala maggioranza, corregge ancora la riforma che dovrebbe abolire le Province e attende ora la verifica dell'aula. Il centrosinistra serra le file, e prova perfino a mettere a punto il colpo di mano che potrebbe limitare alle Amministrative del 26 e 27 maggio lo strapotere dei grillini in questa fase storica.
Il presidente della Regione ha messo attorno a un tavolo, all'Ars, segretari e capigruppo di Udc, Pd, Democratici riformisti e lista Megafono. Ne è venuto fuori un accordo che prevede per oggi l'approvazione della legge sulle Province. Baldo Gucciardi (Pd), Lino Leanza (Udc), Giuseppe Picciolo (Democratici riformisti) e Antonio Malafarina Il Megafono) hanno riscritto il testo su cui il governo sta scommetendo. Ora viene previsto esplicitamente non solo l'abolizione delle Province e il toro commissariamento ma anche che i liberi consorzi che nasceranno entro fine anno non vedano i loro vertici eletti dal popolo ma dall'assemblea dei sindaci. Resta confermato che te Province non andranno al voto il 26 e 27 maggio e che entro il 31dicembre il governo dovrà fare approvare all'Ars una legge che disciplina le nuove funzioni dei liberi consorzi e indica quali enti assorbiranno (Ato e Iacp in primis).
Per via di ma norma regolamentare, decidere di puntare su questo testo dovrebbe permettere di far cadere tutti i 300 emendamenti presentati sul testo attualmente in aula, come ha confermato il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Forzese. Resta poi da verificare se la riscrittura rispetterà i suggerimenti dati informalmente dal Commissario dello Stato la settimana scorta per evitare rischi di incostituzionalità.
Intanto Crocetta avverte gli alleati dei pericoli: Il centrodestra tenterà imboscate al disegno di legge sulle Province attraverso il voto segreto in aula, cercheranno lo scontro, vogliono apparire l'ultima vandea del conservatorismo. Poi, Musumeci, Mpa e Grande Sud vorrebbero in realtà una riforma che taglia Costi dette Province riducendo numero e stipendio di assessori e consiglieri per mantenere in vita gli enti e di- fidare loro nuove funzioni. Ma Crocetta sa che qualche dubbio esiste anche nei partiti della maggioranza. E non a caso Gianpiero D'Alia, segretario Udc, avvisa i propri deputati: