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Rassegna stampa del 18 giugno 2013

LA SICILIA
 
VERSO I CONSORZI. Riempita in serata la casella mancante: Agrigento. Preoccupazione fra i dipendenti degli enti intermedi
Le Province abolite per legge pronto elenco di commissari
A Palermo il generale dei Cc a riposo Tucci, a Catania resta la Liotta
LILLO MICELI
PALERMO. Il puzzle dei commissari straordinari che dovranno guidare le Province fino all'approvazione della legge che istituirà i Liberi consorzi di comuni, è composto. Gli ormai ex-amministratori provinciali, però, non desistono. I consiglieri provinciali di Catania, Porro- vecchio (Idv) e Milazzo (Pdl) e l'Urps (Unione regionale Province siciliane), hanno presentato due ricorsi al Tar di Catania, sollevando eccezione di costituzionalità. La difesa è stata affidata a Felice Giuffrè e a Ida Nicotra che fa parte del gruppo dei trentacinque esperti nazionali che hanno il delicato incarico di modificare la Costituzione. La legge che abolisce le Province ha già superato il vaglio costituzionale del Commissario dello Stato, Aronica. E sulla legittimità della legge che cancella le Province non ha alcun dubbio l'assessore alle Autonomie locali, Valenti.
La nomina dei commissari straordinari che dovranno amministrare le Province di Palermo, Messina, Siracusa, Agrigento ed Enna, dove gli organi democratici eletti nel 2008 sono rimasti in carica fino al 15giugno, sarà ufficializzata nelle prossime ore. Ma si sa già che per la guida della Provincia di Palermo la scelta è caduta sul generale dei carabinieri in pensione Domenico Tucci, ex-vicecomandante della Regione Sicilia della Benemerita; a Catania resterà l'attuale commissario, Antonella Liotta; la Provincia di Messina sarà affidata al vice- prefetto, Filippo Romano, che più volte è stato incaricato di amministrare Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
Alla Provincia di Siracusa andrà il viceprefetto Alessandro Giacchetti che attualmente guida il Comune aretuseo. Alla Provincia di Enna andrà il vice delle locale Prefettura, Salvatore Caccamo. A quella di Agrigento Benito Infurnari. Le Province di Catania, Caltanissetta, Ragusa e Trapani sono commissariate da tempo per le dimissioni dei rispettivi presidenti che hanno deciso di lasciare l'incarico per candidarsi al Parlamento (Castiglione, Catania) o all'Ars (Turano, Trapani). Il presidente della Provincia di Caltanissetta, Giuseppe Federico, si era dimesso dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha giudicato illegittima la legge dell'Ars che aveva cancellato l'incompatibilità tra la carica di deputato regionale e quella di presidente di Provincia o di comuni con più di quarantamila abitanti. Gli organi democratici della Provincia di Ragusa, invece, sono scaduti nella primavera del 2012. Ma le elezioni provinciali di tutta Italia furono congelate dal governo Monti.
I commissari straordinari avranno il delicato compito di gestire la fase di transizione dalle Province ai Liberi consorzi. Ovviamente, non mancano le preoccupazioni tra i circa 5.600 dipendenti che, secondo alcune fonti, rischierebbero di non prendere più lo stipendio dal mese di settembre in poi: causa i ridotti trasferimenti. Ma è anche vero che, non dovendo più pagare le indennità degli amministratori, potranno essere effettuati sostanziosi risparmi. Si risparmierà anche su decine di auto blu, assegnate ai componenti delle giunte, che ancora continuano a circolare.
Tuttavia, seri dubbi vengono sollevati sulla gestione di alcuni servizi dalle scuole alle strade provinciali: dal trasporto dei disabili alla manutenzione degli edifici di proprietà. Ma la macchina amministrativa non si fermerà. Saranno i commissari straordinari a intervenire per garantire la funzionalità degli enti, fino al varo della legge sui consorzi che dovrà avvenire entro il 31 dicembre. Il processo costitutivo avrà bisogno di tempo: i Comuni dovranno decidere - in caso di contiguità di territorio - a quale consorzio aderire. Si potrebbe far ricorso a referendum popolari. Il sistema elettorale, così come ha sempre sostenuto il presidente della Regione, Crocetta, dovrebbe essere di secondo tipo.
 
PROCESSO D'ORSI
L'agronomo della Provincia
"Per quattro volte in villa. Una sola volta ero in ferie"
FRANCESCO DI MARE
Udienza clou ieri nel processo a Eugenio D'Orsi, presidente della Provincia uscente, accusato dalla Procura attraverso il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Giacomo Forte di abuso d'ufficio, concussione e peculato.
Dinanzi al primo collegio penale presieduto dal giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni sono comparsi 3 testi ritenuti da alcuni come chiave per le sorti del procedimento. Gaspare Chianetta è l'imprenditore titolare della ditta Consolida che effettuò lavori nella villa costruita da DOrsi a Montaperto. I mezzi e gli uomini alle dipendenze di Chianetta misero a dimora anche le palme, tra le «pietre dello scandalo» che portarono la Procura a chiedere e ottenere dal Gip il giudizio immediato per D'Orsi. Chianetta ha risposto alle domande dei pm, della difesa e alla parte civile, evidenziando di essersi fatto pagare 3.500 invece dei 5.000 che avrebbero pagato altri. «Si trattava sempre del presidente della Provincia Mi chiamarono dalla Provincia per effettuare dei lavori e andammo con mezzi e uomini dell'ente a Montaperto. Conoscevo D'Orsi per avere effettuato lavori nella scuola Tortorelle dove era preside)). Forte ha fatto alzare Chianetta, chiedendogli quanto fosse alto, risposta: «Un metro e 70». Una domanda posta per fare il confronto con le palme piantate nella proprietà di D'Orsi che l'imprenditore ha quantificato in circa 40 centimetri di tronco)).
L'escussione di Chianetta è stata anticipata da un vibrante "confronto" tra uno degli avvocati di D'Orsi, Giuseppe Scozzari (insieme a Daniela Posante e Gaetano Bruna) e il procuratore aggiunto Fonzo. Il procuratore ha evidenziato come poche ore prima dell'udienza avesse avuto recapitato da Scozzari una «intervista» rilasciata alla difesa il 31 marzo 2012 proprio da Chianetta, Intervista che Scozzari chiedeva di ammettere, ma sulla quale Fonzo ha alzato le barricate, definendola come una sorta di «blandizie» nei confronti del teste. Dal canto suo l'avvocato ha evidenziato di «non avere mai intimiditò alcuno, cosa che ha fatto spesso la Procura». Il giudice ha disposto l'inutilizzabilità del materiale prodotto da Scozzari.
Dopo Chianetta è stata la volta dell'agronomo Luigi Rotulo, ex proprietario di un vivaio ad Aragona da dove la Provincia attinse le piante. Rotulo ha detto di avere messo in vendita il proprio patrimonio verde, inviando a vari enti alcune offerte d'acquisto. Come le 5.500 piante circa messe in vendita e acquistate dalla Provincia al prezzo di 9.900 euro. A questo punto il pm Forte avrebbe voluto confrontare questa offerta con i prezzi di un altro noto vivaio agrigentino, ma lo stesso Rotulo ha «fermato» il pm dicendogli di non proseguire «perché non c'è paragone. Quello è un gioielliere riferendosi all'ex concorrente. Rotulo ha detto di «non avere ancora visto un euro di quelli che mi spettavano, ma che con un'ingiunzione dovrei avere presto. Le palme erano alte 40 centimetri e costavano 20 euro. C'erano persone della Provincia che avrebbero voluto prendere qualche piantina gratis. Figuratevi... ». Infine, l'agronomo della Provincia, responsabile del Giardino Botanico Giovanni Alletto. Il professionista ha detto di «essere andato 4 volte nella tenuta di D'Orsi, una in occasione di un giorno di ferie e altre perché chiamato dallo stesso presidente. In un'occasione pioveva, chiesi a un operaio di fornirmi di stivali perché altri operai stavano distruggendo un ulivo. L'acquisto delle piante per 9.900 euro lo autorizzai perché dopo un'indagine di mercato la giudicai molto più conveniente di un'altra, pari a 53.000 euro. Tutte le piante sono state sistemate nelle scuole e fotografate».
 
"NUOVO CORSO" E COMPOSTO DA PARLAMENTARI GIÀ VICINI A ERSANI A MATTARELLA
Debutta il "correntone" del Pd
"Ora patti chiari con Crocetta"
PALERMO. Debutterà ufficialmente il prossimo 28 giugno, il Nuovo corso Pd», il correntone del Partito democratico tenuto a battesimo nello scorso weekend a Enna. Obiettivo, fl Vista dei congressi nazionale e regionale, «determinare un forte cambiamento nel partito in Sicilia e nel governo della Regione». Portavoce è stato nominato l'ex- assessore regionale al Bilancio, Piro. Tra i promotori di «Nuovo corso Pd», i sostenitori dell'ex-area Bersani-Mattarella, come i parlamentari Capodicasa, Greco, Iacono, Zappulla, Alloro e Maggio, ed ex-parlamentari, come Battaglia, Consiglio, Crisafulli, Di Benedetto, Donegani, Messina, Samperi, Russo e lo stesso Piro. Presenti anche diversi amministratori locali e il coordinatore dell'esecutivo regionale, Napoli.
Marziano, presidente della commissione Attività produttive dell'Ars. il sottosegretario alla Giustizia, Berretta; l'assessore regionale al Territorio, Lo Bello e l'ex-parlamentare Siragusa erano assenti per via dì precedenti impegni assunti, ma hanno inviato un messaggio di adesione. Anche l'ex deputato regionale, Apprendi, pur sottolineando la sua appartenenza alla componente Letta, ha assicurato il proprio apporta alle battaglie comuni. A Enna c'era anche il renziano Ferrandelli,
«E' un'area che nasce dal basso - ha detto Piro - e che non si forma attorno a in capo. L'ambizione è quella di avere un'interlocuzione ampia, maggioritaria, in vista del congresso». Nuovo corso Pd ha messo anche il dito sulla piaga dei rapporti con il Megafono di Crocetta che «alle recenti elezioni amministrative si è configurato come un partito del tutto autonomo, spesso in contrapposizione al Pd, e come tale deve essere considerato».
Nuovo corso Pd vuole contare di più nel partito, ma anche nei confronti della giunta regionale: «Il governo Crocetta è un'occasione storica - ha sottolineato Piro - che non possiamo sprecare. Deve rappresentare compiutamente il blocco sociale del rinnovamento in Sicilia. Ecco perché non si chiede solo un rimpasto, ma il recupero di una dimensione politica del governo, più rappresentativa delle forze politiche che lo sostengono e, quindi, capace di affrontare e superare positivamente i nodi strutturali della crisi siciliana.
Il correntone Pd, dunque, rivendica la formazione di una giunta di politici. «Ci sono situazioni discutibili - ha concluso Piro - come la nomina ad assessore della segretaria particolare, aldilà delle capacità della Stancheris. E ancora: Confindustria Sicilia ha avuto un assessore prima con Lombardo e ora con Crocetta. Certe scelte vanno condivise»
 
GIORNALE DI SICILIA
 
UNIVERSITA'
Siti archeologici, un seminario per la fruizione
«Valorizzazione e fruizione dei siti archeologici minori» è i titolo del seminario di studi, organizzato da Polo Universitario di Agrigento, in programma N 25 giugno neWaub Magna Luca Crescente. La giornata di studi inizierà con i saluti di Maria Immordino (nella foto), presidente del Polo Universitario di Agrigento, e dai rappresentati degli Enti soci fondatori del Polo. Seguiranno gli interventi programmati di Elisabetta Trenta, di Bennardo Agrò, di Valentina Caminneci, di Nunzio Allegro, di Giuseppe Mazzotta, di Gaetano Pendolino e di Paolo Pullara. Modererà Matteo Lo Raso. (AMM)
 
LA SCELTA DOPO UN VERTICE ALLA REGIONE TRA IL PRESIDENTE, L'ASSESSORE ALLE AUTONOMIE LOCALI E I PREFETTI
Agrigento, Infurnari guiderà la Provincia Crocetta nomina commissario I'ex segretario dell'ente, Per Enna il favorito resta i viceprefetto Caccamo
PALERMO
Benito Infurnari sarà il commissario della Provincia di Agrigento. Già segretario dello stesso ente, Infurnari sarà l'uomo a cui il presidente Crocetta ha affidato l'incarico di traghettare l'ente verso il nuovo corso, determinato dalla legge che ha abolito le Province,
Ex commissario straordinario della provincia di Trapani nel 2006, il suo nome ieri sera è arrivato al termine di una lunga riunione per ultimare la mappa a Palazzo d'Orleans tra il presidente Crocetta, l'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti e i prefetti.
A questo punto, manca solo l'accordo sul nome della poltrona di Enna, dove potrebbe arrivare l'attuale viceprefetto Salvatore Caccamo.
Per il resto, sono confermati i nomi del generale dei carabinieri Domenico Tucci a Pa lermo, del prefetto Alessandro Giacobetti a Siracusa e del vice prefetto Filippo Romano a Messina, E poi i quattro uscenti a Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani.
Le Province entreranno in una fase di transizione che dovrebbe approdare alla nascita
dei «liberi Consorzi» tra comuni, in base a quanto stabilisce lo Statuto speciale della Regione. Consorzi che dovranno essere istituiti entro il 31 dicembre di quest'anno.
Nel frattempo, i commissari gestiranno le funzioni amministrative e il personale. La mappa arriva al termine di una serie di incontri del presidente della Regione coli gli alleati ma anche con i leader del Pdl a cominciare da Angelino Alfano. Crocetta ha molto insistito sulla scelta del commissario di Palermo. «il generale in pensione Domenico Tucci ha detto il presidente agli alleati - è una delle personalità più in vista sul fronte dell'antimafia nelle amministrazioni locali».
La scelta su Messina è invece caduta sul vice prefetto Filippo Romano, che ha già lavo rato come capo di gabinetto del pretetta Francesco Alecci. Scegliendo questi nomi Crocetta impone la linea annunciata fin dall'inizio, quella di non affidarsi a funzionari regionali o a personalità che gra vitano nell'orbita politica.
Intanto, in attesa di scioglie re il nodo di Luna, il presidente ha però già deciso di prorogare i commissari uscenti nelle Province in cui i verlici si erario dimessi per candidarsi alle recenti elezioni.
A Ragusa resta Giovanni Scarso, a Trapani il vice prefetto dl origine triestina Darco Pellos. A Catania e Caltanissetta Antonella Liotta e Damiano Li Vecchi?
Sul fronte dei dipendenti, preoccupati per il loro futuro, si placa, intanto, la protesta dei lavoratori delle società partecipate dalle Province. dl governo ci ha assicurato che saranno garantiti» afferma Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, che ieri ha partecipato a un sit-in di protesta dei 160 lavoratori di Palermo Energia, società partecipata dalla Provincia di Palermo. (GVAR)
 
TRIBUNALE. Il commerciante Luigi Rotulo conferma a versione: «Comprarono tutto a blocco, nessuno ha ancora pagato»
Il vivaista: Le palme della villa di D'Orsi? Io le avevo vendute tutte alla Provincia
Le palme messe a dimora nella villa di Montaperto dell'ormai ex presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, erano state acquistate dall'ente e non si è trattato di un regalo o di un acquisto fatto a titolo personale. A dirlo, all'udienza di ieri mattina, è stato il vivaista Luigi Rotulo, il commerciante ha spiegato di non conoscere D'Orsi ma ha confermato che «tutte le piante che teneva nel negozio appartenevano alla Provincia che le aveva acquistate in blocco». L'udienza si è aperta con uno scontro fra uno dei difensori di D'Orsi, l'avvocato Giuseppe Scozzari, e la Procura. L'aggiunto Ignazio Fonzo e il pm Giacomo Porte si sono opposti alla richiesta di produrre un verbale di interrogatorio difensivo di Chianetta. Fonzo ha accusato il legale di aver voluto "ammorbidire la versione del teste". Scozzari ha replicato duro: «L'unica attività di intimidazione l'ha fatta la Procura andando persino a interrogare i medici che avevano operato D'orsi solo perché aveva chiesto un rinvio dell'udienza». Il presidente del tribunale Giuseppe Melisenda Giambertoni ha faticato non poco per fare abbassare i toni. Poi è rientrato in camera di consiglio insieme ai giudici a latere Gianfranca Infantino e Michele Còntini. Il collegio è rientrato in aula dopo mezz'ora per leggere l'ordinanza con la quale rigettava la richiesta di produrre l'interrogatorio difensivo di Chianetta che, a quel punto, è entrato in aula per deporre e ha raccontato l'ingaggio da parte di D'Orsi. «Verso la fine del 2010ml trovavo all'ufficio tecnico della Provincia, lì mi vide D'Orsi e mi propose di fare dei lavori nella sua casa di campagna. Si trattava di fare degli scavi e mettere a dimora delle palme». E aggiunge: «Ricevetti una telefonata dalla Provincia, mi dissero di andare a prendere delle palme. Andai al vivaio, le caricai nel furgone e le portai alla villa», Immancabile contrasto sulle cifre, oggetto della presunta concussione. «Gli ho praticato uno sconto consistente perché era il presidente della Provincia, ad altri avrei fatto pagare di più». Breve ma decisiva la testimonianza di Rotulo: "Quando ho chiuso la mia azienda ho venduto tutte le piante alla Provincia con un'offerta molto vantaggiosa. Chianetta - ha aggiunto - venne a prendersi delle palme destinate alla Provincia. Non conosco D'Orsi e non so altro. Nessuno ancora mi ha pagato». Infine è stato ascoltato l'agronomo della Provincia, Giovanni Alletto: la Procura contesta a D'Orsi un'altra ipotesi di peculato perché lo avrebbe destinato a lavorare nella stia villa durante l'orario di servizio per dirigere la messa a dimora delle palme. «Ci andai in quattro circostanze. In una ero in ferie. Nelle altre tre ero insieme al presidente che mi aveva convocato per discutere di lavoro. Quella foto di cui parlano i giornali è frutto di una casualità. Sono sceso dall'auto e ho indossato gli stivali gialli solo per spiegare agli operai che stavano facendo una manovra che avrebbe distrutto un ulivo». La difesa ribatte: »Chianetta, - ha dichiarato l'avvocato Daniela Posante - calcolatrice alla mano, non ha usufruito di alcuno sconto e ha detto di essere stato pagato. Alletto, invece, ha chiarito le ragioni della sua presenza. Sulle palme - conclude - al momento opportuno illustreremo le nostre tesi». Si torna in aula l'8 luglio.
(GECA)
 
TRASPORTI.  In arrivo 90 milioni per finire i lavori. Il vicepremier: "La più grande struttura pubblica realizzata ad Agrigento»
Raddoppio della statale 640, Alfano:«Un'opera strategica per il territorio»
Annamaria Martorana
Con il decreto cosiddetto «del fare», varato sabato scorso, il governo Letta, ha stanziato i 90 milioni di euro necessari per ultimare l'assedi collegamento tra la strada statale 640 e l'autostrada A19 Agrigento-Caltanissetta.
L'opera, com'è noto, è sostanzialmente bloccata da mesi e fatto salvo, qualche mini cantiere, i lavori sono fermi. Adesso la notizia dello stanziamento dei fondi per evitare che l'opera rimanga l'ennesima incompiuta siciliana.
Il vice premier Angelino Alfano. «Nel decreto varato sabato scorso, il Governo ha stanziato i 90 milioni di euro necessari per ultimare l'assedi collegamento tra la strada statale 640 e l'autostrada A19 Agrigento-Caltanissetta. I fondi destinati al completamento dell' opera - già cantierizzata per unto- tale di 990 milioni di euro - sono un segnale di attenzione concreto verso la nostra terra. Un territorio strategico sotto il profilo turistico e produttivo e che, in quest'ottica, deve rientrare appieno nelle dinamiche di rilancio del governo. E grande la mia soddisfazione per avere contribuito ancora una volta, anche con questo atto, alla realizzazione della più importante opera pubblica che questa provincia ricordi».
Riccardo Gallo. «L'impegno di Alfano - dice il deputato Riccardo Gallo - si rivela ancora una volta prezioso e proficuo per il territorio agrigentino. Le attività che da sempre, storicamente, sono state sostenute da Angelino Alfano a favore della 640, sin dalla fase della progettazione, adesso sono suggellate dal finanziamento che conclude una infrastruttura strategica e determinante sotto il profilo viario ed economico dell'intera provincia di Agrigento e non solo.
La costanza e la concretezza di Alfano testimoniano l'attenzione altrettanto costante e concreta del Popolo della libertà verso il territorio agrigentino, nell'ambito delle politiche di riscatto dall' isolamento e dalla marginalità».
Nino Bosco. «Si tratta - conclude il deputato Nino Bosco - di un intervento concreto e strategico che darà nuovo slancio alla provincia di Agrigento dal punto di vista turistico ed economico. Il merito per il prossimo completamento dì un'opera così tanto attesa da tutta la provincia agrigentina - sostiene Bosco - va ad Alfano, il quale, ancora una volta, ha dimostrato in maniera fattiva la sua sensibilità per lo sviluppo della Sicilia».
Enzo Fontana. «Ultimare il collegamento tra la strada statale 640 e l'autostrada A19 significa porre in essere le condizioni per un rilancio del territorio che, a partire dalle infrastrutture, sappia valorizzare, soprattutto in termini di promozione turistica, le risorse della nostra terra». (AMM)
 
Agrigentoflash
 
Provincia regionale, Benito Infurnari nominato commissario
E' il settantaduenne Benito Infurnari, di Racalmuto, il nuovo commissario straordinario della Provincia regionale di Agrigento. La sua nomina è arrivata  nella tarda serata di ieri, dopo una lunga giornata di contrattazioni e di smentite. A rallentare l'individuazione di un funzionario che dovrà traghettare la Provincia dall'era D'Orsi agli annunciati Liberi consorzi di comuni, l'assenza di un nominativo indicato dalla Prefettura di Agrigento. L'ufficio territoriale del Governo, dopo alcuni giorni di trattative (ad esempio sul nome di Elisa Vaccaro, che pare avesse però rinunciato all'incarico) aveva infatti oggi inoltrato al Ministero dell'Interno una richiesta perché fosse Roma a proporre una personalità. A risolvere la situazione il governatore Crocetta, che seppure impegnato in Tunisia ha scelto chi nominare chiudendo la partita. Infurnari, ha ricoperto per diversi anni il ruolo di segretario generale al Comune e alla Provincia regionale di Agrigento, ed è già stato anche commissario alla Provincia di Trapani. Le nomine ufficiali dovrebbero essere comunicate nella giornata di oggi. Si tratta del generale dei carabinieri Domenico Tucci a Palermo, del prefetto Alessandro Giacchetti a Siracusa, del vice prefetto Filippo Romano a Messina. E poi i quattro i commissari uscenti a Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani: Antonella Liotta, Giovanni Scarso, Raffaele Sirico e Darco Pellos. Agrigentoflash.it Per completare il puzzle, manca solo il nome per Enna.
Gioacchino Schicchi
 
Processo D'Orsi, tensione tra accusa e difesa sulle palme
Altra udienza, ieri, in Tribunale, del processo a carico dell'ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, accusato di abuso d'ufficio, peculato, concussione ed altro. Nel corso dell'udienza si è approfondito il tema delle palme piantumate nella villa di D'Orsi e che per l'accusa sarebbero state acquistate dalla Provincia. A tal riguardo hanno deposto tre testi: l'agronomo Giovanni Alletto, l'ex vivaista Luigi Rotulo e l'imprenditore Gaspare Chianetta. Un duro scontro si è registrato tra pubblica accusa e difesa sulla richiesta di produzione da parte dei legali di D'Orsi di un verbale sottoscritto dal teste Chianetta e realizzato nel contesto di indagini difensive che per la Procura non poteva essere prodotto in quanto Chianetta già figurava nella lista testi in data antecedente alla redazione del nuovo verbale. Uno scontro acceso che ha avuto toni molto elevati. Il Tribunale, al termine di una lunga camera di consiglio, ha accolto l'eccezione sollevata dalla procura ritenendo inutilizzabili le dichiarazioni rese da Chianetta in sede di indagini difensive. Il teste Rotulo ha ammesso di aver venduto alla Provincia e non a D'Orsi le palme oggetto del processo e di non avere ricevuto, ad oggi, un solo euro. L'agronomo ha inoltre dichiarato di non conoscere D'Orsi e che non ha regalato nulla a quest'ultimo. Chianetta dal canto suo, ha rievocato come abbia ricevuto l'incarico di eseguire dei lavori nella villa di D'Orsi aggiungendo che ha praticato un prezzo di favore per non pregiudicare i rapporti con D'Orsi. Alletto, agronomo della Provincia, ha spiegato che è stato fotografato in una circostanza con stivali gialli nei pressi della zona della villa non perché svolgesse attività  per conto di D'Orsi bensì per evitare che alcuni operai distruggessero un ulivo di almeno trenta anni. Prossima udienza l'8 luglio.
 
 
Al Polo Universitario un seminario sulla valorizzazione dei siti archeologici minori
 "Valorizzazione e fruizione dei siti archeologici minori" è il titolo del seminario di studi, organizzato dal Polo Universitario della Provincia di Agrigento, che si svolgerà il 25 giugno prossimo nell'aula Magna "Luca Crescente" dell'Università agrigentina.
La giornata di studi inizierà con i saluti della prof.ssa Maria Immordino, Presidente del Polo Universitario di Agrigento, e dei rappresentati degli Enti soci fondatori del Polo. Seguiranno gli interventi programmati della dott.ssa Elisabetta Trenta, dell'arch. Bennardo Agrò, della dott.ssa Valentina Caminneci, del prof. Nunzio Allegro, dell'arch. Giuseppe Mazzotta, del dott. Gaetano Pendolino e dell'ing. Paolo Pullara. Modera il dott. Matteo Lo Raso . L'iniziativa si inserisce nell'ambito del progetto Archeomed nato da una partnership del Polo Universitario di Agrigento con l'Università Yarmouk della Giordania, l'Università di Al Quds della Palestina, l'Associazione spagnola Aido e la società Sudgestaid di Roma.
L'obiettivo del progetto è quello di accrescere la capacità di attrazione turistica dei siti archeologici e dei centri storico -artistici meno noti dei paesi partner attraverso la creazione di una piattaforma digitale. Un network interattivo, finalizzato alla promozione dello sviluppo ed alla collaborazione nella gestione delle attività culturali e del marketing territoriale. Dopo una prima fase di ricerca in cui ogni partner ha realizzato un documento studio sui siti minori individuati, verrà creata una piattaforma elettronica interattiva. Attraverso questa sarà possibile visitare virtualmente i siti archeologici selezionati ed accedere alle informazioni di tipo storico - culturale e turistico: alberghi ristoranti e trasporti.
 
Agrigentonotizie
 
Agrigento, Benito Infurnari è il nuovo commissario della Provincia regionale
Ex commissario straordinario della Provincia diTrapani e già segretario dell'Ente agrigentino, ha ricevuto ieri sera dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, l'incarico di guidare la Provincia fino alla costituzione del Consorzio dei comuni
E' Benito Infurnari il commissario della Provincia regionale di Agrigento. Ex commissario straordinario della Provincia diTrapani e già segretario dell'Ente agrigentino, ha ricevuto ieri sera dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, l'incarico di guidare la Provincia fino alla costituzione del Consorzio dei comuni.
Intanto si va placando la protesta dei dipendenti delle Province, preoccupati per il loro impiego,dopo le rassicurazioni giunte dallo stesso Crocetta.
 
Infoagrigento
 
Provincia: Benito Infurnari nuovo commissario
Benito Infurnari, 72 anni di Racalmuto, è stato designato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, a guidare come commissario la provincia regionale di Agrigento fino alla sua definitiva cancellazione, in attesa che l'ARS vari una nuova riorganizzazione degli enti locali, nella quale dovrebbe essere prevista l'istituzione dei liberi consorzi dei comuni.
Infurnari, ha già in passato ricoperto diversi ruoli presso gli enti locali provinciali e siciliani; è stato infatti segretario generale al Comune e alla Provincia regionale di Agrigento e, tra le altre cose, anche commissario alla Provincia di Trapani.
L'ufficialità delle nomine in tutte e nove le province siciliane, dovrebbe arrivare entro oggi; in particolare. sono stati designati il generale dei carabinieri Domenico Tucci a Palermo, il prefetto Alessandro Giacchetti a Siracusa, il vice prefetto Filippo Romano a Messina, mentre in quattro province, quelle di Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani, si riconfermano i commissari uscenti e si tratta rispettivamente di Antonella Liotta, Giovanni Scarso, Raffaele Sirico e Darco Pellos.
L'unica provincia per adesso "scoperta" è quella di Enna.
 
Sicilia24h
 
Processo D'Orsi,scontro tra accusa e difesa
Non è stata un'udienza facile quella di oggi del processo a carico del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, accusato di abuso d'ufficio, peculato, concussione ed altro. L'udienza odierna ha affrontato il delicato tema delle palme piantumate nella villa di D'Orsi e che per l'accusa sarebbero state invece acquistate dalla Provincia. Tre testimoni chiave sono sfilati davanti il Tribunale presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni (a latere Gianfranca Infantino e Michele Còntini) vale a dire l'agronomo Giovanni Alletto, l'ex vivaista Luigi Rotulo di Aragona e il piccolo imprenditore Gaspare Chianetta. Un durissimo scontro ha contrapposto pubblica accusa, rappresentata in aula del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Giacomo Forte, e legali della difesa di D'Orsi, vale a dire gli avvocati Scozzari, Daniela Posante, Gaetano Bruna e Giuseppe Sodano. Motivo dello scontro: la produzione della difesa di un verbale sottoscritto dal teste Chianetta e realizzato nel contesto di indagini difensive che per la Procura non poteva essere prodotto in quanto proprio Chianetta figurava nella lista testi depositata dalla Procura stessa in data antecedente alla redazione del nuovo verbale. Uno scontro acceso che ha avuto toni molto elevati. Da un lato il procuratore Fonzo che senza mezzi termini ha parlato di linea morbida del teste, dall'altro l'avvocato Scozzari che ha evocato un clima di intimidazione creato dalla Procura che ha persino interrogato i medici che hanno operato il presidente D'Orsi che aveva chiesto pertanto un rinvio dell'udienza. Insomma, aria testa che è stata definitivamente stroncata dal Tribunale con un'ordinanza emessa dopo 30 minuti di camera di consiglio dal seguente letterale tenore: "ritenuto che il Pubblico Ministero ha eccepito l'inutilizzabilità delle dichiarazioni rese in data 31 marzo 2012 da Chianetta Gaspare, in sede di indagini difensive, oggetto della relazione in data 4 aprile 2012, depositata il 14 giugno 2013; considerato che il teste Chianetta risulta indicato nella lista testimoniale del Pubblico Ministero depositata il 15 dicembre 2011, e cioè in data antecedente a quella dell'atto del quale si eccepisce l'inutilizzabilità, non rilevando a questo fine che il Chianetta risulti anche nella lista testimoniale della difesa dell'imputato; considerato che l'allegato "clima" di intimidazione ad opera della Pubblica accusa, che ad avviso della Difesa dell'imputato permeerebbe questo processo, non appare allo stato riguardare la persona del teste Chianetta; ritenuta, a questa stregua, l'eccezione fondata dichiara inutilizzabili le dichiarazioni di cui m premessa". Superato questo scoglio il processo è andato oltre - assente il presidente D'Orsi - con l'escussione dei testi. Il teste Rotulo ha ammesso candidamente di aver venduto alla Provincia e non a D'Orsi le palme oggetto del processo e di non avere ricevuto, ad oggi, un solo euro. L'agronomo ha inoltre dichiarato di non conoscere D'Orsi e che non ha regalato nulla a quest'ultimo. Chianetta dal canto suo, ha rievocato come abbia ricevuto l'incarico di eseguire dei lavori nella villa di D'Orsi aggiungendo che ha praticato un prezzo di favore per non pregiudicare i rapporti con D'Orsi. "Ad altri avrei fatto pagare di più" ha affermato. Infine, Giovanni Alletto, agronomo della Provincia che per l'accusa ha svolto attività lavorativa nella villa di D'Orsi mentre risultava in servizio per conto dell'Ente. Alletto ha spiegato che è stato fotografato in una circostanza con stivali gialli nei pressi della zona della villa non perché svolgesse attività per conto di D'Orsi bensì per evitare che alcuni operai distruggessero un ulivo di almeno trenta anni. Il processo continuerà il prossimo 8 luglio.
 
Province, Infurnari commissario straordinario ad Agrigento; il viceprefetto Caccamo ad Enna
Benito Infurnari,  72 anni, di Racalmuto in provincia di Agrigento, è il commissario straordinario alla Provincia regionale di Agrigento. E' stato nominato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Infurnari, e l'attuale viceprefetto vicario di Enna Salvatore Caccamo nominato commissario proprio ad Enna,  vanno a coprire le ultime due ultime caselle mancanti per completare il quadro dei commissari che guideranno le Province sino al totale scioglimento. Ad Enna il governo regionale ha nominato all'attuale viceprefetto vicario Salvatore Caccamo.
Nel corso della sua carriera di pubblico dirigente ora in pensione, Infurnari ha ricoperto, fra l'altro, gli incarichi di segretario generale al Comune di Agrigento, nonché di segretario generale presso le Province di Messina e di Palermo, già segretario generale al Comune di Agrigento. Dopo l'abolizione degli organi elettivi nelle Province siciliane, il governo di Rosario Crocetta ha provveduto a nominare dunque, i commissari che gestiranno gli enti fino alla nascita dei liberi Consorzi tra comuni, che dovrebbero essere istituiti per legge entro la fine dell'anno. Oltre Infurnari, fresco di nomina, erano già stati nominati il generale dei carabinieri Domenico Tucci a Palermo, il prefetto Alessandro Giacchetti a Siracusa, del vice prefetto Filippo Romano a Messina. E poi i quattro i commissari uscenti a Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani: Antonella Liotta, Giovanni Scarso, Raffaele Sirico e Darco Pellos.
 
Canicattìweb
 
Provincia di Agrigento, Benito Infurnari di Racalmuto nominato commissario
Dopo l'abolizione degli organi elettivi nelle Province siciliane, il governo di Rosario Crocetta nomina i commissari che gestiranno gli enti fino alla nascita dei liberi Consorzi tra Comuni, che dovrebbero essere istituiti per legge entro la fine dell'anno. Si tratta del generale dei carabinieri Domenico Tucci a Palermo, del prefetto Alessandro Giacchetti a Siracusa, del vice prefetto Filippo Romano a Messina. E poi i quattro i commissari uscenti a Catania, Ragusa, Caltanissetta e Trapani: Antonella Liotta, Giovanni Scarso, Raffaele Sirico e Darco Pellos. Ad Agrigento è stato nominato Benito Infurnari, già segretario generale del Comune ed ex commissario straordinario della Provincia di Trapani. Per completare il puzzle, manca solo il nome per Enna.
 
Sicanianews
 
Anche "la Nuova Primavera" all'incontro sul futuro dell'ISSM "Arturo Toscanini" di Ribera
L'associazione politico-culturale "La Nuova Primavera" ha preso parte all'incontro tenutosi sabato 15 giugno scorso a Ribera presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali "A.Toscanini" durante il quale si è parlato della prevista soppressione dell'Istituto in seguito all'abolizione dell'ente provincia, finanziatore dello stesso.
All'incontro erano presenti, oltre al Sindaco di Ribera e ad altri esponenti politici locali, anche parlamentari nazionali e regionali tra cui gli onorevoli Maria Iacono, Giuseppe Ruvolo, Matteo Mangiacavallo, Vincenzo Fontana e Salvatore Cascio.
Su invito del Rettore dell'Istituto prof. Montesano il segretario della Nuova Primavera, Giuseppe Catanzaro, ha concluso i lavori dell'assemblea ribadendo "il sostegno pieno e totale della Nuova Primavera, già espresso nelle settimane passate a mezzo stampa, agli studenti, ai docenti, a tutto il personale dell'Istituto Toscanini ed alle loro famiglie in questo momento così delicato, e l'impegno a prendere parte attivamente ad ogni iniziativa atta a scongiurare la chiusura dell'Istituto".
Inoltre nel suo intervento Catanzaro ha auspicato che "le promesse e gli impegni presi dagli esponenti politici intervenuti oggi si traducano in fatti concreti, altrimenti il rischio è quello di vedere incrementare il fenomeno dell'astensionismo quale segnale di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni".
"Mi rammarica il fatto che La Nuova Primavera era l'unica associazione del territorio presente all'incontro" dichiara a margine dell'assemblea il vicepresidente Salvatore Termine "perché noi siamo dell'opinione che sostenere l'arte e la cultura significhi anche mettersi in gioco ed agire quando queste sono minacciate dalle scelte delle istituzioni".
 
 
 
 
 
 

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