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Rassegna stampa del 21 marzo 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
I NODI DELLA SICILIA
IL PRESIDENTE  ILLUSTRA LA RIFORMA CHE ABOLISCE LE PROVINCE: «RISPARMIEREMO ALMENO 100 MILIONI»
Crocetta: ecco come saranno Consorzi
«Ne nasceranno 12 o 13, non 30 come dice il Pdl». I primi nelle aree di Marsala, Caltagirone, Nebrodi e Peloritani
Giacinto Pipitone
PALERMO
Nascerà il libero consorzio dei Comuni che gravitano attorno a Marsala, poi quello dell'area di Caltagirone e probabilmente anche i paesi dei Peloritani si metteranno in proprio così come quelli dei Nebrodi staccandosi dunque dall'area messinese. Fatta la riforma Rosario Crocetta disegna la nuova geografia della Sicilia.
Il governo ha tempo fino a fine anno per approvare la seconda parte, che traccia i confini de funzioni dei consorzi di Comuni che sostituiranno le Province (erediteranno compiti di Iacp, Ato e distretti turistici). Per Crocetta «si farà in modo che il bacino minimo sia di 150 mila abitanti. Ma se più Comuni che sommandosi ottengono questo requisito danneggiano un consorzio già esistente, allora non avranno il via libera». Il presidente parte dal presupposto che «Palermo, Catania e Messina creeranno altrettante aree metropolitane e usciranno dalle rispettive Province. Le altre resteranno sotto forma di consorzi di Comuni. E a questi si aggiungeranno quelli di Marsala, Caltagirone, Nebrodi e Peloritani. Secondo me alla fine non avremo più di 12 o 13 consorzi». Risposta al Pd! che teme il fiorire di «una trentina di consorzi con relativo aumento dei costi». Crocetta invece ritiene che «alla fine il risparmio sarà di almeno 100 milioni: 10,3 all'anno per le sole indennità di carica, 50 per le attività istituzionali e il resto frutto della chiusura delle partecipate». Le Province partecipano attualmente e a vario titolo a 216 fra società, enti pubblici e consorzi: una galassia che costa almeno 53 milioni all'anno. Tutti nodi che scioglierà la prossima legge. Crocetta preciserà pure che i nuovi consorzi saranno guidati da un sindaco scelto fra quelli dei Comuni soci e la carica non sarà retribuita, anche se ne! Pd non tutti la pensano così e su questo punto sarà battaglia. Presidenti, consiglieri e assessori erano circa 350 e costavano oltre 20 milioni: il presidente di una Provincia come quella di Palermo guadagnava 8 459 euro al mese lorde e gli assessori 6 mila. I consiglieri dovevano fermarsi a 2.500 euro ma potevano aggiungere anche lo stipendio che avevano nell'ente o nell'azienda in cui lavoravano prima di essere eletti: somme extra che pagava la Provincia.
Nei consorzi le decisioni verranno prese dall'assemblea dei sindaci: «E ognuno - puntualizza Crocetta - avrà un voto ponderato, che hanno valore che tiene conto del differente numero di abitanti dei Comuni amministrati». Crocetta precisa che «i consorzi non avranno potere di spesa, non gestiranno appalti e servizi. Avranno solo funzioni programmatorie. Le spese saranno in capo ai Comuni». Anche il personale sarà diviso fra Comuni e consorzi. Ma Giuseppe Castiglione, coordinatore del Pd! e presidente uscente stella Provincia di Catania, rilancia alcuni dubbi: »Chi erediterà  i 380 milioni di debito delle 9 Province? E i seimila dipendenti? Se passano alla Regione bisogna dare loro un aumento, perchè i regionali guadagnano di più. Se passano ai Comuni aumenta la spesa degli enti locali e salta il patto di stabilità. E come verranno scelti intanto i commissari?
Eppure un ex ministro del Pdl, Maria Stella Gelmini, si spinge a dire che questa legge lei l'avrebbe votata. Anche se l'Unione Province siciliane, guidata da Giovanni Avanti, annuncia una battaglia che può finire davanti alla Consulta: «Presenteremo una memoria al Commissario dello Stato individuando i profili di incostituzionalità».
Ma Crocetta si dice certo che non ci saranno ostacoli. E rivendica anche la paternità della legge «Non è vero che è ispirata dai grillini. Loro hanno condiviso un percorso ma non sono stati determinanti. La mia maggioranza ce l'avrebbe fatta anche senza di loro e senza di me questa norma non sarebbe neppure arrivata in aula». Anche se dei 53 consensi ottenuti nella votazione decisiva di martedì sera, ben 14 erano dei grillini: un voto che ha rafforzato l'asse Crocetta-5 Stelle, il cosiddetto modello Sicilia.
 
PROVINCE FINE CORSA
Paolo Picone
Addio alle Province. Eugenio D'Orsi passerà alla storia per essere stato l'ultimo presidente della Provincia di Agrigento. Ieri non è stato possibile contattare il presidente D'orsi perché impegnato in ospedale a causa di un intervento chirurgico a cui è stata sottoposta la moglie, Patrizia Marino. Ma l'indomani dalla decisione dell'Assemblea regionale siciliana di cancellare questo tipo di enti locali, si registrano posizioni e commenti contrastanti, tra chi è favorevole a prescindere e chi invece si schiera contro la riforma.
Lillo Firetto, deputato regionale Udc.»La chiusura delle province era dovuta! Si sopprimo- no Enti che nel tempo - dice il deputato regionale dell'Udc Lillo Firetto - hanno perso efficacia amministrativa e sono stati sempre più percepiti come fonti di spreco, di pubblico denaro. Occorre adesso rendere efficienti le competenze periferiche con una legge di riordino che limiti la spesa ed esalti le prestazioni». 
Marco Zambuto, sindaco di Agrigento. L'abolizione delle province - dice il sindaco Marco Zambuto - è una vittoria di tutti. Entro la fine dell'anno sarà comunque approvata una nuova legge che definirà il modello ed i compiti dei consorzi dei comuni, così come lo Statuto siciliano prevede con l'istituzione dei consorzi in sostituzione delle province - aggiunge Marco Zambuto - si consuma un passaggio storico nel riordino istituzionale dell'isola, riconoscendo ai comuni una maggiore forza istituzionale e capacità di rappresentanza nel territorio siciliano, ma soprattutto con l'abolizione delle elezioni dirette, che verranno sostituite da nomine degli amministratori da parte degli stessi comuni, attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello, si potrà ottenere subito un risparmio economico di oltre 50 milioni di euro».
Ivan Paci, capogruppo del Pdl alla Provincia.
«Vi stordiranno con la storici- la della avvenuta abolizione delle province in favore dei liberi consorzi dei comuni. Non vi diranno che in Sicilia i liberi consorzi dei comuni esistono dalla Metà degli anni 80 e prendono il nome di Province Regionali. Non vi diranno che l'unico vero interesse di Crocetta è quello di nominare 9 commissari, quante sono le province siciliane e che entro un anno si tenterà di varare una riforma che abolirà l'elezione diretta dei rappresentanti dei consorzi, i quali verranno nominati a seguito di accordo tra i sindaci dei comuni interessati. Leggasi: partitocrazia lottizzatrice, rispolvero dei manuale Cencelli. E questa vergognosa pagina antidemocratica e da prima Repubblica, è targata Grillo - Pd».
Francescochristian Schembri, assessore provinciale.»Sciolgono le Province ma costituiscono i liberi consorzi. Un rapporto di uno a tre, Infatti in provincia sorgeranno almeno tre Consorzi di Comuni visto che il limite è di 150mila abitanti. Che senso ha tutto questo? - si chiede Schembri. Tra l'altro oggi (ieri ndr) i circa 700 dipendenti della Provincia erano inoltre perplessi e preoccupati per il loro futuro incerto. Molti hanno pensato di chiedere la mobilità in altri enti. Ma la preoccupazione maggiore ce l'hanno i precari che non sanno che fine faranno Sai ebbe bastato riempire di contenuti le Province, riducendo il numero degli assessori e dei consiglieri, invece di abolire gli enti per triplicarli».
Totò Scozzari, assessore Mpa.» La riforma ci fa fare un salto nel buio». Lo dice Totò Scozzari, e la mia preoccupazione è quella che i Consorzi che sostituiranno le Province, altro non saranno che carrozzoni come gli Ato, rifiuti e idrico».
 
IL CROLLO SUL FIUME VERDURA Solo per oggi non sarà permesso il passaggio pedonale per consentire gli ultimi interventi
Ponte Verdura, collaudo completato
L'Anas: «Apriremo entro domenica»
 
Guseppe Pantano
Totò Castelli
L'Anas ha confermato che entro domenica prossima il ponte Verdura, nella parte non crollata il 2 febbraio scorso, sarà riaperto al transito. I lavori al cantiere, sulla statale 115, procedono alacremente e ieri è stato completato il collaudo statico della struttura. Sarà consentito il transito con il senso unico alternato. Durante la giornata di ieri è proseguita la collocazione di grossi blocchi in calcestruzzo sull'alveo del fiume Verdura, Il lavoro è stato eseguito grazie anche all'impiego di una gru, con una portata di 60 metri di altezza, giunta da Porto Empedocle. Sulla spalla del ponte, invece, continua la collocazione di mi\\cropali per rinforzare la strutto- ra. Ormai siamo alle battute con- elusive per la riapertura e solo per la giornata di oggi, proprio per consentire gli ultimi lavori, compresa la collocazione della segnaletica, verrà vietato il passaggio pedonale sul ponte. Intanto, è stato preannunziato per oggi un sit in davanti agli uffici della Prefettura di Agrigento "al fine di valutare l'efficacia delle azioni e delle misure indicate ed avallate", Sono i consiglieri comunali di Ribera, che da venerdì occupano l'aula "Frenna" per la lentezza con la quale si sta procedendo alla ricostruzione del ponte crollato sul fiume Verdura il 2 febbraio scorso. In delegazione lunedì sera hanno incontrato il prefetto di Agrigento Francesco Ferrandino e a 48 ore da quell'incontro nel corso del quale hanno ricevuto tra l'altro la comunicazione della possibile apertura del ponte, nella parte rimasta in piedi, per consentire (e non a tutti gli automezzi) il transito a senso unico alternato, hanno ritenuto di stendere una lettera aperta indirizzata allo stesso Prefetto, esternando alcune perplessità. Il sit-in previsto davanti agli uffici della Prefettura avrà luogo in concomitanza con l'incontro che il prefetto Ferrandino dovrebbe avere con esponenti dell'Anas. «Come accettare che i lavori promessi sulla "Scirinda - Tragaleggi" ad oggi - evidenziano i consiglieri riberesi - non siano ancora iniziati?» Poi denunziano l'inadeguatezza di tutti i soggetti a cui è affidata la soluzione della tragedia, il comportamento sempre più distaccato di tutte le istituzioni politiche del territorio che nulla barino fatto in termini di controllo, di proposta e di protesta, e che dopo tanta attesa siamo statico- stretti ad intestarci e rappresentare in nome della popolazione". I consiglieri sono già impegnati, da diversi giorni, in un'azione di protesta che ha portato anche all'occupazione dell'aula consiliare.
 
Debiti della pubblica amministrazione
Il Tesoro: «Siamo pronti a saldarli»
Francesco Carbone
ROMA
il ministro del Tesoro Vittorio Grilli si dice pronto ad intervenire per risolvere, almeno in parte, l'annoso problema dei debiti della pubblica amministrazione. Una «montagna» complessiva di 70 miliardi circa, una decina dei quali a carico degli enti locali, verso le imprese fornitrici. Ma - sottolinea - l'ultima decisione spetta al premier uscente, Mario Monti.
ma anche Anci, Ance, Rete Imprese, Abi che continuano il loro pressing. Interviene anche! Ordine degli architetti che chiede: se ci sarà un decreto includete anche i professionisti. E la Cgia ricorda che in Italia un'azienda su tre chiude proprio per i ritardati pagamenti (pubblici e privati).
Si sparge anche la voce che l'argomento potrebbe arrivare fuori sacco alla riunione del Cdm oggi. Ma sono molte le voci all'interno dello stesso esecutivo che ne segue una valanga di interventi a partire da Confindustria danno per «altamente improbabile» l'intervento. Almeno a breve. Sia per il solito problema di mancanza cronica di risorse, sia perché non è detto che un decreto troverebbe un parlamento disponibile a convertirlo nei canonici 60 giorni. Né, allo stato, girerebbero in ambienti di governo dossier, studi o testi sull'argomento. Cosa che invece normalmente accade alla vigilia di un intervento.
Grilli comunque assicura che non ci sono «ostacoli» all'ipotesi di fare un decreto e che «il ministero è pronto». Certo, aggiunge, «la decisione sullo strumento da adottare non tocca a me». Comunque «ci stiamo lavorando con la massima urgenza, poi toccherà a Monti decidere quando spingere il bottone». «La liquidazione dei crediti delle imprese da parte della P.A. - sottolinea Giorgio Squinzi - potrebbe portare a un aumento in 5 anni di 250.000 occupati e a una crescita del PII dell' 1% per i primi 3 anni, fino ad arrivare al +1,5% nel 2018». Gli fa eco Rete Imprese Italia e anche Antonio Patuelli, presidente dell' Abi, chiede che già questo Governo vari al più presto un decreto legge, «motivato da ben note ragioni di necessità e urgenza. L' avvio dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione - sottolinea Patuelli - può dar vita all' inizio della ripresa».
Intanto, al ministero dello Sviluppo economico, sarebbero in corso i preparativi per istruire un intervento che per risolvere il problema guarderebbe all'esperienza spagnola dove nel giro di pochi mesi si è proceduto alla restituzione di svariati miliardi (in tutto sono circa 45 miliardi il debito).Ma - fanno notare più voci all' interno dello stesso Governo - gli ostacoli all'operazione sarebbero almeno due e non di poco conto: la disponibilità delle Camere a convertire un eventuale decreto e la scarsità di fondi. Se infatti è vero che Bruxelles avrebbe confermato la sua disponibilità a non conteggiare nel deficit un eventuale esborso, è altrettanto vero che le risorse sono sempre
quelle.
 
LA SICILIA
 
I PRIMI COMMENTI
Il sindaco Marco Zambuto: «Ente superfluo e antieconomico»
Il giudizio del sindaco di Agrigento Marco Zambuto sull'abolizione delle province è nettamente positivo.
Egli definisce il provvedimento adottato dalla Regione siciliana «una vittoria di tutti, una tappa importante della rivoluzione annunciata dal Presidente della Regione Crocetta» ed aggiunge che «la Sicilia diventa la prima regione d'italia a procedere, con un provvedimento d'avanguardia, all'eliminazione di un ente superfluo ed antieconomico»,
«Con l'istituzione dei consorzi in sostituzione delle province — aggiunge Marco Zambuto — si consuma un passaggio storico nel riordino istituzionale dell'isola, riconoscendo ai comuni una maggiore forza istituzionale e capacità di rappresentanza nel territorio siciliano.
Ma soprattutto - ha aggiunto il primo cittadino - con l'abolizione delle elezioni dirette, che verranno sostituite da nomine degli amministratori da parte degli stessi comuni, attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello si potrà ottenere subito un risparmio economico di oltre cinquanta milioni di euro che oltre a significare dai punto di vista etico un modo nuovo di concepire le istituzioni pubbliche, potrebbe consentire il reinvestimento delle risorse risparmiate per rilanciare quei settori economici e sociali ancora poco sviluppati e sofferenti».
Insomma Zambuto spera che dall'abolizione delle province possano venire maggiori risorse per i comuni, rimpinguando le loro casse che sono da parecchio tempo costantemente anemiche, tanto da mantenere parecchi enti, compreso quello di Agrigento, sull'orlo della bancarotta. Da parte del primo cittadino dunque un'analisi sulla vicenda in generale, senza entrare nel merito della gestione dell'ente provinciale da parte di quello che potrebbe essere ormai considerato come l'ultimo presidente, Eugenio D'Orsi.
S.F
 
Paci: Operazione politica»
Cgil:Tutela per i dipendenti»
M5S: «Un risultato storico»
Se gli esponenti di Cinque Stelle e Megafono ad Agrigento festeggiano, meno entusiasti appaiono i rappresentati di partiti come il Pd, che pure ali'Ars hanno sostenuto l'approvazione del disegno di legge e altri interlocutori della scena sociale. I dubbi sono principalmente sull'effettivo funzionamento dei "liberi consorzi di comuni" e soprattutto sulle potenziali conseguenza che questo passaggio potrebbe comportare in termini di ridistribuzione delle competenze. "Si tratta di un grande bluff portato avanti sull'onda di un presunto consenso popolare — dice il presidente del Consiglio provinciale Raimondo Buscemi -. Come Upi si era chiesto alla Regione di puntare su altro, come la riduzione dei costi dei ruoli politici e l'ampliamento delle competenze delle stesse Province, ma queste possibilità non sono state prese nemmeno in considerazione. Speriamo conclude — che sia la scelta migliore per il territorio e non si crei un caos sulle competenze, come in molti temono". Durissimo il Pdl a livello locale così come durante il dibattito Ars. "Tenteranno di stordire tutti con la storiella della avvenuta abolizione delle province in favore dei liberi consorzi dei comuni — dice il capogruppo Pdl di aula Giglia Ivan Paci—e non vi diranno che l'unico vero interesse del presidente Crocetta è quello di nominare 9 commissari e poi puntare ai presidenti di consorzio attraverso i sindaci", Le preoccupazioni sono condivise — su un altro piano - anche dal mondo sindacale. "Attendiamo di capire Come questa riforma sarà realmente attuata — spiega il segretario provinciale della Cgil Funzione pubblica Alfonso Buscemi — e in che modo la Regione consentirà l'annunciato passaggio del personale dalle Province ai Comuni. Di certo — aggiunge — se non si garantirà una maggiore erogazione di fondi, i municipi, che già sono al collasso, potrebbero non sopravvivere a lungo". In attesa anche l'Università di Palermo, che con il contributo economico della Provincia mantiene invita il Cupa. "Attualmente vi sono molti aspetti non ancora definiti - spiega il prorettore per il decentramento Maurizio Carta, ma di certo prestiamo alla vicenda la massima attenzione. Con l'approvazione del ddl sono numerosi gli interrogativi che si pongono sul futuro dei poli decentrati, soprattutto alla luce delle nuove convenzioni. Possiamo solo augurarci che la Regione assuma le responsabilità anche economiche che fino ad oggi sono state delle Province, magari reinvestendo i fondi risparmiati con l'eliminazione degli organi politici".
Se queste le preoccupazioni, come abbiamo detto poco fa, altri esultano.
"Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto —dice il deputato regionale 5 Stelle Matteo Mangiacavallo —perché quello dell'abolizione delle Province è stato fin da subito uno dei punti del nostro programma. La loro chiusura rappresenta la fine di enti intermedi di cui la popolazione ha dimostrato di non avere bisogno e che rappresentavano unicamente apparati di gestione del potere".
GIOACCHINO SCHICCHI
 
«Meglio un ente inutile ma in attivo che uno utile sull'orlo del fallimento.
 L'abolizione delle Province secondo Eugenio D'Orsi.
«Se guardiamo la realtà di Agrigento, io preferisco un ente inutile ma con un bilancio in attivo e buoni amministratori ad enti utili ma che sono sull'orlo del fallimento e sono amministrati da persone inutili». Anche l'abolizione delle Province, approvata dalla Regione siciliana, diventa occasione per alimentare la polemica in atto tra il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ed il sindaco di Agrigento Marco Zambuto. Ma il giudizio di D'Orsi sul provvedimento propugnato dal presidente Rosario Crocetta è negativo anche sotto un profilo oggettivo: «Crocetta si è adeguato alla moda - spiega - all'aria che tira, accontentando i grillini, ma si accorgeranno presto della sciocchezza che stanno facendo. La vera rivoluzione non è questa, la vera rivoluzione
sarebbe la eliminazione dei posti di sottogoverno, la reale riduzione per legge delle indennità dei deputati, il ridimensionamento delle pensioni d'oro a dirigenti che lasciano il lavoro giovanissimi».
Ma Eugenio D'Orsi pone anche una serie di problemi di carattere pratico che si proporranno inevitabilmente con l'eliminazione delle Province. «Che ne sarà del personale?, ma soprattutto che ne sarà delle proprietà della Provincia? per esempio dello- cali che ospitano il comando provinciale dei carabinieri? e che ne sarà dei 15 milioni di avanzo di amministrazione che si trovano nel bilancio dell'ente grazie alla nostra oculata gestione? E che ne sarà dei progetti che abbiamo in itinere? chi ci metterà i quattro milioni che sono necessari per la progettazione preliminare dei lavori di ammodernamento della statale 189 che dovevano essere di nostra pertinenza? »
Ma D'Orsi rivendica anche un ruolo di primo piano alla Provincia per alcune opere realizzate o sul punto di essere realizzate. «Se la statale 640 si sta raddoppiando il merito è stato della Provincia che negli anni si è adoperata per questo, così come si sta adoperando per la statale 189 o per la realizzazione di un aeroporto che si è fermato soltanto perchè il sindaco di Licata si è fermato davanti ad una politica ed a poteri sommersi che non vogliono lo scalo aereo».
 
Un avvertimento lancia anche il presidente ai grillini: «La loro è una vittoria di Pirro perchè saranno tagliati fuori da tutti i giochi nella costituzione dei consigli di amministrazione dei consorzi, L'elezione indiretta farà si che le forze politiche tradizionali si accorderanno tra di loro per la formazione degli organi di gestione».
Nessuna notizia invece sulla nomina dei commissari. «So che ci sono discussioni animate sotto questo profilo - conclude D'Orsi - certo lasciare come commissari gli attuali presidenti sarebbe la scelta più logica per garantire la continuità dell'amministrazione in una fase cruciale come quella della liquidazione; una occupazione militare da parte di Crocetta di tutte le nove province secondo me sarebbe inopportuna, ma ilo presidente è lui, nella stanza dei bottoni c'è lui e sicuramente può fare quello che vuole. Staremo a vedere cosa succederà da qui a qualche giorno, quando la legge troverà la sua applicazione concreta».
SALVRTORE FUCÀ
 
Province, Crocetta fa i conti
"Risparmio di cento mln"
«Sommate alle indennità i debiti accumulati e le partecipate»
LILLO MICELI
PALERMO. «Non voglio vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso». Non è scaramantico il presidente della Regione, Crocetta, ma dopo il voto definitivo dell'Ars, vuole attendere il verdetto del Commissario dello Stato. Ma non dovrebbero esserci sorprese, considerato che c'è stato un intenso dialogo con il prefetto Carmelo Aronica, sul disegno di legge finale sull'abolizione delle Province e l'istituzione di Liberi consorzi di comuni.
Il provvedimento, come scriviamo accanto, rinvia a un ulteriore disegno di legge che dovrà essere approvato dall'Ars, entro il 31 dicembre. Secondo le anticipazioni fornite dallo stesso presidente della Regione, Rosario Crocetta: «Palermo, Catania e Messina saranno Città metropolitane e grazie a ciò potranno ottenere contributi che le aiuterà a evitare il fallimento». Oltre le Città metropolitane potranno essere costituiti Liberi consorzi di comuni, con almeno 150 mila abitanti. Ogni consorzio avrà un comune capofila, quello con il maggior numero di abitanti. Alle attuali nove aree che rimangono, si potrebbero aggiungere i consorzi di Caltagirone, Marsala e nelle aree dei Peloritani e dei Nebrodi. Saranno i Comuni a deliberare a quale consorzio intendono aderire, ma a condizione che non vengano meno i requisiti minimi rispetto agli attuali assetti. Per esempio, se Gela volesse aderire ad un Libero consorzio di comuni, facendo così venire meno i requisiti per la sopravvivenza di quello di Caltanissetta, non potrà farlo.
I Liberi consorzi di comuni, saranno enti di governo di secondo livello, con competenze sovraccomunali e saranno e gli organi amministrativi saranno individuati con elezioni di secondo grado. Cioè, saranno gli stessi sindaci dei comuni che fanno parte del consorzio ad eleggere il presidente a la giunta; l'assemblea consortile sarà costituita dagli stessi sindaci. Ovviamente, si adotterà il sistema del voto ponderato, che avrà un coefficiente pari alla popolazione rappresentata, così come accadeva fino al 1971 quando fu introdotto il sistema elettorale a suffragio popolare. Anche le assemblee dei Comitati di gestione delle Usl venivano eletti con questo sistema.
In ogni caso, gli amministratori dei Liberi consorzi comunali, essendo già amministratori, non avranno alcuna indennità aggiuntiva, ma solo il rimborso delle spese. Resteranno in carica per due anni e mezzo.
«Con l'abolizione delle Province - ha sottolineato Crocetta - solo sulle indennità risparmieremo oltre 10 milioni di euro all'anno, per tutte le attività istituzionali altri 50 milioni di euro all'anno. Se, poi, aggiungiamo anche le società partecipate e i debiti che accumulano, risparmieremo circa 100 milioni di euro l'anno». Il presidente della Regione si anche detto meravigliato della contrarietà del Pdl all'abolizione delle Province che pure ne aveva fatto un cavallo di battaglia fino a quando non ha dovuto subire il «no» della Lega. «Mariastella Gelmini, intervenendo con me ad una trasmissione televisiva nazionale - ha aggiunto - ha detto: "Se fossi stata in Sicilia anch'io avrei votato per l'abolizione delle Province". Questa è un'occasione storica».
Hanno esultato, invece, i quindi deputati del Movimento 5 Stelle: «Ho grande rispetto per i grillini, ma tecnicamente potevano votare anche contro. Il disegno di legge è stato approvato con 58 voti, mentre i deputati del M5S sono 15. Li ringrazio, ma ognuno deve prendersi la sua parte. Questa riforma non l'hanno voluta solo i grillini, è stato fatto un buon lavoro con il contributo del presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Forzese, e quello dell'Ars Giovanni Ardizzone. Senza di me le Province in Sicilia non sarebbero mai state abolite e il ddl dei grillini sarebbe andato al macero».
Ma il M5S, è di opinione diversa: «L'abolizione delle Province è merito soprattutto nostro - ha rivendicato il capogruppo all'Ars, Giancarlo Cancelleri - abbiamo riportato il dibattito sulla giusta strada, quando il governo sembrava optare per una riforma differente, che anziché abolire
l'ente lo rinforzava».
 
PALERMO Occorre risolvere in fretta la situazione dei locali se non si vuole rovinare un istituto professionale
Dimezzatele iscrizioni al primo anno
Dimezzate le prime classi dell'Ipia Fermi: erano dieci l'anno scorso, saranno cinque nel prossimo anno scolastico.
Il futuro dell'istituto professionale, evidentemente, dipende dalla data di consegna dei nuovi locali.
La Provincia sta predisponendo il bando per l'affidamento dei lavori di ristrutturazione e messa in esercizio dell'immobile; una volta che sarà aggiudicato l'appalto e potrà essere aperto il cantiere, dovranno trascorrere almeno un paio di mesi per il completamento dei lavori e la messa in funzione.
Prima di settembre dovrà essere tutto pronto per garantire il prossimo anno scolastico o si darà via ad una nuova diaspora di studenti dall'Istituto.
Per fortuna è ottimista il dirigente scolastico dell'istituto professionale Francesco Casalicchio: "Devo esserlo — sorride —; si apre un'ulteriore sfida per ricostruire l'Ipia Fermi, dopo ciò che è accaduto".
Come si ricorderà, il complesso edili- zio di contrada Calcarelle che ospitava l'i- pia è stato dichiarato inagibile all'inizio dell'anno perché costruito con cemento depotenziato. A causa dei doppi turni presso altri istituti e dell'impossibilità per molti studenti di seguire le lezioni, alcuni si sono spostati in altre scuole come uditori e circa duecento hanno chiesto il nulla osta per il trasferimento.
Nel corso dell'anno scolastico a poco a poco la gran parte ha fatto ritorno, anche perché chi sceglie l'ipia ha un progetto preciso: imparare un lavoro. Tuttavia l'anno scorso a gennaio si erano formate dieci prime classi per un totale di 304 nuovi studenti. Quest'anno, malgrado la proroga, scaduta il 19 febbraio, è stata prevista la formazione di cinque classi per un totale di un centinaio di nuovi iscritti.
Sono cinque anche le quinte classi, quindi, grosso modo, l'istituto non sta attualmente subendo dei forti scossoni. Ma certo non sta crescendo.
I veri problemi, col perdurare di questa situazione, potrebbero verificarsi tra due otre anni quando si potrebbe vedere assottigliare il numero degli studenti che accedono alle classi superiori. Oggi sono 957 gli studenti, rispetto ai 1083 dello scorso inizio d'anno, 126 in meno. Se la situazione dovesse rimanere invariata, come chiarisce il dirigente scolastico, si potrebbe rendere necessario l'accorpamento di alcune classi, tenendo conto ovviamente degli indirizzi: Manutenzione e Assistenza Tecnica; Odontotecnico, Servizi Socio-Sanitari; Chimica, Materiali e Biotecnologie, Elettronica ed Elettrotecnica, Informatica e Telecomunicazioni Meccanica, Meccatronica
Ridare una sede idonea all'ipia Fermi prima del nuovo anno scolastico significherà incoraggiare nuove iscrizioni, con il rilascio di nulla osta da altri istituti e "ricostruire" questa scuola, come dice il preside.
Potrebbero anche rientrare coloro che hanno cambiato istituto perché venivano da altri comuni e non potevano frequentare il pomeriggio; potrebbero riavere un'opportunità anche i ragazzi che si sono visti costretti, loro malgrado, a cambiare il proprio progetto di vita; i nuovi iscritti potrebbero essere più motivati e quindi meno intenzionati all'abbandono scolastico negli anni successivi.
Insomma, come si vede, tutto è subordinato alla rimessa in funzione del Cap, il centro di addestramento professionale dell'Asi - mai utilizzato in oltre vent'anni dalla sua costruzione - e all'adeguamento degli impianti, secondo le norme vigenti. I locali invero sono in discrete condizioni, nonostante il lungo abbandono non hanno subito atti vandalici e possiedono un'ampia palestra. Nell'edificio dovrà trovare collocazione l'istituto, che attualmente necessita di 54 locali, tra aule e laboratori. Un problema da risolvere rimane comunque quello della logistica: "E' il problema più grosso — afferma Casalicchio —; ho già scritto alle ditte che effettuano il servizio di trasporto urbano ed extraurhano, affinché in tempo utile richiedano la deroga per sconfinare oltre il perimetro cittadino e modificare i loro tragitti".
Per molti ragazzi che vengono da altri Comuni raggiungere la zona di Aragona Favara, in cui è ubicata l'Asi, sarà forse più agevole, perché non si dovrà attraversare il centro urbano; tuttavia andranno assicurati i servizi essenziali in una zona che è totalmente decentrata anche rispetto ad altre scuole.
Il disagio potrà tradursi in opportunità visto che i ragazzi potranno avviare sinergie con le imprese dell'Area industriale. Le qualifiche potranno essere strutturate in funzione delle esigenze delle aziende, in modo da creare le figure professionali che sono r'chieste dal mercato del lavoro.
C'è anche da dire che l'arrivo di questa scuola e deu suoi quasi mille akinni, oltre professori, bidelli e interessati, dovrebbe aumentare la vitalità dell'area di sviluppo industriale che ultimamente sta subendo una flessione.
ANNA MARIA SCICOLONE
 
IL FATTO Il Comune pretende i milione e mezzo per il conferimento dei rifiuti in discarica "Mitigate e.. pagate"
Il sindaco ha conferito l'incarico a un legale per avere soldi da Comuni e Ato
FRANCESCO DI MARE
SICULIANA. Si potrebbe parlare di una sorta di «pedaggio>. Ma in questo caso il termine esatto è «indennità per mitigazione ambientale». E' quella che la legge consente a tutti i comuni con particolari situazioni ecologiche di ottenere una sorta di «ristoro» per tale presenza non certo gradevole. Il comune siculianese come noto, «ospita» il sito di contrada Matarana, gestito però dalla Catanzaro Costruzioni.
Solo per il transito degli autocompattatori e per V»accoglienza» delle vasche di raccolta del pattume, il comune ha diritto a un ristoro economico da parte di altri enti locali, da parte dell'Ato, e da parte di altre istituzioni. Peccato che, a quanto pare, molti di costoro non abbiano sborsato il becco di un quattrino negli ultimi due anni. Per questo motivo, non avendo avuto il necessario ristoro pecuniario, il sindaco Bruno ha dato mandato all'avvocato Angelo Marino di procedere per le vie legali, dando il via alla procedura di riscossione coatta, attraverso il coinvolgimento dell'autorità giudiziaria. E non sono bruscolini. Nelle casse del paese degli sposi, il sindaco pretende che entri un milione e mezzo di euro, frutto delle fatture emesse e non riscosse nel 2011
e nel 2012. Un tesoretto che farebbe la felicità di ogni amministrazione comunale e che Siculiana intende incamerare prima possibile. Ieri mattina, alla luce di questa notizia, è stato conseguenziale cercare di raccogliere i pareri di alcuni interessati all'argomento. Teresa Restivo, commissario liquidatore dell'Ato Gesa Ag2, con la consueta disponibilità ha spiegato che «proprio in queste ore siamo in trattativa con il Comune di Siculiana per chiudere bonariamente il caso.
Anche l'Ato è creditrice con tale ente pubblico e stiamo lavorando per una compensazione. Martedì ci riuniremo e spero di trovare un punto d'incontro». Ieri non è stato possibile raccogliere un commento da parte del sindaco di Montallegro, ente «gemello» di Siculiana nelle competenze sulla discarica di Matarana. A detta della segretaria il primo cittadino sarebbe stato disponibile solo domani (oggi per chi legge, ndr). Neanche alla richiesta di una sua telefonata al cronista se si fosse liberato, ha fatto seguito un riscontro. Anche il sindaco di Siculiana, Bruno ieri era impegnato, hanno detto in Municipio, in una riunione. Dal gruppo Catanzaro nessun commento, anche perché «qualche soldo» da varie parti anche loro lo aspettano.
 
RIBERA
Crollo ponte sul fiume Verdura, oggi, pomeriggio sit-in davanti alla Prefettura
Non solo continuano ad occupare ad oltranza la sala consiliare Frenna del palazzo comunale di Ribera, ma annunciano di aver programmato per oggi pomeriggio un sit in davanti alla Prefettura di Agrigento al fine di valutare l'efficacia delle azioni e delle misure intraprese dall'Anas per la ricostruzione del ponte sul fiume Verdura e per la riapertura al transito veicolare della strada statale 115.
L'iniziativa è stata annunciata nella giornata di ieri con una lettera inviata dai consiglieri comunali, da oltre cinque giorni in occupazione permanente dell'aula consiliare, al prefetto della provincia di Agrigento, Francesca Ferrandino, che pare che nella giornata di oggi dovrebbe incontrare i vertici provinciali e regionali dell'Anas per una ulteriore verifica del progetto per la realizzazione della passerella.
I consiglieri comunali riberesi, nella lettera, confermano che non c'è traccia dei provvedimenti dell'Anas sia per l'apertura della strada statale 115, a senso unico alternato, che peri! miglioramento del percorso alternativo, per cui denunciano ((l'inadeguatezza di tutti i soggetti a cui è stata affidata la soluzione della tragedia, il comportamento sempre più distaccato di tutte le istituzioni politiche del territorio che nulla hanno fatto in termini di controllo, di proposta e di protesta e che, dopo tanta attesa, siamo stati costretti ad intestarci e rappresentare in nome della popolazione)).
E' pure in programma un incontro presso la sala consiliare del palazzo comunale di tutti i parlamentari nazionali e regionali e di tutti i sindaci e presidenti dei Consigli comunali del territorio. E' stato programmato da Coldiretti, Cia e Confagricoltura un incontro nella sala convegni del comune, per venerdì, alle ore 17, per sollecitare lo stato di calamità naturale, per includere Ribera, Sciacca, Menfi e Bivona tra i comuni svantaggiati per evitare di pagare l'Imu e per sistemare l'adduttore della diga Castello che è da tempo a rischio frana.
ENZO MINIO
 
Agrigentoflash
 
Ars approva legge: cancellate le elezioni provinciali
È legge l'abolizione in Sicilia delle elezioni per le Province regionali. L'Assemblea regionale siciliana nella tarda serata di ieri ha approvato con voto finale la norma che cancella le elezioni di primo grado, commissaria gli Enti e ne prevede la sostituzione con liberi consorzi fra Comuni.
 
Emergenza infrastrutture sul territorio, la Cisl "richiama" le istituzioni
Al congresso Cisl forte appello e richiamo a istituzioni e politica per il ripristino del ponte Verdura e la piena funzionalità della strada statale 115 e per avere certezze sul completamento dei lavori per il raddoppio della strada statale 640". Con queste priorità, che rappresentano le due vere emergenze infrastrutturali del centro Sicilia, il primo congresso della Cisl Agrigento, Caltanissetta, Enna, tenutosi lunedì 18 marzo, ha approvato all'unanimità un documento sulle infrastrutture.
Con il documento approvato dal Congresso, la Cisl delle tre province lancia l'appello urgente ad enti e istituzioni "affinché concentrino tutta l'attenzione alle infrastrutture in Sicilia, rimuovendo gli ostacoli che rischiano di bloccarle". Il documento congressuale ha fatto proprio l'allarme lanciato dal segretario regionale Maurizio Bernava. "Per il territorio del centro Sicilia ci vuole un forte impegno per il ripristino della statale 115, dove è crollato il Ponte Verdura , mettendo a rischio l'economia di mezza Sicilia. Le istituzioni e gli enti si adoperino affinchè l'Anas garantisca la totale fruibilità dell'opera nel più breve tempo possibile. Così come serve una presa di posizione univoca per ottenere dalla società "Cmc" certezze sul completamento dei lavori per il raddoppio della strada statale 640, un'opera dove rischiano di saltare centinaia di lavoratori e decine di imprese se non si agisce subito".
 
Crocetta: "Da abolizione Province 100 milioni di risparmio all'anno"
 "Solo sulle indennità di carica il risparmio che verrà dall'abolizione delle Province in Sicilia sarà di circa 10 milioni trecentomila euro all'anno. Per le attività istituzionali risparmieremo 50 mln di euro, a cui si aggiungono i costi delle Partecipate ed altro. Quindi complessivamente si parla di un risparmio di circa 100 milioni di euro all'anno. A ciò si aggiunge che nel pacchetto Tsunami presentato all'Ars prevediamo l'abolizione di quindici società partecipate e misure in favore delle imprese e dei poveri". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.
 
Abolizione delle province: il sindaco Zambuto plaude la storica scelta politico-istituzionale
"L'abolizione delle province - dice il sindaco Marco Zambuto - è una vittoria di tutti. Una tappa importante della rivoluzione annunciata dal Presidente della Regione Crocetta è stata raggiunta e la Sicilia diventa la prima regione d'Italia a procedere, con un provvedimento d'avanguardia, all'eliminazione di un ente superfluo ed antieconomico". In Assemblea regionale la coalizione di maggioranza ha voluto l'abolizione delle province, sostituendole con i consorzi dei comuni i cui componenti saranno nominati dalle amministrazioni territoriali rappresentate, cancellando pertanto le elezioni provinciali che si sarebbero dovute tenere a maggio. Entro la fine dell'anno sarà comunque approvata una nuova legge che definirà il modello ed i compiti dei consorzi dei comuni, così come lo Statuto siciliano prevede.
"Con l'istituzione dei consorzi in sostituzione delle province - aggiunge Marco Zambuto - si consuma un passaggio storico nel riordino istituzionale dell'Isola, riconoscendo ai comuni una maggiore forza istituzionale e capacità di rappresentanza nel territorio siciliano, ma soprattutto con l'abolizione delle elezioni dirette, che verranno sostituite da nomine degli amministratori da parte degli stessi comuni, attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello, si potrà ottenere subito un risparmio economico di oltre cinquanta milioni di euro che oltre a significare dal punto di vista etico un modo nuovo di concepire le istituzioni pubbliche, potrebbe consentire il reinvestimento delle risorse risparmiate per rilanciare quei settori economici e sociali ancora poco sviluppati e sofferenti".
Agrigentoweb
 
Soppressione delle Province. Firetto: "Era dovuto"
Scritto da Redazione
"La chiusura delle province era dovuta! Si sopprimono Enti che nel tempo hanno perso efficacia amministrativa e sono stati sempre più percepiti come fonti di spreco, di pubblico denaro. Occorre adesso efficientare le competenze periferiche con una legge di riordino che limiti la spesa ed esalti le prestazioni!".
Lo ha dichiarato il deputato regionale Lillo Firetto.
 
Abolizione delle province. Zambuto: "Scelta politico-istituzionale"
Scritto da Redazione
"L'abolizione delle province - dice il sindaco Marco Zambuto - è una vittoria di tutti. Una tappa importante della rivoluzione annunciata dal Presidente della Regione Crocetta è stata raggiunta e la Sicilia diventa la prima regione d'Italia a procedere, con un provvedimento d'avanguardia, all'eliminazione di un ente superfluo ed antieconomico".
In Assemblea regionale la coalizione di maggioranza ha voluto l'abolizione delle province, sostituendole con i consorzi dei comuni i cui componenti saranno nominati dalle amministrazioni territoriali rappresentate, cancellando pertanto le elezioni provinciali che si sarebbero dovute tenere a maggio. Entro la fine dell'anno sarà comunque approvata una nuova legge che definirà il modello ed i compiti dei consorzi dei comuni, così come lo Statuto siciliano prevede.
"Con l'istituzione dei consorzi in sostituzione delle province - aggiunge Marco Zambuto - si consuma un passaggio storico nel riordino istituzionale dell'Isola, riconoscendo ai comuni una maggiore forza istituzionale e capacità di rappresentanza nel territorio siciliano, ma soprattutto con l'abolizione delle elezioni dirette, che verranno sostituite da nomine degli amministratori da parte degli stessi comuni, attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello, si potrà ottenere subito un risparmio economico di oltre cinquanta milioni di euro che oltre a significare dal punto di vista etico un modo nuovo di concepire le istituzioni pubbliche, potrebbe consentire il reinvestimento delle risorse risparmiate per rilanciare quei settori economici e sociali ancora poco sviluppati e sofferenti".
 
Infoagrigento
 
Al polo universitario la giornata della memoria delle vittime della mafia
Si è svolta stamattina nell'aula Crescente della sede del polo universitario di Agrigento la XVIII giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L'evento, organizzato dal Gruppo GIA' (Giovani Imprenditoria ed Innovazione) del Presidio di Libera Agrigento "ABID MOHAMED", ha visto anche la presenza di una rappresentanza dell'Istituto Tecnico per Geometri Brunelleschi di Agrigento.
La giornata è iniziata con la lettura di tutti gli oltre 900 nomi delle vittime innocenti di tutte le mafie conosciute fino ad oggi ricordando il sacrificio di coloro che hanno perso la vita a causa di questa "piaga" sociale con cui, ancora oggi, ci troviamo a combattere.
Nel corso dei lavori ci sono stati gli interventi di Umberto Di Maggio (coordinatore regionale di Libera Sicilia), Salvo Gibiino e Giovanni Lo Iacono (rispettivamente presidenti delle cooperative sociali Pio La Torre e Rosario Livatino) che hanno parlato dell'esperienza di Libera e delle cooperative di Libera Terra, la Prefetto di Agrigento, il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia Municipale di Agrigento che hanno testimoniato a vario titolo come l'importanza dell'impegno comune oggi è prioritario nella lotta al crimine organizzato e solo con un'assunzione piena di Responsabilità da parte di tutti, magistratura e forze dell'ordine insieme alla società civile, è possibile creare quegli anticorpi sani che possano contrapporsi a quella cultura del male e della rassegnazione.
All'iniziativa hanno presenziato anche i rappresentanti delle organizzazioni che fanno parte del Presidio di Libera ad Agrigento.
 
Abolizione delle province: "decisione storica" per Marco Zambuto
"L'abolizione delle province - dice il sindaco Marco Zambuto - è una vittoria di tutti. Una tappa importante della rivoluzione annunciata dal Presidente della Regione Crocetta è stata raggiunta e la Sicilia diventa la prima regione d'Italia a procedere, con un provvedimento d'avanguardia, all'eliminazione di un ente superfluo ed antieconomico".
In Assemblea regionale la coalizione di maggioranza ha voluto l'abolizione delle province, sostituendole con i consorzi dei comuni i cui componenti saranno nominati dalle amministrazioni territoriali rappresentate, cancellando pertanto le elezioni provinciali che si sarebbero dovute tenere a maggio. Entro la fine dell'anno sarà comunque approvata una nuova legge che definirà il modello ed i compiti dei consorzi dei comuni, così come lo Statuto siciliano prevede.
"Con l'istituzione dei consorzi in sostituzione delle province - aggiunge Marco Zambuto - si consuma un passaggio storico nel riordino istituzionale dell'Isola, riconoscendo ai comuni una maggiore forza istituzionale e capacità di rappresentanza nel territorio siciliano, ma soprattutto con l'abolizione delle elezioni dirette, che verranno sostituite da nomine degli amministratori da parte degli stessi comuni, attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello, si potrà ottenere subito un risparmio economico di oltre cinquanta milioni di euro che oltre a significare dal punto di vista etico un modo nuovo di concepire le istituzioni pubbliche, potrebbe consentire il reinvestimento delle risorse risparmiate per rilanciare quei settori economici e sociali ancora poco sviluppati e sofferenti".
 
Siilia24h
 
Province, Cimino (VS): riforma dolorosa ma necessaria
"Il sistema delle Province andava sicuramente rimodulato,ricreato ed apprezzo il presidente Crocetta che non l'ha
voluto ristrutturare ma buttarlo giù e ricostruirlo per farlo nuovo .Un sistema che svolga quella funzione di collegamento con i Comuni e che definisca le competenze in sintonia con gli altri enti". E'quanto afferma  Michele Cimino,deputato regionale di Voce Siciliana."
"Con oggi, continua Cimino,si chiude il primo tempo di una partita importante ed il secondo tempo ,che ci farà vincere, secondo tempo che si aprirà presto, poiché il presidente Crocetta ha assunto l'impegno di portare in Aula la riforma che se approvata permetterà anche lo snellimento del bilancio regionale, creando le condizioni per una migliore e maggiore razionalizzazione della spesa".
 
Regione: Ars voto finale 51 voti favorevoli cancellano definitivamente le Province Siciliane, il Governo Crocetta riporta una vittoria politica
Dopo un dibattito fiume questa sera all'Ars con l'ultimo voto finale è stata messa la parola fine alle Province regionali siciliane.
Di fatti la proposta di Crocetta del governo siciliano con il ddl riformulato dai partiti di maggioranza (Pd-Udc-Megafono) ha avuto il via libera ed ha segnato la cancellazione di questi enti intermedi secondo il dettato della legge 9/86.
In Aula il ddl è passato con 51 voti favorevoli, 22 contrari e un astenuto su 74 presenti, oltre i partiti di maggioranza ha votato sì anche il gruppo parlamentare dei grillini.
In sostanza le Province cambieranno nome e si chiameranno liberi consorzi come previsto dallo Statuto Siciliano.
Le attuali Province decadranno entro il 16 giugno e si nomineranno i Commissari di Governo.
Ed entro il 31 dicembre 2013 l'Ars dovrà legiferare una legge organica sulla costituzione dei nuovi enti intermedi i "Liberi Consorzi" che non avranno organi elettivi ma nominati con elezioni di secondo livello o indiretto da parte dei Comuni aderenti ai nascenti Consorzi.
Crocetta questa sera ha ribadito che i componenti dei nuovi enti non avranno appannaggi o indennità.
A regime sempre il Governatore ha parlato di quasi 50 milioni di euro di risparmi.
La Regione Siciliana in forza della autonomia statutaria anticipa tutti eliminando le Province primi in Italia.
In Sicilia cadranno tra Presidenti, Assessori e consiglieri 400 poltrone dislocate nelle nove Province.
Adesso giorno 08 aprile l'Ars è convocata per discutere e approvare la finanziaria 2013.
 
Cisl lancia emergenza infrastrutture
Al congresso Cisl forte appello e richiamo a istituzioni e politica per il ripristino del ponte Verdura e la piena funzionalità della strada statale 115 e per avere certezze sul completamento dei lavori per il raddoppio della strada statale 640". Con queste priorità, che rappresentano le due vere emergenze infrastrutturali del centro Sicilia, il primo congresso della Cisl Agrigento, Caltanissetta, Enna, tenutosi lunedì 18 marzo, ha approvato all'unanimità un documento sulle infrastrutture.
Con il documento approvato dal Congresso, la Cisl delle tre province lancia l'appello urgente ad enti e istituzioni "affinché concentrino tutta l'attenzione alle infrastrutture in Sicilia, rimuovendo gli ostacoli che rischiano di bloccarle". Il documento congressuale ha fatto proprio l'allarme lanciato dal segretario regionale Maurizio Bernava. "Per il territorio del centro Sicilia ci vuole un forte impegno per il ripristino della statale 115, dove è crollato il Ponte Verdura , mettendo a rischio l'economia di mezza Sicilia. Le istituzioni e gli enti si adoperino affinchè l'Anas garantisca la totale fruibilità dell'opera nel più breve tempo possibile. Così come serve una presa di posizione univoca per ottenere dalla società "Cmc" certezze sul completamento dei lavori per il raddoppio della strada statale 640, un'opera dove rischiano di saltare centinaia di lavoratori e decine di imprese se non si agisce subito".
 
Abolizione Province, il plauso di Zambuto
"L'abolizione delle province - dice il sindaco Marco Zambuto - è una vittoria di tutti. Una tappa importante della rivoluzione annunciata dal Presidente della Regione Crocetta è stata raggiunta e la Sicilia diventa la prima regione d'Italia a procedere, con un provvedimento d'avanguardia, all'eliminazione di un ente superfluo ed antieconomico".
In Assemblea regionale la coalizione di maggioranza ha voluto l'abolizione delle province, sostituendole con i consorzi dei comuni i cui componenti saranno nominati dalle amministrazioni territoriali rappresentate, cancellando pertanto le elezioni provinciali che si sarebbero dovute tenere a maggio. Entro la fine dell'anno sarà comunque approvata una nuova legge che definirà il modello ed i compiti dei consorzi dei comuni, così come lo Statuto siciliano prevede.
"Con l'istituzione dei consorzi in sostituzione delle province - aggiunge Marco Zambuto - si consuma un passaggio storico nel riordino istituzionale dell'Isola, riconoscendo ai comuni una maggiore forza istituzionale e capacità di rappresentanza nel territorio siciliano, ma soprattutto con l'abolizione delle elezioni dirette, che verranno sostituite da nomine degli amministratori da parte degli stessi comuni, attraverso le cosiddette elezioni di secondo livello, si potrà ottenere subito un risparmio economico di oltre cinquanta milioni di euro che oltre a significare dal punto di vista etico un modo nuovo di concepire le istituzioni pubbliche, potrebbe consentire il reinvestimento delle risorse risparmiate per rilanciare quei settori economici e sociali ancora poco sviluppati e sofferenti".
 
Agrigento, Provincia lancia Primo forum provinciale sul turismo
La Provincia Regionale di Agrigento organizza dall'undici al tredici maggio, nell'area del porto turistico di Licata "Marina di Cala del Sole", il primo forum sul turismo provinciale. La manifestazione ha lo scopo di concentrare in un unico spazio espositivo tutta l'offerta turistica ed enogastronomica del territorio provinciale per favorire l'incontro degli operatori e presentare l'offerta ai consumatori turisti. Durante la manifestazione si svolgeranno dei convegni su temi turistici e due seminari formativi della durata di tre giorni indirizzati agli operatori della ristorazione. Inoltre si terrà un work shop con la presenza di buyers di primaria importanza che si occupano di incoming in Sicilia con la possibilità di programmare incontri per la trattazione di accordi turistici. Gli spazi espositivi e relazionali saranno messi a disposizione degli operatori gratuitamente.
Gli operatori che intendono partecipare all'evento possono visionare gli avvisi relativi alla propria tipologia sul sito della provincia http://www.provincia.agrigento.it/
Nell'avviso sono stabilite alcune semplici regole per la partecipazione e gli accreditamenti e riguardano tra gli altri la richiesta di desk, la richiesta di accredito, la trasmissione di depliants e video promozionali, l'esposizione di prodotti tipici locali, l'organizzazione di degustazioni, l'assegnazione di stand e la partecipazione al work shop.        Per ogni tipologia sono previsti dei termini ben precisi per presentare le domande di partecipazione.
Dell'ammissione al workshop verrà data conferma entro il 3 maggio c.a. Il termine di presentazione delle adesioni da inviare al fax 0922593678 è fissato per il 24 aprile c.a.
Per qualsiasi altra informazione ci si potrà rivolgersi alla Sig. Jorge Cimino o Angela Farruggia tel. 0922593649 - 0922593655. Le richieste potranno essere inoltrate anche alla seguente e-mail f.dinoto@provincia.agrigento.it oppure ai fax n.0922-593678.
Dal punto di vista organizzativo è previsto l'allestimento di due padiglioni, una sala convegni e seminari mentre nell'area esterna verranno allocati degli stand in legno.
Il primo padiglione sarà interamente dedicato all'offerta turistica del territorio provinciale con un'esposizione quanto più completa possibile della depliantistica turistica sia pubblica che privata. E' prevista la presenza di 20 desk da assegnare agli operatori del settore per la presentazione della propria offerta o ad associazioni, consorzi turistici e distretti turistici del territorio provinciale. Un'area verrà destinata alla presenza di plastici o ricostruzioni di attrattori turistici nonché per la presentazione di roll.up.
Il secondo padiglione verrà dedicato all'offerta enogastronomica ed artigianale con un'area dedicata all'esposizione dei prodotti tipici e un'area dedicata alle degustazioni che potranno essere curate da aziende locali o direttamente dall'organizzazione del forum.
 
Lavalledeitempli
 
XVIII GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE
Mercoledì 20 marzo il Gruppo GIA' (Giovani Imprenditoria ed Innovazione) del Presidio di Libera  Agrigento "ABID MOHAMED", nato  come naturale prosecuzione del percorso iniziato con la 1° Summer School di Libera svoltasi a Naro nel 2012 all'interno di un bene confiscato alla mafia, ha organizzato il primo incontro pubblico con la città di Agrigento nell'aula Luca Crescente del Polo Universitario di Agrigento dal titolo "Senza Memoria non c'è Impegno" in occasione della XVIII GIORNATA DEDICATA ALLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE avente come titolo "SENZA MEMORIA NON C'È IMPEGNO".
Il tema scelto è nato da un'esperienza di confronto svolto quest'anno sui temi della legalità e del riuso sociale dei beni confiscati alle mafie come occasione nuova di riscatto sociale ed economico del territorio.
L'iniziativa era rivolta prevalentemente agli studenti del polo universitario ma si è avuta anche la presenza di una rappresentanza dell'Istituto Tecnico per Geometri F. Brunelleschi di Agrigento.
La giornata è iniziata con la lettura di tutti gli oltre 900 nomi delle vittime innocenti di tutte le mafie conosciute fino ad oggi ricordando il sacrificio di coloro che hanno perso la vita a causa di questa "piaga" sociale con cui, ancora oggi, ci troviamo a combattere.
Nel corso dei lavori ci sono stati gli interventi di Umberto Di Maggio (coordinatore regionale di Libera Sicilia), Salvo Gibiino e Giovanni Lo Iacono (rispettivamente presidenti delle cooperative sociali Pio La Torre e Rosario Livatino) che hanno parlato dell'esperienza di Libera e delle cooperative di Libera Terra, la Prefetto di Agrigento, il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia Municipale di Agrigento che hanno testimoniato a vario titolo come l'importanza dell'impegno comune oggi è prioritario nella lotta al crimine organizzato e solo con un'assunzione piena di Responsabilità da parte di tutti, magistratura e forze dell'ordine insieme alla società civile, è possibile creare quegli anticorpi sani che possano contrapporsi a quella cultura del male e della rassegnazione.
All'iniziativa erano anche presenti i rappresentanti delle organizzazioni che fanno parte del Presidio di Libera ad Agrigento.
 
Agrigento - Primo forum provinciale sul turismo, individuati i criteri di partecipazione
La Provincia Regionale di Agrigento organizza dall'undici al tredici maggio, nell'area del porto turistico di Licata "Marina di Cala del Sole", il primo forum sul turismo provinciale. La manifestazione ha lo scopo di concentrare in un unico spazio espositivo tutta l'offerta turistica ed enogastronomica del territorio provinciale per favorire l'incontro degli operatori e presentare l'offerta ai consumatori turisti. Durante la manifestazione si svolgeranno dei convegni su temi turistici e due seminari formativi della durata di tre giorni indirizzati agli operatori della ristorazione. Inoltre si terrà un work shop con la presenza di buyers di primaria importanza che si occupano di incoming in Sicilia con la possibilità di programmare incontri per la trattazione di accordi turistici. Gli spazi espositivi e relazionali saranno messi a disposizione degli operatori gratuitamente.  Gli operatori che intendono partecipare all'evento possono visionare gli avvisi relativi alla propria tipologia sul sito della provincia http://www.provincia.agrigento.it/     Nell'avviso sono stabilite alcune semplici regole per la partecipazione e gli accreditamenti e riguardano tra gli altri la richiesta di desk, la richiesta di accredito, la trasmissione di depliants e video promozionali, l'esposizione di prodotti tipici locali, l'organizzazione di degustazioni, l'assegnazione di stand e la partecipazione al work shop.  Per ogni tipologia sono previsti dei termini ben precisi per presentare le domande di partecipazione.  Dell'ammissione al workshop verrà data conferma entro il 3 maggio c.a. Il termine di presentazione delle adesioni da inviare al fax 0922593678 è fissato per il 24 aprile c.a.  Per qualsiasi altra informazione ci si potrà rivolgersi alla Sig. Jorge Cimino o Angela Farruggia tel. 0922593649 - 0922593655. Le richieste potranno essere inoltrate anche alla seguente e-mail f.dinoto@provincia.agrigento.it oppure ai fax n.0922-593678.  Dal punto di vista organizzativo è previsto l'allestimento di due padiglioni, una sala convegni e seminari mentre nell'area esterna verranno allocati degli stand in legno.  Il primo padiglione sarà interamente dedicato all'offerta turistica del territorio provinciale con un'esposizione quanto più completa possibile della depliantistica turistica sia pubblica che privata. E' prevista la presenza di 20 desk da assegnare agli operatori del settore per la presentazione della propria offerta o ad associazioni, consorzi turistici e distretti turistici del territorio provinciale. Un'area verrà destinata alla presenza di plastici o ricostruzioni di attrattori turistici nonché per la presentazione di roll.up.  Il secondo padiglione verrà dedicato all'offerta enogastronomica ed artigianale con un'area dedicata all'esposizione dei prodotti tipici e un'area dedicata alle degustazioni che potranno essere curate da aziende locali o direttamente dall'organizzazione del forum.
 
Siciliainformazione
 
Province. Crocetta gongola.
La primavera porta i consorzi,  ma la strada è ancora in salita
di Miriam Di Peri
Nel primo giorno di primavera per il governatore siciliano non poteva esserci risveglio migliore. Questa mattina Rosario Crocetta ha due motivi per sorridere: da oggi, infatti, le Province regionali di Sicilia non esistono più, ma soprattutto al primo vero banco di prova, la sua maggioranza ha tenuto eccome, potendo contare sul sostegno esterno dei deputati del Movimento 5 Stelle.
Su 74 presenti, i voti contrari si sono ridotti a 22, mentre l'addio alle Province è stato dato, con voto palese, da 51 deputati regionali. Gli effetti immediati della legge sono il mancato ritorno alle urne il 26 e 27 maggio, il commissariamento delle nove Province e l'impegno ad approvare una nuova legge entro il 31 dicembre che disciplini la nascita dei Liberi consorzi di Comuni. Come precisato da tutti, infatti, la legge approvata nell'ultima ora dell'ultimo giorno di inverno altro non è che un antipasto, una prima tappa verso la nascita dei liberi consorzi di Comuni.
E qui il governatore si gioca la partita più importante, perché dovrà riuscire a mediare tra i grillini che non accetteranno compromessi ("non è facile quello che vogliamo noi - ha detto ieri Giampiero Trizzino - noi vogliamo operare un cambiamento di rotta") e chi invece ha dato l'ok all'addio alle Province in questa fase, ma certamente presenterà il conto al governatore quando si tratterà di riempire di contenuti i liberi consorzi di Comuni. Perché è lì, che i nodi verranno al pettine: quando si tratterà di stabilire, per esempio, il numero di consorzi che saranno istituiti, di prevedere o meno i gettoni di presenza per i componenti dei consigli dei liberi consorzi, di stabilire a chi sarà assegnata la programmazione dei piccoli e grandi eventi nell'arcipelago dei Comuni siciliani, di definire in che modo sarà distribuito il personale dipendente delle Provence, mettendo i Comuni in condizione di non sforare il patto di stabilità.
Insomma, quella che aspetta il governatore è una bella sfida, costellata ancora di interrogativi, che non troveranno di certo risposte nei prossimi mesi visto che, incassata la vittoria sulle Province, adesso maggioranza e opposizione, governo e Assemblea, dovranno fare i conti con l'esame di un bilancio che si preannuncia di lacrime e sangue. L'Assemblea si è aggiornata all'8 aprile, in modo tale che nelle due settimane a cavallo della Pasqua gli uffici possano definire le prime bozze di documenti economico-finanziari da presentare all'Aula per quella data.
Intanto Crocetta, che definisce la riforma una tappa di una 'svolta epocale', si gode sul viso la prima brezza di primavera. L'inverno, in un modo o nell'altro è passato. Non gli resta che sperare che a fare primavera non sia stata una singola rondine.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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