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Rassegna stampa del 13, 14 e 15 luglio 2013

13 luglio - sabato
 
GIORNALE DI SICILIA
 
COMUNE. Per eliminare i rischi sanitari in zona
Disposti i lavori ai depuratore di Villaggio Mosè
Il sindaco Marco Zambuto ha ordinato alla società Girgenti acque, che gestisce il servizio idrico integrato anche nel comune capoluogo, di provvedere immediatamente all'esecuzione dei lavori di sistemazione del depuratore di Villaggio Mosè al fine di eliminare le accertate problematiche igienico sanitarie.
Tale ordinanza, che richiama peraltro quella dello scorso 26 giugno, con la quale si disponeva la realizzazione di interventi urgenti, ai sensi e per gli effetti della legge di riforma sanitaria, da parte dell' Ato Idrico e della stessa Girgenti acque, finalizzati, tra l'altro, a superare l'inquinamento  del mare di San Leone e tutte le altre emergenze igienico-sanitarie della città.
Questo nuovo provvedimento prende le mosse da una nota dell'Agenzia regionale per la protezione dell' ambiente dell'inizio del mese con la quale, in riferimento al depuratore citato si comunicava che "l'impianto di depurazione in oggetto non svolge alcuna attività depurativa, con valori in uscita dell' impianto peggiori di quelli in entrata', 'che il campione prelevato nei terreno nel punto di sversamento proveniente da un tombino presente lungo il collettore di scarico è costituito da 'liquame bruto di fogna", che "in atto si è evidenziata la totale 'non funzionalità' con ulteriore fuoriuscita di liquami" e che "lo sversamento di liquami a cielo aperto, oltre a costituire grave inquinamento ambientale, rappresenta grave pericolo per la salute pubblica".
 
VERSO IL CONSORZIO. li «Valle del Salso» intende sviluppare collaborazioni tra Licata e Canicattì
Dopo il «taglio» delle province nasce in città il primo comitato
Le province sono state cancellate dal governo in carica, che ha concesso la possibilità ai Comuni di dare vita a liberi consorzi per assicurare i servizi all'utenza. E' sulla scorta della normativa appena entrata in vigore che a Licata è stato costituito il comitato per il libero consorzio Valle del Salso. Promotore e coordinatore del comitato è stato nominato Salvatore Lombardo.
"In seguito alla recente cancellazione delle province, si prefigura che i Comuni - si legge in una nota diffusa ieri dal comitato - di un territorio omogeneo ed integrato possano aggregarsi creando dei liberi consorzi, tenendo conto delle caratteristiche previste dallo statuto siciliano e dal decreto legislativo presidenziale del 29 ottobre del 1955. Quindi è indispensabile creare un consorzio che abbracci Licata e Canicattì, con i rispettivi comprensori, che prenderà la denominazione "Consorzio della Valle del Salso".
L'idea dei promotori del consorzio, dunque, è quella di mettere insieme Licata e Canicattì, ma anche di chiedere ai centri limitrofi alle due cittadine di entrare a far parte del costituendo organismo.
"Il consorzio — spiegano gli organizzatori - ha il fine di creare un'integrazione di sviluppo tra fascia costiera ed entroterra, puntando sulle risorse di entrambi: agricoltura, commercio, turismo, pesca, e trasporto. Il neo coordinatore del comitato è Salvatore Lombardo, mentre la stesura del documentato tecnico sul consorzio è stata curata da Salvatore Di Prima", I promotori annunciano che "il documento analizza tutte le priorità da intraprendere, le occasioni di sviluppo e le strategie da pianificare, indirizzate ai vari sindaci del comprensorio. I sindaci dovranno organizzarsi in virtù della scadenza per la costituzione dei liberi consorzi, perciò entro e non oltre il 31 dicembre 2013". Entro quella data, infatti, dovranno essere costituiti i consorzi tra Comuni che sostituira000 le province. "Il comitato auspica — conclude Lombardo - una massiccia partecipazione e l'impegno sia da parte della popolazione del territorio che dell'intera classe politica". (AAU)
 
PARCO ARCHEOLOGICO. Da mercoledì e fino al 15settembre le visite saranno consentite sino alle 23. Ingresso gratuito per chi ha meno di 18 anni Agrigento, la Valle dei Templi aperta di notte
Salvatore Fazio
AGRIGENTO
La Valle dei Templi sarà aperta anche di sera. I turisti potranno così ammirare il fascino delle colonne doriche rese ancora più suggestive dall'illuminazione artistica, I cancelli resteranno aperti dopo il tramonto dal l7lugliofinoal 15settembre. E l'ingresso sarà gratuito per i ragazzi. A dare la notizia è il parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi.
«L'obiettivo - spiega il direttore del Parco, Giuseppe Parello - è quello di incrementare e agevolare la fruizione del patrimonio monumentale della Valle dei Templi».
Gli orari di apertura giornalieri previsti finora sono dalle ore 8.30 alle 19.
L'iniziativa delle visite serali è prevista per tutti i giorni feriali dalle ore 19.30 alle 22, con uscita dall'area archeologica alle 23. Nei giorni prefestivi e festivi, invece, l'apertura serale delle ore 19.30 consente la visita fino alle ore 23, con uscita dall'area archeologica alle ore 24.
«Per l'accesso alle aree archeologiche - sottolinea Giuseppe Parello - è possibile utilizzare il parcheggio, la biglietteria della Porta V, in contrada Sant'Anna e la biglietteria in prossimità del Tempio di Giunone, sempre servita da parcheggio».
Per le visite serale sono esenti dal pagamento del biglietto i cittadini dell'Unione Europea che non hanno compiuto il diciottesimo annodi età.
La notizia arriva a pochi giorni dalla visita nelle Valle del portiere della Juventus e della Nazionale di calcio, Gigi Buffon. Una presenza che non è certo passata inosservata: molti turisti ne hanno approfittato per rendere ancora più speciale la foto ricordo tra le colonne doriche dei templi, facendosi fotografare accanto al numero uno della squadra campione d'Italia. Una visita molto gradita ad Agrigento, tanto che il sindaco, Marco Zambuto ha persino lan-
dato un appello: »Gigi Buffon è tra i giocatori più forti di tutti i tempi nel suo ruolo e insieme ad Alena sarebbe un testimonial eccellente della Valle dei Templi.
Zambuto ha sottolineato che «la visita del capitano della nazionale Gigi Buffon con la moglie Alena Seredova alla Valle dei Templi inorgoglisce i cittadini di Agrigento e rende merito alla bellezza inestimabile di un sito archeologico di fama ed importanza internazionale».
Il sindaco ha auspicato che «l'esempio di Buffon possa essere ripetuto da tutti i calciatori della nazionale italiana che rappresentano il nostro paese nel mondo, così come la Valle dei Templi rappresenta la cultura e la storia della Sicilia».
 
«Distinte e responsabilità di deputati e assessori»
Legge antiparentopoli Valenti: testo variato per evitare l'illegittimità
PALERMO
«Il testo del ddl Anti-parentopoli discusso martedì ail'Ars è stato ridimensionato solo nei punti che sarebbero potuti essere impugnati». Lo dice l'assessore alla Funzione Pubblica, Patrizia Valenti, componente in rappresentanza del governo della sottocommissione che ha esaminato il testo base, in un'intervista ieri a Tgs, rilasciata a Cristiana Matano. Le modifiche apportate in Commissione Affari Istituzionali hanno abolito l'ineleggibilità degli aspiranti deputati nel caso in cui avessero parenti fino al secondo grado impiegati nella Formazione professionale. L'incompatibilità è riconosciuta solo se il coniuge gestisce un ente.
Cosa è successo in Commissione all'Ars?
«La norma per com'era stata apprezzata in giunta ha subito alcune modifiche in base a varie considerazioni fatte in Commissione per alcuni punti che avrebbero potuto portare a problemi di illegittimità. La norma infatti inizialmente prevedeva che non solo deputati e assessori in prima persona o nella figura del coniuge, ma tutti i parenti fino al secondo grado non potessero avere finanziamenti a nessun titolo dalla Regione. Questo effettivamente avrebbe presentato profili di dubbia legittimità e quindi si è preferito anzitutto scindere il ddl originario in due, in modo da distinguere in una prima fa è la responsabilità e le incompatibilità proprie dei deputati e degli assessori. Così, il testo già approvato in prima Commissione per i deputati prevede l'ineleggibilità nel caso in cui il candidato o il coniuge faccia parte a qualsiasi titolo di un ente di Formazione. Per gli assessori la norma è più stringente perché non si limita a quel settore, ma abbraccia tutti i campi dell'amministrazione regionale».
E martedì verrà discussa la seconda tranche.
«Questa parte del testo impedisce a deputati e assessori di avere in affidamento concessioni dalla Regione, mentre i parenti di secondo grado possono ottenerle, purché vincano un bando pubblico».
Quali punti sono stati al centro della vostra riflessione per la possibilità di essere impugnati?
«Fratelli e sorelle potrebbero effettivamente essere ostacolati nella loro attività professionale. Pensiamo, ad esempio, ai medici che possono avere convenzioni o ai titolari dei laboratori di analisi che svolgono quest'attività indipendentemente dal fatto che il fratello decida magari di candidarsi all'Ars. Quindi, effettivamente, sono stati individuati dei casi in cui si venivano a creare intrecci professionali che non erano giustificabili. Questo avrebbe potuto portare a problemi di impugnazione della norma».
 
LA SICILIA
 
REGIONE, MISURE DELLA GIUNTA MENTRE L'OPPOSIZIONE VA ALL'ATTACCO
Province abolite, convocato vertice
Via al piano faunistico venatorio
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Nella fase di interregno tra l'abolizione delle province e la costituzione dei liberi consorzi, si pongo seri problemi logistici ed organizzativi. La problematica più urgente riguarda le imminenti scadenze collegate all'avvio dell'anno scolastico laddove avevano competenza le province con relativi enti ed esse collegate. Mica si possono lasciare chiuse le scuole di competenza. Ed emergono anche problemi finanziari. Che fare mentre i tempi stringono? E stato convocato per martedì un vertice alla presidenza della Regione cui parteciperanno i prefetti e i commissari straordinari di recente nomina per affrontare l'emergenza col governatore Crocetta e gli assessori Valenti e Bianchi. ((Un percorso - si legge nella nota - ancora da definire, che desta preoccupazione in questa delicata fase di passaggio in merito alla gestione ordinaria».
La spesa dei fondi comunitari, la questione morale, il collasso dei comuni, la trattativa sul federalismo fiscale, l'applicazione dell'art. 37 dello Statuto sono stati trattati da Nino D'Asero (Pdl) e Roberto Di Mauro (Pds-Mpa), nel corso di una conferenza stampa delle opposizioni, ma si è scivolati sulla mozione di cesura nei confronti del governatore Crocetta e di eventuali assessori inadempienti. Mozione annunciata, in una recente conferenza stampa, per settembre. Ma ora la si vuole far precedere da una ((fase di responsabilità - ha detto D'Asero - durante la quale chiederemo al governo di sedersi attorno ad un tavolo con i rappresentanti di tutti i partiti e di affrontare i tempi del federalismo fiscale, della decurtazione dei fondi agli enti locali al collasso e chiarire le sorti dei fondi comunitari». Sarebbe la strada più seria da percorrere, ma col clima che si respira nei due Palazzi il tavolo sembra improbabile e che si allontani la censura.
Abbastanza critico Di Mauro: «L'appeal del governatore Crocetta è scaduto. Lo tsunami che aveva annunciato non si è verificato, la rivoluzione non esiste, questo governo si distingue per i suoi annunci, ma non ha la capacità di esserne conseguente». Si desume che per il PdlMpa, invece, la censura sarebbe dietro l'angolo.
Stando a quanto dichiarato da D'Asero, il percorso del ddl antiparentopoli non è scontato, ci sono le premesse che in Aula sarà piuttosto accidentato. D'Asero: «Non deve essere una risposta alle attese mediatiche. Dobbiamo redigere una norma chiara che introduca il principio che i politici, rappresentanti di giunta e di governo e i dirigenti generali siano in una sfera al riparo da favoritismi».
Il presidente Crocetta ha dato la propria adesione, facendolo proprio, al ddl della commissione Cracolici sulla spending review dell'Ars: «Piena sintonia».
Infine, la giunta ha nominato l'arch. Erasmo Quirino commissario del Parco delle Madonie in sostituzione di Angelo Pizzuto. Al Parco Fluviale dell'Alcantara è stato nominato l'ing. Mauro Verace al posto di Bruno De Vita. Entrambi i nominati sono funzionari della Regione. Su proposta dell'assessore Dario Caltabellotta ha approvato il piano faunistico venatorio propedeutico al calendario 2013.
 
PROVINCIA REG!ONALE
Raccolte 36 tonnellate di rifiuti sulla sp 62
Quella presente lungo la Sp62 Tomazzo Stralongo-Ciotta, in territorio di Palma di Montechiaro, più che una discarica abusiva sembrava un vero e proprio luogo di conferimento di rifiuti. A parlare sono i numeri: gli operai dell'impresa «Ecorecuperi» di San Cataldo, aggiudicataria del servizi di rimozione dei rifiuti per conto della Provincia regionale di Agrigento, hanno infatti rimosso oltre 36 tonnellate cli inerti, provenienti da operazioni di costruzione o ristrutturazione edilizia e abbandonati irresponsabilmente da ignoti lungo l'arteria stradale. Particolarmente grave il dato relativo alla presenza di amianto tra i rifiuti abbandonati, dato che a bordo strada sono state trovate oltre 3 tonnellate di questo pericolosissimo materiale, che è stato adesso incapsulato in modo da essere reso inoffensivo fino al trasporto presso strutture autorizzate. Della gravità della situazione si era resa conto anche la magistratura, che aveva posto sotto sequestro la discarica abusiva, resa nuovamente «fruibile» a fine giugno, anche se il lavoro di verifica del Gruppo tutela ambientale del settore territorio e ambiente, diretto da Bernardo Barone non si era mai interrotto. Si tratta, tuttavia, di una vera e propria "guerra" nei confronti degli incivili.
 
Agrigentoflash
 
Statale 115, tutto pronto per la riapertura del viadotto Carabollace
L'Anas comunica che oggi sono stati ultimati i lavori per la realizzazione di un'unica corsia centrale da percorrere a senso unico alternato all'interno del viadotto "Carabollace" sul tratto della strada statale 115 "Sud Occidentale Sicula" in provincia di Agrigento. La corsia larga 3 metri, è delimitata da una rete di recinzione alta due metri e posta su entrambi i lati. I lavori per la realizzazione del senso unico alternato erano stati consegnati all'impresa esecutrice lunedì 2 luglio a seguito dell'autorizzazione all'accesso sul viadotto concessa dalla Procura di Sciacca lunedì 1° luglio. La riapertura è subordinata all'accertamento di conformità da parte della Procura che disporrà l'eventuale dissequestro del viadotto "Carabollace".
 
Sicilia24h
 
Zambuto contro Ato e Girgenti Acque
Quella che era soltanto un'ipotesi adesso diventa una presa di posizione ufficiale: Marco Zambuto, senza mezzi termini, richiede la risoluzione contrattuale da Girgenti Acque. E per giusta causa, quindi, per inadempienze contrattuali. Il sindaco di Agrigento ha indetto una conferenza stampa, questa mattina, all'interno della quale ha letto un dossier realizzato da Carmelo Salamone, amministratore delegato di Girgenti Acque fino a poco più di un mese fa, riguardante quello che potremmo definire "lo stato dell'arte" del gestore del servizio idrico, in riferimento alle ultime assemblee dei soci. L'accusa più grande Zambuto la riferisce definendo Girgenti Acque come il "serbatoio" delle aziende private che fanno riferimento all'imprenditore agrigentino Marco Campione, presidente e azionista di maggioranza di Girgenti Acque. Zambuto accusa Campione di aver destinato a Girgenti Acque dipendenti delle proprie aziende, salariati quindi tramite le bollette idriche pagate dai contribuenti, alleggerendo i bilanci della proprie società. Un'accusa pesantissima che dovrà essere certificata dalla Procura della Repubblica, che a partire da Lunedì, come annunciato da Zambuto, riceverà l'esposto del Comune di Agrigento.
Una posizione che arriva dopo anni di stretta collaborazione tra il Comune di Agrigento e Girgenti Acque. Il pomo della discordia lo si carpisce dalle parole di Zambuto in conferenza stampa, e riguarda essenzialmente il consorzio pubblico Voltano, che in virtù di patti parasociali aveva la potestà di alcune aree di intervento. Il venir meno di questa connessione all'interno di Girgenti Acque può essere individuato come la crepa dei rapporti. Una crepa divenuta voragine con una serie di accuse che, se confermate, rappresenterebbero una pagina gravissima della storia della città di Agrigento.
 
14 luglio - domenica
 
GIORNALE DI SICILIA
 
SITUAZIONE IDRICA . Proteste del sindaco su aumenti e canoni di depurazione. Pronto un «dossier» da inviare alla Procura
Zambuto: pronti a revocare i contratti con Girgenti Acque
L'affare dell'acqua. Ancora aumenti nella bollettazione del 2013, canone di depurazione richiesto a utenti che risiedono in zone non servite dalla depurazione e adesso anche la denuncia di un sistema di assunzioni tutto da verificare. Ce n'è abbastanza per il sindaco Marco Zambuto per pensare alla rescissione del contratto che lega il Comune di Agrigento a Girgenti Acque. «Consegnerò un dossier ai magistrati» annuncia il Sindaco. E in una conferenza stampa ieri ha spiegato che non si sarebbe dovuto procedere all'annunciato aumento del 10% in bollettazione delle tariffe di quest'anno perché tale aggiornamento avrebbe dovuto essere propedeutica- mente subordinato alla consegna delle reti idriche dei Comuni che fanno parte dell' ATO AG 9. Mentre ancora diversi sono i Comuni che si oppongono a tale decisione. Inoltre, secondo il Sindaco, l'ente gestore, dal 31/12/2012, trasgredendo alla normativa vigente avrebbe applicato alle utenze domestiche la fatturazione di un consumo minimo impiegato.
Ma c'è una importante e delicata novità che porterà presto Zambuto in Tribunale per depositare atti scottanti: «Nell' ultima assemblea dei soci sono stato denunziati fatti secondo cui a carico di Girgenti Acque vengono ribaltati i costi di società terze, di società private. Con la naturale conseguenza che a pagare tali costi sono i cittadini, ed infatti abbiamo avuto in questi gìorni l'aumento delle tariffe che abbiamo contestato. Porteremo la vicenda dinanzi alle autorità competenti per accertarne la gravità».
ELIO DI BELLA
 
STATALE 115. Il sopralluogo effettuato dalla Polizia stradale ha escluso il passaggio dei mezzi pure nella giornata di oggi
Manca il semaforo, viadotto chiuso
Slitta la riapertura dei «Carabollace»
Giuseppe Pantano
Non c'è ancora il semaforo per consentire il passaggio dei mezzi con senso unico alternato, manca qualche dettaglio nei completamento dei lavori e così resta chiuso anche oggi il viadotto Carabollace, sulla statale 115, nel tratto compreso tra Ribera e Sciacca. Si evince dall'ultimo sopralluogo effettuato ieri dalla Polizia stradale dei distaccamento di Sciacca. Sono gli agenti che dovranno riferire alla procura sulla completa esecuzione dei lavori di messa in sicurezza e poi l'ufficio giudiziario deciderà in merito al dissequstro. Secondo le previsioni della stradale se tutto verrà valutato positivamente non prima di domani o martedì il viadotto potrà essere riaperto al transito. L'Anas ha realizzato un'unica corsia centrale da percorrere a senso unico alternato all'interno del viadotto. La corsia, larga 3 metri, è delimitata da una rete di recinzione alta due metri e posta su entrambi i lati. I lavori per la realizzazione del senso unico alternato erano stati consegnati all'impresa esecutrice lunedì 2 luglio a seguito dell'autorizzazione all' accesso sul viadotto concessa dalla procura di Sciacca lunedì primo luglio. Il completamento sta avvenendo con alcuni giorni di ritardo rispetto a quanto era stato inizialmente previsto. A quanto pare la ditta impegnata nel cantiere avrebbe ricevuto in ritardo parte dei materiali necessari. Il sequestro del viadotto è stato disposto nell'ambito delle indagini sull'incidente in cui ha perso la vita, il 30 maggio scorso. Alessio Spitaleri, di 30 anni, di Burgio, precipitato con la propria auto dal Carabollace, L'apertura con doppio senso di marcia, invece, potrà essere effettuata soltanto quando saranno realizzati i lavori definitivi. E qui i tempi si allungano perché, tra gara d'appalto ed esecuzione dell' opera, si parla di circa un anno con una spesa per l'Anas di un milione di euro. La procura, intanto, continua ad indagare sulle cause dell'incidente stradale nel quale ha perso la vita Spitaleri. Dallo stesso viadotto era precipitata Mara Presti, l'insegnante di 47 anni che ha perso la vita il 27 aprile dél 2011 mentre era al volante di un'Opel Astra. Durante le ultime settimane il transito veicolare è stato dirottato sulla strada provinciale 76 dove, in qualche occasione, il guasto a mezzi pesanti ha comportato gravi disagi e lunghe code.
 
LA SICILIA
 
Ap, il commissario Infurnari «Ecco cosa ho fatto in un mese»
(g. s.) Non è ancora trascorso un mese dalla sua nomina, ma il commissario straordinario della Provincia regionale Benito Infurnari traccia il primo, seppur provvisorio, bilancio dell'attività svolta. Più che un vero e proprio bilancio, a voler essere esatti, è un report dell'attuale situazione, «segnata — scrive - da un grave squilibrio finanziario che caratterizza la fase di transito ai nuovi enti intermedi)). L'Ente è «in grado di garantire tutte le funzioni attribuite dalla legge che non comportano spese e vengono regolarmente svolte dagli Uffici», mentre, scrive Infurnari «l'attività risulta invece rallentata in materia dj servizi che occorrono di risorse finanziarie)), anche se alcune cose si stanno programmando per il medio periodo. L'elenco inviato dalla Provincia è lungo 3 pagine. C'è anche la parte dove Infurnari ha voluto dare la sua impronta. Una delle sue prime de- termine, infatti, ha riguardato ad esempio la riorganizzazione dell'Ente e la riduzione di alcune spèse, come l'abbonamento ai quotidiani e alle agenzie di stampa e la cessazione — prevista comunque per legge- di tutte le utenze in uso agli amministratori ormai commissariati. Durante l'ultimo mese, inoltre, sono state avviate le procedure per la realizzazione di nuovi infopoint turistici, e si è dato mandato alla Polizia provinciale di rafforzare la propria attività di controllo.
 
Marco Campione si difende ((Noi siamo estranei alla politica))
«Girgenti acque è impermeabile ai condizionamenti della politica, e le accuse rivolte alla mia gestione sono false».
Il presidente e amministratore di Girgenti Acque Marco Campione respinge in blocco tutte le obiezioni mosse a suo carico e a carico dell'ente gestore del servizio idrico. In un primo momento l'imprenditore, che è anche possessore della maggioranza assoluta delle azioni della Spa, dice che le accuse «non sono meritevoli di una replica». Poi cambia idea, e inizia a rispondere a quanto gli viene mosso. «Tutto falso. Le affermazioni di Carmelo Salamone — dice — sono quelle di un uomo che è stato sollevato dal suo incarico perché ha fallito il proprio compito all'interno di Girgenti Acque. Basti dire — continua Campione — che durante la sua gestione come amministratore delegato l'azienda ha perso oltre 6 milioni di euro, mentre negli ultimi mesi, grazie al lavoro che ho svolto ha potuto chiudere il bilancio con un attivo di 2 milioni. Credo quindi che avrebbe fatto meglio a rimanere zitto>). Dura la risposta anche nei confronti del sindaco Marco Zambuto, che ha annunciato l'intenzione di portare i documenti alla Procura della Repubblica, come fatto con quelli riguardanti la depurazione costiera. «Sono lieto che queste carte vengano sottoposte all'autorità giudiziaria -. dice -, perché sia un ente terzo a chiarire come stanno le cose, Il sindaco farebbe meglio a stare attento più alla sua città che al destino di una società privata. Invece che lanciarsi in affermazioni irrispettose del lavoro svolto dalla Girgenti acque — continua-, perché fino ad oggi non si è confrontato con noi? Del resto è nell'assemblea dei soci e nel Cda grazie al Voltano».
Sulla richiesta di verifica proprio da parte di Zambuto dell'eventuale presenza di un ipotetico conflitto d'interessi del commissario liquidatore, l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, Campione è netto. «Provino quello che affermano. lo ho sempre resistito alla politica. Da noi nessun politico riesce ad avere una penetrazione all'interno della società. Questo — aggiunge - ha fatto innervosire molti e ha comportato il fatto che io mi sia scontrato frontalmente con molti)).
G. SCH.
 
«Rescindiamo il contratto»
Zambuto: «Basta Girgenti Acque»
Rescissione del contratto, chiarezza sull'Amministrazione di Girgenti Acque e verifica della compatibilità di Eugenio D'Orsi come commissario liquidatore dell'Ato Idrico.
Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, dopo le ordinanze dei giorni scorsi per intimare a chi gestisce del servizio idrico di provvedere all'avvio delle opere di depurazione, scaglia adesso l'attacco più violento al «cuore» del sistema idrico, con particolare riferimento al presidente, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Girgenti Acque Marco Campione. E lo fa ((armato» delle pesantissime dichiarazioni che l'ex ad della società, l'imprenditore Carmelo Salamone, fece verbalizzare al termine della seduta dell'assemblea dei soci che lo scorso 29 giugno portò alla votazione del nuovo Cda e all'approvazione del bilancio.
In quel documento, infatti, si avanzano pesanti dubbi sulla trasparenza dell'azione amministrativa di Girgenti Acque e sui criteri utilizzati per le assunzioni e l'acquisto del materiale, ma anche su una ipotetica commistione di interessi tra l'ente gestore e altre società private. Materiale che, chiarisce il sindaco, gli è stato consegnato dal componente del Consiglio di amministrazione della Voltano, Calogero Gelo Signorino e che lui, in qualità di pubblico ufficiale, consegnerà all'autorità giudiziaria perché ne accerti la veridicità. Proprio il Voltano, società per azioni che ha il Comune di Agrigento come socio capofila, potrebbe divenire per stessa ammissione di Zambuto, il «contenitore» in cui far confluire i sindaci della Provincia per sostituirsi, in caso di rescissione del contratto, a Girgenti Acque. La conferenza stampa durante la quale il primo cittadino ha esposto il documento, è stata caratterizzata da una lunga introduzione, nella quale Zambuto ha ripercorso gli ultimi anni di amministrazione e l'atteggiamento, per molti non sempre lineare, tenuto nei confronti dell'Ato idrico.
Lo stesso sindaco ha ammesso che in una prima fase ha concesso fiducia al sistema Ato («Abbiamo voluto dare credito — dice — ad un sistema nuovo»), precisando però che quella di consegnare le reti è stata una scelta obbligata («Altrimenti saremmo rimasti fuori dalla possibilità di accedere ai fondi per la rete idrica e quella fognaria») e che all'interno dell'Ato si era trovato «in una posizione di difficoltà», prima per la resistenza da parte di alcuni comuni a votare la tariffa unica (poi approvata dal commissario ad acta) e successivamente per la gestione da parte del privato del servizio idrico, il quale ha agito a suo parere senza il necessario controllo pubblico. Zambuto adesso chiede l'intervento della Regione perché entri nel merito della gestione privata della risorsa idrica nell'isola e soprattutto affinché attivi i poteri sostitutivi nei confronti del commissario liquidatore. «Alla Regione — dice — chiederemo di verificare quali controlli sono stati posti in essere e soprattutto sussista una situazione d'incompatibilità o addirittura di conflitto d'interesse><. La prossima settimana, annuncia Zambuto, si recherà all'Ars per investire Sala d'Ercole di questo tema. «Adesso — spiega — attendo che tutti i sindaci della provincia si uniscano a noi per portare avanti la rescissione del contratto per inadempienze contrattuali».
GIOACCHINO SCHICCHI
 
15 luglio - lunedì
 
GIORNALE DI SICILIA
REGIONE Dopo una pronuncia del Tardi Catania l'assessorato ai Trasporti revoca 'affidamento esclusivo ai consorzi Sicilia, tornano alle autoscuole i corsi per autisti di bus
PALERMO
Marcia indietro della Regione sui corsi per autisti di autobus a autocarri. Con una revoca delle sospensioni firmata dal direttore generale dell'assessorato ai Trasporti, Giovanni Arnone, si torna all'antico. Come scritto nell'edizione di mercoledì del Giornale di Sicilia, la Regione aveva seguito alla lettera il decreto ministeriale, che stabiliva che i corsi per il rilascio delle CQC (Carta di Qualificazione del Conducente) potevano essere svolti solamente nei consorzi e nelle autoscuole autorizzate che posseggono mezzi propri. La revoca delle sospensioni, firmata in questo fine settimana, invece, riapre la strada alle autoscuole, che potranno così svolgere la parte pratica dei corsi, appoggiandosi ai mezzi dei consorzi.
Una buona notizia per quelle autoscuole che, con il precedente decreto, avrebbero registrato delle grosse perdite se non si fossero dotate dimezzi propri. E anche un sospiro di sollievo per tutti quegli autisti che il prossimo mese di settembre vedranno scadere la propria Cqc. Con questa
revoca, infatti, non ci sarà più bisogno di prendere d'assalto i soli consorzi, o le autoscuole con mezzi propri. Adesso, gli autisti potranno dividersi anche in tutte quelle autoscuole che avevano l'autorizzazione a svolgere le 35 ore di corso.
Dall'assessorato regionale ai Trasporti spiegano che si è deciso di estendere il provvedimento
a tutta la Sicilia, dopo l'arrivo del parere del ministero e anche dopo la sentenza del Tar, che si è espresso a favore delle autoscuole di Catania, che hanno presentato ricorso. Adesso la Regione aspetta solo di avere dal ministero un nuovo testo che stabilisca i requisiti che le autoscuole devo- no avere per svolgere i corsi.
GIUSEPPE LEONE
 
BILANCIO CONSUNTIVO. Dopo le polemiche Corte dei conti, fissata audizione della Provincia
La Corte dei conti richiama' la Provincia sul rendiconto finanziario dell'esercizio 2011. Il presidente della sezione di Controllo contabile per la Regione siciliana, ha infatti convocato per lunedì 22 luglio alle 9,30 nella sala adunanze, la Provincia di Agrigento per la pronuncia sul Consunti- vo 2011. Per l'importanza degli argomenti che saranno trattati nell' udienza, il commissario regionale Benito Infurnari, che amministra l'ente, ha delegato il direttore del settore Ragioneria, Fabrizio Caruana ed il titolare delle Risorse umane, Aldo Cipolla, a rappresentare l'ente. Il Consuntivo 2011 era stato approvato dal Consiglio provinciale, dopo un acceso dibattito politico, con 18 voti favorevoli, quattro astenuti ed un solo no. Il rendiconto presenta un avanzo di amministrazione di 17.968.540,41 euro, somma, ovviamente, che non può essere utilizzata a causa del Patto di stabilità. Nonostante tante perplessità espresse dai Consiglieri provinciali, il documento contabile era stato approvato, perché il presidente Raimondo Buscemi, ad inizio di seduta, aveva informato i Consiglieri delle ultime disposizioni del Governo nazionale in merito all'approvazione o meno del rendiconto. Un decreto legge, infatti, stabilisce che laddove il Consiglio provinciale o comunale, non dovesse approvare il rendiconto dell'esercizio finanziario, questo verrebbe sciolto. Nel dibattito quasi tutte le anime presenti in Consiglio avevano stigmatizzato il provvedimento che è una violazione della democrazia politica dell'organo elettivo. Ma alla fine lo avevano approvato. Nel dibattito erano intervenuti Matteo Ruvolo che si era soffermato sull'avanzo di amministrazione: mentre la Provincia vive spaventose emergenze dalla viabilità alla scuola ai servizi, non può intervenire per rispettare il patto di stabilità, e Davide Gentile secondo cui se il rendiconto è stato elaborato in maniera corretta e senza problemi, andava approvato. Adesso si attende la decisione della Corte dei conti. (PAPI) 
 
LA SICILIA
 
Evadono quattro su 10
Ma solo 5 Comuni su 43 hanno stipulato accordi con l'Agenzia delle Entrate
Molti evadono, pochi controlli. Secondo il Centro studi «Sintesi», la percentuale di residenti della provincia di Agrigento che potrebbe evadere le tasse sì aggira intorno al 41 per cento. Un dato calcolato solo in base al numero di soggetti che ha presentato documentazione irpef, ma che rende comunque il nostro territorio il secondo in Italia per percentuale di contribuenti potenzialmente infedeli e che, a volerlo trasformare in numeri, rappresenta un vero e proprio «tesoretto» per le Amministrazioni pubbliche, che tuttavia «snobbano» la possibilità di sigla- re accordi di collaborazione con l'Agenzia delle Entrate per scovare i «furbetti». Eppure, secondo la Guardia di Finanza, l'evasione è stimata intorno ai 1,4milioni di euro per il 2012. Una marea di soldi.
Parte di queste somme in effetti vanno allo Stato, ma anche i comuni potrebbero avere la loro «fetta», adottando ad esempio iniziative che rafforzino la ricerca degli evasori. Una di queste è appunto la stipula di un accordo di collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, possibile da alcuni anni, che consente di utilizzare il sistema Siatel, per conoscere informazioni relative a dichiarazioni dei redditi, registrazioni di atti, dichiarazioni di successione e utenze. I Comuni, infatti, posseggono già dati che riguardano i settori del commercio e delle professioni, ma anche l'urbanistica, il possesso di proprietà edilizie e le eventuali residenze fiscali all'estero. Ma si tratta di informazioni "grezze", che necessitano di un doppio confronto per verificare le eventuali anomalie.
Una volta riscontrate situazioni non chiare, il Comune segnala all'agenzia i propri sospetti e attende. E alla fine del percorso, ai Comuni spetta il 33 per cento di quanto incassato. Una operazione di controllo e che tuttavia non trova entusiasti i nostri sindaci. Nella nostra provincia, ad esempio, su 43 comuni solo 5 hanno scelto di avviare questa forma di collaborazione. Si tratta di Agrigento, Sciacca, Canicattì, Palma di Montechiaro e Casteltermini. Un dato che segue il "trend" siciliano, dove su 390 Comuni solo 57 hanno deciso di stipulare questa convenzione. Non è comunque tutto "rose e fiori". Molti primi cittadini che hanno aderito alla convenzione infatti lamentano il fatto che si tratta di uno strumento poco "duttile", che di certo non consente nell'immediato alle amministrazioni di ripianare le proprie situazioni economiche, spesso non ottimali a causa dei tagli dei finanziamenti e anche a causa dell'evasione.
GIOACCHINO SCHICCHI
 

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