GIORNALE DI SICILIA
Nella condotta delle acque bianche gli scarichi destinati al collettore fognario
«S. Leone, altri scarichi a mare» La denuncia di Girgenti Acque
Sembrano non finire mai, i guai per la frazione di San Leone che rendono ogni estate, sempre meno piacevole soggiornarvi o farvi il bagno. Questa volta, i tecnici di Girgenti Acque, hanno individuato una se- ne di utenti che, nonostante fossero in possesso dell'autorizzazione, a quanto pare inconsapevolmente, scaricavano nella condotta delle acque bianche invece che nel collettore fogna
rio e, di conseguenza, i reflui conferivano a mare.
Sabato scorso, in pratica, a causa di una ostruzione di un pozzetto ai piedi dì un fabbricato di via Mario Gentilini, i tecnici hanno chiesto l'intervento dell'espurgo ma l'attrezzatura non riusciva a scorrere lungo la condotta bloccandosi ad una certa altezza. Scavando si sono accorti della presenza di una caditoia delle acque bianche dal- la quale fuoriusciva liquame. Così, tramite il tracciante colorante, hanno individuata le utenze collegate allo scarico, scarichi fognari che risultavano posizionati a una distanza di 25 centimetri sotto l'asfalto.
«Da questi scarichi - ha spiegato Girgenti Acque - i reflui raggiungevano il pozzetto ubicato all'altezza l'Holiday Park per poi confluire a mare nell'area antistante lo stabilimento. Sul posto sono giunti anche i vigili urbani. Ovviamente sono ancora in corso ulteriori accertamenti per verificare se vi sono altri scarichi allacciati abusivamente alla condotta delle acque bianche». (AMM)
DEPURAZIONE. La Società spiega perché non può ancora iniziare i lavori
Opere fognarie, soldi non disponibili Girgenti Acque impugna l'ordinanza
«L'inizio dei lavori per le opere fognarie e di depurazione, non dipende da noi». Girgenti Acque risponde al Sollecito inviato nei giorni scorsi dal sindaco di Agrigento Zambuto dando mandato al proprio Ufficio legale di verificare l'opportunità e/o la necessità di impugnare l'ordinanza stessa.
«Anche con l'ordinanza del sindaco Zambuto - sostiene Girgenti Acque - non possiamo operare fino a quando la Regione e gli Enti territoriali non avranno espletato l'iter che autorizza alla realizzazione delle opere e, quindi, si sblocchino i finanziamenti previsti dal Cipe, ai quali si aggiungerà la quota parte della Girgenti Acque>). La società spiega inoltre che il finanziamento per la realizzazione delle opere è diviso in due quote parti, il 70 per cento del finanziamento emesso con
delibera Cipe il 30 aprile 2012, sarà disponibile solo dopo il completamento dell'iter tecnico e amministrativo e l'emissione del relativo decreto di finanziamento delle opere da parte della Regione Sicilia. Questo importo, inoltre, consentirà l'attivazione della quota parte che dovrà anticipare la Società digestione. Per Girgenti Acque dunque, l'avvio degli interventi non dipende dall'Azienda, avendo quest'ultima ottemperato a quanto di propria competenza, ma è subordinato a quanto previsto dalla normativa vigente nel campo dei Lavori pubblici e relativa approvazione tecnico-amministrativa da parte della Regione e degli altri Enti territoriali, tra i quali anche il Comune di Agrigento. «L'ordinanza del sindaco Zambuto, infatti - conclude la società - non dà alla Girgenti Acque alcuna deroga in merito all'iter approvativo, amministrativo ed espropriativo per l'esecuzione di opere pubbliche come l'accelerazione e/o eventuale deroga alle procedure per il vincolo preordinato agli espropri dei terreni interessati dai lavori o un'eventuale deroga per l'iter approvativo delle varie fasi progettuali, preliminari ed esecutive e i relativi pareri e approvazioni previsti dalla legge». (AMM)
INTERROGATORI. Secondo i pm era stata costituita un'associazione a delinquere per simulare infortuni e rapporti di lavoro
Demetra, se i imputati sotto torchio L'accusa: «Truffavano Inps e Inail»
Gerlando Cardinale
Operazione «Demetra»: scatta l'ora degli interrogatori. Si inizia questa mattina alle 9 nell'aula 9 bis del tribunale. Terminate le prime audizioni, il gip Ottavio Mosti (che ha firmato le ordinanze su richiesta dei pm Andrea Maggioni e Matteo Delpini) si sposterà al carcere di contrada Petrusa. Il programma è concludere i sei interrogatori in giornata.
E probabile (visto che i difensori di alcuni indagati hanno annunciato «ampi e dettagliati chiarimenti») che si continui domani. In carcere sono finiti Giorgio Lo Presti, 59 anni, di Porto Empedocle, e Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 49 anni, di Raffadali. Arresti domiciliari per gli empedoclini Salvatore Borsellino, 32 anni, e Giuseppe Gangarossa, 37 anni, e per gli agiigentini Salvatore Conti, 56 anni, e Salvatore Russo, 36 anni. Divieto di dimora in provincia per Luca Distefano, 30 anni, obbligo di presentazione alla pg per Daniele Moscain, 31 anni, entrambi empedoclini. Saranno assistiti, fra gli altri, dagli avvocati Troja, Gaziano, Scozzari, Quattrocchi, La Longa, Eballi e Salvago. L'inchiesta dei carabinieri, coordinata dal procuratore Renato Di Natale e dall'aggiunto Ignazio Fonzo, avrebbe accertato una associazione per delinquere finalizzata a truffare l'Inps e l'Inail. Il meccanismo, che avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro (per buona parte sequestrati), era, secondo gli inquirenti, ampiamente collaudato: Lo Presti avrebbe gestito una serie di finte società (fra le quali la cooperativa Demetra che ha dato il nome all'operazione) attraverso le quali reclutava, tramite fidati collaboratori, finti dipendenti che simulavano di essersi infortunati sul lavoro. In questa fase subentrava Terrazzino (consigliere provinciale Mpa, assicuratore e gestore di un patronato) che metteva in contatto i falsi infortunati con Conti, medico dell'Inail, e il radiologo privato Russo, che avrebbero stilato i finti referti e il gioco era fatto: l'Inail erogava consistenti indennità.
Stesso discorso per l'Inps, che elargiva il contributo di disoccupazione ai presunti finti ex lavoratori. «Ogni falso lavoratore - racconta Distefano, che decise di collaborare - il quale era stato assunto proprio al fine di simular un infortunio con una ditta, faceva finta di infortunarsi e si recava all'ospedale di Agrigento, spesso accompagnati da me; al pronto soccorso, il falso lavoratore di turno, che era stato da me precedentemente istruito, accusava dolori dovuti a incidenti mai avvenuti e otteneva un certificato medico con alcuni giorni di prognosi». Il segretario della Uil, Aldo Broccio, intervenuto sulla vicenda, ha invitato Inps e Inail a «controllare rigorosamente tutti gli uffici dei patronati». (GECA)
LA VISITA DEL SANTO PADRE A LAMPEDUSA
BERGOGLIO COLPITO DAI MIGRANTI MORTI MENTRETENTAVANO DI AGGRAPPARSI A UNA GABBIA PERTONNI
«Il Papa che sta dalla parte dei poveri»
Don Nastasi: «Il viaggio va letto nell'ottica della scelta di partire da una periferia geografica ed esistenziale»
Alfonso Bugea
Ha deciso di recarsi lunedì prossimo a Lampedusa, per una visita pastorale che durerà poche ore ma dal significato fortemente simbolico, dopo essere stato «profondamente toccato» dall'ultimo naufragio di una imbarcazione carica di migranti. Una delle tante tragedie che ha spinto Papa Francesco verso quest'isola che rappresenta la porta d'ingresso in Europa per migliaia di profughi provenienti dall'Africa. Bergoglio pregherà per le vittime di una fuga dalla fame e dalle guerre in cerca di una esistenza migliore che attraversano il Canale di Sicilia su barconi fatiscenti. Il freddo calcolo dei numeri vede nei primi mesi dell'anno incorso 7913 migranti sbarcati sulle coste italiane, quasi il doppio rispetto ai 4019 arrivati nello stesso periodo dello scorso anno. E di questi, secondo i dati forniti sabato scorso nel corso della visita sull' isola dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, il grosso degli arrivi si è registrato a Lampedusa: 3648 persone. Il Pontefice, ha riferito il direttore della sala stampa della Santa Sede, Federico Lombardi, è rimasto colpito dalla vicenda di quella decina di migranti morti il 16 giugno scorso, mentre tentavano disperatamente di aggrapparsi a una gabbia per l'allevamento di tonni trainata da un peschereccio tunisino. Una tragedia del mare raccontata dai 95 superstiti soccorsi dalla guardia costiera. Secondo la ricostruzione fatta dai sopravvissuti, i loro compagni sarebbero finiti in mare dopo che l'equipaggio del motopesca aveva tagliato il cavo che trainava la gabbia. Alcuni avrebbero anche tentato di salire a bordo, ma sarebbero stati respinti con la forza dall'equipaggio. Papa Francesco visiterà i profughi ospiti del Centro di prima accoglienza incoraggiando «gli abitanti dell'isola» e facendo appello «alla responsabilità di tutti affinchè ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno»E oggi il presidente della fondazione dei vescovi «Migrantes», don Giancarlo Perego, ha osservato che il Papa andando a Lampedusa mette al centro del suo pontificato «la scelta preferenziale della Chiesa per i poveri». Il vescovo di Agrigento, Francesco Monte- negro parla di un >messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio», per farsi carico del fenomeno migratorio, con il suo carico di «sofferenza» e la sua richiesta di «giustizia» per milioni di figli di Dio». Anche il parroco dell'isola, Stefano Nastasi, conversando con il Sir, commenta che questo viaggio va letto nell'ottica della scelta del Papa di partire da una periferia geografica ed esistenziale: papa Francesco vuole partire da qui per dire che la periferia ha qualcosa da raccontarci. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha rilevato come la visita del Papa »è in linea con la sensibilità che questi ha mostrato dall'inizio del pontificato». (AB)
PROCURA DELLA REPUBLICA. L'Anas è stata autorizzata ad eseguire la messa in sicurezza e poi ci sarà il dissequestro
Al via i lavori al viadotto Carabollace
Tra 5 giorni a «senso unico alternato»
Giuseppe Pantano
La firma del procuratore, Vincenzo Pantaleo, è arrivata ieri, a metà mattinata. Pochi minuti più tardi il comunicato della procura è stato pubblicato sul sito dell'ufficio giudiziario: autorizzazione all'Anas ad eseguire dei lavori di messa in sicurezza del viadotto Carabollace. In particolare, l'Azienda delle strade potrà procedere al restringimento della carreggiata attraverso la creazione al centro di una sola corsia, da percorrere a senso unico alternato ed a velocità ridotta, delimitata da ambo i lati da dispositivi idonei ad impedirne lo scavalcamento. Adottati questi accorgimenti da parte dell'Anas verrà disposta la restituzione del sito. In pratica, l'Anas, da subito, le cause dell'incidente stradale nel. quale ha perso la vita, il 30 maggio scorso, Alessio Spitaleri, di 30 anni, di Burgio, precipitato può mettersi all'opera per i lavori indicati dalla procura e successivamente il viadotto potrà essere riaperto con senso unico alternato. Per realizzare questi lavori ci vorranno alcuni giorni. Sulla base di quanto riferito dal direttore generale dell'Anas Sicilia, Salvatore Tonti, al sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola e Carmelo Pace, ci vorranno da 4 a 5 giorni. Con la notifica, ieri, del provvedimento della procura, affidata alla polizia stradale, è probabile che la riapertura al transito, con senso unico alternato, possa avvenire nel prossimo fine settimana. L'apertura con doppio senso di marcia, invece, soltanto quando saranno realizzati i lavori definitivi. E qui i tempi si allungano perchè, tra gara d'appalto ed esecuzione dell' opera, si parla di circa un anno con una spesa per l'Anas di un milione di euro. La procura, intanto, continua ad indagare sul-le cause dell'incidente stradale nel. quale ha perso la vita, il 30 maggio scorso, Alessio Spitaleri, di 30 anni, di Burgio, precipitato dal viadotto con la sua Peugeot. E' nell'ambito di questo procedimento che è stato disposto il sequestro preventivo del viadotto. L'ex direttore regionale, Ugo Dibennardo, di 45 anni, di Catania, e il capo del centro di manutenzione Anas presso la sezione di Trapani, Giuseppe Salvia, di 29 anni, di Alcamo, per la procura non avrebbero vigilato sulla e idoneità delle barriere presenti sul viadotto Carabollace e avrebbero omesso una tempestiva sostituzione del guardrail. Per entrambi è stato il rinvio a giudizio per omicidio colposo nell'ambito del procedimento riguardante la morte di Maria Presti, l'insegnante di 47 anni precipitata il
27 aprile del 2011 dal viadotto con la sua auto, un'Opel Astra. I due sono indagati, sempre per
Omicidio colposo, anche nel procedimento riguardante la morte di Spitaleri. (GP)
LA SICILIA
Viadotto Carabollace riapertura a una corsia
Sarà possibile percorrerlo solo a senso unico alternato
Dopo due settimane arriva la svolta peri! viadotto Carabollace. La Procura della Repubblica ha disposto i! dissequestro a condizione che l'Anas realizzi un sistema di barriere protettive che garantisca la sicurezza. Nel giro di pochi giorni il viadotto potrà essere riaperto al traffico. I magistrati hanno accolto la soluzione proposta dall'Anas, quella di posizionare, lungo i bordi dei viadotto, le barriere in cemento del tipo new jersey. Ma c'è un'ulteriore condizione: la corsia sarà unica, al centro della strada, e il traffico sarà consentito a senso unico alternato. Va posizionato, dunque, un semaforo. Ricordiamo che il sequestro del viadotto è avvenuto nell'ambito del procedimento penale iscritto a carico di dirigenti e funzionari dell'Anas, tra cui il direttore regionale, indagati peri! reato di omicidio colposo. L'Anas, dunque, è autorizzata ad effettuare lavori di restringimento della carreggiata attraverso la creazione al centro di una sola corsia, da percorrere a senso unico alternato ed a velocità ridotta, delimitata da ambo i lati da dispositivi idonei ad impedirne lo scavalcamento». Espletato questo adempimento, verrà disposta la restituzione del viadotto. Dunque, ripercorrere il Carabollace sarà questione di giorni. La Procura ha adottato il provvedimento in via preventiva, considerando il viadotto pericoloso per via dei guardrail inadeguati. Il Carabollace è stato teatro di due incidenti mortali accaduto nel giro di due anni. Due autovetture, seppur procedendo a velocità ridotta, sono sbalzate al di là dei guardrail, precipitando nel vuoto. Due vite spezzate, Maria Prestia e Alessio e Alessio Spitaleri. Nonostante ciò, l'Anas non ha provveduto alla collocazione di barriere protettive di ultima generazione. Dopo l'ultimo incidente mortale, avvenuto lo scorso 30 maggio, l'azienda stradale ha collocato, nel punto in cui volò l'auto di Spitaleri, solo delle transenne che di solito si usano per regolare l'accesso delle persone. Un fatto, questo, notato da diversi automobilisti. Un fatto che non è sfuggito alla Procura che ha ritenuto di porre fine alla situazione di pericolo, disponendo un provvedimento di sequestro preventivo. Un fatto che ha trovato consenso tra la gente, ma che ha reso, nel contempo, palese la precarietà della viabilità del territorio. La Ss 115 si rivela per quella che è: inadeguata alla mole del traffico cui è sottoposta. L'alternativa alla chiusura del viadotto Carabollace è stata la SP 76, stretta e tortuosa e che ha creato diversi rallentamenti al flusso veicolare. La prima metà del 2013 è stata funesta peri! tratto di SS 115 tra Sciacca e Ribera. Basti ricordare il crollo del ponte Verdura avvenuto lo scorso 2 febbraio e che per un vero miracolo non provocò la morte di automobilisti. Ponte Verdura e viadotto Carabollace, sono solo la punta di un iceberg.
FILIPPO CARDINALE».
Girgenti-Comune nervi tesi
Nei giorni scorsi il sindaco ha «intimato» l'avvio dei lavori per depuratori e fogne L'azienda che si occupa del servizio idrico valuta se impugnare l'ordinanza al Tar
Girgenti Acque ha dato mandato al proprio Ufficio legale di verificare l'opportunità o la necessità di impugnare dì fronte al Tar l'ordinanza emessa venerdì scorso dal sindaco Marco Zambuto finalizzata ad imporre con effetto immediato l'avvio dei lavori agli impianti di depurazione ed alle reti fognarie finanziate il 30aprile 2012 da Cipe.
Questo perchè da un lato il gestore privato ricorda di non essere in grado di avviare i lavori perchè non ci sono i soldi ed i progetti non hanno ancora esaurito la fase autorizzativa, ma d'altra parte a fronte dell'ordinanza rischia una denuncia se non ottempera a quest'ultima.
«Saremmo ben lieti di ottemperare a quanto disposto dal sindaco», si legge in una nota diramata da Girgenti Acque. Tuttavia il gestore ricorda che i progetti per le opere in questione, volte a superare le procedure di infrazione comminate dalla Comunità Europea, sono stati esposti alla Commissione nominata dal Ministero per l'ambiente in attuazione dell'accordo di programma Stato-Regione firmato proprio per stabilire le procedure di erogazione del finanziamento. «La commissione - spiega una nota di Girgenti Acque - ha ritenuto che tali progetti avessero idonei requisiti ed ha espresso parere favorevole. Ma attenzione: - si legge ancora nella nota - il parere favorevole non si traduce con l'approvazione tecnico-amministrativa del progetto e con l'inizio dei lavori. Quest'ultima fase non dipende dall'Azienda, avendo quest'ultima ottemperato a quanto di propria competenza, ma è subordinata a quanto previsto dalla normativa vigente nel campo dei lavori pubblici ed alla relativa approvazione tecnico-amministrativa da parte della Regione e degli enti territoriali, tra cui lo stesso Comune.
L'ordinanza del sindaco, infatti, non dà a Girgenti Acque alcuna deroga in merito all'accelerazione o alla deroga delle procedure per il vincolo preordinato agli espropri, all'iter approvativo delle varie fasi progettuali, preliminari ed esecutive ed ai relativi pareri ed approvazioni previste dalla legge». Per questi motivi, si legge ancora nella nota, i lavori non possono essere avviati. Ma c'è di più: solo con la definizione delle procedure amministrative, afferma ancora il gestore, si potranno «sbloccare i finanziamenti previsti dal Cipe, ai quali si aggiungerà la quota parte del 30 per cento di Girgenti Acque che potrà essere attivata solo dopo che sarà disponibile il 70 per cento», ossia il finanziamento del Cipe. Stante l'attuale impossibilità all'avvio delle opere, pertanto, Girgenti Acque non esclude, per cautelarsi, di ricorrere al Tar.
SALVATORE FUCÀ
BLITZ «DEMETRA»
Terrazzino e Lo Presti dal giudice
Saranno l'ex consigliere provinciale Vincenzo Giuseppe Terrazzino, e il commercialista empedoclino Giorgio Lo Presti, i primi due indagati nell'inchiesta "Demetra", a comparire per l'interrogatorio di garanzia, dinnanzi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo Ottavio Mosti e alla presenza dei pubblici ministeri, Andrea Maggioni e Matteo Del- pini.
Questi ultimi due sono i magistrati che hanno coordinato l'indagine, sfociata nei giorni scorsi con l'operazione messa a segno dai carabinieri.
Tutti gli interrogatori sono in programma oggi e domani tra il carcere Petrusa e il Tribunale di Agrigento. Agli arresti domiciliari Salvatore Conti, dirigente medico dell'lnail; Salvatore Russo, titolare di uno studio medico e radiologico; Salvatore Borsellino e Giuseppe Gangarossa. Raggiunto dall'obbligo di presentazione da adempiere tre volte la settimana Daniele Moscato. Il divieto di dimora in provincia di Agrigento è stato applicato a Luca Distefano. Complessivamente 87 gli indagati, oltre la metà di Porto Empedode. Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere e truffa ai danni dell'Inail e Inps. E proprio sui falsi infortuni e le truffe all'Inail emergono altri retroscena sull'indagine portata avanti dalla Procura della Repubblica e condotta dai carabinieri della Compagnia di Agrigento.
ANTONINO RAVANÀ
Agrigentonotizie
Sciacca, la Procura dà l'ok alla parziale riapertura del viadotto Carabollace
L'Anas dovrà effettuare opere di restringimento della carreggiata per creare al centro una sola corsia da percorrere a senso unico alternato e a velocità ridotta
Redazione
Sarà riaperto, seppur parzialmente, il viadotto Carabollace, sulla strada statale 115. La Procura della Repubblica di Sciacca, che ha sequestrato il ponte nell'ambito di una indagine per omicidio colposo a seguito di un incidente stradale mortale, ha dato l'autorizzazione all'Anas a intervenire.
L'Agenzia delle strade dovrà effettuare opere di restringimento della carreggiata per creare al centro una sola corsia da percorrere a senso unico alternato e a velocità ridotta, delimitata da ambo i lati con dispositivi idonei a impedirne lo scavalcamento.
San Leone, scarichi abusivi che portavano i liquami al mare
Sul posto si sono portati i vigili urbani, e ancora proseguono i controlli per verificare la presenza o meno di altri scarichi abusivi
Redazione
I tecnici di Girgenti acque, la società che gestisce il servizio idrico, ha scoperto una serie di scarichi fognari abusivi. A causa di una ostruzione di un pozzetto ai piedi di un fabbricato di via Mario Gentilini, è stato evidenziato come diversi utenti scaricassero prima nella condotta delle acque bianche, e poi in mare.
Sul posto si sono portati i vigili urbani, e ancora proseguono i controlli per verificare la presenza o meno di altri scarichi abusivi.