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Rassegna stampa del 27 marzo 2013

GIORNALE DI SICILIA
 
Via libera dal Commissario allo Stato alla legge che abolisce le Province. E perle amministrative si va verso il «no» alla doppia scheda
Comuni, da Crocetta e Pd stop alla riforma elettorale
PALERMO
Il Commissario dello Stato ha dato il via libera alla legge che cancella le Province, Il prefetto Carmelo Aronica non ha impugnato la norma approvata all'Ars la settimana scorsa e a questo punto la Sicilia è davvero la prima regione ad aver tagliato le Province. Governo e Parlamento hanno tempo fino alla Fine dell'anno per approvare una seconda norma che traccia i confini e le funzioni dei Consorzi di Comuni che nasceranno al posto degli enti soppressi.
Dal turno elettorale del 9 e 10 giugno Sono escluse ovviamente le Province, che nel frattempo verranno commissariate fino a quando non nasceranno i Consorzi. A metà giugno si voterà invece per 144 sindaci. E da ieri è certo che cambierà il sistema elettorale. La conferenza dei capigruppo dell'Ars ha deciso che il 3aprile il Parlamento si riunirà per approvare l'obbligo di votare un uomo e una donna: si potrà dare un solo voto per il consiglio comunale (come accade già oggi) e solo se si vota anche una donna si potranno esprimere due preferenze. Un provvedimento che ha un sostegno unanime.
In realtà i partiti puntano a una riforma molto più ampia che introduca altre due novità: la prima è la doppia scheda una per il sindaco e l'altra per il consigliere), la seconda è l'abolizione del doppio stipendio per gli eletti (quello dato dal Comune e quello che prendono se vengono assunti da un altro ente sia pubblico che privato). Ma la doppia scheda rischia di mettere in contrapposizione il governo e i grillini, perchè in quella per eleggere il sindaco non verrebbe indicato il simbolo e ciò penalizza il Movimento 5 Stelle che punta molto più sull'immagine del leader che sulla figura spesso poco nota dei candidati.
Anche per questo motivo ieri Crocetta ha preso posizione: «Io ho proposto di introdurre la doppia preferenza per eleggere più donne. E credo che se allarghiamo il dibattito ad altre proposte rischiamo di fallire l'obiettivo primario. Dunque dico no alla doppia scheda», Ieri mattina anche Antonello Cracolici, ex capogruppo del Pd, aveva definito scorretto modificare la legge a campagna elettorale incorso. E in serata il Pd ha chiuso l'argomento facendo parlare proprio le donne del partito: «Lavoriamo da tempo per l'introduzione dell'obbligo di votare anche una donna, obiettivo ora condiviso anche da Crocetta - sintetizzano Mariella Maggio, Marika Cirone di Marco, Antonella Milazzo e Concetta Raia -. Ma il centro- destra vuole trasformare questa norma in una legge omnibus che rischia di contenere di tutto»,
In questo clima l'unica certezza è che la commissione Affari istituzionali, guidata da Marco Forze- se, dovrà tornare a riunirsi prima del 3 aprile per riscrivere il testo. Scelta criticata dal Pdl con Marco Falcone: 'La legge era stata già approvata in commissione a]l'unanimità, così rischia di saltare tutto». Mentre nel frattempo la legge sul taglio delle Province verrà pubblicata in Gazzetta ufficiale venerdì. E oggi alle 9,30 su questo tema si terrà a Palazzo delle Aquile di Palermo un convegno promosso dall'Asael, guidata da Matteo Cocchiara, a cui parteciperanno i vertici (Iella Regione, del Comune e della Provincia.
GIA. PI
 
Chiesto intervento per la frana sulla Provinciale
Il consigliere comunale del Pd Salvatore Virone interviene sui disagi causati dalla frane che, da una decina di giorni, rende difficoltosa la circolazione lungo la strada provinciale che collega Raffadali a Siculiana, «Si tratta spiega di un'arteria frequentata sia da numerosi agricoltori che da parecchi pendolari che si spostano per raggiungere quotidianamente le scuole di Sciacca, Invito l'Amministrazione provinciale ad operare con sollecitudine per rimuovere il pericolo e consentire così al transito veicolare di snodarsi in modo regolare e in assoluta sicurezza».  (AMM)
 
LA SICILIA
  SMOG
Lazzano «Monitorare l'aria»
g. re.) Il consigliere provinciale Mario Lazzano, ha presentato un'interrogazione al presidente della Provincia D'Orsi per chiederete motivazioni riguardanti l'attività di monitoraggio della qualità dell'Aria, disposta dall'Ente. L'esponente del Pdl evidenzia come tale attività riguardi solo i Comuni del versante orientale della provincia ed escluda invece Sciacca, che è la seconda città della provincia, e gli altri Comuni del versante ovest. Lazzano intende sapere chi ha stabilito i siti di collocazione delle centraline.
 
RIBERA
Toscanini, quale futuro?
e. m.) La soppressione delle Province sta creando un certo allarme a Ribera perché il primo a farne le spese sarebbe l'istituto superiore di studi musicali Toscanini che finanziato dall'ente provinciale, potrebbe essere soppresso con i suoi corsi di studi musicali, con gli studenti e con i docenti. A manifestare il disagio della comunità scolastica ed accademica è il direttore dell'istituzione riberese, Claudio Montesano, il quale parla di un rischio che correrebbero anche gli istituti musicali di Caltanissetta e di Catania che dipendono dalle rispettive Province. «Le tre istituzioni siciliane - dice- in attesa della statizzazione ossia del passaggio allo Stato già prevista dalle legge di riforma dei conservatori di musica, temono per il loro futuro e per i pubblici servizi che oggi garantiscono a 1.600 alunni iscritti e peri 175 docenti sia di ruolo che a tempo determinato. Per garantire i servizi di formazione musicale preaccademica ed accademica, riteniamo che la soluzione migliore sia quella che il finanziamento della scuola transiti dalle cessate Province nelle more del passaggio a carico dello Stato».


Legge sulle Province il commissario concede via libera alla Regione
PALERMO. Via libera del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, al disegno di legge sull'abolizione delle Province e la costituzione dei Liberi consorzi di comuni, come prevede l'art. 15 dello Statuto speciale. Il provvedimento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Regione siciliana. Quindi, il presidente Rosario Crocetta, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, dovrà nominare i nove commissari straordinari che dovranno reggere gli enti fino al 31 dicembre, termine massimo che la legge concede al governo e all'Ars per approvare il nuovo disegno di legge con la creazione dei Liberi consorzi di comuni.
«Per le Province è fatta - ha dichiarato il presidente della Regione, Crocetta - domani firmerò la legge insieme con l'assessore Valenti e venerdì sarà pubblicata sulla Gurs. L'avevamo detto che la legge sarebbe passata, perché abbiamo studiato attentamente, prima di presentare in Aula il maxi-emendamento, che è stato poi approvato a maggioranza».
Contro l'abolizione delle Province si erano schierati i partiti dell'opposizione di centrodestra che, con i rispettivi capigruppo all'Ars, sabato scorso hanno voluto incontrare il Commissario dello Stato per sostenere la tesi dell'incostituzionalità. li prefetto Aronica, ovviamente, ha deciso in piena autonomia. «Eravamo certi della costituzionalità della legge - ha aggiunto il presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Forzese - che ha soppresso le Province. Del resto, il nostro Statuto è già parte della Carta fondamentale e in essi si parla di Liberi consorzi)>.
Una riforma su cui un po' tutti hanno cercato di mettere il cappello. Il capogruppo del Pd, Baldo Gucciardi, autore della riscrittura dell'emendamento approvato dall'Aula con Malafarina (Megafono) e Leanza (Udc), ha rilevato che «evidentemente il testo approvato dall'Ars era equilibrato e ragionato. Lo stesso non si può dire del comportamento di certi esponenti del centrodestra che, anche dopo il voto dell'Aula, hanno continuato uno sconsiderato pressing per tentare di bloccare la norma. Siamo di fronte ad una legge che evidenzia ancora una volta il carattere di innovazione e modernità che questa maggioranza e questo Parlamento stanno imprimendo alla legislatura».
Con la costituzione dei Liberi consorzi di comuni si procederà alla riorganizzazione dei servizi sovracomunali, come la gestione dei rifiuti, dell'acqua, i distretti turistici e l'edilizia popolare. Le competenze sull'edilizia scolastica, di ogni ordine e grado, sarà affidata ai comuni, mentre delle strade provinciali dovrebbero occuparsi i Genio civile, I Liberi consorzi di comuni, saranno enti di secondo livello, e gli organi amministrativi saranno scelti con il sistema elettorale di secondo tipo. Cioè, saranno gli amministratori comunali, con voto ponderato, ad eleggere il presidente e la giunta, mentre l'assemblea sarà costituita dai sindaci degli stessi comuni che fanno parte del consorzio. Gli «amministratori» saranno scelti tra i sindaci e non avranno alcuna indennità aggiuntiva, ma solo un rimborso delle spese.
Intanto, continua il processo di riorganizzazione degli uffici dei dipartimenti regionali. Secondo la Cgil-Fp, «il governo prepara nuovi trasferimenti di massa ai Beni culturali, dopo il trasferimento coatto di 21 dipendenti per valutare pratiche di impatto ambientale al dipartimento Ambiente». A lanciare l'allarme è stato il segretario regionale della Cgil-Fp, Enzo Abbinati: «Alla vigilia di Pasqua, con l'arrivo di turisti da ogni parte del mondo e nonostante la difficoltà di assicurare l'apertura di siti archeologici e monumenti, con una delibera pubblicata sul sito della Regione, il governo ha accolto la proposta del presidente Crocetta di individuare nell'ambito degli uffici centrali e periferici personale da ricollocare successivamente presso dipartimenti che presentano carenza d'organico».
L.M.
 
LA DENUNCIA. Mancano le condizioni economiche per assicurare la continuità e la funzionalità del servizio nei comuni dell'Isola
«In Sicilia il settore rifiuti e al collasso»
E i sindacati annunciano la paralisi della raccolta dal 16 aprile
ANTONIO FIASCONARO
PALERMO. A partire dal prossimo 16 aprile in tutta la Sicilki si potrebbe pro- filare la paralisi nella raccolta dei rifiuti. Infatti, per quella, in tutte le sedi delle nove Prefetture dell'Isola si ritroveranno, incrociando le braccia, gli operatori del settore igiene-ambientale.
La situazione, infatti, è ormai davvero esplosiva. Ieri ad annunciare questa posizione e soprattutto altre azioni di lotta - è in programma anche una manifestazione regionale davanti la sede del Governo, a Palazzo d'Orleans è stato l'attivo regionale unitario di Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti.
Presenti i tre segretari regionali delle tre sigle sindacali: Claudio Di Marco
(Fp Cgil), Dionisio Giordano (Fit Cisl) e
Giovanni Acquaviva (Uil Trasporti)
«Denunciamo la gravissima situazione verso cui sta precipitando il sistema dei rifiuti in Sicilia, che coinvolge 12 mila operatori in tutta l'Isola e la tenuta delle condizioni igienico-sanitarie di tutti i comuni della Sicilia, una condizione che sta determinando il collasso dell'intero settore a causa dell'ormai devastante crisi di natura finanziaria».
In Sicilia dei 27 Ato, 11 gestiscono direttamente il servizio di raccolta, altri 16 si affidano ad imprese, una cinquantina circa fra pubblico e privato.
La manifestazione regionale, è stata ribadita dai sindacalisti è stata programmata per «sollecitare immediati interventi da parte dell'esecutivo regionale.
I sindacati motivano la vertenza che presto li vedrà tornare in piazza.
«E ormai sotto gli occhi di tutti - spiegano - che non ci sono più le condizioni economiche per assicurare la continuità e la funzionalità del servizio di igiene ambientale nei comuni dell'Isola, men che meno quelle di garantire il rientro del debito contratto dalla fallimentare gestione dei 27 Ato rifiuti in anni di dissennata gestione, ormai giunto ad oltre un miliardo di euro (nella maggior parte degli Ato gli stipendi sono in ritardo, caso limite Ato Messina 2 dove gli emolumenti sono arretrati da 13 mesi per i 70 lavoratori, ndr). Le aziende del settore sono ormai al collasso e non sono più in condizione di sostenerne finanziariamente il funzionamento. Il livello di indebitamento raggiunto non consente più di garantire, non solo il pagamento delle retribuzioni al personale, ma neanche la minima manutenzione dei mezzi, la fornitura dei dispositivi di sicurezza agli addetti, con un notevole rischio per l'incolumità dei lavoratori. Le condizioni politiche che si stanno delineando e soprattutto le condizioni economiche in cui versano i comuni a causa dei mancati trasferimenti da parte della Regione, e della consolidata incapacità ad incassare i tributi hanno ormai messo in ginocchio l'intero comparto, con i commissari liquidatori degli Ato, che continuamente denunciano l'impossibilità di proseguire nella gestione della loro attività».
Sempre dall'attivo unitario è emerso anche che «la strada tracciata dal governo regionale del ritorno alla gestione del servizio direttamente nelle responsabilità dei sindaci rappresenta un enorme rischio, gli stessi nella stragrande maggioranza dei casi, sono i diretti responsabili di questa catastrofe».
Unitariamente Di Marco, Giordano e Acquaviva hanno poi rincarato la dose di critiche sostenendo: «I nostri lavoratori, anello debole della catena, stanno pagando direttamente lo scotto di un sistema che non funziona e sono stanchi di lavorare in condizioni di estremo disagio, di dovere rinunciare ai loro diritti per consentire che il sistema continui funzionare, di non percepire lo stipendio con regolarità, di non avere versati i contributi per la pensione e per la previdenza integrativa, di risultare iscritti nella "black list" per il mancato versamento delle cessioni del quinto delle retribuzioni da parte dei datori di lavoro, di dovere rinunciare ai benefici contrattuali, come invece vengono applicati nel resto dell'Italia, e a quelli della contrattazione di secondo livello, di non essere considerati lavoratori alla stessa stregua di tutti gli altri. E' arrivato il momento che il Governo regionale avvii la concertazione con le forze sociali, che senta le nostre ragioni, che recepisca i nostri punti di rivendicazione, che ascolti la voce delle rappresentanze dei lavoratori di chi quotidianamente opera per garantire un servizio efficiente in favore dei cittadini».
 
PORTO EMPEDOCLE, LAMPEDUSA, LINOSA
Interminabile «valzer» di traghetti inadeguati e indesiderati
FRANCESCO DI MARE
PORTO EMPEDOCLE. La vicenda ha ormai assunto connotati quasi grotteschi. Sulla tratta Lampedusa - Linosa - Porto Empedocle la Compagnia delle Isole ha spedito, anzi, rispedito il traghetto Paolo Veronese.
Come se gli appelli, le «minacce», le proteste, le imprecazioni degli isolani, degli autotrasportatori, dei pendolari, degli utenti occasionali fossero carta straccia. Coloro i quali decidono, continuano a non dare una svolta a questa pantomima. Dopo le ennesime manifestazioni di insoddisfazione da
parte dei residenti di Lampedusa e Lino sa, giunti al punto di non fare attraccare il Laurana, la compagnia di navigazione che ha inglobato la Siremar inviò - appunto - il traghetto Laurana, gemello del Palladio, rimasto alla banchina d Porto Empedocle per un mese col motore sfasciato. Rimosso il Palla- dio, comparve il gemello, ma - si disse - per qualche giorno. Giusto il tempo per smaltire la coda di mezzi pesanti, materie prime e pendolari in attesa cli partire per le Pelagie. ((Promessa mantenuta» dicono spesso dalle parti di Porto Empedocle, ma in questo caso la promessa avrebbero sperato tutti che non fosse manutenuta, visto che in una notte è «sparito» anche il Laurana, rispedito sulla tratta Milazzo - Napoli. E chi ha mandato la Compagnia delle Isole? Ma il mitico Veronese, ((buono per tutte le stagioni», ma fino a un certo punto.
Chissà cosa penseranno, diranno e faranno i lampedusani e linosani quando all'orizzonte rivedranno far capolino la minuscola sagoma del traghetto. Altro che nuova nave, grande, veloce, capace di solcare qualsiasi tipo di mare. Questa vicenda certifìca un dato su tutti: l'incapacità soprattutto della classe politica a tutti i livelli, nel creare le condizioni giuste per dare alla gente un servizio adeguato.
 
Agrigentoflash
 
Cisl, Floriana Russo scrive a D'Orsi e chiede l'avvio delle trattative per la stabilizzazione del personale precario
La sindacalista della Cisl, Floriana Russo, scrive una lettera al presidente della provincia Regionale di Agrigento, D'Orsi, nella quale chiede l'avvio delle trattative per la stabilizzazione del personale precario."Appreso, con vivo compiacimento, quanto esternato dal Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi sulla volontà di stabilizzare i lavoratori precari- scrive Russo- si richiede un incontro urgente per avere chiarimenti in merito e, soprattutto, dare inizio all'iter relativo a quest'ultima. Inoltre, in relazione alla delibera di Giunta nella quale si da mandato ai dirigenti di valutare la possibilità di stabilizzare i lavoratori si chiede che al suddetto incontro partecipino i dirigenti alfine di conoscere gli esiti del mandato de quo. E, unitariamente, raggiungere il risultato comune auspicato da anni.
Si ritiene però, dal momento che la situazione delle Province potrebbe subire delle modifiche relative all'impianto strutturale già nell'immediato, che la stabilizzazione dei lavoratori suddetti debba essere realizzata nel più breve tempo possibile, anche in relazione alle imminenti scadenze sul tema, che potrebbero compromettere il risultato."
 
Regione, abolizione Province: via libera dal commissario dello Stato
La scure del commissario dello Stato, il prefetto Carmelo Aronica, non si abbatte sul ddl che prevede l'abolizione delle Province, sostituendole con i liberi consorzi dei Comuni. La norma, approvata nei giorni scorsi all'Assemblea regionale siciliana, è stata al centro di una dura contestazione da parte dei gruppi dell'opposizione all'Ars, che avevano incontrato l'alto funzionario dello Stato sostenendo la tesi dell'incostituzionalità. Adesso arriva il via libera anche dal commissario dello Stato secondo il quale nel testo non ci sono profili di incostituzionalità. Soddisfazione è stata espressa dal governatore Rosario Crocetta: "Oggi la firmerò insieme con l'assessore Patrizia Valenti e domani la stessa sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione. L'avevamo detto che sarebbe passata. Noi abbiamo studiato attentamente prima di presentare il maxiemendamento in aula che poi è stato approvato a maggioranza".
 
Agrigentonotizie
 
Qualità dell'aria, Mario Lazzano presenta un'interrogazione
 In merito al servizio di monitoraggio della qualità dell'aria nel territorio provinciale attivato dall'ente attraverso l'ubicazione di diverse centraline validate dall'Arpa, il consigliere provinciale Mario Lazzano chiede di conoscere quali sono i motivi che hanno impedito il monitoraggio dell'aria nella parte occidentale della provincia, nei comuni di Sciacca, Ribera, Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice, Sambuca e tutto il versante della montagna che arriva a Bivona e Santo Stefano Quisquina; quanto è costato lo studio di monitoraggio nella parte orientale della provincia; chi ha stabilito dove dovevano essere istallate le centraline di rilevamento.
 
Sicilia24h
 
Abolizione Province, via libera del commissario dello Stato
Il ddl sull'abolizione delle Province passa il vaglio del commissario dello Stato. "Ho ricevuto una telefonata dagli uffici del commissario Aronica, abbiamo fatto un buon lavoro", dice il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Forzese.
"Soddisfatti" per il via libera del commissario dello Stato al ddl sulle Province, il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e l'assessore alle Autonomie locali Patrizia Valenti annunciano l'imminente firma del disegno di legge e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Regione di venerdì prossimo.
Lavalledeitempli
 
Agrigento - Interrogazione del Consigliere Provinciale del PDL, Mario Lazzano sulla qualità dell'aria
Premesso che la Provincia recentemente ha attivato il servizio di monitoraggio della qualità dell'aria nel territorio Provinciale attraverso la ubicazione di diverse centraline validate dall'ARPA in diversi Comuni della parte orientale della nostra Provincia precisamente :Agrigento (2 centraline), Cammarata, Canicatti, Porto Empedocle e Lampedusa;
-Che da diversi anni il sottoscritto attraverso note quali (interrogazioni,interpellanze,Mozioni,O.d.G. si è fatto sempre carico di segnalare le problematiche che investono il territorio che interessa la parte Occidentale che fa capo al comprensorio di Sciacca,trovando quasi sempre riscontro alle sollecitazioni su diverse problematiche mentre apprendo che il versante Occidentale della nostra Provincia viene inspiegabilmente  trascurato e/o peggio dimenticato su una delle problematiche che interessano la salute pubblica (smog,inquinamento dell'aria ecc.ecc.);
-Che appare alquanto strano che nel caso del monitoraggio della qualità dell'aria il territorio di Sciacca, Ribera, Menfi. Montevago, Santa Margherita Belice, Sambuca e tutto il versante della montagna che arriva a Bivona e  S. Stefano  Q. non è stato interessato da tale monitoraggio;
 Per Quanto sopra esposto si chiede:
-Quali sono i motivi che hanno impedito uno studio di tale portata ed interesse quale il monitoraggio dell'aria nella parte Occidentale della nostra Provincia?
-Quanto è costato tale studio? Chi ha stabilito dove dovevano essere istallate le centraline di rilevamento?
Si chiede urgente risposta in aula durante la prossima seduta del Consiglio Provinciale.
 F.to Mario Lazzano
 
Siciliainformazioni
 
.Crocetta raggiante: "Ve l'avevo detto"
Anche il prefetto dà l'ok: l'addio  alle Province adesso è ufficiale
 "Per le province è fatta". Il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta non nasconde la sua soddisfazione dopo avere appreso che la legge che prevede l'abolizione delle province è passata al vaglio del Commissario dello Stato della Regione Carmelo Aronica.
"Domani la firmerò insieme con l'assessore Patrizia Valenti e dopodomani la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione", dice Crocetta all'Adnkronos. "L'avevamo detto che la legge sarebbe passata - dice ancora Crocetta - Noi abbiamo studiato attentamente prima di presentare il maxiemendamento in aula che poi e' stato approvato a maggioranza".
 
 
 
 
 
 
 

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