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Via libera a Bilancio e Finanziaria, salvi precari e Tabella H

Approvata all'alba la manovra finanziaria, con 56 voti a favore, 12 contrari e un astenuto; subito dopo è arrivato il via libera al bilancio, 59 sì e 13 contrari. All'Assemblea regionale la lunga seduta parlamentare si è conclusa poco prima delle 7 di questa mattina, dopo momenti segnati da forti tensioni tra la Presidenza, il governatore Rosario Crocetta e tra singoli deputati. Il clima s'è infiammato verso le 23 attorno agli emendamenti aggiuntivi (ne sono spuntati 200 in aula, più un maxiemendamento del governo) e alla cosiddetta tabella H, il lungo elenco di enti e associazioni, ognuna delle quali può vantare almeno un sponsor tra i deputati, che è arrivata agli uffici della Presidenza intorno alle 3. Tra accuse di natura politica e rilievi procedurali, i parlamentari hanno votato a ritmo incalzante decine di emendamenti aggiuntivi sulle materie più disparate. La tabella H, che nessuno voleva ma che per l'intera giornata di ieri circolava nei corridoi di Palazzo dei Normanni in diverse versioni, alla fine ha saziato gli appetiti di quasi tutti i parlamentari: hanno votato contro solo i 5stelle e la lista Musumeci. Sono 137 gli enti e associazioni finanziate con i 25 milioni della ex tabella H. Durissimo lo scontro tra il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), e il governatore Rosario Crocetta. Ardizzone, aprendo i lavori, ha rivendicato l'esclusiva competenza della presidenza dell'Ars sulla valutazione e l'ammissibilità degli emendamenti aggiuntivi alla finanziaria che stavano per finire in un maxiemendamento del governo. "Non decidono i capigruppo e neppure il governo - ha ammonito - ma a decidere è questa Presidenza, che non ha presentato nessun articolo e nessun emendamento. Mi risulta che ci sia una trattativa sulla tabella H (i contributi a enti e associazioni), e mi risulta inoltre, e sono convinto che sia così, che il presidente Crocetta non abbia partecipato a questa trattativa". A quel punto ha invitato il governatore a esprimersi. "Io intervengo nella qualità di parlamentare", ha chiarito subito Crocetta. Immediatamente ripreso da Ardizzone: "Lei è il presidente della Regione". Ma Crocetta ha insistito alzando il tono: "Io intervengo da parlamentare; e non è certo proibito dalla legge effettuare riunioni da parlamentare". E Ardizzone di nuovo: "Le riunioni si possono fare ma non dalle 7 alle 11 e mezzo di sera, è da dieci anni che va avanti questo andazzo". Ma a quel punto è successo l'imprevedibile. "Le trattative si possono fare da qui a domani mattina e all'infinito", ha replicato Crocetta gridando in aula. Ardizzone, allora, gli ha tolto la parola e ha sospeso l'aula. Dopo pochi minuti, incontrando i cronisti nei corridoi del Palazzo, Crocetta ha affermato: "Qualcuno mi deve chiedere scusa, questo è un attacco politico, è evidente". "I parlamentari sono liberi di riunirsi o no?", ha insisito. "Se la tabella H è presentata dai capigruppo perché Ardizzone lo deve proibire? E' uno scontro che ha voluto creare di concerto con Musumeci", ha concluso.

Poi il chiarimento al termine di un incontro durato pochi minuti. Ardizzone e Crocetta sono usciti insieme e si sono soffermati con i cronisti nella sala dei Paesaggi, un ambiente che precede l'ingresso a sala d'Ercole. "Siamo in perfetta sintonia", ha detto subito Ardizzone. E Crocetta: "Si è trattato solo di un equivoco su una riunione cui non ho partecipato". Di fronte all'insistenza dei cronisti, Crocetta ha abbracciato Ardizzone. "Vedete? E' tutto ok", ha aggiunto Crocetta, sorridendo. I due poi si sono diretti insieme a sala d'Ercole.

La manovra finanziaria taglia molto a cominciare dalle auto blu, introduce il canone per le cave allineando la Regione al resto d'Italia (emendamenti targati M5S), ma salva contemporaneamente 30 mila precari (di enti locali e Regione) e 1.600 dirigenti regionali, che perdono il 20% del salario accessorio (8,2 mln di risparmio) e mantengono comunque alcuni privilegi, che il governo voleva abolire ma l'aula, in modo trasversale, ha stralciato dalla legge di stabilità. Passa in finanziaria una norma che taglia le autoblu in Sicilia e ne limita l'utilizzo. Esulta il Movimento Cinque stelle che aveva concordato l'emendamento col governo Crocetta, appena approvato dall'Assemblea regionale. La norma vieta il possesso e l'utilizzo di auto di rappresentanza "alle società regionali, alle società partecipate dalla Regione siciliana a prevalente capitale pubblico, alle agenzie regionali, alle aziende regionali, alle aziende sanitarie e ospedaliere". Inoltre "le auto di servizio, esclusivamente in car sharing, non possono superare i 1.300 cc" ed entro 90 giorni società ed enti dovranno comunicare all'amministrazione regionale l'adozione del piano di dismissione delle auto di servizio. Alla Regione le auto di servizio potranno essere utilizzate solo dal presidente e dagli assessori regionali ed entro 90 giorni sarà adottato un piano di dismissione delle vetture di proprietà pubblica. I contratti di noleggio o assicurazione sulle auto considerate in esubero e in scadenza non potranno essere rinnovati. In un clima di collaborazione, è passato all'Ars un emendamento del Pdl alla finanziaria regionale, apprezzato dal governo Crocetta, che riduce del 10 per cento i compensi dei dirigenti del settore sanitario in Sicilia. La norma originaria prevedeva la riduzione del 10 per cento solo per le indennità di risultato.

Passa in aula il taglio del 20 per cento del salario accessorio dei dirigenti della Regione siciliana, con un risparmio per le casse pubbliche di 8,2 milioni di euro. L'Ars ha 'salvatò invece la clausola di salvaguardia che in presenza dello spoil system permette ai 1.600 dirigenti di mantenere incarichi equivalenti e le medesime indennità. L'emendamento del governo è stato stralciato dalla Presidenza dell'Ars dopo gli interventi in aula di diversi deputati della maggioranza e dell'opposizione che si sono espressi contro l'abolizione della clausola di salvaguardia. Santi Formica (lista Musumeci) in particolare ha paventato il rischio di impugnativa da parte del commissario dello Stato. L'Ars approva l'emendamento del governo Crocetta che prevede un assegno di sostegno al reddito erogato dall'Inps, pari a 833 euro al mese più gli assegni familiari, per gli ex Pip della Social Trinacria onlus. In aula voto unanime di maggioranza e opposizione.Precari in piazza in festa al momento del voto all'Ars sulla norma che assegna un sussidio, contenuta nella finanziaria. Dall'interno del Palazzo si sentono le urle di gioia dei precari, circa 500 persone che da giorni presidiano il Palazzo dei Normanni. La gente salta di felicità e porta in spalla i propri rappresentanti. È stato approvato l'emendamento alla legge di stabilità, presentato dai deputati del Movimento 5 Stelle, che istituisce un fondo destinato a finanziare le microimprese. «Per noi - afferma il deputato Salvatore Siragusa - è un punto di partenza e non d'arrivo. Abbiamo in cantiere altri progetti che mirano a dare un calcio alla crisi e respiro alle aziende».Il fondo avrà una dotazione di partenza di 1,5 milioni di euro per il 2013, cui va aggiunta la somma versata volontariamente ogni mese dai deputati 5 Stelle, che a fine anno dovrebbe ammontare a circa un milione di euro. «La filosofia che ha ispirato la nostra Finanziaria - spiega il deputato Francesco Cappello - è stata animata da una doppia azione, che da un lato mirava a reperire le risorse (da qui gli emendamenti sulle cave, le acque e sulle royalties petrolifere), e dall'altro a trovare gli strumenti per aiutare le imprese. Il microcredito è uno di questi. Speriamo che altre forze politiche trovino il modo di contribuire a farlo crescere, visto che fino ad oggi nessuno ha mandato il benchè minimo segno in tal senso».La palla passa ora al governo, che dovrà emanare il decreto attuativo che consentirà alle imprese di usufruire dei prestiti. Gli importi finanziabili, comunque, non potranno superare i 20 mila euro.

Rassegna stampa del 2 maggio 2013

 Livesicilia.it
E così a Palazzo dei Normanni andò in scena l'ennesima replica di uno spettacolo, scadente, già visto e rivisto. Il bilancio e la finanziaria approvati quando già sul calendario aprile aveva lasciato posto a maggio, in una lunga notte da zona Cesarini. Proprio come due anni fa. Le folle festanti di precari accampati in piazza di Parlamento, sballottati in un elastico crudele e indecente tra promesse e disillusioni, che festeggiano come allo stadio, acclamando il proprio spregiudicato tribuno di turno. Già visto, anche questo. E poi gli agguati notturni, imboscate che puntuali si presentano alle ore piccole, come quella targata Messina che ha fatto sistemare qualche vigile urbano e ha provocato un innalzamento di pressione a Crocetta e a diversi deputati. Fino al climax della Tabella H, eterna e sempre affascinante riedizione del mercato delle vacche, con strascichi di liti, duelli rusticani, anatemi.Con una variante, stavolta: il coro di mea culpa dei deputati, che mentre approvavano la consueta pioggia di finanziamenti ai loro protetti, piangevano lacrime di coccodrillo sul pulpito di Sala d'Ercole, stracciandosi le vesti perché questo rito penoso non abbia a ripetersi più, un po' come Fantozzi quando si abbuffava della sua zuppiera di spaghetti aglio e olio promettendo a se stesso che dall'indomani si sarebbe messo a dieta. Piangendo piangendo, la famigerata tabella (che si chiami H o Pi greco è chiaro che poco importi) è stata approvata, malgrado i no dei grillini e l'apprezzabile ma vano tentativo di Nello Musumeci di pensionarla. E una pioggia di quattrini si è abbattuta indistintamente, come da tradizione, su una pluralità di congreghe accomunate da un unico comune denominatore: l'affiliazione a un onorevole sponsor. Anche questa è andata. Il governo di Rosario Crocetta può archiviare la pratica e guardare avanti. Anche se nel braccio di ferro con l'Assemblea il presidente della Regione ha dovuto cedere e non poco, su temi come Formazione e Tabella H, offrendo un'immagine non esattamente di forza. Crocetta però può sorridere per aver trovato ampie convergenze, recuperando il rapporto con i grillini, e può intestarsi il risultato di un bilancio che ha imposto una opportuna, per quanto obbligata, cura dimagrante alla Regione. Con la finanziaria, infatti, è stato approvato il bilancio di lacrime e sangue che con fatica e apprezzabile rigore l'assessore Bianchi ha messo su, facendo i conti con la disastrosa situazione finanziaria della Regione. Gli assessorati sono tutti chiamati a stringere la cinghia. I pochi soldi che restano? Se ne vanno per lo più nelle continue emergenze. Quelle dell'universo sconfinato di precari e clientes a vario titolo foraggiati dalle casse pubbliche, tutti o quasi finiti sotto la rassicurante ala di mamma Regione in spregio al principio costituzionale del concorso pubblico. La finanziaria non si dimentica di loro, all'insegna di una sconfinata (e anche questa vista e rivista) raffica di proroghe. Che confidano in un futuro incerto e nebuloso, senza una visione, un progetto (con l'eccezione dei forestali, per i quali per lo meno si è ampliata la sfera di competenze, primo impercettibile passo verso parvenze di normalità), un accenno di ampio respiro. È questa l'unica declinazione del concetto di lavoro che si trova nei documenti finanziari licenziati dall'Ars. Per il resto, poco o nulla. Certo, è apprezzabile la nascita del microcredito per cui si sono battuti i deputati 5 Stelle. Così come darà qualche sollievo la moratoria per i debiti delle imprese. Ma si resta nell'ambito dei pannicelli caldi, o poco più. Lo sviluppo, le imprese, la parte produttiva della Sicilia, i veri posti di lavoro che producono ricchezza invece che consumarla, ecco tutto questo mondo è il grande assente nelle lunghe notti di Sala d'Ercole. Le misure pensate dal governo sono state stralciate e dovranno essere attuate (ci auguriamo con celerità) per via amministrativa. Nell'attesa, le imprese abbandonate al proprio destino hanno già fatto sentire il proprio sdegno per le consuete politiche elettorali che coccolano i figli, stipendiati dal pubblico, e abbandonano i figliastri (dipendenti e imprenditori, sulla stessa traballante barca) che perdono il lavoro nel privato. Tra le cose da salvare di questa finanziaria, insieme al sopracitato rigore di massima, c'è a scelta oculata di stralciare una serie di norme a rischio impugnativa, e altre che meritavano un approfondimento più prudente, che speriamo non si traduca in melina. E volendo sforzarsi di guardare alla parte piena del bicchiere (e non ci sogniamo di quantificarla nella metà), meritano una citazione i tagli agli emolumenti dei supermanager della Sanità e dei dirigenti e la sforbiciata alle auto blu. Segnali anticasta da cui provare a ripartire. Che però sbiadiscono quando si guarda al bilancio interno dell'Assemblea. Sì, perché mentre gli assessorati tagliano i costi del 30 e 40 per cento, l'Ars è riuscita a partorire un taglietto del 7 per cento alle proprie faraoniche spese. Una miseria. Rimandando al futuro, e certo che fretta c'è?, i tagli imposti ai consigli regionali dal governo Monti, l'Assemblea mantiene le sue opulente prebende. Solo i deputati ci costano 20 milioni, 7 milioni e passa i trasferimenti ai gruppi (dovrebbero essere 700 mila secondo i parametri del decreto Monti, ricorda Panorama), 38 milioni i dipendenti pagati a peso d'oro. E mentre tutto cola a picco e in nome della crisi si impongono sacrifici spietati, Palazzo dei Normanni incrementa senza traccia di rossore le spese per consulenze e personale delle segreterie particolari.
È questa la "rivoluzione"? Forse sì. Magari quella immaginata da Tancredi Falconeri, il nipote del Gattopardo, secondo il quale bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com'è. Un'illusione la sua, che tale si rivelò al principe Fabrizio, cui toccò prendere atto che al tempo dei gattopardi e dei leoni seguiva quello degli "sciacalletti" e delle "iene". Chi avrebbe potuto immaginare che persino di questi ultimi ci sarebbe toccato di sentire la mancanza?

Agrigentoflash.it
 
La Provincia regionale di Agrigento bandisce una gara con il sistema dell'appalto integrato
Scade il 21 giungo prossimo il termine ultimo per la presentazione delle buste da parte delle ditte interessate a concorrere all'appalto per la ristrutturazione dell'antico palazzo "Gondar" di Licata.
I lavori saranno assegnati, per la prima volta nella storia dell'ente Provincia, con il sistema dello "appalto integrato". Questa tipologia, infatti, prevede due momenti : una prima fase progettuale, a carico della ditta aggiudicataria, per la redazione del progetto definitivo e di quello esecutivo e nella seconda fase l'esecuzione dei lavori. Con questo sistema, pertanto, l'Ente avrà rapporti con una sola ditta che curerà l'intero percorso della ristrutturazione di palazzo Gondar.
Si tratta, pertanto, di un appalto all'insegna della massima trasparenza in quando l'assegnazione dei lavori avverrà dopo che una commissione, composta da personale specializzato dell'Urega e di un dirigente della Provincia Regionale di Agrigento, avrà esaminato i progetti assegnando per ogni voce prevista dal bando un relativo punteggio secondo una griglia di valutazione già inseriti nel bando. Tutto l'aspetto organizzativo e burocratico e la elaborazione del progetto preliminare è stato curato dal Settore Edilizia e Gestione Patrimoniale dell'Ufficio Tecnico Provinciale diretto dall'ing Gaetano Gucciardo. Responsabile unico del procedimento è stato nominato l'arch. Saverio Maiorini che fa parte anche del gruppo di lavoro che ha sviluppato il progetto preliminare e che è composto dall'arch Maiorini, dall'ing. Alfonso Nuara, dal geologo Roberto Bonfiglio, dall'arch. Alessandro Tuttolomondo che è anche il "verificatore" e dai geometri Davide Moncada e Francesco Franco.
Il progetto preliminare è stato pubblicato sul sito internet della Provincia Regionale di Agrigento.
La copertura finanziaria della gara che è a base d'asta di Euro 1.126.400,00 fa parte delle somme di compensazione che l'Anas ha dato all'Ente per i lavori della 640 per un totale di euro 1.400.000,00.
Ricevuta la somma il Presidente D'Orsi ha subito inserito nel programma delle opere pubbliche il recupero del palazzo "Gondar" di Licata che sarà ristrutturato come plesso scolastico del liceo classico "Linares" della cittadina marinara. Lo stabile, una volta ristrutturato in plesso scolastico, disporrà di una decina di aule didattiche ed alcuni laboratori oltre ovviamente ai servizi igienici ed agli spazi comuni necessari per un istituto scolastico.
"Quando abbiamo sottoscritto con l'Anas il protocollo relativo alle somme di compensazioni ci siamo subito attivati per stabilire a quale opera pubblica potevamo destinare questi soldi. Dovevamo scegliere come utilizzare questa importante somma in un unico appalto. - commentano il Presidente D'Orsi e l'assessore Marchetta - La scelta, dopo diversi incontri, è caduta sul recupero di questo palazzo di proprietà della Provincia Regionale di Agrigento e sulle continue richieste di locali da parte della scuola licatese. Non abbiamo esitato quindi a destinare la somma in favore della scuola ristrutturando un immobile di nostra proprietà che diventerà plesso scolastico nel cuore della città risolvendo seri problemi di spazi per questo Liceo classico".
 
 
D'Orsi presenta il bilancio della sua gestione al vertici dell'Ente
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, venerdì prossimo tre maggio alle ore 11,00 nella sala "Giglia", presenterà il bilancio di cinque anni di attività politico - amministrativa dell'Ente. All'incontro sono stati invitati tutti i rappresentanti della società civile del territorio agrigentino e contestualmente verrà distribuito una pubblicazione che riassume, con grafici e schede, quello che è stato l'impegno del Presidente D'Orsi nella gestione dell'Ente.
"Nonostante i continui attacchi alla mia persona - commenta Eugenio D'Orsi - e gli attentati, seguendo una mia dirittura morale, ho gestito l'Ente e soprattutto il suo bilancio come un padre di famiglia, tagliando le spese inutili e superflue e puntando sul miglioramento e razionalizzazione della spesa pubblica verso quei settori fondamentali della nostra società: scuole, strade, solidarietà sociale, turismo, pesca, e l'elenco sarebbe lungo. Ho cercato nonostante i numerosi attacchi alla Giunta di proseguire nella realizzazione del programma presentato agli elettori. Molte cose hanno visto la luce e si sono concretizzate qualcuna, come l'aeroporto, purtroppo mi è stata impedita. Una cosa è certa io sono a posto con la mia coscienza di uomo, di politico e soprattutto di amministratore e posso guardare in faccia tutti i residenti di questa provincia".
 
sicilia24h.it
 
Provincia, D'Orsi presenta il bilancio della sua gestione al vertici dell'Ente
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, venerdì prossimo tre maggio alle ore 11,00 nella sala "Giglia", presenterà il bilancio di cinque anni di attività politico - amministrativa dell'Ente.
All'incontro sono stati invitati tutti i rappresentanti della società civile del territorio agrigentino e contestualmente verrà distribuito una pubblicazione che riassume, con grafici e schede, quello che è stato l'impegno del Presidente D'Orsi nella gestione dell'Ente.
"Nonostante i continui attacchi alla mia persona - commenta Eugenio D'Orsi - e gli attentati, seguendo una mia dirittura morale, ho gestito l'Ente e soprattutto il suo bilancio come un padre di famiglia, tagliando le spese inutili e superflue e puntando sul miglioramento e razionalizzazione della spesa pubblica verso quei settori fondamentali della nostra società: scuole, strade, solidarietà sociale, turismo, pesca, e l'elenco sarebbe lungo. Ho cercato nonostante i numerosi attacchi alla Giunta di proseguire nella realizzazione del programma presentato agli elettori. Molte cose hanno visto la luce e si sono concretizzate qualcuna, come l'aeroporto, purtroppo mi è stata impedita. Una cosa è certa  io sono a posto con la mia coscienza di uomo, di politico e soprattutto di amministratore e posso guardare in faccia tutti i residenti di questa provincia".
 
Provincia, D'Orsi presenta il bilancio della sua gestione al vertici dell'Ente
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, venerdì prossimo tre maggio alle ore 11,00 nella sala "Giglia", presenterà il bilancio di cinque anni di attività politico - amministrativa dell'Ente.
All'incontro sono stati invitati tutti i rappresentanti della società civile del territorio agrigentino e contestualmente verrà distribuito una pubblicazione che riassume, con grafici e schede, quello che è stato l'impegno del Presidente D'Orsi nella gestione dell'Ente.
"Nonostante i continui attacchi alla mia persona - commenta Eugenio D'Orsi - e gli attentati, seguendo una mia dirittura morale, ho gestito l'Ente e soprattutto il suo bilancio come un padre di famiglia, tagliando le spese inutili e superflue e puntando sul miglioramento e razionalizzazione della spesa pubblica verso quei settori fondamentali della nostra società: scuole, strade, solidarietà sociale, turismo, pesca, e l'elenco sarebbe lungo. Ho cercato nonostante i numerosi attacchi alla Giunta di proseguire nella realizzazione del programma presentato agli elettori. Molte cose hanno visto la luce e si sono concretizzate qualcuna, come l'aeroporto, purtroppo mi è stata impedita. Una cosa è certa  io sono a posto con la mia coscienza di uomo, di politico e soprattutto di amministratore e posso guardare in faccia tutti i residenti di questa provincia".
 
agrigentooggi.it
D'Orsi, presenterà il bilancio di cinque anni di attività politico
Il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, venerdì prossimo tre maggio alle ore 11,00 nella sala "Giglia", presenterà il bilancio di cinque anni di attività politico - amministrativa dell'Ente.
All'incontro sono stati invitati tutti i rappresentanti della società civile del territorio agrigentino e contestualmente verrà distribuito una pubblicazione che riassume, con grafici e schede, quello che è stato l'impegno del Presidente D'Orsi nella gestione dell'Ente.
"Nonostante i continui attacchi alla mia persona - commenta Eugenio D'Orsi - e gli attentati, seguendo una mia dirittura morale, ho gestito l'Ente e soprattutto il suo bilancio come un padre di famiglia, tagliando le spese inutili e superflue e puntando sul miglioramento e razionalizzazione della spesa pubblica verso quei settori fondamentali della nostra società: scuole, strade, solidarietà sociale, turismo, pesca, e l'elenco sarebbe lungo. Ho cercato nonostante i numerosi attacchi alla Giunta di proseguire nella realizzazione del programma presentato agli elettori. Molte cose hanno visto la luce e si sono concretizzate qualcuna, come l'aeroporto, purtroppo mi è stata impedita. Una cosa è certa  io sono a posto con la mia coscienza di uomo, di politico e soprattutto di amministratore e posso guardare in faccia tutti i residenti di questa provincia".
 
Provincia Bandisce una gara con il sistema dell'appalto integrato
Scade il 21 giungo prossimo il termine ultimo per la presentazione delle buste da parte delle ditte interessate a concorrere all'appalto per la ristrutturazione dell'antico palazzo "Gondar" di Licata.
I lavori saranno assegnati, per la prima volta nella storia dell'ente Provincia, con il sistema dello "appalto integrato".
Questa tipologia, infatti, prevede due momenti : una prima fase progettuale, a carico della ditta aggiudicataria, per la redazione del progetto definitivo e di quello esecutivo e nella seconda fase l'esecuzione dei lavori.
Con questo sistema, pertanto, l'Ente avrà rapporti con una sola ditta che curerà l'intero percorso della ristrutturazione di palazzo Gondar.
Si tratta, pertanto, di un appalto all'insegna della massima trasparenza in quando l'assegnazione dei lavori avverrà dopo che una commissione, composta da personale specializzato dell'Urega e di un dirigente della Provincia Regionale di Agrigento, avrà esaminato i progetti assegnando per ogni voce prevista dal bando un relativo punteggio secondo una griglia di valutazione  già inseriti nel bando.
Tutto l'aspetto organizzativo e burocratico e la elaborazione del progetto preliminare è stato curato dal Settore Edilizia e Gestione Patrimoniale dell'Ufficio Tecnico Provinciale diretto dall'ing Gaetano Gucciardo. Responsabile unico del procedimento è stato nominato l'arch. Saverio Maiorini che fa parte anche del gruppo di lavoro che ha sviluppato il progetto preliminare e che è composto dall'arch Maiorini, dall'ing. Alfonso Nuara, dal geologo Roberto Bonfiglio, dall'arch. Alessandro Tuttolomondo che è anche il "verificatore" e dai geometri Davide Moncada e Francesco Franco.
Il progetto preliminare è stato pubblicato sul sito internet della Provincia Regionale di Agrigento.
La copertura finanziaria della gara che è a base d'asta di Euro 1.126.400,00 fa parte delle somme di compensazione che l'Anas ha dato all'Ente per i lavori della 640 per un totale di euro 1.400.000,00.
Ricevuta la somma il Presidente D'Orsi ha subito inserito nel programma delle opere pubbliche il recupero del palazzo "Gondar" di Licata che sarà ristrutturato come plesso scolastico del liceo classico "Linares" della cittadina marinara. Lo stabile, una volta ristrutturato in plesso scolastico, disporrà di una decina di aule didattiche ed alcuni laboratori oltre ovviamente ai servizi igienici ed agli spazi comuni  necessari per un istituto scolastico.
 
Infoagrigento
 
Regione: ARS approva finanziaria
Dopo una lunga maratona, soltanto all'alba i 90 deputati del parlamento siciliano hanno approvato la legge Finanziaria ed il bilancio da 26 miliardi di Euro. Il bilancio è stato approvato alle 6:45, con 59 voti favorevoli e 13 contrari, mentre la finanziaria è passata poco prima, intorno alle 6, con 56 SI e 12 NO ed un solo astenuto. La lunga maratona, è stata piena di insidie, specie considerando la grande pressione che proveniva dalla piazza antistante palazzo dei Normanni, in cui diverse categorie protestavano in attesa di conoscere il proprio destino ed attendevano notizie dall'interno della sede dell'ARS. Il 30 aprile era del resto l'ultimo giorno utile per approvare i vari documenti contabili, vista la scadenza dell'esercizio provvisorio; molti i nodi che hanno fatto vacillare la maggioranza e che hanno diviso le opinioni del governo da quelle dell'aula, a cominciare dalla Tabella H, il famigerato punto del bilancio in cui si elencano i vari enti e le varie associazioni che riceveranno i contributi regionali, che è stata finanziata con 25 milioni di Euro.
Ben 137, tra associazioni ed enti, beneficeranno di contributi, nonostante c'è chi chiedeva, anche all'interno del Megafono, un drastico ridimensionamento sia del numero degli enti che dei milioni stanziati in bilancio. Poi, previsti nel testo anche 36 milioni di Euro per i lavoratori ex PIP, coloro che hanno protestato più vivacemente nei giorni scorsi davanti all'ARS; i lavoratori verranno fatti confluire nella cooperativa "Social Trinacria", ma fino al 31 dicembre 2013 con un sussidio mensile di 830 Euro. Tra gli altri provvedimenti, ci sarà una riduzione delle auto blu, riservate adesso ai soli appartenenti del governo, mentre saranno ridotte del 10% le indennità ai vertici ASP ed ai dirigenti della sanità siciliana.
Approvato infine, un punto voluto fortemente dal Movimento Cinque Stelle, ossia il fondo da destinare al finanziamento con il microcredito delle piccole imprese; per questo capitolo, sono stati istituiti un milione e mezzo di Euro, più la somma dello stipendio mensile versata dai grillini, che sfiora la cifra di un milione di Euro all'anno.
Non sono mancati momenti di tensione, sia fuori che dentro il palazzo; le tante categorie presenti fino a notte fonda ad aspettare notizie, hanno fatto sentire la propria voce, mentre dentro l'aula, tra le altre cose, si è avuto un vivace botta e risposta tra il presidente Crocetta ed il presidente dell'ARS, Ardizzone. 
 

Giornale di sicilia.it

 

Via libera a Bilancio e Finanziaria, salvi precari e Tabella H

Approvata all'alba la manovra finanziaria, con 56 voti a favore, 12 contrari e un astenuto; subito dopo è arrivato il via libera al bilancio, 59 sì e 13 contrari. All'Assemblea regionale la lunga seduta parlamentare si è conclusa poco prima delle 7 di questa mattina, dopo momenti segnati da forti tensioni tra la Presidenza, il governatore Rosario Crocetta e tra singoli deputati. Il clima s'è infiammato verso le 23 attorno agli emendamenti aggiuntivi (ne sono spuntati 200 in aula, più un maxiemendamento del governo) e alla cosiddetta tabella H, il lungo elenco di enti e associazioni, ognuna delle quali può vantare almeno un sponsor tra i deputati, che è arrivata agli uffici della Presidenza intorno alle 3. Tra accuse di natura politica e rilievi procedurali, i parlamentari hanno votato a ritmo incalzante decine di emendamenti aggiuntivi sulle materie più disparate. La tabella H, che nessuno voleva ma che per l'intera giornata di ieri circolava nei corridoi di Palazzo dei Normanni in diverse versioni, alla fine ha saziato gli appetiti di quasi tutti i parlamentari: hanno votato contro solo i 5stelle e la lista Musumeci. Sono 137 gli enti e associazioni finanziate con i 25 milioni della ex tabella H. Durissimo lo scontro tra il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), e il governatore Rosario Crocetta. Ardizzone, aprendo i lavori, ha rivendicato l'esclusiva competenza della presidenza dell'Ars sulla valutazione e l'ammissibilità degli emendamenti aggiuntivi alla finanziaria che stavano per finire in un maxiemendamento del governo. "Non decidono i capigruppo e neppure il governo - ha ammonito - ma a decidere è questa Presidenza, che non ha presentato nessun articolo e nessun emendamento. Mi risulta che ci sia una trattativa sulla tabella H (i contributi a enti e associazioni), e mi risulta inoltre, e sono convinto che sia così, che il presidente Crocetta non abbia partecipato a questa trattativa". A quel punto ha invitato il governatore a esprimersi. "Io intervengo nella qualità di parlamentare", ha chiarito subito Crocetta. Immediatamente ripreso da Ardizzone: "Lei è il presidente della Regione". Ma Crocetta ha insistito alzando il tono: "Io intervengo da parlamentare; e non è certo proibito dalla legge effettuare riunioni da parlamentare". E Ardizzone di nuovo: "Le riunioni si possono fare ma non dalle 7 alle 11 e mezzo di sera, è da dieci anni che va avanti questo andazzo". Ma a quel punto è successo l'imprevedibile. "Le trattative si possono fare da qui a domani mattina e all'infinito", ha replicato Crocetta gridando in aula. Ardizzone, allora, gli ha tolto la parola e ha sospeso l'aula. Dopo pochi minuti, incontrando i cronisti nei corridoi del Palazzo, Crocetta ha affermato: "Qualcuno mi deve chiedere scusa, questo è un attacco politico, è evidente". "I parlamentari sono liberi di riunirsi o no?", ha insisito. "Se la tabella H è presentata dai capigruppo perché Ardizzone lo deve proibire? E' uno scontro che ha voluto creare di concerto con Musumeci", ha concluso.

Poi il chiarimento al termine di un incontro durato pochi minuti. Ardizzone e Crocetta sono usciti insieme e si sono soffermati con i cronisti nella sala dei Paesaggi, un ambiente che precede l'ingresso a sala d'Ercole. "Siamo in perfetta sintonia", ha detto subito Ardizzone. E Crocetta: "Si è trattato solo di un equivoco su una riunione cui non ho partecipato". Di fronte all'insistenza dei cronisti, Crocetta ha abbracciato Ardizzone. "Vedete? E' tutto ok", ha aggiunto Crocetta, sorridendo. I due poi si sono diretti insieme a sala d'Ercole.

La manovra finanziaria taglia molto a cominciare dalle auto blu, introduce il canone per le cave allineando la Regione al resto d'Italia (emendamenti targati M5S), ma salva contemporaneamente 30 mila precari (di enti locali e Regione) e 1.600 dirigenti regionali, che perdono il 20% del salario accessorio (8,2 mln di risparmio) e mantengono comunque alcuni privilegi, che il governo voleva abolire ma l'aula, in modo trasversale, ha stralciato dalla legge di stabilità. Passa in finanziaria una norma che taglia le autoblu in Sicilia e ne limita l'utilizzo. Esulta il Movimento Cinque stelle che aveva concordato l'emendamento col governo Crocetta, appena approvato dall'Assemblea regionale. La norma vieta il possesso e l'utilizzo di auto di rappresentanza "alle società regionali, alle società partecipate dalla Regione siciliana a prevalente capitale pubblico, alle agenzie regionali, alle aziende regionali, alle aziende sanitarie e ospedaliere". Inoltre "le auto di servizio, esclusivamente in car sharing, non possono superare i 1.300 cc" ed entro 90 giorni società ed enti dovranno comunicare all'amministrazione regionale l'adozione del piano di dismissione delle auto di servizio. Alla Regione le auto di servizio potranno essere utilizzate solo dal presidente e dagli assessori regionali ed entro 90 giorni sarà adottato un piano di dismissione delle vetture di proprietà pubblica. I contratti di noleggio o assicurazione sulle auto considerate in esubero e in scadenza non potranno essere rinnovati. In un clima di collaborazione, è passato all'Ars un emendamento del Pdl alla finanziaria regionale, apprezzato dal governo Crocetta, che riduce del 10 per cento i compensi dei dirigenti del settore sanitario in Sicilia. La norma originaria prevedeva la riduzione del 10 per cento solo per le indennità di risultato.

Passa in aula il taglio del 20 per cento del salario accessorio dei dirigenti della Regione siciliana, con un risparmio per le casse pubbliche di 8,2 milioni di euro. L'Ars ha 'salvatò invece la clausola di salvaguardia che in presenza dello spoil system permette ai 1.600 dirigenti di mantenere incarichi equivalenti e le medesime indennità. L'emendamento del governo è stato stralciato dalla Presidenza dell'Ars dopo gli interventi in aula di diversi deputati della maggioranza e dell'opposizione che si sono espressi contro l'abolizione della clausola di salvaguardia. Santi Formica (lista Musumeci) in particolare ha paventato il rischio di impugnativa da parte del commissario dello Stato. L'Ars approva l'emendamento del governo Crocetta che prevede un assegno di sostegno al reddito erogato dall'Inps, pari a 833 euro al mese più gli assegni familiari, per gli ex Pip della Social Trinacria onlus. In aula voto unanime di maggioranza e opposizione.Precari in piazza in festa al momento del voto all'Ars sulla norma che assegna un sussidio, contenuta nella finanziaria. Dall'interno del Palazzo si sentono le urle di gioia dei precari, circa 500 persone che da giorni presidiano il Palazzo dei Normanni. La gente salta di felicità e porta in spalla i propri rappresentanti. È stato approvato l'emendamento alla legge di stabilità, presentato dai deputati del Movimento 5 Stelle, che istituisce un fondo destinato a finanziare le microimprese. «Per noi - afferma il deputato Salvatore Siragusa - è un punto di partenza e non d'arrivo. Abbiamo in cantiere altri progetti che mirano a dare un calcio alla crisi e respiro alle aziende».Il fondo avrà una dotazione di partenza di 1,5 milioni di euro per il 2013, cui va aggiunta la somma versata volontariamente ogni mese dai deputati 5 Stelle, che a fine anno dovrebbe ammontare a circa un milione di euro. «La filosofia che ha ispirato la nostra Finanziaria - spiega il deputato Francesco Cappello - è stata animata da una doppia azione, che da un lato mirava a reperire le risorse (da qui gli emendamenti sulle cave, le acque e sulle royalties petrolifere), e dall'altro a trovare gli strumenti per aiutare le imprese. Il microcredito è uno di questi. Speriamo che altre forze politiche trovino il modo di contribuire a farlo crescere, visto che fino ad oggi nessuno ha mandato il benchè minimo segno in tal senso».La palla passa ora al governo, che dovrà emanare il decreto attuativo che consentirà alle imprese di usufruire dei prestiti. Gli importi finanziabili, comunque, non potranno superare i 20 mila euro.

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