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Rassegna stampa del 23/24/25 marzo 2013

 23 marzo - sabato


GIORNALE DI SICILIA


«Lavoro a precari» La Provincia ci prova
Stabilizzare i 150 precari che da anni lavorano alla Provincia. L'obiettivo della giunta provinciale, presieduta da Eugenio D'Orsi, che ieri mattina, tra i vari provvedimenti licenziati, ha anche approvato l'invio di un atto di indirizzo ai dirigenti preposti affinché valutino la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei lavoratori senza contratto a tempo indeterminato. «Si tratta di un importante atto di volontà politica dell' Ente Provincia - si legge in una nota firmata dal presidente D'Orsi e dagli altri assessori - in base ad una norma regionale che consentirebbe all'ente di avviare i percorsi politico-amministrativi per la normalizzazione dei quasi 150 precari». L'assessore al Bilancio, Piero Marchetta ha potuto constatare che il costo del personale avrà una contrazione certa con i collocamenti a riposo nel quinquennio 2013-2017. (PAPI)




Falcone: team per la riforma delle Province
Il deputato regionale del Pdl Marco Falcone ha fatto approvare un ordine del giorno che impegna il governo a costituire un team di consulenti esterni a costo zero da affiancare alla prima Commissione legislativa per completare la riforma delle Province.


Opposizione: nuovi incostituzionali
I capigruppo dell'opposizione all'Assemblea regionale siciliana, Toto Cordaro (Cantiere popolare) Francesco Scoma (Pdl), Roberto Di Mauro (Pds), Santi Formica (Lista Musumeci), Bernardette Grasso (Grande Sud) e Mimmo Fazio (Gruppo Misto) incontreranno oggi il Commissario della Stato Carmela Aronica «per discutere l'incostituzionalità della norma che elimina le Province e istituisce i consorzi».


CROLLO SUL FIUME VERDURA. Una nota dell'Anas al sindaco di Ribera ha annunciato la ripresa del transito degli automezzi
A mezzogiorno riprende il traffico su ponte
Totò Castelli
A cinquanta giorni dal crollo del ponte sul Verdura, dopo apposita ordinanza dell'Anas, da questa mattina alle 12 riprenderà il transito degli automezzi, secondo i limiti imposti, che prevedono il transito se gli automezzi a pieno carico non superano il peso delle 20 tonnellate. Il transito sarà consentito a senso unico alternato, mentre proseguono i lavori per la ricostruzione diretti dall'ingegnere Massimiliano Campanella. In molti, costretti da un mese e mezzo e oltre a sopportare disagi notevoli per superare lo sbarramento di qualche centinaio di metri, hanno tirato per la decisione del1'Anas un primo sospiro di sollievo. Non si spengono, però, le polemiche e lo si è visto ieri sera durante l'incontro promosso dalla Cia nella sala convegni e al quale ha partecipato, unico esponente politico dell'agrigentino, l'ex sindaco di Caltabellotta Maria Iacono, oggi deputato nazionale per il Pd. A chiusura dei lavori per esternare disagi e difficoltà varie, anche di carattere economico legati ai danni sofferti dal mondo agricolo, artigianale e commerciale, è stato deciso di dar vita ad una giornata di protesta generale per mercoledì prossimo. I consiglieri comunali dal loro canto hanno mostrato la volontà di chiudere con l'occupazione della sala consiliare, ma di continuare a "vigilare". Continuano intanto le iniziative nel mondo della politica per stigmatizzare quanto finora accaduto. A muoversi sono stati i parlamentari agrigentini del gruppo parlamentare del partito democratico, Maria la- cono, Angelo Capodicasa, Tonino Moscatt, Giuseppe Lauricella, che hanno presentato un'interroga-zione a risposta scritta al ministero delle infrastrutture e dei trasporti che ha come oggetto la vicenda del crollo del ponte sovrastante il fiume Verdura ed i ritardi in merito alla realizzazione dei lavori di rifacimento dello stesso. Nell'interrogazione, i parlamentari agrigentini evidenziano " la drammatica situazione in cui si trova la Provincia di Agrigento dopo il crollo del ponte che ha reso estremamente difficili i collegamenti della intera Sicilia occidentale; creando disagi enormi alla circolazione delle persone e delle merci recando inoltre pregiudizio all'economia di una vasta zona, in particolare nel settore dell'agricoltura, del pescato e del turismo". Sottolineata l'assurda vicenda dei blocchi in cemento trovati con all'interno dei rifiuti e posti sotto sequestro. (TC)


REALMONTE I giudici hanno respinto la richiesta di annullamento dell'ordinanza di abbattimento firmata dal sindaco
LIDO ROSSELLO, RESPINTO IL RICORSO AL TAR
ORA VERRANNO DEMOLITI ALTRI SCHELETRI
Va in fumo il progetto di una decina di villette in riva al mare accanto alla Scala dei Turchi. Oltre all'ecomostro-simbolo dovranno essere abbattuti al più presto anche gli scheletri di cemento armato che deturpano la spiaggia di Lido Rossello. A decidere il destino degli eco- mostri di Realmonte, dopo annidi proteste ambientaliste e inchieste della magistratura, sono stati ieri i giudici del Tar respingendo la richiesta di annullamento dell'ordinanza di demolizione emessa dal sindaco Piero Puccio. E' stata rigettata anche I' istanza della sospensiva cautelare proposta con il ricorso dei proprietari. Non è stata fissata nuova udienza. Secondo i giudici della seconda sezione del tribunale amministrativo regionale - Filippo Giamportone presidente, Roberto Valenti consigliere estensore, Maria Barbara Cavallo, primo referendario - "il ricorso non appare allo stato munito del necessario requisito dei fumus boni iuris per cui va respinta la domanda di sospensione". A proporre il giudizio sono stati i proprietari degli immobili costruiti negli anni '90; si tratta di Francesco Giuseppe Fugallo, Pietro Fiorica, Alfonso Fiorica, Mariantonia Cusumano, Giuseppe Cottone, Rossana Fiorica, Pietro Incardona, Pasquale Iacono, Leonardo Incardona, Angelo Incardona, che sono stati rappresentati e difesi dagli avvocati Silvio Miceli e Calogero Noto Millefiore. Oltre al Comune di Realmonte, rappresentato dall'avvocato Margherita Bruccoleri, si sono costituiti in giudizio il comitato regionale di Legambiente e il FAI, con il patrocinio degli avvocati Daniela Ciancimino e Nicola Giudice. "Anche per questi immobili di Lido Rossello si seguirà lo stesso iter per quello della Scala dei Turchi - spiega il sindaco Puccio -. I proprietari dovranno presentare il progetto per la demolizione a proprie spese e il Comune rilascerà il nullaosta. Poi si dovrà presentare il piano di sicurezza, nominare il direttore dei lavori e comunicare data d'inizio. Non dovrebbe essere necessaria una conferenza di servizi poiché sembrano più semplici i lavori di ripristino dei luoghi". Se non saranno i proprietari a intervenire sarà il Comune a farlo che poi si rivarrà sulle spese. (CAGI)


LA SICILIA


IL PROGETTO. Iniziativa della Provincia che intende promuovere l'offerta turistica
Al «Cala del Sole» la piccola «Bit»
La Provincia Regionale di Agrigento ha organizzato dall'il al 13 maggio, nell'area del porto turistico di Licata «Marina di Cala del Sole», il primo forum sul turismo provinciale. La manifestazione ha lo scopo di concentrare in un unico spazio espositivo tutta l'offerta turistica ed enogastronomica del territorio provinciale per favorire l'incontro degli operatori e presentare l'offerta ai consumatori turisti. Durante la manifestazione si svolgeranno dei convegni su temi turistici e due seminari formativi della durata di tre giorni indirizzati agli operatori della ristorazione. Inoltre si terrà un work shop con la presenza di buyers di primaria importanza che si occupano di incoming in Sicilia con la possibilità di programmare incontri per la trattazione di accordi turistici. Gli spazi espositivi e relazionali saranno messi a disposizione degli operatori gratuitamente. La Provincia, nel suo avviso, ha stabilito alcune regole per la partecipazione e per la trasmissione di depliants e video promozionali, l'esposizione di prodotti tipici locali, l'organizzazione di degustazioni, l'assegnazione di stand e la partecipazione al work shop. Dal punto di vista organizzativo è previsto l'allestimento di due padiglioni, una sala convegni e seminari mentre nell'area esterna verranno allocati alcuni stand. Il primo padiglione sarà interamente dedicato all'offerta turistica del territorio provinciale con un'esposizione quanto più compie ta possibile della depliantistica turistica sia pubblica che privata. E prevista la presenza di almeno 2 desk da assegnare agli operator del settore per la presentazione della propria offerta o ad associazioni, consorzi turistici e distretti turistici del territorio provinciale Un'area verrà destinata alla presenza di plastici o ricostruzioni d attrattori turistici. Il secondo padiglione verrà dedicato al1'offert enogastronomica ed artigianale con un'area dedicata all'esposizione dei prodotti tipici e un'area dedicata alle degustazioni che potranno essere curate da aziende locali direttamente dall'organizzazione del forum.


PROVINCIA REGIONALE
Il presidente vuole stabilizzare i precari
Il destino delle Province è incerto, ma la Giunta presieduta da Eugenio D'Orsi, ieri ha dato mandato ai dirigenti di valutare la possibilità di stabilizzare i precari.
A rendere possibile la sostenibilità. di quest'atto, una proiezione dell'assessore al l3ilancio Pietro Marchetta che per il quinquennio 2013-2017 prevede una contrazione dei costi del personale grazie ai pensionamenti. Questo quindi con sentirebbe di non violare i ferrei paletti stabiliti dalla legge, ma di certo non risponde ai profondi dubbi sul futuro dell'Ente. "E' precisa volontà di questa Amministrazione — sostengono D'Orsi e l'assessore Marchetta - dare mandato agli uffici finanziari e delle risorse umane dell'Ente Provincia, di individuare la possibilità del raggiungimento dei
limiti di spesa previsti dalle normative vigenti nell'arco di un quinquennio, con una conseguente riduzione del costo del personale oltre ad una diversa composizione della spesa dell'Ente e pertanto alla fine del quinquennio il rapporto tra spese per il personale e spese correnti saranno ai sotto del 50 per cento". Limite che attualmente l'Ente non ha raggiunto, tanto che per il 2011 è stato ammonito dalla Corte dei Conti per un superamento del 0.2 per cento, che potrà raggiungere nel prossimo futuro. "Attraverso un piano dì rientro — spiega Marchetta — entro il 2017 si avrà un risparmio di 1.137.000 euro, che consentirà quindi di pensare alle assunzioni". La gestione dei precari alla Provincia, comunque, ha una storia travagliata. Gli ultimi ad essere stati stabilizzati sono stati i dipendenti della cooperativa "Penelope", nel dicembre del 2009. Tutti gli altri
attesero a lungo analoghi provvedimenti da parte dell'Ente, ma tra ritardi e modifiche della legge nazionale nulla è cambiato, anzi, Il personale si è infatti visto ridurre l'orario di lavoro a 18 ore, con l'impossibilità di un incremento a causa delle decisioni da parte dello Stato — per il quale aumentare l'orario equivaleva a stabilizzare -. Il Consiglio aveva anche tentato, in sede di votazione del bilancio di previsione, ad ottobre, di inserire un emendamento che aumentasse questo monte ore, con parere negativo dei dirigenti. Una proposta che poi si chiari essere provocatoria.
La Giunta, nella seduta di ieri, ha approvato lo schema del bilancio consuntivo 2012, che adesso passerà ai Revisori dei conti, e due atti d'indirizzo sul pagamento dei fornitori e sulle gare d'appalto.
GIOACCHINO SCHICCHI


«Guerra» agrigentina all'Ars
Tre deputati regionali di centrodestra, agrigentini, e accomunati dall'opposizione alla legge sull'abolizione delle province.
Seduti nel tavolo principale ieri c'erano Roberto Di Mauro del Mpa, Vincenzo Fontana del Pdl e Salvatore Cascio del Pid. Insieme per contestare l'ultima mossa del Governo Crocetta. «Siamo dinanzi a una proposta choc di una legge- manifesto che non ha nessuna sostanza e ci lascia molto preoccupati», attacca Di Mauro. I tre deputati attaccano su diversi aspetti: l'assenza di risparmio e l'elezione degli organismi.
«Le province hanno un personale che non può essere certo mandato a casa», sottolinea Fontana che conosce bene l'ente essendone stato presidente. «Le competenze ci sono tutte e resteranno — aggiunge — potranno essere trasferite ad altri enti ma dovranno comunque essere garantite. Si spenderà lo stesso, quindi non capisco dove saranno i risparmi», ribatte Fontana che ricorda di aver presentato un disegno di legge per tagliare del 50% il numero di consiglieri e assessori provinciali e del 30% gli emolumenti. «Se l'obiettivo è risparmiare— incalza Cascio — o si parli di province o liberi consorzi non cambia niente. A me non interessano i nomi ma la sostanza». Sollevano dubbi anche sul numero di questi nuovi consorzi che dovranno essere regolati da una legge entro il 31 dicembre. «Crocetta ha preannunciato la creazione di -3 aree metropolitana e 13-14 consorzi— aggiunge Fontana —, io sono convinto che ne nasceranno ancora e le spese lieviteranno». «Nel testo si legge che il numero di abitanti deve essere non inferiore a150 mila, questo vuoi dire—aggiunge Di Mauro — che in provincia di Agrigento potrebbero nascere ben 3 consorzi». Sul fronte della rappresentanza la riforma prevede le elezioni di secondo livello: cioè a eleggere rappresentanti dei consorzi saranno sindaci e consiglieri comunali. «Non saranno più eletti dai cittadini-attacca Fontana — ma calati dall'alto come una sorta di sotto- governo. Per questo è un passo indietro, Si contesta il "porcellum" e poi si prendono decisioni del genere».
Cascio punta il dito contro il commissariamento degli enti che definisce «quasi indeterminato» perché si sa «che inizierà a maggio ma non quando finirà». La chiusura di Di Mauro è un attacco a Crocetta, «E una politica di annunci senza cose concrete e le province rientrano in questa casistica di banalità, la Regione ha bisogno di un Governo vero e che si impegni nel territorio.
TOTÒ FREQUENTE


SOLE


Lo sblocco del Patto può valere 12 miliardi
Eugenio Bruna
ROMA
Il doppio allentamento dei vincoli potrebbe valere fino a 12 miliardi. Tra avanzi di amministrazione, residui passivi, liquidità in cassa e trasferimenti dalle Regioni agli enti locali. E una prima stima del possibile impatto sui bilanci di Comuni e Province delle misure che il Governo ha promesso di varare alla voce «Patto di stabilità». Numeri che ora andranno verificati con le disposizioni che l'Esecutivo in carica (o quello futuro) decideranno di mettere nero su bianco in un decreto.
Se si escludono i 40 miliardi dell'intera operazione e l'intenzione di intervenire in due fasi — 20 miliardi nella seconda metà del 2013 e altrettanti nel 2014— cifre ufficiali sul valore dell'allenta- mento del patto ancora non ci sono. A quota 12 miliardi si arriva incrociando le intenzioni conte-nute nella relazione sui saldi di finanza pubblica approvata dal Consiglio dei ministri di giovedì con i (pochi) colloqui tecnici tra le parti.
In uno di questi briefing è stato chiarito che il primo dei tre strumenti in arrivo (lo sblocco degli «avanzi di amministrazione disponibili») avrà una portata più ampia della semplice interpretazione letterale della misura. Accanto agli avanzi dovrebbero infatti essere liberate anche liquidità di cassa e residui passivi. Se così fosse i sindaci sarebbero pronti a mettere sul piatto i 9 miliardi rilanciati durante la manifestazione Ance-Anci di due giorni fa. A cui andrebbero aggiunti i 2 miliardi già pronti delle amministrazioni provinciali.
Al conto potrebbe poi aggiungersi un altro miliardo prodotto dall'allentamento del Patto di stabilità per le Regioni. Che, stando sempre alla relazione, sarebbero autorizzate a sforare il tetto alla spesa corrente con i pagamenti effettuati sui loro residui passivi a cui corrispondono residui atti- vidi Comuni e Province. Ma questo numero è tutto da verificare perché non sono molti i governa- tori che potranno beneficiarne. Specie al Nord dove il flusso dei pagamenti è stato storicamente più regolare e dunque i fenomeni di liquidità bloccata sono decisamente più rari. Diverso è invece il caso del Lazio che secondo alcune stime potrebbe liberare da solo quasi un miliardo.
Un appello ad accelerare è giunto ieri dal presidente dell'Anci. Anche perché — ha ribadito Graziano Delrio ai microfoni di Radio 24— «se anche il ministro dell'Economia Grilli non facesse un provvedimento in cui dice che non ci metterà sotto il giudizio della Corte dei Conti per violazione del patto di stabilità, noi daremo comunque quei io miliardi». Gli ha fatto eco il numero uno dell'Upi, Antonio Saitta: «L'emergenza sui pagamenti alle imprese è immediata: non possiamo mettere in piedi misure che inizino a produrre i primi risultati tra sei mesi».


Agrigentoflash


Giunta provinciale approva atto di indirizzo per stabilizzare i precari
La Giunta provinciale, presieduta dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, tra i vari provvedimenti licenziati figura l'atto di indirizzo invio ai dirigenti preposti affinché valutino la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari.
Si tratta di un importante atto di volontà politica dell'Ente Provincia in base ad una norma regionale che consentirebbe all'ente di avviare i percorsi politico-amministrativi per la normalizzazione dei quasi 150 precari che da decenni lavorano nei vari settori dell'amministrazione.
Infatti l'assessore Marchetta dopo una ricognizione del bilancio e una suo proiezione per i prossimi anni il costo del personale avrà una contrazione certa con i collocamenti a riposo nel quinquennio 2013-2017.
"E' precisa volontà di questa Amministrazione - sostengono il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta - dare mandato agli uffici finanziari e delle risorse umane dell'Ente Provincia, di individuare la possibilità del raggiungimento dei limiti di spesa previsti dalle normative vigenti nell'arco di un quinquennio, con una conseguente riduzione del costo del personale oltre ad una diversa composizione della spesa dell'Ente e pertanto alla fine del quinquennio il rapporto tra spese per il personale e spese correnti saranno al sotto del 50 per cento".


Sicilia. Crocetta: "Grazie a tutta l'Assemblea, abolizione province valore storico"
Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, nel ringraziare il Presidente dell'Assemblea Regionale Giovanni Ardizzone, il Presidente della commissione Affari Istituzionali Marco Forzese e tutti i Deputati dell'Ars, ha sottolineato il valore storico che assume la decisione assunta dal Parlamento, di abolire le province e disciplinare l'istituzione dei liberi consorzi dei comuni. "Adesso - ha detto Crocetta - ci sono una serie di priorità sia sul piano dei diritti che sul piano della trasparenza, come anche di riduzione della spesa per sostenere le imprese e aiutare i disoccupati e i più poveri". Il Presidente ha sottolineato la necessità di discutere in modo prioritario la legge sul doppio voto di genere e la legge sulle incompatibilità. "Bisogna abbattere le spese - ha aggiunto il Presidente - attraverso la riduzione di partecipate, per rendere disponibili le risorse necessarie da investire nelle politiche di sviluppo e solidarietà".


Abolizione Province, Urps ricorre al commissario dello Stato
Province siciliane sul piede di guerra. All'indomani del via libera da parte dell'Assemblea regionale siciliana al Ddl che ne prevede l'eliminazione l'Urps (Unione regionale province siciliane) annuncia la presentazione di una memoria al commissario dello Stato, il prefetto Carmelo Aronica, per evidenziare i profili di incostituzionalità del provvedimento, che sostituisce gli enti con liberi consorzi di Comuni e città metropolitane. Ma c'è di più. "Chiederemo anche l'intervento del ministro per gli Affari regionali - spiega Giovanni Avanti, presidente della Provincia di Palermo e presidente dell'Urps - perchè se non siamo nella Repubblica delle banane la Costituzione fa rispettata anche qui in Sicilia". In particolare, l'Urps punta il dito sul riconoscimento di un livello di governo di area vasta per l'esercizio delle funzioni che non possono essere svolte dai singoli comuni a cui fa da contraltare l'abolizione dell'"unico ente previsto in Costituzione per svolgere tali funzioni. L'articolo 114 della nostra Carta costituzionale - spiega Avanti - qualifica questi enti come elementi costitutivi della Repubblica e il riconoscimento delle autonomie locali (articolo 5) rientra tra i principi fondamentali della Costituzione". Insomma, assicura il presidente dell'Urps, "rientra nelle competenze della Regione siciliana l'istituzione di nuove Province, sempre che i territori di riferimento soddisfino i requisiti richiesti dalla legge, ma certamente non spetta al legislatore regionale la soppressione tout court dell'Ente perchè si porrebbe in contrasto con i limiti derivanti dalla Costituzione e dai principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica".
Agrigentonotizie


Infoagrigento


Provincia: giunta vota atto di indirizzo per stabilizzazione dei precari
La Giunta provinciale, presieduta dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, nella seduta di oggi, venerdì 22 marzo, tra i vari provvedimenti licenziati figura l'atto di indirizzo invio ai dirigenti preposti affinché valutino la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari.
Si tratta di un importante atto di volontà politica dell'Ente Provincia in base ad una norma regionale che consentirebbe all'ente di avviare i percorsi politico-amministrativi per la normalizzazione dei quasi 150 precari che da decenni lavorano nei vari settori dell'amministrazione.
Infatti l'assessore Marchetta dopo una ricognizione del bilancio e una suo proiezione per i prossimi anni il costo del personale avrà una contrazione certa con i collocamenti a riposo nel quinquennio 2013-2017.
"E' precisa volontà di questa Amministrazione - sostengono il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta - dare mandato agli uffici finanziari e delle risorse umane dell'Ente Provincia, di individuare la possibilità del raggiungimento dei limiti di spesa previsti dalle normative vigenti nell'arco di un quinquennio, con una conseguente riduzione del costo del personale oltre ad una diversa composizione della spesa dell'Ente e pertanto alla fine del quinquennio il rapporto tra spese per il personale e spese correnti saranno al sotto del 50 per cento".


Scala dei Turchi: in appalto i lavori di ripristino della SP 68
La Provincia Regionale di Agrigento ha concluso l'iter procedurale per avviare i lavori di ripristino della viabilità sulla strada provinciale n. 68.
Sarà celebrata, infatti, mercoledì 10 aprile prossimo, la gara di appalto per l'avvio dei lavori di ripristino sulla strada provinciale n. 68, la panoramica che corre dal lido Azzurro fino a Realmonte nota a tutti come la strada per la Scala dei Turchi.
La strada chiusa è chiusa, nei due sensi di circolazione, da alcuni mesi a causa di una frana che ha interessato un lungo tratto della corsia di sinistra ed i cui detriti si sono riversati nella sottostante spiaggia bloccando di fatto l'accesso alla Scala dei Turchi.
Il progetto è stato elaborato dal settore viabilità della Provincia Regionale di Agrigento e prevede una serie di grossi pali in cemento armato sui quali verrà realizzato il muro di sostegno e quindi il nostra di asfalto franato.
"E' la risposta immediata della Provincia Regionale di Agrigento - hanno dichiarato il Presidente Eugenio D'Orsi e l'assessore alla viabilità, Vito Terrana - a questa emergenza. Certo i tempi tecnici sono stati accelerati al massimo per consentire la prossima estate di poter circolare nella zona a forte insediamento residenziale estivo e poter raggiungere agevolmente la spiaggia della Scala dei Turchi. Si tratta di un forte intervento finanziario da parte dell'Ente".
Per il ripristino dei luoghi sono stati stanziati circa 300 mila Euro


Sicilia24h


Agrigento, Provincia: Atto di indirizzo per stabilizzare i precari
La Giunta provinciale, presieduta dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, nella seduta di venerdì scorso, tra i vari provvedimenti licenziati figura l'atto di indirizzo invio ai dirigenti preposti affinché valutino la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari.
Si tratta di un importante atto di volontà politica dell'Ente Provincia in base ad una norma regionale che consentirebbe all'ente di avviare i percorsi politico-amministrativi per la normalizzazione dei quasi 150 precari che da decenni lavorano nei vari settori dell'amministrazione.
Infatti l'assessore Marchetta dopo una ricognizione del bilancio e una suo proiezione per i prossimi anni il costo del personale avrà una contrazione certa con i collocamenti a riposo nel quinquennio 2013-2017.
"E' precisa volontà di questa Amministrazione - sostengono il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta - dare mandato agli uffici finanziari e delle risorse umane dell'Ente Provincia, di individuare la possibilità del raggiungimento dei limiti di spesa previsti dalle normative vigenti nell'arco di un quinquennio, con una conseguente riduzione del costo del personale oltre ad una diversa composizione della spesa dell'Ente e pertanto alla fine del quinquennio il rapporto tra spese per il personale e spese correnti saranno al sotto del 50 per cento".


Agrigentooggi


La Giunta provinciale di Agrigento presenta Atto di indirizzo per stabilizzare i precari
Pubblicato da: C. S.
La Giunta provinciale, presieduta dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, nella seduta di oggi, venerdì 22 marzo, tra i vari provvedimenti licenziati figura l'atto di indirizzo invio ai dirigenti preposti affinché valutino la possibilità di procedere alla stabilizzazione dei precari.
Si tratta di un importante atto di volontà politica dell'Ente Provincia in base ad una norma regionale che consentirebbe all'ente di avviare i percorsi politico-amministrativi per la normalizzazione dei quasi 150 precari che da decenni lavorano nei vari settori dell'amministrazione.
Infatti l'assessore Marchetta dopo una ricognizione del bilancio e una suo proiezione per i prossimi anni il costo del personale avrà una contrazione certa con i collocamenti a riposo nel quinquennio 2013-2017.
"E' precisa volontà di questa Amministrazione - sostengono il presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta - dare mandato agli uffici finanziari e delle risorse umane dell'Ente Provincia, di individuare la possibilità del raggiungimento dei limiti di spesa previsti dalle normative vigenti nell'arco di un quinquennio, con una conseguente riduzione del costo del personale oltre ad una diversa composizione della spesa dell'Ente e pertanto alla fine del quinquennio il rapporto tra spese per il personale e spese correnti saranno al sotto del 50 per cento".


24 marzo - domenica


GIORNALE DI SICILIA


IL RADDOPPIO DELLA 640
L'ANCE: LAVORI A RILENTO
«La ripresa dei lavori per il raddoppio della Ss 640 e i pagamenti donati alle imprese subappaltatrici ed ai fornitori>7. E quanto chiede l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Agrigento in una lettera - appello inviata al presidente Anas Pietro Ciucci, al prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino e ai prefetto di Caltanissetta Carmine Valente, al presidente della Regione Rosario Crocetta, all'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta e al presidente Ance Paolo Buzzetti.
«I lavori del primo lotto dell' appalto per il raddoppio della Ss 640 Agrigento-Caltanisseta, sono stati fermati a giugno 2012 e nonostante, vari annunci più o meno ufficiali ad oggi non si intravedono concrete iniziative affinché gli stessi riprendano Né è dato sapere quali reali motivazioni stanno alla base della interruzione dei lavori. L'opera - si legge nella lettera - avrebbe dovuto essere completata nei giugno 2013, termine impossibile da rispettare, ma quello che interessa principalmente è la grave preoccupazione che le risorse destinate alla realizzazione di un opera attesa da anni, dagli operatori economici, dai lavoratori, dalle popolazioni delle due provincie e non solo, cittadini che tristemente hanno partecipato in passato con un drammatico tributo di vite rubate a causa della inadeguatezza del precedente percorso, si perdano nei meandri di altre destinazioni, con ciò rendendo impossibile la realizzazione dell'opera. Si tratterebbe
conclude l'Ance - dell'ennesimo esempio di ciò che io Stato non deve fare: non concludere mai quello per cui è richiesto il suo intervento, lasciando il territorio nella sua cronica povertà di infrastrutture». (CAGI)


Il commissario incontra all'Ars l'opposizione
Si è tenuto l'incontro fra la delegazione dell' Opposizione all' Ars e il Commissario dello Stato, Carmelo Aronica in merito all' abolizione delle Province, sulla quale si attende il pronuncia- mento del Commissario Presenti gli onorevoli Toto Cordaro, Vincenzo Figuccia e Salvino Caputo.


Studenti sordomuti, sentenza del Tar
«La Provincia ripristini l'assistenza
Elio Di Bella
«In nome della Repubblica italiana garantite 1' assistenza a questi studenti sordi», il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia ha fatto giustizia: i bambini sordi, a cui la Provincia Regionale di Agrigento ha negato quest'anno il diritto ad avere accanto a sé a scuola un assistente esperto nella lingua dei segni per ben seguire le lezioni, hanno vinto. Il Tar vuole che subito vengano organizzati per questi giovani disabili sensoriali i servizi di assistenza scolastica perché è stato leso "il diritto soggettivo ad una prestazione amministrativa, necessaria per la tutela del diritto fondamentale all'istruzione", si sostiene nell'ordinanza. Questi ragazzi avevano sempre avuto dalla Provincia regionale il diritto avere accanto a sé nelle ore scolastiche un esperto nella lingua dei segni, ma lo scorso settembre hanno saputo che per mancanza di fondi l'amministrazione provinciale aveva deciso di tagliare il servizio a quanti erano stati certificati dall'Asl come sordi medi. così d'un colpo almeno duecento studenti hanno perso l'assistente e solo i sordi profondi hanno continuato ad avere l'assistente, ma con una decurtazione delle ore rispetto al precedente anno scolastico. «Sei famiglie si sono rivolte al mio studio legale per fare ricorso e adesso il Tar si è pronunciato - spiega l'avvocato Sebastiano Maurizio Timineri - Sono solo sei perché solo a loro la Provincia ha notificato l'esclusione dal servizio. l'anti altri non hanno potuto fare ricorso perché non hanno ricevuto la notifica, nonostante l'abbiamo insistentemente richiesta». Per Caterina Santamaria, presidente dell'associazione Nuoveali e che è anche una delle mamme che non è riuscita sino ad avere l'atto di notifica, anche questa decisione da parte dell'amministrazione di non inviare la notifica della sospensione del servizio ha dell'incredibile.
«Credono forse così di poterci fermare? Non ci fermeremo dinanzi a niente per garantire ai nostri figli i loro diritti.
Nella mia famiglia stiamo pagando di tasca nostra l'assistente che ogni giorno va a scuola e segue mia figlia nelle attività scolastiche. Il Comune di Porto Empedocle e la Provincia regionale non vogliono darci nessun contributo per affrontare queste spese. Ma adesso che il Tar ci ha dato ragione sappiamo che la sentenza ha anche stabilito che la Provincia potrà essere costretta a pagare anche i danni. Ci faremo dare l'atto di notifica della sospensione del servizio e tutti quanti faremo ricorso.
Le famiglie che hanno vinto chiederanno un anche un risarcimento per i danni sinora subiti, Il Tar ha stabilito che in materia di assistenza scolastica alla disabili grave (in tutte le sue forme) 'la discrezionalità dell'amministrazione nella gestione delle risorse pubbliche trova un limite nella protezione necessaria ditale diritto fondamentale, che non può essere qualificato come diritto finanziariamente condizionato" Insomma la Provincia i soldi deve trovarli quando si tratta di garantire un diritto così fondamentale per la persona umana. (EDB)


LA SICILIA


BRACCIO DI FERRO CON I GENITORI
Assistenza scolastica ai sordi
Il Tar dà torto alla Provincia
Assistenza di comunicazione scolastica per gli alunni sordi, il Tar condanna la Provincia di Agrigento. La vicenda riguarda l'attuale anno scolastico ed è collegata alla decisione, nel novembre del 2012, da parte della Giunta comunale di rimodulare i servizi resi dall'Ente in favore dei disabili, tra questi quelli con problemi sensoriali, a causa della mancanza di fondi. Nella delibera si stabiliva di fornire i servizi di assistenza alla comunicazione scolastica e di aiuto pedagogico rieducativo domiciliare per i sordi solo ai soggetti con handicap profondo e agli ipoacustici gravi, lasciando fuori tutti gli altri. La Provincia aveva recuperato solo lo scorso otto marzo, grazie al ritrovamento di nuove risorse di bilancio, stabilendo di ammettere al servizio domiciliare — e non all'assistenza scolastica, dice l'amministrazione perché così chiesto dalle famiglie - tutti i richiede nti, quindi anche quelli con handicap lieve, per un massimo di 90 ore ciascuno. Ma alcuni genitori hanno proposto ricorso ai Tar per ottenerne la sospensione e poter usufruire del servizio scolastico, ottenendo lo scorso 13 marzo 6 ordinanze per altrettanti alunni. Il Tar, sostanzialmente, ha ritenuto che mentre l'assistenza domiciliare sia opzionale, l'assistenza scolastica è collegata ad un diritto soggettivo, ovvero quello all'istruzione, I sei alunni sono quindi sono stati ammessi al servizio per un monte di 246 ore ciascuno per l'intero anno scolastico 2012-2013, con un costo complessivo di 26.597 euro per l'Amministrazione.
GIOACCHINO SCHICCHI


25 marzo - lunedì


GIORNALE DI SICILIA


Provincia, D'Orsi: c'è un avanzo di venti milioni
La giunta provinciale, presieduta da Eugenio D'Orsi, ha approvato il rendiconto finanziano del 2012, che passerà adesso al vaglio del Consiglio. I conti della Provincia sono risultati a posto ed è stato rilevato un avanzo di amministrazione di oltre 21 milioni di euro (21.507.889 euro per la precisione). Di questi, i fondi vincolati ammontano a 185.254 euro, li conto dei Bilancio partiva da una situazione iniziale di cassa di Il milioni 684 mila euro, (registrata al primo gennaio 2012) a cui si sono aggiunti 51.724.311 euro di riscossioni. I pagamenti sono stati fatti nella misura di 6t.308.882 euro, per cui il fondo di cassa al 31 dicembre scorso era di 2.099.749 euro. La differenza tra residui attivi e passivi è invece di 19.497.990 euro, per cui l'avanzo di esercizio è pari, come detto, a 21 milioni e mezzo di euro. Il conto economico risulta in negativo di 8.964.001 euro. Così ricavato: proventi digestione per 43.769.68t euro, costi digestione per 49.525.890 euro, con una differenza di menu 5 756.209 euro. Alle aziende partecipate è stata trasferita la somma di 1.004.000 euro, mentre gli interessi passivi ammontano a 400.768 euro. Solo 15 mila euro gli interessi attivi,
I proventi straordinari ammontano ad 0.907 528 euro, mentre gli oneri straordinari hanno inciso nella misura dì 10.725.646 euro. La somma di tutto ciò fa registrare il saldo negativo di quasi 9 milioni di euro. Infine il conto del Patrimonio che si chiude obbligatoriamente a pareggio, è così composto: nella voce "Attivo" ci sono Immobilizzazioni per 312.017.183 euro, crediti per 111.476.915 euro, disponibilità liquide per 2.099.749 euro e ratei e riscontri attivi per 797.223 euro. Per un totale pari a 426 391.071 euro. Nella voce "Passivo" c'è invece un patrimonio netto di 355.732.090 euro, conferimenti da trasferimenti io conto capitale per 45.433.460 euro, debiti per 25.225 euro e ratei passivi pari a zero. (PAPI)

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