29 giugno - sabato
Infurnari riduce le spese tra l'ovvio e le piccolezze
Spese della Provincia, si tenta con i "pannicelli caldi". Il commissario straordinario della Provincia Regionale di Agrigento, Benito Infurnari, infatti, ha inviato ai direttori dei settori un documento in cui li invita a ridurre quanto più possibile la spesa corrente "intervenendo spiega - laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività". Una decisione presa "in considerazione del taglio dei trasferimenti sia statali che regionali" in modo da "assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa ed a garantire livelli qualitativamente elevati ed uniformi dei servizi resi ai cittadini".
In sostanza si tratta di un "invito" ai dirigenti a "stringere la cinghia", così come già fatto dal presidente uscente Eugenio D'Orsi, puntando alla riduzione del numero delle auto di servizio (tranne, al momento, la Passat blu in uso al presidente della Provincia, in affitto fino a metà luglio), delle spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità e alla cessazione di tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell'Ente o ad organi politico-amministrativi. Allo stesso modo sono state sospese tutte le utenze telefoniche in uso ad ex amministratori, così come previsto dalla legge.
"Ci rendiamo conto - ha dichiarato il commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica che il nostro paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione siciliana impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province regionali e la costituzione di liberi Consorzi di Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di questo Ente". Sebbene al momento non vi sia una quantificazione dell'effettivo risparmio che queste misure porteranno all'Ente, è probabile che non basteranno a consentire di recuperare le somme che la Provincia non ha incassato dalla Regione e quindi a consentire una "quadratura del cerchio" per la realizzazione del bilancio.
G.SCH.
GIRGENTI ACQUE. Numerosi utenti smentiscono le parole del presidènte dell'Ato Idrico Eugenio D'Orsi
L'aumento è già in bolletta
Hanno suscitato numerose reazioni le dichiarazioni del commissario liquidatore dell'Ato Ag9 Eugenio D'Orsi in merito alla nuova tariffa applicata da aprile 2013 ai consumi idrici riportata sull'edizione di ieri de "La Sicilia".
L'ex presidente della Provincia, infatti, in riferimento al nuovo e più "corposo" costo dell'acqua deliberato alcuni mesi fa, aveva dichiarato: "si tratta di una disposizione che troverà applicazione soltanto dopo che l'autorità di vigilanza avrà vagliato i dati che gli abbiamo inviato e dopo che avrà riscontrato che i nuovi importi sono stati ricavati con la metodologia applicata. Per il momento dunque non potrà essere emessa alcuna fattura". Ma diversi utenti ci hanno contattato mostrandoci le nuove bollette di Girgenti acque che, invece, tengono conto dell'aumento. In particolare, nella fattura si legge: "per l'anno 2013 è stato applicato l'aggiornamento provvisorio della tariffa (salvo conguaglio) stabilito dal commissario straordinario dell'Ato Ag 9 con deliberazione 10 del 29 aprile 2013, in ossequio alla deliberazione 585/2012 dell'Autorità per l'Energia elettrica e il Gas". Quindi, per adesso paghi, poi, in caso l'autorità ritenga che la tariffa è stata calcolata male, te li rimborsiamo.
Comprensibile la rabbia dei cittadini, i quali si trovano in mano una bolletta particolarmente "pesante" grazie ai nuovi rincari (validi retroattivamente per l'anno 2013) e con scadenza ravvicinatissima: alcuni, infatti, hanno ricevuto oggi fatture che scadranno tra appena una settimana. Un preavviso già stretto se si tratta di un privato cittadino, ma letteralmente irrisorio se si parla invece di condomini. Non mancano anche le situazioni "grottesche". In un caso, ad esempio, il titolare di un magazzino con consumo 0, così come certificato dalla stessa Girgenti acque, dovrà pagare oltre 100 euro per un annodi "non" servizio, oppure, in un altro caso, un utente che ha realizzato un nuovo contratto, si è trovato in bolletta i costi di depurazione che fino a qualche giorno prima non pagava non usufruendone.
Ma cosa fare, almeno per quanto riguarda le nuove bollette? Alcuni utenti, ci risulta, hanno chiesto chiarimenti agli uffici di Girgenti acque, i quali a loro volta hanno replicato spiegando che l'attuale bollettazione è legittima e quindi va pagata entro la data di scadenza. Salvo conguaglio, è ovvio.
G.SC
NOTIZIA BUONA PER I CITTADINI, BRUTTA PER I COMUNI CHE INCASSERANNO MENO SOLDI
Chi non ha consegnato gli impianti dovrà abbassare le tariffe
Mentre l'ato idrico ha autorizzato, come abbiamo visto, Girgenti Acque ad aumentare le tariffe, molti degli enti gestori che non hanno consegnato gli impianti per la gestione del servizio idrico integrato (probabilmente tutti) saranno invece costretti dall'Autorità di vigilanza per l'energia elettrica ed il gas ad abbassarla quasi del 10 per cento.
in apparenza è un fatto positivo per gli utenti, ma nella realtà si tradurrà in una pesante penalizzazione per gli enti che vedranno le loro entrate ridursi drasticamente in un momento in cui di sicuro non navigano nell'oro a seguito della riduzione delle rimesse di Stato e Regione.
Ma vediamo come stanno le cose: come è ormai noto, l'Autorità di vigilanza per l'energia elettrica ed il gas ha chiesto a tutti i gestori d'italia (enti, consorzi, ambiti, ma anche comuni) una serie di dati relativi alle tariffe applicate, ai costo del servizio, agli investimenti effettuati e da effettuare, alle infrastrutture di cui dispongono, eccetera. Il tutto finalizzato alla individuazione di una metodologia che servisse alla determinazione della tariffa. Questi dati avrebbero dovuto essere inviati all'Autorità entro il 31 marzo 2013, termine poi slittato al 30 aprile.
Per Agrigento l'ato idrico ha inviato i dati relativamente ai 26 comuni che hanno consegnato gli impianti e che sono gestiti da Girgenti Acque.
Sulla scorta delle notizie fornite, l'Autorità ha dato delle indicazioni che hanno portato alla elaborazione di una nuova tariffa, come pubblicato nella giornata di ieri. Sostanzialmente viene individuato un valore per il quale deve essere moltiplicata la vecchia tariffa e questo ha determinato l'aumento di circa il 10 per cento.
Per i gestori che non hanno fornito alcuna notizia, e tra questi pare che vi siano parecchi dei comuni che non hanno consegnato gli impianti, vi sono una serie di penalità tra le quali la determinazione a 0,9 del valore per il quale deve essere moltiplicata la vecchia tariffa. Questo comporterà ovviamente una riduzione di quest'ultima pari al 10 per cento, che moltiplicata per il numero degli utenti di ciascun comune significa una perdita significativa nelle entrate degli enti interessati.
Meno dispiaciuti, come abbiamo detto, saranno gli utenti: al contrario dei loro concittadini serviti da Girgenti Acque non solo non avranno l'aumento, ma addirittura una riduzione. A meno che i rispettivi sindaci, così come hanno rifiutato di consegnare gli impianti al gestore privato, non ignorino pure la disposizione dell'Autorità evitando di applicare il ribasso...
SALVATORE FUCÀ
Rifiuti, si pagano i debiti
L'Ato Gesa pianifica la ripartizione dei fondi. I sindaci invece pensano alla gestione del nuovo servizio
I debiti che ha Gesa nei confronti del raggruppamento di imprese che si occupa del prelievo della spazzatura saranno pagati per metà entro il prossimo mese di settembre e per il rimanente entro il 30 aprile 2014 quando giungerà la seconda tranche delle anticipazioni della Regione previste dalla circolare numero due del 2012. Questo è l'accordo che il liquidatore Teresa Restivo proporrà nel corso dell'incontro con le ditte previsto per giovedì 4luglio, proponendo la sottoscrizione di un piano di rientro. Sostanzialmente il debito di circa 10 milioni di euro (relativo alle fatture comprese tra giugno e dicembre 2012) verrebbe frazionato in tre rate: una prima di due milioni dovrebbe essere pagata entro il 31 luglio prossimo, una seconda di tre milioni (o anche di più se ci sarà la disponibilità finanziaria) entro il 30 settembre ed il resto entro il 30aprile2014.
Ma Gesa avrà i fondi necessari per pagare queste somme, considerato che le risorse finanziarie anticipate dalla Regione servono per pagare i debiti che l'Ato aveva al 31 dicembre 2011?
Teresa Restivo conta di si. Ci sono le quote che vanno pagando i comuni, ci sono gli incassi della lotta all'evasione fiscale e ci sono gli incassi coattivi delle bollette non pagate negli anni passati, per cui la società d'ambito dovrebbe avere una buona disponibilità, considerando che ormai le spese per il pagamento dei servizi nel 2013 le affrontano i comuni. Pertanto la prima tranche di anticipazioni della Regione, nelle intenzioni di Restivo, servirà a pagare i debiti del 2011, mentre con i soldi provenienti da altre voci si pagheranno quelli del 2012 ed eventuali residui dell'anno prima per rispetto della "par condicio creditorum".
Intanto la lentezza con cui i Comuni stanno trasferendo a Gesa i soldi della Regione ha indotto il Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil Alfonso Buscemi a scrivere a Teresa Restivo per chiedere «se queste risorse sono state incassate dalla Società d'Ambito e perchè ancora non sono state pagate le aziende, vogliamo ricordare che i lavoratori sono ancora in attesa di stipendi che avrebbero dovuto ricevere ben 8 mesi fa e questi lavoratori pagano costi enormi sociali ed economici per le scoperture in banca».
Infine ieri mattina al Comune di Agrigento si sono incontrati, su iniziativa di Marco Zambuto, i sindaci di Agrigento, Aragona, Comitini, Favara, Ioppolo Giancaxio e Raffadali. Non ha risposto all'invito il comune di Porto Empedocle che se ne andrà con Realmonte. Si è parlato della possibilità di costituire insieme un ambito di raccolta ottimale, ma tutto è stato rinviato al prossimo 5 luglio in attesa di verificare se è più conveniente per ciascun comune, a fini dell'abbattimento dei costi del servizio, costituire l'aro o gestire tutto per conto proprio.
SALVATORE FUCÀ
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA. Il commissario Benito Infurnari invia una nota ai dirigenti
Auto blu, giornali, bollette telefoniche Infurnari avvia la stagione dei risparmi
Ridurre al massimo le spese di rappresentanza alla Provincia. Stringe i cordoni della borsa il commissario dell'ente, Benito Infurnari, che ha inviato una nota ai dirigenti e a tutti i centri di spesa per rivedere la uscite complessive allo scopo di ridurre quanto più possibile e intervenire laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività, Il commissario Infurnari ha invitato i direttori dei vari settori, ognuno per la propria competenza, a ridurre il numero delle
auto di servizio al minimo necessario a garantire le necessità di servizio; ridurre le spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità; disdire tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell'Ente o ad organi politico-amministrativi. Inoltre il commissario ha dato disposizione di cessare immediatamente tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti. «Ci rendiamo conto - ha dichiarato il Commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica che il nostro Paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province e la costituzione di liberi Consorzi dì Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di questo Ente». (PAPI)
«AGRIGENTO-PALERMO» I lavori per rendere più sicura la cosiddetta strada della morte, dureranno circa 3 anni e mezzo
VIABILITA', AMMODERMAMENTO DELLA 189
L'ANAS HA DATO IL VIA AI NUOVI CANTIERI
Mentre si aspetta la ripresa dei lavori per il completamento del raddoppio della Agrigento - Caltanissetta fermi da mesi e mesi, ieri i'Anas ha dato notizia dell'approvazione del progetto esecutivo con relativo avvio dei lavori di ammodernamento di un tratto della 189 Agrigento - Palermo, meglio conosciuta come «strada della morte», per l'altissimo numero di incidenti mortali verificatisi lungo il suo tragitto. Ieri, il cantiere è stato con segnato alle ditte affidatarie. »Con l'avvio dei lavori - ha dichiarato l'amministratore unico dell'Anas Pietro Ciucci - si mantiene l'impegno preso per la prosecuzione dell' ammodernamento dell'itinerario Palermo-Agrigento che rappresenta una priorità strategica per la viabilità siciliana".
L'intervento si riferisce a un tratto di circa 34km dell'itinerario complessivo da Palermo ad Agrigento, che va dall'attuale svincolo Bolognetta allo svincolo Bivio Manganaro. Sono previste numerose «opere d'arte» e, in particolare, una galleria artificiale, cinque nuovi viadotti 12 svincoli, oltre ad interventi di restauro, miglioramento sismico e adeguamento di 16 viadotti e ponti esistenti.
«L'attività propedeutica ai lavori - ha aggiunto Pietro Ciucci - è stata particolarmente complessa e il progetto esecutivo recepisce importanti modifiche e varianti dispetto al progetto definitivo. Importante è stata l'attenzione all'impatto ambientale, con opere di mitigazione e di salvaguardia che consentono un inserimento ottimale dell'infrastruttura nel contesto naturale e con grande rilievo rivolto alle attività di monitoraggio ambientale». Il tempo di esecuzione, sperando che non finisca come per la 640 iniziata da anni e ancora da ultimare, è fissato in circa 3 anni e 4 mesi.
L'itinerario complessivo «Palermo-Agrigento» è inserito nei primo programma delle infrastrutture strategiche, approvato con la Legge Obiettivo del 2001. «Le strade statali 121 e
189 - spiega l'Anas - assolvono al diverso ruolo di raccolta e smaltimento dei traffico viario proveniente dai comprensori interni della Sicilia centro-occidentale verso i capoluoghi di Palermo e Agrigento, collegandoli con direttrice Nord-Sud. L'itinerario rappresenta, inoltre, il collegamento principale degli agglomerati industriali di Porto Empedocle, Aragona, Favara e Casteltermini-Valle dei Platano interessando così un'ampia porzione di un territorio di particolare importanza nell'economia isolana». (AMM)
IL RUOLO DELLE PERSONE CONVOLTE NELL'INCHESTA PORTATA AVANTI DA PROCURATOR D NATALE E FONZO
«Terrazzino? Faceva l'intermediario»
Secondo la Procura l'ex consigliere provinciale metteva in contatto i falsi infortunati con i medici compiacenti
Gerlando Cardinale
Da una parte i medici compiacenti Salvatore Conti e Salvatore Russo, dall'altra i finti malati. In mezzo c'era Giuseppe Vincenzo Terrazzino. Assicuratore di lungo corso, titolare di patronati ed ex consigliere provinciale in quota Mpa. E lui l'anello di congiunzione - scrive il gip Ottavio Mosti che ha firmato l'ordinanza - per l'operatività del sodalizio criminale. Svolgeva in particolare, il ruolo di
mettere in relazione i falsi infortunati con i medici compiacenti (Conti e Russo) che dovevano attestate l'esistenza del falso infortunio per ottenere l'indebita erogazione del beneficio previsto dalla legge. Terrazzino avrebbe quindi coordinato le varie fasi delle simulazioni degli infortuni, dei referti con le finte lesioni e poi 'spartiva con gli altri associati le relative indennità". Gran parte del colossale imbroglio, sostiene l'accusa (l'inchiesta, coordinata dal procuratore Renato Di Natale e dall'aggiunto Ignazio Fonzo, è stata svolta dai pm Andrea Maggioni e Matteo Delpini), ruotava attorno alla cooperativa "Demetra''. Il suo legale rappresentante, il commercialista Giorgio Lo Presti, avrebbe predisposto disposto tutte le finte assunzioni. Una vera e propria fabbrica di permessi di soggiorno e previdenze varie indennità da infortunio, malattia, pensione e disoccupazione collegata al lavoro. Insomma ero tutto finto tranne i soldi che venivano ottenuti sul serio. Terrazzino - si legge nell'ordinanza - ha il ruolo di ideatore e organizzatore nella truffa, facendosi rilasciare una delega dal "lavoratore" a favore del patronato I.N.A.P.A. a lui riconducibile, gestendo la pratica presso l'Inail e adoperandosi in modo da fare percepire l'indennità non dovuta al "lavoratore" contattando i compiacenti medici Salvatore Conti e Salvatore Rosso". Se l'imbroglio, sostiene la Procura, riusciva è perché all'interno dell'inail (l'istituto che si occupa di previdenza infortunistica sul lavoro) c'era un dirigente medico compiacente, vale a dire Conti. A lui si arrivava dopo che il radiologo Russo elaborava falsi referti Il meccanismo, per certi versi incredibile, sarebbe stato quello di fare una finta assunzione, in una finta cooperativa dove il finto lavoratore subiva un finto infortunio. E l'lnail pagava realmente. Ecco uno dei tanti casi. Una certa Marina Barella veniva assunta fittizia utente nella cooperativa Demetra. Dopo qualche mese dichiarava falsamente di avere subito un infortunio, Il radiologo Russo attestava falsamente lesioni inesistenti. Il medico dell'Inail Conti confermava e l'istituto alla fine pagò 31 mila euro di indennità. Nel presunto sodalizio avrebbero operato altre due persone, Giuseppe Gangarossa e Salvatore Borsellino, entrambi finiti agli arresti domiciliari. Avrebbero fatto da procacciatori di affari occupandosi di reclutare falsi lavoratori disposti a pagare una quota di circa 500 euro per ogni falso infortunio o domanda di disoccupazione.
Agrigentoflash
Provincia. Benito Infurnari interviene sul contenimento delle spese
Il Commissario Straordinario Benito Infurnari, d'intesa con il Direttore Generale Giuseppe Vella, ha inviato una nota ai dirigenti e a tutti i centri di spesa per rivedere la spesa complessiva dell'Ente allo scopo di ridurla quanto più possibile e intervenire laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività.
Tale decisione è stata presa in considerazione del taglio dei trasferimenti sia statali che regionali. Il Commissario Infurnari ha ravvisato la necessità di effettuare ulteriori tagli a determinate voci che serviranno ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa ed a garantire livelli qualitativamente elevati ed uniformi dei servizi resi ai cittadini.
Nello specifico, il Commissario Benito Infurnari ha invitato i Direttori dei vari settori, ognuno per la propria competenza, a ridurre il numero delle auto di servizio al minimo necessario a garantire le necessità di servizio; ridurre le spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità; disdire tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell'Ente o ad organi politico-amministrativi.
Inoltre il Commissario ha dato disposizione di cessare immediatamente tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti.
"Ci rendiamo conto - ha dichiarato il Commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica che il nostro Paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione Siciliana impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province Regionali e la costituzione di liberi Consorzi di Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di questo Ente".
Agrigentonotizie
Il commissario Infurnari ha incontrato il deputato Moscatt
Si è svolto questa mattina l'incontro tra il commissario straordinario della Provincia regionale di Agrigento dott. Benito Infurnari e il deputato nazionale del Pd Tonino Moscatt. L'incontro è servito per discutere di edilizia scolastica provinciale con particolare riguardo alla situazione dell'Ipia Fermi e dei servizi sociali provinciali. Soddisfazione per l'incontro è stato espresso sia da Infurnari che da Moscatt.
Provincia regionale, il commissario invita i direttori a rivedere le spese
Ha invitato i direttori dei vari settori a ridurre il numero delle auto di servizio al minimo necessario; ridurre le spese di rappresentanza; disdire tutti gli abbonamenti a giornali o riviste; cessare tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti
Il commissario Benito InfurnariIl commissario straordinario della Provincia regionale di Agrigento Benito Infurnari, d'intesa con il direttore Generale Giuseppe Vella, ha inviato una nota ai dirigenti e a tutti i centri di spesa per rivedere la spesa complessiva dell'Ente allo scopo di ridurla quanto più possibile e intervenire laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività.
Tale decisione è stata presa in considerazione del taglio dei trasferimenti sia statali che regionali. Il commissario Infurnari ha ravvisato la necessità di effettuare ulteriori tagli a determinate voci che serviranno ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa ed a garantire livelli qualitativamente elevati ed uniformi dei servizi resi ai cittadini.
Nello specifico, il commissario Benito Infurnari ha invitato i direttori dei vari settori, ognuno per la propria competenza, a ridurre il numero delle auto di servizio al minimo necessario a garantire le necessità di servizio; ridurre le spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità; disdire tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell'Ente o ad organi politico-amministrativi.Inoltre il Commissario ha dato disposizione di cessare immediatamente tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti.
"Ci rendiamo conto - ha dichiarato il commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica che il nostro Paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione siciliana impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province regionali e la costituzione di liberi Consorzi di Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di questo Ente".
Infoagrigento
Provincia: il Commissario Straordinario Benito Infurnari interviene sul contenimento delle spese
Il Commissario Straordinario Benito Infurnari, d'intesa con il Direttore Generale Giuseppe Vella, ha inviato una nota ai dirigenti e a tutti i centri di spesa per rivedere la spesa complessiva dell'Ente allo scopo di ridurla quanto più possibile e intervenire laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività.
Tale decisione è stata presa in considerazione del taglio dei trasferimenti sia statali che regionali. Il Commissario Infurnari ha ravvisato la necessità di effettuare ulteriori tagli a determinate voci che serviranno ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa ed a garantire livelli qualitativamente elevati ed uniformi dei servizi resi ai cittadini.
Nello specifico, il Commissario Benito Infurnari ha invitato i Direttori dei vari settori, ognuno per la propria competenza, a ridurre il numero delle auto di servizio al minimo necessario a garantire le necessità di servizio; ridurre le spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità; disdire tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell'Ente o ad organi politico-amministrativi.
Inoltre il Commissario ha dato disposizione di cessare immediatamente tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti.
"Ci rendiamo conto - ha dichiarato il Commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica che il nostro Paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione Siciliana impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province Regionali e la costituzione di liberi Consorzi di Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di questo Ente".
Sicilia24h
Il Commissario Straordinario Benito Infurnari interviene sul contenimento delle spese
Il Commissario Straordinario Benito Infurnari, d'intesa con il Direttore Generale Giuseppe Vella, ha inviato una nota ai dirigenti e a tutti i centri di spesa per rivedere la spesa complessiva dell'Ente allo scopo di ridurla quanto più possibile e intervenire laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività.
Tale decisione è stata presa in considerazione del taglio dei trasferimenti sia statali che regionali. Il Commissario Infurnari ha ravvisato la necessità di effettuare ulteriori tagli a determinate voci che serviranno ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa ed a garantire livelli qualitativamente elevati ed uniformi dei servizi resi ai cittadini.
Nello specifico, il Commissario Benito Infurnari ha invitato i Direttori dei vari settori, ognuno per la propria competenza, a ridurre il numero delle auto di servizio al minimo necessario a garantire le necessità di servizio; ridurre le spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità; disdire tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell'Ente o ad organi politico-amministrativi.
Inoltre il Commissario ha dato disposizione di cessare immediatamente tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti.
"Ci rendiamo conto - ha dichiarato il Commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica che il nostro Paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione Siciliana impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province Regionali e la costituzione di liberi Consorzi di Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di questo Ente".
30 giugno - domenica
LA SICILIA
INCRESCIOSO EPISODIO NELLA SEDE DELL'UTC DELLA PROVINCIA REGIONALE IN FONDO AL VIALE DELLA VITTORIA
Rubata la sedia a rotelle di un impiegato diversamente abile
FRANCESCO DI MARE
Il termine inqualificabile è spesso a associato a vari episodi. Per quanto accaduto giorni fa nella sede della Provincia regionale, in fondo al Viale della Vittoria tale termine calza a pennello.
Ignoti hanno fatto sparire la sedia a rotelle utilizzata da un impiegato dell'ufficio tecnico dell'ente.
L'indispensabile supporto era sistemato come sémpre nella stanza dove l'uomo è solito lavorare ogni giorno, con dedizione e tanto sacrificio,
vista la sua condizione fisica. Si tratta di un impiegato che per recarsi in ufficio viene accompagnato da alcuni colleghi, i quali lo fanno accomodare proprio su quella sedia a rotelle, una volta giunti a destinazione.
Qualche giorno fa, entrati nella stanza del collega, gli impiegati hanno notato l'assenza della sedia con le ruote. A nulla sono valse le ricerche e le domande su chi a avesse potuto spostare in buona fede quel fondamentale strumento. Nulla. Come sempre nessuno ha visto o sentito qualcosa di utile. Rubata. La sedia era stata rubata da chi non ha avuto alcun problema (e scrupolo di coscienza) a entrare nella stanza, senza forzare la porta. Che sia stato qualcuno a conoscenza dei luoghi non è peregrino pensarlo. Dopo essersi ripresi da un legittimo stato di choc e sgomento, i colleghi del disabile hanno deciso di affrontare la realtà in maniera costruttiva.
Alcuni dipendenti della Provincia appartenenti a un'organizzazione dedita al volontariato hanno messo mano al portafogli e hanno commissionato l'acquisto di una nuova sedia a rotelle per il loro collega. Alla faccia del ladro fisicamente normodotato, ma senza un briciolo di dignità.
VIABILITÀ E SICUREZZA
Viadotto Carabollace chiuso caos nella strada alternativa
Sul tratto di strada provinciale, dove è stato deviato il traffico a seguito della chiusura del viadotto del Carabollace, ieri mattina è successo il finimondo. A causa di un guasto ad un Tir, si è formata una lunga coda di automobili. Traffico e impazzito e gente imbufalita. Una sosta forzata per parecchio tempo, fino a quando è stato possibile rimuovere il grosso veicolo.
Quello che si prevedeva è accaduto. Tutto ciò perché la strada alternativa non è in grado di far fronte alla mole di traffico e alla quantità di mezzi industriali che la percorrono. Quel tratto di strada, la ex Ss 115, è stretta e tortuosa. Per giunta, non mantenuta da parecchio tempo. Ma intanto, è l'unica alternativa per superare il tratto di strada chiuso con il sequestro del viadotto Carabollace. Sequestro avvenuto più di una settimana con un provvedimento della Procura della Repubblica che ha ritenuto privo di sicurezza quell'alto viadotto. E non a torto. L'insufficiente livello di sicurezza è dovuto al fatto che i guardrail sono inadeguati.
Lo dimostra il triste fatto che sul quel viadotto, nell'arco di due anni, sono morte due perso-
volate dal viadotto dopo che le auto non hanno trovato la giusta protezione dei guardrail, troppo fragili, troppo inadeguati. E le due autovetture marciavano a velocità moderata. Dopo l'ultimo incidente, accaduto lo scorso3O maggio, l'Anas ha provveduto a collocare, nel punto cruciale, solo due barriere metalliche che di solito servono a vietare l'accesso delle persone. Tutto qui. Dunque, la Procura della Repubblica di Sciacca ha ritenuto di adottare il provvedimento di sequestro con la finalità di evitare che si potessero replicare altri incidenti. Intanto, a proposito degli incidenti mortali, sono in atto due procedimenti giudiziari, tutte e due a carico di dirigenti dell'Anas. Uno riguarda l'ex direttore regionale, insieme ad una altro funzionario responsabile della manutenzione, dell'Anas per omicidio colposo. Sull'ultimo incidente, la magistratura ha iscritto nel registro degli indagati, con la stessa accusa, l'attuale direttore regionale e altri funzionari della società stradale.
(FC)
GIRGENTI ACQUE
Nuovo Cda e capitale dimezzato
L'assemblea dei soci della Girgenti acque ha deliberato il dimezzamento del capitale sociale della Spa. Una scelta drastica, che riduce da nove milioni a 4 milioni e mezzo le somme che costituiscono la «base» della società presa ieri contestualmente alla votazione del bilancio di esercizio. Lo strumento finanziario, tra l'altro, ha certificato come si sia riusciti a chiudere in positivo, con un + 2milioni e mezzo di euro.
La votazione, comunque, ha risentito del "clima" della giornata: solo poco più del 50 per cento dei soci ha infatti approvato lo strumento finanziario. E i problemi sono anche di natura politica, prova ne sia che la riunione, durata circa 4 ore, ha visto infatti la riconferma di Marco Campione come presidente della Girgenti Acque, e la nomina di un Cda che risente fortemente del peso del maggiore azionista della società. Oltre all'uscente Giuseppe Giuffrida, sono stati indicati dalle società riconducibili a Campione Igino Della Volpe, già revisore dei conti ed ex consulente della "Ibi idroimpianti - Entei" (società che era uscita da Girgenti acque nel 2012) e l'avvocato Diego Galluzzo, mentre la Acoset ha confermato Giuseppe Rizzo e la Voltano (spa, ricordiamo, a capitale
pubblico, con primo azionista il Comune di Agrigento) ha indicato l'attuale presidente Calogero Gelo Signorino. la Deltaingegneria, invece ha nominato Salvatore Fanara. A «bocca asciutta» tutti gli azionisti con percentuali più basse, come Aipa, Civiesse Sri e Aiem Sri. Adesso il nuovo cda dovrà decidere, alla prima seduta utile, la votazione del nuovo amministratore delegato. Nulla di ufficiale trapela, anche se alcuni avanzano la possibilità che la "poltrona" potrebbe essere divisa in tre tra Giuffrida, Della Volpe e Campione.
GIOACCHINO SCHICCHI
L'ACQUA A PESO D'ORO
Affondo anche sulle bollette «Stop immediato ai rincari»
"Bloccate quelle bollette». Sulla vicenda relativa alle fatture, già emesse da Girgenti Acque, contenenti gli aumenti già disposti con determinazione del commissario dell'Ato idrico Eugenio D'Orsi ma ancora non ratificate dall'Autorità di vigilanza per l'energia elettrica ed il gas è intervenuto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto il quale chiede la revoca delle bollette che sono state già emesse. «Apprendiamo sempre dalla stampa scrive il capo dell'Amministrazione comunale che, malgrado le rassicurazioni del Commissario dell'Ato, l'aumento del canone idrico è già in bolletta. Invitiamo pertanto il prof. D'Orsi a compiere ogni atto di sua competenza affinchè tale situazione venga fermata. Per parte nostra, a nome degli agrigentini, diffidiamo Girgenti Acque a bloccare l'invio delle bollette con il tanto discusso aumento ed a rimetterle senza detta irregolarità».
Come è ormai noto, il commissario all'Ato Idrico ha approvato lo scorso 29 aprile i nuovi importi delle tariffe, maggiorati in base ad un coefficiente ricavato sulla scorta di una serie di indicazioni ricevute dall'Autorità di vigilanza sull'energia elettrica ed il gas. Tali indicazioni sono state ricavate mediante una serie di calcoli eseguiti su una serie di dati (relativi ai costi del servizio, ai consumi, agli impianti esistenti ed agli investimenti) forniti dallo stesso Ato Idrico su richiesta dell'Autorità. Le nuove tariffe tuttavia diventano esecutive con l'approvazione da parte di quest'ultima, mentre Girgenti Acque ha già bollettato con i nuovi importi, anche se nelle bollette ha inserito la clausola "salvo conguaglio".
Discorso diverso invece per gli enti che non hanno fornito i dati richiesti dall'Autorità di vigilanza, e tra questi pare che ci sono la maggior parte (se non tutti) dei comuni che ancora non hanno consegnato gli impianti per la gestione del servizio idrico integrato.
S.F.
GIORNALE DI SICILIA
A CALTANISSETTA SCURE SU BUONI PASTO, CELLULARI E PARTECIPATE. SIRICO: RAZIONARE PURE IL CARBURANTE
Prova n ce, i commissari tagliano privilegi
Ad Agrigento l'ordine di Infurnari: ridurre auto blu e spese di rappresentanza, stop agli abbonamenti a riviste
Alfonso Bugea
AGRIGENTO
Sprechi, tagli alle spese. Le Province mettono mano ai bilanci, sfoltiscono i costi digestione, eliminano i privilegi. A Caltanissetta come ad Agrigento, dove il commissario straordinario Benito Infurnari ha inviato una nota ai dirigenti e a tutti i centri di spesa per rivedere la spesa complessiva dell'Ente «allo scopo di ridurla quanto più possibile e intervenire laddove è possibile senza intaccare la sfera dei servizi resi alla collettività»
«Vi invito - scrive Benito Infurnari - ognuno perla propria competenza, a ridurre il numero delle auto di servizio al minimo necessario a garantire le necessità di lavoro. Ed anche a ridurre le spese di rappresentanza, limitandone l'utilizzo ai casi di assoluta necessità. Disdite tutti gli abbonamenti a giornali o riviste, sia cartacei che on-line, attivati presso i diversi settori decentrati dell' Liste o ad organi politico - amministrativi'.
Il commissario Infurnari ha dato disposizione di cessare immediatamente tutte le linee telefoniche a carico degli organi collegiali decaduti.
«Ci rendiamo conto - ha dichiarato il commissario Benito Infurnari - che l'attuale congiuntura economica, che il nostro Paese sta attraversando ed il complesso contesto normativo che vede la Regione Siciliana impegnata in un totale rinnovo della struttura degli enti locali, con la chiusura delle Province Regionali e la costituzione di liberi Consorzi di Comuni, impone una revisione sistematica ed accurata di tutte le voci di spesa che gravano sul costituendo bilancio di
questo Ente».
Stessa musica anche a Caltanissetta dove, invece, il neo commissario straordinario Raffaele Sirico ha apposto la firma su un provvedimento che taglia le spese ritenute oramai «impossibili da sostenere.
Telefoni cellulari solo ai dirigenti ed il carburante perle auto di servizio sono da razionare. Stop anche ai buoni pasto per i dipendenti, alla riduzione del fondo pagamenti destinato ai funzionari responsabili dei vari settori.
Il commissario straordinario Raffaele Sirico ha deciso anche la chiusura della sede distaccata
di Mazzarino, troppo onerosa e, per il momento, saranno pagate solo le bollette legate alle utenze essenziali.
lo arrivo anche il ridimensionamento dell'l'istituto musicale e del Consorzio universitario. Non verrà rinnovato, inoltre, il servizio di vigilanza venatoria e a quello dei buoni pasto destinati ai dipendenti.
«La decisione di provvedere ad ulteriori tagli - dice il commissario della Provincia di Agrigento, Benito Infurnari - è stata presa in considerazione del taglio dei trasferimenti sia statali che regionali. Ho ravvisato la necessità di effettuare ulteriori tagli a determinate voci che serviranno ad assicurare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa ed a garantire livelli qualitativamente elevati ed uniformi dei servizi resi ai cittadini».
A Caltanissetta la questione dei tagli si intreccia anche con quella dei costi per il personale che, solo due anni fa, assorbiva oltre il 58 per cento di tutte le risorse disponibili in cassa.
Non a caso, due settimane fa, si è insediato un ispettore incaricato dai vertici dell'assessorato regionale alle Autonomie locali. Il funzionario Daniela Leonelli dovrà analizzare per intero i dati economici certificati dai tecnici dell'ente e, alla fine, riferire direttamente agli uffici dell'assessorato palermitano sugli eventuali provvedimenti da adottare.. (At)
Pronte azioni legali e provvedimenti
Canoni idrici, il sindaco: «Aumento in bolletta»
Non sarà così facile per i contribuenti agrigentini, evita- re di pagare gli aumenti del canone idrico recentemente decisi dal commissario liquidato- re dell'Ato Idrico.
«Malgrado le rassicurazioni dei Commissario uscente Eugenio D'Orsi - scrive il sindaco Zambuto -l'aumento del canone idrico da lui deciso, è già in bolletta. Invitiamo pertanto D'Orsi a compiere ogni atto di sua competenza affinchè tale situazione venga fermata. Per parte nostra, a nome degli agrigentini, diffidiamo Girgenti acque a bloccare l'invio delle bollette con il tanto discusso aumento ed a rimetterle senza questa irregolarità. inoltre, Ho dato mandato all'Ufficio legale del Comune di acquisire l'atto per impugnano e bloccarlo nelle sedi competenti. ».
Dopo le polemiche apertesi dopo che la notizia si era diffusa, era stato lo stesso d'Orsi a dichiarare che Girgenti Acque non avrebbe potuto emettere le fatture con gli aumenti disposti dal commissario liquidatore fino a quando i nuovi importi non saranno stati "ratificati" dall'Autorità di vigilanza per l'energia elettrica ed il gas.
Ma a quanto pare così non sarà e i cittadini si troveranno in bolletta un ulteriore aumento dello per cento per l'acqua.
(AMM)
1 luglio - lunedì
LA SICILIA
Blitz «Demetra» al via interrogatori di otto persone
Al via gli interrogatori di garanzia delle otto persone colpite da una misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta "Demetra", accusate a vario titolo di associazione a delinquere e truffa ai danni dell'inail e Inps. Il primo a comparire davanti al Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, e ai pubblici ministeri, Andrea Maggioni e Matteo Delpini, sarà l'ex consigliere provinciale Vincenzo Giuseppe Terrazzino, 49 anni di Raffadali, titolare di un patronato e un centro polidiagnostico.
L'esponente politico dell'Mpa, dopo essere stato tenuto in osservazione in ospedale per alcune ore, è stato trasferito nel carcere di contrada Petrusa. Alla notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte dei carabinieri del Nucleo operativo di Agrigento, aveva accusato un malore, poi diagnosticato in una crisi di ipertensione dai sanitari del presidio ospedaliero San Giovanni di Dio. Il primo passo è stata la nomina del difensore di 6- ducia. Ne ha scelti due: Salvatore Quattrocchi e Salvatore La Longa. Tutti gli interrogatori sono in programma tra oggi domani e mercoledì e sì svolgeranno tra il carcere Petrusa e il Palazzo di Giustizia
Rinchiuso nella casa circondariale di Agrigento c'è anche Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle, ritenuto il 'vero dominus" dell'operazione. Sarebbe stato lui a creare le imprese fittizie come la cooperativa Demetra, le ditte individuali Santamaria e Tortorici, la Giacomar e la costituzione, sulla carta, di inesistenti rapporti di lavoro subordinato. Sono da ricondurre al Lo Presti le false comunicazioni telematiche Unulav e Uni-Emens. Ancora, la figura del Lo Presti è centrale nella predisposizione della documentazione falsa (buste paga, dichiarazioni di disponibilità all'assunzione e quant'altro possa rinvenirsi a corredo della vigente modulistica) che occorre a supportare le domande di accesso dei falsi prestatori di lavoro all'indennità di disoccupazione.
Agli arresti domiciliari Salvatore Conti, 56 anni, di Agrigento, dirigente medico dell'lnail; Salvatore Russo, 35 anni, di Agrigento, titolare di uno studio medico e radiologico; Salvatore Borsellino, 33 anni, di Porto Empedocle; Giuseppe Gangarossa, 37 anni, di Porto Empedocle. Raggiunto dall'obbligo di presentazione da adempiere tre volte la settimana Daniele Moscato, 31 anni, di Porto Empedocle. Il divieto di dimora in provincia di Agrigento è stato applicato a Luca Distefano, 30 anni, di Porto Empedocle, Gli indagati hanno nominato come avvocati difensori Giuseppe Scozzari, Salvatore Quattrocchi, Antonino Gaziano, Rosa Salvago, Luigi Troja, Salvatore La Longa ed Irene Eballi. 87 gli indagati, oltre la metà di Porto Empedocle, Dalle indagini è scaturito che Terrazzino gestiva la prima fase degli infortuni fasulli grazie alle deleghe rilasciate a favore dei patronati a lui riconducibili.
ANTONINO RAVANÀ
GIORNALE DI SICILIA
SOLDI DELLA SICILIA
CINQUE CITTÀ SONO ANDATE IN DEFAULT, ALTRE 26 SULL'ORLO DEL BARATRO: IMPENNATA DELLE TASSE
Comuni sempre più sommersi dai debiti
Per la Corte dei Conti è emergenza: un miliardo e 300 milioni maturati per sostenere la gestione dei rifiuti
Giacinto Pipitone
PALERMO
Sommersi dai debiti al punto da dover svendere gli immobili, sempre più spesso costretti a dichiarare il dissesto ma pronti a pagare un miliardo e 777 milioni all'anno per mantenere dipendenti a tempo indeterminato e precari: eccoli i Comuni siciliani nel loro anno peggiore, il 2012.
Non è solo la Regione a preoccupare la Corte dei Conti, che nel tradizionale giudizio sul bilancio ha messo a fuoco le emergenze legate agli enti locali. Un dato fotografa la situazione: nel solo 2012 5 città (Comiso, Caltagirone, Milazzo, Santa Maria di Licodia e Santa Venerina) sono andate in default e altre 26 hanno evitato il peggio solo accettando pesanti piani di rientro dal deficit che comportano aumenti fiscali a carico dei cittadini. E così, sommando i dati degli anni precedenti, gli enti locali in deficit strutturale sono diventati 22 e altri 45 sono a rischio perchè non hanno presentato i rendiconti.
I debiti
Perla Corte dei Conti l'emergenza è legata soprattutto ai debiti. Almeno un miliardo e 300 milioni è quello maturato nel corso degli ultimi anni per sostenere il sistema dei rifiuti: «Passività che creano una pesante incognita per. l'intero sistema regionale e locale»:C'è poi il caso dei debiti fuori bilancio (per contenziosi, spese superiori a quelle preventivate e obbligazioni verso terzi assunte in violazione di norme sulla contabilità) che in Sicilia raggiungono i 130 milioni. Cifra che secondo la Corte dei Conti non tiene conto di debiti nascosti («latenti«) che farebbero crescere il totale fino a 264 milioni. Infine, ci sono i mutui che pesano mediamente su ogni abitante dei Comuni siciliani per 48 euro (erano 26 euro fino all'anno prima): il top nel Catanese con 794 euro pro-capite, il minimo nell'Agrigentino con 310 euro pro capite.
La crisi
A tutto ciò, rileva la sezione di Controllo guidata da Maurizio Graffeo, si somma la velocità nello spendere e la lentezza nell'incassare le tasse: entra solo il 62% di quanto atteso ma si spende il 70% del bilancio. Ciò provoca «uno squilibrio di cassa che genera una permanente carenza di liquidità che finisce per compromettere gravemente il funzionamento dell'ente e l'erogazione dei servizi indispensabili, conducendo così inevitabilmente verso il dissesto«. Per fare cassa i Co-muni stanno facendo «ampi programmi di dismissioni immobiliari» che creano «un pericoloso depauperamento patrimoniale
Il personale
A fronte di tutto ciò resta elevatissima la spesa per il personale, che pesa mediamente 378 euro pro capite. Una spesa tanto elevata e rigida «a fronte di una progressiva contrazione delle entrate da impedire significativi margini di manovra per il suo ridimensionamento«. Di più. Pur di pagare il personale i sindaci violano (o provano a violare) il patto di stabilità: nei 2012 lo hanno fatto in 39 mentre l'anno prima solo in 16. La Corte ricorda che ciò comporterà correzioni al bilancio e «responsabilità per le condotte elusive«. In sintesi, poichè la spesa per il personale dovrebbe restare entro una percentuale fissa rispetto al totale delle spese, i sindaci fanno «anomale imputazioni contabili ai servizi in conto terzi e indebite postergazioni del riconoscimento di passività» pur di dimostrare che questo paletto non è stato violato.