GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA. Due fratelli denunciati alla Procura
Un tentato furto all'orto botanico
Scavalcano la recinzione, s'intrufolano nell'orto botanico e tentano, ma senza riuscirvi, di forzare le porte degli immobili della Provincia Con una cesoia, tagliano i cavi di rame dell'illuminazione esterna e li ammassano in un angolo, pronti per portarli via. Due fratelli, di 15 e 16 anni, entrambi residenti ad Agrigento, vengono scoperti dai poliziotti della sezione "Volanti" che li denunciano alla Procura presso il tribunale per i minorenni di Palermo, Sono stati ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di invasione di terreni ed edifici e di tentato furto. A chiamare i poliziotti sono stati alcuni residenti del quartiere che avevano notato inusuali - essendo domenica - movimenti all'in temo dell'orto botanico. Gli agenti, accorsi sul posto - io via Demetra - hanno colto i due fratelli con le mani nel sacco e li hanno denunciati (CR)
Solidarietà al capogruppo Paci: «Capisco quel che sta provando»
Solidarietà dei presidente della Provincia ai capogruppo consiliare del Pdl, Ivan Paci per l'attentato incendiario subito. "L' augurio che faccio al capogruppo consiliare del Pdl alla Provincia, Ivan Paci, le fiamme che hanno distrutto l'autovettura di sua proprietà, possa essersi originato da un fatto accidentale - scrive Eugenio D'Orsi - Nessuno, infatti, più di me può conoscere come ci si sente quando si è oggetto di minacce ed attentati criminali, di gente abituata a vivere nell'ombra e che non ha il coraggio di affrontare I 'avversario a viso aperto. Una situazione che ti fa riflettere sulla vigliaccheria delle persone che si nascondono perché non hanno il coraggio delle proprie azioni. Ivan Paci è un leale avversario politico che rispetto sia come amministratore che come persona umana. Spesso abbiamo delle divergenze politiche che sfociano in duri attacchi alle funzioni che ognono di noi assolve. Pertanto mi sento molto vicino al Capogruppo del Pdl e gli esprimo tutta la mia incondizionata solidarietà nel caso in cui possa trattarsi, e spero ardentemente di no, di un attentato incendiario".
Anche il capogruppo del Mpa alla Provincia, Totò Scozzari attuale assessore provinciale della giunta D'Orsi esprime piena ed incondizionata solidarietà ad Ivan Paci.
«È grave se gli investigatori dovessero accertare la matrice dolosa dell'incendio dell'autovettura di Ivan Paci - commenta Totò Scozza. Sono fatti delinquenziali da condannare ed esecrare. Non si può colpire una persona con gesti così vili ed inaccettabili, specie per quanti fanno attività politica al servizio della collettività. Tutto il gruppo del Mpa è vicino al collega Paci esprimendo la propria ed incondizionata solidarietà». Vicinanza a Paci anche da Rosario Marino. (PAPI)
Provincia, D'Orsi «riparte» da zero
La determina è stata motivata con la necessità di provvedere ad «un riassetto degli equilibri politici»
Detto e fatto, Eugenio D'Orsi è stato di parola. Dopo aver riflettuto in maniera approfondita nei week end, il presidente della Provincia ha azzerato gli incarichi assessoriali Ieri, di buon mattino, D'Orsi si è recato alla Provincia ed ha fatto preparare la determina numero 45 con la quale ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad assessori provinciale a: Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palombo, Francescochristian Schembri, Salvatore Sciume, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella. Insomma tutti fuori. Da ieri, ufficialmente, a capo della Provincia c'è solo lui, Eugenio D'Orsi in attesa della ricomposizione della giunta. Che potrebbe noti avvenire o avvenire in maniera dilazionata, visto che D'Orsi vuole anticipare gli effetti della riforma regionale che abolisce le Province con la nomina di un commissario. Con un successivo provvedimento il presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a se, io questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali. Quindi il presidente diventa una sorta di "commissario" inattesa di ulteriori decisioni. Il provvedimento è stato motivato, nella premessa della determina, con un riassetto degli equilibri politici all'interno della giunta provinciale". La decisione del capo della Provincia è stata salutata con favore dall'opinione pubblica e dall'opposizione, mentre non Si sono espressi gli assessori defenestrati. Qualcuno di loro, ieri mattina, ignaro dei fatto che D'Orsi aveva revocato le deleghe (ma solo in maniera non ufficiale perché l'annuncio era stato dato venerdì sera dallo stesso presidente della Provincia), si è recato nella sede del proprio assessorato per continuare a lavorare, ma i funzionari hanno fatto presente che era cessata l'efficacia del provvedimento di nomina. Tre ex assessori hanno incontrato il presi-dente che il avrebbe rassicurati stilla loro riconferma: tra questi Salvatore Scozzari (che è anche. consigliere provinciale), Francesco Schembri e Piero Marchetta. Gli altri? Non è dato sapere. E scoppia il caso dell'assessore femmina che ha avuto un incarico assessoriale di una settimana. Valentina Palumbo, casalinga 42enne di Grotte, infatti, era stata nominata martedì scorso ed il suo mandato è durato da "Pasqua a Pasquetta" per citare il periodo in cui si è insediata alla Provincia, Sette o sei su IO quindi potrebbero restare fuori dalla giunta. Mancherebbe all'appello quindi la nomina degli assessori indicati dal favarese Giuseppe Arnone, ex vice sindaco di Licata, ex assessore della prima giunta D'Orsi ed assessore in pectore dell'eventuale ultima squadra amministrativa, visto che si faceva il suo nome come probabile assessore, Invece al ter7o piano del Palazzo della Provincia sono saliti Totò Sciume e Valentina Palombo, spacciati per Fratelli d'italia ma disconosciuti da Lillo Pisana, quindi indicati da Arnone con il suo movimento Democratici autonomisti". (PAP I)
I SOLDI DELLA SICILIA
DIMINUISCONO LE GIORNATE DI LAVORO PER FORESTALI CHE PASSANO DA 151 A 101, DA 101 A 78 51
Tagli in tutti i settori per salvare i precari
La Regione mette a punto la manovra di bilancio in un clima di assedio con i precari sotto Palazzo d'Orleans
Giacinto Pipitone
PALERMO
Tagli in tutti i setto dell'amministrazione per evitare di farne in tre settori chiave: Comuni, forestali e precari. La manovra di bilancio prenderà la sua forma definitiva solo oggi ma gli ultimi accordi col governo nazionale hanno permesso ieri a Crocetta e all'assessore Luca Bianchi di svelare la filosofia della Finanziaria. In un clima da assedio, mentre sotto Palazzo d'Orleans protesta- vano gli articolisti e gli Lsu di Comuni e Asi, il governo ha annunciato che >'per i precari dei Comuni, i 18.500 articolisti, sono state trovate le risorse per garantire i livelli dell'anno scorso». In questo caso però il governo è stato costretto a rendere immediatamente disponibili i soldi che servono per il rinnovo dei contratti fino a fine luglio, il resto delle somme - per arrivare a un budget annuale di circa 300 milioni - è stato accantonato del capitolo del fondi globali. Pronti a essere utilizzati «se da Roma arriverà la deroga alla norma che impedisce di rinnovare i contratti per tutto l'anno». E proprio il tentativo di far pressing sulla Regione per forzare la legge nazionale o ottenere una deroga sta spingendo in questi giorni gli articolisti in strada. Dopo la manifestazione di ieri, sotto Palazzo d'Orleans arriveranno domani delegazioni di precari da tutta la Sicilia guidati dai vertici del Movimento giovani lavoratori (la sigla autonoma più rappresentativa) e anche da alcuni sindaci.
Il governo ha annunciato che garantirà poco più di 200 milioni anche ai forestali e che ciò «consentirà di rispettare le garanzie occupazionali previste dalla legge». Espressione in codice che va tradotta con la cancellazione di un accordo voluto nel 2009 dal governo Lombardo, alla vigilia delle Europee, che aveva permesso di aumentare le giornate di impiego e quindi la paga dei 26 mila operai. Col budget assicurato da Bianchi chi era salito a 181 giornate di lavoro tornerà alle vecchie 151, chi aveva ottenuto 151 giornate scenderà a 101 e chi era passato a 101 giornate tornerà a lavo
Rare solo per 78 o 51.
Per il governo, si è riusciti a reperire risorse quando si pensava che nulla o quasi potesse essere dato a un settore che ha sfruttato circa 300 milioni all'anno. Ma i sindacati sono già sul piede di guerra. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno riunito ieri i vertici e fissato un lungo calendario di proteste che inizierà a livello locale da giovedì e terminerà con una grande manifestazione a Palermo nei giorni in cui verrà votata la Finanziaria. La terza area del bilancio che prende fiato è quella dei Comuni. Bianchi e Crocetta hanno confermato che qualche taglio ci sarà ma potrà essere compensato da nuove fonti di finanziamento in arrivo da Roma. Complessivamente, e soprattutto rispetto alle attese, il sacrificio sarà ridotto al minimo «e i finanziamenti verranno dati in 5 rate invece di 4, dunque più rapidamente».
Bianchi ha usato una sorta di spot per illustrare la filosofia della manovra: «Ci stiamo avvicinando ai sacrifici socialmente sostenibili». L'assessore ha precisato che «tutti i settori del bilancio subiranno dei tagli. Le spese di funzionamento di ogni assessorato saranno tarate su un parametro unico che tiene Conto dei metri quadri della sede e del numero di lavoratori». In pratica, così si arriverà a un taglio di cento milioni rispetto all'anno scorso. Teatri e cultura in genere non verranno risparmiati. Mentre solo alcuni dei 300 enti che attingevano alla Tabella H saranno finanziati.
Crocetta e Bianchi hanno anche respinto le critiche che l'opposizione e alcuni esperti hanno sollevato sull'accordo che assicura al- la Regione gli incassi delle imposte pagate dalle imprese che hanno sede legale altrove ma lavorano in Sicilia. L'ex assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha diffuso un documento da cui ha tratto la conclusione che «La rappresentazione del presidente della Regione è una turlupinatura. Il decreto Monti si limita a riassegnare alla Sicilia ciò che essa già oggi percepisce o di cui dispone in base alla legislazione vigente, I cinquanta milioni, sono già della Sicilia e nulla c'entra l'articolo 37 dello Statuto». Secondo Armao, il trasferimento di competenze statali alla Regione annulla anche l'effetto delle entrate.
Ma per Crocetta «lo Stato non aveva nel 2013 le somme necessarie all'attuazione dell'accordo e le ha anticipate attingendo a un vecchio fondo inutilizzato per edilizia sociale in Sicilia. Ma è stato anche introdotto il principio che alcune somme non sono più vincolate». Da questo punto divi- sta l'effetto sul bilancio è effettivamente molto ridotto. »Ma a regione, dal 2014- ha concluso Bianchi - la misura permetterà di incassare automaticamente le imposte e di utilizzare l'articolo 37 come leva fiscale per incentivare investimenti. Potremmo ridurre l'Ires per le imprese straniere che investono sul nostro territorio».
LA SICILIA
Statale 640 ripartono i lavori a Racalmuto
I lavori pronti a ripartire anche in uno dei cantieri della Ss 640 che era rimasto fermo, per cui nei prossimi mesi sarà percorribile tutto il primo lotto: ben 34 chilometri tutti ammodernati.
Lo assicura l'Empedocle, il Contraente generale del Gruppo Cmc di Ravenna che si occupa dei lavori di raddoppio della strada statale che collega Caltanissetta e Agrigento.
Secondo quanto affermato dallo stesso contraente generale, a breve sarà completata la notifica dei "verbali di consistenza" da parte dell'impresa ravennate alla Agrigento scarl, la società che in subappalto stava svolgendo i lavori di alcuni tratti relativi al primo lotto del raddoppio della "Agrigento-Caltanissetta".
Si tratta del rendiconto finale dei lavori effettuati dalla Agrigento scarl e della definitiva chiusura di ogni rapporto con l'Empedocle, a seguito dello scioglimento del contratto per presunte inadempienze della ditta, che ha fatto sì che l'Empedocle. L'Empedocle, infatti, ribadisce da settimane di non volere riprendere l'attività con la Agrigento scarl, e di voler, invece, impegnarsi a rispettare i termini contrattuali con l'Anas. Per la direzione dell'Empedocle i lavori, ultimate le procedure di verbalizzazione, potranno subito ripartire anche nel tratto interessato, che è il rettilineo di Racalmuto, dallo svincolo Noce fino al bivio di Castrofilippo ,.-e in altre aree del cantiere. Infatti, malgrado le difficoltà del maltempo delle ultime settimane, sono proseguiti in questi mesi i lavori nei tratti in cui sono impegnate attualmente le circa duecento unità del Contraente generale, ovvero la galleria e il viadotto Serra Cazzola, veri prototipi d'ingegneria in campo europeo. La Empedocle inoltre tiene a precisare che «sono stati da tempo posti in essere controlli continui lungo tutto il tracciato della strada statale 640 per garantire la normale viabilità. Non c'è nessun rischio, pertanto, lungo la nuova 640 dove proseguono, soprattutto nel versante canicattinese, i lavori di raddoppio. Si prosegue peraltro nelle attività lavorative, non curanti di quelle che risultano evidenti strumentalizzazioni a mezzo stampa promosse da chi ha nell'attivo gravi inadempienze e violazioni, oltre alla continua impostura sui pagamenti ai propri lavoratori».
ANNAMARIA SCICOLONE
Minori tentavano di rubare rame al Giardino Botanico: denunciati
Tentano un furto di materiali in rame all'interno del Giardino Botanico della Provincia regionale, di via Demetra, ma vengono scoperti e segnalati all'Autorità giudiziaria. Protagonisti due fratelli agrigentini di 16 e 15 anni, denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, con l'accuse di invasione di terreni ed edifici e tentato furto aggravato, I due minori domenica mattina, si sono introdotti, scavalcando la recinzione, nell'orto botanico, Hanno tentato più volte di aprire le porte degli uffici della Provincia, ma non ci sono riusciti. Con l'ausilio di una cesoia sono però riusciti a tranciare i cavi elettrici di rame dell'illuminazione pubblica esterna, e con un seghetto sono stati segati diversi tubi in metallo, ammassandoli in un luogo ben determinato, per poi portarli via. Qualcuno della zona però si è rivolto al centralino del 113, segnalando strani movimenti di domenica, giorno in cui solitamente l'orto botanico è chiuso. Immediatamente sul posto sono giunte due pattuglie della Sezione Volanti. Alla vista degli uomini in divisa i due fratelli sono scappati, cercando di scavalcare la recinzione I poliziotti dopo un breve inseguimento a piedi li hanno raggiunti e bloccati. Nel corso dell'ispezione del perimetro interno della zona di verde, gli agenti hanno rinvenuto i tubi e i cavi in rame tranciati e pronti per essere caricate all'interno di un mezzo, Il sospetto degli inquirenti è che i due ragazzi avessero un complice, forse un adulto, che sarebbe intervenuto solo a lavoro completato.
A.V.
D'Orsi prova a rimanere da solo
Come preannunciato ieri ha azzerato la Giunta, ma non ha ancora deciso se ne farà un'altra
Pronto a restare da solo al "comando" fino alla fine. Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, infatti, dopo aver deciso nella mattinata di ieri di ritirare le deleghe a tutti gli assessori, ha annunciato di essere pronto, se il regolamento dell'Ente lo consentirà, a mantenere "sciolta" la sua Giunta fino al commissariamento da parte della Regione. Unico "scoglio", l'approvazione da parte della Giunta del bilancio. "Stiamo valutando con il segretario generale se ciò è possibile da un punto di vista legale — spiega D'Orsi -. Se lo fosse non avrei problemi a continuare il mandato da solo". li presidente, ma non lo conferma, è deluso dai partiti che attualmente, facendo parte della sua squadra, lo avrebbero dovuto sostenere. Anche dagli alleati come, ad esempio, Angelo Biondi, accusato, ad esempio, di essere più vicino a Di Mauro che al Partito dei siciliani. Oppure Giuseppe Arnone, che era entrato in Giunta con due assessori in quota Fratelli d'italia, virando poi in corsa e dichiarandosi di un movimento civico. Restano poi partiti come l'Api o Fu, che sono usciti pesantemente ridimensionati dalle ultime elezioni. Tra i pochissimi "fedeli", Francescochristian Schembri e Pietro Marchetta, Due su dieci. Troppo pochi, soprattutto perché il regolamento prevede un minimo di Otto componenti perché la Giunta sia valida. A due mesi dal commissariamento, insomma, alla Provincia si continua a parlare di politica e lo si fa ripartendo da zero, come se i precedenti cinque anni non siano mai esistiti. Tutti fuori quindi, anche se provvisoriamente: Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francescochristian Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella. E per alcuni di essi l'esperienza è durata davvero poco. Ad esempio, Valentina Palumbo è stata nominata solo il 2 aprile, Sciumè il 12 marzo. I.a giornata dell'azzeramento, comunque, è stata molto concitata per tutti. Dopo l'annuncio di D'Orsi di voler eliminare assessori che si erano "rassegnati allo scioglimento delle Province" nella mattinata di ieri lungo i corridoi del terzo piano del palazzo di piazza Vittorio Emanuele lI si era diffusa fin dalle prime ore della mattina la voce di una convocazione di tutti gli assessori per le dodici in punto. Un "mezzogiorno di fuoco" per stabilire quello che è poi stato fatto. D'Orsi arriva alla Provincia intorno alle nove, però va via poco dopo le undici e mezza. Da quel momento gli assessori, che pure in mattinata si vedevano "ronzare" intorno al Palazzo, si rifiutano di rispondere al telefono. I pochi che hanno "alzato la cornetta" hanno offerto risposte generiche. Uno di loro, addirittura, nonostante fosse presente in un noto bar cittadino, ha dichiarato di essere stato fuori sede tutto il giorno e di non sapere nulla della vicenda. Qualche commento piccato però trapela. Tra questi quello di un componente della Giunta che probabilmente ritiene di essere tra gli "eliminati" e dichiara che "D'Orsi con questa condotta vuole accelerare il processo di commissariamento da parte di Crocetta".
GIOACCHINO SCHICCHI
FRANA UN PEZZO DI MURO SULLA STRADA
Nuova interruzione sulla SS 115 in territorio di Ribera
RIBERA. Nuova interruzione viaria sulla strada statale 115, tra il bivio di Borgo Bonsignore e lo svincolo per Eraclea Minoa, tra Ribera e Montallegro. Uno smottamento di terreno, con l'alto muro di sostegno in cemento, e detriti vari hanno invaso la corsia di destra, nella direzione Montallegro-Ribera, in un tratto dove sono già all'opera da ieri mattina trattori, ruspe, buldozer e camion per liberare l'importante arteria statale e per allontanare il pericolo che dalla collinetta possano precipitare sull'asfalto terriccio e pietre che avrebbero potuto investire le migliaia di autoveicoli di passaggio. Le piogge continue e pesanti fanno smottare i terreni che confinano con la strada statale, Fortuna che l'Anas abbia percepito in anticipo la frana perché diversamente potevano capitare incidenti ed eventuali vittime su un'arteria la più trafficata della provincia che 10 chilometri, più avanti, nei pressi di Ribera ha fatto registrare il 2 febbraio il rovinoso crollo del ponte sul fiume Verdura.
Pare che si tratti di una frana pilotata da parte dell'Anas che si sarebbe accorta che il muro di cemento armato stava per cedere per cui ha ritenuto opportuno nella prima mattinata di ieri fare intervenire i tecnici, operai e mezzi per eliminare il pericolo incombente sulla viabilità veicolare. Il
tratto di strada interessato si trova al chilometro 145,700, quasi di fronte ad una piazzola di sosta veicolare.
Il traffico si svolge a rilento su una sola corsia, a senso unico alternato, regolato dai lavoratori dell'Anas che fanno defluire i veicoli con solo qualche minuto di attesa. Le ruspe intanto stanno liberando la collina, livellando la scarpata, e i bulldozer caricano la terra su dei grossi camion che fanno la spola tra la statale e una discarica. I lavori di solo sbancamento dovrebbero essere completati nella giornata di oggi.
ENZOMINIO
SOLE
Con la pubblicazione del decreto Comuni e Province possono sbloccare il13% della liquidità in cassa
Enti locali, oggi libero il 3,5% dei debiti
Gianni Trovati
Con la sua pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale», il Dl 3/2o13 che ieri ha ottenuto la « condivisione» europea da parte del vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn può cominciare ad avere i primi effetti concreti nei Comuni e nelle Province.
In base ai dati registrati dalla piattaforma telematica del ministero dell'Economia, a inizio marzo sindaci e presidenti erano titolari di disponibilità liquide per 18,2 miliardi di euro, per cui lo sblocco immediato del 13%, (articolo i, comma 5) libera da subito 2.37 miliardi di euro. il 68v0 abbondante di questi soldi (1,62 miliardi) si concentra nelle amministrazioni locali del Centro—nord, che mediamente sono anche le più attive sul terreno degli investimenti e quindi le più colpite dal blocco dei pagamenti in conto capitale determinato dal Patto di stabilità: nei Comuni e nelle Province meridionali il «rompete le righe» immediato può smuovere 461,5 milioni, e altri 286,1 milioni possono ricominciare a circolare in Sicilia e Sardegna.
Una bella cifra? Se l'associazione dei sindaci ha parlato di «vittoria dei Comuni e dell'italia che produce», l'Unione delle Province si mostra più fredda e per bocca del suo presidente, Antonio Saitta, sostiene che «ancora una volta si è scelta la strada dei vincoli per frenare gli enti locali», Guardando ai numeri, 2,37 miliardi coprono in effetti meno del 3,5% dei debiti complessivi (residui passivi) iscritti nella parte investimenti di Comuni e Province; di conseguenza anche con il secondo capitolo del provvedimento, rappresentato dai decreti dell'Economia che distribuiranno gli altri benestare tino ad arrivare a miliardi, non si supererà il 7,4% del monte debiti fotografato dai conti locali. Con altri due numeri, si può però inquadrare da una diversa prospettiva il problema de dimensioni dell'intervento: l'anno scorso Comuni e Province hanno saldato investimenti per 15,5 miliardi (con un crollo del 37% rispetto al 2008), per cui il decreto consente di far dribblare i vincoli del Patto a quasi un terzo dei pagamenti annuali degli enti locali.
Il dato chiave si incontra comunque nel cambio di rotta rispetto alle restrizioni progressive degli ultimi anni; un cambio di rotta che però, per essere concreto,va tradotto in tempi operativi strettissimi. Dove ci sono soldi in cassa, per far ripartire la macchina dei pagamenti occorre che l'amministrazione conosca il quadro complessivo dei debiti pregressi dal saldare, e quindi l'entità degli spazi finanziari da chiedere all'Economia (perché l'altro tetto ai pagamenti immediati è rappresentato dal 5% delle somme che saranno contenute nelle istanze). Anche negli enti in cui i primi mesi dell'anno, in genere i più generosi in termini di pagamenti, hanno permesso di liquidare una quota importante di fatture, lo sblocco deciso dal decreto potrebbe avere un effetto indiretto sul calendario dei mesi successivi, liberando ex post una parte dei flussi dai vincoli del Patto.
Tutte le parti pubbliche in causa, però, si devono muovere come un orologio: entro il 29 aprile Comuni e Province devono accreditarsi alla piattaforma elettronica ministeriale per le certif3cazioni, ed entro il 30 occorre aver ricostruito il quadro integrale delle proprie fatture in attesa per chiedere all'Economia gli spazi finanziari e, se manca liquidità, l'anticipazione alla Cassa depositi e prestiti. In ogni caso, almeno il 90% delle somme indicate per questa via andranno pagate: su ogni passaggio devono vigilare i revisori dei conti, chiamati a segnalare alla Corte dei conti gli eventuali ritardatari per far scattare le sanzioni.
Agrigentoflash
Provincia, D'Orsi revoca le deleghe agli assessori
Con propria determina, la n. 45 dell'8 aprile 2013, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad Assessori provinciale ai signori Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco C. Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella.Il provvedimento viene motivato nella premessa della determina con un riassetto degli equilibri politici in seno alla Giunta.Con un successivo provvedimento il Presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a sé, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali.
Agrigentonotizie
Provincia regionale, Eugenio D'Orsi revoca le deleghe assessoriali
Fuori dalla Giunta Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco Cristian Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella
Redazione
Il presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi. Il presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad assessore provinciale a Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco Cristian Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella.
Il provvedimento viene motivato nella premessa della determina con un riassetto degli equilibri politici in seno alla Giunta.
Con un successivo provvedimento il presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a sé, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali.
Agrigentoweb
Precari agrigentini manifestano all'Ars
Scritto da Redazione
Un centinaio di lavoratori precari del Comune e della Provincia di Agrigento, hanno partecipato, nella giornata di ieri, ad un corteo organizzato nei pressi della presidenza della Regione siciliana.
Le manifestazione è stata organizzata per chiedere interventi urgenti alla luce dell'imminente scadenza dei contratti prevista per il 30 aprile.
Ad accogliere i manifestanti, i carabinieri in tenuta anti sommossa.
Riassetto equilibri in giunta, D'Orsi revoca 10 assessori
Scritto da Redazione
Con propria determina, la n. 45 dell'8 aprile 2013, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad Assessori provinciale ai signori Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco C. Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella.
Il provvedimento viene motivato nella premessa della determina con un riassetto degli equilibri politici in seno alla Giunta.
Con un successivo provvedimento il Presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a sé, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali.
Infoagrigento
Provincia: D'Orsi ritira le deleghe agli assessori
Con propria determina, la n. 45 dell'8 aprile 2013, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad Assessori provinciale ai signori Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco C. Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella.
Il provvedimento viene motivato nella premessa della determina con un riassetto degli equilibri politici in seno alla Giunta.
Con un successivo provvedimento il Presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a sé, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali.
Riforma voto di genere: soddisfazione del gruppo del PdL alla Provincia
"Siamo soddisfatti per aver vinto questa battaglia di civiltà che garantisce alle donne concrete opportunità per essere rappresentate nei Consigli Comunali dell'Isola". A dirlo è il consigliere provinciale del PdL Mario Lazzano a nome di tutto il gruppo.
"L'inserimento della doppia preferenza - prosegue - di genere era stato presentato dai gruppi di centrodestra all'Ars, PDL,La Destra,Cantiere Popolare, ancora prima che Crocetta si insediasse al Governo della Regione.
Ci si augura che il Governatore Crocetta abbia capito che le convergenze col centrodestra sugli obiettivi seri e concreti sottraggono al ricatto dei "Grillini".
"Il Gruppo Consiliare del PDL alla Provincia Regionale di Agrigento, auspica che l'ARS, a breve ,metta mano ad una radicale riforma degli Enti Locali,che consacri il principio della rappresentanza diretta e della responsabilità popolare,non commettendo sciocchezze come la nascita dei Consorzi fra Comuni abolendo le Province", ha concluso Mario Lazzano.
Sicilia24h
Provincia, D'Orsi revoca le deleghe agli assessori
Con propria determina, la n. 45 dell'8 aprile 2013, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad Assessori provinciale ai signori Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco C. Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella.
Il provvedimento viene motivato nella premessa della determina con un riassetto degli equilibri politici in seno alla Giunta.
Con un successivo provvedimento il Presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a sé, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali
Provincia, D'Orsi e Scozzari solidarizzano con Paci
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento esprime la sua piena ed incondizionata solidarietà al capogruppo consiliare del Pdl, Ivan Paci per l'attentato incendiario subito.
"L'augurio che faccio al Capogruppo consiliare del Pdl alla Provincia Regionale di Agrigento, Ivan Paci, le fiamme che hanno distrutto l'autovettura di sua proprietà, possa essersi originato da un fatto accidentale - scrive Eugenio D'Orsi - Nessuno, infatti, più di me può conoscere come ci si sente quando si è oggetto di minacce ed attentati criminali, di gente abituata a vivere nell'ombra e che non ha il coraggio di affrontare l'avversario a viso aperto. Una situazione che ti fa riflettere sulla vigliaccheria delle persone che si nascondono perché non hanno il coraggio delle proprie azioni. Ivan Paci è un leale avversario politico che rispetto sia come amministratore che come persona umana. Spesso abbiamo delle divergenze politiche che sfociano in duri attacchi alle funzioni che ognuno di noi assolve. Pertanto mi sento molto vicino al Capogruppo del Pdl e gli esprimo tutta la mia incondizionata solidarietà nel caso in cui possa trattarsi, e spero ardentemente di no, di un attentato incendiario".
Anche il capogruppo del Mpa alla Provincia, Totò Scozzari attuale assessore provinciale della Giunta D'Orsi esprime piena ed incondizionata solidarietà ad Ivan Paci per quanto accaduto.
"E' grave se gli investigatori dovessero accertare la matrice dolosa dell'incendio dell'autovettura di Ivan Paci - commenta Totò Scozzari. Sono fatti delinquenziali da condannare ed esecrare. Non si può colpire una persona con gesti così vili ed inaccettabili, specie per quanti fanno attività politica al servizio della collettività. Tutto il gruppo del Mpa è vicino al collega Paci esprimendo la propria ed incondizionata solidarietà".
Pdl, Fontana esprime solidarietà al consigliere Paci
L'on. Vincenzo Fontana esprime - in una nota - vicinanza al consigliere Paci dopo aver ritrovato la propria auto incendiata.
"Spero di cuore che sia stato solo un danno accidentale e non sia in alcun caso riferibile all'attività politica svolta dall'amico Ivan. Gli organi inquirenti stanno svolgendo accuratamente ogni ricerca per appurare la causa della combustione. Sono vicino soprattutto all'uomo prima che al politico perché da sempre ha dimostrato con un'azione politica limpida, coerente e trasparente il reale spessore nel modo di fare politica al servizio della collettività. Conoscendo la sensibilità del consigliere Paci lontanissimo dai compromessi e da accordi a ribasso, gli sono vicino nel prosieguo della sua attività politica sulla linea della integrità che sono certo continuerà con la stessa fermezza che l'ha contraddistinto fino ad ora".
Canicattìweb
Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi revoca le deleghe agli assessori
Con propria determina, la n. 45 dell'8 aprile 2013, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha revocato con "effetto immediato" la nomina ad Assessori provinciale ai signori Pietro Asaro, Angelo Biondi, Piero Marchetta, Alfonso Montana, Valentina Palumbo, Francesco C. Schembri, Salvatore Sciumè, Salvatore Scozzari, Vito Terrana e Salvatore Vella.Il provvedimento viene motivato nella premessa della determina con un riassetto degli equilibri politici in seno alla Giunta. Con un successivo provvedimento il Presidente della Provincia provvederà alla nomina dei nuovi assessori avocando a sé, in questa fase di vacatio, tutte le deleghe assessoriali.