25 maggio - sabato
LA SICILIA
Assalto ai licei, depredate le macchinette
Ladri allo Scientifico Sciascia e al Classico Foscolo. La Polizia ha acquisito le immagini della videosorveglianza
I due licei di Canicattì: lo scientifico Antonino Sciascia ed il classico Ugo Foscolo, presi di mira dai ladri. Ignoti, infatti, hanno rubato i soldi contenuti all'interno dei distributori automatici di bevande e caffè dopo essersi introdotti all'interno delle due scuole. Il primo furto si è verificato la notte tra martedì e mercoledì all'interno del liceo scientifico che ha sede in via Pasolini. I ladri, dopo avere sfondato una porta laterale, sono entrati dentro la scuola ed hanno puntato la loro attenzione al distributore automatico. Poi hanno scardinato la cassetta e portato via gli spiccioli che si trovavano dentro poche decine di euro. La scoperta del furto è stata fatta l'indomani mattina dal personale che lavora all'interno dell'istituto scolastico. La preside Rosanna Virciglio ha avvertito la polizia di quanto accaduto. Gli investigatori hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere che sono poste a protezione dell'istituto per vedere se è possibile identificare gli autori di questo tentativo di furto. Telecamere che erano state installate qualche anno addietro a protezione del liceo Sciascia dopo che la scuola era stata fatta oggetto di diversi raid vandalici da parte di sconosciuti. Stessa identica cosa è accaduta invece la notte tra giovedì e venerdì all'interno del Classico Ugo Foscolo. I ladri, anche in questo caso dopo avere forzato una porta laterale sono entrati dentro l'istituto ed hanno scassinato le macchinette automatiche.. Anche sul secondo furto indagano gli agenti del commissariato di pubblica sicurezza della città coordinati dal dirigente il vice questore Valerio Saitta e dall'ispettore Calogero Bertolino responsabile della sezione volanti. Secondo la polizia ad effettuare i furti in entrambi i casi potrebbero essere stati dei giovanissimi ladri in erba.
Qualche mese addietro, infatti, in città vennero effettuate delle intrusioni all'interno della sede del Tribunale ed anche in questo caso erano state prese di mira le macchinette automatiche che distribuiscono caffè e bevande. Le indagini della polizia portarono a scoprire che ad effettuare Quei tentativi di furto erano stati commessi da alcuni ragazzini che abitavano nella zona tutti minorenni e non perseguibili per legge.
GIORNALE DI SICILIA
AMBIENTE L'allarme arriva dalla Provincia
Monitoraggio dell'aria Centraline a rischio
A rischio anche il servizio di monitoraggio della qualità dell'aria. Dopo l'Sos lanciato verso Palermo per la pulizia delle spiagge è toccato alla centraline che rilevano la qualità dell'aria. A marzo, analizzando la rete di monitoraggio della qualità dell'aria ed in assenza di elementi certi sulla tempistica del passaggio della gestione all'Arpa, era stato concordato che la Provincia si sarebbe fatta carico della manutenzione della propria rete in quanto non era possibile interrompere il monito- raggio. "Si era anche deciso - osserva l'assessore all'Ambiente
Francescochristian Schembri - di procedere all'unificazione e alla ricollocazione di alcune centrali- ne, in particolare quella di Porto Empedocle. Per tutti questi motivi la Provincia aveva già redatto il progetto relativo all'affidamento del servizio di manutenzione della rete, approvato insieme al capitolato d'appalto. Il servizio dunque non sarebbe stato interrotto, ma adesso le cose, purtroppo, sono cambiate". Il presidente D'Orsi e l'assessore Schembri hanno già inviato una nota ufficiale all'assessorato regionale all'Ambiente e all'Arpa. (CR)
La Provincia
assegna edificio a Cianciana
La giunta provinciale ha deliberato la concessione in comodato d'uso al Comune di Cianciana della porzione di edificio del Convento dei Frati minori riformati", per adibirlo a spazio museale "L'immobilespiega la Provincia - sarà destinato in parte come spazio museale per il Museo Minerario di Cianciana, in parte come centro culturale espositivo ed in parte per l'ampliamento degli spazi comunali destinati a pinacoteca" (*AAU*)
CURIA L'arcivescovo Montenegro, è stato eletto anche al vertice della Fondazione Migrantes che si occupa dei più deboli
Migranti, don Franco neo presidente alla Commissione Episcopale della Cei
Annamaria Martorana
f l'arcivescovo di Agrigento Franco Montenegro, il nuovo il nuovo presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes.
L'elezione è arrivata al termine dell'ultima assemblea generale della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana svoltasi a Roma dal 20 al 24 maggio e dedicata all'attenzione per la cura e la formazione degli educatori all'interno della comunità cristiana.
«Questa prestigiosa nominadice mons. Melchiorre Vutera, vicario generale dell'Arcidiocesi di Agrigento - è il meritato riconoscimento della CEI a Mons. Montenegro peri! suo appassionato e continuo interessamento del fenomeno migratorio che vede arrivare giornalmente, nella nostra isola di Lampedusa, porta dell'Europa, tanti poveri disperati in cerca di libertà e di un futuro di speranza.
Don Franco parteciperà oggi a Palermo, alla beatificazione di don Pino Puglisi per poi partire alla volta di Lampedusa dove incontrerà la comunità ecclesiale e lunedì, amministrerà la cresima 75 giovani della parrocchia.
«Al nostro Arcivescovo don Franco aggiunge Vutera - vanno gli auguri di tutta la Chiesa Agrigentina per questo nuovo incarico, con l'auspicio di un proficuo lavoro per il riconoscimento della dignità e dei diritti di tanti fratelli migranti».
Solo qualche giorno addietro don Franco era stato a Roma per incontrare papa Francesco in occasione della visita «ad limina apostolorum», che i vescovi italiani, suddivisi per regioni ecclesiastiche, compiono periodicamente. Don Franco è stato ricevuto lunedì 20 maggio, e in quell'occasione ha avuto modo di presentare al papa lo stato attuale dell'Arcidiocesi di Agrigento. Inoltre ha portato in dono una croce realizzata dal falegname lampedusano Franco Puccio, con il legno delle barche dei migranti approdate a Lampedusa,
L'arcivescovo di Agrigento, non è nuovo ad incarichi di prestigio a livello nazionale e tutti legati al mondo della carità e del sostegno ai più deboli. E stato infatti presidente della Commissione Episcopale della CEI per il servizio della carità e la salute, presidente della Caritas Italiana, presidente della Consulta Nazionale per la pastorale della sanità e presidente della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali, ('AMM')
REGIONE. L'assessore Marino detta le procedure per superare la gestione degli Ato. Possibile consorzi tra più enti locali
Sicilia, sulla raccolta rifiuti si cambia
Via libera ai Comuni per gli appalti
Giacinto Pipitone
PALERMO
Via libera alle gare d'appalto dei Comuni per l'assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Con una direttiva di 8 pagine l'assessore Nicola Marino ha dettato le procedure che superano definitivamente la gestione degli Ato. E derogano alle nuove norme, che prevederebbero la nascita delle Srr; enti di dimensioni più o meno provinciali che dovrebbero succedere ai vecchi carrozzoni gestendo il servizio e i relativi appalti per tutte le città e i paesi del territorio.
In base alle regole dettate ieri dall'assessore, i Comuni in autonomia potranno «esternalizzare il servizio a terzi attraverso procedure di evidenza pubblica» o creare società miste in cui «la selezione del socio privato avvenga mediante gara con la formula del doppio oggetto». La terza chance offerta ai sindaci è quella della gestione "in house" cioè attraverso una società interamente partecipate.
L'appalto dovrà prevedere il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto. E può essere assegnato da un solo Comune o da più Comuni che si consorziano. E qui arriva la vera e propria deroga alle norme approvate a fine dicembre: in quella legge si prevedeva la costituzione delle Srr (non ancora completata) e la realizzazione del Piano d'ambito che consiste nella individuazione delle regole per il territorio gestito dai nuovi organismi. In attesa di tutto ciò i Comuni possono ugualmente dar vita agli Aro (Ambito di raccolta ottimale) che devono avere un bacino di almeno 5 mila abitanti: sarà questa la porzione di territorio per cui verrà bandito l'appalto.
Gli Aro possono, appunto, comprendere un solo Comune o più di uno e devono tenere conto oltre che della densità abitati- va anche delle caratteristiche morfologiche del territorio, della presenza di attività commerciali e dei «flussi di conferimento agli impianti» cioè della distanza da discariche e aree di compostaggio.
Per programmare tutto ciò i Comuni che costituiscono l'Aro devono anche predisporre un Piano di intervento che descrive dettagliatamente 1 'organizzazione che si intende dare al servizio. E soprattutto il personale da impiegare che dovrà tenere conto della clausola che impone di salvaguardare i livelli occupazionali dei vecchi Ato. Prima di bandire le gare i Comuni dovranno attendere che l'assessorato approvi questo piano.
Marino prevede che «le nuove gare bandite dai Comuni arrivino subito. A settembre infatti i vecchi Ato verranno definitivamente liquidati e quindi toccherà ai sindaci assegnare e gestire il servizio. Non tollereremo altri ritardi o carenze nel sistema».
Ma Marino ha anche annunciato un'accelerazione nella costituzione delle Srr che, al posto degli Ato, a livello provinciale saranno chiamate a gestire la fase della realizzazione degli impianti che dovranno ricevere i rifiuti dai vari Comuni: «Abbiamo commissariato i Comuni che non hanno ancora provveduto a costituire le Srr<> conclude l'assessore.
Agrigentoflash
La Provincia concede l'uso di parte del Convento dei Frati Minori Riformati di Cianciana per attività museale
La Giunta Provinciale, nell'ultima seduta, ha deliberato la concessione in comodato d'uso al comune di Cianciana della porzione di edificio del "Convento dei Frati minori riformati" di proprietà provinciale per adibirlo a spazio museale.
La richiesta di concessione in comodato d'uso dell'immobile di proprietà della Provincia era stata formulata dal Sindaco di Cianciana Salvatore Sanzeri nel mese di ottobre dello scorso anno.
L'immobile sarà destinato in parte come spazio museale per il Museo Minerario di Cianciana, in parte come centro culturale espositivo ed in parte per l'ampliamento degli spazi comunali destinati a Pinacoteca.
Il comune di Cianciana si impegnerà alle spese per l'adeguamento dell'immobile per le attività museali e culturali. La durata del comodato d'uso è stata fissata in 15 anni e potrà essere rinnovata.
Con questo atto sarà possibile realizzare un vero e proprio polo museale archeologico del territorio dei comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana e Santo Stefano di Quisquina.
La Provincia potrà utilizzare gli spazi espositivi per i propri fini istituzionali.
"La Giunta Provinciale con l'adozione della delibera che destina l'immobile del Convento dei Frati minori riformati al comune di Cianciana, ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, ha voluto dare un segnale di grande attenzione nei confronti dello sviluppo turistico e culturale del comune di Cianciana e della zona montana, ricca di testimonianze archeologiche e minerarie. Siamo sicuri che sarà realizzato un polo museale in grado di valorizzare il territorio ed essere polo d'attrazione per una migliore fruizione turistica di quella zona."
Grande soddisfazione per la decisione della Giunta è stata espressa anche dall'Assessore alla "Gestione patrimoniale" Pietro Marchetta che ha curato l'iter del provvedimento insieme agli uffici dell'Ente.
Infoagrigento
Legge di stabilità regionale: a rischio anche il monitoraggio della qualità dell'aria
Ulteriori problemi in arrivo per i cittadini in seguito ai tagli dei trasferimenti alle Province da parte della Regione Siciliana. Stavolta è a rischio il servizio di monitoraggio della qualità dell'aria attraverso le centraline della Provincia Regionale, che, in attesa del subentro dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, continua a rilevare i dati per non interrompere il servizio. Nel mese di marzo, infatti, si era tenuto a Palermo un tavolo tecnico tra dirigenti e tecnici dell'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente (ARPA) e della Provincia Regionale di Agrigento, per illustrare il nuovo Programma Regionale di Valutazione della Qualità dell'Aria, ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo 155 del 2010. Una riunione, peraltro, richiesta alla fine del 2012 dalla stessa Provincia Regionale per definire i tempi di acquisizione, da parte della Regione Siciliana, delle centraline che faranno parte della nuova rete regionale.
Analizzando la rete di monitoraggio della qualità dell'aria, e in assenza di elementi certi sulla tempistica del passaggio della gestione all'ARPA, era stato concordato che la Provincia Regionale si sarebbe fatta carico della manutenzione della propria Rete in quanto non era possibile interrompere il monitoraggio della qualità dell'aria. "Si era anche deciso - osserva l'Assessore Provinciale all'Ambiente Francescochristian Schembri - di procedere all'unificazione e alla ricollocazione di alcune centraline, in particolare quella di Porto Empedocle. Per tutti questi motivi la Provincia, attraverso l'azione del Settore Ambiente, aveva già redatto il progetto relativo all'affidamento del servizio di manutenzione della rete, approvato insieme al capitolato d'appalto. Il servizio dunque non sarebbe stato interrotto, ma adesso le cose, purtroppo, sono cambiate".
Infatti, così come per altri due servizi assegnati alle Province dalla normativa in vigore, e cioè pulizia delle spiagge e salvataggio e sorveglianza sulle stesse, in mancanza di risorse finanziarie la Provincia sarà costretta ad interrompere il monitoraggio della qualità dell'aria. Il Presidente D'Orsi e l'Assessore Schembri hanno già inviato una nota ufficiale in questo senso all'Assessorato Regionale all'Ambiente e all'ARPA , e per conoscenza ai Ministeri della Salute e dell'Ambiente, al Presidente della Regione e all'Assessore Regionale all'Ambiente.
"La Provincia sta tuttora producendo il massimo impegno nel monitoraggio della qualità dell'aria attraverso le competenze attribuitele dalla normativa - dice il Presidente D'Orsi - e in cambio la Regione ci taglia i fondi, destinati peraltro ad un servizio attribuito dalla legge e che la Provincia stava continuando in attesa che l'ARPA comunicasse di essere in grado di subentrare in queste competenze. L'ARPA non è ancora pronta, ma noi, a questo punto non possiamo fare altro che prendere atto della situazione, interrompendo il servizio, pur nella consapevolezza del possibile danno alla salute dei cittadini".
Aumento canoni demaniali: Lazzano (PdL) invita i sindaci alla ribellione
"Appello a tutti i Sindaci della fascia costiera della Provincia di Agrigento, Menfi, Sciacca, Ribera, Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana, Realmonte, Porto Empedocle, Agrigento,Favara,Palma di Montechiaro,Licata, affinchè impugnino il recente Decreto Regionale al TAR Sicilia che prevede l'aumento del 600% dei canoni di concessione demaniali a tutti gli stabilimenti balneari in Sicilia da parte della Giunta Crocetta". A lanciarlo è consigliere provinciale del PdL Mario Lazzano.
"Il Sindaco del PDl di Catania,Raffaele Stancanelli - spiega Lazzano - ha già dato mandato all'avvocatura di impugnare il Decreto del Governo Regionale che aumenta del 600% i canoni demaniali marittimi dell'Isola,per le gravi ripercussioni economiche ed occupazionali che il provvedimento può recare nelle aziende che operano nel settore turistico-balneare. Considerato che il Governo Regionale non ha manifestato nessuna intenzione di apertura che tutti gli operatori del settore auspicavano.
Ritenuto che le recenti mareggiate ed i forti venti di scirocco e maestrale di questi giorni hanno fortemente danneggiato molte strutture balneari; Ritenuto altresi che oltre al danno economico già di per se notevole causato dalle forti mareggiate si va ad aggiungere la beffa dell'aumento dei canoni.
Si invitano tutti i Sindaci dei Comuni ricadenti nella fascia costiera della Provincia di Agrigento ad affidare a propri legali Comunali l'impugnativa del recente Decreto Regionale di cui sopra dinanzi al Tar di Palermo. Il PDL è contrario ad ogni forma di vessazione verso tutte le categorie produttive che danno servizi alla collettività,soprattutto in un momento di cosi grave crsi economica ed occupazionale", conclude Lazzano.
Comunicalo.it
Spiagge agrigentine in vista dell'estate, D'Orsi: 'Non ci sono soldi per pulirle'
Spiagge agrigentine meno pulite e meno sicure nell'ormai imminente stagione estiva. I tagli ai trasferimenti da parte della Regione Siciliana non consentiranno, infatti, alla Provincia Regionale di Agrigento di effettuare il servizio di pulizia delle spiagge e delle aree naturali protette, e il servizio di vigilanza e salvataggio nelle spiagge libere. Si tratta di servizi assegnati per legge alle Province (art. 160 della L.R. 25/93 per la pulizia, L.R. 17/98 per la vigilanza e salvataggio), che, in mancanza di risorse, non potranno essere effettuati, penalizzando gravemente il territorio e i cittadini. Nei giorni scorsi il Presidente Eugenio D'Orsi ha convocato un incontro, al quale hanno partecipato anche gli Assessori Piero Marchetta e Francescochristian Schembri, e il Direttore del Settore Ambiente Ing. Bernardo Barone, con i vertici delle tre Società d'Ambito Rifiuti e gli Amministratori dei Comuni della fascia costiera interessati al servizio di pulizia delle spiagge, comunicando l'impossibilità di finanziare questo indispensabile servizio in seguito all'emanazione della legge di stabilità approvata dalla Regione. In questo senso, su proposta del Presidente D'Orsi, era stato richiesto un incontro con l'Assessore Regionale al Bilancio e il Direttore generale del Dipartimento Regionale Rifiuti dott. Lupo, che però non ha portato alcuna novità rispetto alla legge varata dall'ARS.
Per questo motivo, con due diverse note del Presidente D'Orsi e dell'Assessore all'Ambiente Schembri indirizzate, rispettivamente, al Dipartimento Regionale dell'Acqua e dei Rifiuti, e all'Assessorato Regionale delle Autonomie Locali, e per conoscenza ai Ministeri dell'Ambiente e della Salute, al Presidente della Regione e all'Assessore Regionale all'Ambiente, la Provincia ha comunicato di non poter garantire il servizio di pulizia e il servizio di vigilanza e salvataggio sulle spiagge del litorale agrigentino. "Una decisione inevitabile, non si può assegnare per legge un servizio e negare le risorse finanziare per portarlo a termine - dice il Presidente D'Orsi -. Se dalla Regione non arriveranno segnali diversi, prevediamo un'estate difficile per la sicurezza e la salute dei cittadini". "Prendiamo atto delle decisioni in sede regionale - dice l'Assessore Schembri - tuttavia stiamo cercando di individuare soluzioni e risorse che garantiscano sia la salubrità delle zone balneari che le possibili occasioni di lavoro per quanti sono stati impegnati, nelle passate estati, in questa attività. E' un percorso difficile, i tempi sono stretti ma l'impegno da parte nostra è massimo".
Sicilia24h
Legge di stabilità regionale, Provincia: a rischio il monitoraggio della qualità dell'aria
Ulteriori problemi in arrivo per i cittadini in seguito ai tagli dei trasferimenti alle Province da parte della Regione Siciliana. Stavolta è a rischio il servizio di monitoraggio della qualità dell'aria attraverso le centraline della Provincia Regionale, che, in attesa del subentro dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente, continua a rilevare i dati per non interrompere il servizio. Nel mese di marzo, infatti, si era tenuto a Palermo un tavolo tecnico tra dirigenti e tecnici dell'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente (ARPA) e della Provincia Regionale di Agrigento, per illustrare il nuovo Programma Regionale di Valutazione della Qualità dell'Aria, ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo 155 del 2010. Una riunione, peraltro, richiesta alla fine del 2012 dalla stessa Provincia Regionale per definire i tempi di acquisizione, da parte della Regione Siciliana, delle centraline che faranno parte della nuova rete regionale.
Analizzando la rete di monitoraggio della qualità dell'aria, e in assenza di elementi certi sulla tempistica del passaggio della gestione all'ARPA, era stato concordato che la Provincia Regionale si sarebbe fatta carico della manutenzione della propria Rete in quanto non era possibile interrompere il monitoraggio della qualità dell'aria. "Si era anche deciso - osserva l'Assessore Provinciale all'Ambiente Francescochristian Schembri - di procedere all'unificazione e alla ricollocazione di alcune centraline, in particolare quella di Porto Empedocle. Per tutti questi motivi la Provincia, attraverso l'azione del Settore Ambiente, aveva già redatto il progetto relativo all'affidamento del servizio di manutenzione della rete, approvato insieme al capitolato d'appalto. Il servizio dunque non sarebbe stato interrotto, ma adesso le cose, purtroppo, sono cambiate".
Infatti, così come per altri due servizi assegnati alle Province dalla normativa in vigore, e cioè pulizia delle spiagge e salvataggio e sorveglianza sulle stesse, in mancanza di risorse finanziarie la Provincia sarà costretta ad interrompere il monitoraggio della qualità dell'aria. Il Presidente D'Orsi e l'Assessore Schembri hanno già inviato una nota ufficiale in questo senso all'Assessorato Regionale all'Ambiente e all'ARPA , e per conoscenza ai Ministeri della Salute e dell'Ambiente, al Presidente della Regione e all'Assessore Regionale all'Ambiente.
"La Provincia sta tuttora producendo il massimo impegno nel monitoraggio della qualità dell'aria attraverso le competenze attribuitele dalla normativa - dice il Presidente D'Orsi - e in cambio la Regione ci taglia i fondi, destinati peraltro ad un servizio attribuito dalla legge e che la Provincia stava continuando in attesa che l'ARPA comunicasse di essere in grado di subentrare in queste competenze. L'ARPA non è ancora pronta, ma noi, a questo punto non possiamo fare altro che prendere atto della situazione, interrompendo il servizio, pur nella consapevolezza del possibile danno alla salute dei cittadini".
26 maggio - domenica
LA SICILIA
Giardino botanico, la Provincia apre ai privati
Verranno assegnate alcune aree, attualmente non fruibili, che saranno destinate ad attività culturali
Le visite sono scarse, il giardino botanico della Provincia regionale di Agrigento apre ai privati per migliorare il proprio appeal". E' questa l'idea della Giunta D'Orsi, in particolare dell'assessore Francescochristian Schembri, per il futuro della struttura di via Demetra. Trasformare l'ex colonia agricola dell'ospedale psichiatrico in una realtà d'eccellenza è stata tra gli obiettivi della Giunta provinciale di questi anni. E i fondi investiti sono stati rilevanti, sia provinciali che sovra provinciali. La manutenzione dell'intera area è infatti una spesa importante, tra trattamenti fitosanitari, manutenzione di alberi, colture e prati. Esiste anche un gruppo apposito di dipendenti (il gruppo 10) distaccati al giardino i di cui 5 con funzione di operaio, e bisogna fornire loro attrezzature e macchinari. Ma la semplice gestione giornaliera è solo una delle voci di spesa, perché, ad esempio, è necessario ogni tanto sostituire le colture danneggiate. Ad esempio nel 2011 la Provincia acquistò 3.000 piante alla cifra simbolica di 9.000 euro. Interventi più consistenti si stanno portando a termine in questi mesi con i fondi del Po Fesr: 451.298 euro per consolidare e bonificare alcune pareti di calcarenite e rifare vialetti e illuminazione e adeguare le strutture.
Lavoro che ad oggi, tuttavia, non è produttivo per la Provincia. Infatti, ad eccezione delle scolaresche che si recano al giardino per visitare l'erbario, i privati cittadini e i turisti non sembrano attratti dalla struttura. E così dalla Provincia stanno pensando ad affidare, attraverso gara pubblica, alcune aree all'interno del giardino ai privati per realizzare mostre ed iniziative culturali come si è fatto, ad esempio, all'interno della Valle dei Templi con le mostre di Plessi e Mitoraj.
«L'accesso all'orto botanico - precisa però Schembri - rimarrà gratuito. Sarà previsto un biglietto solamente per le esposizioni. Inoltre i privati dovranno farsi carico della manutenzione delle aree a loro assegnate, che attualmente non sono fruibili, e garantire anche la gestione del giardino».
Gli uffici hanno nominato il responsabile del procedimento, il quale dovrà individuare aree ed eventuali percorsi utilizzabili per questa finalità e poi realizzare un progetto, anche se sarà necessario prima chiarire alcuni aspetti. Innanzitutto bisognerà attendere un via libera da parte del Parco archeologico, che verosimilmente restringerà il campo delle iniziative che potranno essere svolte, e poi, soprattutto, sarà necessario rendere appetibile il bando agli imprenditori senza ridurre il vantaggio per l'Ente.
GIOACCHINO SCHICCHI
Meno pulite, più insicure
Le spiagge demaniali, date in concessione ai privati, vivranno un'estate difficile su vari fronti Senza il contributo economico della Provincia regionale e per l'aumento dei canoni marittimi
L'estate che è ormai alle porte si preannuncia in salita per gli operatori del settore turistico licatese, in particolare per quelli in possesso di concessioni demaniali. La prima nota stonata è quella legata alla pulizia delle spiagge che avrebbe dovuto essere espletata in parte anche dalla Provincia.
I tagli ai trasferimenti operati dalla Regione non consentiranno però all'Ente presieduto da Eugenio D'Orsi di effettuare il servizio di pulizia delle spiagge e delle aree naturali protette oltre che il servizio di vigilanza e salvataggio nelle spiagge libere. Nel corso di un incontro tenuto la scorsa settimana il presidente D'Orsi, alla presenza degli assessori Schembri e Marchetta, ha comunicato ai vertici delle tre Società d'Ambito Rifiuti operanti nell'agrigentino e agli amministratori dei comuni della fascia costiera interessati al servizio di pulizia delle spiagge, l'impossibilità di finanziare questo indispensabile servizio in seguito all'emanazione della legge di stabilità approvata dalla Regione. Pertanto le spiagge del tratto costiero licatese saranno meno sicure e meno pulite. La Dedalo Ambiente dovrà quindi rinunciare all'ausilio della provincia nell'espletamento del servizio di pulizia degli arenili compresi tra Licata e Palma di Montechiaro. La delibera per iniziare la procedura volta ad individuare la ditta che materialmente dovrà pulire le spiagge era stata approvata un paio di settimane fa dai comuni serviti da Dedalo Ambiente. L'altra mazzata per gli operatori turistici licatesi arriva direttamente dall'Assessorato regionale al territorio e ambiente. E' stato infatti approvato un decreto che prevede l'aumento del 600% dei canoni demaniali marittimi. "Un provvedimento che rischia di compromettere tutte quelle aziende che nel settore turistico avevano investito e che nonostante la pressante crisi economica, avevano creduto in un possibile rilancio delle loro attività si legge in una nota emessa da alcuni operatori turistici licatesi Una decisione che mortifica il lavoro, l'impegno fisico ed economico di tanti che oggi si trovano costretti a fare i conti con una decisione vergognosa che vanifica ogni loro sforzo". Il decreto di aumento dei canoni è retroattivo a partire dal 1° gennaio 2013 e questa decisione 'procurerà continua la nota degli operatori turistici non pochi problemi alla già precaria situazione economica di ogni territorio a maggior ragione al nostro già parecchio in difficoltà dal punto di vista economico».
GIUSEPPE CELLURA
GIORNALE DI SICILIA
POLO UNIVERSITARIO
Irelli: migrazioni per i divari tra ricchezze dei paesi
«Fin quando esisterà un forte divario tra paesi ricchi e paesi poveri il fenomeno dell'immigrazione sarà inarrestabile». Lo ha detto Vincenzo Cerulli Irelli, ordinario di diritto Amministrativo all'università Sapienza di Roma, a conclusione del convegno «Diritto dell'immigrazione e diritti dei migranti». L'iniziativa, al Polo universitario di Agrigento, è stata organizzata da Cristiano Celone, ricercatore di diritto Amministrativo dell'università di Palermo.
(CR)
27 maggio - lunedì
LA SICILIA
CONSIGLIO PROVINCIALE
Altre due sedute prima dell'addio»
g. s.) Potrebbe riunirsi almeno altre due volte il Consiglio provinciale prima della fine del mandato prevista per il 18 giugno. Durante la conferenza dei capigruppo, infatti, è stato deciso di convocare i lavori per il prossimo 3 giugno per affrontare alcuni punti che da tempo attendono risposte da parte dell'amministrazione.
Poi i rappresentati dei vari gruppi consiliari avrebbero espresso la volontà di indire un Consiglio straordinario di fine mandato. Così come fatto lo scorso 3 maggio dal presidente della Provincia D'Orsi, insomma, vorrebbero poter elencare i traguardi raggiunti in questi cinque anni onde evitare che lo scioglimento e il successivo commissariamento cancellino ogni ricordo del loro passaggio. La proposta, comunque, avrebbe suscitato qualche dubbio ai vertici del Consiglio provinciale, per timore che la seduta possa rivelarsi improduttiva o addirittura poter soffrire di problemi di numero legale.
Intanto dopo la bocciatura del bilancio consuntivo 2012 dello scorso 22 maggio da parte del Consiglio come "protesta" per l'assenza del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e della quasi totalità della sua giunta, si attende che la Regione invii un commissario ad acta per approvare lo strumento finanziario. Fatti due conti è verosimile che il commissario straordinario che guiderà la provincia fino alla tanto annunciata riforma dell'Ordine arriverà insieme a quello inviato per il bilancio.
GIORNALE DI SICILIA
Migranti e diritti
A confronto gli esperti
I diritti dei migranti, gli effetti discriminatori delle legislazioni, il ruolo della donna migrante nel mercato del lavoro domestico e la disciplina del rapporto di lavoro degli immigrati. Sono stati questi alcuni dei terni dibattuti durante il convegno 'Diritto dell'immigrazione e diritti dei migranti" svoltosi al polo universitario di Agrigento ed organizzato dal professor Cristiano Celone, ricercatore di Diritto amministrativo dell'università di Palermo, con il contributo del Cupa. Un evento che ha registrato la presenza di importanti interventi. Diversi gli argomenti trattati nella prima sessione dei lavori, volti ad approfondire i molteplici aspetti del fenomeno migratorio, guardando all' immigrazione come ad un fenomeno sociale, che trasforma sia le società di partenza sia quelle di arrivo. A seguire, nel pomeriggio, una seconda sessione di approfondimento su:
Protezione dei rifugiati in America ed in Brasile, convenzione europea dei diritti dell'uomo e non-refoulement in mare. Il giorno dopo s'è discusso anche di Etica interculturale e diritto umano a migrare, regolazione dei flussi migratori in Italia ed in Europa, diritto penale dell' immigrazione ed infine, il prof. Cristiano Celone intervenendo sul tema della "detenzione amministrativa" e del "diritto alla libertà personale del migrante irregolare". ('CR')
POLITICA Ieri il Gruppo consiliare del partito è tornato ad attaccare l'amministrazione Zambuto
Comune, il bilancio dell'Mpa: «La situazione rimane critica»
È ormai una guerra di cifre, di percentuali e di critiche, quella tra il gruppo consiliare MPA del Comune di Agrigento e il sindaco Marco Zambuto, Ad un anno circa dall'insediamento della seconda amministrazione a guida Zambuto, ieri mattina, i consiglieri comunali Aurelio Trupia, Francesco Picone, Riccardo Mandracchia e Alfonso Vassallo hanno tracciato il loro bilancio rispetto alla situazione in cui versa il Comune. In particolare, il presidente del Consiglio comunale Trupia si è soffermato sulla situazione finanziaria dell'ente. «Il Comune - ha detto - vanta più di 52 milioni di euro di debiti e la Corte dei Conti nell'ultima relazione ha bacchettato l'attuale Amministrazione per l'assenza di programmazione». Toni aspri anche dal capogruppo Vassallo che ha dichiarato come «la prima delibera di Giunta che ha voluto il sindaco sarebbe stata quella di aumentare il suo stipendio e quella degli assessori del 30 per cento mentre è assurdo - ha aggiunto - che il comune non partecipi a nessun bando al fine di recepire risorse esterne per riqualificare le nostre infrastrutture come il bando che scade giorno 11 giugno dove è previsto un finanziamento a fondo perduto di 100 mila euro per riqualificare le strutture sportive». Il consigliere Picone ha messo l'accento sulla necessità di progettare, programmare e snellire la burocrazia comunale per incamerare più risorse possibili anche attraverso delle convenzioni con gli Ordini Professionali. Il consigliere Mandracchia ha sottolineato come «il comune abbia più di 6000 pratiche in sospeso per richieste di concessione edilizie in sanatoria. «Da una stima fatta dal dirigente all'urbanistica pro-tempore nel 2011 - ha detto - le risorse che il comune potrebbe introitare per attività urbanistica sono a pari a circa euro 80 milioni, una cifra impressionante che potrebbe portare le casse comunali in attivo». All'incontro era presente il deputato Roberto Di Mauro.
ANNAMARIA MARTORANA